Grazie ai lavori full-time di manutenzione e potenziamento del canale l’irrigazione è anticipata di una decina di giorni sulla normale tabella di marcia a beneficio delle prime colture stagionali

Il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo ha messo in piena funzione tutti i suoi impianti di sollevamento riportando così a livelli “quasi estivi” le quote di risorsa idrica invasata e trasportata all’interno del grande canale che da Selvatonica di Bondeno dopo 133 km giunge a Rimini servendo tutto il comparto agricolo di Romagna e parte dell’Emilia Orientale.
Quest’anno le manutenzioni invernali sono state notevolmente impattanti e assai rilevanti per la stessa funzionalità dell’opera: infatti, oltre alle minuziose manutenzioni e i controlli di sicurezza su tutte le elettropompe (pratica assolutamente indispensabile per assicurare il regolare funzionamento estivo) é stato ricostruito integralmente un tratto di rivestimento di circa 1 chilometro. In aggiunta a questo restyling sono stati anche posizionati ulteriori presidi di risalita per chi, nonostante i divieti di accesso nelle piste che costeggiano il CER, cadessero nelle sue acque.
L’avvio dell’anno, come del resto già nel 2019, si è dimostrato estremamente siccitoso e l’assenza perdurante di precipitazioni unita alle anomale alte temperature rispetto alle medie consuete del periodo rischiavano di compromettere le primissime coltivazioni di bietola appena trapiantate, le semine di cipolla e le colture a foglia invernali. Questo scenario complessivamente critico, unitamente alle pressanti sollecitazioni degli imprenditori agricoli comprensibilmente preoccupati per l’andamento climatico della stagione, hanno spinto il CER ad una frenetica attività di velocizzazione di tutti i lavori di miglioria e manutenzione sul canale, con turni pressanti e raddoppiati, che hanno però consentito il provvidenziale avvio anticipato della pratica di distribuzione irrigua di una decina di giorni a beneficio dell’intero comparto.

Tecnicamente l’opera di manutenzione invernale - realizzata quest’anno e che proseguirà nei periodi di “ferma” anche nei prossimi cinque - impedisce e impedirà, di fatto, il prelievo delle acque dal Fiume Po, il CER quindi ha individuato una soluzione alternativa per ovviare alle richieste programmando nuove immissioni durante l’inverno, in condizioni di sostanziale emergenza, dai Canali dei Molini (derivanti dai torrenti Santerno e Senio) che, nonostante le modeste portate, hanno consentito di incrementare i livelli idrici in ampi tratti romagnoli a favore delle irrigazioni puntuali già da 15 giorni, specie nei territori sottesi da impianti in pressione. Questa operazione risponde alle attese del territorio ma si segnala che il
CER anche nei prossimi anni dovrà assolutamente effettuare importanti lavori di rafforzamento ed implementazione dell’impianto Palantone sul Po e dovrà ricostruire diversi chilometri di rivestimento nel tratto iniziale del canale.

Risulterà perciò impossibile riavviare gli impianti già prima del primo di Marzo. Il Consorzio CER, insieme ai consorzi di bonifica associati, forniranno in ogni caso agli interessati tutte le necessarie ed esaustive informazioni per pianificare le future semine in tempi utili.

 

Di Mario Vacca 23 febbraio 2020 - Nei precedenti due articoli ci si è addentrati sul concetto di assetto organizzativo, amministrativo e contabile previsto dal nuovo art. 2086 del Codice civile, in particolare evidenziando le modalità di concreta costruzione del modello.

In pratica si tratta di predisporre regole organizzative al fine di generare in maniera sistematica e tempestiva flussi di informazioni che consentano all’organo amministrativo di monitorare costantemente l’andamento della gestione e lo stato di salute aziendale per avere la piena consapevolezza delle decisioni da scegliere.

Il modello organizzativo di allerta deve individuare un’ampia ed opportuna casistica di fattori quali-quantitativi da monitorare, idonei a far emergere i sintomi di una eventuale crisi e/o la perdita della continuità aziendale, assegnando specifici compiti a reparti e figure interne e/o consulenziali, nominando appositi responsabili e stabilendo le necessarie tempistiche da rispettare.

Alla luce degli equivoci che talvolta si riscontrano sull’argomento, è bene precisare che il controllo degli indicatori della crisi elaborati dal Cndcec costituisce solo una limitatissima parte degli aspetti che è necessario monitorare, come ben chiarito anche dalle note metodologiche presentate dallo stesso Consiglio Nazionale.

La norma civilistica prevede che l’asseto organizzativo sia adeguato alla natura e alla dimensione dell’impresa ed è adeguato quanto è capace di identificare i principali fattori di rischio aziendale, effettuare un costante monitoraggio del rischio, gestire il rischio; L’organizzazione potrebbe prevedere:
1. il costante aggiornamento delle scritture contabili;
2. la periodica chiusura di bilanci provvisori infrannuali;
3. la sistematica verifica dell’equilibrio economico-finanziario;
4. l’accertamento della sussistenza della continuità aziendale;
5. la verifica dell’eventuale esistenza di indicatori della crisi;
6. la predisposizione di un budget d’esercizio e di un piano di tesoreria;
7. l’elaborazione di un business plan;
8. l’analisi dei pagamenti a fornitori;
9. l’analisi dei pagamenti di debiti erariali e contributivi;
10. il monitoraggio dei rapporti con il sistema bancario;
11. una seria analisi dei rischi aziendali (Risk Management);
12. la periodica assegnazione finale, al termine delle suddette analisi, della classe di rischio dell’impresa.

Sulla base della classe di rischio in cui ricadrà l’impresa verrà decisa la frequenza e periodicità di tali monitoraggi.
In termini operativi il sistema potrebbe essere ufficializzato in un apposito Manuale approvato dal C.d.A., con modalità analoghe a quelle adottate, con le dovute differenze, ai fini della legge 231/01.
Per le imprese minori si potrebbe invece procedere tramite una delibera dell’organo amministrativo che contenga nel dettaglio le regole organizzative da istituire,

Sia la delibera che, per le imprese più strutturate il Manuale di cui sopra ed approvato dall’organo amministrativo dovranno definire sin dall’origine anche le procedure relative ai casi:
– peggioramento, nel tempo, della classe di rischio;
– emersione di indicatori della crisi.

CONCLUSIONI
In conclusione, le nuove norme impongono a tutti gli imprenditori l’introduzione all’interno del modello gestionale utili strumenti di direzione, pianificazione e di controllo, che se utilizzati con la dovuta attenzione accresceranno la competitività dell’impresa, aiuteranno il management a prendere decisioni consapevoli e favoriranno l’accesso al credito.
Le novità introdotte dalla normativa potranno essere un occasione di miglioramento e non un aggravio burocratico ed anche l’obbligo di monitorare i flussi di cassa e gli indici relativi alla sostenibilità dei debiti viene visto dalle imprese come un’opportunità per migliorare il controllo di gestione e la pianificazione economico-finanziaria.
Come si sarà notato la maggior parte delle informazioni richieste vengono di fatto gestite e generate dai reparti amministrativo e contabile, che non a caso sono espressamente citati dall’art. 2086 del Codice Civile in merito all’assetto organizzativo da istituire. Finalmente tali reparti, che da decenni sono assorbiti quasi esclusivamente da adempimenti legati al rapporto Stato-impresa (liquidazioni iva, esterometro, ecc., ecc., ecc.), sono chiamati a riappropriarsi dei loro compiti propri, ovvero fornire all’imprenditore importanti informazioni che gli siano di supporto nella complessa gestione dell’impresa
Si aprono, pertanto, significative opportunità per il mercato della consulenza direzionale, specie per quelle strutture specializzate sulle peculiarità delle piccole e medie imprese, in grado cioè di offrire strumenti adatti alle loro specifiche esigenze.

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

Editoriale:  - Di demagogia si può morire! -6 - 8 marzo: Seminat mette in mostra piante, fiori e frutti della terra - Lattiero caseario. Cedeono “Latte spot" e “Parmigiano"  - L’autorità distrettuale di bacino convoca l’osservatorio siccità il 6 marzo.  -

Cibus-8-23feb2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 08 23 febbraio 2020
1.1 editoriale
Di demagogia si può morire!
2.1 florovivaismo
6 - 8 marzo: Seminat mette in mostra piante, fiori e frutti della terra
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Cedeono “Latte spot" e “Parmigiano" 
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati quasi immobili e... chiare incertezza.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 ambiente romagna Grotte di Sant’Arcangelo, azione dell’autorità distrettuale del fiume Po per valorizzarle
6.2 pomodoro e lavoro Contrastare i danni d'immagine del caporalato sul made in Italy
7.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determinazione del prezzolatte
7.2 fiume PO  Consorzio Emilia Centrale: al via le operazioni in alveo per sgomberare dalle sabbie l’impianto di Boretto (RE)
9.1 ambiente PO L’autorità distrettuale di bacino convoca l’osservatorio siccità il 6 marzo. 
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

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UniCredit: sospensione per il pagamento delle rate di mutui, prestiti e finanziamenti per la durata del “percorso di protezione” delle donne vittime di violenza

Milano 21 febbraio 2020 - La banca aderisce al protocollo d’intesa per favorire il rimborso dei crediti da parte delle donne vittime di violenza di genere

Lo scorso 25 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stato siglato da ABI e diverse sigle sindacali un protocollo d’intesa per favorire il rimborso dei crediti da parte delle donne vittime di violenza di genere.

UniCredit ha deciso di aderire al protocollo, prevedendo la possibilità di sospendere il pagamento delle rate dei mutui, dei prestiti e dei finanziamenti per il periodo di durata del “percorso di protezione”, e comunque non oltre i 18 mesi dalla presentazione della richiesta.

La domanda di sospensione potrà essere presentata entro il 25 novembre 2021 e dovrà essere assistita da certificazione dell'inizio del "percorso di protezione" rilasciata dai servizi sociali del comune di residenza o dai centri antiviolenza o dalle case rifugio.

Per maggiori informazioni, nonché per richiedere la sospensione delle rate è possibile rivolgersi alle filiali UniCredit in Italia.

Il modulo di avviso alla clientela e ulteriori dettagli e informazioni sono pubblicati sul sito internet della Banca all’indirizzo www.unicredit.it  (sezione “Chi siamo” – “Sostegno e solidarietà”).

 

La cultura di un cibo sano e sostenibile, rilancio dei consumi interni, legame con il territorio e la flessibilità come chiave dell’export - Ne parleranno a Cibus dall’11 al 14 maggio i protagonisti dell’industria e della distribuzione dandosi appuntamento il 4 maggio 2021

(Milano, 20 febbraio 2020) – Cibus, grazie a Federalimentare ed ICE/ITA, intraprende un percorso virtuoso che lo porterà ad essere sempre più la piattaforma permanente del Food Authentic Italian. Si parte in maggio con un’edizione che si preannuncia storica anche in termini del flusso dei visitatori. Tenendo conto dei provvedimenti presi da alcuni eventi fieristici che hanno deciso di posticipare o annullare alcuni appuntamenti in programma come forma di prevenzione per il Coronavirus, Cibus 2020 è destinato ad essere l’evento chiave per il food Made in Italy sul panorama internazionale.

Sarà inaugurato lunedì 11 maggio con un evento chiave dedicato al confronto tra industria alimentare e distribuzione per elaborare, attraverso uno studio di settore condiviso, una strategia di rilancio dei consumi alimentari interni, fondamentali per consolidare gli straordinari progressi quali-quantitativi della filiera agroalimentare. Considerando le dinamiche che impattano i mercati internazionali, rendendoli volatili, il rilancio dei consumi interni e la ricerca di nuove geografie per l’export risultano azioni decisive per la salute del settore. In quest’ottica la strategia di Cibus è quella di assumere sempre più un ruolo di booster del made in Italy alimentare, sia promuovendo nuove iniziative volte al consolidamento del settore del fuori casa italiano (come il nuovo evento Flavor, a Firenze dal 4 al 6 ottobre) sia annualizzando Cibus per favorire le scelte assortimentali dei buyers nazionali e internazionali.

Fiere di Parma crede fermamente nel progetto di annualizzazione per cui ha approntato
un budget biennale di oltre 5 milioni di euro per il programma di incoming dei buyer in collaborazione con ITA/ICE e con la Regione Emilia-Romagna. Sulla base del successo riscontrato dal programma di Factory and Terroir Tour sul territorio della Food Valley emiliana, Cibus ha creato un nuovo centro di competenza, il “Destination Management”, per poterlo replicare su tutto il territorio nazionale, offrendo ai top buyer, sia italiani che esteri, un’esperienza completa di Food Authentic Italian.

Cibus annualizzato risponde anche ad una necessità espressa dai top buyer di cui riportiamo di seguito qualche testimonianza.

“Apprendo con piacere che Cibus si terrà ogni anno – ha dichiarato Tom Berger, buyer di Guido'S Fresh Marketplace, USA – E’ una fiera importante che mi consente di incontrare miei fornitori e vecchi e nuovi partner per forti sinergie di business”.

“Sono contento che abbiate deciso di organizzare anche nel 2021 – ha detto Usman Kallukothiyil della Five Group Trading Company, Qatar – una fiera che è interamente dedicata ai prodotti alimentari italiani. Ci sarò”.

“Trovo assai interessante che Cibus 2021 – ha riferito Michael Del Mastro, di Del Mastro, Danimarca – avrà le stesse caratteristiche di Cibus 2018 e Cibus 2020, un appuntamento che non ho mai mancato”.

Fiere di Parma crede fermamente nel progetto di annualizzazione per cui ha approntato
un budget di oltre 5 milioni di euro per il programma di incoming dei buyer inoltre sulla base del successo riscontrato dal programma di Factory Tour sul territorio della Food Valley emiliana. E per sviluppare questa iniziativa, Cibus ha creato una nuova figura aziendale, il “Destination Manager” per poterlo replicare su tutto il territorio nazionale, offrendo ai top buyer, sia italiani che esteri, un’esperienza completa di Food Authentic Italian.

“Cibus è già l’unica grande fiera internazionale che espone solo i prodotti alimentari italiani e la sua mission è anche quella di fungere da volano per far crescere il consumo interno – ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Continuiamo a guardare ai mercati esteri, ed anzi abbiamo potenziato budget e contenuti per l’incoming dei buyer esteri, ma le gravi problematiche che affliggono il commercio internazionale devono orientarci ad un recupero di quote nel mercato nazionale. Una strategia che andremo a sviluppare con la Distribuzione e i gli operatori del Fuori Casa”.

La quota di export del settore agroalimentare rimane comunque un motore di traino per l’industria agroalimentare. Infatti, nel 2019 l’export è cresciuto del 6.6% rispetto all’anno precedente.

"Essere il secondo comparto produttivo del Paese con numeri che sono in controtendenza con il resto dell’industria italiana è un grande merito dei nostri prodotti e del nostro know how, ma è al tempo stesso una grande responsabilità – ha spiegato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare - Non possiamo permetterci passi falsi e dobbiamo tentare il tutto per tutto per difendere le nostre eccellenze dai rischi che incombono sul settore del food & beverage.

“I dazi e la Brexit sono senza dubbio una minaccia perché possono giocare un ruolo fondamentale nella nostra unica fonte di crescita, l'export, a cui è ancorata la produzione alimentare – ha detto ancora Vacondio - ma è mia convinzione che i consumatori stranieri comprino il cibo italiano perché è buono, unico ed inimitabile e nonostante il prezzo. La vera minaccia, invece, ha a che fare con la salute di tutti e si chiama Nutriscore. Con i suoi principi semplicistici, discriminatori e penalizzanti, peraltro senza alcun fondamento scientifico, cerca di minare i pilastri della dieta mediterranea, spaventando al tempo stesso il consumatore che, se è disposto a spendere di più per comprare prodotti buoni, potrebbe non essere disposto a spendere un centesimo per cibi che vengono bollati da questo sistema di etichettatura come ‘non salutari’”.

“È soprattutto in nome di questa battaglia – ha sottolineato Vacondio - che mettere in mostra i nostri prodotti e il know how di chi li crea diventa fondamentale. Al di là delle incognite internazionali, infatti, l’unico punto fermo resta il valore di ciò che produciamo, la sua straordinaria eccellenza. Ed è questa eccellenza che esponiamo a Cibus, la più grande fiera del food authentic italian, con l’obiettivo di dare un segnale forte: il nostro food&beverage è una ricchezza tutta italiana, ma al servizio del mondo".

Cibus rimarca la sua attenzione a supportare l’espansione sui mercati internazionali, attraverso il lancio di un nuovo progetto: M*EATING Italy a Expo di Dubai 2020 (aprile – ottobre). Si tratta di uno spazio ristorazione innovativo nel quale sarà possibile non solo apprezzare il meglio della cucina italiana e delle eccellenze del Made In Italy ma che rappresenterà un palcoscenico privilegiato per promuovere i campioni della creatività italiana.

Il complesso agroalimentare ha saputo rispondere positivamente alla richiesta dei consumatori di prodotti sempre più sostenibili, sicuri, nutrienti e salubri. E Cibus 2020, che si terrà a Parma dall’11 al 14 maggio, promette di presentare uno spiccato profilo green, www.cibus.it .

Nel Cibus Innovation Corner verranno esposti i prodotti selezionati da un pool di esperti per capacità innovativa nella valorizzazione del territorio, ma anche della sostenibilità della filiera produttiva. E non mancheranno i percorsi tra i corridoi della fiera che guideranno i visitatori verso i prodotti Bio, Free From e Vegani. Oltre 3.000 espositori presenteranno i nuovi prodotti a più di 80 mila operatori commerciali, tra i quali circa 3mila top buyer esteri.

Tra i tanti convegni, spicca quello promosso dalla Fondazione Barilla in collaborazione con Cibus: “La transizione verso sistemi alimentari più sostenibili: analisi e prospettive”. Verranno presentate le principali sfide che i sistemi agroalimentari mondiali devono affrontare, con un approfondimento del caso italiano, per accelerare i progressi verso l'attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e per individuare percorsi di sostenibilità efficaci verso la realizzazione dell'Agenda 2030. L’approccio strategico alla sostenibilità e all’innovazione sarà messo in risalto da case history di aziende italiane.

• In allegato, una foto di repertorio della fiera Cibus

 

Sabato, 22 Febbraio 2020 07:44

Trivelle in adriatico, la voce ai "Verdi"

Trivelle in Adriatico: dichiarazione di Paolo Galletti, co-portavoce Federazione Verdi Emilia-Romagna, Silvia Zamboni, co-portavoce Federazione Verdi Emilia-Romagna e consigliera regionale Europa Verde.

Bologna, 19 febbraio 2020 – L'ampliamento delle attività estrattive di gas dall’Adriatico non è la strada giusta per affrontare il tema, non più rinviabile, dell'emergenza climatica. Pur condividendo le preoccupazioni del presidente Bonaccini e dei sindacati per i lavoratori coinvolti nel settore offshore, siamo favorevoli allo stop - approvato con l'emendamento incluso nel decreto Milleproproghe - di nuove attività di ricerca di giacimenti di gas metano, stop che non riguarda le attività estrattive già in corso.

Di fronte ai cambiamenti climatici e all'obiettivo della Commissione Europea di abbattere le emissioni climalteranti del 55% al 2030, non possiamo che ribadire con forza che non ci possiamo più permettere ulteriori rinvii della transizione ecologica ed energetica, cardine anche del nostro programma alle elezioni regionali.

La risposta di Europa Verde allo stop a future attività di ricerca di giacimenti e alla questione, più generale, dei posti di lavoro è che il governo deve finalmente avviare la transizione energetica del paese, tenendo conto della just transition, per rispondere alla sfida dell'emergenza climatica e per posizionare il nostro paese sui mercati capaci di futuro delle fonti di energia rinnovabili e dell'efficienza energetica. Per Europa Verde attività di ricerca e investimenti vanno pertanto rivolti a favore del progetto di Riviera Adriatica Eolica-Solare in grado di creare nuova occupazione sostenibile anche nel settore industriale e di qualificare l’offerta turistica del territorio nel segno della sostenibilità.

Quaranta anni fa i Verdi ottennero che a Ravenna si realizzasse una centrale a metano anziché a carbone. Oggi chiedono che la transizione prosegua passando dal metano alle rinnovabili.

 

 

Una innovativa soluzione di dynamic discounting messa a punto da FinDynamic aiuta le imprese a ottimizzare il capitale circolante

L’azienda completa così la gamma di strumenti messi a disposizione della propria catena di distribuzione grazie alla partnership con UniCredit

Dopo l’inizio della collaborazione nel 2018 con l’adozione di U-Factor, soluzione di confirming a favore dei fornitori strategici, l’azienda italiana leader nella produzione di pelletteria e accessori completa ora la gamma di strumenti messi a disposizione della propria supply chain, la catena di distribuzione, con una innovativa soluzione di dynamic discounting, messa a punto dalla fintech FinDynamic, partecipata da UniCredit.

I programmi di filiera, particolarmente importanti in un sistema produttivo quale quello italiano caratterizzato dalla prevalenza di piccole e medie imprese, si sono evoluti nel tempo, affiancando allo scopo originario di fornire supporto ai principali fornitori anche altre motivazioni, che spaziano dalla responsabilità sociale al miglioramento dei processi aziendali, dal rafforzamento della relazione commerciale tra buyer e fornitore, all’ottimizzazione del capitale circolante fino all’efficientamento della tesoreria aziendale.

Le imprese sono infatti alla ricerca di soluzioni di gestione del circolante sempre più efficaci e personalizzate e lo sconto dinamico consente ai clienti di offrire ai loro fornitori, utilizzando la propria liquidità, un pagamento anticipato delle fatture, a fronte di uno sconto che varia dinamicamente in relazione al numero di giorni di anticipo rispetto alla data di pagamento concordata in fattura.

La soluzione messa a punto da FinDynamic, proposta da UniCredit e adottata ora da Furla consente alle imprese di visualizzare automaticamente le fatture all’interno di una piattaforma web o mobile e di selezionare in modo semplice quelle per il pagamento anticipato.

Pietro Campagna, co-head GTB Italy di UniCredit ha dichiarato: “UniCredit è fortemente impegnata, anche con robusti investimenti nelle tecnologie digitali, nella ricerca di soluzioni innovative ed efficienti per i propri clienti. Il dynamic discounting permette alle aziende di completare l’offerta a favore dell’intera filiera dei loro fornitori e si integra pienamente con gli altri prodotti di supply chain finance che già offriamo alle imprese. Le scelte di Furla, azienda da sempre molto attenta al rapporto con i propri fornitori, confermano come questa sia la direzione giusta per rispondere ai bisogni delle imprese e contribuire a incrementarne la competitività.”

Devis Bassetto, Chief corporate officer di Furla, ha aggiunto: “Furla da sempre ritiene fondamentale rafforzare il legame con la propria filiera produttiva, mettendo a disposizione una gamma di strumenti utili a ottimizzare il circolante per liberare risorse volte a favorire gli investimenti. Grazie alla soluzione Dynamic Discounting è riuscita a completare tale supporto iniziato con il confirming U-Factor"

Cerretto, Confcommercio: «aziende in grande difficoltà per la mancanza di neve. Serve lo stato di calamità subito e maggior coinvolgimento pubblico per il futuro»

Inverno con pochissima neve e dotazioni per l’innevamento programmato insufficienti: a Cerreto Laghi la situazione delle imprese è di grande difficoltà. «Gli operatori –dice il Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Reggio Emilia, Davide Massarini- chiedono che sia riconosciuto lo stato di calamità naturale e che, per il futuro, vi sia un maggior coinvolgimento pubblico nelle infrastrutture».

Davide Massarini e la Delegazione Confcommercio di Castelnovo Ne’ Monti hanno incontrato ieri gli operatori della stazione turistica dell’Alto Appennino Reggiano che affrontano delle difficoltà economiche molto gravi per la scarsissima presenza di turisti in questo inverno straordinariamente avaro di neve. Presenti albergatori, maestri di sci, gestori degli impianti, commercianti, pubblici esercizi. Per tutti il problema è lo stesso: sono stati fatti investimenti in termini di materiali, magazzino, merci per esser pronti ad accogliere nel modo migliore i turisti invernali che però, siamo ormai a fine febbraio, non si sono visti. «Ora dobbiamo programmare e avviare gli ordini per la prossima estate –spiega Laura Fiori, titolare di un negozio- ma non siamo in grado di pagare la merce rimasta in magazzino. Così i nostri fornitori non prendono gli ordini per l’estate: come faremo ad essere pronti coi nostri clienti nella prossima stagione?».

La convinzione condivisa da tutti è che si debba fronteggiare l’emergenza di quest’anno e organizzarsi per non essere più in futuro così legati agli eventi atmosferici. Per fronteggiare l’emergenza «occorre che la Regione, come accade ad esempio per l’agricoltura o per la Costa, si faccia garante con un fondo perché gli imprenditori possano ottenere una dilazione dei pagamenti ai fornitori», spiega Enrico Ferretti della Scuola Sci. «Lo stato di calamità è necessario anche –aggiunge Alessandro Giannarelli, albergatore- perché venga riconosciuto nel sistema previsto dagli indici sintetici di affidabilità fiscale». «Occorre, poi, come succede negli Appennini e nelle Alpi di tutta Italia, a partire da Modena e Bologna, che la proprietà degli impianti sia pubblica –spiega Alessandro Zampolini, commerciante e tecnico sci- e che si doti la stazione di un adeguato numero di cannoni per fare la neve programmata durante tutto l’inverno».

«Se la carrucola non gira al Cerreto –sottolinea Enrico Ferretti- le conseguenze si sentono in tutta la vallata, compresa Castelnovo Monti e i comuni della zona pedemontana».
«La situazione è grave –conclude Davide Massarini- e rientra nel discorso molto ampio di mantenere attrattiva e viva la nostra Montagna. Proprio per questo abbiamo subito chiesto alla neo Assessora regionale Barbara Lori un incontro urgente al Cerreto».

Bonifica Parmense, intervento sul reticolo idraulico minore per la sicurezza delle strade di Medesano
I lavori sono stati realizzati lungo le strade comunali Roccalanzona-Sant’Andrea Bagni, Pigazzano-Santa Lucia, Case Andreoni–Varano Marchesi, Varano Marchesi-Case Boscaini

Parma, 20 Febbraio 2020 – Un contributo fondamentale per la messa in sicurezza del territorio del comune di Medesano. I tecnici del Consorzio della Bonifica Parmense hanno infatti portato a termine – nell’ambito del progetto S.O.S Bonifica – i lavori di regimazione del reticolo idraulico minore lungo le strade comunali Roccalanzona-Sant’Andrea Bagni, Pigazzano-Santa Lucia, Case Andreoni–Varano Marchesi, Varano Marchesi-Case Boscaini nel Comune di Medesano (PR).

Gli interventi, che hanno riguardato la rimozione ed il taglio della vegetazione e la profilatura delle cunette, sono stati eseguiti nell’ambito del progetto ‘S.O.S. Bonifica’, attraverso il quale il Consorzio della Bonifica Parmense mette a disposizione del territorio collinare e montano della provincia di Parma mezzi d’opera e risorse umane per provvedere ad una costante manutenzione della corretta regimazione dell’acqua nelle cunette e nei fossi adiacenti alle strade comunali e vicinali ad uso pubblico.

Consorzio Agrario Dell’Emilia: Frumento e Vitigni: Due incontri con esperti su azione e prospettive 2020.

Martedì 25 e Giovedì 27 Febbraio a San Giorgio di Piano (BO) e a Correggio (RE) si terranno due conferenze di aggiornamento aperte a tutto il pubblico interessato in partnership con le Università di Torino e Cattolica di Milano ed esperti del settore per anticipare prospettive e azioni virtuose per l’imminente avvio della stagione 2020

San Giorgio di Piano (Bologna) – 21 Febbraio 2020 – Il Consorzio Agrario dell'Emilia prosegue anche per il 2020 , in modo capillare, l'opera periodica d’informazione e sensibilizzazione in diverse aree produttive del suo esteso comprensorio di azione.

Ancora una volta la proposta d’incontro divulgativo degli esperti del CAE si focalizzerà su tematiche agricole di stretta attualità legate alle produzioni e alle filiere in cui opera attivamente grazie ai molteplici servizi offerti a soci e clienti. Quest'anno le conferenze itineranti organizzate saranno due come due saranno anche le province coinvolte : quella di Bologna e quella di Reggio Emilia. Al centro degli approfondimenti mirato ci sarà l’aggiornamento offerto al pubblico di soci, clienti e più in generale imprenditori agricoli e operatori del comparto sull’universo complesso di frumento e viticoltura.

Martedì 25 Febbraio alle 18.30 presso la sede del Consorzio Agrario dell’Emilia in via Centese 5/3 a San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna, si svolgerà il seminario dal titolo ‘Tutte le novità sulla coltivazione del frumento’ in collaborazione: Università degli Studi di Torino, Bayer, John Deere e SIS Società Italiana Sementi.
Antonio Ferro (Presidente del Consorzio Agrario dell’Emilia) aprirà i lavori mentre Amedeo Reyneri, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino terrà un intervento dal titolo ‘Frumento: l’agrotecnica per le nuove filiere’. Amedeo Rayneri è socio della Società Italiana di Agronomia, della European Society for Agronomy e della International Society for mycotoxicology, oltre ad essere membro del Comitato tecnico scientifico della Regione Piemonte per le aree protette e di quello per gli ecomusei. Seguirà il tema “ Novità su coltivazione, diserbo e difesa del frumento” a cura di Claudio Cristiani del CAE e di Cesarino Colombari di Bayer Cropscience. Infine concluderà l’appuntamento Paolo Salanti specialista esperto delle macchine da raccolta del Gruppo John Deere su “Trebbiatura e Qualità”.

Il secondo incontro, dal titolo ‘Vigneto: quale innovazione?’ - in collaborazione con : Università degli Studi Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia, Gowan Italia e Italpollina - si svolgerà giovedì 27 febbraio alle ore 18.30 all’Hotel President di via Giovanni Minzoni, 61 a Correggio in provincia di Reggio Emilia.
L’apertura dei lavori sarà come sempre affidata al Presidente del Consorzio Agrario dell’Emilia Antonio Ferro mentre Vittorio Rossi, Professore ordinario del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano terrà un intervento sui “Nuovi indirizzi per la protezione del vigneto dalle malattie”. Il professor Vittorio Rossi è membro di varie società scientifiche nazionali ed internazionali, fra cui la Società Italiana di Patologia Vegetale, l’Associazione Italiana Protezione Piante, l’American Phytopathological Society, l’International Organisation for Biological Control e il Gruppo Ricerca Italiano Modelli Protezione Piante. Andrea Bagnalasta di Gowan Italia parlerà delle soluzioni per la soluzione fitosanitaria del vigneto mentre Roberto Longo di Italpollina farà un intervento sull’innovazione nella nutrizione del vigneto. Le conclusioni saranno affidate a Luca Casoli, direttore del Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia.

Lunedì 24 febbraio 2020 lavoratori e sindacato chiederanno chiarezza davanti ai cancelli aziendali

Torneranno ad incrociare le braccia lunedì 24 febbraio i lavoratori di Morris Spa, con un presidio dalle 8.00 alle 12.00 e assemblea pubblica alle ore 10.00, davanti ai cancelli aziendali lato via Don Calzolari.

Lo comunicano FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL della provincia di Parma, che ricordano che l'azienda, nel corso degli incontri fino ad ora avvenuti con i sindacati di categoria, ha ribadito che diversi soggetti imprenditoriali sarebbero interessati a partnership commerciali e/o di continuità produttiva, senza però chiarire che tipo di interesse sia stato manifestato e se questo potrà garantire la continuità occupazionale di Morris Spa.

Sindacati e maestranze chiedono chiarezza, nel rispetto di quei 114 lavoratori che dal 6 febbraio vivono l'incubo della perdita del posto di lavoro, senza un'alternativa credibile.

Se Morris Perfume Holding chiuderà, dalla provincia di Parma sparirà una delle eccellenze della profumeria locale, e con questa, tutte le competenze e le professionalità che hanno reso grande questo marchio in tutto il settore dei profumi.

I sindacati di categoria provinciali e regionali hanno chiesto l'attivazione di un tavolo di crisi . la regione Emilia Romagna, perché c'è bisogno di porre l'attenzione su questa vertenza. Si auspica che a quell'incontro i rappresentanti aziendali possano chiarire le loro intenzioni e quelle dei possibili acquirenti, nell'interesse del valore produttivo di Morris e nel tentativo di salvare quanti più posti di lavoro possibile.

"Attenzione a chi intende speculare su questa liquidazione - commentano le categorie sindacali di categoria di CGIL, CISL e UIL -, se qualcuno pensa di potersi apporfittare di questa vicenda per un mero tornaconto economico si sbaglia, qui ci sono lavoratori che non meritano di essere oggetto di speculazioni commerciali, la vigilanza su questo tema da parte nostra è altissima".

Il presidio del 24 febbraio sarà dunque rivolto a chiunque abbia a cuore la Morris, perché l'unica strada possibile per recuperare questa drammatica situazione è la volontà da parte della società e degli attuali proprietari, anche locali, di agire insieme per dare continuità alle attività produttive.

La stampa è invitata a seguire la mobilitazione.

Pubblicato su www.cgilparma.it il 19 Febbraio 2020

I nuovi spazi ospitano il polo di riferimento della banca per il quartiere Bolognina. Innovazione tecnologica, design e marketing esperienziale le caratteristiche principali della filiale che si caratterizza per servizi alla clientela più funzionali e interattivi

BOLOGNA, 20 febbraio 2020 – Oltre 450 metri quadrati di innovazione, accessibilità e trasparenza. E’ la nuova filiale UniCredit di via Ferrarese, a Bologna, che si sposta dal civico 85 al civico 73, all’interno di una palazzina a due piani, completamente ristrutturata e trasformata nel polo di riferimento della banca per il quartiere Bolognina.

Terminati i lavori di restyling durati circa tre mesi, UniCredit ha quindi riaperto, del tutto rimodernata, la seconda filiale della città per numero di clienti serviti, oltre 9mila.
E lo ha fatto organizzando una cerimonia di inaugurazione aperta dai saluti di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, e di Alessandro De Giorgi, direttore della filiale. Tra i presenti, per UniCredit, anche Marco Vinicio Zanella, Area Manager Bologna; e Pasquale Panzarino, Responsabile Retail Business Centro Nord.

Il Regional Burchi ha sottolineato l’importanza strategica della nuova filiale nel quartiere Bolognina: “Bologna è una delle province in cui è più forte e storico il radicamento di UniCredit sul territorio – ha spiegato – un presidio che vogliamo mantenere ben saldo. Abbiamo quindi voluto realizzare un polo di riferimento della banca per l’intero quartiere Bolognina. Il risultato è una grande filiale che si caratterizza per servizi alla clientela più funzionali e interattivi, dove innovazione tecnologica, design e marketing esperienziale si coniugano per soddisfare il nostro principale obiettivo, in grande evidenza nel nostro nuovo piano strategico Team 23: rispondere in concreto alle esigenze dei clienti”.

“Siamo felici di aprire alla città una delle nostre sedi più importanti - ha aggiunto Burchi -. I nuovi spazi che ospitano la filiale sono stati oggetto di un restyling importante, non solo formale ma anche e soprattutto di sostanza, con il quale riteniamo di dare il nostro contributo anche in termini di decoro e sicurezza alla crescita di quest’area cittadina. In questa filiale rinnovata, all’alta qualità della consulenza garantita dal nostro team, si aggiunge la massima integrazione tra tutti i canali della banca, da quelli tradizionali ai più innovativi. Ciò a conferma dell’impegno del Gruppo nell’offrire un elevato livello di servizio, improntato ad efficienza, accessibilità e trasparenza. Un segno tangibile dell’attenzione di UniCredit per questa città e, più in generale, per questo territorio“.
Sono 15 le persone che compongono la squadra di via Ferrarese, 73. Un team di specialisti che seguirà i clienti della filiale nelle transazioni complesse e nella consulenza sui prodotti di base. L’operatività giornaliera è supportata dalle più avanzate tecnologie: è presente infatti una area self accessibile 7 giorni su 7, 24h al giorno, con 4 ATM, di cui 3 evoluti che, oltre alle consuete operazioni di prelievo e versamento di contanti e assegni, consentono di accedere a numerose funzioni di pagamento. Più semplici da utilizzare grazie a grafica intuitiva e modalità touch, i nuovi Atm sono abilitati al servizio Prelievo Smart che consente in tutta sicurezza ai clienti di ottenere l’erogazione di contante con addebito sul conto anche senza utilizzo di carte bancomat. Nella filiale rinnovata è inoltre possibile utilizzare il Chiosco Multifunzione per effettuare bonifici e diverse tipologie di pagamento, e l’innovativa “cassa veloce”, per eseguire anche all’interno tutte le normali operazioni di cassa in modalità self service.

UniCredit è presente nell’area di Bologna e provincia con una rete di 88 filiali (di cui 29 nel capoluogo) al servizio di oltre 250mila clienti; in Emilia Romagna, con una rete di 305 filiali. Oltre 800mila i clienti serviti.
La regione è inoltre presidiata da 7 Aree Commerciali Corporate, di cui 2 con sede a Bologna, oltre ad un presidio più ampio sul Centro Nord con Aree Large Corporate, Real Estate e Public Sector; e 5 Aree Private, di cui 1 con sede a Bologna.
Massima funzionalità dei servizi e alti livelli di consulenza personalizzata sono le leve su cui la banca punta per crescere ancora nell’area.

 

 L’evoluzione digitale delle imprese italiane”, realizzato con Comau, Olivetti, Samsung, TIM attraverso il programma di open innovation TIM WCAP, PwC Italia e UniCredit

1.000 imprenditori in 30 sedi in tutta Italia durante 5.000 ore di workshop, hanno condiviso le esigenze e fatto il punto sui temi della trasformazione digitale delle PMI.

Milano, febbraio 2020 – L’innovazione digitale delle piccole e medie imprese è stata la grande sfida del progetto “PMI Digital Lab. L’evoluzione digitale delle imprese italiane” promosso da Talent Garden, la piattaforma leader in Europa per il networking e la formazione nell’ambito dell’innovazione digitale in collaborazione con CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, e altri 6 importanti partner: Comau, Olivetti, Samsung, TIM attraverso il programma di open innovation TIM WCAP, PwC Italia e UniCredit, che ha fornito la tecnologia streaming consentendo il coinvolgimento di 20 città italiane.

Il Tour ha toccato 30 sedi, dal Piemonte alla Sicilia, e ha coinvolto direttamente circa 1.000 imprenditori all’interno di Workshop interattivi che hanno visto un confronto diretto con gli esperti delle aziende partner del progetto in modalità "speed dating" e con imprenditori di casi di successo di trasformazione digitale nelle PMI.
Alla base dell’attività una ricerca condotta nel 2019 su oltre 1.400 aziende che ha fotografato lo stato dell’innovazione digitale e che ha fatto emergere i principali bisogni sul tema della digitalizzazione delle aziende artigiane e delle piccole imprese.

Da qui la scelta dei partner di progetto per creare una sinergia concreta tra le primarie aziende che rappresentano l’ecosistema di supporto dell’intera filiera per la digitalizzazione delle PMI: Comau per Automazione e Robotica; Samsung per Smart Screens, Mobile Devices e Security; TIM WCAP per Connettività; Olivetti per Customer Experience e retail; PwC Italia per Processi per l’innovazione e UniCredit per supporto alla crescita delle imprese in Italia e all’estero.

“Siamo molto soddisfatti di questa esperienza che ci ha permesso di avvicinare e offrire un supporto concreto alle PMI italiane con cui contiamo di continuare a dialogare anche nel 2020 perché costituiscono il tessuto centrale del Paese e la loro trasformazione digitale è una leva strategica per il benessere del nostro sistema produttivo” dichiara Lorenzo Maternini, Vice President Global Sales & Country Manager di Talent Garden Italy.

“Le imprese italiane stanno affrontando un passaggio epocale. Sono a un giro di boa, costrette a reinventarsi e adattarsi a nuove modalità dello stesso fare impresa” dichiara Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA. “La trasformazione digitale è parte di un sostanziale mutamento del nostro tessuto produttivo e il nostro ruolo di accompagnamento può risultare davvero utile ad affrontare tale sfida. PMI Digital Lab ha rappresentato un’esperienza molto proficua che ha posto finalmente al centro le piccole imprese, facendolo interagire con una partnership seria e apprezzata che, ne sono certo, saprà sostenere e accompagnare le imprese nel processo di trasformazione digitale in atto”.

Durante gli incontri gli esperti delle aziende partner e le imprese si sono confrontati sulle proprie esperienze su temi legati alla business innovation e su quali strategie adottare.
Tra le principali esigenze emerse dal confronto che necessitano di essere valorizzate come priorità per tutto il mondo delle PMI spiccano: il tema delle competenze e del mindset necessario per potersi affacciare alla sfida della digital transformation; la conoscenza e comprensione degli strumenti più adatti per gestire la trasformazione in modo efficace; un approccio al commercio al passo coi tempi, con la conseguente necessità di definire nuovi canali di vendita per l’Italia e per l’estero; le modalità con cui comunicare più efficacemente ed essere quindi maggiormente attrattivi sui nuovi clienti e prospects; l’innovazione in un’ottica ampia che vada da intercettare le mutate esigenze dei clienti sino alla progettazione di nuovi prodotti e servizi in grado di essere distintivi e funzionali a questi cambiamenti.

 

 

Catellani (Presidente Emilia Centrale): “Azione forte e congiunta degli agenti per agire in tempi utili per l’avvio della stagione irrigua a servizio delle imprese agricole del territorio”

Boretto (RE) – Se è vero che questo inverno si conferma tra i più siccitosi con temperature superiori di oltre 1,6 gradi rispetto alle medie del periodo e assenza di precipitazioni nei primi due mesi dell’anno, a conferma di una siccità spinta – come spesso accaduto nell’ultimo lustro – dall’altra l’auspicio più immediato è che la primavera possa riequilibrare progressivamente il contesto non agevole grazie alle piogge provvidenziali come nel 2019. In questa fase però la comprensibile preoccupazione sugli effetti più tangibili del clima che cambia rapidamente genera insicurezze al comparto agricolo alle prese con le prime semine stagionali, comparto che naturalmente scongiura il possibile prosieguo della stagione siccitosa anche per i mesi estivi.

In questo scenario piuttosto complesso il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha avviato tutte le azioni virtuose e preventive volte a favorire il migliore accesso possibile alla pratica irrigua non senza criticità da risolvere. In particolare, l’impianto di Boretto, fondamentale per le colture e l’agroalimentare delle province di Reggio Emilia, Modena e Mantova – circa 220 mila ettari ciascuna e seconda presa di risorsa idrica della Regione dopo il Canale Emiliano Romagnolo (CER) – ha visto attivare dallo staff tecnico consortile e le imprese coinvolte le operazioni in alveo con uomini, mezzi, imbarcazioni per “dragare” e per sgomberare l’ingente quantità di sabbia accumulatasi durante l’autunno e l’inverno, maggiore rispetto agli altri anni a causa delle due piene del Po che si sono succedute alla fine del 2019 (il 17 novembre e il 17 dicembre scorsi). Una quantità di materiali imponente che il corso del Grande Fiume, proprio per la sua conformazione porta via via alla base delle arginature creando ostruzione ai possibili prelievi di acqua.

Vista la situazione non comune che si è generata in poco tempo il presidente dell’Emilia Centrale Matteo Catellani insieme - al direttore generale Domenico Turazza e all’ingegner Paola Zanetti e congiuntamente alla governance del Consorzio Terre di Gonzaga di sponda mantovana – hanno immediatamente fatto richiesta all’Autorità Distrettuale del Fiume Po di allertare AIPo (competente per le operazioni più articolate di movimentazione di sabbie materiali in alveo) presentando nel corso del summit idraulico svoltosi a Parma la situazione che potrebbe anche prevedere una emergenza e sottolineando la necessità di intervenire in tempi utili per l’avvio della stagione irrigua.

Intanto, mentre si attendono interventi risolutivi sui materiali presso l’impianto di Boretto, lavori efficaci sono cominciati ad opera del Consorzio proprio in questi giorni.

“L’auspicio – ha rimarcato il presidente del Consorzio Matteo Catellani – è che l’azione congiunta degli enti evidenziata ad AIPO già alla fine del 2019 e durante l’incontro possa dare soluzione adeguata e in tempi utili per l’avvio della stagione irrigua, il Consorzio dal canto suo sta mettendo in campo tutto quanto possibile”.

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L’autorità distrettuale di bacino convoca l’osservatorio siccità il 6 marzo. Livelli del Grande Fiume sotto la media stagionale, precipitazioni assenti e temperature in aumento: il Segretario Generale Meuccio Berselli organizzerà la prima seduta per monitorare la situazione. 

Parma, 19 febbraio 2020 – La totale assenza di precipitazioni nei mesi di gennaio e febbraio e la presenza di temperature più alte rispetto alla media stagionale hanno portato al peggioramento delle portate idrologiche dei corsi d’acqua. I livelli idrometrici del fiume Po sono sotto la media stagionale: la situazione della disponibilità di risorse idriche, anche in vista dell’inizio imminente inizio della stagione irrigua, va costantemente monitorata. Il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po Meuccio Berselli convocherà il prossimo 6 Marzo la prima riunione dell’Osservatorio sulle crisi idriche per ottimizzare la gestione delle risorse e predisporre le azioni necessarie per affrontare la situazione.

Il bollettino di portata – comunicato da Berselli a seguito del monitoraggio effettuato dal Dirigente Tecnico dell’AdbPo Silvano Pecora – fa registrare livelli idrometrici nelle cinque stazioni del fiume Po inferiori alla media stagionale (Piacenza: 0.22 metri; Cremona: -6.05 metri; Boretto: -1.85 metri; Borgoforte -0.92 metri; Pontelagoscuro: -4.65 metri). Anche se nel mese di gennaio i livelli erano superiori alla media, ora si stanno progressivamente riducendo: negli ultimi due mesi infatti il contributo delle precipitazioni è stato quasi totalmente assente. Nelle prossime settimane non si prevedono precipitazioni, se non di scarsa entità e comunque non da influenzare l’incremento della falda: potrebbero verificarsi ulteriori riduzioni dei livelli idrometrici, nell’ordine del 20%.

Anche i livelli dei grandi laghi sono sotto osservazione: il lago di Iseo ed il lago di Como sono infatti già al di sotto dei valori stagionali. Il contributo nivale è praticamente assente nelle zone appenniniche mentre quello alpino si ridurrà ulteriormente a causa dell’innalzamento delle temperature e dell’assenza di precipitazioni. Dopo una discesa momentanea, infatti, nei prossimi giorni sono previsti aumenti compresi tra i 5 e gli 8 gradi centigradi.

Durante la prima seduta dell’Osservatorio sulle crisi idriche dell’Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po verrà effettuata la verifica aggiornata dei livelli idrometrici, oltre all’esame analitico di tutti i dati tecnico-scientifici raccolti negli ultimi giorni nei vari bacini e sottobacini del territorio per prepararsi alla gestione delle risorse idriche nei prossimi mesi.

 (Foto copertina di Paolo Panni per ADPO)

In allegato il documento tecnico della situazione idrometrica

Da un po' di settimane i nostri corsi d'acqua sono invasi da schiuma bianca e da un odore poco gradevole. Spesso l'acqua prende anche il colore verde. Dal ponte della piazza di Colorno si può facilmente notare quanto sopra, ma anche dall'argine di Gainago e dal Ponte Albertelli in zona Mezzano Superiore.

Vien da pensare a sversamenti illegali costanti di natura sconosciuta. La cosa preoccupa moltissimi cittadini colornesi che vorrebbero delle risposte rassicuranti da Arpae quanto prima. Tale fenomeno negli ultimi mesi si è ripetuto troppo spesso per essere soltanto un caso sporadico.

Il gruppo civico
Amo - Colorno

Continua, anzi accelera, la flessione del latte spot nazionale. Stabile il burro e il Grana Padano, mentre in forte flessione il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 18 febbraio 2020 - 
 
LATTE SPOT – Accelera la flessione del latte spot.  Il prezzo del latte crudo spot nazionale cede il 2,5% e si colloca tra 39,69 e 40,72€/100 litri di latte. -1,3% per il latte intero pastorizzato "spot" estero che quota  39,18 e 40,21 €/100 litri di latte e infine il Latte scremato pastorizzato spot estero cede a 24,84-25,88 €/100 litri di latte (-2%).
 
BURRO E PANNA – Ancora Invariati i listini alla borsa di Milano. Il burro “milanese” si conferma stabile da ormai 13 settimane.
Prosegue invece la flessione negativa della crema milanese che cede altri 2 centesimi, e la panna veronese resta inalterata. Stabile anche lo zangolato parmigiano che, come quello quotato a Reggio Emilia in mattinata odierna, non ha subito variazioni e rimane ancora a bassa quota.
Borsa di Milano 17 febbraio 2020: 
BURRO CEE: 3,35 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,60 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,75 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,55 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,62 €/Kg. (-)
MARGARINA gennaio 2020: 1,03 - 1,09 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 17 febbraio 2020: (=%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,62 – 1,65 €/Kg.
 
Borsa di Parma 14 febbraio 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 18 febbraio 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 17 febbraio 2020 – Rimangono invariati i listini del Grana Padano per tutte le referenze anche in quest’ultima seduta borsistica.
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,00 – 7,20 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 8,95 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,80 – 5,95 €/Kg. (=)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 14 gennaio 2020 – Diversamente dal “Padano” il Re dei Formaggi prosegue la discesa e per la seconda settimana consecutiva perde 30 centesimi al chilo alla borsa di Parma.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 8,50 - 8,85 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 9,10 - 9,50 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 10,00 - 10,65 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,70 - 11,55 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,80 - 12,55 €/Kg. (-)

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Al tavolo l’AdbPo con Comune di Sant’Arcangelo e Regione Emilia-Romagna

Sant'Arcangelo di Romagna (RN), 17 Febbraio 2020 – Prosegue il confronto tra Comune e Regione per la redazione di un accordo di valorizzazione e tutela del patrimonio ipogeo di Santarcangelo. Si è svolto infatti un nuovo incontro che ha visto amministratori e tecnici dei due enti impegnati prima in una serie di sopralluoghi in alcune grotte pubbliche e private, poi nel lavoro di perfezionamento del preliminare di accordo risultato dall’incontro dello scorso 9 gennaio.

Principale novità di questo secondo incontro, la presenza di Meuccio Berselli, Segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po – ente che fa capo al Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare – che ha preso parte ai lavori del tavolo insieme alla sindaca Alice Parma, alla vicesindaca Pamela Fussi, all’assessore alla Pianificazione territoriale Filippo Sacchetti e ai collaboratori dei Servizi tecnici per il Comune, mentre in rappresentanza della Regione è intervenuta l’assessora uscente alla Difesa del suolo e della costa, Protezione civile, Politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo, insieme ai tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

Dopo un primo vaglio da parte dell’Agenzia regionale, il preliminare di accordo redatto dall’Amministrazione comunale sarà dunque sottoposto all’Autorità di Bacino Distrettuale, che – come sottolinea il Segretario Meuccio Berselli – “sarà parte attiva nella realizzazione di nuove indagini conoscitive e nella definizione delle modalità di progettazione degli interventi di messa in sicurezza delle grotte e del centro abitato di Santarcangelo”.

L’accordo di programma prevederà infatti il completamento degli studi e dei rilievi già eseguiti nelle cavità artificiali, con particolare attenzione a quelle non più attive o inaccessibili perché non utilizzate, nonché la mappatura di sorgenti naturali e pozzi di raccolta. Gli enti coinvolti si scambieranno informazioni e dati, oltre a programmare e coordinare le attività di controllo a breve e lungo termine. La progettazione – finanziata dalla Regione – consentirà di richiedere fondi sovraordinati e di definire un piano di interventi al termine delle indagini previste dall’accordo, che avrà durata biennale.

 “Il lavoro dell’Amministrazione sulle grotte non si ferma qui – dichiara la sindaca Alice Parma – proseguendo in una prospettiva ampia, con l’obiettivo di avere presto a disposizione un piano complessivo e organico redatto in collaborazione con le istituzioni competenti. Ringraziamo l’assessora Gazzolo per il ruolo attivo della Regione, che sono certa proseguirà anche nelle prossime settimane dopo l’insediamento del nuovo assessorato, e siamo altrettanto soddisfatti dell'attenzione dimostrata dall’Autorità distrettuale del fiume Po, e quindi dal Ministero dell’Ambiente. Il centro storico è un patrimonio di valore inestimabile per Santarcangelo – conclude la sindaca – sia nella sua dimensione sotterranea che sopra il livello del suolo, quindi proseguiremo con determinazione nell’opera di tutela e valorizzazione tanto delle grotte quanto del borgo medievale”.

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Nella sua prima lettera del 2020, indirizzata ai Ceo delle aziende, il fondatore e presidente della più importante società di gestione del risparmio conferma la fiducia in un nuovo corso dell’economia e della finanza mondiali: “Solo le imprese che accettano di divenire ‘sostenibili’ verranno premiate”

Già lo aveva anticipato nell’estate del 2019 nella lettera che aveva inviato alle aziende: “Chi non si adegua ai nuovi imperativi di sostenibilità resi necessari dal cambiamento climatico, è destinato a rimanere indietro”. Ora Larry Fink, fondatore e Ceo di BlackRock, il primo fondo di investimenti americano con quasi 7 mila miliardi di dollari in gestione, torna sull’argomento nella sua prima comunicazione del 2020: “Solo le aziende che accetteranno la sfida della sostenibilità e della trasparenza verranno premiate dal mercato e dagli investitori”. Il motivo è molto semplice: il cambiamento climatico avrà sempre più un impatto significativo e duraturo sulla crescita e sulla prosperità economica, un rischio che i mercati fino ad oggi hanno sottovalutato.

Ma ora questa sottovalutazione sta terminando. Al contrario “la consapevolezza cresce rapidamente e siamo sull’orlo di una completa trasformazione della finanza mondiale”.

Perchè il climate change incide sull’economia mondiale
Le tesi di Larry Fink trovano del resto fondamento in un numero sempre maggiore di studi e ricerche di diverse organizzazioni – quali l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite, il McKinsey Global Institute, il BlackRock Investment Institute e molti altri . Si tratta di analisi sulle implicazioni socioeconomiche del rischio derivante dai cambiamenti climatici, studi che illustrano come il rischio climatico avrà un impatto non solo sul mondo ‘fisico’, ma anche inevitabilmente sul sistema globale che finanzia la crescita economica e, in ultima istanza, sullo stesso modello di capitalismo mondiale.
E’ lo stesso Fink a fornire alcuni esempi pratici della fondatezza di questa tesi. “Cosa succederà ai mutui trentennali – un tassello chiave della finanza – se chi li eroga non è in grado di stimare l’impatto del rischio climatico su un arco di tempo tanto lungo, e se non sussistono opportunità di mercato per le assicurazioni contro incendi o inondazioni nelle aree interessate?”. E ancora: “Che accadrà all’inflazione, e di conseguenza ai tassi d’interesse, se il costo del cibo aumentasse a causa di siccità e inondazioni? Come possiamo costruire una crescita economica se i mercati emergenti vedono la propria produttività diminuire a causa di temperature estreme o di altri impatti climatici?”.
Va da sè che sempre più gli investitori saranno costretti a confrontarsi con questi interrogativi e cercheranno di prevedere quale impatto avranno le problematiche e le politiche legate al clima sui prezzi, sui costi e sulla domanda dell’economia nel suo complesso.

Il climate change non è un cambiamento passeggero, ma strutturale e di lungo periodo
Certo non è la prima volta che l’economia globalizzata naviga in acque tempestose: basta tornare con la memoria ai picchi di inflazione degli anni Settanta, alla crisi valutaria asiatica nel 1997, alla bolla internet di fine millennio e alla crisi finanziaria globale del 2008. «Ma anche quando queste situazioni sono durate molti anni, erano tutte, in generale, per loro natura di breve termine “, sottolinea il Ceo di BlackRock.
Il cambiamento climatico è diverso da tutti gli scenari di rischio precedenti. Anche se si verificassero solo una parte degli impatti previsti dagli studi e dalle previsioni scientifiche, si tratta di uno stato di crisi a lungo termine, e quindi molto più strutturale. Ne consegue che “le aziende, gli investitori e i Governi devono prepararsi per una significativa riallocazione dei capitali”.
Riallocazione che di fatto è già in atto. Si tratta però di un trend destinato a crescere esponenzialmente man mano che la generazione dei Millennial prenderà il comando, in politica e nel business: migliaia di miliardi di dollari a poco a poco passeranno nei prossimi decenni ai millennial. E quando questi diventeranno amministratori delegati, politici e capi di Stato, “rimodelleranno ulteriormente l’approccio mondiale alla sostenibilità”.

Sostenibilità e trasparenza sono le nuove parole chiave
Qual è allora, nell’era del climate change e del conseguente spostamento di capitali, concretamente la sfida che il management delle aziende è chiamato ad attuare per dare risposta alle nuove esigenze dei mercati? La parola chiave, secondo Fink, è trasparenza: “Tutti gli investitori, insieme alle autorità regolamentari, agli assicuratori e al pubblico, debbono avere un quadro chiaro di come le aziende gestiscono le questioni legate alla sostenibilità”. Questioni che, beninteso, si estendono ad una ampia gamma di tematiche, quali ad esempio le politiche di prezzo, gli standard di sicurezza dei lavoratori, gli assetti della privacy dei dati, l’etica aziendale ecc.
E che cosa succede a quelle imprese che ‘tradiscono’ la fiducia nel nuovo corso? Una società farmaceutica che aumenta significativamente i prezzi, una società mineraria che riduce la sicurezza, una banca che non rispetta i propri clienti: queste società possono massimizzare i rendimenti a breve termine. Ma, a lungo andare, “queste azioni che danneggiano la società si ripercuoteranno sull’azienda e ne distruggeranno il valore per gli azionisti”.

Ma la sostenibilità e la trasparenza non sono fini a se stesse… piuttosto sono le chiavi di successo del futuro
Beninteso per il Ceo di BlackRock ‘trasparenza’, così come ‘sostenibilità’, non è una parola vuota da utilizzare nelle brochure aziendali. Si tratta invece di obiettivi (“purpose”) che le aziende devono essere determinate a perseguire perché consentono di portare beneficio, oltre che a sé, a tutte le parti interessate: azionisti, clienti, dipendenti e comunità in cui operano. Perchè secondo Fink non vi è alcun dubbio che, nelle nuove condizioni di contesto, “un’azienda non può ottenere profitti a lungo termine senza perseguire uno scopo e senza considerare le esigenze di tutta la vasta gamma di stakeholder”.
Al contrario, un forte senso dell’obiettivo di sostenibilità e un impegno nei confronti delle parti interessate aiutano un’azienda a connettersi più profondamente con i propri clienti e ad adattarsi alle mutevoli esigenze della società, diventando così “il motore della sua redditività a lungo termine” nell’ambito di un nuovo modello di capitalismo più sostenibile ed inclusivo.

Di Coopservice 7 Febbraio 2020

Editoriale:  - Stato di dissesto o Stato in dissesto? - La rubrica di economia di impresa "La Bussola d'Impresa" - Lattiero caseario. Flessione marcata per il Parmigiano Reggiano- Dazi Usa: Il Consorzio Parmigiano Reggiano spinge per una risposta coesa da parte di tutto il sistema agrifood europeo -Gli Usa non applicheranno i dazi del 25% verso i prodotti italiani - Cereali e dintorni. Di merce non v’é carenza - “Manta River Project”: il primo progetto di ricerca scientifica italiana sulle microplastiche lungo il corso del fiume Po -

cibus_7_16feb2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 07 16 febbraio 2020

1.1 editoriale
Stato di dissesto o Stato in dissesto?
2.1 dazi
Dazi Usa: Il Consorzio Parmigiano Reggiano spinge per una risposta coesa da parte di tutto il sistema agrifood europeo
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Flessione marcata per il Parmigiano Reggiano 
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Di merce non v’é carenza
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintoriìni
7.1 Parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: nasce il nuovo sito web
7.2 formazione professionale Professione Casaro
8.1 eima bologna presentazione  EIMA International 2020, verso un'edizione “top”
9.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determinato il Prezzo a riferimento del latte.
9.2 fiume PO e microplastiche  “Manta River Project”: il primo progetto di ricerca scientifica italiana sulle microplastiche lungo il corso del fiume Po
10.1 ambiente e foreste  Campora (PR), i Carabinieri Forestali sequestrano una vasta area destinata a discarica abusiva.
11.1 imprese agroalimentari La Ministra Teresa Bellanova in visita a Parma alla Mulino Formaggi srl
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners

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Di Mario Vacca 16 febbraio 2020 - Ancora una volta avrà ragione chi ha disatteso un provvedimento di legge. Chi non ha nominato per tempo ed avrà aspettato pensando che “tanto poi alla fine arriverà qualche proroga”. E la mini proroga è arrivata. 

A poche ore dall’approvazione del correttivo del nuovo codice della crisi arriva il Milleproroghe che sposta al momento dell’approvazione dei bilanci, quindi a fine aprile, il termine – scaduto a dicembre – entro il quale le società si sarebbero dovute dotare di un organo di controllo.

Il Leghista Garavaglia ex sottosegretario all’economia ha più volte evidenziato che sarebbe occorso più tempo per rivedere un obbligo di fatti quasi impossibile da rispettare per le PMI soprattutto quelle a conduzione familiare che avranno bisogno di un periodo più ampio per adeguare i propri bilanci ed i propri assetti alle nuove norme, pena segnalazioni immediate da arte degli organi di controllo; E’ noto infatti che tante aziende non trovano revisori, professionisti che hanno ben pensato di astenersi da un incarico piuttosto che giungere in azienda con la certezza di dover immediatamente scrivere una segnalazione.

 

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
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Telefono: ‭+39 347 2955391‬
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Reggio Emilia, 15 febbraio 2020 - “Il Consorzio del Parmigiano Reggiano accoglie con entusiasmo la notizia che gli Usa hanno deciso di non alzare i dazi al 25% imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei. Abbiamo lavorato nella direzione giusta, facendo squadra con le altre Indicazioni Geografiche, credendo fermamente che la Commissione Europea fosse l’unico tavolo al quale portare avanti la negoziazione, evitando di disperdere energie portando avanti diversi interessi da parte delle singole classi di rappresentanza. Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha mantenuto coeso e compatto il mondo delle Dop: si è reso promotore di una cordata, insieme al Ministero delle Politiche Agricole e al Parlamento Europeo, per far sì che ci fosse un grande supporto al commissario Phil Hogan e al negoziatore John Clarke affinché avessero l’appoggio delle Dop italiane coese e compatte per andare a negoziare con una maggiore forza e consapevolezza. Nervi saldi e credere di più nell’Europa come Istituzione: è questo l’approccio giusto per combattere una battaglia che è solo all’inizio e che vedrà il Parmigiano Reggiano in prima linea, considerando che il mercato americano rappresenta per noi il secondo mercato estero, con ben 10 mila tonnellate di prodotto esportato ogni anno ed enormi capacità di crescita. Negli ultimi mesi, il nostro prodotto ha subito oscillazioni di prezzo, legate a dinamiche speculative e influenzate indubbiamente anche dalle incertezze sulla situazione Oltreoceano. Il fatto che gli USA abbiano deciso di non incrementare ulteriormente i dazi sul nostro prodotto porterà sicuramente un clima più disteso e oggettivo e – ci auguriamo – un riequilibrio del mercato con un prezzo all’origine più alto” commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Il presidente Rabboni: “nuovi e rilevanti compiti per l’interprofessione” deposito dei contratti all’OI entro il 6 marzo

È stato sottoscritto il prezzo di riferimento per il pomodoro da industria del Nord Italia per la campagna 2020.

“Mi congratulo con la parte agricola e con la parte industriale – commenta Tiberio Rabboni, presidente dell’Organizzazione interprofessionale OI Pomodoro da industria del Nord Italia che, come noto, per legge non può prendere parte alla trattativa né comunicare i contenuti dell’accordo - per un contratto tempestivo rispetto al calendario colturale e denso di novità positive per quanto riguarda gli obiettivi di programmazione produttiva per allineare e stabilizzare le forniture agricole ai reali fabbisogni industriali e dei mercati. A questo proposito l'accordo quadro introduce un nuovo e più significativo ruolo per l'organizzazione interprofessionale vista la programmazione, concordata fra Op ed industrie di trasformazione, che ha fissato obiettivi massimi di superficie e di quantità per la dotazione di ogni singola Op. All’OI del Nord Italia, che ha fornito un supporto tecnico fondamentale nella fase di definizione degli obiettivi di programmazione, è confermato il compito di ricezione del deposito dei contratti entro il 6 marzo e attribuito il nuovo e centrale incarico di verifica delle condizioni stabilite dalla programmazione. L'eventuale mancato rispetto degli impegni (per superficie e quantità eccedenti) comporterà delle trattenute economiche che andranno a formare un fondo, gestito dall’OI, per lo sviluppo della filiera. È una novità importante ed attesa che qualifica ulteriormente la nostra organizzazione come soggetto superpartes di garanzia e che rafforzerà l'efficienza e la coesione operativa di tutta la filiera del Nord Italia”.

Sabato, 15 Febbraio 2020 07:54

Bonus ed incentivi elettrodomestici 2020

Il momento giusto per acquistare un elettrodomestico è ora! Lo Stato Italiano ha esteso fino alla fine del 2020 il cosiddetto “bonus elettrodomestici”, tramite cui accedere a importanti detrazioni fiscali. Un sostanzioso aiuto economico, ma per ottenerlo occorre seguire alcune semplici regole. Non tutti gli elettrodomestici infatti rientrano nel bonus e soprattutto non vi rientrano tutti i tipi di acquisto. Sapevi infatti che per accedere agli incentivi deve essere in corso una ristrutturazione? In questo articolo grazie al team di https://lavastoviglieinofferta.it/ ti illustriamo i passi fondamentali da seguire.

In cosa consiste il bonus mobili ed elettrodomestici 2020

Attivo già da qualche anno, il bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione fiscale Irpef del 50% in sede di Dichiarazione dei Redditi. Lo Stato Italiano ha deciso di prorogare questa agevolazione anche per il 2020. Potrai quindi ottenere una detrazione sull’acquisto di mobili o elettrodomestici acquistati entro il 31 dicembre 2020. Attenzione però: l’acquisto deve essere contingente ad un’opera di ristrutturazione dell’immobile iniziata non prima del 1° gennaio 2019.
La detrazione del 50% viene applicata sull’importo massimo di 10000 €, indipendentemente dalle spese sostenute per la ristrutturazione. Possono accedere alla detrazione i contribuenti Irpef: la detrazione sarà distribuita in dieci rate annuali del medesimo importo.

Quali elettrodomestici rientrano nell’agevolazione?

In tutti i settori, dal trasporto all’edilizia, l’attenzione è ormai puntata sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla riduzione delle sostanze nocive ed inquinanti. Per questo motivo anche gli elettrodomestici sono sorvegliati speciali, per evitare inutili sprechi di energia.
Il bonus elettrodomestici è valido solamente per acquisti di lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi di classe energetica minima A+, che scende ad A per i forni. I modelli in questione dovranno essere posizionati nell’immobile oggetto di ristrutturazione.

I documenti da avere e conservare

Come ti abbiamo ricordato all’inizio dell’articolo, l’acquisto dell’elettrodomestico deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2020, ma deve essere successivo alla data di inizio della ristrutturazione edilizia. Dovrai effettuare il pagamento con carta di credito o bonifico, in quanto non sono ammesse transazioni in contanti o con assegni bancari (ai fini di ottenere la detrazione).
In sede di dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2020, dovrai presentare lo scontrino dell’acquisto e la ricevuta del pagamento.

Bologna, anche l’Autorità Distrettuale del Fiume Po con Nomisma nella squadra che disegna il futuro dell’acqua nell’area metropolitana

Bologna, 14 Febbraio 2020 – Dopo i due eventi dello scorso anno – “Acqua è Bologna” e “Bologna città delle acque”, organizzati dal centro studi Nomisma in stretta collaborazione con i partner Hera, Consorzio della Bonifica Renana e Consorzi della Chiusa e con il Centro Meteo Europeo (CMCC) – l’Autorità Distrettuale del Fiume PO-Ministero dell’Ambiente entra operativamente a far parte della squadra-laboratorio che si sta cimentando con le nuove stimolanti sfide future del territorio scaturite dagli effetti dei mutamenti climatici in atto.

Alla presenza dei responsabili delle singole aree settoriali che stanno contribuendo in modo fattivo alla stesura della parte iniziale della ricerca socio-economico-ambientale e alla puntuale raccolta dei dati necessari per disegnare gli scenari del nostro domani si è approfondito il quadro strategico e le diversificate potenzialità di intervento per l’area metropolitana del capoluogo dell’Emilia Romagna in materia d’acque.

Il Segretario del Distretto del Po Meuccio Berselli – coadiuvato nell’occasione dai responsabili tecnici dello staff dell’Autorità Fernanda Moroni e Andrea Colombo e dal Responsabile delle Relazioni Istituzionali Andrea Gavazzoli – ha aggiornato la compagine sulle nuove ed estese competenze dell’ente sovraordinato che fa capo al Ministero dell’Ambiente e su alcune possibili azioni possibili e concrete in grado di incrementare, ottimizzare e migliorare l’attenzione, la salvaguardia e la difesa della risorsa idrica nel comprensorio felsineo.

I lavori – coordinati dagli esperti di Nomisma – sono proseguiti con gli interventi dell’ex-Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, consulente di Nomisma per queste specifiche tematiche; Giovanni Tamburini, Presidente della Bonifica Renana; Antonio Navarra, direttore del CMCC e i rappresentanti del Gruppo Hera e dei Canali di Bologna.

«Auguriamo buon lavoro alla nuova Giunta regionale presentata oggi dal presidente Stefano Bonaccini, confidando di poter portare avanti con tutti gli assessori nominati quel metodo di confronto che ha caratterizzato la scorsa legislatura e che ha consentito di affrontare in maniera costruttiva le sfide e le difficoltà emerse in questi anni. Per questo auspichiamo innanzitutto di poter definire quanto prima con il presidente della Regione e con il nuovo assessore allo Sviluppo economico, un nuovo Patto per il Lavoro finalizzato a migliorare la qualità dell’occupazione, favorire la formazione di figure professionali richieste dalle aziende ma sempre più irreperibili, e combattere la disoccupazione giovanile».

Lo dichiarano il presidente di Alleanza delle Cooperative italiane dell’Emilia-Romagna Massimo Mota e i co-presidenti Francesco Milza e Giovanni Monti.
«Anche negli anni della crisi economica – continuano Mota, Milza e Monti – le nostre cooperative hanno continuato a investire arrivando a ridurre i loro margini pur di difendere il lavoro, il reddito dei soci e il potere d’acquisto delle famiglie. Hanno creato in regione 27.390 nuovi posti di lavoro dal 2008 al 2019, con una crescita del 12,5% nettamente superiore al 3,5% registrato dal totale delle imprese regionali, contribuendo al PIL per circa il 10% del totale regionale ».

Sul tema del welfare, l’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna auspica che tra le priorità della nuova Giunta venga inserito il tema dell’invecchiamento della popolazione e quindi delle nuove risposte che occorre fornire agli anziani. «Insieme a questo – aggiungono Mota, Milza e Monti – crediamo che anche la Regione debba prendersi a cuore il problema del crollo demografico, promuovendo nuove politiche che incentivino la natalità e favoriscano la conciliazione famiglia-lavoro, anche attraverso un maggiore sostegno alle politiche abitative e per la casa in affitto».

«Il sistema agroalimentare, vera eccellenza dell’Emilia-Romagna, vive una fase di grande difficoltà e incertezza, tra nuovi dazi nei mercati internazionali, emergenze climatiche e crescenti minacce per i nostri agricoltori, a partire dalla cimice asiatica. Pertanto – sottolineano Mota, Milza e Monti – riteniamo fondamentale definire un programma di azioni per sostenere le aziende agricole e le strutture cooperative che spesso si trovano ad armi spuntate davanti alle sfide poste dai cambiamenti».

«Apprezziamo infine – concludono i vertici di Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna – la rinnovata e più decisa attenzione sui temi ambientali che porterà alla definizione di un Patto per il Clima e auspichiamo che, in linea con quanto avvenuto con il Piano Plastic FreER, tale percorso venga svolto con il coinvolgimento delle imprese, che chiedono di essere accompagnate e incentivate verso riconversioni industriali e produttive, senza subire interventi punitivi calati dall’alto».

«Allibita da richiesta Coand-Auchan di cassa integrazione per 235 lavoratori»

Murelli (Lega): «Il gruppo l'ha chiesta per 5.300 persone. Ora dia spiegazioni. Ai dipendenti la mia solidarietà e il mio impegno. Già partite due interrogazioni ai ministri di Lavoro e Sviluppo economico»

(Piacenza, 13 feb. 2020) - «Sono allibita dalla richiesta del gruppo Conad. La cassa integrazione (Cig) per 5.300 lavoratori - di cui 235 a Piacenza - è del tutto difforme da quanto raccontato dagli stessi vertici dell'azienda nella loro recente audizione in commissione Attività produttive alla Camera. Chiediamo che si faccia subito chiarezza sia sul futuro dei lavoratori sia su quello dei punti vendita. Non si cambiano le carte in tavola e soprattutto non lo si fa in questo modo. La mia solidarietà e il mio impegno vanno ai lavoratori piacentini della nostra provincia, ma anche a quelli occupati nei negozi di San Rocco e Codogno». E’ duro il commento della deputata della Lega, Elena Murelli, e membro della Commissione lavoro della Camera.

Ieri, ha spiegato la parlamentare, il gruppo Conad, proprietario del marchio Auchan in Italia, ha spedito i documenti ai sindacati e al ministero del Lavoro per chiedere la Cig «che coinvolge il 60% degli 8.900 lavoratori in tutto il Paese. Un fulmine a ciel sereno. Chiediamo spiegazioni e pretendiamo chiarezza. La Lega ha già presentato una interrogazione ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico».

A Piacenza, la Cig riguarda i punti vendita: Piacenza 3 (15 dipendenti), Carpaneto (12), Ipermercato a Piacenza (189), negozio di Piazzale medaglie d’oro (19).

Per la prima volta, il Consorzio parteciperà con uno stand autonomo situato nello spazio B1-34 della Hall 1.

Reggio Emilia, 10 febbraio 2020 – Dal 16 al 20 febbraio il Consorzio del Parmigiano Reggiano vola a Dubai per Gulfood, la grande fiera internazionale dedicata al settore alimentare che ogni anno raduna più di 5mila espositori e 100mila visitatori da oltre 200 paesi del mondo. Per la prima volta, il Consorzio parteciperà con il proprio stand autonomo (nelle precedenti edizioni era in quota Afidop), situato nello spazio B1-34 della Hall 1 del Dubai World Trade Center.

L’area del Golfo rappresenta uno snodo strategico per l’agroalimentare italiano, in parte come porta d’accesso ai mercati mediorientali ma soprattutto poiché include essa stessa alcuni dei paesi con i redditi pro capite più alti del mondo. Mercati destinati ad avere un peso specifico ancora maggiore grazie a Expo Dubai 2020 – inaugurazione il 20 ottobre 2020 - per la quale si attende un flusso di 25 milioni di visitatori.

La partecipazione a Gulfood si inquadra in un progetto triennale avviato dal Consorzio per sviluppare le potenzialità di mercato nell’area del Golfo, partendo dalle 105 tonnellate di prodotto esportate qui nel 2018. Una ricerca Hirux/Nielsen commissionata ad hoc dal Consorzio ha evidenziato come i consumatori confondano il Parmigiano Reggiano con il generico parmesan. Tanto che, se si considera il giro d’affari dei formaggi a pasta dura nei tre Paesi target (Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Kuwait), solo il 30% del mercato appartiene al Parmigiano Reggiano mentre il restante 70% al parmesan.

“La strategia del Consorzio – afferma il presidente Nicola Bertinelli - punta a educare i consumatori arabi alle specificità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che si distingue per la selezione degli ingredienti migliori e 100% naturali e il rispetto della stessa ricetta da mille anni”.

Il primo passo del progetto menzionato da Bertinelli è coinciso con il lancio di una campagna pubblicitaria su larga scala in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait: il primo spot è andato in onda sui canali Pan Arab e Pan Asia negli ultimi mesi del 2019 mentre il prossimo sarà on air a fine 2020. In parallelo è stata avviata una campagna web su YouTube, Facebook e Instagram per intercettare quanti più consumatori possibili, inclusi i numerosissimi expat che a Dubai costituiscono oltre il 70% della popolazione.

 

ll presidente del Consorzio Nicola Bertinelli ha partecipato a Bruxelles all’Intergruppo parlamentare su Vino, Alcolici e Prodotti Alimentari di Qualità. Nel corso del suo intervento, Bertinelli ha ribadito le preoccupazioni per gli impatti dei dazi USA. Il Consorzio chiede di attivare le misure compensative per i danni già arrecati dai dazi e soprattutto per i danni a cui il comparto dovrà far fronte nel 2020.

Reggio Emilia, 13 febbraio 2020 – Si è riunito oggi, nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, l’Intergruppo parlamentare su Vino, Alcolici e Prodotti Alimentari di Qualità. L’incontro, organizzato in occasione del ripristino dell’Integruppo per formare un fronte comune europeo contro la minaccia di nuovi dazi del governo USA, è avvenuto alla presenza della presidente dell’Intergruppo Pina Picierno (S&D) e dei vicepresidenti Irene Tolleret (Renew) e Ignacio Zoido (PPE).

In aula anche il vicepresidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento, on. Paolo De Castro (S&D), e il direttore Affari Internazionali della Direzione generale per l’agricoltura e sviluppo rurale (DG Agri), John Clarke. All’incontro ha partecipato Nicola Bertinelli in qualità di presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano e come delegato di OriGIn Europa.

Nel corso della riunione tutti i membri dell’Intergruppo si sono trovati d’accordo nell’affermare che, in caso di nuovi dazi, dovrà essere la Commissione Europea a prendere le redini della negoziazione con Washington. La Commissione, nella persona del Commissario europeo per il commercio Phil Hogan, dovrà quindi rappresentare tutto il settore agroalimentare europeo che in questo modo potrà parlare con una sola voce ed esercitare il suo peso politico.

Il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli ha ribadito, durante il suo intervento, le preoccupazioni per gli impatti dei dazi soprattutto alla luce di un nuovo, potenziale inasprimento. Bertinelli ha inoltre espresso il suo disappunto circa il tentativo americano di strumentalizzare una sentenza del WTO relativa al settore aerospaziale con l’obiettivo di attaccare l’agrifood europeo e il Parmigiano Reggiano in particolare. Washington, sfruttando la leva del potenziale inasprimento dei dazi, ha infatti tentato nelle ultime settimane di scardinare il sistema europeo di protezione della DOP Parmigiano Reggiano che prevede che solo il prodotto originale italiano possa essere venduto sotto la denominazione “parmesan” all’interno del Mercato europeo comune.

“Gli Stati Uniti – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – sono il primo mercato extra-europeo per il Parmigiano Reggiano con 10 mila tonnellate importate nel 2018 (in aumento del +33% rispetto al 2012). Il pieno sviluppo del mercato americano è di cruciale importanza per la sostenibilità della nostra filiera composta da 330 caseifici, oltre 2.800 allevamenti e 50 mila persone coinvolte. Un sistema che genera un valore di affari alla produzione di 1,4 miliardi di euro – il più alto di tutte le DOP”.

“In agosto e settembre abbiamo registrato un picco delle esportazioni perché gli operatori americani hanno fatto scorte prima dei dazi – ha continuato Bertinelli – si è generato poi un blocco del mercato con una sensibile riduzione delle esportazioni dei formaggi duri italiani: - 23,9% in ottobre, -53,6% a novembre -42,6% in dicembre”.

“Alla luce di questi dati, chiediamo con forza agli europarlamentari e alla Commissione di attivare le misure compensative per i danni già arrecati dai dazi e soprattutto per i danni a cui dovremo far fronte per tutto il 2020” ha concluso il presidente.

In seguito all’intervento di Bertinelli, l’europarlamentare Paolo De Castro ha ribadito l’importanza di un’azione coesa da parte di tutto il comparto agroalimentare europeo. L’errore più grande che si potrebbe commettere - secondo De Castro - è quello di assecondare gli americani, che vorrebbero trattare, invece che nei tavoli istituzionali proposti, con tanti piccoli interlocutori per esercitare la loro posizione dominante.

Per evitare questa situazione, ha argomentato De Castro, è fondamentale che si scelga come negoziatore unico il commissario Phil Hogan in modo che l’Europa possa esercitare tutto il suo peso politico, soprattutto in vista del pronunciamento del World Trade Organization (WTO) sulla disputa Boeing. Di pari importanza, ha concluso De Castro, è non cedere nel corso della trattativa ad eventuali accordi collaterali “capestro” che andrebbero a svantaggio di tutto il nostro sistema agrifood.

 

 

L'Emilia Romagna sorpassa la Lombardia sui pagamenti. In allegato è scaricabile lo Studio pagamenti Q4 - 2019.

I principali risultati della ricerca evidenziano un sorpasso di misura dell'Emilia-Romagna sulla Lombardia per numero di imprese più puntuali. Ancora grandi difficoltà al Sud per rispettare le scadenze.

Sebbene negli ultimi dieci anni le aziende italiane che pagano clienti e fornitori con più di 30 giorni di ritardo siano quasi raddoppiate (+90,9% dal 2010 a oggi), nel 2019 il loro numero è diminuito dell’8,2% rispetto al 2018. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti 2019 di CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information. Le imprese che pagano entro 30 giorni sono aumentate del 3,2%, mentre quelle puntuali sono diminuite del 2,2%.

L’analisi di CRIBIS, aggiornata al quarto trimestre 2019, rileva che in Italia a dicembre 2019 oltre un terzo delle imprese (34,7%) effettua i pagamenti nei termini previsti, un dato leggermente inferiore rispetto al 2018 (35,5%), mentre oltre la metà (54,8%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (53,1% nel 2018) e il 10,5% con oltre un mese di ritardo (11,4% nel 2018).

Il trend del 2019, rispetto all’anno precedente, è sostanzialmente positivo anche se al Sud e nelle Isole le imprese incontrano maggiori difficoltà, con solo il 21,8% di pagamenti regolari. Il Nord Est, con il 42,4%, si conferma invece l’area geografica più affidabile. La Sicilia, con il 17,3%, occupa l’ultima posizione del ranking regionale dei pagamenti puntuali, preceduta dalla Calabria (18,2%. L’Emilia-Romagna, invece, conquista la prima posizione per numero di imprese puntuali (43,6%), sorpassando di poco la Lombardia (43,5%) e il Veneto (42,3%).

Carabinieri Forestali sequestrano una vasta zona collinare disseminata di carcasse di auto e rifiuti a Campora. Si ipotizza la realizzazione di una discarica abusiva.

Parma, 12 febbraio 2020. I Carabinieri Forestali della Stazione di Langhirano con il supporto del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale hanno sequestrato un vasto appezzamento con decine di rottami di auto e rifiuti a Campora in comune di Neviano degli Arduini.

Negli ultimi mesi i Carabinieri Forestali hanno avviato una campagna di controllo, negli ambienti naturali, per individuare abbandoni di rottami di auto e rilasci di rifiuti di grosse dimensioni.

Nel corso di verifiche svolte nel comune di Neviano degli Arduini, anche con la collaborazione della locale Stazione dell’Organizzazione territoriale, in località Campora è stata individuata una vasta area dove si è riscontrata la presenza di oltre una sessantina di automezzi, attrezzature agricole e rimorchi in completo stato di abbandono. Dispersi sul terreno, inoltre, sono state rinvenute parti smontate di automezzi e mezzi agricoli, cerchioni, mozzi, ammortizzatori, radiatori, parti di motori, parti di scocche e carrozzerie, parti elettriche, pneumatici esausti, rottami di varia natura e consistenza (parti di tubazioni, profilati, bancali, lamiere, cavi metallici ed elettrici, elettrodomestici in disuso).

Vista la situazione caratterizzata da un accumulo sistematico, non occasionale, di una ingente quantità di rifiuti eterogenei in un’area ben determinata, alla luce anche della definitività del loro abbandono e il forte degrado dello stato dei luoghi per effetto della presenza dei materiali in questione, i Carabinieri Forestali hanno ipotizzato la realizzazione di una “discarica non autorizzata”.

Si è proceduto al sequestro preventivo dell’intera area e dei rifiuti ivi collocati, tenuto anche conto che la norma prevede, in caso di sentenza di condanna, la confisca dell'area sulla quale è realizzata la discarica abusiva. I soggetti responsabili sono stati identificati e della notizia di reato è stata informata la Procura.

 
 

 

Piacenza, 12 febbraio 2020 - Conclusi interventi di regimentazione idraulica alla Bonina di Calendasco a cura del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

E’ il Presidente del Consorzio, Fausto Zermani, ad intervenire sul tema della sicurezza idraulica di Calendasco, territorio caratterizzato da uno scarso dislivello tale da rende difficoltoso lo sgrondo - per pendenza - delle acque meteoriche: “Da sempre l’attenzione del Consorzio di Bonifica verso i canali di scolo e gli impianti idrovori è alta, ma le intense e ripetute piogge dello scorso anno hanno reso necessario effettuare uno studio mirato sull’intero territorio comunale al fine di individuare le criticità su cui intervenire per migliorare il deflusso delle acque piovane”.

Nei giorni passati sono stati ultimati una serie di interventi di sicurezza idraulica nella località Bonina dove, in occasione delle “bombe d’acqua” estive, si sono verificati allagamenti della strada comunale e di alcune abitazioni. Il Consorzio ha provveduto alla pulizia, sistemazione e regolazione della pendenza dei canali di scolo che corrono lungo la strada principale e verso il Po, oltre alla manutenzione dei pozzetti a supporto della rete per facilitare il deflusso delle acque in caso di precipitazioni particolarmente intense. L’intervento si unisce alla pulizia generale di tutti i circa 900 tombini stradali presenti sul territorio svolta nelle scorse settimane da parte dell’amministrazione comunale.

“I lavori svolti dal Consorzio, che ringrazio, sono il frutto dell’intenso lavoro svolto nei mesi scorsi, dopo gli allagamenti che da maggio a settembre hanno interessato in particolare la Bonina Vecchia: se ne sono approfondite le cause e si è deciso come intervenire per ridurre il rischio in futuro”, afferma il sindaco Filippo Zangrandi. “Da subito abbiamo operato insieme, con il Consorzio, Ireti e il Comune di Rottofreno, per affrontare la situazione e rendere più sicura questa parte di territorio nonostante il verificarsi di eventi meteo sempre più estremi”.

“L’autunno passato ci ha dimostrato che non dobbiamo abbassare la guardia perché i mutamenti climatici sono intrisi nel nostro pianeta. A fare la differenza però deve essere l’uomo che con intelligenza deve porre quei rimedi che ci permettano di difenderci da piogge intense o periodi siccitosi. Come Consorzio, in questi anni, abbiamo fatto tanto ma questo non deve essere un punto di arrivo ma la continuazione di un percorso fatto di manutenzione continua e nuove opere da portare avanti con visione e coraggio” è Fausto Zermani a concludere.
In fase di avvio ulteriori interventi necessari alla messa in sicurezza del territorio comunale