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Agenzia Stampa Agroalimentare - Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming. - Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa. - Latte di soia, rischio ormonale per le bambine? - Salmonella nel salamino toscano - Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine - SOMMARIO Anno 17 - n° 11 18 marzo 2018 -

1.1 editoriale Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa.
3.1 export Export reggiane: +8,7% nel 2017.
4.1 latte di soia Latte di soia, rischio ormonale per le bambine?
4.2 sicurezza alimentare Salmonella nel salamino toscano
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi iniziano a influenzare i mercati.
6.1 food & Wine Identità golose 2018 - L'arte in cucina evolve e prende forma.
7.1 ambiente prevenzione Nuovo Centro operativo del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale in Val d'Enza
7.2 cultura musica Federcultura esprime apprezzamento per la nuova legge regionale sulla musica
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra dazi, clima e stime aggiornate.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine.
10.1 consumi - agrosserva Agrosserva, agroalimentare record per consumi ed export nel 2017
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Il caso della ex spia doppiogiochista russa, avvelenata con la figlia nei giorni scorsi a Londra, sembra uscita dalla fantasia di Ian Fleming, l'autore della fortunata serie di spionaggio, "007" (James Bond).

di Lamberto Colla Parma 18 marzo 2018 -
Dalla location, Londra, all'arma utilizzata, un agente Nervino, sembrano elementi scelti ad arte per attrarre l'interesse mediatico e orientare la presunta colpevolezza verso la Russia, tornata prepotentemente e inspiegabilmente alla ribalta come nazione nemica dell'occidente.
Così, USA e ovviamente Francia e Germania si schierano a favore di Sua Maestà la Regina Elisabetta sottolineando come "L'attacco del 4 marzo è il primo caso di uso offensivo di un agente nervino in Europa dalla seconda guerra mondiale, ed è un attacco alla sovranità del Regno Unito".

La prima cosa che salta all'occhio è la stranezza dell'arma utilizzata, per il cui impiego occorre la mano di personale altamente qualificato. Il secondo fatto strano è che Il micidiale agente "nervino", nonostante la letale tossicità non sia riuscito nell'intento di uccidere l'ex agente KGB Sergei Skipral e la figlia Yulia, nella cui valigia sembra fosse stata nascosta la sostanza velenosa. Infine lascia perplessi che Russia abbia voluto lasciare una traccia così evidente del suo coinvolgimento.

Ma altrettanto incredibile sarebbe credere in una così goffa messa in scena da parte di qualche servizio occidentale allo scopo di mantenere accesa l'ostilità verso Putin, prossimo a essere rieletto.

Tutta una serie di elementi che fanno propendere per la posizione sostenuta dallo scrittore e attivista politico Eduard Limonov in un'intervista all'ANSA nella quale sottolinea che "Il caso Skripal è una messa in scena. La Russia non avrebbe avuto nessun tornaconto ad ammazzarlo, anzi: se fosse stato davvero pericoloso, non lo avrebbero liberato per poi tentare di ammazzarlo. Col nervino si muore in pochi minuti mentre lui invece è ancora vivo".

Comunque sia, il caso Skipral sta andando rovinosamente verso incomprensibili rotture diplomatiche, le ultime che dovrebbero interrompersi, anche in caso di conflitto.

Il fattore prudenza che avrebbe dovuto governare il caso sin dall'inizio, attivando ad esempio i corridoi diplomatici, non sia stato minimamente preso in considerazione, lasciando invece il campo alla comunicazione più avventata e orientata.
Al contrario invece, ecco che già a pochi giorni dal fatto avvenuto, emergere con sicurezza il coinvolgimento del "nemico" dell'occidente (La Russia non era più nella lista nera dal 1991) e senza rilasciare alcun documento che accerti la responsabilità russa, come ad esempio il tipo di agente nervino utilizzato e trovato sulla scena del crimine, il Regno Unito arriva addirittura a espellere 23 diplomatici. Una mossa che determinerà una reazione di pari violenza facendo arretrare il tempo all'epoca della cortina di ferro.

Nel frattempo il caso si sta ulteriormente allargando. Boris Berezovski, oligarca russo anti Putin, riparato da diversi anni in Gran Bretagna, è stato trovato morto nel suo appartamento lo scorso lunedi. Una coincidenza inquietante, seppure parrebbe di non doversi escludere l'ipotesi del suicidio per depressione, problemi economici e problemi cardiaci. Forse sarà così, ma certe coincidenze qualche dubbio lo pongono.

In conclusione, lo scacchiere internazionale rimane a altissima tensione. Mentre sembra raffreddarsi il fronte Coreano, quelli medio orientale e europeo, al contrario, trovano sempre nuovo carburante per essere alimentati.

Una domanda sorge spontanea: "a chi giova tutto ciò?" Non certamente all'Europa e alla sua unità sempre più lontana.

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Editoriale: - Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene" - Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. - "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto - Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine.
SOMMARIO Anno 17 - n° 10 11 marzo 2018
1.1 editoriale
Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. .
3.1 sicurezza alimentare Clorpirifos nei peperoncini
3.2 lavoro impresa Il talento invisibile di una giovane studentessa
4.1 parmigiano reggiano "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto
4.2 danni fauna selvatica Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi, la nuova variabile negativa.
6.1 clima come affrontarlo "Il cambiamento climatico nel Parmense va affrontato con la scienza e il progresso in agricoltura"
7.1 Appennino e dissesto "La montagna è una priorità assoluta, ecco tutti gli interventi per il 2018"
7.2 bioenergie Verso Bioenergy: per le energie rinnovabili è l'anno della svolta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine..
9.1 allerta alimentare Allerta alimentare per senape non dichiarata
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Editoriale: - L'ultima furbata di Marpionne - Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle - Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano - Ministero della salute: micotossine oltre i limiti - Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati. - Bayer si fa la Monsanto -

1.1 editoriale
L'ultima furbata di Marpionne
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle.
3.1 mais superfici Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano
3.2 sicurezza alimentare Ministero della salute: micotossine oltre i limiti
4.1 lutto È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi
4.2 Giornata mondiale dell'acqua Al Labirinto, la presentazione del report annuale UNESCO sullo stato della risorsa Acqua
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezza meteo in Sud America.
6.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano a rischio bolla. L'allarme di Confcooperative Reggio.
7.1 Vino concorso Cantina Valtidone alla ricerca del calendario 2019.
7.2 pomodoro Pomodoro: obbligo di etichetta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati.
9.1 fusioni Bayer si fa la Monsanto
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Domenica, 04 Marzo 2018 09:11

L’ultima furbata di “Marpionne”.

In quattro mesi il pensiero sull'elettrico si è totalmente modificato. Da "un atto di masochismo," l'applicazione dell'elettrico su larga scala, a via i motori turbodiesel dal 2022 e avanti con elettrico e ibrido. Questa l'eredità di Sergio Marchionne al prossimo AD di FCA.

di Lamberto Colla Parma 4 marzo 2018 -

Oltre all'originalità di indossare una divisa di cashmere nero, bisogna riconoscere che Sergio Marchionne è indiscutibilmente intelligente e dotato di una sana dose di opportunismo.

Marchionne l'avevo particolarmente apprezzato, lo scorso ottobre a Rovereto, in occasione del conferimento della Laurea ad Honorem in Ingegneria Meccatronica al numero uno di FCA, nel passaggio del suo intervento dove, uscendo dal coro, aveva bollato l'auto elettrica una non soluzione per il futuro.

"Questo è un progetto su cui Fca lavora, ma non è la soluzione per il futuro - aveva affermato Marchionne - Stiamo lavorando su tutte le forme di auto elettrica, ma non possiamo ignorare alcuni elementi importanti". L'esempio che portò agli studenti riguardava proprio la 500 elettrica, lanciata 5 anni prima in California, e motivo di una perdita di 20.000 dollari per vettura venduta. Il lancio su larga scala sarebbe "un atto da masochismo" aveva chiosato Sergio Marchionne in quell'occasione, aggiungendo che la questione chiave sta nel modo in cui viene prodotta l'energia e in tutto il ciclo di vita del prodotto.

"Prima di pensare che i veicoli elettrici siano la soluzione, dobbiamo considerare tutto il ciclo di vita di queste vetture, infatti le emissioni di un'auto elettrica, quando l'energia è prodotta da combustibili fossili, sono equivalenti a quelli di un altro tipo di auto".

Non c'è che dire, in un periodo dove tutto ciò che è "pensiero green omologato" è buono a prescindere, l'affermazione del deus ex machina della rinascita del gruppo che fu dell'avvocato Gianni, è stata particolarmente coraggiosa.

Un'affermazione pragmatica e condivisibile, almeno da coloro che guardano al futuro con il pensiero scientifico e non con la pancia soltanto.

Ma si sa, in questo mondo dove il politically correct, è entrato più nel lessico che nel fare quotidiano, certe posizioni rischiano di compromettere la posizione sociale e anche i profitti.

Così è venuto anche il momento di fare il passo indietro, proprio alla vigilia dell'ultimo piano industriale a firma Sergio Marchinne e prima di lasciare la patata bollente nelle mani del suo successore in FCA, mentre il Cavallino Rampante resterà saldamente in mano all'astuto manager italo canadese.

A anticipare la notizia è stato il Financial Times, spiegando che Fiat Chrysler si sta preparando ad aggiornare la propria offerta con la tecnologia ibrida e mild-hybrid: l'unica in grado di rispettare le severe normative sulle emissioni inquinanti. E dal 2022 i motori turbodiesel non saranno più montati sulle autovetture pur restando nel settore dei veicoli commerciali.

Toccherà quindi al nuovo Amministratore Delegato l'onere della ibridazione e a lui, mister pullover, i vantaggi derivanti dalla "Ferrari" e dalla milionaria ricompensa per gli ottimi servigi alla causa "Agnellli" che andranno a sommarsi ai 90 milioni portati a casa sino al 2017 (fonte Milano Finanza) ai quali si aggiungeranno gli ultimi del 2018. Questo nuovo indirizzo porterà una nuova occasione di ottimismo sui mercati finanziari e soprattutto alle azioni FCA (negli ultimi 3 anni hanno surclassato quelle di GM e Volkswagen) di cui è proprietario per l'1%.

Comunque, dollari o euro, sono soldi meritatissimi visto come è riuscito, in 3 lustri, a risollevare le sorti di Chrysler e Fiat portandole a essere uno dei gruppi automobilistici più in salute al mondo. Un successo però macchiato dal "tradimento" dell'Italia, cinicamente consumato nel 2014 con il trasferimento in Olanda della sede legale e nel Regno Unito della sede fiscale.

E' comunque un peccato che una voce autorevole non sia rimasta fuori dal coro; avrebbe sicuramente fatto bene allo "sviluppo di una migliore coscienza green".

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Venerdì, 02 Marzo 2018 09:56

Filippo Fritelli parte per primo e si ricandida

Filippo Fritelli parte per primo e si ricandida alle prossime amministrative lanciando il progetto #SalsoMigliore2018

Salsomaggiore Terme – 1 marzo 2018 - Sala Mainardi gremita al Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore. Nonostante il maltempo oltre 100 salsesi hanno voluto essere presenti alla serata dedicata alla ufficializzazione della candidatura di Filippo Fritelli alle prossime elezioni amministrative di primavera.

Fritelli dunque - affiancato dai due segretari del PD (provinciale e comunale) Nicola Cesari e Marco Taccagni, spariglia le carte e per primo occupa il campo lanciando il progetto #SalsoMigliore2018 ovvero "non abbiamo alcuna incertezza nel rilanciare la nostra proposta di governo per la nostra cittadina affinchè tutto ciò che abbiamo fatto fino ad ora possa giungere a compimento per l'interesse di tutti".

Quanto ereditato dalle precedenti giunte inizialmente pesava come un macigno sulle spalle di chi si è rimboccato le maniche per individuare tutte le possibili soluzioni per portare in sicurezza un paese che era sull'orlo del baratro e con lo spettro di un ennesimo commissariamento.

"Credetemi – ha detto Fritelli ai numerosi presenti - la bacchetta magica non esiste, i vincoli di natura burocratica nazionali ed europei sono molteplici, ma noi abbiamo fatto e faremo tutto quanto realizzabile in tempi adeguati per portare la nostra realtà, ricca di valori, in sicurezza e stabilità per guadagnare uno sviluppo meritato e soprattutto possibile".

La rivendicazione delle scelte operate sui temi del termalismo, della riorganizzazione della macchina comunale, della gestione oculata del territorio, dei rifiuti, dell'attenzione per il sociale e le marginalità, del rilancio del turismo, dello sport e delle manifestazioni culturali e ricreative in genere e tante altre cose fatte o avviate sono punti fermi del discorso di Fritelli che ribadisce convintamente al suo popolo che la partecipazione alla "res pubblica" è fondamentale per costruire il bene collettivo.

"Siamo qua a braccia aperte per accogliere ogni proposta utile e fattibile da parte della cittadinanza e delle forze politiche che vogliono renderle concrete , ciò che non possiamo e non vogliamo fare invece è fare una politica fatta di soli slogan, senza un retroterra di vere soluzioni di spessore praticabili, oggi ahimè sempre più frequenti".

L'applauso dei presenti sostiene il sindaco che non intende indietreggiare su nulla, mostra solidità e rilancia progetti di sostenibilità per il paese. Molti altri sindaci parmensi sono presenti in sala per dare man forte a Fritelli, tra gli altri: Massari di Fidenza, Censi di Polesine-Zibello, Trivelloni di Fontanellato e tutta la squadra di governo e di lista che con lui hanno condiviso il percorso negli ultimi cinque anni.

"Per noi sindaci dell'ultima generazione – ha commentato Cesari – Filippo ha rappresentato un modello-esempio decisamente imitabile con la differenza che lui aveva una eredità tutt'altro che facile da sbrogliare; lo ha fatto e lo sta facendo con meticolosità, impegno massima dedizione e lasciatemelo dire con competenza: una competenza che ha dimostrato chiaramente gestendo un'altra situazione non certo agevole come quella della nostra provincia".

L'ultimo slancio spetta a Marco Taccagni che motiva il pubblico toccando un tema che a Salsomaggiore fa ancora discutere : " Non dimenticate da dove veniamo , non dimentichiamo tutti le promesse delle destre che ogni volta che sono state chiamate al governo di questa città hanno clamorosamente fallito perché avevano il solo progetto di facciata di combattere l'avversario e non di proporre e sostenere lealmente i loro candidati e alleati. Pensate che lo scenario di oggi sia cambiato?

(videohttps://youtu.be/sWYAWJNNlsU )

Domenica, 25 Febbraio 2018 09:31

Verità o fake? verità, verità!

Ossessionati dalle bufale ormai rischiamo di non credere più alle verità, comprese quelle che ci toccheranno il portafoglio.

di Lamberto Colla Parma 25 febbraio 2018 -

A esaltare il timore di essere incappati nell'ennesima bufala è la praticamente assenza della notizia dalle pagine dei TG nazionali, non come la notizia del costo delle bustine della frutta e verdura che occupò, senza diritto, le prime pagine e le aperture dei TG per giorni e giorni.

Le bollette elettriche saranno più pesanti per far fronte alle morosità di alcuni operatori.
Saranno perciò gli utenti finali a coprire i buchi degli incauti imprenditori che si gettarono nella mischia del "trading dell'energia", come ad esempio GALA (proprietà del Presidente di Assindustria del Lazio), appunto una delle società fallite.

Sembrerebbe quindi che il sistema dei distributori di energia si ritrovi con un buco nei conti, proprio per i mancati pagamenti degli oneri di rete e di sistema, di almeno 400 milioni.

È qui che arriva la delibera del 1 febbraio 2018 con cui l'Autorità per l'energia stabilisce di ripartire sui consumatori i circa 200 milioni di oneri di sistema che mancano all'appello.

Così, la bolletta si appesantisce di un'altra quota nel già pesante conto che va sotto la voce oneri di sistema che, secondo l'ANSA, influisce per circa il 19% sull'intero importo.

Ma cosa sono gli oneri di sistema?

Secondo Arera la quota più consistente tra gli oneri di sistema è rappresentata dalla componente A3: si tratta di un onere che va a finanziare gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate. La componente A2 invece "è destinata alla copertura dei costi per lo smantellamento delle centrali nucleari dismesse (Latina, Caorso, Trino Vercellese, Garigliano)".
Ma, come spiega la stessa Autorità per l'Energia, "secondo quanto previsto dalle leggi finanziarie 2005 e 2006, una parte del gettito della componente A2, pari a circa 100 milioni l'anno, viene destinato al bilancio dello Stato".

Insomma, come nel prezzo della carburante abbiamo le accise, sul costo energetico abbiamo gli oneri di sistema (le voci A2-A5, As, Ae, Uc4, Uc7 e Mct) che, guarda caso, in buona parte vanno a finanziare il bilancio dello Stato.

Dal 1° gennaio 2018 tutte queste componenti sono state riunite in due sole voci, come spiega Arera sul proprio sito: gli oneri generali relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione (Asos) e i rimanenti oneri generali (Arim).

Ebbene, con la delibera numero 50 dello scorso 1° febbraio di Arera, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, ha stabilito che il buco creato dagli evasori dovrà essere ripianato dai contribuenti (scarica pdf).

Nessuna Bufala, quindi, ma solo una cruda realtà, che molti hanno dimenticato di promuovere e divulgare, mentre altri furono molto attivi, sopratutto sui social media, a etichettare la notizia come bufala.

Ben diverso invece fu il trattamento riservato alla fake news , questa volta spacciata come vera,  del pesante maggior onere (2 cent) destinato alla busta dell'otrofrutta con la quale aprirono i TG per giorni e giorni.

Strano Paese, il nostro!
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Appendice:

- Sul caro Bolletta era già intervenuto il CODACONS lo scorso anno:

http://www.zoom24.it/2017/04/14/bollette-energetiche-insorge-codacons-la-spesa-viene-triplicata-47076/ 

- Le altre voci degli oneri di sistema:

Un'altra voce degli oneri di sistema viene destinata alle agevolazioni per la fornitura di energia elettrica al sistema ferroviario. La componente A5 finanzia "la ricerca svolta nell'interesse del sistema elettrico nazionale". Un'altra componente degli oneri di sistema viene destinata a finanziare il bonus elettrico (desinato ai consumatori in stato di particolare disagio economico), la componente Ae viene destinata alle agevolazioni alle imprese manifatturiere con elevati consumi. La componente UC4 serve per coprire i maggiori costi di piccole aziende elettriche che operano sulle isole minori delle aziende elettriche con meno di 5mila clienti. La componente MCT, invece, "finanzia le misure di compensazione territoriale a favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare" e lo smaltimento delle scorie nucleari. Ma di nuovo attenzione: dal 2005, circa il 70% del gettito di questa voce è destinato al bilancio dello Stato." (Fonte Today.it)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 17 - n° 7 18 febbraio 2018 -
Editoriale: - Il Paese dei balocchi. - Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente - Anteprima Amarone - A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero -Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo. - Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio - Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese.

SOMMARIO Anno 17 - n° 07 18 febbraio 2018

1.1 editoriale
Il Paese dei balocchi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente
3.1 vitivinicoltura Anteprima Amarone
4.1 ambiente e fiume PO A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero
4.2 allerta alimentare Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.- aggiornamento
7.1 Distretti industriali export Lieve crescita (+0,9%) per l'export dei distretti industriali dell'Emilia Romagna
8.2 aceto balsamico Da Firenze a Miami passando per Dubai: febbraio intenso per l'Aceto Balsamico di Modena IGP.
9.1 vino export Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo.
11.1 Acqua - bacino del po Agricoltura e governo dell'acqua: nel 2018 percorso comune grazie al nuovo distretto del Po
13.1 promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 18 Febbraio 2018 10:51

Il Paese dei balocchi.

Verso il voto a passo spedito in una campagna elettorale tra le più anacronistiche e surreali che mi ricordi.

di Lamberto Colla Parma 18 febbraio 2018 -

Non passa giorno che un candidato Premier rilanci una promessa ancor più ricca dell'avversario. Tutti a strillare la loro nuova offerta come se fossero al banco dell'ortofrutta ai mercati generali invece del banchetto elettorale..

A dire il vero, da parte del PD e delle forze di sostegno al Governo provvisorio, l'Italia vola grazie all'oculata gestione dei governi Gentiloni e Renzi rivendicando il record d'incremento del PIL, mai così cresciuto dal l 2008 (+1,5%.)

Ma ciò che dimenticano di sottolineare è che risulta uno dei più bassi d'Europa e soprattutto che, in valore assoluto, il PIL nazionale è ancora al disotto di 5,6 punti percentuali rispetto all'ultimo anno di pre crisi, ovvero 10 anni fa (vedi tabella fondo pagina CGIA di Mestre).

E che dire del debito pubblico che ha raggiunto il nuovo record di 2.256 miliardi con un bel +36,6 miliardi (+119 negli ultimi 3 anni!).

Nel dettaglio,- riporta l'ultimo bollettino mensile della Banca d'Italia - il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 39,6 miliardi, arrivando a 2.169,1 miliardi, mentre quello degli Enti locali è diminuito di 3 miliardi a 86,9 miliardi. Stabile per gli enti di previdenza.

Insomma, le amministrazioni centrali non ci pensano proprio a ridimensionare i loro costi scaricando sulle amministrazioni locali l'onere di fare i miracoli. E così i sindaci e i poveri presidenti di Provincia, che ancora non sono stati dotati di bacchetta magica, possono solo tagliare sui servizi ai cittadini con le conseguenze ben note a tutti e di cui le cronache ci danno resoconto quotidiano.

Le buche nelle strade diventano voragini, i ponti crollano, gli argini mal mantenuti non tengono le piene, i fossi sporchi, l'illuminazione pubblica extraurbana quasi inesistente e la segnaletica stradale orizzontale (linee di mezzeria e di bordo di carreggiata) è un ricordo dei bei tempi che furono.

In sintesi, il PIL cresce ma molto meno degli altri Paesi, il debito pubblico cresce più degli altri Paesi e secondo il rapporto della Commissione europea per Italia, Spagna, Francia, Portogallo e Belgio ci sono "alti rischi per la sostenibilità a medio termine". "In questi cinque Paesi- prosegue il documento - c'è bisogno di un aggiustamento significativo di bilancio per assicurare la sostenibilità a medio termine raggiungendo il target del debito al 60% nel 2032″,

Infine, quando verrà meno l'intervento della BCE (Q.E.) e i tassi di interesse dovessero raddoppiare, entro il 2028, allora saranno dolori e il debito aumenterebbe di ben 9 punti percentuali.

In conclusione, in un periodo di condizioni congiunturali favorevolissime (costo energetico ai minimi, intervento Quantitative Easing della BCE, Spread ai minimi e perciò un molto minore impatto degli interessi sul debito pubblico), i nostri governi, da Monti a Gentiloni, non sono stati in grado di proporre interventi per accelerare la ripresa preferendo di lasciarsi governare dai fatti esterni.

Così facendo, ci governeranno ancora i fatti esterni, le colpe verranno fatte ricadere sui governi precedenti, e le tasse aumenteranno per "volontà dell'Europa".
Certo che governare in questo modo son capaci anche i bambini.

Tanto, a rimetterci saremo sempre noi e le nostre piccole imprese.

Godiamoci il nostro bel Paese dei Balocchi sino al 4 marzo e poi prepariamoci a ricadere nella pesante e dura realtà di una nazione nostalgica, ancora alla ricerca dei nemico "fascista".

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Uno dei candidati parmensi del Pd sta "vendendo" agli elettori come un successo della sua parte politica la recente firma apposta da Cgil, Cisl e Uil al contratto degli insegnanti della scuola statale, sottoscritto chissà perchè proprio a pochi giorni dalle elezioni.

In realtà si tratta di un incremento stipendiale risibile, il governo del Pd non ha voluto destinare agli insegnanti la gran parte delle risorse economiche disponibili per il settore, scegliendo di continuare ad utilizzarle per tenere in vita quella legge chiamata truffaldinamente "Buona Scuola", la quale tra l'altro toglie diritti ai docenti: introducendo la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici (i quali sono nominati per cooptazione concorsuale) e statuisce il licenziamento dei precari storici.

La firma messa a pochi giorni dalle elezioni ad un contratto, che è l'ennesima umiliazione inflitta dalla politca agli insegnanti, è solo una messinscena per favorire il Pd affinché esso possa presentare agli elettori quello si vuole far passare per un "successo", il sindacalismo indipendente e non politicizzato non si è prestato ad un'operazione di propaganda elettorale sulla pelle degli insegnanti. Il candidato Pd, anche grazie al silenzio dei suoi oppositori politici, addirittura sostiene che "è uno degli atti del governo di cui è più orgoglioso", 10mila 800voti in meno alle scorse comunali di Parma e Piacenza non gli sono bastati, perseverano nella loro azione. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, ricorda ai politici ed ai loro addentellati all'interno del sindacalismo politicizzato ed a certi dirigenti scolastici che sul territorio parmense "la Gilda non molla e non rimarrà spettatore passivo delle questioni di governance scolastica che riguardano il territorio".