Lunedì, 09 Maggio 2016 14:58

Pallavolo: DHL Modena è campione d'Italia!

Dopo una partita "senza esclusione di colpi" combattuta in un PalaPanini gremito, i padroni di casa battono la Sir Safety Conad Perugia per 3-2. 'Ngapet da leggenda. Lo scudetto torna a Modena dopo 14 anni.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

Modena, 9 maggio 2016

Chi la dura la vince. E porta a casa lo scudetto dopo 14 anni. Dhl Modena Volley si batte come un leone e strappa a un agguerrito Sir Safety Conad Perugia la vittoria per 3-2, regalando lo scudetto maschile alla città della Ghirlandina.

Al termine dei 5 set, esplode la gioia di un gremito PalaPanini e degli oltre mille spettatori che, essendo i biglietti esauriti, hanno seguito il match sul maxischermo posizionato fuori dal Palazzetto. Non è stato facile sovrastare il Perugia, che ha dato prova di nervi saldi e abilità tecnica, dando filo da torcere ai gialloblu per tutti e cinque i set. Solo al tie break dell'ultimo set, infatti, e dopo una rimonta che sa quasi di miracoloso, gli uomini di Mister Lorenzetti riescono ad aggiudicarsi la partita e portare a casa lo scudetto, concludendo in bellezza una stagione da manuale, che già annoverava a Supercoppa e la Coppa Italia.

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Il primo set comincia a rilento, con tanti cambi palla e servizi sbagliati che mantengono la situazione sostanzialmente in parità. Si nota una certa tensione in campo. Sul 10-8 Lorenzetti chiede il primo break. Al rientro in campo la Dhl tiene bene la difesa e riesce a segnate qualche punta, portando il punteggio sul 17-14. Il Perugia attacca con Atanasijevic, che al suo turno di servizio porta il set sul 18 pari. Due muri ben piazzati di Buti portano ancora in vantaggio i perugini sul 19-21. Due set point e l'errore in battuta di Sighinolfi concludono il set in favore della Sir per 23-25.

Il secondo set si apre con un Modena agguerrito e in cerca di riscatto, ma gli umbri letteralmente "fanno muro" e stoppano la corsa al punto di 'Ngapeth che con un ace riesce a portare i canarini in vantaggio sul 5-4. La Sir strappa un punto e si procede in pareggio, fino al timeout tecnico. La ripresa vede di nuovo la Dhl in vantaggio sul 13-11, ma alcune criticità nel servizio riportano i perugini in pareggio. Nella fase centrale del set, i gialloblu si portano in vantaggio sul 18-15. Un successivo errore del perugino Birarelli conferma il vantaggio dei modenesi sul 20-18. Vano il timeout chiamato da Miste Kovac sul 22-18. Con un muro di Bossi il set va ai canarini. 1-1.

Nel terzo set, i perugini approfittano di una Dhl Modena un po' stanca per la recente "battaglia" e si portano subito in vantaggio sull'1-5, allungando ancora di più le distanza sul 2-7. I modenesi sembrano risvegliarsi dal torpore a si mettono alle costole degli umbri sul 6-8. Dopo il timeout Russel e Atanasijevic portano ancora in vantaggio la Sir. Mister Lorenzetti mette in campo Casadei, Thiago e Nikic, mentre Mister Kovac schiera i "freschi" Dimitrov ed Elia portando la Sir ancora in vantaggio sul 14-21. Non c'è storia. Il set va ai perugini per 17-25.

Il quarto set segna la riscossa dei canarini, con un 'Ngapeth agguerrito e in cerca di riscatto per la sua squadra. Il vantaggio gialloblù si assesta prima sul 4 -1 e poi sul 6-2. Nonostante il timeout chiesto da Mister Kovac, la s quadra sembra stanca, soprattutto negli attacchi. Ne approfitta la Dhl che mette a segno un paio di colpi e si porta sul 12-6. Uno scatenato e inarrestabile 'Ngapeth allunga ancora la distanza. Siamo sul 16-8. La Sir riesce a risalire con fatica sul 18-12, ma dopo diversi errori e otto setpoint per la Dhl, con un ace da leggenda 'Ngapeth conquista il set per 25-16 e porta la su squadra allo "scontro finale".

L'ultimo set tiene il PalaPanini con il fiato sospeso. 'Ngapeth sbaglia un paio di attacchi e i muri della Sir portano gli umbri subito in vantaggio sullo 0-4. I gialloblu riescono a recuperare portandosi sul 2-5, ma i perugini rimontano al 3-8. Lorenzetti chiama il timeout e motiva i suoi ragazzi. Il gioco riprende e Vettori accorcia le distanze portando la Dhl sul 6-8 con un ace. Il Perugia sembra perdere certezze. Petri con un altro ace porta le squadre sul 9-9. Vettori conquista ancora un punto per la Dhl, ma la Sir tallona i modenesi e le due squadre raggiungono ancora la parità sull'11-11. Ormai, è una lotta di nervi. Dhl Modena va in vantaggio sul 14-12, giocandosi due matchpoint. Il solito Atanasijevic neutralizza il primo, ma è proprio lui, sbagliando il servizio a regalare lo scudetto ai Modenesi sul 15-13!

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tutte le foto nella galleria in fondo alla pagina

I crociati chiudono il campionato con il record di imbattibilità in Italia: 94 punti, 28 vittorie, 10 pareggi e 0 sconfitte. Di Corapi e Lauria le ultime reti stagionali. Ora testa allo Scudetto ed al titolo di Campioni d'Italia di Serie D, con un occhio al mercato.

Parma, 9 maggio 2016 - di Luca Gabrielli

Non poteva finire che con un'altra, ennesima, vittoria la stagione dei record della truppa guidata da Apolloni. Contro la Sammaurese arriva un due a zero esterno firmato Corapi al 23' del primo tempo e Lauria al 65' della ripresa.
Un anno pieno di soddisfazioni e rivincite per il Parma che dall'inferno del calcio dilettantistico, si riaffaccia di prepotenza nel panorama professionistico e si candida come protagonista del prossimo campionato di Lega Pro.
Le zero sconfitte in trentotto giornate rappresentano perfettamente il cammino intrapreso da questa dirigenza che meno di un anno fa ha iniziato un progetto definito da molti irrealizzabile in Italia. Rifondare dal nulla il Parma Calcio e riportarlo nel calcio che conta nel minor tempo possibile. Guidato da uomini simbolo del passato come il presidente Nevio Scala e i suoi fidati scudieri degli anni '90 Lorenzo Minotti, Fausto Pizzi e Luigi Apolloni, fin da subito la mission della società è stata una sola: riportare entusiasmo tra i tifosi con un calcio pulito e fondato sui giovani. Valori in controtendenza con il football italiano degli ultimi anni. E bene, missione compiuta. I tifosi fin da subito hanno accompagnato la squadra verso la promozione, dalla prima all'ultima giornata, incitandoli al Tardini ma soprattutto nelle trasferte dove hanno sempre partecipato in massa.
Ora l'obiettivo è diventare Campioni d'Italia di Serie D ma già da qualche settimana gli uomini mercato si stanno muovendo nell'ombra per garantire una squadra da vertice. La salita ambiziosa in Serie B è già iniziata.

Il cinismo crociato regala un'ultima emozione

Per la trasferta a San Mauro Pascoli, il mister Apolloni lascia spazio a centrocampo a Rodriguez, centrocampista di qualità che però ha avuto poco spazio nella stagione. Davanti il capocannoniere della squadra Baraye, al centro di chiacchiere di mercato negli ultimi giorni, con Lauria, Corapi e Melandri a supporto. I primi 20 minuti non regalano emozioni, poi Corapi dà la svolta alla gara. Approfittando dell'uscita incerta del portiere della Sammaurese, il centrocampista ducale segna un gran gol dalla distanza al 23'. Per lui è l'undicesima rete stagionale giocata ad altissimi livelli. Poi ci prova anche capitan Lucarelli, ma la difesa romagnola si salva. La Sammaurese prova a rispondere con Gaiani nel minuti finali, ma Zommers si dimostra come sempre attento e puntuale negli interventi.
Si va all'intervallo con il vantaggio crociata con il minimo sforzo, applicato ad un cinismo da grande squadra.
La ripresa si riapre a ritmi blandi e succede ben poco.
Il palo di Melandri è una fiammata, preludio al raddoppio che arriva puntuale al 65' con Fabio Lauria. Partita chiusa e tutti a casa con il tanto agognato record di imbattibilità.

Il Tabellino

SAMMAURESE – PARMA 0-2

Marcatori: pt 23′ Corapi; st 21′ Lauria
SAMMAURESE (4-3-3): Stella; Pesaresi, Rosini, Sampò, Tartabini; Gaiani, Scarponi, Giulianelli (38′ st Bertozzi); Bonandi (49′ st Dellapasqua), Pieri, Simoncelli (33′ st Traini).
A disposizione: Hysa, Ferrari, Rondinelli, Bassani, Gobbi, Ahmetovic, Dellapasqua. All. Protti
PARMA (4-2-3-1): Zommers; Messina (43′ st Adorni), Cacioli, Lucarelli, Ricci; Rodriguez (33′ st Simonetti), Miglietta; Melandri, Corapi, Lauria (22′ st Longobardi); Baraye.
A disposizione: Fall, Agrifogli, Mulas, Ricci, Guazzo, Mazzocchi, Sereni. All. Apolloni
Arbitro: Maggio di Lodi
Ammoniti Miglietta, Rodriguez, Ricci.

Dalle insidie dell'INFERNO escono con onore gli atleti del Team Farm Run di Noceto (Parma). Maria Paola Ceracchi, alla sua prima uscita in campionato si è piazzata subito a ridosso delle migliori di specialità.

di Farm Run Noceto (PR) 9 maggio 2016 -

Quasi tremila atleti si sono presentati alle porte dell'INFERNO RUN, la tappa toscana del Campionato Italiano Mudrun qualificante per il campionato europeo (OCR European Championships). Un percorso di 12 chilometri cosparso d'ostacoli, prove d'abilità, forza e resistenza fisica da completare nel minor tempo possibile.

Per la cronaca Eugenio Bianchi, già vincitore dell'edizione 2015 del campionato italiano di Mud Run, si è riconfermato il più forte anche a Cenaia di Pisa così come in campo femminile si è confermato il valore di Ginevra Cusseau.

Ma una nuova "stella" si sta levando all'orizzonte. Dopo Ginevra, Ilaria Paltrinieri e alla svedese Maria Welin ha fatto irruzione al quarto posto Maria Paola Ceracchi, che ha corso con i colori del neo costituito Team nocetano "Farm Run" attrezzato Merrell.

Una sorpresa per molti ma non per gli organizzatori della tappa parmigiana del campionato in programma per il prossimo 7 Agosto a Noceto che ben conoscevano le qualità e la preparazione di Maria Paola Ceracchi, classe 1987, l'Ufficiale Gentildonna. Già perché è meglio non farsi ingannare dalla grazia e femminilità della Ceracchi, capace di indossare con la medesima disinvoltura scarpe col tacco 13 e gli anfibi con mimetica. Maria Paola questa volta si è distinta anche in terra ferma e non solo in Accademia o in mare, forte della sua preparazione e della "copertura aerea" di Daniele Groove Lisordati (in forza all'Aeronautica Militare), il secondo atleta del Team "Farm Run", che l'ha affiancata per tutto il percorso tagliando il traguardo insieme a lei.

Una coppia di straordinari atleti che tenteranno di scalare le classifiche giocandosela alla pari con i migliori atleti di specialità ai prossimi appuntamenti.

Senza nulla togliere ai due militari, la vera sorpresa è arrivata dalle altre due componenti del Team Farm Run che si sono gettate nell'Inferno. Claudia Tosi e Patty Nevi, le due "super mamme" di Parma alla prima esperienza in questa dura disciplina. Iscritte alla prova non competitiva, nemmeno il violentissimo temporale, che le ha colte di sorpresa poco dopo avere superato metà percorso rendendo oltremodo complesso il superamento delle prove e la tenuta sui saliscendi resi insidiosi dalla pioggia, è riuscito nell'intento di fermarle o demotivarle. Anzi, il maggior impegno sembra averle galvanizzate presentandosi al traguardo con una nuova convinzione: la prossima gara sarà combattuta nel gruppo dei competitivi.

Tranquille, determinate e soprattutto convinte del passaggio alla classe superiore, con la loro prova hanno messo la ciliegina sulla torta alla trasferta pisana del Team parmigiano Farm Run.

Comprensibile quindi la soddisfazione di Giuseppe Ronchini, Presidente dell'associazione ACME ASD di Noceto, per l'ottima prestazione di Maria Paola, Daniele, Claudia e Patty che, con la loro prestazione, hanno contribuito a qualificare gli sforzi per portare questa impegnativa e appassionante disciplina sul terreno di casa. Infatti, come lo scorso anno, la Farm Run 2016 si correrà il 7 di agosto sui terreni agricoli dello stesso Ronchini, tra mandrie e natura, in piena food valley.

 

Crescono gli appassionati di mud run, la faticosa corsa a ostacoli nel fango. Agnese Soncini, nutrizionista e terza classificata alla Farm Run di Noceto dell'anno scorso, si prepara alla nuova sfida seguendo alcune basilari regole d'oro dell'alimentazione dell'atleta. Eccole!

di Alexa Kuhne

Noceto, 7 maggio 2016

Poche, efficaci regole alimentari fanno di un atleta una macchina da guerra.
Nutrirsi correttamente, in vista di una competizione che richiede uno sforzo cospicuo, ma anche durante, può determinare la buona riuscita di una gara.

agnese soncini due farm run

Basta poco, come spiega Agnese Soncini, 29 anni, di Corticelle Pieve (Brescia), sfegatata mudrunner (e non solo!), ma anche nutrizionista, in procinto di affrontare il suo secondo Farm Run, a Noceto, il 7 agosto.

agnese soncini tre farm run

Sei una fortissima atleta di questo campionato italiano. Quanto delle tue competenze professionali in materia di nutrizione hanno contribuito al successo?

"Grazie per il 'fortissima atleta', ci provo! Tutto e nulla. Direi molto sia in allenamento che in gara. D'altronde anche una Ferrari se non ha la benzina non funziona e, ancor peggio, se sbagli a fare il pieno e metti del diesel. Alla mia prima gara ricordo che in preda a formicolio per carenza di sali (c'erano litri di acqua ma non prendevo Sali) per scampare ai crampi mi leccai gli avambracci con tutto quello che ci poteva essere attaccato...Uno schifo, ma funzionò".

Qual è la tua dieta tipo e come viene modificata durante la preparazione di una gara?

"Domanda da un milione di dollari. Tengo a sottolineare che ognuno di noi ha proprie esigenze e necessità e man mano che un atleta si evolve queste cambiano. Personalmente quello che mangio in gara è uguale a quello che mangio in allenamento. Molti non sanno che la nutrizione dello sportivo parte dall'allenamento e deve rimanere tale durante la preparazione della gara. Non si deve mai sperimentare nulla di nuovo in gara se si vuole arrivare sani e salvi al finish-line. L'unica differenza è che, nei due giorni precedenti, non mi alleno, dormo il più possibile e mangio più carboidrati. Il pieno, prima di un lungo viaggio, si fa il giorno prima e non il giorno stesso!"

agnese soncini uno farm run

Qualche suggerimento per chi volesse affacciarsi a questa disciplina più per divertimento e per tenersi in forma che per raggiungere la vetta in classifica?

"Direi, prima di tutto, di bere acqua! Molti non sanno che il 73% del nostro corpo è costituito da acqua e per paragonarci sempre alla nostra Ferrari se non si raffredda il motore questo brucia e noi restiamo a piedi! Il giorno prima della gara suggerisco di berne circa 2 litri, la mattina stessa almeno un litro e di fermarsi a bere ad ogni ristoro. Dal punto di vista alimentare la sera prima non guasta mai un bel primo piatto e a colazione 3-4 fette di pane integrale fresco con burro e marmellata e magari un uovo alla coque. Mi raccomando: mangiate tutto 4 ore prima e masticate bene!"

Ci sono alimenti che, escludendo i casi di specifiche e personali intolleranze alimentari, sconsiglieresti di mangiare e perché?

"Un'altra volta mi trovo a dire che ognuno fa per sé. C'è' gente che digerisce i sassi e poi corre come se nulla fosse. In linea di massima, comunque, escluderei tutto quello che non avete mai provato in allenamento o che vi passa sotto il naso da quando partite di casa fino a dopo la gara, tipo pane, salamella e birra!"

FARMRUN ORIZZONTALE-Rid 

Merrell solo logo

Mentre i festeggiamenti per la promozione in Lega Pro continuano, la dirigenza lavora nell'ombra per regalare ad Apolloni una squadra attrezzata per salire nuovamente di categoria. Nomi altisonanti per un attacco da doppia cifra.

di Luca Gabrielli

Parma, 3 maggio 2016 

Quale sarà il bomber che guiderà il Parma alla conquista della Serie B? Sono ufficialmente iniziati i casting ed i primi nomi fatti stanno facendo già sognare i tifosi crociati.
Si va da quello più affascinante, il cavallo di ritorno Alberto Gilardino, all'"emigrato" nella Championship inglese, Mirco Antenucci, fino ad arrivare al bomber navigato Daniele Cacia. Uno di questi nomi probabilmente farà parte della prossima rosa ducale. Vediamo in breve le caratteristiche e le possibilità di vederli calcare il Tardini.

Il romantico ritorno del "Gila"

Sono già passati 14 anni da quando Cesare Prandelli volle nel suo Parma, nell'estate del 2002, un giovanissimo attaccante di belle speranze di cui si parlava come del "nuovo Inzaghi". Ed effettivamente per movenze e caratteristiche è stato forse l'attaccante che più di tutti si è avvicinato al rapace piacentino. Partito in seconda fila, dietro il duo tutto forza e fantasia Mutu-Adriano, Alberto Gilardino riesce comunque ad inanellare nella prima stagione ben 24 presenze, condite da 4 goal in campionato ed uno in Coppa Italia.
L'anno successivo la consacrazione del futuro Campione del Mondo 2006. Diventato il fulcro del gioco della squadra di Prandelli, realizza 23 reti in 34 presenze e si posiziona alle spalle di Shevchenko nel trono dei cannonieri.
Nella stagione seguente si conferma agli stessi livelli e ne segna ancora 23 ma è ancora vice capocannoniere, stavolta alle spalle di Cristiano Lucarelli. Ma l'addio (o l'arrivederci, chissà...) lo dà nell'epico spareggio contro il Bologna con un goal di tibia che manda in estasi i tifosi gialloblu accorsi al Dall'Ara e permette al Parma di restare in Serie A.
Questa è la storia passata del Gila in terra ducale. Ora le voci che si susseguono negli ultimi giorni, lo vedono di nuovo vicino al Tardini. Che sia realtà o fantasia ancora non è possibile saperlo. Di certo c'è stato un contatto tra la dirigenza e l'entourage del calciatore per sondare una prima disponibilità. Il giocatore è rimasto molto attaccato alla città ed ai suoi tifosi ma molte, forse troppe combinazioni, dovrebbero inanellarsi. Innanzitutto il bomber di Biella dovrebbe decurtarsi e di molto il proprio stipendio e spalmarlo magari in più anni. In secondo luogo dovrebbe scendere non di una bensì di due categorie. Cosa non da poco visto che l'ormai 34enne è a sole dieci reti dallo storico traguardo dei 200 goal in Serie A.
È una vera e propria mission impossible ma sognare non costa nulla. Se ne saprà sicuramente di più nelle prossime settimane.

Cacia, l'attaccante giusto per tutte le categorie

L'altro nome uscito negli ultimi giorni è quello di Daniele Cacia, attaccante dell'Ascoli, classe 1983. Prima punta e dotato di una buona tecnica di base, viene ceduto la stagione scorsa dal Bologna alla squadra marchigiana e mette a segno ben 17 reti. È il classico attaccante che durante la carriera si è fatto le ossa in tutte le categorie, non ai livelli di Alberto Gilardino ma che sicuramente farebbe le fortune di una squadra di vertice di Lega Pro.
Nella stagione 2012-2013 è stato capocannoniere di Serie B con 24 reti con la maglia dell'Hellas Verona ed è ancora molto integro fisicamente. Sarebbe sicuramente un'ottima opzione per il Parma ma, piccolo ostacolo in più, ha ancora un anno di contratto con l'Ascoli e prima di tutto si dovrebbe discutere con la squadra marchigiana.

Antenucci, bomber sgusciante del Leeds

L'ultimo attaccante nelle mire di Minotti & Co è Mirco Antenucci, 31enne seconda punta di Termoli. Le sue caratteristiche sono molto differenti da quelle dei due sopracitati ma i contributi in zona goal non si discostano di molto. Attaccante tecnico, veloce e abile nell'uno contro uno, predilige giocare al fianco di un bomber di peso. Negli ultimi due anni si è affacciato al calcio inglese, con la gloriosa maglia del Leeds ed è riuscito a raggiungere sempre la doppia cifra. Il suo contratto scade quest'estate ma su di lui ha posato gli occhi anche il Verona, da poco retrocesso in Serie B.
Difficile raffiungerlo ma non impossibile.

La dedizione conduce all'eccellenza.....presto online su www.flashonmag.com l'incontro con GIGI APOLLONI - mister del Parma Calcio 1913 per raccontare in via confidenziale un anno di successi. Anche questa è "eccellenza italiana".

Le imprese da veri duri di Silvia Bigi, parmigiana doc, classe '67 che a 33 anni ha cominciato a correre e non si è più fermata, approcciando discipline sempre più pesanti. Il suo nuovo traguardo sarà il prossimo Ironman di Zurigo.

di Alexa Kuhne

Parma, 8 maggio 2016 

A vederla così esile sembra una ragazzina.
Una minuta donna dagli occhi che sorridono, di quelli un po' ingenui e aperti.
Ma Silvia Bigi, classe '67, parmigiana doc, ha un cuore potente e muscoli di acciaio.
A piccoli passi ha coltivato la sua passione, scoperta dopo la nascita del terzo figlio: la corsa.
A questa ha poi affiancato il nuoto e la bici. Una ricerca continua, senza soste, di discipline sempre più dure con cui mettersi alla prova.
A 33 anni ha cominciato a sfidare, prima di tutto, se stessa. Spesso sola, perché il marito Carlo era impegnato con il team di motocross, aveva deciso di rimettersi in forma, facendo un giro della Cittadella – 1,3 chilometri – in 9 minuti. Ora Silvia è una triatleta instancabile che si sta preparando, in questi giorni, a una prova generale, in vista della mega sfida di questa estate: domenica prossima sarà una degli ironman del Challenge Rimini. Solo un piccolo 'assaggio' per le sue gambe che si stanno riscaldando per divorare percorsi ben più sostanziosi.

bigi gara uno Copia

La fondista e triatleta ci sta mettendo tutta se stessa per la competizione più grossa: si accinge ad affrontare, per la prima volta, un ironman a Zurigo, il 24 luglio prossimo. 3,86 chilometri a nuoto, 180 chilometri in bici, 42,195 di corsa.
La incontriamo tra un allenamento in vasca e una training su due ruote.
Lascerà marito, tre figli, il cane e la sua casa di campagna per partire col il suo nuovo minivan, di cui è entusiasta perchè sarà anche la sua 'roulotte'.
Si, perché Silvia non ha tempo da perdere: "Bisogna essere sul campo alle cinque del mattino, pronti a partire, e io, dormendo nel mio furgone sul posto, sarò già operativa...".

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L'ultimo bellissimo risultato, che le fa sorridere gli occhi, è stato il secondo posto al campionato italiano Ultra sky, oltre 70 chilometri di sudore.
L' impresa che sembra impossibile l'ha affrontata invece a luglio scorso, per la seconda volta: l'Ultra trail du Mont Blanc. Emozione allo stato puro. Paesaggi spettacolari. Sforzo per pochi: una durissima corsa fuoristrada, partendo da Chamonix. Oltre duemila partecipanti. Solo il 13 % donne. Silvia 50esima...
Ma la nostra appassionata di trail, schiva e modesta, omette di dire che l'ultimo Utmb che ha sostenuto è stato il coronamento delle sue fatiche, la gara più prestigiosa di tutte: 170 chilometri di un itinerario sterrato, un saliscendi lungo gli antichi sentieri di montagna, durante il quale le sue gambe hanno raggiunto diverse volte i 3000 metri di quota per poi ridiscendere. Dalla cittadina d'Oltralpe per fare tutto il giro del Monte Bianco, toccando Italia, Svizzera e tornando in Francia. Così per 44 ore, ininterrottamente. Due notti senza mai dormire, fermandosi per qualche secondo, solo il tempo strettamente necessario per bere e per alimentarsi velocemente. Una emozione senza confronto, tanti frammenti di ricordi, indelebili: "Ho ceduto alla stanchezza per 3 o 4 minuti, accovacciandomi per dormire in un cespuglio di mirtilli..".

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"Per questa gara – racconta – mi sono allenata facendo diverse competizioni: Cervino xtrail, Lavaredo, Cima Tauffi. Comunque tutte sui 60 chilometri. Ogni fine settimana poi andavo sui nostri crinali per allenamenti di almeno cinque ore. A sostenermi il mio figlio maggiore, Filippo, laureato in Scienze motorie, laureando in Fisioterapia, con un passato alle spalle da triatleta".

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Il risultato è stato soddisfacente, tanto da spingerla ad andare ancora oltre, a tentare, a 49 anni, l'intentato.
L'ironman è per i più duri, si sa. Pochissime donne, oltre i 40, sarebbero pronte a testarsi, a sacrificare tutto, a sfidare corpo e mente. Ma Silvia dice che l'emozione ti ricompensa di tutto.
"Tutti i giorni – dice l'atleta, raccontando una sua giornata tipo – mi sveglio alle sei e bado alle cose di casa. Accudisco le galline, mi occupo delle mie rose, dei miei figli, Filippo, Marco e Nicola, poi vado in vasca dalle 7,30 fino alle 9.00. Dopodichè comincia la mia giornata a scuola come insegnante. In questa routine riesco a inserire la bici due volte a settimana e la corsa che mi occupa per tre giorni".

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La Bigi vive di passioni. E non ne lascia mai una indietro a vantaggio dell'altra...
"Mi piace lavorare a maglia, cucire e fare l'uncinetto. Sono le cose che mi fanno stare bene, come cucinare, preparare conserve, torte e focacce e occuparmi della mia casa che ho voluto in campagna...".

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Per chi pensa che Silvia segua una dieta particolare prima di prepararsi a una competizione lei puntualizza: "Non seguo una dieta. Tutto rimane nella normalità; mangio quello che cucino per la famiglia, che è già abbastanza impegnativa. Tutto il tempo dedicato a me viene sempre dopo di loro".

Sono proprio la normalità e l'equilbrio a fare di questa donna una persona eccezionale.
In bocca al lupo, Silvia!

 

Nell'ultima partita casalinga della stagione, la squadra di Apolloni centra la ventisettesima vittoria contro il Bellaria e mantiene l'imbattibilità in campionato. Partita spumeggiante sotto gli occhi dell'idolo di sempre Tino Asprilla.

Parma, 2 aprile 2016 - di Luca Gabrielli

È festa continua a Parma da qualche settimana a questa parte. Ad assistere all'ennesima, larga, vittoria dei crociati un ospite d'eccezione. Quel Tino Asprilla che negli anni '90 ha fatto innamorare migliaia di tifosi con le sue cavalcate, goal e capriole negli anni magici del Parma di Scala.
C'è tempo anche per un'improvvisata del colombiano in Curva Nord ad inventarsi capo Boys con megafono alla mano. Un'altra pagina entusiasmante di questa stagione che ha mostrato un attaccamento unico della città e dei tifosi verso la squadra ducale.

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Supremazia dal primo all'ultimo minuto

Apolloni decide di fare qualche cambio rispetto all'ultima partita e torna a schierare come punta centrale il capocannoniere crociato Baraye. Dietro di lui la linea di trequartisti composta da Lauria, Melandri e Mazzocchi. Il centrocampo viene confermato con Miglietta, in grande spolvero nelle ultime partite, mentre Ricci e Messina prendono il posto di Agrifogli e Mulas.
Lo spartito della partita è sempre il solito. Al 3' il Parma è già in vantaggio con Lauria che su calcio piazzato vede il bellissimo taglio di Melandri che incrocia di destro nell'angolino basso. I crociati continuano ad attaccare ed al 19' raddoppiano: Baraye va via sulla sinistra e appoggia per Lauria che con il sinistro realizza il suo quinto goal stagionale.
Il primo tempo si chiude con gli uomini di Apolloni sempre in attacco e con un Bellaria demoralizzato che vede sempre di più lo spettro della retrocessione.
Nella ripresa il copione non cambia nonostante i numerosi cambi. Simonetti prende il posto di Miglietta, Guazzo per l'autore della prima rete Melandri e Sereni per Mazzocchi. E proprio il neoentrato diciannovenne chiude i conti al 23' della ripresa con un pregevole destro alla sinistra del portiere.
Un'altra prova magistrale del Parma che ormai non sorprende più per forza ed entusiasmo e sembra essere in simbiosi con i propri tifosi. Un'empatia venutasi a creare fin dalle prime partite del campionato e che nel corso della stagione è aumentata sempre di più fino ad arrivare al fantastico epilogo del ritorno nei professionisti.

Il Tabellino

PARMA – BELLARIA 3-0
Marcatori: pt Melandri, 19′ Lauria; st 24′ Sereni
PARMA (4-2-3-1): Zommers; Messina, Cacioli, Lucarelli, Ricci; Corapi, Miglietta (1′ st Simonetti); Mazzocchi (21′ st Sereni), Lauria, Melandri (18′ st Guazzo); Baraye.
A disposizione: Fall, Adorni, Benassi, Agrifogli, Mulas, Rodriguez, Musetti. All. Apolloni.
BELLARIA (4-4-1-1): Calderoni; Saitta, Petrarca, Brandi, D'Angelo; Merito, Camporesi, Facondini (32′ pt Caporotundo); Suriano; Federico (21′ st Vicalvi); Diop (1′ st Indelicato).
A disposizione: Melilla, Avantaggiati, Zogu, Ciurlanti, Raimondo, Cascione. All. Cioffi
Arbitro: Miele di Nola

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Sabato, 30 Aprile 2016 15:34

Carpi, ecco la mission impossible

I biancorossi vanno a far visita ai Campioni d'Italia della Juventus. Strappare anche un solo punto, sarebbe un trionfo.

di Andrea Melli  - "Sfida di domani complicatissima, ma dovremo affrontarla con l' atteggiamento, lo spirito di sacrificio e l'impegno giusti". Fabrizio Castori tiene alta l'attenzione alla vigilia del lunch match di domani contro la Juventus: il Carpi non vuol di certo partire battuto. "Siamo cresciuti strada facendo, vogliamo fare lo scatto decisivo per raggiungere la salvezza -precisa- importante sarà uscire dallo Juventus Stadium a testa alta, dopo aver giocato con il massimo impegno. Si è vincenti anche così", spiega Castori, che racconta quali e quante siano le potenzialità di una Juventus schiacciasassi.

"Sono una formazione dalle grandi potenzialità, una squadra che vince 24 degli ultimi 25 turni in campionato fa qualcosa di straordinario". I numeri dei bianconeri sono incredibili: 14 vittorie in casa a fronte di 2 pareggi ed una sconfitta con 30 gol realizzati e 6 subiti; il Carpi ha raccolto lontano dal Braglia 12 punti con 2 successi e 6 pareggi collezionando 9 sconfitte con 12 gol segnati e 28 incassati. Il calcio non è solo numeri, certe volte il cuore e le motivazioni possono rappresentare quel "qualcosa" di diverso in grado di generare un imprevisto e quindi un risultato insperato ed inatteso. A proposito, Castori fa i complimenti al neopromosso Crotone per la trionfale cavalcata in serie A: "una favola simile a quella del Carpi, non ci resta che complimentarci con loro", il pensiero tecnico marchigiani, che vuole continuare a stupire. Molto complicato farlo domani a Torino: la Juve ha perso in casa alla prima giornata contro l'Udinese (0-1), ha pareggiato alla terza e alla quinta contro Chievo e Frosinone sempre per 1-1 poi la Vecchia Signora ha inanellato 14 vittorie consecutive allo Juventus Stadium. I grandi numeri talvolta vengono smentiti, non resta che sperare

Sabato, 30 Aprile 2016 15:27

Sassuolo, attento al tranello Verona

A Reggio Emilia, i neroverdi affrontano l'Hellas aritmeticamente retrocesso nello scorso turno. Per Magnanelli e compagni, in chiave Europa League, i 3 punti sono di fondamentale importanza

di Andrea Melli  - "Per poter ambire all'Europa dobbiamo fare tre punti. Quella di domani è una partita importante, in questo momento la più importante del campionato. Sappiamo che conterà anche il risultato del Milan, ma sappiamo che dobbiamo unicamente pensare a noi stessi". Non si nasconde dietro ad un dito Eusebio Di Francesco, e sa che l'Hellas Verona che arriverà al "Mapei Stadium", già aritmeticamente retrocessa, sarà sgombra da ogni peso mentale. "Ha fatto risultati altalenanti. Se è ultima in classifica qualche problemino l'avrà avuto. Ma ultimamente hanno fatto ottime gare: col Milan ha vinto e anche bene, mentre con l'Empoli non meritavano di perdere. D'altra parte, noi dobbiamo vincere, dobbiamo essere aggressivi fin dall'inizio". Pensa solo al presente Difra, e non guarda più in là dell'attualità.

"In questo momento penso a fare nove punti, la programmazione verrà successivamente anche in base a quello che riusciremo a ottenere. Che abbia già firmato dimostra che la società sta già mettendo le basi per l'anno prossimo. Ma ora penso solo a queste ultime tre gare". Circoletto rosso su Luca Toni, vicino al Sassuolo la prima stagione di massima serie. "Ci ha fatto spesso male, dobbiamo cercare di portare il Verona il meno possibile in area".

Mercoledì, 27 Aprile 2016 15:37

La Farm Run 2016 si corre anche in gruppo!

Un percorso lungo 12 Km in cui il territorio sarà il vero protagonista, con le sue bellezze naturalistiche e i suoi prodotti tipici nei campi di Noceto nella zona del Parco del Taro. Il 7 agosto tanto sport ma anche spettacoli, buon cibo e soprattutto divertimento!

Parma, 27 aprile 2016 

Fervono i preparativi!

Il campionato italiano MudRun il 7 di agosto farà tappa nel cuore della "Food Valley" con la FarmRun, gara qualificante per l'OCR European Championships.

A Parma, più precisamente nei campi di Noceto nella zona del Parco del Taro, sta per tornare la seconda edizione, tappa del campionato nazionale ed europeo di MUD RUN 2016.

Un percorso lungo 12 Km in mezzo alla natura per sfidare ostacoli e fango divertendosi.

NON serve essere atleti per divertirsi, la gara è aperta a tutti. Ci si può iscrivere da soli oppure in gruppo con due modalità:

–corsa competitiva–
–corsa NON competitiva–

COSA VUOL DIRE?

Chi ambisce alla classifica del Campionato ITALIANO MUDRUN può iscriversi alla competitiva e sottostare al regolamento CIMR.

Chi vuole partecipare solo con l'obbiettivo di divertirsi e fra un ostacolo ed il successivo vuole poter camminare ridere e scherzare ecco che per loro la NON COMPETITIVA è l'ideale.

Saranno premiati anche i più divertenti TRAVESTIMENTI a tema fattoria!

Sono aperte ufficialmente le iscrizioni per la gara competitiva, non competitiva e per i gruppi. E ricordate che... chi prima si iscrive meno spende!

The hottest and funny Mudrun sta per tornare!

Seguite la pagina Facebook FarmRun per tutti gli aggiornamenti

Per info e iscrizioni - www.farmrun.it 

Oppure inviate una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

In allegato scaricabile la locandina

In fondo alla pagina la galleria immagini con tutte le foto della prima edizione!

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Le foto della scorsa edizione in fondo alla pagina 

 

 

 

 

 

 

 

Martedì, 26 Aprile 2016 12:13

Carpi, è lo scatto salvezza

I biancorossi piegano nel finale un ottimo Empoli, grazie alla rete nel finale di Lasagna: non basta la superiorità numerica, il tutto si decide nel finale, che si fa incandescente. 

di Andrea Melli

La salvezza del Carpi passa dai piedi di Kevin Lasagna. Il gol dell'attaccante contro un Empoli mai domo, nonostante l'inferiorità numerica e il pass per la Serie A 2016-17 già in tasca, arriva in extremis ma vale oro perché consente a Pasciuti e soci di guadagnare punti pesanti per la lotta per non retrocedere. Carpi che vince e lo fa "godendo" anche del rosso per Mchedlidze per una gomitata ai danni di Crimi. Non basta però ai biancorossi la superiorità numerica, e allora il tutto si decide nel finale, che si fa incandescente; quando ormai la partita sembra destinata a concludersi sullo 0-0, Lasagna fa esplodere il "Braglia" timbrando il gol vittoria, che permette alla squadra di Castori di rispedire a tre punti di distanza il Palermo e di muovere un passo importante verso la salvezza. L'espulsione nel finale di Lollo conta solo per le statistiche.

CARPI-EMPOLI 1-0

MARCATORE: 40′ st Lasagna.
CARPI (4-4-1-1): Belec; Letizia, Poli, Romagnoli, Gagliolo; Pasciuti, Crimi (9′ st Lasagna), Bianco (19′ st De Guzman), Di Gaudio; Lollo; Mbakogu (39′ st Mancosu). A disposizione:Colombi, Sabelli, Cofie, Zaccardo, Porcari, Verdi, Suagher, Mancosu, Martinho, Daprelà. Allenatore: Castori.
EMPOLI (4-3-1-2): Pelagotti; Zambelli (42′ st Bittante), Cosic, Costa, Mario Rui; Zielinski, Paredes (40′ st Maccarone), Buchel (23′ st Croce); Saponara; Mchedlizde, Pucciarelli. A disposizione: Pugliesi, Meli, Maiello, Diousse, Piu, Camporese, Krunic, Ariaudo, Picchi. Allenatore: Giampaolo.
ARBITRO: Paolo Valeri di Roma 2
Assistenti: Lorenzo Manganelli di Valdarno e Stefano Alassio di Imperia.
Quarto uomo: Fabio Pietro Galloni di Lodi.
Addizionali: Maurizio Mariani di Aprilia e Gianluca Manganiello di Pinerolo.
NOTE. Ammoniti: Cosic (E), Crimi, Lollo (2), Zambelli (E), Paredes (E), Bianco, Mancosu, Maccarone (E). Espulsi: Mchedlizde (E), Lollo, Castori.

Rocambolesca vittoria per 4-2 degli uomini di Apolloni in un campo ai limiti della praticabilità. Il "micio" Melandri sblocca la gara nel primo tempo, poi Mazzocchi nel giro di un minuto segna una doppietta e Lauria chiude i conti dopo che il Ravenna si era rifatto sotto con due goal. Scontri fuori dallo stadio.

Di Luca Gabrielli

Parma, 26 aprile 2016 

Buona la prima da neopromossa. La settimana di festeggiamenti per la promozione in Lega Pro, con tre giornate di anticipo, poteva far calare l'attenzione sul calcio giocato al Parma ma come ha dichiarato il mister gialloblù, l'obiettivo ora è mantenere l'imbattibilità in campionato e subire meno reti possibili.
Di fronte, un Ravenna un che viene da una brutta sconfitta contro il Forlì e ancora alla ricerca di punti salvezza. Apolloni cambia molto poco rispetto alla vittoria contro il Delta Rovigo e posiziona il ravennate Melandri alle spalle di Musetti. Solo panchina per il capocannoniere Baraye e Guazzo.

La zampata del figliol prodigo apre le danze

Pronti via ed il Parma, nonostante il campo in condizioni pessime, passa subito in vantaggio con il "micio" Melandri. All 11' l'attaccante, nato a Ravenna 27 anni fa, segna il suo undicesimo goal personale su assist pregevole di tacco di Musetti. Nei primi quarantacinque minuti il Parma ha altre quattro, cinque occasioni per incrementare il vantaggio ma si dimostra meno cinica rispetto ad altre occasioni. Il primo tempo si chiude con il minimo vantaggio davanti ai tifosi parmigiani giunti come sempre in massa per seguire la loro squadra.

Secondo tempo da "Pazza Inter"

Dopo un'ora di gioco i crociati decidono di far vedere quanto vale la capolista e nel giro di un minuto, tra il 61' ed il 62', chiudono la partita con due goal del giovane Mazzocchi. Il primo con un pregevole sinistro a giro mentre il secondo di destro dopo un'azione pregevole di Miglietta che addomestica di petto un pallone difficile da controllare e serve all'esterno un assist impossibile da sbagliare. Partita maiuscola di Miglietta che finalmente fa vedere le qualità tecniche che possiede ma che in questa stagione ha mostrato a fasi alterne. La partita sul tre a zero a mezz'ora dalla fine sembrerebbe finita qui ma il Ravenna tira fuori il suo orgoglio e prima Guagnelli al 78' e poi Ballardini al 91' rendono meno amara la sconfitta.
Ed in questa pazza partita c'è pure spazio per il goal di Fabio Lauria di piattone destro su assist di Ricci che fissa il risultato finale sul 4-2.

Record da raggiungere

Chi pensava di andare a Ravenna solo per fare una gita, si sbagliava. Il Parma onora il campionato e mostra ancora di avere fame e di voler stupire la gente. I punti ora sono 88 e l'obiettivo richiesto da Apolloni è di mantenere l'imbattibilità in campionato. Sarebbe un vero record che partirebbe dalla Serie A fino ad arrivare alla Serie D ed una volta di più renderebbe questa città orgogliosa della propria squadra. Si può fare, mancano solo due partite alla fine dei giochi, dopodiché sotto con la Lega Pro!

Il Tabellino

RAVENNA – PARMA 2-4
Marcatori: pt 11′ Melandri; st 16′ Mazzocchi, 17′ Mazzocchi, 33′ Guagneli, 46′ Ballardini, 47′ Lauria.
RAVENNA (4-3-3): Iglio; Regno, Mandorlini, Antoniacci, Leonardo; Guagneli, Righini (39′ st Petrascu), Ballardini; Radoi (30′ st Ambrogetti), Innocenti, Battiloro.
A disp. Magnani, Caidi, Atzori, Del Mastio, Derjai, Magri, De Vecchis. All. Mosconi
PARMA (4-2-3-1): Zommers; Benassi, Cacioli, Lucarelli, Agrifogli; Corapi, Miglietta; Mazzocchi (19′ st Rodriguez), Melandri (29′ st Lauria), Ricci; Musetti (22′ st Guazzo).
A disp. Fall, Adorni, Messina, Simonetti, Sereni, Baraye. All. Apolloni
Arbitro: Madonia di Palermo
Ammoniti: Righini.

Lunedì, 25 Aprile 2016 08:40

Sassuolo, a Torino un grande squillo

Vincono i neroverdi all' "Olimpico", che passano grazie alle reti di Sansone, Peluso e Trotta. 

di Andrea Melli - Aveva preso a pallate Genoa e Sampdoria ottenendo un solo punto. A Torino, il Sassuolo non ha sciorinato la migliore prestazione. Ma ha giocato col piglio della grande squadra, col carattere di chi vuole lasciare aperta almeno un cassetto con dentro il sogno dell'Europa League, il Milan atteso oggi a Verona con l'Hellas è a un solo punto, e con l'attenzione che alla vigilia, Eusebio Di Francesco, protagonista indiscusso di questa grande annata, aveva richiesto.

Tranne in una circostanza, ossia quando il Toro ha riequilibrato le sorti della gara, grazie ad una "dormita". Ma in un percorso esponenziale di crescita, certi passaggi a vuoto all'interno dei 90' possono essere accettati. Pronti via, la rete di Sansone, non certo un granatiere, - che sfrutta al meglio un cioccolatino di Duncan, funge da apriscatole. Non fa in tempo a gioire il Sassuolo, che arriva la frittata. Da un calcio d'angolo a proprio favore parte il contropiede del Torino, che con Bruno Peres fa 1-1. Cambia il risultato, ma non l'inerzia psicologica. Perché il Sassuolo regge, complice anche un Toro che fa troppo poco per sgasare. E quando lo fa trova la traversa. La centra clamorosamente Martinez, a Consigli battuto. E' uno dei segni del destino della domenica vincente.

Dopo aver perito da calcio piazzato, ecco che i neroverdi riescono a ferire. E' Peluso a staccare più in alto di tutti. Ed è la prima rete del laterale mancino con la maglia del Sassuolo, che non segnava addirittura da due anni e mezzo, ossia da quando difendeva per la Juventus. E caso del destino, aveva punito il Sassuolo. Insomma, un cerchio che si è chiuso. Si è aperto invece ieri all' "Olimpico Grande Torino", quello di Marcello Trotta. Alla prima marcatura in massima serie.

TORINO-SASSUOLO 1-3
MARCATORI: 3' Sansone (S), 7' Peres (T), 76' Peluso (S), 94' Trotta (S)
TORINO: Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Peres, Baselli (70' Benassi), Gazzi, Acquah (7'2 Farnerud), G.Silva (82' Maxi Lopez); Martinez, Belotti. A disp: Ichazo, Castellazzi; Jansson, Zappacosta, Molinaro, Vives, Edera. All. Giampiero Ventura
SASSUOLO: Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Pellegrini, Magnanelli, Duncan; Berardi (89' Longhi), Falcinelli (85' Trotta), Sansone (70' Politano). A disp: Pomini, Pegolo; Ferrini, Adjapong, Abelli, Broh, Pierini. All. Eusebio Di Francesco
Arbitro: Fabbri di Ravenna
Assistenti: Stallone di Foggia - Gava di Conegliano
IV Ufficiale: La Rocca di Ercolano
Addizionali: Gavillucci di Latina - Saia di Palermo
Note: ammoniti Peluso (S), Gazzi (T), Moretti (T)

Sabato, 23 Aprile 2016 15:44

Carpi, a Milano è un punto d'oro

I biancorossi pareggiano a San Siro col Milan, aumentando il vantaggio sul Frosinone nel rush finale per la salvezza. Lunedì al "Braglia" arriva un Empoli già salvo: un'occasione quindi ghiottissima per scappare dalle inseguitrici.

di ANDREA MELLI

Modena, 23 aprile 2016

E' una notte magica per il Carpi. Dopo l'1-1 di gennaio con l'Inter, la squadra di Castori esce per la seconda volta in stagione con punti da San Siro; i biancorossi bloccano il Milan con una condotta di gara ordinata e attenta, intensa e concentrata, soffrendo il giusto il più quotato avversario ma non concedendo mai nulla. Anzi, il rammarico maggiore è per la squadra di Fabrizio Castori. Nel finale è stato Donnarumma a negare il gol su una bellissima conclusione di Crimi che sarebbe "morta". Peccato davvero, ma per il Carpi va ugualmente bene così. Perché il vantaggio sul Frosinone passa da 1 a 2 punti. E nel rush finale, è cosa non di poco conto. Lunedì al "Braglia" arriva un Empoli già salvo: un'occasione quindi ghiottissima per scappare dalle inseguitrici.

MILAN-CARPI 0-0

MILAN (4-4-2): Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Poli (dal 41′ st Locatelli), Montolivo, Boateng (dal 17′ st Mauri), Bonaventura; Bacca (dal 24′ st Menez), Balotelli. A disposizione: Lopez, Abbiati, De Sciglio, Mexes, Honda, Ely, Zapata,Vido, Calabria. Allenatore: Brocchi.
CARPI (3-5-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Suagher; Sabelli (dal 33′ st Pasciuti), Crimi, Cofie, Martinho (dal 44′ st Lollo), Letizia; De Guzman (dal 9′ st Lasagna); Mbakogu. A disposizione: Colombi, Porcari, Bianco, Verdi, Di Gaudio, Poli, Mancosu, Daprelà, Fedele. Allenatore: Castori.
ARBITRO: Marco Guida di Torre Annunziata.
Assistenti: Fabiano Preti di Mantova e Valerio Pegorin di Latina.
Quarto uomo: Mauro Vivenzi di Brescia.
Addizionali: Angelo Cervellera di Taranto e Fabrizio Pasqua di Tivoli
NOTE. Ammoniti: Cofie, Zaccardo, Crimi, Balotelli (M), Alex (M), Suagher.

Giovedì, 21 Aprile 2016 15:37

Sassuolo, devi mangiarti le mani

Con la Sampdoria in dieci per più di un'ora, i neroverdi non riescono a trovare la via del gol. Berardi a 2' dalla fine spreca il rigore del possibile successo.

di Andrea Melli

Parma, 21 aprile 2016

"Abbiamo finito con quattro attaccanti, la prossima volta ne metterò sei". Le ha provate tutte Eusebio Di Francesco, comprensibilmente arrabbiato a fin gara, ma nulla ha potuto. Troppo impreciso sotto porta il suo Sassuolo: ha creato palle goal in quantità industriale, eppure è mancata la concretezza. E quando l'occasionissima, a 2' dalla fine con Berardi sul dischetto poteva sbloccarla, ecco anche l'errore del suo talento migliore, con un penalty calciato come peggio non poteva. La maledizione del minuto 88 ricordava Di Francesco a fine gara: Mimmo aveva sbagliato anche con la Roma. Non era serata, un po' come dieci giorni fa con il Genoa. Potevano accorciare sul Milan, atteso questa sera all'esame Carpi, e invece i neroverdi sono mancati negli ultimi sedici metri.

E' stata una gara a senso unico quella del "Mapei Stadium", nella quale Mariani aveva combinato la frittatona, non cacciando Ranocchia (era già stato ammonito in precedenza) per un calcione tremendo su Defrel. Mariani "richiamato" poi dal quarto uomo Di Vuolo, ha mandato anzitempo nello spogliatoio, mentre il "povero" Defrel, alla mezz'ora, ha dovuto abbandonare per il fortissimo colpo sul naso. Sanguinava incessantemente: la rottura del setto nasale pare essere più che una sensazione. Senza il francese, Difra dalla panchina ha pescato un Trotta che probabilmente ha pagato a caro prezzo, il poco impiego. Come se fosse arrugginito, l'ex Avellino ha fallito tanto. Non è stato l'unico però.

Ad inizio gara, la palla era capitata sul mancino di Berardi, da quella che poteva essere la sua mattonella preferita. Nulla da fare. Ci ha provato in tutte le salse il Sassuolo: andando sia centralmente, che aggirando il campo. Vrsaljko ha cavalcato sulla destra, provocando una quasi autorete di Barreto. Quasi, perché Viviano si è superato con un intervento incredibile. Insomma, dentro la prima frazione di gioco è successo di tutto: anche la chance per Peluso, uno che nella vita calcistica solitamente ha altri compiti. Nella ripresa, con l'uomo in meno, Montella toglie dalla contesa Correa per Silvestre. Passa a 4 dietro, ma la Sampdoria continua a soffrire. E deve dire sempre grazie a Viviano che si supera al quarto d'ora su Magnanelli e sul finale sul destro a giro di Sansone. Anche col quartetto offensivo, la porta doriana non si apre. Nemmeno in occasione del rigore di Berardi. Sfuma anche l'opportunità migliore e forse pure il sogno Europa League. Ma la stagione, resta comunque da incorniciare.

SASSUOLO: Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini (36' pt Duncan), Magnanelli, Pellegrini (32' st Falcinelli); Berardi, Defrel (30' pt Trotta), Sansone. A disposizione: Pegolo, Pomini; Longhi, Corbelli, Ferrini, Adjapong; Broh; Pierini, Politano. All. Di Francesco

SAMPDORIA (3-4-2-1): Viviano; Diakitè, Ranocchia, Cassani; De Silvestri, Fernando, Barreto, Dodò; Soriano (12' st Krsticic), Muriel (27' st Quagliarella), Correa (1' st Silvestre). A disposizione: Brignoli, Puggioni; Pereira, Skriniar, Christodoulopoulos, Rodriguez. All. Montella
Arbitro: Mariani di Aprilia (Tasso di La Spezia/Peretti di Verona)

NOTE: pomeriggio soleggiato, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Diakitè, Dodò, Cannavaro, Sansone, Pellegrini, Berardi, Kristicic. Espulso: Ranocchia per doppia ammonizione.

Al "Mapei Stadium" fa visita la Sampdoria che cerca punti pesanti in chiave salvezza. Di Francesco deve fare a meno di diversi uomini: "Non recuperiamo nessuno e sono in dubbio Vrsaljko e Consigli, che ha subito un colpo al ginocchio".

di ANDREA MELLI

Modena, 19 aprile 2016

Dopo il ko di Firenze, il Sassuolo è chiamato a rialzarsi. Obiettivo ritornare al successo nella gara interna con la Sampdoria. "Abbiamo l'opportunità di rifarci, non solo del risultato ma anche della prestazione iniziale; la squadra contro i viola non mi è piaciuta come approccio alla gara. Abbiamo trovato una Fiorentina che voleva assolutamente i tre punti - ha proseguito Di Francesco - ma li volevamo anche noi. Peccato perchè l'avevamo ripresa e poi siamo stati ingenui a subire immediatamente un goal", racconta il tecnico neroverde che non fa mistero del fatto che la gara di domani, sia l'ultimo treno europeo, sul quale provare a salire. "Diciamo di sì, anche se dipenderà anche dai risultati degli altri. Ma basta pensare agli altri, guardiamo a noi stessi".

Riguardo la situazione infortunati, Di Francesco non ha buone notizie. "Non recuperiamo nessuno e sono in dubbio Vrsaljko e Consigli, che ha subito un colpo al ginocchio - ha spieagato - Sansone è a posto, ieri io non c'ero perchè ero a ritirare un premio, ma mi hanno detto che è a posto. Far giocare Adjapong, ad esempio, ci permette anche di fare delle valutazioni. Vedremo come va l'ultimo allenamento di oggi", spiega Di Francesco che fa un'analisi sulla Sampdoria del grande amico Vincenzo Montella. "E' una squadra che ha cambiato passo - ha affermato il mister del Sassuolo - Ora è più solida, prende meno goal ed è allo stesso tempo pericolosa davanti. Ho visto oggi la partita col Milan, avrebbero meritato qualcosina in più ma c'è da dire che si sono trovati davanti dei giocatori in un momento particolare, su tutti Bacca che è stato da subito pericolosissimo".

Dopo solo una stagione i crociati ritornano tra i Professionisti al Tardini. Stadio gremito come ai tempi d'oro per veder vincere i ragazzi di Apolloni 2-1 la gara promozione contro il Delta Rovigo. Di Corapi il rigore decisivo che suggella una stagione dominata dall'inizio alla fine.

Di Luca Gabrielli

Parma, 18 aprile 2016 

Missione compiuta. A quasi un anno dalla discesa all'inferno in Serie D, il Parma Calcio 1913 ritorna prepotentemente nel calcio che conta tra i Professionisti. 85 punti in 35 partite senza dare mai modo alle inseguitrici di insidiare la leadership dei crociati nell'arco della stagione.
Zero nella voce sconfitte è un record che sta durando in tutte le serie, dalla A alla D. Nessuna squadra infatti è riuscita ad eguagliare la solidità difensiva dei crociati, comandata magistralmente dal capitano storico Lucarelli.
13.500 tifosi hanno riempito lo stadio di bandiere gialloblù per dare un' ultima spinta alla squadra verso una storica promozione, a quattro giornate dalla fine.

"Rigore promozione" firmato Corapi

Fin dalle prime battute il Parma dimostra di non voler essere da meno davanti al pubblico delle grandi occasioni. Al 17' Guazzo mette a segno il secondo goal in campionato contro il Delta Rovigo, già freddato nel match d'andata. Musetti lancia l'attaccante di Acqui Terme che taglia in mezzo e batte Cereri. Rete dell'uno a zero firmata nel giorno del suo 34esimo compleanno e vantaggio crociato immediato. Al 42' potrebbe esultare di nuovo ma questa volta il portiere è bravo a sventare la minaccia e la prima frazione di gara si chiude a favore del Parma.
La ripresa si apre con una vera a propria doccia fredda. Al 6' De Masi trova Boilini che in diagonale batte Zommers e pareggia i conti. Tutto da rifare e Apolloni decide di mandare in campo Melandri al posto di Guazzo per dare maggiore vivacità ed imprevedibilità all'attacco.
Ed è proprio Melandri ad andare vicino al vantaggio al 65', poi Musetti si vede intercettare un tiro sulla linea di porta e Cacioli centra la traversa. Sembra proprio che la palla non voglia entrare e che si debba rimandare la festa ma all'82' Villagatti stende Melandri e Corapi dagli undici metri non sbaglia il rigore promozione. Al triplice fischio finale ha inizio la festa ed i giocatori esplodono di gioia indossando le magliette celebrativa con la scritta "Missione Compiuta".

È ora sotto con la Lega Pro

Mancano ancora tre giornate alla fine dove i crociati potranno continuare a festeggiare con i propri tifosi questa incredibile cavalcata. Ma non la società che da domani si metterà al lavoro per puntellare questa squadra e portare a Parma elementi in grado di far fare il salto di qualità. L'obiettivo non lo ha nascosto nessuno, in primis il capitano che ha dichiarato che sia solo l'inizio.
Minotti e Galassi stanno già programmando da alcune settimane una strategia per raggiungere i migliori giocatori da portare agli ordini di Apolloni è già si fanno il nome onirico di Gilardino.
La Lega Pro dovrà essere affrontata con la dovuta cautela ma c'è da giurarci che il prossimo anno ci divertiremo come in questa fantastica stagione.

parma delta rovigo IMG 6960

Il Tabellino

PARMA – DELTA ROVIGO 2-1
Marcatori: pt 17′ Guazzo; st 6′ Boilini, 38′ Corapi rig.
PARMA (4-2-3-1): Zommers; Benassi, Cacioli, Lucarelli, Agrifogli; Corapi, Miglietta; Mazzocchi (34′ st Rodriguez), Musetti (25′ st Longobardi), Ricci; Guazzo (13′ st Melandri).
A disp. Fall, Adorni, Mulas, Simonetti, Sereni, Lauria. All. Apolloni
DELTA ROVIGO (4-2-3-1): Careri; De Masi (25′ st Busetto), Mboup, Villagatti, Bertoldi; Mazzolli (10′ st Cinti), Gattoni; Di Giovanni, Boilini (31′ st Pradolin), Nigro; Pera.
A disp. Cherchi, Beghin, Marchesano, Ben Mohamed, Fabris, Baldrocco. All. Passiatore
Arbitro: Mastrogiuseppe di Sulmona
Ammoniti Mazzolli e Villagatti.

Domenica, 17 Aprile 2016 08:32

A Firenze, il Sassuolo ha la chance europea

Neroverdi attesi al "Franchi" per provare a rimediare alla sconfitta di sabato scorso con il Genoa. Di Francesco col dubbio Sansone. 

di Andrea Melli -  "Abbiamo lasciato qualche punto per strada, anche col Genoa, ma rivedendo la gara la squadra mi è piaciuta. Siamo stati poco concreti davanti per la mole di gioco fatta e questo ci deve servire per le prossime gare". Deve ripartire dal tanto buono fatto col Genoa, il Sassuolo chiamato all'esame "Franchi". Sulla strada dei neroverdi una Fiorentina che ha conquistato solo 4 punti nelle ultime 6 uscite, ma che oggi è chiamata a riprendere il filo conduttore col risultato positivo. "E' vero, hanno fatto quattro punti nelle ultime sei gare ma anche contro l'Empoli, soprattutto nella prima mezzora, non meritavano di essere sotto. Sono sempre una squadra che ha grandissima qualità davanti", ricorda Eusebio che della Viola, e del suo momento appannato, non si fida e che non vuol affrontare, giustamente, altri discorsi che non siano quelli di campo. "Quello che c'è dietro non mi interessa, le voci che circolano nemmeno. Sono sereno e tranquillo: faccio il bene del Sassuolo, con l'augurio di portare a casa i tre punti".

Li prese due anni fa Difra con una gara da esame cardiocircolatorio, mettendosi di fatto in tasca la salvezza, tenterà il bis – questa volta – con vista sull'Europa.

"Ricordando il passato, speriamo possa essere altrettanto decisiva. Ora ci stiamo giocando qualcosa di diverso, che ci deve permettere di avere maggiore spensieratezza e meno pressione per la partita". Per quale, per l'ennesima volta il tecnico dovrà fare i conti con diverse assenze. "Non deve essere un alibi. Abbiamo qualche problemino con Sansone, che si è fatto male in un contrasto. Sarà convocato e valutato domattina (stamattina ndr). Nel caso non possa esserci, giocherà un altro: andiamo in campo sempre in undici".

Cosa è cambiato dalla gara di andata è presto detto. "Rispetto alla gara di andata sono cambiate entrambe le squadre, loro erano più avanti in classifica e ambivano a qualcosa di più importante. Ma non è cambiata la mentalità delle due squadre, l'idea di gioco. La crescita dei miei ragazzi è stata davvero grande". Grande anche la crescita del figlio Federico, accostato addirittura alla Juventus. Da entrambe le parti, un legame particolare.

"Oggi (venerdì ndr) ho provato una sensazione bellissima da papà leggendo la sua intervista su sportweek. Ha trasmesso i valori che cerco di trasmettere anche ai ragazzi qui a Sassuolo. Sono soddisfatto, di essere per lui, ancora un ottimo papà".

Venerdì, 15 Aprile 2016 20:10

Carpi, deve essere la giornata della svolta

Al "Braglia" i biancorossi anticipano con il Carpi. Servono assolutamente i 3 punti per rimanere agganciati al treno salvezza.

di Andrea Melli - Modena 15 aprile - Il ritiro ci ha dato quella concentrazione che ci serve in questo momento e ci torneremo dopo la partita di domani perché avremo altre due partite in otto giorni. Non sono d'accordo sul fatto che abbiamo buttato via due partite: non abbiamo giocato al meglio e abbiamo perso, però il campionato è ancora aperto e non stiamo a piangere sul latte versato".

Così alla vigilia della fondamentale gara del "Braglia" contro il Genoa, il tecnico del Carpi, Fabrizio Castori. Che nonostante il ko di sabato scorso a Verona contro il Chievo, crede fortemente all'obiettivo salvezza. "Crediamo alla salvezza, siamo quart'ultimi in classifica. Al di là delle ultime battute d'arresto, siamo fiduciosi di poter dire la nostra nella lotta per mantenere la categoria. Domani dovremo mostrare in campo la nostra mentalità e giocare da Carpi, cosa che può darci delle possibilità di fare risultato".

Domani al "Braglia", i biancorossi si troveranno da avversari, anche se non sul terreno di gioco, quel Sean Sogliano che in estate a Carpi fu artefice di una campagna acquisti/cessioni semplicemente disastroso. "Il ritorno di Sogliano da avversario? Noi pensiamo solo alla partita e i punti servono al Carpi, non all'orgoglio personale. Adesso non è il momento di fare bilanci, lo sarà a fine campionato", continua Castori che più di un sasso dalla scarpa vorrà togliersi, e che del Genoa si fida poco. Nello specifico, focus su Leonardo Pavoletti, nella gara di andata protagonista in negativo con l'espulsione (gomitata a Gagliolo) col risultato ancora sullo 0-0. "Pavoletti è il perno offensivo del Genoa: dovremo essere concentrati nell'applicare le marcature. A mio avviso meriterebbe anche la Nazionale: ha colpo di testa, dà profondità alla manovra, gioca per la squadra, è un giocatore completo".

I crociati espugnano Imola con una doppietta di Musetti ed il ventesimo goal in campionato di Baraye e si avvicinano prepotentemente alla Lega Pro. Nove punti di distacco sull'Altovicentino, a quattro giornate dal termine, fanno esplodere di gioia i tifosi.

Di Luca Gabrielli

Parma, 11 aprile 2016

Reazione da capolista

Apolloni, consapevole del momento decisivo della stagione, decide di affrontare l'Imolese con gli uomini più in forma a questo punto della stagione. La posta in palio è troppo importante e di fronte c'è una squadra ancora in lotta per i playoff. Il capocannoniere Baraye parte dalla panchina ma già al 13' prende il posto dello sfortunato Longobardi. Sarà la mossa decisiva della partita.
Passano pochi minuti e l'ex Bologna Pasi regala una gemma su calcio piazzato, portando la squadra di casa in vantaggio. Ma il Parma non vuole perdere tempo e raggiunge al 16' il pareggio con l'ex Musetti da un calcio d'angolo di Corapi. Una reazione da grande squadra con Baraye che al 30' fa le prove del goal e colpisce la traversa. È l'Imolese però con Ferretti che potrebbe tornare in vantaggio ma Zommers ipnotizza l'attaccante e compie una gran parata in due tempi. Nel capovolgimento di fronte avviene la classica legge del "goal mangiato, goal subito" con Ricci che mette in mezzo e Baraye che insacca di tacco alle spalle del portiere "alla Hernan Crespo". Ventesima rete per il bomber gialloblù che si conferma giocatore imprescindibile per questa squadra.
Il primo tempo si chiude con il vantaggio dei ragazzi di Apolloni, dimostrando una reazione da grande squadra al vantaggio iniziale dei giocatori di casa.
Nel secondo tempo la partita è meno intensa e con meno occasioni da goal ma Musetti segna all'80' la doppietta personale sull'ennesimo assist dalla destra di Corapi che trova la deviazione decisiva dell'attaccante. La partita si chiude con il risultato di 3-1 ed i crociati vanno a festeggiare dai numerosi tifosi accorsi ad Imola, la quasi promozione.

Al Tardini la promozione aritmetica?

Ormai ci siamo davvero. Domenica prossima al Tardini potrebbe essere promozione in Lega Pro, senza se e senza ma. Basta una vittoria con il Delta Rovigo e finalmente Parma potrà esplodere in cori e celebrazioni di tinte gialloblù. Festeggiare in casa, davanti ai propri tifosi, potrebbe essere la ciliegina sulla torta di una stagione fantastica che ha regalato solo soddisfazioni.
La società, la dirigenza ed i giocatori l'hanno voluta e sudata per tutta la stagione e solo un ultimo piccolo passo darebbe il via al progetto "vittoria Lega Pro" della prossima stagione. Il nome di Gilardino, fatto da molti quotidiani questa settimana, è utopistico per una realtà come Parma sotto molti punti di vista. Troppo ghiotta è l'occasione per il bomber biellese di entrare nella storia del calcio italiano, raggiungendo i 200 goal in Serie A.
Ed impensabile è credere che un giocatore di tale caratura possa scendere addirittura di due categorie e ridursi drasticamente l'ingaggio. Certo deve molto alla città ed ai tifosi di Parma e sognare non costa nulla ma realisticamente Minotti e Galassi si butteranno su altri nomi di categoria meno blasonati ma sicuramente funzionali agli obiettivi societari.

Il tabellino

IMOLESE – PARMA 1-3
Marcatori: pt 13′ Pasi, 17′ Musetti, 41′ Baraye; st 35′ Musetti

IMOLESE (4-3-1-2): Bracchetti; Bonilla, Olivi, Galassi, Zossi; Scalini, Selleri (18′ st Rocco), Zagaglioni; Valim; Ferretti (17′ st Tattini), Pasi (28′ st Ferrante).
A disp. Lanzotti, Bertoli, Guizzo, Frangu, Mordini, Russo. All. Pagliuca
PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Cacioli, Lucarelli, Agrifogli; Corapi, Miglietta, Ricci; Melandri (15′ st Lauria); Musetti (39′ st Guazzo), Longobardi (14′ pt Baraye).
A disp. Fall, Adorni, Benassi, Rodriguez, Mazzocchi, Sereni. All. Apolloni
Arbitro: Capezzi di Valdarni
Ammoniti Cacioli, Zagaglioni, Baraye, Pasi, Melandri, Lauria, Agrifogli, Tattini.

Al "Bentegodi" biancorossi lasciano strada a pochi minuti dalla fine. Sconfitta beffa, ora il Palermo può allungare. A niente è valsa la reazione veemente dei biancorossi con Lasagna e con Crimi.

di Andrea Melli - Modena - 
Un gol di Sergio Pellissier condanna il Carpi, che i biancorossi potrebbero pagare caro nella lotta salvezza. Quando tutto lascia pensare ad uno 0-0, non bello, non spettacolare, ma assolutamente in linea con le attese, arriva il colpo della squadra di Rolando Maran che ottiene una vittoria di platina.

Un Carpi, sull'altro fronte invece, che amministra, e prova a pungere in avanti sia con Lasagna che con Crimi. Ma stavolta il risultato non è quello sperato. Né è valsa poi la reazione veemente dei biancorossi che nel giro di pochi minuti confezionano più palle gol che non nei precedenti 75' e trovano un grande Bizzarri. Per il Carpi un brutto colpo, in attesa del posticipo del Palermo, che battendo la Lazio potrebbe fare un passo in avanti determinante nella corsa salvezza.

CHIEVO VERONA-CARPI 1-0
MARCATORE. 39' st Pellissier
CHIEVO VERONA (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (77′ Pellissier), Meggiorini (84′ Rigoni), Floro Flores. (45′ Inglese) A Disp.: Seculin, Bressan; Spolli, Sardo, Frey, Costa F; , Pinzi, Izco; Mpoku. All.: Maran
CARPI (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Suagher, Gagliolo; Pasciuti, Bianco (81′ Letizia), Cofie, Di Gaudio (63′ Lasagna); Lollo (67′ Crimi); Mbakogu. A Disp.: Brkic, Colombi, Sabelli; Porcari, De Guzman, Martinho; Verdi, Mancosu. All.: Castori
ARBITRO: Fabbri di Ravenna 7 (ass. Valeriani e Liberatore, arbitri d'area Rocchi e La Penna, quarto ufficiale Lo Cicero).
NOTE: ammoniti Suagher (Ca), Radovanovic (Ch), Meggiorini (Ch), Lollo (Ca)

Domenica, 10 Aprile 2016 17:49

Sassuolo - Genoa 0-1

Probabilmente se avesse giocato per ventiquattro ore consecutive il Sassuolo non avrebbe mai segnato. Certe partite, non per fare gli arrendevoli, ma a volte sono "segnate".

di Andrea Melli  Reggio Emilia –  E sinceramente Sassuolo-Genoa di ieri è parsa una di quella. Perin, ha parato l'impossibile, là davanti è mancata la cattiveria che tanto chiede Eusebio Di Francesco e dulcis in fondo Gavillucci ha negato un calcio di rigore ai neroverdi grande come un palazzo. Se a ciò sommate che il Genoa ha segnato con l'unico tiro in porta del proprio match, il risultato è presto raccontato.

Perin che si supera sul mancino di Sansone ed è stratosferico quando esce alla disperata su Defrel, la fa da padron in una gara che si temeva inizialmente non potesse nemmeno giocare, tanta era stata la grandine scesa sul "Mapei Stadium" con una violenza inaudita. Nella prima frazione in un mare di Sassuolo, su tutti la sontuosa prova di Biondini che ha corso come il migliore dei maratoneti, la goccia rossoblù. Quella decisiva però: Matavz centra il palo, sulla ribattuta Dzemaili trova il tapin vincente anche se vi è il forte sospetto della posizione di Rigoni che sembrerebbe "impallare" Consigli. Doccia ghiacciata ad un amen dallo scadere.

Anche nella ripresa, l'antifona non cambia. C'è chi attacca, il Sassuolo, e c'è chi non osa mai, un Genoa in versione camaleontica. Sa adattarsi alle varie situazioni e si avvale di una discreta dose di buona sorte. Che lo assiste quando la punizione a giro di Sansone non trova il sette per poco e fa altrettanto sul finire. Clamoroso il fallo di mano di Munoz: braccio larghissimo, movimento non congruo. Gavillucci è a due passi ma incredibilmente non fischia. Finisce in beffa per il Sassuolo, coi 3 punti per il Genoa. Che tra andata, quando vinse con gol di Pavoletti all'ultimo secondo dopo che Acerbi aveva pareggiato al 4' di recupero, e ritorno se ne mette in tasca. Incredibile, ma vero.

SASSUOLO-GENOA 0-1
Marcatori: 42' Dzemaili
SASSUOLO: Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini (78' Falcinelli), Magnanelli, Duncan (86' Pellegrini); Berardi (74' Politano), Defrel, Sansone.A disp: Pomini, Pegolo, Adjapong, Erlic, Corbelli, Longhi, Broh, Abelli, Trotta. All. Eusebio Di Francesco
GENOA (3-5-2): Perin; De Maio, Munoz, Marchese (79' Tachtsidis); Fiamozzi, Rincon, Dzemaili, Gabriel Silva; Suso, Matavz (71' Pavoletti), Rigoni (63' Ansaldi). A disp: Lamanna, Donnarumma Capel, Ntcham, Lazovic, Laxalt, Cerci. All. Gian Piero Gasperini
ARBITRO: Gavillucci di Latina (Longo di Paola/Carbone di Napoli, IV Ufficiale: Gava di Conegliano, Addizionali:Valeri di Roma 2 - Chiffi di Padova)
NOTE: ammoniti Munoz (G), Ansaldi (G), Politano (S)

Domenica, 10 Aprile 2016 09:42

Sport e Sportività.

Il fango fuori e il candore dentro. Dalla Mud Run un esempio di sportività che fa bene allo sport. Un gesto, quello di Silvia Bonfiglio, che sancisce l'accredito di questa disciplina alle Olimpiadi Estive del 2024 come sport dimostrativo.

di FarmRun Parma 10 aprile 2016 - (Galleria immagini a seguire)
Facile più a dirsi che a praticarsi. La sportività ovvero, secondo la definizione della Treccani, "il dimostrare, in attività sportive o in competizioni e prove di altra natura, quelle qualità di lealtà, correttezza, rispetto dell'avversario e disinteresse economico" è un atteggiamento, un modus vivendi che, se non fosse per i quotidiani esempi negativi, non ci sarebbe ragione di parlarne.

Purtroppo invece le notizie sportive sono pregne di atteggiamenti antisportivi. Intere serate televisive si mantengono sulla moviola puntata sui falli e le simulazioni di strapagati e osannati calciatori, così eclatanti da diventare una rubrica fissa, "tutti giù per terra", nel quotidiano satirico "Striscia la notizia".
E guarda caso che, proprio come indica la definizione di Treccani, il tasso di sportività nelle varie discipline pare inversamente proporzionale all'interesse economico e alla fatica fisica.

In un mondo dove l'apparenza è tutto e dove ogni mezzo è lecito, soprattutto se poco faticoso, per raggiungere l'obiettivo, ecco che quello che dovrebbe essere un comportamento normale diventa straordinario e l'attore del gesto una mosca bianca che rischia addirittura di essere guardata con diffidenza.

Ancor più straordinario è il caso in cui la sportività fa perdere il podio all'atleta proprio nella gara inaugurale del campionato italiano di Mudrun.

E' stato il caso della "Mudder" Silvia Bonfigli , del team fiorentino "Inferno", la quale, accortasi che non le era stata assegnata una penalizzazione nella gara inaugurale lo scorso 2 aprile a Cesano (Roma), ha segnalato alla giuria l'errore accettando quindi la retrocessione dal secondo al quarto posto.

Un gesto quasi eroico se si pensa alla fatica spesa in duri e costanti allenamenti necessari a forgiare il corpo e la mente per superare le insidie di una gara "strong", come lo sono quelle del campionato nazionale Mudrun, soprattutto se si possiede la preparazione e la determinazione per contendersi il titolo nazionale come appunto è il caso di Silvia.

La sportività di Silvia Bonfigli non può che fare bene allo sport in genere e ancor più a questa disciplina che tanto successo sta riscuotendo negli ultimi anni (oltre 4.000 iscritti alle gare lo scorso anno dei quali 500 erano competitivi e uno su tre era donna) al punto tale che il 2016 sarà ricordato per il primo campionato europeo, L'OCR European Championships (12 giugno in Olanda).

A Silvia e a tutti coloro che si rivedono nel suo comportamento un "in bocca al lupo" e un grazie per avere rispolverato la nobile frase del fondatore delle Olimpiadi Moderne, Pierre de Coubertin: « L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene. »

Cos'è il campionato italiano Mud Run.

Nato negli USA, dove ha circa 4 milioni di partecipanti, il movimento Mud prende velocemente piede anche in Europa e in Italia, evolvendosi fino a diventare, nel 2024, disciplina dimostrativa alle Olimpiadi estive. L'obiettivo per questo secondo campionato è quello di dare sempre più visibilità alla disciplina, facendola crescere e aiutando gli organizzatori locali, anche grazie alla partecipazione di importanti partner: Merrell, Red Bull e Parmigiano Reggiano.

Quest'anno le tappe saranno 10 e interesseranno sette regioni italiane: si è partiti il 2 aprile con la CROSS X RACE e si finisce il 22 ottobre a Firenze con l'INFERNO RUN. Le Mud Run (o Obstacel Race) sono una disciplina in crescita, per cui servono abilità e agilità, e coinvolgono sempre più i runner tradizionali e non.

«Il regolamento per gli atleti è semplice. Saranno proclamati Campione o Campionessa italiano Mud Run 2016, gli atleti che totalizzeranno il maggior numero di punti ottenuti in 7 delle 10 prove previste» informa Alberto Rovera, Vice Presidente del CIMR. «Le gare del Campionato Italiano Mud Run 2016 inoltre saranno le uniche a valere come qualificanti al Campionato Europeo OCR che si terrà il 12 giugno in Olanda».

Il Calendario 2016 - aggiornato -
1. Cross X Race aprile 2016 Cesano, 00123 Cesano RM, Italia
2. Inferno Run 7 maggio 2016 Cenaia, 56040 Cenaia PI, Italia
3. Italian Mud Run Experience 5 giugno 2016 Frosinone FR, Italia
4. Parmigiano Reggiano Hard Run 26 giugno 2016 Boves, 12012 Boves CN, Italia
5. Cross X Race 16 luglio 2016 Ovindoli, 67046 Ovindoli AQ, Italia
6. Farm Run 7 agosto 2016 Noceto, 43015 Noceto PR, Italia
7. Scigamatt 10 settembre 2016 Lecco LC, Italia
8. Nature Race 18 settembre 2016 Villasimius (Cagliari)
9. La Matta Corsa 2 ottobre 2016 Campogalliano, 41011 Campogalliano MO, Italia
10. Inferno Run 22 ottobre 2016 Firenze

Venerdì, 08 Aprile 2016 19:53

Carpi, a Verona altra chance salvezza

I biancorossi di scena al "Bentegodi" dove hanno vinto prima della sosta con l'Hellas. "Si lotterà fino all'ultima giornata per la salvezza, non ci si può permettere di mollare prima, a prescindere da come finirà domani".

di Andrea Melli - Modena 8 aprile 2016 - 
"Abbiamo analizzato la partita con il Sassuolo, archiviamo il risultato e non ci torniamo sopra perché fa parte del passato. Pensiamo a domani, ci attende una partita difficilissima contro quella che, secondo me, è la vera rivelazione del campionato. Una squadra che fin dalle prime battute è stata quasi sempre fuori dalla zona calda e ha mantenuto un rendimento costante".

Fabrizio Castori non nasconde quelle che potranno essere le difficoltà del Carpi, atteso domani al "Bentegodi" contro il Chievo Verona. "Non troveremo una squadra appagata: a volte la tranquillità dà maggiore serenità nelle giocate e affrontando le partite con l'animo leggero si sbaglia di meno. Loro hanno il morale alto, un'ottima classifica, ma noi dobbiamo tornare a giocare come sappiamo, con attenzione, applicazione, ritmo e intensità. Questa è la strada per tornare a fare risultato", dice Castori che analizza i punti di forza del Chievo Verona.

"Sono una squadra esperta, fisica, pericolosa sulle palle inattive e ha dimostrato in tanti anni di Serie A di avere la mentalità giusta per raggiungere l'obiettivo".

L'obiettivo, quello della salvezza, lo vuole raggiungere anche il Carpi: verosimilmente sarà una lotta a tre tra biancorossi, Frosinone e Palermo, ma Castori crede che la lotta potrà essere aperta anche ad altre. "In questo momento sembra sia una lotta tra noi, Frosinone e Palermo per rimanere in Serie A. Io, però, non metto la mano sul fuoco perché le cose possono cambiare in fretta. Nel calcio non bisogna mai dare per scontato nulla perché si rischia di sbagliare. Si lotterà fino all'ultima giornata per la salvezza, non ci si può permettere di mollare prima, a prescindere da come finirà domani".

Venerdì, 08 Aprile 2016 18:04

Sassuolo, col Genoa occasione sesto posto

Domani a Reggio Emilia i neorverdi hanno l'occasione di superare il Milan, almeno per qualche ora. Attenzione però al Grifone che sta vivendo un ottimo momento.

di ANDREA MELLI

Come è bello sognare. Lo è ancor di più se sei ad un punto dal Milan, che occupa l'ultima piazza che potrebbe valere l'Europa League. Eusebio Di Francesco come al solito non si nasconde e punta il mirino sul Genoa, atteso domani al "Mapei Stadium": "Continuiamo a sognare, sarebbe molto bello poter raggiungere questo obiettivo. Giocheremo tutte le gare come sempre per vincerle, partendo da quella di domani. E' un Genoa forte fisicamente e che in Gasperini ha un'ottima guida tecnica". E se il Sassuolo avrà "fame" di successo, la stessa etichetta la si può appiccicare al Genoa.

"Anche loro avranno fame. Hanno dichiarato di voler arrivare il più in alto possibile in classifica", spiega Di Francesco che non si fa troppo condizionare dal cattivo rendimento esterno del Grifone. "Hanno conquistato molti dei loro punti in casa, ma non solo in questa stagione. Sanno ribaltare il fronte velocemente e in Suso ha trovato l'uomo in più. Ha appena fatto tre gol strepitosi; mi auguro che si sia giocato tutte le cartucce domenica scorsa". Spera invece non se le sia giocate il suo Sassuolo, reduce dal derby vinto, convincendo, sul Carpi. "Si è detto che loro non erano nella migliore giornate. Invece non è così: venivano da un ottimo momento di forma. Credo siano stati maggiori i meriti del Sassuolo, piuttosto che i demeriti del Carpi", continua il tecnico neroverde che in Gregoire Defrel potrebbe aver trovato l'erede di Simone Zaza. "Defrel può fare ancora meglio, può essere ancora più determinante sotto porta. Sono passaggi di crescita di un giocatore che in precedenza non aveva mai fatto con continuità la prima punta e ora lo sta facendo con buoni risultati".

Ieri sera a Collecchio importante riunione tra i dirigenti della società per fare il punto sugli obiettivi e il budget da destinare per la nuova stagione. Si va verso la conferma del trio Minotti-Galassi-Apolloni che tanto bene sta facendo quest'anno.

di Luca Gabrielli

Parma, 5 aprile 2016

Ancora non si può gridare ma la promozione in Lega Pro pare essere ormai una pura formalità. Campionato di Serie D vissuto da assoluto protagonista per questa squadra che solo un anno fa spariva dal mondo del calcio per colpa di personaggi poco raccomandabili al comando del vecchio Parma. Nove punti di vantaggio sulla seconda, a cinque giornate dal termine, hanno permesso ieri sera allo staff dirigenziale di porre le prime basi per il prossimo anno.

Il vicepresidente Marco Ferrari e i suoi soci Giacomo Malmesi, Mauro Del Rio, Giampaolo Dallara, Angelo Gandolfi, Paolo Pizzarotti e Guido Barilla hanno voluto complimentarsi con Lorenzo Minotti ed Andrea Galassi per lo splendido lavoro svolto in questo anno pieno di dubbi sulle reali potenzialità della squadra.

Serie B come priorità del prossimo anno

La conferma per il direttore tecnico, il direttore sportivo e per il mister Apolloni nel campionato del prossimo anno è scontata.
La Lega Pro è forse lo scalino più difficile da affrontare nell'entusiasmante risalita della società. Si vedranno al Tardini squadre più blasonate e difficili da battere. Per questo motivo, i vertici massimi crociati hanno voluto confermare a Galassi e Minotti l'intenzione di costruire una squadra molto competitiva che sia capace di raggiungere il primo posto del girone e la salita diretta in Serie B. Il budget quindi sarà di quelli importanti ma allo stesso tempo verrà mantenuta l'ossatura della squadra, con molti elementi attuali confermati.
Già qualcosa bolliva in pentola negli ultimi tempi, infatti i due dirigenti erano stati visti qua e là negli stadi di squadre di Lega Pro per visionare possibili talenti da ingaggiare per la prossima stagione.
I tifosi possono quindi dormire sonni tranquilli, godersi queste ultime giornate di Serie D da assoluti trionfatori e sognare in grande per il prossimo anno. Verrà costruita una squadra degna del blasone del Parma e capace di lottare per la promozione diretta nella cadetteria.

I crociati vengono bloccati sull'uno a uno dopo che avevano vinto le ultime quattro partite ma mantengono nove punti di vantaggio sull'Altovicentino, che pareggia a sua volta contro il Delta Rovigo. Minuto di silenzio per la scomparsa di Cesare Maldini, allenatore gialloblù nella storica promozione dalla C alla B nella stagione '79-'80.

di Luca Gabrielli

Parma, 4 aprile 2016 

Stadio dipinto di gialloblù nella 33 giornata di campionato di Serie D e coreografia in Curva Nord dedicata a Matteo Bagnaresi, tifoso scomparso otto anni fa. Mister Apolloni costretto a ridisegnare la squadra a causa di numerose defezioni, il capitano Lucarelli e Agrifogli squalificati mentre Giorgino, Simonetti e Saporetti infortunati. Si torna al 4-3-1-2 con Lauria nell' insolito ruolo di mezz'ala sinistra e Sereni trequartista dietro al tandem offensivo composto da Baraye e Musetti. Il San Marino giunge al Tardini con la seconda miglior difesa del campionato, dietro proprio ai crociati e arrivano da dieci risultati positivi consecutivi. Lutto al braccio per il Parma per la scomparsa nella notte di Cesare Maldini, bandiera del Milan di Rivera e Ct dell' Italia nei mondiali in Francia nel 1998 ma anche allenatore gialloblù nei primi anni di Ceresini.

I crociati faticano nel primo tempo scontrandosi contro la difesa ospite

Pochissime emozioni nella prima frazione di gioco. Al 15' l'occasione più ghiotta sui piedi di Musetti che colpisce il palo a portiere battuto. È il Parma a fare la partita ma nella parte centrale del match succede poco o nulla con il San Marino che è bravo a difendersi e a rispondere agli attacchi imprecisi degli uomini di Apolloni. Al 36' Lauria non arriva per un soffio all'appuntamento con il goal sul cross invitante di Ricci ed il primo tempo si conclude a reti inviolate.

Ripresa di rigore e tutti contenti

La ripresa si apre ancora con Lauria che si divora un goal all'altezza del calcio di rigore. Il San Marino è più intraprendente rispetto ad inizio gara e risponde con Olcese che tutto solo calcia addosso a Zommers. È il preludio al vantaggio della squadra ospite che al 54' trova il rigore su fallo di Ricci su Baldazzi. Dagli undici metri si presenta Olcese che non sbaglia. Il Parma non ci sta e al 18' il portiere del San Marino salva il risultato su Baraye dopo una splendida azione partita da Melandri. Apolloni decide allora di cambiare gli uomini offensivi ed inserisce la punta Guazzo ed il giovane Mazzocchi per dare più vivacità alla manovra. Alla mezz'ora della ripresa il pareggio su calcio di rigore per una trattenuta di Loiodice su Messina. Corapi realizza spiazzando l'estremo difensore.
Il Parma sembra non accontentarsi e voler vincere la partita ma non porta ulteriore pericoli nell'area avversaria ed il match termina in parità.

Il sogno promozione si avvicina ancora di più

Il Parma si porta a 79 punti e mantiene i nove punti di vantaggio sull'Altovicentino che non va oltre il pareggio per due a due contro il Delta Rovigo. La salita in Lega Pro si avvicina ad ampie falcate a cinque giornate dal termine ed il prossimo appuntamento contro l'Imolese potrebbe essere decisivo per la questione promozione.

san marino parma calcio partita

Il tabellino

PARMA – SAN MARINO 1-1
Marcatori: st 9′ Olcese rig., 33′ Corapi rig.

PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Cacioli, Benassi, Ricci; Lauria (9′ st Melandri), Miglietta, Corapi; Sereni (16′ st Mazzocchi); Musetti (20′ st Guazzo), Baraye.
A disp. Fall, Mulas, Dodi, Adorni, Rodriguez, Longobardi. All. Apolloni
SAN MARINO (4-3-3): Dini; Tola, Bova, Menini, Paolini; Magnanelli (1′ st Loiodice,), Buonocunto (49′ st Bagatini), Gambini; Baldazzi, Cicarevic (36′ st Braccini), Olcese.
A disp. Renzetti, Borghini, Giunchetti, Pierfederici, Stefanelli, Gagliardi. All. Medri
Arbitro: Pashuku di Albano Laziale
Ammoniti Buonocunto, Cacioli, Dini, Menini, Braccini e Tola.

Domenica, 03 Aprile 2016 14:46

E' tutto neroverde il derby di provincia


Al "Braglia" il Sassuolo si impone per 3-1, in una partita nella quale gli uomini di Di Francesco hanno dominato dall'inizio alla fine. La freddezza, sotto misura, di Acerbi ha poi chiuso i conti.

di Andrea Melli Modena  – Laddove tre stagioni fa si era preso la A, il Sassuolo fa proprio l'attesissimo derby del Braglia. Colorato di neroverde, dall'inizio alla fine, che mai ha avuto discussione. Solo l'orgoglio ha potuto contrappore il Carpi, nonostante una buona prima frazione di gioco: troppa la differenza palesata sul rettangolo verde. Per una notte ad un solo punto dal Milan, il Sassuolo si regala una classifica che nemmeno il più inguaribile degli ottimismi si sarebbe aspettato. Soffia quindi fortissimo sulle speranze di Europa League, la squadra di Di Francesco. Quella di Castori invece, dovrà trovare nelle prossime ed ultime sette gare linfa vitale per potersi salvare. Non semplice, ma di fronte a questo Sassuolo sarebbe servita un'impresa titanica. Poco da imputare a Gagliolo e compagni, se non una gestione approssimativa dopo il pari segnato proprio dallo stesso difensore centrale. Le danze, in precedenza, le aveva aperte Sansone, uomo del match d'andata. Gli sono bastati 4' per freddare Belec. "Tradito" da un erroraccio in disimpegno di Pasciuti in occasione del timbro di Defrel.

La freddezza, sotto misura, di Acerbi ha poi chiuso i conti. Li avrebbe potuti (ri)pareggiare Mancosu. Gli è mancata la glacialità. Quella di cui ha goduto il Sassuolo, che può continuare a festeggiare. E a sognare.

Venerdì, 01 Aprile 2016 16:40

Carpi, c'è l'ostacolo Sassuolo

Per continuare la volata salvezza, i biancorossi di Castori proveranno a far proprio il derby. Castori: "Contro il Verona avevo detto che serviva una grande partita, oggi con il Sassuolo dico che servirà una partita speciale."

Di Andra Melli

Modena, 1 aprile 2016

Alla ricerca della terza vittoria consecutiva, un filotto che ancora manca al Carpi in Serie A targato Fabrizio Castori. Contro il Sassuolo, un derby complicato e pieno di emozioni, i 3 punti lancerebbero i biancorossi completamente fuori dalla zona retrocessione. "Affrontiamo una squadra molto forte che fa bene ormai da anni. Hanno i meccanismi di gioco ben consolidati ed una società alle spalle che ha fatto delle ottime scelte. Da parte nostra hanno il massimo rispetto come sempre, ma noi abbiamo il nostro obiettivo e non vogliamo fermarci. La squadra sta bene fisicamente e per noi è importante mantenere il ritmo alto in ogni partita, perchè è una nostra forza». Cosa hanno lasciato le gare con Frosinone e Verona? "Sono già alle spalle. Abbiamo lavorato sotto l'aspetto fisico e tattico in queste due settimane per fare il meglio nelle prossime 8 partite, senza guardare al passato. Contro il Verona avevo detto che serviva una grande partita, oggi con il Sassuolo dico che servirà una partita speciale. Eravamo sott'acqua ed ora galleggiamo e non vogliamo tornare sotto", spiega il tecnico biancorosso, che fa il punto sui disponibili e su quelli che saranno costretti ad alzare bandiera bianca. "Lollo è sicuramente recuperato, mentre su Jerry aspettiamo domattina. Aspettiamo queste 24 ore per sciogliere gli ultimi dubbi. Mancheranno gli squalificati Crimi e Suagher. De Guzman? Ci può dare quella qualità che a volte può essere determinante. Non può avere ancora il ritmo gara dei 90 minuti, quindi nel finale può fare la differenza».