Il sindaco Federico Pizzarotti interviene in merito alle situazioni ricorrenti di degrado e di percezione di insicurezza in alcune zone della città. -

Parma, 19 febbraio 2015 -

"I parmigiani chiedono più sicurezza, e hanno totalmente ragione. Ci sono situazioni che sono diventate invivibili in certe zone di Parma, mi riferisco in particolare in zona San Leonardo e Pablo, ma anche ai parcheggiatori di via Volturno, che esasperano gli animi con metodi ossessivi e prepotenti. Sono diverse le lettere che ricevo e in cui si chiede la stessa cosa: porre rimedio a situazioni di degrado.

Abbiamo ascoltato le esigenze dei parmigiani intensificando i controlli, adottando tutti i poteri di cui dispone un sindaco, chiedendo più unità per i vigili perché da anni sotto organico, potenziando l'uso delle telecamere (ad esempio in Piazza della Pace, ma presto arriveranno anche in altre zone) e riutilizzando le garitte come punto di controllo e di presidio, in più due presidi mobili, nella zona di viale Piacenza e via Imbriani.

Intensificheremo l'uso dei vigili di quartiere, già attivi da due anni, e presto verrà approvato il nuovo regolamento di polizia urbana, immodificato dal 1982, con caratteristiche più chiare e determinate. Ma questo basta per rendere la città più sicura? No, non basta. Pretendo di più.

Perché credo sia del tutto inconcepibile leggere che, benché gli sforzi delle amministrazioni puntino a una maggior sicurezza, ogni volta che si arresta qualche spacciatore, questi il giorno dopo è subito fuori di galera come se nulla fosse successo.

Lo abbiamo letto anche di recente: è inconcepibile che un parcheggiatore abusivo che mette le mani al collo di un carabiniere, sbattendolo per terra, il giorno dopo sia ancora in via Volturno a perpetrare la sua attività illecita. Questa passività della legge italiana è inaccettabile, perché vanifica completamente gli sforzi e le risorse che noi mettiamo tutti i giorni in favore della sicurezza.

C'è chi bivacca o molesta i parmigiani, chi occupa strade e aree verdi spacciando e degradando la città, e gli unici strumenti che hanno a disposizione i sindaci sono le ordinanze. Le leggi italiane permettono tutto questo sfacelo dimostrando completa impotenza. Gli spacciatori si sentono liberi di fare tutto ciò che è in loro potere perché sanno che la legge italiana non li punisce come dovrebbe. Allora lo dico: o si cambiano le leggi italiane, adottando maggior repressività, o si danno alle amministrazioni nuovi strumenti giuridici da applicare verso chi commette degrado e illeciti, perché ad oggi i regolamenti per le polizie locali non sono per nulla adeguati.

Per questo già dai prossimi giorni chiederò formalmente in Provincia un incontro apposito con il Presidente Fritelli e tutti i sindaci del territorio, al fine di unire le forze e le voci per far sentire tutta l'esasperazione della città e della provincia al prefetto e al questore di Parma. Agire subito e di concerto con il parmense affinché lo Stato si renda conto che la sicurezza è un diritto, e che il diritto dei parmigiani è quello di vivere con serenità la propria città".

(Fonte: Comune di Parma)

Dalla Camera di commercio il primo report sull'economia del territorio nel 2014. Nei primi 9 mesi dell'anno l'economia di Parma vede rallentare la contrazione di tutti i principali indicatori: fatturato, produzione e ordini i quali, però, continuano ad esprimere valori negativi con l'eccezione della produzione. I segnali positivi arrivano dall'export. -

Parma, 19 febbraio 2015 -

Uno scenario che, secondo il World Economic Outlook Forum, vede l'Italia concludere il 2014 con un PIL ancora in contrazione (-0,4%) rispetto a un valore medio dell'area Euro attestato al +0,8% e con la prospettiva di raggiungere nel 2015 un modesto +0,4%. E' questa la cornice entro cui la Camera di commercio colloca l'analisi congiunturale dell'economia parmense nel 2014, dandone una fotografia che riflette la situazione del periodo gennaio – settembre.

Nei primi 9 mesi dell'anno l'economia di Parma vede rallentare la contrazione di tutti i principali indicatori: fatturato, produzione e ordini i quali, però, continuano ad esprimere valori negativi con l'eccezione della produzione, che si attesta a un modesto 0,1%. A livello regionale l'andamento degli indici congiunturali è peggiore.

I segnali positivi, per Parma, arrivano dall'export: da gennaio a settembre 2014 le esportazioni sono aumentate del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La serie storica dei primi nove mesi, dal 2005 ad oggi, mostra come complessivamente le esportazioni del 2014, a valori correnti, hanno superato del 22,7% l'importo del 2008, il più alto prima della crisi internazionale.

Si riduce invece il numero delle imprese: al 31 dicembre 2014 le attive sono risultate 41.509 con un calo di 654 unità rispetto all'anno precedente. Negli ultimi 3 anni il saldo fra iscrizioni e cessazioni è sempre stato negativo e le imprese attive sono diminuite di 1.691 unità.

L'analisi è stata presentata oggi dal presidente della Camera di commercio, Andrea Zanlari, e dalla responsabile dell'Ufficio Studi, Giordana Olivieri.

E' ancora crisi - ha sottolineato il presidente Zanlari - il 2014 si è chiuso ancora con troppi indicatori negativi, in tutti i settori: industria, artigianato e commercio. I segnali positivi arrivano soprattutto dalle esportazioni, nei nostri settori di eccellenza: agroalimentare, meccanica e farmaceutico. Cala il numero delle imprese, è invariato il tasso di disoccupazione, è stagnante il valore aggiunto provinciale. Il rilancio passa attraverso un lucido gioco di squadra del "sistema Parma" ma anche, necessariamente, attraverso il rilancio del nostro Paese e la ripresa dell'economia a livello europeo.

Valore aggiunto provinciale: scenari e previsioni

Italia 2014: è ancora recessione, con un Pil che, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, calerà dello 0,4%. Per il nostro Paese è il terzo anno di recessione dopo che nel 2012 il Pil era calato del 2,4% e nel 2013 dell'1,9%. Nel 2015 la risalita, stimata allo 0,4%, sarà comunque al di sotto di quella riferita all'area euro, troppo poco per un prodotto ormai sceso ai livelli di 14 anni fa.

Parma 2014: è ancora recessione. Secondo le previsioni elaborate da Prometeia e Unioncamere Emilia-Romagna il calo del valore aggiunto provinciale si attesta a -0,1%, in lieve miglioramento rispetto al -1,7% del 2013 e con la prospettiva di riguadagnare il segno positivo nel 2015: 1,0%. La nostra dinamica è leggermente più pesante di quella regionale (+0,2% nel 2014; identiche, invece, le previsioni per l'anno in corso) e di poco migliore di quella nazionale (-0,3% nel 2014; +0,5% nell'anno in corso).

Analizzando il valore aggiunto tra i settori dell'economia parmense si evidenzia il continuo aggravarsi della situazione nell'edilizia che perde, nel 2014, il 9,7% (contro la perdita del 4,1% nel 2013) e che non riguadagnerà il segno positivo nemmeno nel 2015.
L'andamento del valore aggiunto nell'industria in senso stretto si attesta al +0,1% con una previsione di crescita del +1,0%. Una stabilità di fatto per i servizi nel 2014, con una crescita dello 0,9% nel 2015. All'interno dei servizi è il settore del commercio quello che ha sofferto maggiormente negli ultimi anni e che tornerebbe a vedere una crescita nel 2015 (+1,6%). Si conferma con variazioni positive il settore intermediazione finanziaria (+0,6% nel 2014, +0,9 nel 2015) mentre gli altri servizi scendono, nel 2014, a -0,7% con previsioni di crescita al +1,2% nel 2015).

Osservando la variazione del valore aggiunto provinciale dal 2007 al 2014 emerge una contrazione complessiva del -5,5%. Sono molti i settori che presentano, in questo arco di tempo, valori negativi: un pesante -34,1% nelle costruzioni, un allarmante -12,5% nel commercio e un non meno grave -5,5% nell'industria. I servizi scendono al -2,9%. Positivi, sia pure di poco, all'interno del comparto dei servizi, solo l'intermediazione finanziaria e gli altri servizi (rispettivamente +1,4% e +0,2%).

Industria

Nel confronto fra i primi 9 mesi del 2013 e lo stesso periodo del 2014 l'andamento della produzione torna, anche se di pochissimo, con il segno positivo: +0,1% (era il -3% nel confronto tra 2013 e 2012). In questo arco di tempo la produzione è cresciuta nelle industrie alimentari (+2,5%), nel tessile-abbigliamento (+1,3%) e nel settore meccanico (+1,8%) mentre è diminuita nei comparti della lavorazione dei minerali non metalliferi (-4,3%), del trattamento dei metalli (-2,7%) e del legno-mobili (-1,8%). Scende al -3,5% nelle "altre manifatture". La contrazione della produzione grava soprattutto sulle imprese fino a 9 dipendenti (-2,8%) e su quelle fino a 49 dipendenti (-0,8%) mentre le industrie fino a 500 dipendenti registrano un incremento (+2,1%).

Anche il fatturato, nel confronto fra i primi 9 mesi del 2013 e lo stesso periodo del 2014, conserva il segno negativo, -0,2%, in miglioramento però rispetto al precedente -2,5% (2013 su 2012). A soffrire di più anche in questa dimensione sono il comparto della lavorazione dei minerali non metalliferi (-4,4%), il comparto del trattamento dei metalli (-3,2%), l'industria del legno e del mobile (-3,1%), il tessile-abbigliamento (-0,7%) e le "altre manifatture" (-3,3%). Hanno il segno positivo invece i due settori caratterizzanti l'economia parmense, l'alimentare (+2,7%) e il meccanico (+1,2%).
Anche la contrazione del fatturato, in analogia a quanto avviene per la produzione, è maggiore nelle imprese fino a 9 dipendenti (-3,2%) e in quelle fino a 49 dipendenti (-1,0%) mentre le industrie fino a 500 dipendenti mettono a segno un +1,7%.

Artigianato manifatturiero

Nel confronto fra i primi 9 mesi del 2013 e lo stesso periodo del 2014 i valori di produzione, fatturato e ordini portano sempre il segno meno (rispettivamente: - 2,7%; - 3,0% e -3,3%), a significare che l'artigianato manifatturiero continua subire gli effetti della crisi in misura più pesante dell'industria nel suo complesso.

Costruzioni

Nell'edilizia la crisi morde sempre acuta: il fatturato, nei primi 9 mesi dell'anno, si contrae del -7,6% rispetto all'equivalente periodo del 2013. Il volume d'affari non smette di diminuire dai primi mesi del 2011. Sono stati particolarmente pesanti il primo e il terzo trimestre del 2014.(entrambi -7,4%).

Commercio

Continua anche nel commercio la fase recessiva iniziata nel secondo trimestre del 2008. Complessivamente, nei primi 9 mesi del 2014, le vendite al dettaglio si sono contratte del -4,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. La dinamica negativa riguarda tutti i settori a partire da quello alimentare (-4,8%) che registra, nel confronto con gli altri, la perfomance peggiore. All'interno del comparto non alimentare, che registra una flessione media del 4,1%, calano maggiormente le vendite di abbigliamento-accessori (-4,5%) mentre per i prodotti per la casa ed elettrodomestici la flessione si ferma al-3,3%. I piccoli esercizi (fino a 5 dipendenti) sono quelli che soffrono di più perchè le vendite si riducono del -5,2% ma anche la grande distribuzione dà un segnale negativo con -2,6%.

Esportazioni

Nei primi nove mesi del 2014 le esportazioni parmensi sono aumentate del 2,4% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, in frenata tuttavia rispetto all'incremento del 3,8% messo a punto nel 2013 rispetto al 2012. Complessivamente le esportazioni del 2014 (4.313 milioni di euro a valori correnti) hanno superato del 22,7% l'importo complessivo del 2008 (3.514 milioni di euro, il valore più alto prima della crisi internazionale).

Considerando i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni provinciali, nei primi nove mesi del 2014 si rilevano, rispetto allo stesso periodo del 2013, aumenti significativi per prodotti in metallo (+14% anziché -6,4% dell'anno precedente), prodotti alimentari (+ 7,4% rispetto al +5,4% registrato l'anno precedente), prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+7,3% rispetto al +2,0% dell'anno precedente), articoli in gomma e materie plastiche (+7,8% anziché +6,6% dell'anno precedente), prodotti chimici (-3,0%, rispetto al +4,6% dell'anno precedente).
Hanno invece registrato andamenti negativi macchinari ed apparecchiature (-2,0% anziché +6,8% dell'anno precedente), prodotti della metallurgia (-1,1%, anche se migliorato rispetto al -11% dell'anno precedente), computer e prodotti di elettronica, ottica ed elettromedicali (-2,2%, anche se migliorato rispetto al -18,7% dell'anno precedente).
Il comparto metalmeccanico complessivamente considerato ha accusato un calo dello 0,6%, in controtendenza rispetto alla crescita registrata nello stesso periodo del 2013 (+2,9%), rappresentando una quota di export 2014 del 42,0%. La flessione è dovuta principalmente al calo delle vendite estere di macchinari e apparecchiature (-2,0%) che rappresenta il 71,8% dell'intero comparto.
I prodotti alimentari e bevande hanno registrato una crescita del +7,6% e il relativo peso sul totale è salito dal 23,1 al 24,3%.
I prodotti farmaceutici esprimono un andamento in crescita (+7,3%, migliorato rispetto al +2,0% dell'anno precedente) e si confermano il terzo settore in termini di importanza a livello provinciale, con il peso sul totale che sale all'11,2%.

Per quanto concerne i mercati di sbocco, il mercato europeo si conferma il più importante, con una quota che è salita dal 66,0% del 2013 al 66,4% del 2014 sul totale (era il 67,6% nel 2012), registrando un +3,0% (+ 4,2% se consideriamo l'Europa a 28). I Paesi europei maggiori acquirenti di Parma sono la Germania (+ 8,8%), la Spagna (+13,3%) e il Regno Unito (+5,3%). In flessione invece la Francia (- 1,6%) e la Russia (- 4,4%).

L'export verso l'America (che rappresenta l'11,4% delle esportazioni provinciali) è in calo sia verso l'America settentrionale (-2,5%) che verso quella meridionale (- 9,6%). Le esportazioni verso l'Asia, che rappresentano il 15% dell'export provinciale, segnano un aumento del 10,0% rispetto all'anno precedente, con un netto + 31,6% verso la Cina (rispetto a un precedente – 12,4%) e un + 3,0% verso l'India (rispetto al precedente – 31,2%). Altrettanto netta, ma in negativo, la flessione verso il Giappone (- 10,0%).

La demografia delle imprese

Si riduce ulteriormente la base del sistema imprenditoriale parmense: al 31 dicembre 2014 le imprese attive sono risultate 41.509 con un calo di 654 unità rispetto all'anno precedente. Negli ultimi 3 anni il saldo fra iscrizioni e cessazioni è sempre stato negativo e le imprese attive sono diminuite di 1.691 unità. Il tema rilevante e dolente è quello delle iscrizioni al Registro Imprese della Camera di commercio: nel 2014 si sono iscritte 2.484 imprese, il dato più basso degli ultimi 12 anni, mentre si mantiene comunque consistente il numero delle cessazioni (2.741).

I settori che nel 2014 hanno perso più imprese sono l'edilizia (-257), il commercio (-174), l'agricoltura (-171) e le attività manifatturiere (-109); saldi leggermente positivi presentano nei servizi alle imprese (+49) e nel turismo (+19).
Diminuiscono in pari misura le imprese individuali e le società di persone (-2,3%); crescono dell'1,8% le società di capitali mentre si contraggono del'8,1% quelle costituite "in altre forme".
Negli ultimi 5 anni il settore delle costruzioni ha ridotto la propria incidenza sul totale delle imprese di quasi 2 punti percentuali (dal 19,7% al 17,9%) mentre il ridimensionamento dell'agricoltura e del manifatturiero risulta meno intenso: rispettivamente -1,3 e -0,8% punti percentuali. Le imprese agricole rappresentano il 15% del totale delle imprese provinciali (erano il 16,3%), le manifatturiere il 13,1%, contro il 13,9 del 2009. Il commercio, il turismo e i servizi sia alle imprese che alla persona aumentano invece la loro incidenza. La crescita numerica del commercio è accompagnata però ad un calo dell'apporto del valore aggiunto provinciale.

Cassa integrazione e previsioni sulla disoccupazione

Da gennaio a novembre 2014 complessivamente sono state richieste dalle imprese parmensi quasi 5,3 milioni di ore, il 13,3% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Diminuisce la CIG ordinaria più che a livello regionale e nazionale ed è in calo anche la CIG in deroga. Cresce invece la CIG straordinaria ma i misura inferiore rispetto alla regione e all'Italia.

Sul fronte lavoro le previsioni Prometeia-Unioncamere mostrano per il 2015 una ben poco significativa diminuzione del tasso di disoccupazione: dal 7,5% del 2014 al 7,2% del 2015. In Emilia Romagna dovrebbe invece attestarsi, nell'anno in corso, sull'8,3% e in Italia sul 12,9%.

(Fonte: Ufficio Stampa Camera di commercio di Parma)

Il Centro interculturale del Comune di Piacenza e Kaprasquare, in collaborazione con Consorzio Sol.Co, cooperativa sociale L'Arco e Borgo Faxhall, organizzano una serie di eventi a partire dalle ore 15 nella Galleria del centro commerciale di piazzale Marconi -

Piacenza, 19 febbraio 2015 -

In occasione della Giornata internazionale della Lingua Madre che ricorre sabato 21 febbraio, il Centro interculturale del Comune di Piacenza e Kaprasquare, in collaborazione con Consorzio Sol.Co, cooperativa sociale L'Arco e Borgo Faxhall, organizzano una serie di eventi a partire dalle ore 15 nella Galleria del centro commerciale di piazzale Marconi.

Tra le iniziative la "Biblioteca Vivente", che prevede l'allestimento di una biblioteca vera e propria con operatori e un catalogo di titoli tra cui scegliere, con la peculiarità che i "libri" da prendere in prestito sono persone con cui il lettore può prenotare una conversazione, durante la quale i "volumi parlanti" potranno raccontare la propria esperienza di vita sul rapporto con la loro lingua madre.

Sarà inoltre presente un punto gioco per i più piccoli, nonché l'esposizione "Lingue del Mondo" con approfondimenti a cura delle associazioni del Centro Interculturale, associazione dei Polacchi in Italia, Angolano, Comunità Congolese, Comunità Rumena, Elegance, Ghana Nationals Association, Nzuko Ndi Igbo, Sentieri nel Mondo. Gli esercizi commerciali della galleria e del quartiere esporranno cartelli che richiamano la Giornata, indicando inoltre quali sono le lingue parlate nei loro negozi.

La Giornata Internazionale della Lingua Madre nasce nel 1999 sotto il patrocinio dell'UNESCO per promuovere la diversità linguistica e culturale ed il multilinguismo. L'evento di sabato rientra nell'ambito di Logos, il progetto del Comune di Piacenza in partnership con cooperative sociali e Comuni della provincia, mirato a favorire l'incontro tra cittadini italiani e cittadini provenienti da Paesi Terzi.
Per informazioni: pagina facebook Progetto Logos.

(Fonte: Comune di Piacenza)

Baby BoFe' 2015, la musica classica per i bambini, 
ottava edizione e Note sul Registro 2014-2015, progetto di formazione all'ascolto della musica classica nelle scuole secondarie, proposte dall'associazione Bologna Festival. Nella scorsa edizione sono state coinvolte più di 80 scuole di Bologna e provincia e il pubblico di giovani che ha seguito il programma conta un totale di 8.800 presenze. -

Parma, 19 febbraio 2015 -

Le attività formative e divulgative proposte dall'associazione Bologna Festival sono volte a promuovere una cultura dell'ascolto della musica classica. Baby BoFe', con i suoi spettacoli musicali per il pubblico delle famiglie, le scuole dell'infanzia e le scuole primarie, e Note sul registro, con il suo ciclo di percorsi musicali interdisciplinari, lezioni-concerto, interviste musicali, invito ai concerti serali del Bologna Festival con guida all'ascolto per le scuole secondarie, sono occasioni di accrescimento culturale che da anni l'Associazione Bologna Festival offre al pubblico dei bambini e dei ragazzi, sempre cercando un punto di contatto con le modalità di fruizione musicale del pubblico più giovane. Nella scorsa edizione sono state coinvolte più di 80 scuole di Bologna e provincia, e il pubblico di giovani che ha seguito il nostro programma conta un totale di 8.800 presenze.

Le attività formative di Bologna Festival sono realizzate con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Soroptimist, UniCredit, Unipol Banca.
In collaborazione con Museo Internazionale e Biblioteca della Musica - Istituzione Bologna Musei, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Fondazione Teatro Comunale di Bologna.

BABY BOFE' 2015

L'ottava edizione del Baby BoFe' si inaugura domenica 22 febbraio, al Teatro Testoni Ragazzi, con lo spettacolo Chichibio, la gru e altre storie. Seguono Piano di volo (21 marzo), Ludwig (11 aprile), Il flauto magico (26 maggio), in una varietà di proposte che attraversa alcuni secoli di storia musicale, dal Medioevo al Novecento.

Si passa dalla musica del Trecento eseguita con strumenti originali secondo l'antica prassi esecutiva, al teatro operistico settecentesco di Mozart, sino alla travolgente energia ritmica di Bartók o alle meccaniche sonorità di Ligeti. In Chichibio la gru e altre storie, ispirato ad una novella del Boccaccio, si ascoltano musiche di Jacopo da Bologna, Francesco Landini, Gherardello da Firenze e anonimi compositori del XIV secolo: ballate e saltarelli eseguiti alla maniera dei giullari medievali. Piano di volo, spettacolo che conduce ad una immagine figurata del volo anche attraverso le persuasioni della musica, si basa su pagine pianistiche tratte dalle Scene infantili e dai Pezzi fantastici di Schumann, Intermezzi, Ballate e Valzer di Brahms alternati alle danze folcloriche e all'energico Allegro barbaro di Bartók, spingendosi sino alle note meccaniche della Passacaglia ungherese di Ligeti. In Ludwig la figura di Beethoven rivive sulla scena attraverso l'intensa espressività delle sue sonate e delle sue sinfonie: nelle mani di un appassionato maestro di scuola l'ascolto della sua musica si trasforma per gli allievi in una autentica lezione di vita.

Prosegue la fortunata collaborazione del Baby BoFe' con il Teatro Comunale di Bologna, dopo il successo della Turandot principessa di ghiaccio, che lo scorso anno ha fatto registrare il tutto esaurito. Quest'anno Bologna Festival, Teatro Comunale e La Baracca-Testoni Ragazzi si uniscono nuovamente per la coproduzione del Flauto magico di Mozart: un adattamento per il pubblico dei più piccoli curato da Bruno Cappagli sull'allestimento scenico del Flauto firmato da Fanny & Alexander e proposto nell'ambito della corrente stagione operistica del Comunale. A cantanti, coro e orchestra del Comunale diretti da Roberto Polastri si uniscono gli attori della Baracca-Testoni Ragazzi.

Tra le realtà produttive coinvolte in questa ottava edizione di Baby BoFe' figurano: Assiemi (Associazione Italiana Educazione Musicale per l'Infanzia) che propone l'originale spettacolo di apertura Chichibio, la gru e altre storie; la Compagnia Teatrale Corona di Milano che con Ludwig porta in scena un "vero" Beethoven, capace di dialogare con un pubblico di giovanissimi. Piano di volo è uno speciale riadattamento in chiave musicale dello spettacolo Il volo di Bruno Cappagli.

Gli spettacoli del Baby BoFe' si tengono al Teatro Testoni Ragazzi il sabato sera (ore 21) e la domenica (ore 11 e ore 16.30); seguono i matinées del lunedì e del martedì riservati alle scuole dell'infanzia e alle scuole primarie. Fa eccezione il titolo operistico, che va in scena al Comunale di Bologna alle ore 18.

Spettacoli musicali a misura di bambino, gli spettacoli di Baby BoFe' si distinguono nel panorama dell'offerta teatrale per l'infanzia per la specifica caratteristica di proporre musiche eseguite dal vivo, scelte di volta in volta nel vasto repertorio classico con precisi intenti divulgativi. La musica dal "vero" si unisce al gioco della finzione scenica, creando spazi di divertimento adatti ai più piccoli, ma capaci di sorprendere anche il pubblico adulto.

Baby BoFe' è realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, con la collaborazione tecnica di Luis.it e con il sostegno di Daniela Scaglietti Kelescian, Lisi Vaccari e tutti gli amici di Baby BoFe'. QN Il Resto del Carlino è media partner.

NOTE SUL REGISTRO 2014-2015

Progetto didattico rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado NOTE SUL REGISTRO è nato una decina di anni fa con l'obiettivo di promuovere la cultura dell'ascolto della musica classica tra il pubblico degli studenti 11-18. Le proposte didattiche si differenziano in percorsi interdisciplinari, lezioni-concerto, lezioni-spettacolo in forma di intervista e invito ai concerti serali del Bologna Festival con guida all'ascolto. Le attività si svolgono nelle scuole stesse, in teatro o in museo, grazie alla collaborazione di alcune istituzioni culturali cittadine (Teatro Comunale di Bologna, Museo della Musica, Pinacoteca Nazionale).

In viaggio con Mozart, Musica e totalitarismi e Intervista impossibile con Beethoven sono percorsi didattici agili e stimolanti che alternano esecuzioni dal vivo, materiali audio e video con interventi parlati o recitati; ideati in modo da focalizzare l'attenzione dei ragazzi su espressioni artistiche e repertori spesso assenti dai programmi scolastici, forniscono molteplici spunti di approfondimento. I percorsi sono realizzati con il sostegno di Unipol Banca.
Gli incontri interdisciplinari Le stagioni in musica e in pittura e Come suona un animale, realizzati nelle sale della Pinacoteca Nazionale, sono incentrati sulle relazioni tra musica e pittura, evidenziando specificità, differenze e punti di contatto tra i due linguaggi. Gli incontri sono realizzati con il sostegno di Soroptimist.

L'ascolto dal vivo delle opere del grande repertorio classico – programmate nei concerti serali della rassegna Grandi Interpreti del Bologna Festival – è una tappa di primaria importanza nel percorso formativo proposto alle scuole. Il progetto «Giovani in sala», con il sostegno di UniCredit, offre a 500 ragazzi delle scuole secondarie di Bologna e provincia la possibilità di partecipare gratuitamente a 6 concerti della rassegna Grandi Interpreti; per ogni concerto viene anche proposta una guida all'ascolto introduttiva, da tenersi presso le scuole stesse.


«UniCredit crede profondamente nel fondamentale ruolo della cultura per lo sviluppo della comunità e del territorio – ha detto Elena Goitini, Responsabile Area Commerciale Bologna UniCredit -. Abbiamo quindi deciso di sostenere anche per il 2015 il progetto "Giovani in sala" perché ci auspichiamo che offrire la possibilità di ascoltare dal vivo e gratuitamente alcuni capolavori di giganti della musica possa far scattare nei nostri ragazzi una scintilla. L'incipit di una passione che li possa portare ad amare questa straordinaria forma espressiva, a tutto vantaggio della loro crescita culturale e di quella della nostra società. Il nostro è un grande Gruppo non solo nel settore finanziario, ma anche per l'impegno in ambito sociale, culturale e ambientale: l'attenzione ai territori nei quali operiamo è tra i nostri obiettivi di sostenibilità».

(Fonte: ufficio stampa UniCredit)

I dati dell'ultimo trimestre 2014. Buona crescita dell'export, male il mercato interno -

Reggio Emilia, 19 febbraio 2015 -

Il quarto trimestre 2014 si è chiuso ancora in crescita per l'industria manifatturiera reggiana, anche se l'incremento risulta molto più contenuto rispetto ai trimestri precedenti e il dato produttivo in aumento cozza contro una flessione del fatturato complessivo.
Secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia effettuata sui dati della periodica indagine congiunturale condotta dal sistema camerale, nel trimestre ottobre-dicembre 2014 la produzione si è infatti fermata al +0,2%, dopo che nei tre trimestri precedenti si erano invece registrati, dall'inizio dell'anno, un +1,4%, un +0,9% e un +1,4%.

tab1

Al lieve incremento della produzione corrisponde un fatturato totale (mercato interno più estero) in flessione dello 0,4%, con una contemporanea diminuzione degli ordini complessivi, calati dello 0,6%.
A condizionare questi risultati è, ancora una volta, l'andamento negativo del mercato interno. Pur con un rallentamento di quasi due punti rispetto al trimestre luglio-settembre, negli ultimi tre mesi del 2014 le esportazioni hanno infatti segnato un +3,5% per il fatturato e un +2,8% per gli ordini.

tab2

Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini, così come il grado di utilizzo impianti, tendono lentamente a calare, flessione che era già iniziata nel terzo trimestre del 2014. Le settimane di produzione assicurata sono scese, in media, a quota 5,9 a fronte delle 7,8 di un anno prima, mentre gli impianti risultano utilizzati all'80,5% della loro capacità produttiva (era l'84,2% un anno prima).

tab3 cciaare

Andamenti diversificati, ma per lo più volti al segno meno, si osservano all'interno dei comparti leader della nostra industria manifatturiera.
Solo il metalmeccanico, con una variazione positiva del 2,3% dei volumi produttivi, continua a registrare buone performance. Stabile l'alimentare, mentre per gli altri settori si osservano flessioni nella produzione che vanno dal -0,5% del ceramico al -0,9% dell'elettrico-elettronico, dal -1% delle materie plastiche al -4,1% dell'abbigliamento.

tab4

Distintamente per classe dimensionale, sono solo le grandi aziende (quelle con 50 dipendenti ed oltre) a registrare un'evoluzione in aumento (+2,8%). In calo la produzione per le medie (-2%, mentre era stata positiva in tutti i trimestri precedenti del 2014, raggiungendo addirittura il +3,9% nel periodo luglio-settembre) e le piccole imprese (-2,1%).

tab5

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

 

 

 

 

L'Ufficio Studi di Confartigianto, in collaborazione con la direzione Politiche Fiscali dell'associazione, ha valutato l'impatto per le imprese fornitrici della P.A.: in sostanza ogni 4 euro di recupero di evasione, 1 euro è di oneri per le imprese -

Parma, 19 febbraio 2015 - 

Con la nuova legge di stabilità, il Governo ha introdotto nel 2015 lo split paymentL'obiettivo è di contrastare l'evasione fiscale, stimata in 988 mln di euro.
La norma prevede che l'IVA addebitata dai fornitori di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni non venga più versata dalla P.A. acquirente all'impresa fornitrice ma direttamente all'erario, generando, pertanto, in capo all'impresa un credito di IVA e una perdita di liquidità oltre a maggiori oneri burocratici per l'eventuale recupero del credito.

L'Ufficio Studi di Confartigianto, in collaborazione con la direzione Politiche Fiscali dell'associazione, ha valutato l'impatto per le imprese fornitrici della P.A.: in sostanza ogni 4 euro di recupero di evasione, 1 euro è di oneri per le imprese.

Complessivamente Confartigianato stima in 230 milioni di euro, i maggiori oneri, di cui: 155 milioni per oneri finanziari connessi al credito che si genera in capo alle imprese e che sarà rimborsato dall'Agenzia delle Entrate dopo circa sei mesi dalla richiesta, 55 milioni legati alla mancata liquidità nel periodo che intercorre tra il precedente incasso dell'IVA e il suo versamento e 21 milioni di euro per oneri burocratici connessi con la pratica dell'istanza di rimborso.

«Il problema per chi opera con la PA esiste ed è pesante – dice Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma. L'obiettivo dell'Associazione è di sollecitare, a tutti i livelli, un intervento urgente; quello che chiediamo è di differire il termine di pagamento del primo acconto, unificandolo con il saldo dell'imposta da versare entro il 16 dicembre. Il fine dello split payment è di contrastare l'evasione fiscale, battaglia più che doverosa che però non può essere fatto a spese degli imprenditori onesti».

(Fonte: ufficio stampa Apla Confartigianato Parma)

Ieri sera nuovo vertice a Bologna su Big Snow. Si è parlato anche dei danni al comparto agricolo, pari almeno a 4 milioni solo nel Reggiano. Il presidente Manghi: "Indennizzi dal prossimo Psr" -

Reggio Emilia, 18 febbraio 2015 -

Nuovo vertice istituzionale, ieri sera in Regione, sui danni provocati dalla nevicata del 5 e 6 febbraio scorsi e dal conseguente, prolungato black-out. A Bologna il governatore Stefano Bonaccini, insieme al sottosegretario Andrea Rossi e agli assessori regionali a Protezione civile e Agricoltura, Paola Gazzolo e Simona Caselli, ha incontrato i rappresentanti delle Province emiliane e di quella di Forlì, colpita da una violenta mareggiata, per fare il punto della situazione, anche in relazione alle azioni da intraprendere a tutela dei territori.

"Nell'attesa che il Governo dichiari lo stato di emergenza, con la relativa copertura finanziaria, si è parlato in particolare del confronto avviato con Enel, dopo i pesanti disservizi causati in Emilia – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria ManghiAl tavolo di confronto avviato tra Regione ed Enel, e aperto alle Province, solleciteremo in particolare il riconoscimento del rimborso massimo a tutti, enti pubblici, imprese e singoli cittadini, a prescindere dalla classificazione in base al numero di abitanti prevista dall'azienda e la garanzia di investimenti sul territorio a favore del ripristino, della manutenzione e dell'ammodernamento della rete infrastrutturale perché quanto accaduto nei giorni scorsi non si verifichi mai più: non solo per quanto riguarda l'aspetto impiantistico, che appunto dovrà essere potenziato e migliorato, ma anche per quanto riguarda la gestione della comunicazione e, in generale, del modo di interpretare la propria presenza sul territorio da parte di Enel, che pure ha lasciato molto a desiderare".

Circa le possibili azioni da avviare nei confronti di Enel, "Comuni e Provincia di Reggio Emilia hanno ribadito l'intenzione di procedere – continua il presidente Manghi – probabilmente attraverso un esposto all'Authority per l'energia elettrica, che incontreremo nei prossimi giorni anche grazie all'interessamento e all'operato del parlamentare reggiano Paolo Gandolfi". Organismo indipendente istituito con la Legge 481/1995, l'Authority ha proprio il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere l'efficienza e la diffusione di servizi con adeguati livelli di qualità.

Nel corso dell'incontro di ieri sera in Regione si è inoltre parlato dei pesanti danni subiti dal mondo agricolo. Sul tema, proprio l'altro giorno in Provincia lo stesso presidente Manghi e il consigliere delegato Alessio Mammi avevano incontrato, insieme alla senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura, i rappresentanti delle associazioni agricole.

"Una stima puntuale sta per chiudersi in questi giorni, ma solo nel Reggiano si parla di almeno 4 milioni di danni, in particolare alle produzioni orticole, come l'anguria, ma anche a molte strutture, come serre, tettoie e capannoni per il deposito anche di frumento e grano, crollate a causa della neve - sottolinea il consigliere delegato Mammi – Il prolungato black-out, inoltre, oltre a comportare grossi disagi e aumenti di costi, ha provocato la perdita di molte coltivazioni".

"Con l'assessore Caselli si è valutata la possibilità di attingere dal Piano di sviluppo rurale (Psr) di ormai prossima approvazione per concedere in breve tempo indennizzi alle imprese agricole danneggiate", conclude il presidente Manghi.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Il 27 febbraio è il termine per presentare le domande di accesso alle risorse messe a disposizione dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per la partecipazione a fiere all'estero -

Reggio Emilia, 18 febbraio 2015 -

Mancano pochi giorni (la scadenza è fissata al 27 febbraio) per presentare le domande di accesso alle risorse messe a disposizione dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per la partecipazione a fiere all'estero, che quest'anno hanno toccato la cifra record di 1 milione di euro, pari a due terzi degli investimenti riservati all'internazionalizzazione (1,5 milioni, anche in questo caso cifra record).

Alle imprese interessate, l'ente camerale (al quale sono già pervenute quasi 200 richieste) ricorda che il termine è tassativo e che l'esame e la soddisfazione delle domande (fermi restando gli altri requisiti richiesti) avverrà seguendo l'ordine cronologico di presentazione.
L'invito rivolto esplicitamente alle imprese da parte della Camera di Commercio è dunque quello di accelerare il più possibile l'inoltro delle richieste.

Nella sede dell'Ente, intanto, si continua a lavorare intensamente anche sugli incoming con operatori stranieri, che in concomitanza con l'Expo si svolgeranno, anche in questo caso, con un'intensità senza precedenti.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Domani, giovedì, alla CNA di Modena un seminario su un tema di estremo interesse per le aziende che esportano -

Modena, 18 febbraio 2015 -

Uno dei temi di maggiore attualità per le aziende, in particolare quelle che esportano, è l'origine della merce, questione importante sia dal punto di vista logistico (pensiamo alle normative doganali), ma anche per la rilevanza in altri ambiti come, ad esempio, la tutela dei consumatori (i quali oggi più che mai esprimono l'esigenza di capire il luogo di effettiva produzione di una merce), la tutela e l'uso esclusivo di un marchio di fabbrica, la registrazione dei marchi in sede nazionale e/o internazionale.

Ma che cos'è l'origine preferenziale? Si tratta di uno status della merce grazie al quale è possibile ottenere il diritto a un trattamento tariffario preferenziale, che può consistere, ad esempio, in una riduzione o in un'esenzione dal dazio in virtù di specifici accordi sottoscritti fra il paese di esportazione e quello di destinazione della merce.
Una materia molto tecnica che, tuttavia, può avere dei riflessi critici per le aziende in caso di mancato rispetto della normativa potendo comportare, oltre al pagamento dei dazi doganali non versati, anche la denuncia dell'esportatore all'autorità giudiziaria per la falsa dichiarazione in caso di accertamenti e di richiesta di rilascio della prova dell'origine preferenziale.

E' di tutto questo che si parlerà nel corso del seminario operativo che CNA ha organizzato per le imprese di produzione e del settore moda-abbigliamento domani, giovedì 19 febbraio, alle 18, presso la sala Arcelli di CNA Provinciale, a Modena in via Malavolti 27.
Interverrà Simone Del Nevo, dell'omonimo studio che cercherà di fornire ai partecipanti alcune semplici istruzioni per superare quei problemi pratici che, se sottovalutati, rischiano si comportare gravi errori nella gestione dell'origine delle proprie merci esponendosi così a conseguenze di carattere amministrativo ma soprattutto di carattere penale.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)

Approvato dalla Commissione l'emendamento al DL Milleproroghe che sposta di un anno l'avvio della restituzione del debito acceso dalle imprese terremotate per pagare le tasse -

Modena, 18 febbraio 2015 -

La mobilitazione di Rete Imprese ha ottenuto un primo importante risultato: le Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera hanno approvato l'emendamento al decreto Milleproroghe presentato dai deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Davide Baruffi e Matteo Richetti, che chiedeva la tanto attesa proroga del termine d'inizio della restituzione del mutuo acceso dagli imprenditori delle zone terremotate per pagare le tasse.

Soddisfazione da parte di Rete Imprese Italia per il passo in avanti effettuato e che concede un ulteriore anno di respiro alle imprese danneggiate dal sisma. L'emendamento, infatti, oltre a prorogare di dodici mesi la sospensione del pagamento dovuto per la restituzione del debito, prolunga di dodici mesi anche la durata del piano di ammortamento.
"Anche se non accoglie immediatamente le nostre rivendicazioni, l'ammortamento in cinque anni – commentano Cna, Lapam, Confcommercio e Confesercenti – questo provvedimento risponde a un'urgenza delle imprese. Ora però è necessario accelerare il processo di rimborso delle liquidazioni dei contributi per la ricostruzione, ovviamente nell'ambito della massima trasparenza, per evitare, tra un anno, di trovarci nella medesima emergenza".
"Attendiamo con ansia – conclude la nota di Rete Imprese – che l'emendamento sia recepito anche in Senato.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Per gli esercenti in eventuale difficoltà a causa dei lavori nel centro storico di Bologna, la banca appronta una serie di iniziative di sostegno come la sospensione delle rate dei mutui in essere e speciali formule di finanziamento a tasso facilitato -

Parma, 18 febbraio 2015 –

Per i commercianti e gli artigiani del centro storico di Bologna, UniCredit ha predisposto alcune importanti iniziative volte a sostenerne le attività.

"Dallo stretto contatto che abbiamo con i nostri clienti e più in generale con il territorio - spiega Elena Goitini, Responsabile Area Commerciale Bologna UniCredit - abbiamo ritenuto opportuno predisporre alcune specifiche iniziative a favore delle attività commerciali e artigianali del centro storico di Bologna. In conseguenza dei lavori di riqualificazione del Centro storico, alcune attività potrebbero in effetti essere più difficili da raggiungere sia dai clienti che dai fornitori, a causa blocco del traffico. Così, per contrastare la possibilità di una flessione degli incassi che, in un periodo delicato come questo, potrebbe risultare critica, UniCredit ha deciso di attivare appositi finanziamenti per sostenere il magazzino ed il circolante aziendale, per una durata massima di 24 mesi; e di prendere in considerazione anche eventuali richieste di sospensione delle rate sui mutui in essere, per un periodo di 6-12 mesi".

Per accedere a queste agevolazioni basterà presentare una semplice autocertificazione alla banca che - nel rispetto del singolo merito creditizio - applicherà tassi agevolati e tempistiche ridotte per l'istruttoria della pratica di concessione. Le richieste potranno essere presentate presso tutte le filiali UniCredit del centro città. Un modo concreto per essere ancora più vicini agli operatori, siano essi commercianti o artigiani, del centro storico bolognese ed ai loro clienti.

(Fonte: ufficio stampa UniCredit)

Attivato un plafond di finanziamenti per privati ed imprese per la gestione dell'emergenza; coinvolte nell'iniziativa le Regioni Emilia Romagna e Marche -

Parma, 17 febbraio 2015 -

Il Gruppo Credem ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro per assistere le popolazioni delle regioni colpite dalle abbondanti nevicate e dalle mareggiate dei giorni scorsi. Tale iniziativa è in linea con la strategia del gruppo di sostegno e vicinanza al territorio.
In particolare, il plafond è destinato a sostenere le famiglie e le imprese nella gestione dell'emergenza attraverso finanziamenti a breve ed a medio termine a tassi agevolati e con procedure d'erogazione semplificate. Le imprese, inoltre, potranno finanziare la sostituzione dei macchinari danneggiati anche attraverso operazioni di leasing. Le richieste potranno essere presentate entro il prossimo 30 giugno presso le filiali e i centri imprese del territorio.

L'iniziativa è destinata a tutti i comuni dell'Emilia Romagna e delle Marche colpiti dal maltempo.
"Con questa iniziativa", ha dichiarato Stefano Pilastri, direttore commerciale di Credem, "il Gruppo Credem intende essere vicino al territorio con iniziative concrete per dare assistenza alle famiglie ed alle imprese colpite dal maltempo. Le filiali, i centri imprese e tutta la nostra rete locale sono a disposizione per fornire le informazioni e l'assistenza necessaria".
A fine 2014 la struttura distributiva del Gruppo Credem si articolava in 634 tra filiali, centri imprese e negozi finanziari. I dipendenti erano 5.763, i promotori finanziari con mandato 785, 275 gli agenti finanziari Creacasa e 119 gli agenti finanziari specializzati nella cessione del quinto.

(Fonte: Media Relations Credem)

Animali in difficoltà per la neve: verifiche nei mercati di vendita, scoperte a Casina trappole illegali -

Reggio Emilia, 17 febbraio 2015 -

La Polizia provinciale ha attivato nei giorni scorsi una serie di controlli sul territorio finalizzati alla repressione di attività illecite volte alla cattura di esemplari della avifauna, autoctona e migratoria: questa pratica, vietata dalla normativa e punita nei casi più gravi con sanzioni di carattere penale, ora è resa ancora più facile in quanto gli stessi animali si trovano in una situazione di forte sofferenza a causa della copertura nevosa del terreno.

L'attività svolta dalla Polizia provinciale, oltre a controlli nei mercati di vendita destinati all'avifauna, ha consentito di procedere in montagna al sequestro di alcune trappole per la cattura di uccelli e alla identificazione di una persona di Casina dedita a questo tipo di attività.
Considerato il perdurare delle condizioni meteorologiche, l'attività di controllo procederà ulteriormente, allo scopo di individuare ulteriori illeciti.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Martedì, 17 Febbraio 2015 09:27

Modena - Una diagonale verde per la mobilità

Al posto dei binari un percorso ciclopedonale e per mezzi pubblici inserito in un parco lineare. Avviato lo studio di fattibilità e il confronto con la città -

Modena, 17 febbraio 2015 -

Al posto delle rotaie un percorso riservato a pedoni, ciclisti e mezzi pubblici con soluzioni tecniche che consentano di realizzare un vero e proprio parco lineare e che siano nello stesso tempo "efficaci per la mobilità cittadina, ambientalmente sostenibili e concretamente realizzabili", lasciando alle automobili solo lo spazio per alcuni puntuali attraversamenti. Sono le caratteristiche dello studio di fattibilità in corso di definizione, delineate dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, per l'utilizzo dei dieci chilometri dell'asta dismessa della linea ferroviaria storica dall'area di viale Montecuccoli, nei pressi della stazione ferroviaria, fino all'area Fiera di Cittanova passando per la via Emilia alla Madonnina, l'area del Villaggio artigiano e il polo scolastico di via Leonardo da Vinci.

"Si tratta di una diagonale in cui tre di questi dieci chilometri sono nel cuore della città e ci offrono l'opportunità di realizzare un intervento di riqualificazione urbana partendo dalle esigenze della mobilità e comprendendo anche alcune aree adiacenti al tracciato per garantire un equilibrio tra la mobilità e gli insediamenti", aggiunge il sindaco sottolineando che la priorità "è la salvaguardia del percorso protetto, senza escludere alcuni limitati interventi di 'ricucitura' sulle connessioni stradali tra le diverse aree urbane, ma prima di fare partire le ruspe mettiamo in moto i cervelli e confrontiamoci con la città".

Il percorso è stato avviato con un primo incontro pubblico promosso insieme ai Quartieri 1 e 4 e con la partecipazione anche dell'assessore Gabriele Giacobazzi (Mobilità) e delle assessore Anna Maria Vandelli (Urbanistica) e Ingrid Caporioni (Quartieri).
Lo studio di fattibilità verrà sviluppato in relazione al contesto più complessivo della città con l'obiettivo di proporre soluzioni innovative dell'abitare e per riqualificare parti urbane assai diverse tra loro e cariche di infrastrutture e servizi. Gli approfondimenti tecnici, infatti, hanno come scenario la prospettiva del nuovo Piano strutturale comunale (Psc) e una tempistica che deve tener conto dei lavori di dismissione della linea a cura di Rete Ferroviaria Italiana che dovrebbero concludersi in estate.

"Il progetto relativo alla diagonale – aggiunge il sindaco – dovrà tener conto anche delle opportunità di connessione con la rete ciclabile già esistente e i mezzi pubblici che utilizzeranno il percorso protetto dovranno avere la possibilità di entrare e uscire da quel tracciato senza vincoli di rotaie o cavi, in modo da sfruttare a pieno tutte le potenzialità del nuovo asse urbano e assicurare la massima permeabilità".
A inizio percorso, nell'area di viale Montecuccoli, in coincidenza con lo sdoppiamento tra vecchio e nuovo tratto ferroviario, verrà realizzata una rotatoria stradale, già in fase di progettazione (tra le vie Cesari, Paolucci e Breda), che consentirà di raggiungere direttamente la zona del cimitero di San Cataldo e, da qui, l'ingresso in tangenziale. Verso l'area del cimitero sarà realizzato anche un collegamento ciclopedonale che consentirà di riutilizzare l'accesso storico del cimitero.

In corrispondenza della Madonnina si approfondiranno le questioni legate alla regolazione dei flussi veicolari prevedendo, comunque, il mantenimento del traffico stradale sul cavalcavia esistente e ipotizzando una "ricucitura" solo ciclopedonale con il tracciato storico della via Emilia.

Grazie al nuovo percorso ciclopedonale della diagonale, è possibile realizzare con minimi interventi di collegamento almeno tre percorsi ciclopedonali ad anello, tutti collegati tra di loro, per complessivamente una vetrina di chilometri.
Nello studio di fattibilità in corso di definizione non si terrà conto solo dei 12 metri di larghezza della diagonale, ma saranno valutate anche le destinazioni di alcune aree di proprietà comunale adiacenti all'asse interessato, così come alcune aree oggetto di progetti di trasformazione oppure destinate ad attrezzature pubbliche. Nella realizzazione del parco lineare, inoltre, verrà posta particolare attenzione all'interconnessione con l'area del cimitero di San Cataldo e con quella del polo scolastico di via Leonardo da Vinci.

(Fonte: Comune di Modena)

Commemorazione della tragedia dei 20 patrioti antifascisti detenuti nel carcere di Parma – alcuni dei quali piacentini – prelevati la sera del 14 febbraio 1945 e barbaramente uccisi dalle truppe naziste -

Piacenza, 16 febbraio 2015

C'era anche il Gonfalone del Comune di Piacenza, domenica scorsa, alla commemorazione dell'eccidio di Ponte Cantone (frazione di Sant'Ilario d'Enza), che ogni anno nel mese di febbraio rievoca la tragedia dei 20 patrioti antifascisti detenuti nel carcere di Parmaalcuni dei quali piacentiniprelevati la sera del 14 febbraio 1945 e barbaramente uccisi dalle truppe naziste, come rappresaglia per un attacco partigiano subito nei giorni precedenti in cui erano rimasti uccisi due soldati tedeschi.

A rappresentare l'Amministrazione, nell'occasione, l'assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli, accompagnata dagli agenti della Polizia Municipale che hanno portato in corteo lo stemma comunale.
L'omaggio ai Caduti, i cui corpi vennero crudelmente abbandonati nella neve come monito e minaccia alla popolazione locale, ha visto la presenza del sindaco di Sant'Ilario, Marcello Moretti e, tra i tanti cittadini, dei bambini della scuola elementare "Calvino" di Calerno, la cui classe quinta ha presentato lo spettacolo "Annodiamo il passato al futuro", canzoni e immagini per ricordare il passato e parlare del futuro.

Nel pomeriggio, dopo la messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Calerno in ricordo delle vittime, si è svolta la commemorazione ufficiale del 70esimo anniversario dell'eccidio, davanti alla cappella che ricorda i nomi dei Caduti. Dopo la deposizione di una corona di fiori, con l'inno di Mameli e il suono del "Silenzio", il sindaco Moretti ha ricordato il valore ancora attuale di quel sacrificio, e di come alla violenza e all'efferatezza di quei tristi momenti si debbano oggi opporre i valori della pace e della solidarietà.

Oltre al Comune di Piacenza, alla cerimonia di commemorazione in onore dei Caduti, hanno partecipato il Comune di Cortemaggiore, rappresentato dal sindaco Gabriele Girometta e nella cui ampia delegazione era presente la vedova del partigiano Nello Avanzi, e il Comune di Pontenure, con il consigliere Marco Cino.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe. Domani - martedì 17 febbraio - laboratorio sull'innovazione -

Modena, 16 febbraio 2015 -

Continua il percorso formativo di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Domani - martedì 17 febbraio – è in programma un laboratorio sull'innovazione d'impresa; l'incontro, tenuto da Francesco Baruffi di Democenter, si svolge dalle 17 alle 19.30 a palazzo Europa a Modena. Ricordiamo che al termine del percorso formativo le idee d'impresa partecipanti a Imprendocoop verranno sottoposte a una selezione per scegliere tre progetti che saranno premiati con 2.500, 1.500 e 1.000 euro. La premiazione avverrà il 27 marzo durante l'evento conclusivo di Imprendocoop, al quale parteciperanno tra gli altri l'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi e il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini. L'erogazione dei premi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Rete Imprese: "Due provvedimenti che hanno l'obiettivo di contrastare l'evasione dell'Iva, ma che riversano i costi di questa azione sulle imprese che si comportano correttamente. Inaccetabile che la lotta all'evasione sia pagata da chi rispetta le regole" -

Modena, 16 febbraio 2015 -

La Finanziaria ha esteso l'applicazione del "reverse charge" (l'Iva viene applicata da chi riceve la fattura e non da chi la emette), e l'introduzione dello "split payment" (se la fattura è emessa nei confronti di enti pubblici l'Iva è versata allo stato dall'ente pubblico stesso).

Due provvedimenti che hanno l'obiettivo di contrastare l'evasione dell'Iva, ma che riversano i costi di questa azione sulle imprese che si comportano correttamente. E si tratta di una moltitudine di imprese: tutte quelle della filiera delle costruzioni (edilizia e installazioni impianti), ma anche le imprese di pulizia, quelle che operano nel biomedicale, oltre alla grande distribuzione alimentare.
I nuovi meccanismi di applicazione dell'iva, infatti, creano un pesante squilibrio finanziario per queste aziende, che si trovano a pagare l'iva sugli acquisti, senza poter incassare quella sulle vendite, accumulando così migliaia di euro di rimborsi che richiedono mesi e mesi per essere liquidati.

Ne è prova questo esempio: supponiamo che un'impresa esegua una prestazione di servizi a favore di una pubblica amministrazione per 100.000 euro. In questo caso, l'impresa avrebbe incassato anche 22.000 euro di iva. Ma supponiamo anche che la stessa impresa abbia acquistato, per soddisfare la commessa precedente, beni e servizi per 50.000 euro, versando iva per 11.000 euro. Dato che l'iva non sarebbe incassata (perché versata direttamente dall'ente pubblico debitore), la nostra impresa maturerebbe un credito d'imposta di 11.000 euro. Se questa stessa impresa non ha dipendenti o altri debiti di carattere tributario, essa non avrebbe altra possibilità se non chiederne il rimborso, una strada lunga oltre sei mesi, con un'evidente difficoltà finanziaria per l'impresa. Lo stesso meccanismo si verifica con il reverse charge, che si applica nelle relazioni tra imprese e imprese.

Di fatto, l'impossibilità di incassare l'IVA sulle prestazioni di servizi e sulle vendite genera uno squilibrio nella gestione finanziaria delle imprese che può essere letale per la sopravvivenza di queste ultime. Ma c'è di più: per evitare di accumulare crediti con l'erario, il cui recupero è lungo e oneroso, diventa vantaggioso effettuare gli acquisti all'estero in regime di esenzione. Così che per recuperare gettito si danneggerebbe anche l'economia nazionale. Senza contare che questi meccanismi aumentano in modo preoccupante l'ammontare dei crediti Iva, paradossalmente proprio quando governo e parlamento sono impegnati a evitare che si accumulino ulteriori crediti nei confronti della PA, i nuovi istituti.

Rete Imprese ha iniziato una forte azione di sensibilizzazione nei confronti degli associati per sollecitare il governo ad intervenire sulla questione, a cominciare da una petizione che può essere sottoscritta sui siti nazionali delle Associazioni.
La richiesta è che da marzo, quando diventerà operativa l'introduzione della fatturazione elettronica con la P.A., sia abrogato lo split payment, così come da marzo, la scelta di adottare la fatturazione elettronica tra imprese deve escludere l'applicazione del reverse charge. Nel contempo Cna, Lapam Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio chiedono di accelerare i tempi dei rimborsi per quelle imprese che applicano il reverse charge e lo split payment, eliminando, contemporaneamente, tutti gli ostacoli burocratici che ancora intralciano il pieno utilizzo in compensazione dei crediti Iva.

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

Ecco il calendario delle postazioni autovelox e controlli con autodetector di questa settimana, dal 16 al 20 febbraio 2015 -

Parma, 16 febbraio 2015 -

CONTROLLI AUTOVELOX

lunedì 16/02/2015 Viale dei Mille

martedì 17/02/2015 Viale Vittoria

mercoledì 18/02/2015 viale Mentana

giovedì 19/02/2015 viale Fratti

venerdì 20/02/2015 viale Martiri della Libertà

CONTROLLI AUTODETECTOR

lunedì 16/02/2015 CONTROLLO SOSTE E FERMI FISCALI ZONA EST E ZONA CENTRO (MONTANARA-VIGATTO-CITTADELLA)

martedì 17/02/2015 CONTROLLO SOSTE E FERMI FISCALI ZONA OVEST E ZONA CENTRO (PABLO-GOLESE-S.PANCRAZIO-MOLINETTO-OLTRETORRENTE)

mercoledì 18/02/2015 CONTROLLO SOSTE E FERMI FISCALI ZONA EST E ZONA CENTRO (LUBIANA-S.LAZZARO-S.LEONARDO)

giovedì 19/02/2015 CONTROLLO SOSTE E FERMI FISCALI ZONA EST E ZONA CENTRO (LUBIANA-S.LAZZARO-S.LEONARDO-CITTADELLA)

venerdì 20/02/2015 CONTROLLO SOSTE E FERMI FISCALI ZONA OVEST E ZONA CENTRO (SAN PANCRAZIO-PABLO-GOLESE -OLTRETORRENTE)

(Fonte: Comune di Parma)

Malgrado la pioggia, ancora un successo per la kermesse di piazza Grande: circa 80.000 visitatori e 35 i quintali di cioccolato lavorati dai sedici maestri cioccolatieri protagonisti dell'evento. Alla cioccolateria Zucarello di Collegno di Torino, in abbinamento con la cantina Settecani di Castelvetro, il primo premio per la miglior pralina al lambrusco -

Modena, 16 febbraio 2015 -

Malgrado il tempo non sia stato dei migliori, anche l'ottava edizione di Cioccolato Vero si è conclusa con un successo, come testimoniano i numeri. Quelli dei circa 60.000 visitatori, o i quintali di cioccolata (più o meno 30) lavorati dai 16 maestri cioccolatieri provenienti da sei regioni italiane, gli assoluti protagonisti della kermesse organizzata da CNA ed Acai, con la collaborazione del Comune di Modena e della Banca Popolare.

Nemmeno quest'anno, infatti, i modenesi hanno saputo resistere al richiamo del cibo degli dei, il cioccolato vero, appunto, quello privo di grassi, in tutte le sue declinazioni di forma e di sapore. Ad esempio, in combinazione con il lambrusco, un abbinamento che ha rappresentato il tema del concorso 2015 per la miglior pralina.

Davvero una bella sfida per gli artigiani di Cioccolato Vero, una "tenzone" che ha visto la vittoria della Cioccolateria Zuccarello di Collegno (Torino) abbinata al lambrusco della Cantina Settecani di Castelvetro. Al secondo posto un altro maestro piemontese, Maurizio Obaliero, di Pinerolo (Torino), che ha esaltato il lambrusco dell'azienda agricola "I Monticelli" di Savignano. Terza piazza per l'Officina del cioccolato di Mondavio (Pu) e il vino dell'azienda agricola Villa di Corlo, di Baggiovara. A consegnare i premi il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che in mattinata ha visitato la kermesse.

Ma hanno vinto anche tutti i bambini che hanno preso parte ai laboratori di lavorazione del cioccolato, agli innamorati che sabato hanno avuto l'occasione di regalarsi un dolcissimo – in tutti i sensi – San Valentino, e hanno vinto gli espositori, grazie anche alle nuove casette in legno che hanno impreziosito l'evento.

"Ha vinto, insomma, la città di Modena – ha commentato Nicola Fabbri, presidente della Cna comunale – ha vinto un centro vivo e vivace, nel quale l'animazione può e deve andare d'accordo con la tutela delle bellezze architettoniche e culturali, perché le une valorizzano le altre e viceversa. E' anche con questo obiettivo che siamo già al lavoro per programmare la nuova edizione di Cioccolato Vero, quella del 2016".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Alluvione di Parma. Ammontano a 360.000 euro le risorse che l'ente di Via Verdi ha impegnato e sta erogando per il risarcimento dei danni e il riavvio delle attività.

"Siamo stati tempestivi ed efficaci – dice il presidente Zanlari – Abbiamo dato una risposta concreta a chi era in difficoltà"

360.000 euro alle imprese di Parma e delle provincia danneggiate dall'alluvione del 13 ottobre 2014: a tanto ammontano le risorse che la Camera di commercio ha stanziato e sta erogando attraverso un bando per la concessione di contributi a fondo perduto. "Il bando ha chiuso in anticipo rispetto alla data fissata perché con 42 domande accolte abbiamo esaurito le risorse stanziate, interamente ricavate dal nostro bilancio. – sottolinea il presidente Andrea Zanlari - In molti casi, il nostro contributo ha consentito il ripristino anche totale dei danni subiti. In altri, ha favorito un meno drammatico riavvio delle attvità".

Per ogni domanda istruita e accolta la Camera di commercio sta erogando contributi, fino a un massimo di 10mila euro ad azienda, che possono arrivare a coprire fino al 100% delle spese sostenute dall'impresa per far fronte ai danni subiti.

Il contributo è finalizzato a una vasta gamma di interventi: il ripristino degli immobili adibiti all'attività d'impresa, compresi lo sgombero e lo smaltimento in discarica di fanghi, detriti e materiale alluvionale; la riparazione o il riacquisto, in caso di danno non riparabile, di impianti produttivi, macchinari, attrezzature e arredi; le spese tecniche collegate alle precedenti come progettazione, direzione lavori e collaudi. Il contributo ha potuto essere richiesto anche per il riacquisto di scorte di materie prime, semilavorati o prodotti finiti danneggiati e non più utilizzabili.

Le imprese che hanno fatto domanda di contributo sono state 45 e 42 sono state le domande accolte. Sono rappresentati tutti i settori di attività ma in particolare artigianato, commercio e industria. Le aziende risarcite hanno sede, per la maggior parte, a Parma, ma anche in altri Comuni colpiti dall'alluvione del 13 ottobre.

"Credo che abbiamo dato ai nostri imprenditori un segno tangibile di vicinanza e supporto - prosegue Andrea Zanlari - Nonostante i tagli imposti dal Governo abbiano diminuito le risorse che abbiamo a disposizione per le imprese e il territorio, questo bando ha ricevuto una delle più alte dotazioni finanziarie degli ultimi anni. Lo abbiamo formulato in modo semplice e abbiamo previsti tempi di istruttoria ed erogazione molto rapidi. I primi contributi sono già in pagamento. E' così che deve funzionare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini".

Uffici postali in Emilia-Romagna, l'assessore Petitti chiede un incontro urgente al responsabile dell'Area Territoriale Centro Nord: "Avviare subito il confronto prima di assumere le decisioni. La Regione c'è"

Bologna - A rischio sono piccoli uffici postali di paese, per la maggior parte in zone periferiche o poco popolate, ma comunque utili e preziosi per i cittadini, in particolar modo i più anziani. Di fronte all'intenzione di Poste Italiane Spa di riorganizzare i propri uffici in Emilia-Romagna, la Regione ha chiesto un incontro urgente al responsabile dell'Area Territoriale Centro Nord, Gino Frastalli.

"Bisogna avviare subito il confronto prima di assumere le decisioni. La Regione c'è, siamo pronti – sottolinea l'assessore al Bilancio Emma Petitti, che ha scritto a Frastalli – . La nostra richiesta di incontro urgente è il segno tangibile di come la Regione condivida e faccia proprie le preoccupazioni che in questi giorni vengono espresse da singoli comuni, oltre che da Anci e Uncem".

Un tema, questo, "oggetto anche di interrogazioni da parte di consiglieri regionali di diversi gruppi" prosegue Petitti. "I servizi erogati da Poste Italiane hanno come fruitori sia i cittadini che le imprese; mettere mano alla rete degli sportelli non può prescindere dalle pubbliche funzioni caratteristiche del servizio postale" aggiunge l'assessore.

"Non possiamo infine nascondere la nostra preoccupazione per un processo che rischia di 'inaridire' i territori dove le comunità locali vivono e, malgrado la crisi, tentano di crescere. Un conto è razionalizzare e garantire maggiore efficienza; quello che vogliamo evitare – conclude l'assessore – è che all'orizzonte ci sia solo un'operazione di risparmio con il più vecchio degli strumenti: il taglio dei servizi".

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 7 15 febbraio 2015


SOMMARIO Anno 14 - n° 7 15 febbraio 2015 (in allegato il formato pdf)

1.1 editoriale Unione Europea cercasi.
3.1 pomodoro Pomodoro da industria, la contrattazione parta dalla qualità
3.2 Big Snow Emergenza neve. La CIA si Reggio Emilia pronta a aderire alla "class action"
4.1 cereali Cereali, la calma prima della tempesta?
5.1 Lattiero caseario Nuovo balzo in avanti per il burro
6.1 crisi La famiglia, ultimo baluardo contro la crisi
6.2 EFSA L'EFSA traccia le priorità di lavoro per il 2015 e anni seguenti.
6.3 OLIO Il prezzo dell'Olio di Oliva fa paura ai Buyer internazionali
7.1 Cereali Cereali, preoccupazioni dall'Est. 8.1 export salumi Salumi, il Canada apre a tutti i salumi
8.2 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: Domanda interna in crescita, prezzi al consumo più bassi e produzione in calo del 2,5%
9.1 vino Vinitaly sempre più mirato.:

La presidente di Confagricoltura di Parma, Monica Venturini: "Solo una filiera compatta può fare bene"

Parma 9 febbraio 2015 - Il tavolo per la contrattazione del pomodoro da Industria del Nord Italia, tra industrie di trasformazione e organizzazioni di produttori, ha avviato il calendario degli incontri per giungere alla definizione di un accordo quadro che possa essere di riferimento per tutta la filiera nella prossima campagna. Nella scorsa annata, in tutta l'area dell'Oi pomodoro da industria Nord Italia, sono state trasformate 2.3 milioni di tonnellate di materia prima, rispettando la programmazione prevista anche se le anomale situazioni climatiche, con piogge e basse temperature estive, hanno comportato disagi. Le rese per ettaro, 65.07 tonnellate di media, sono state inferiori alle attese ed ai risultati medi degli anni precedenti, ma il livello qualitativo comunque è rimasto abbastanza buono (il grado brix in media è stato di 4.61 contro il 4.91 della media triennale).

"Gli agricoltori hanno dimostrato di saper fare molto bene anche in condizioni non ottimali – spiega Giovanni Lambertini, presidente della sezione di prodotto regionale del pomodoro da industria di Confagricoltura Emilia-Romagna – la trattativa in corso per l'accordo quadro ne deve tenere conto. La situazione è piuttosto complessa, ma il settore può e deve far pesare il valore dell'aggregazione e della trasparenza della filiera".

Il nostro Paese ha deciso di stanziare un aiuto accoppiato per gli ettari di pomodoro che sarà al massimo di 160 euro (la cifra sarà inversamente proporzionale agli ettari coltivati), contro i 220 della Spagna, i 600 della Grecia ed i 1.300 della Francia.

"A fronte di un sostegno così debole - sottolineano congiuntamente i presidenti di Confagricoltura Parma e Piacenza, Monica Venturini ed Enrico Chiesa - dobbiamo usare tutte le nostre armi per rimanere competitivi. Bene quindi che l'Oi del pomodoro del Nord Italia, interprofessione riconosciuta a livello europeo, voglia nel prossimo triennio lavorare sull'armonizzazione dei disciplinari di produzione integrata, rafforzare l'attività di ricerca e soprattutto quella di coordinamento della filiera. Tuttavia, in questa fase, chiediamo all'industria di trasformazione ed alle organizzazioni di produttori che conducono la trattativa un atto di responsabilità nei confronti di tutta la filiera".

Monica Venturini - Presidente Confagricoltura Parma

Preoccupano, infatti, gli obiettivi inizialmente proposti dalle industrie che, se confermati e non governati dalle organizzazioni di produttori, rischiano di andare oltre la capacità stessa di trasformazione del comprensorio, con tutte le conseguenze che potrebbero derivare da un eccesso di offerta. "Non ultimo – conclude Lambertini – occorre riscrivere, condividere e fissare una volta per tutte le modalità di valutazione qualitativa del prodotto, annosa questione mai seriamente affrontata e troppo spesso usata strumentalmente, in corso di campagna, per introdurre elementi di flessibilità sulla determinazione del prezzo, tutti a carico dei produttori che, con il prodotto in campo, non possono a quel punto che accettare impotenti il cambio delle carte in tavola. Se vogliamo che l'intera filiera funzioni, ciò non deve più accadere ed è ora il momento di stabilirlo chiaramente".

(Confagricoltura Parma - 9 febbraio 2015)

"Big Snow". L'associazione agricola reggiana: danni enormi agli agricoltori per la mancanza di energia e tempi di ripristino sconosciuti; semplicemente inaccettabile – Protezione Civile mette a disposizione gruppi elettrogeni – La Regione chieda lo stato di calamità naturale. 

Reggio Emilia, 9 febbraio 2015
#emergenzablackout - "Intendiamo aderire alla class action contro il gestore degli impianti per l'energia elettrica, annunciata dai Sindaci e dalla Provincia di Reggio, per attuare ogni possibile azione di tutela dei nostri associati e degli agricoltori tutti, pesantemente danneggiati dalle interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica a seguito della nevicata verificatasi nelle prime ore di venerd́ 6 febbraio scorso". L'annuncio viene dal presidente della CIA di Reggio Emilia Antenore Cervi, che circostanzia coś i motivi della decisione presa dall'associazione agricola: "Anche se l'entità della nevicata è stata superiore alle aspettative, stiamo registrando una situazione semplicemente inaccettabile, perché oltre ai danni materiali dovuti essenzialmente al peso della neve che si è depositata sulle strutture agricole nel nostro territorio, dobbiamo mettere nel conto i costi aggiuntivi dovuti alle interruzioni nell'erogazione di energia elettrica, indispensabile per il funzionamento della maggior parte degli impianti, particolarmente negli allevamenti".

"A questo aggiungiamo – afferma Cervi - che i tempi di ripristino della normale erogazione restano sconosciuti, ma probabilmente lunghissimi. Infatti la priorità del gestore degli impianti è rivolta in primo luogo alle abitazioni civili, quindi il ripristino riguarderà le industrie, ultimi in ordine di priorità vengono gli agricoltori, che certamente nella maggior parte dei casi vivono e lavorano in strutture isolate, ma non per questo possono attendere settimane intere prima di riavere una situazione di normalità".
"Il monitoraggio dei danni che i nostri uffici stanno effettuando – aggiunge Cervi – segnalano numerosi casi di crolli o comunque di danni a serre, capannoni di allevamenti o di fienili e ricoveri attrezzi, ed ad hangar, strutture che da qualche anno si vedono anche nelle nostre aree agricole, oltre ad impianti di biogas".

"A cịò – afferma Cervi – dovremo aggiungere i danni che l'interruzione dell'energia pụ aver causato agli impianti informatizzati, che risultino da resettare, ma in particolare saranno da rilevare i costi per le aziende, come gli allevamenti da latte, che devono far ricorso a gruppi elettrogeni, che sono molto costosi per il carburante da impiegare: a tale proposito va registrato positivamente che la Protezione Civile mette a disposizione questi gruppi a chi ne abbia bisogno. In ogni caso avremo per un tempo indefinito un aumento esponenziale di costi a carico degli agricoltori, che non riteniamo giusto debbano sostenere in prima persona".
"A risponderne – conclude il presidente CIA – intendiamo chiamare chi si fa pagare una fornitura di elettricità che non è in grado di garantire. Infine, considerato che l'entità dei danni potrà risultare molto rilevante, chiediamo alla Regione Emilia Romagna di avanzare la richiesta per la dichiarazione dello stato di calamità naturale, Regione alla quale chiediamo di prevedere l'erogazione di carburante agevolato supplementare per chi deve utilizzare i gruppo elettrogeni".
(Cia Reggio Emilia 9 febbraio 2015)

L'EFSA ha dato avvio al proprio esteso programma di attività di natura scientifica, comunicativa e istituzionale per il 2015.

Pietre miliari di quest'anno saranno l'adozione di circa 400 atti scientifici, il rinnovo della composizione di otto dei gruppi di esperti scientifici dell'Autorità e del comitato scientifico, nonché l'organizzazione della seconda conferenza scientifica dell'EFSA a Milano (che rientra tra i contributi dell'UE a EXPO 2015).

Parma - L'EFSA perseguirà poi una serie di ambiziosi progetti di trasformazione riguardanti la gestione delle competenze professionali, il trattamento di dati e informazioni, lo sviluppo di nuovi approcci metodologici e l'iniziativa di valutazione aperta del rischio. La continua cooperazione con i propri partner e le parti interessate sarà essenziale per il successo di questi e di altri progetti che sono sull'agenda dell'EFSA per i mesi a venire.

I lavori scientifici più importanti includeranno l'elaborazione di pareri su acrilammide e caffeina; la revisione degli allegati sugli organismi nocivi alle piante nell'UE; e l'avvio di un progetto multidisciplinare sulla valutazione del rischio connesso ai fattori di stress per le api. Oltre alle annuali relazioni di monitoraggio dei dati - su zoonosi, focolai infettivi di origine alimentare, resistenza agli antimicrobici e residui di pesticidi - verrà pubblicata una nuova relazione sulle sostanze chimiche negli alimenti.

Il programma di lavoro annuale è parte del documento unico di programmazione dell'EFSA per il periodo 2015-2017, che illustra le priorità dell'Autorità per i prossimi anni.
Bernhard Url, direttore esecutivo dell'EFSA, ha dichiarato: "Anche questo sarà un anno fitto d'impegni per l'EFSA. Il documento spiega in che modo intendiamo garantire che i nostri metodi, dati e competenze continuino a soddisfare le esigenze dell'Unione europea e dei suoi 500 milioni di cittadini, e che l'EFSA resti all'avanguardia nella valutazione scientifica dei rischi collegati agli alimenti.

"Oltre a garantire sempre l'eccellenza nelle nostre attività scientifiche di base, vogliamo esporre ancora di più il nostro lavoro a un più ampio controllo e coinvolgimento dei nostri utenti. Vogliamo costruire sinergie durature nel sistema europeo di sicurezza alimentare, che usino le limitate risorse a disposizione nel modo più efficiente possibile e consentano a tutti i membri della comunità europea dei valutatori del rischio di condividere competenze e conoscenze. Tutto ciò sarebbe vano se l'operato dell'EFSA non godesse di credito, e ciò si verificherà solo se saranno in piedi tutti gli elementi della nostra strategia pluriennale: una scienza obiettiva e di alta qualità, una cooperazione proficua, una valutazione trasparente del rischio e una comunicazione chiara".

(EFSA 4 febbraio 2015)

In Spagna e in Italia, il prezzo dell'olio extra vergine di oliva è raddoppiato nel giro di solo un anno.

Verona - La quotazione al mercato di Jaen in Spagna ha raggiunto i 3,40 euro/kg, contro 1,80 euro/kg di un anno fa. In Italia, sulla piazza di Bari, invece, il prezzo all'ingrosso è costantemente sopra i 6 euro/kg, contro i 3 euro/kg del 2014.

I nuovi contratti per le forniture di questa nuova campagna olearia nei mercati internazionali stanno dunque risentendo di questo improvviso innalzamento delle quotazioni e i buyer sono in apprensione, non sapendo come giustificare l'aumento dei prezzi al dettaglio alla propria clientela.

A essere maggiormente sensibili sarebbero i mercati nei Paesi non produttori, come il Giappone, dove sono giunti con minore intensità gli eco della pessima campagna olearia. Una condizione che sta rallentando gli scambi e favorendo una stabilizzazione dei prezzi, in attesa di una potenziale discesa già dalle prossime settimane.

L'Unione Europea ha infatti deciso di aumentare la flessibilità delle importazioni agevolate, cioè senza dazi, di olio d'oliva dalla Tunisia. Il contingente massimo di 56.700 tonnellate rimarrà immutato, ma verranno raddoppiate le soglie massime mensili, che passano da 5.000 a 9.000 tonnellate/mese in febbraio e marzo e a 8.000 tonnellate da aprile a ottobre.

Le quotazioni dell'olio di oliva tunisini oggi sono inferiori ai 3 euro/kg e potrebbero portare a una modesta riduzione delle quotazioni, specie in Spagna.

Verona, 09/02/2015 SOL&AGRIFOOD

Domenica, 15 Febbraio 2015 09:16

Salumi, il Canada apre a tutti i salumi

Export Canada: apertura alla carne suina e a tutti i salumi senza limite di stagionatura

Milanofiori 11 febbraio 2015 – Buone notizie dal Canada per il mondo dei salumi. La Canadian Food Inspection Agency (CFIA) ha eliminato il limite minimo di stagionatura dei prodotti di salumeria esportabili nel Paese.

L'iter, iniziato nell'autunno 2014, su richiesta di ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), dal Ministero della Salute italiano con il supporto della Commissione europea, era finalizzato ad ottenere l'eliminazione del periodo minimo di stagionatura di 30 giorni previsto per i salumi esportati dall'Italia e la conseguente apertura del mercato canadese alle carni suine fresche.

Le Autorità canadesi avevano sempre ritenuto necessario applicare finora nei confronti delle produzioni salumiere le cosiddette "extra measures" previste dall'Accordo UE‐Canada e di introdurre ulteriori garanzie relative alla materia prima.

Le nuove condizioni per l'esportazione di carni suine e di prodotti a base di carne suina proposte da parte della Canadian Food Inspection Agency non prevedono requisiti minimi di stagionatura dalle Regioni italiane indenni dalla malattia vescicolare del suino (MUS) ai sensi della Decisione della Commissione Europea 2005/779.

Questo importantissimo risultato, perseguito con tenacia da ASSICA, è stato reso possibile dall'impegno profuso in questi mesi dal Ministero della Salute e dalla Commissione europea nel richiedere con forza alla CFIA il pieno riconoscimento dell'equivalenza tra le normative applicabili alle carni e l'abrogazione di ogni ulteriore "extra measure". In questo contesto, l'Italia ha raggiunto l'obiettivo di liberalizzare le spedizioni dei nostri prodotti di salumeria, superando gli ostacoli discendenti dalla permanenza della malattia vescicolare in alcune parti del nostro territorio.

Si completa così l'offerta dei prodotti esportabili nel continente Nord americano e in particolare in un mercato strategico quale quello canadese dove i salumi italiani sono già conosciuti ed apprezzati. Mercato che negli ultimi cinque anni (2008-2013), grazie all'apertura prima ai prodotti stagionati per più di 90 giorni e poi a quelli stagionati almeno 30 giorni, ha registrato un +60,8% in quantità per 791 tonnellate e un +63,6% in valore per 8,4 milioni di euro. Un dato, questo, che si è ulteriormente rafforzato nel 2014. I primi 10 mesi del 2014 registrano, infatti, rispetto allo stesso periodo 2013 un ulteriore +17,2 in quantità e un +16,1% in valore.
(Assica 11 febbraio 2015)


I flussi produttivi di gennaio (dopo il -1,1% di dicembre) scendono ancora, spinti dalle basse quotazioni. Alai: "a maggior ragione serve il razionale governo della produzione"

Reggio Emilia, 11 febbraio.2015 - In un anno segnato da forti insoddisfazioni per le quotazioni, sono cresciuti dell'1,7% i consumi di Parmigiano Reggiano. Dopo due anni di sostanziale stabilità, con una lieve tendenza alla flessione, nel 2014 il mercato interno ha dunque registrato una domanda in rialzo, con un picco particolarmente rilevante degli acquisti familiari nelle settimane a ridosso delle festività (+7%).
"Contrariamente a quanto da alcune parti è stato rilevato e in controtendenza rispetto ad altri formaggi duri, a partire dai similgrana che hanno registrato un calo delle importazioni del 2,7% nel 2013 e dello 0,8% nel 2014 – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai – le rilevazioni sulle famiglie e i dati relativi a tutti i canali di vendita (incluso l'Horeca) indicano un buon andamento dei consumi interni per il Parmigiano Reggiano, che si associa ad una dinamica ancor più soddisfacente dell'export (+ 3,6%)".

"Il dato del tutto insoddisfacente – prosegue Alai – è invece quello riguardante le quotazioni all'origine, il cui calo è associato anche ad una flessione dei prezzi al consumo".
"Nel 2014 – spiega il presidente del Consorzio – i prezzi medi al consumo sono scesi di oltre il 4%, con punte assai più rilevanti in vaste aree del Paese, incluse le zone di produzione e quelle che presentano i consumi tradizionalmente più elevati". "Offerte e promozioni particolarmente intense nella seconda metà dell'anno – prosegue Alai – hanno dunque spinto gli acquisti, ma le quotazioni per i produttori – mediamente pari a 8,06 euro/kg nel 2014 rispetto agli 8,74 euro/kg del 2013 e ai 9,12 euro/kg del 2012 – sono risultate fortemente penalizzanti per i redditi".

"Questo andamento – sottolinea Alai – è strettamente legato ad un aumento di offerta che, in quattro anni, si è concretizzata in crescita produttiva superiore al 10%". "Ora – prosegue il presidente del Consorzio – la tendenza sembra essersi invertita, con un calo della produzione che a dicembre si è attestato all'1,1% ed divenuto ancora più marcato a gennaio 2015 con un -2,5% allo stesso mese del 2014, dato che evidenzia i primi effetti delle difficoltà del comparto ".

"Per superarle stabilmente – afferma Alai - è allora a maggior ragione urgente un cambio di passo per una ordinata logica di governo della produzione, nel solco tracciato dal piano di regolazione dell'offerta in vigore dal 1° gennaio 2014 con l'assegnazione ai produttori di quote latte per la trasformazione proprio in una logica di autoregolamentazione che assicura stabilità ai redditi e non espone il comparto a espansioni indiscriminate o a cali indotti da situazioni di crisi".

"A fronte della crisi in atto – conclude Alai - stiamo intanto intervenendo sul mercato interno con nuovi accordi con la GDO e stiamo rafforzando ulteriormente le azioni sull'export; in tal senso contiamo anche sull'impegno che abbiamo chiesto al Governo per abbattere le barriere che ostacolano la nostra penetrazione in diversi mercati e dipendono esclusivamente da legislazioni locali che consentono anche le imitazioni e possono essere modificate solo con accordi che chiamano in causa Governi nazionali e Unione Europea a sostegno delle nostre Dop".
(Ufficio Stampa CFPR 11 febbraio 2015)

Domenica, 15 Febbraio 2015 08:43

Vinitaly sempre più mirato.


La prossima edizione di Vinitaly (22-25 marzo 2015) darà indicazioni sulle tendenze dell'export alla luce della svalutazione dell'euro. Potenziato l'incoming di Veronafiere da tutto il mondo, anche dai Paesi europei.

Verona – Attività di incoming mirato in tutto il mondo e promozione di Vinitaly door to door in alcuni dei mercati di consumo più interessanti, così Vinitaly prepara il terreno per il business dei suoi espositori. Giunto alla 49ª edizione, il più grande salone internazionale dedicato al vino, in programma dal 22 al 25 marzo 2015 a Verona (www.vinitaly.com), è molto atteso dagli operatori per capire come evolveranno gli scambi internazionali alla luce della svalutazione dell'euro, che potrebbe dare una spinta all'export dei vini italiani ed europei.
Buyer invitati direttamente da Veronafiere arriveranno da Germania, Svizzera e Austria, Paesi dove Vinitaly International ha realizzato specifiche iniziative di promozione; delegazioni arriveranno dagli Usa, una delle quali con importatori solo dal Texas, e dal Canada, di cui una dall'Ontario, e poi da Russia, Alpe Adria (Slovenia, Croazia e alcune regioni di Austria, Germania, Ungheria), Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Portogallo, Repubblica Ceca, Hong Kong, Paesi Asean (Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Birmania, Cambogia), Corea del Sud, Cina, Sud Africa, Camerun, America Latina, Regno Unito, Mozambico, Uzbekistan, Colombia, Argentina, Paesi Scandinavi e Baltici, Francia, Spagna, Romania, Bulgaria, India, Egitto, Serbia, Polonia, Australia e Giappone. Australia e Giappone saranno protagonisti di focus specifici dedicati alle imprese interessate ad esportare su quei mercati.
«Si tratta di operatori selezionati tra i più importanti anche in collaborazione con Ice – spiega Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere –, nell'ottica di sviluppare sempre di più il business delle aziende». Nel 2014 i visitatori esteri sono stati 54.670 da 119 Paesi su un totale di 155.109, con un'incidenza del 36,41%. Questi numeri hanno permesso di raggiungere una customer satisfaction sulla capacità di Vinitaly di supportare efficacemente lo sviluppo di nuovi contatti internazionali del 54%, che sale al 70% per i grandi espositori.
Tutti gli espositori partecipano a Vinitaly per cercare nuovi contatti commerciali; il target è però diverso a seconda della dimensione aziendale. Da un'indagine di Wine2Wine – L'Osservatorio b2b di Vinitaly è emerso infatti che le cantine sotto i 100.000 euro di fatturato preferiscono rivolgersi ai mercati più maturi, in particolare Ue ed Usa, mentre man mano che crescono la dimensione e gli strumenti a disposizione aumenta la capacità dei produttori di vino di aprire nuovi mercati in Paesi non tradizionalmente consumatori di vino.
Grazie all'ampia rosa di Paesi rappresentati nelle delegazioni invitate, Veronafiere è in grado di organizzare appuntamenti b2b adatti ad ogni specifica esigenza. I buyer ospiti saranno impegnati, all'interno dell'International Buyers' Lounge, nell'iniziativa Taste&Buy Vinitaly, in incontri con le aziende espositrici.
Lo spazio dell'International Buyers' Lounge, collocato nella Galleria Castelvecchio tra i padiglioni 2 e 3, sarà il punto di riferimento oltre che per le delegazioni ospitate da Veronafiere, anche per tutti i buyer provenienti dall'estero.
(Verona, 4 febbraio 2015)

Per tutta la mattina del 15 febbraio, in collaborazione con 'Gli Amici del Cuore', sarà possibile sottoporsi a uno screening cardiologico completo e a un colloquio personalizzato per conoscere meglio la salute del proprio cuore -

Modena, 14 febbraio 2015 -

In occasione della 'Settimana del cuore' 2015, cardiologi e infermieri dell'Unità Operativa dell'Ospedale di Sassuolo, con il prezioso contributo degli 'Amici del Cuore', hanno organizzato una giornata di incontro con i cittadini.

Durante tutta la mattina di domenica 15 febbraio, nell'atrio dell'ospedale, sarà possibile sottoporsi gratuitamente ad uno screening cardiologico completo per conoscer meglio la salute del proprio cuore.

Sarà allestito un punto informativo dove le persone potranno effettuare un prelievo per il controllo della glicemia e la misurazione della pressione arteriosa. Dopo una breve visita, sarà anche possibile incontrare - per un colloquio privato e personalizzato - un dietologo e un cardiologo dell'ospedale.

L'iniziativa fa parte del programma 'Insieme per la Salute' che, grazie all'impegno dei volontari del Coordinamento Nazionale Associazioni del Cuore (Co.Na.Cuore), promuove in tutta Italia eventi per il controllo dei principali fattori di rischio delle patologie cardiovascolari.

L'ATTIVITÁ DEI CARDIOLOGI A SASSUOLO

La cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo è nata nel 1987 e, ad oggi, è il centro di riferimento per l'intera area Sud della provincia di Modena. Attualmente lavorano in equipe 14 medici, che effettuano attività ambulatoriale anche in alcune sedi distaccate (tra le quali Formigine e Pavullo). Ogni anno a Sassuolo sono circa 900 i ricoveri eseguiti. Per le problematiche aritmiche, l'Unità Operativa è in grado di effettuare test di valutazione per la sincope; impianti di pacemaker (circa 65 l'anno) e defibrillatori (circa 30 ogni anno). La Cardiologia sassolese è l'unica, in tutta la provincia, che esegue il monitoraggio a distanza dei defibrillatori controllando direttamente a casa 150 pazienti. Sono più di 5mila le eco-cardiografie eseguite (tra le quali anche quelle pediatriche per lo screening della cardiopatie congenite) ed è attivo un centro TAO per la gestione della terapia anticoagulante.

(Fonte: ufficio stampa Ospedale di Sassuolo)