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Domenica, 10 Dicembre 2017 07:08

Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà

Ed ora è arrivata l'ufficialità. Quello che poteva apparire una sensazione negativa sì è rivelata una tragica realtà.

di Lamberto Colla Parma 10 dicembre 2017 - Come spesso abbiamo ricordato da queste colonne, la ripresa italiana, oltre che minimale è pure mal distribuita.

Tutti gli interventi straordinari sono stati orientati a salvare le banche e tutto il sistema bancario, con la vana promessa che quest'ultimo avrebbe ribaltato le agevolazioni sul sistema produttivo e quindi sul lavoro.

Niente di tutto ciò.
Il piccolo o grande aiuto è giunto prevalentemente da fattori congiunturali esterni, come il costo dell'energia (petrolio) e il QE (Quantitative Easing) messo in campo dalla BCE di Mario Draghi.

Ed ora è arrivata l'ufficialità. Quello che poteva apparire una sensazione negativa sì è rivelata una tragica realtà.

L'ISTAT ha infatti rilevato che nel 2015 le famiglie italiane hanno beneficiato di una «significativa e diffusa crescita del reddito disponibile e del potere d'acquisto». I dati diffusi dall'Istat dicono che il reddito netto medio annuo per famiglia (i dati fanno riferimento al 2016) è pari a 29.988 euro. La crescita è risultata più marcata per il quinto più ricco della popolazione, concentrata nella fascia alta dei redditi da lavoro autonomo.

Da ciò ne consegue che il rapporto tra il reddito del 20% più ricco e il reddito del 20% più povero è aumentato: da 5,8 a 6,3 volte.
Ne consegue quindi che si è ampliata la fascia della popolazione a rischio di povertà e di esclusione sociale che è stimata al 30% (esattamente 18.136.663).

Una situazione particolarmente grave, percepibile quotidianamente ma che l'ISTAT ha certificato e che ha spinto, ancora una volta, il Presidente Mattarella a invocare decise azioni di governo. "Creare lavoro è una priorità a tutti i livelli di governo. Occorre continuamente rafforzarne i presupposti e le condizioni normative, fiscali e sociali". Così infatti si è espresso il Presidente in occasione del discorso di consegna delle medaglie ai neo Cavalieri del lavoro, lo scorso 30 novembre.
"Questo periodo - ha sottolineato i capo dello Stato - registra una ripresa economica dai ritmi più sostenuti, in Italia e in Europa. Dobbiamo partire da qui". Un invito a raccogliere le migliori condizioni per accelerare la ripresa e lo sviluppo, che dovrebbe andare di pari passo con il lavoro e le condizioni lavorative.

Chissà se il Governo, qualsiasi coalizione prenderà la guida del Paese, saprà o vorrà prendersi quest'impegno a favore dei propri cittadini più deboli e non solo dei propri sponsor e sostenitori più forti (leggi lobbisti)!

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Domenica, 03 Dicembre 2017 07:15

c.a.s.e.a. SOMMARIO Anno 16 - n° 48 3 dicembre 2017

Editoriale: -Libertà di stampa, tra correttezza, rispetto e buon gusto - Lattiero caseari. Leggera flessione per il Grana Padano - Cereali e dintorni. L'onda lunga dei rincari prudenziali. - Si, al Glifosate. La posizione delle Organizzazioni professionali - Mutti annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or. - Altro ...

SOMMARIO Anno 16 - n° 48 3 dicembre 2017

1.1 editoriale
Libertà di stampa, tra correttezza, rispetto e buon gusto
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Leggera flessione per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. L'onda lunga dei rincari prudenziali.
4.1 HO.RE.CA. Cibus prepara un focus speciale sull'Ho.Re.Ca.
4.2 nutrizione. La Cannella, contro l'obesità.
5.1 Glifosate Si, al Glifosate. La posizione delle Organizzazioni professionali
6.1 turismo emilia romagna Vola il turismo in Emilia Romagna
7.1 allerta alimentare Cozze vive pericolose per la salute
7.2 Eventi Consorzio Agrario dell'Emilia: Sabato prossimo a San Giorgio di Piano l'Open Day
8.1 pomodoro Mutti annuncia l'acquisto di Co.Pad.Or.
8.2 confcooperative i 70 anni di confcooperative Parma.
9.1 consumi. Lo Yogurt Lattiero caseario: tra il 2012 e il 2016 acquisti di yogurt in crescita del 4%
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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20171203-cibus-48-COP 

 

La tragedia di Rigopiano è tornata prepotentemente alla ribalta. Come spesso accade con le notizie dal fascino emozionante, la ridondanza esasperata deforma la verità e consolida nella pubblica opinione una "condanna" ancor prima dell'avvio del processo.

di Lamberto Colla Parma 3 dicembre 2017
E' quasi tutta la settimana che la vicenda di Rigopiano è tornata prepotentemente alla ribalta, con esasperata ridondanza, soprattutto riguardo alle intercettazioni telefoniche di quei giorni terribili, che hanno tenuto l'Italia incollata ai televisori e si è commossa per il coraggio dei due sciatori che per primi hanno raggiunto il luogo dove avrebbe dovuto trovarsi l'Hotel dei VIP, totalmente sommerso di neve e ruotato di molti gradi sotto la spinta violenta della massa nevosa, ancor più appesantita dal materiale raccolto lungo la discesa.

Ma come intercettazioni telefoniche? Come è possibile che ancor prima che si consumasse la tragedia gli inquirenti fossero già autorizzati a raccogliere le intercettazioni telefoniche?

Allora è proprio vero che la tragedia era prevedibile! Prevedibile che 4 scosse di magnitudo attorno a 5 si sarebbero abbattute in rapida successione, come prevedibile era che si accumulassero tre metri di neve in poche ore, prevedibile infine era che una valanga di dimensioni enormi (100.000 tonnellate di massa nevosa arricchita di alberi raccolti sul percorso), dopo cinquant'anni, dovesse per forza scendere a valle sullo spazio "impunemente" occupato da decenni dall'hotel.

La combinazione fortunata (per i giornalisti), a dire il vero, è che quelle intercettazioni erano state disposte per precedenti indagini ma venute buone, per gli avvoltoi della cronaca giudiziaria, per questa nuova. Due al prezzo di uno!

E i titoli d'effetto prendono possesso dell'informazione: "Allarmi ignorati, battute e risate" e "Rigopiano, risate un' ora prima: c' è la spa? Facciamo il bagno".

Così, quei dialoghi telefonici tra operatori un po' in confusione per quella sequenza di eventi assolutamente prevedibili, come lo era anche l'annunciata esondazione del fiume (avvenuta il giorno precedente - 18 gennaio ) che nelle stesse ore della bomba di neve stava allagando Pescara (luogo del coordinamento dello stato di emergenza) e dintorni mettendo oltremodo sotto pressione tutta la macchina dei soccorsi, sono diventati, a distanza di quasi un anno, prove di colpevolezza e responsabilità.

Già perché era, ovviamente, prevedibile che le pochissime turbine e spazzaneve disponibili (una era in riparazione e un'altra è rimasta bloccata senza carburante lungo la strada che conduce a Rigopiano) furono prioritariamente dirottate a liberare le zone a più alta intensità di anziani e/o malati.

Chissà cosa si racconterebbe oggi se il coordinamento dell'emergenza avesse privilegiato la scelta di liberare la strada dell'Hotel dei VIP, quella SPA frequentata spesso dalla Barbara D'Urso e altri volti noti della Tv, lasciando al loro destino i malati, gli anziani o i più deboli.
Probabilmente, quegli stessi operatori, sarebbero già al patibolo.

La "stampa" ha deciso che sono colpevoli e che a loro deve esser assegnata una responsabilità. Altre 23 persone hanno ricevuto l'avviso di garanzia (garanzia di che, se sono già colpevoli!), a partire dall'ex prefetto per arrivare ai miseri sindaci passando dagli operatori telefonici, tutti colpevoli. Il processo è già fatto, senza appello.

Vergogna! Con questo modo di fare informazione si mettono inutilmente alla gogna potenziali innocenti e non si contribuisce a fare chiarezza e giustizia, quella vera, anzi si alimentano speranze inutili ai familiari delle povere vittime.

Tutto questo fango inutile e gratuito per una manciata d'ascoltatori o di copie vendute o di "like" in più.

(Foto: Soccorritori di Modena per liberare strada a Comunanza Rigopiano)

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Giovedì, 30 Novembre 2017 10:34

Lega Nord e la festa di capodanno a Parma

Capodanno a Parma: La festa di Fed(z). Botti di capodanno o elegia al Sindaco? - È stata pubblicata la delibera dirigenziale che impegna 250 mila euro del budget comunale per il Capodanno 2018 a Parma, la stampa dà per certo il concerto di Fedez, mentre restano ancora dubbi sul luogo dell'evento di fine anno, forse la Cittadella o altro luogo da individuare nel rispetto di tutte le normative sull'allestimento, acustica, soccorso pubblico, vigilanza e sicurezza.

Per il gruppo consigliare della Lega Nord: ancora una volta però manca la relazione con la realtà parmigiana: la città ha appena perso altre 3 posizioni e conquistato il novantesimo posto per la sicurezza nell'annuale classifica del Sole 24 ore, il bilancio comunale sarà chiuso probabilmente a gennaio con qualche problema, e il Sindaco decide di festeggiare lo stesso il Capodanno nella migliore tradizione del "panem et circenses", insomma sarà un Capodanno con effetti speciali, anzi ad Effetto Parma con "prestazioni artistiche uniche di musicisti e deejay" secondo quanto in delibera.

Il Capogruppo, Laura Cavandoli, dichiara che "Nell'anno della prima elezione il Sindaco accese l'Albero di Natale a pedali in piazza Garibaldi, ora persevera con il grande evento di Capodanno ma continua anche a non ascoltare i parmigiani, in molti stanno criticando la scelta dell'artista e la spesa che ne consegue, anche perché si dubita che potrà esserci per la città un ritorno economico adeguato se non viene individuata una location ottimale, forse lo Stadio o un centro commerciale finalmente lontano dal centro storico? Poche certezze, tanti soldi investiti, a mio parere la città merita più ascolto, non solo musicale."

(Comunicato stampa - Lega Nord Parma 30 novembre 2017)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 47 26 novembre 2017 -

Editoriale: - Il quinto potere trasloca?- Cereali e dintorni. Rincari prudenziali in previsione del lungo week end del "ringraziamento"- Ancora allarmi alimentari per prodotti contaminati. - L'autostima, cos'é e a cosa serve.- Ismea: nuovi segnali positivi per l'agroalimentare - Altro ...

1.1 editoriale
Il quinto potere trasloca?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini stabili.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Rincari prudenziali in previsione del lungo week end del "ringraziamento".
4.1 sicurezza alimentare Ancora allarmi alimentari per prodotti contaminati.
5.1 management e organizzazione L'autostima, cos'é e a cosa serve.
6.1 crisi, lavoro e suicidi La crisi spinge sulla povertà e sui suicidi. I giovani sono i più colpiti.
7.1 vino export Vino: nascono in Cina i primi corsi per "insegnare-imparando" il mercato cinese
7.2 Cibo e Salute La cura è servita: Un libro per guarire con il cibo
8.1 export La Food Valley punta alla Cina
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Gli aumenti di protezione.
10.1 agroalimentare Ismea: nuovi segnali positivi per l'agroalimentare
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

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 20171126-Cibus47-COP

 

Domenica, 26 Novembre 2017 08:45

Il quinto potere trasloca?

La televisione è ancora il mezzo che gode della maggiore fiducia del pubblico? Tra gaffes, notizie ridondanti e cuochi in tutte le salse, la Tv sta perdendo la capacità di influenzare la politica. Il quinto potere trasloca?

di Lamberto Colla Parma 26 novembre 2017

La televisione gode ancora di grandissima fiducia all'interno del complesso panorama dei mezzi d'informazione. E' quanto risulta dai dati forniti in occasione del 21esimo WORLD TV DAY, che ricorre ogni 21 novembre. Fiducia meritata forse, ma molte ombre si addensano sul più gettonato elettrodomestico.

I livelli di fiducia nei media tradizionali sono in crescita in Europa, mentre il pubblico si pone interrogativi sulla veridicità di ciò che vede e legge online.

Nel 70% dei 33 paesi analizzati, gli intervistati hanno risposto di essere inclini a fidarsi della TV e in 11 paesi, la TV risulta persino essere il mezzo che ispira maggior fiducia. In Italia, la televisione si conferma il principale strumento d'informazione, mentre i TG sono le fonti preferite (48%), seguiti dai siti internet di news (25%) e dalla stampa quotidiana (8%). A onor del vero il primo posto assoluto è conquistato dai periodici di informazione.

Molto è cambiato in questi ultimi anni e comunque la sensazione è forte, al di là dei sondaggi, che la autorevolezza della TV sia andata via via scemando. Una discesa costante seppure non così drammatica come è stata quella della carta stampata. Tv e ancor più i quotidiani, non hanno saputo interpretare il cambiamento per poi trovarsi smarriti nelle sabbie mobili della crisi economica dove la pubblicità è stata la prima illustre vittima. Le risorse finanziarie si sono volatilizzate da un anno all'altro e solo una infinitesima parte trasferite sul mercato digitale.

Così all'abbattimento dei budget pubblicitari ha fatto eco l'abbattimento delle idee, del tasso di professionalità, e programmi sempre meno originali e a basso costo sono andati aumentando e la formula dei talk show è dilagata arrivando addirittura a trasformarsi in un contenitore di informazione.

Gocce di news, sparse qua e là, all'interno dei grandi contenitori di intrattenimento, utili più a dare autorevolezza al programma "leggero" che a offrire un servizio puntuale all'utente televisivo.

Ma con l'andare del tempo, per effetto di una sorta di osmosi inversa, l'informazione stessa diventa attore della leggerezza del programma che la ospita.

L'euforia e la volontà di essere i primi a pubblicare lo scoop, peraltro molto annunciato ma spesso di notevole inconsistenza, ha condotto a clamorose gaffes e errori macroscopici contribuendo a indebolire il mito della correttezza informativa di cui la TV godeva, spalancando la porta a altri mezzi, agili, a basso costo e in grado di diffondersi rapidamente per la capacità di far diventare l'utente stesso un protagonista della notizia o un commentatore, libero di esprime la propria opinione, modificando, di fatto, il rapporto tra mezzo e utente.

Se prima l'utente, anche della pubblicità era un soggetto passivo, con l'avvento del digitale e dei social, l'utente diventa attore diretto, e con potere di scelta.

Così, per accaparrarsi il pubblico di massa, allo scopo di gratificare gli inserzionisti attaccati ai dati di share, ecco farsi largo nei palinsesti televisivi gli spazi destinati a chi catalizza, per un tempo più lungo possibile, la massa più ampia.

Nascono e proliferano i "grandi contenitori d'intrattenimento" che dalla Domenica, giornata che li ospitò per prima, si reinventano per il sabato e infine si adattano per la fascia del mattino e del pomeriggio. In questo contesto, quasi per scherzo, volendo soddisfare il gran pubblico delle casalinghe, ecco che i CUOCHI, oggi CHEF, fanno il loro ingresso nei programmi della mattina per poi "infettare" tutti i palinsesti, dalla mattina alla sera.

Da " Masterchef", con tutte le sue declinazioni, persino per bambini, a "Una cucina da incubo", solo per citare i più noti, i GURU dei fornelli sono andati a conquistare ogni angolino di quasi tutti i programmi/talk show, colonizzando il tubo catodico.

Intanto l'informazione diventa ridondante all'inverosimile. Sempre uguale, le notizie che restano sulla cresta dell'onda per più giorni con le redazioni che rincorrono sul web le più svariate, curiose, strane o particolarmente cruenti notizie, potenzialmente in grado di suonare le corde più sensibili del momento.

Ma con la fretta, l'errore è dietro l'angolo e a ogni errore un pezzo di autorevolezza viene alienato.
L'ultimo esempio e per di più ampiamente diffuso è accaduto lo scorso 21 novembre. Sulla falsa notizia della "Bambina di 9 anni stuprata dal 35enne mussulmano a Padova" ( http://www.ilpost.it/2017/11/22/bambina-musulmana-stuprata-padova/# ). ci sono cascati praticamente tutti, compreso La Zanzara che su Radio 24 (Sole 24 ore ) ha aperto la puntata con questa notizia.

20171121-falsa-notizia

In questa crisi di idee e di contenuti con la complicità della miopia dei direttori di rete, i "media" alternativi (digitali), con le loro contraddizioni e le purtroppo popolari "Fake News", hanno conquistato la fiducia di moltissimi giungendo a condizionare, più del mezzo televisivo, le scelte politiche.

Così, mentre la TV la fa da padrona sulla Cucina e sul Gossip (Rosa, Giallo o Noir) i Social Media sono entrati a gamba tesa a condizionare la politica.

Ma perdendo la capacità di indirizzare le scelte politiche, il quinto potere presto, anzi forse è già accaduto, traslocherà su altri mezzi.
Obama, Brexit e Trump sono i più illustri esempi in cui i social hanno avuto la meglio, vincendo anche sulla forza dei "sondaggi" , e per restare in Italia, il successo del M5S si identifica con i nuovi mezzi social, così come le grandi e inaspettate sconfitte dei referendum (trivelle e costituzionale) si devono assegnare alla forza di influenzamento della rete, visto come si erano graniticamente schierate le maggiori testate editoriali televisive.

Della perdita di potere di influenzamento politico della "televisione" se ne stanno accorgendo anche i politici.

Il rischio è che i governi (non solo quello italiano) tentino di mettere il bavaglio ai mezzi digitali, invece di dare uno scrollone alle reti TV (dovei partiti sono soci di maggioranza) affinché invertano la rotta e ritornino a fare una programmazione più seria, meno condizionata dagli share.

(foto copertina: Televisore anni '50 Jonnie Nord)


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Editoriale: - Tanta fatica per nulla. - Cereali e dintorni. Ancora segnali di stanchezza. - Bolle di sapone killer. Ministero Salute lancia allerta per rischio microbiologico - Merano Wine Festival. Il vincitore del "Premio Godio 2017" -Guida Michelin 2018: Salite e discese - All'orizzonte un maxi colosso dell'agricoltura - Altro ...

SOMMARIO Anno 16 - n° 46 19 novembre 2017
1.1 editoriale
Tanta fatica per nulla.
2.1 lattiero caseario Si allarga la forbice tra Padano e Parmigiano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Ancora segnali di stanchezza.
4.1 sicurezza alimentare Bolle di sapone killer. Ministero Salute lancia allerta per rischio microbiologico
4.2 vino eventi Merano Wine Festival. Il vincitore del "Premio Godio 2017"
5.1 fake news Fake news. Mutti smentisce il ritiro della propria passata di pomodoro per contaminazione da arsenico.
5.2 management e organizzazione La comunicazione d'impresa verso il Technical Report UNI T/R 11642
6.1 Guida Michelin 2018 Guida Michelin 2018: Salite e discese e un nuovo tre stelle con lo chef Norbert Niederkofler
7.1 maxi fusioni All'orizzonte un maxi colosso dell'agricoltura
7.2 rischi alimentari Ostriche contaminate. Disposto il ritiro.
8.1 mais tendenze Ismea. tendenze del mais
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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 20171119-Cibus-46-COP

 

Un giovane su dieci è povero assoluto, nel 2007 era uno su 50. Monsignor Galantino: dati straordinariamente negativi.

di LGC - Parma 19 novembre 2017 - 
Sollecitato dall'impietoso dossier sulla povertà giovanile, diffuso dalla CARITAS nei giorni scorsi, ho provato a ricercare una correlazione tra crisi e suicidi per verificare se vi fossero analogie. Un'ipotesi purtroppo pienamente verificata.

Partiamo dal rapporto Caritas.
Un giovane su dieci è povero assoluto, nel 2007 era uno su 50. Monsignor Galantino: dati straordinariamente negativi, non si tratta solo dei clochard. Oltre 200mila persone hanno chiesto aiuto.

I figli stanno peggio dei genitori, i nipoti peggio dei nonni: in Italia la povertà cresce al diminuire dell'età quella. I capifamiglia sotto i 34 anni sono sempre più in difficoltà, i tassi di disoccupazione giovanile (37,8% nel 2016) sono tra i più alti d'Europa (18,7%), l'ascensore sociale è bloccato e si registra un record di Neet (26%). Nel corso del 2016 205.090 persone si sono rivolte ai Centri di ascolto in rete (Cda) della Caritas: tra questi il 22,7% ha meno di 34 anni. I dati arrivano dal Rapporto su povertà giovanile ed esclusione sociale 2017 "Futuro anteriore", presentato lo scorso 17 novembre a Roma dalla Caritas italiana.

Il 42,8% è italiano.
L'età media è di 43,6 anni, il 64,4% è disoccupato. C'è una una sostanziale parità tra uomini (49,2%) e donne (50,8%). I senza dimora sono il 17,8% (in crescita rispetto al 2015): circa 26 mila persone. Il problema più frequente anche nel 2016 è la povertà economica (76,7%), seguita da problemi occupazionali (56,8%), abitativi (24,1%) e familiari (14,0%).
Le richieste più frequenti riguardano beni e servizi materiali (60,6%), sussidi economici (25,7%) e richieste per lavoro (14,0%) o alloggio (7,7%).

La situazione dei giovani è più critica degli anziani. Da 5 anni è "più allarmante di quella vissuta un decennio fa dagli over 65", scrive il rapporto: nel nostro Paese un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta; nel 2007 era appena uno su 50.
Dal 1995 il divario di ricchezza tra giovani e anziani si è ampliato: la ricchezza media delle famiglie con capofamiglia di 18-34 anni è meno della metà, mentre quella delle famiglie con capofamiglia con almeno 65 anni è aumentata di circa il 60%.

Il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, commentando i risultati del rapporto Caritas alla presentazione alla Stampa Estera a Roma ha detto che sbaglieremmo noi se identificassimo i poveri soltanto con i clochard, con l'immigrato che sbarca sulle nostre coste, dovremmo allargare un pò lo sguardo alle tante donne prive di dignità. C'è una povertà straordinaria e straordinariamente negativa, soprattutto oggi abbiamo bisogno di aprire il nostro sguardo, il nostro cuore alla povertà dei nostri giovani, una povertà non tanto fatta di mezzi materiali ma una povertà ancora più grossa cioè quella di non poter progettare il proprio futuro e crearsi delle alternative a una vita di dipendenza".
Galantino ha anche osservato come l'Italia si trovi dietro a molti Paesi europei nelle classifiche sulla crescita economica. "I dati che abbiamo dal nostro rapporto ci dicono che la nostra situazione non è di quelle buone, non siamo nell'alta classifica per aver superato il problema della povertà, anzi".

Veniamo ora a fare un'incursione nel terrificante mondo dei suicidi.
Ogni anno in Italia sono circa 4 mila le persone che si tolgono la vita. La maggior parte sono uomini (77%). Negli ultimi anni, infatti, a causa della crisi economica, c'e' stato un aumento del 12 per cento di suicidi nella fascia d'eta' tra i 25 e i 69 anni. Ma in Italia il suicidio e' la seconda causa di morte nella fascia d'eta' dai 15 ai 29 anni.

E si registrano casi di ragazzini tra i 10 e i 14 anni. "Questi rappresentano qualcosa di terribile- spiega, in un'intervista con l'agenzia Dire alla fine di febbraio scorso, il direttore del Servizio per la Prevenzione del Suicidio dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, Maurizio Pompili- Dal 1970 al 2008 in quella fascia d'eta' si sono suicidati 354 bambini, ma la cifra in questi restanti nove anni e' aumentata".
Secondo Pompili "mentre la mortalita' si e' ridotta in tutte le altre cause, dagli incidenti stradali alle malattie, nel suicidio non sono state messe in atto misure preventive, come il riconoscimento precoce dei soggetti a rischio o la formazione nelle scuole e nelle famiglie".

Stando all'infografica dell'ISTAT, realizzata per la giornata mondiale per la prevenzione dei suicidi, il numero dei suicidi è inferiore del -14% rispetto al 1995.

20170113-infografica-suicidi-2017

Non tragga però, in inganno il dato temporale.
Infatti il 1995 è l'anno in cui comincia a dipanarsi la pesantissima crisi del 1992-1993. "L'attuale crisi economica mondiale, - come scriveva Pasquale Tridico -il 17 aprile 2013 su "Economia e Politica" - in cui anche l'Italia è precipitata nel 2008, rappresenta per il nostro Paese solo l'ultimo stadio di un lungo declino che ha avuto inizio negli anni 90, o per essere più precisi nel biennio 1992/1993. In particolare, sostengono che le ragioni che spiegano il declino italiano, e in parte anche la recessione di oggi, così come la mancata ripresa dalla crisi, si possono trovare nelle riforme del mercato del lavoro. In particolare, la flessibilità del lavoro introdotta negli ultimi 15 anni, insieme ad altre politiche introdotte in parallelo fin dal 1992/93, hanno avuto conseguenze cumulative negative sulla disuguaglianza, sui consumi, sulla domanda aggregata, sulla produttività del lavoro e sulla dinamica del PIL."
"Le riforme del mercato del lavoro, - prosegue Tridico - sono state accompagnate, negli anni 90, da una liberalizzazione incompleta e da un processo di privatizzazione che ha favorito l'aumento delle rendite e complessivamente una redistribuzione a danno dei salari."

Ecco quindi che dal 1992 a oggi gli elementi di criticità non sono stati rimossi anzi sono andati a peggiorare e a confermare che lo stato attuale non è solo il risultato negativo di 10 anni di crisi, ma l'effetto di quasi trent'anni di crisi. E una crisi di tale periodo deve essere etichettata come normalità.

Infine, a ben guardare, il nodo dolente è sempre il lavoro. Lavoro inteso come ordinativi d'impresa, competitività perduta a causa dell'elevato costo che si traduce in disoccupazione e bassa occupazione.

Per migliorare la situazione occorre un salto di qualità delle politiche economiche e del lavoro per mettere le imprese nelle condizioni di competere e generare nuova occupazione e conseguentemente stabilità economica in un maggior numero di famiglie.

Non è un caso infatti che la Sardegna stia chiedendo di creare una "Zona Franca" sull'isola, proprio per creare nuovo lavoro. E guarda caso, è proprio la Sardegna che detiene il maggior tasso di suicidi in Italia (leggi ANSA 13 settembre 2017).
"In Sardegna sono in aumento i casi di depressione, ne è colpito il 13% della popolazione, mentre la regione è al primo posto in Italia per numero di suicidi. Lo ha detto Bernardo Carpiniello, che dirige la Struttura complessa di Psichiatria della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e presiede la Società italiana di Psichiatria."

Con l'incremento del tasso di occupazione e di stabilità economica delle famiglie non si guarirà dalla piaga dei suicidi, ma si contribuirà, e molto, alla riduzione del tasso depressivo, che è l'anticamera dell'estrema soluzione.

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 19 Novembre 2017 06:28

Tanta fatica per nulla.

Mai una gioia! Anche la nazionale di calcio ci ha traditi. Il web si scatena con l'ironia ignorando una nazionale che non si è mai fatta amare.

di Lamberto Colla Parma 19 novembre 2017
Tanta fatica per nulla. Anni e anni per imparare l'inno di Mameli e ora, quando finalmente dopo 71 anni di provvisorietà, il "Canto degli Italiani" è stato nobilitato a Inno Ufficiale, gli Azzurri del calcio non potranno sfoggiare le loro doti canore sotto i riflettori mondiali di Russia.

Una qualificazione mancata che alla fine non è stata una sorpresa, almeno a giudicare dalla reazione composta del pubblico "social". Al contrario, dalle testate giornalistiche nazionali, qualcuno ha tentato di giustificare la sconfitta dell'andata con gli svedesi con una certa partigianità dell'arbitro mentre altri commentatori hanno voluto sottolineare la prestazione d'orgoglio della squadra, colpita da sfortuna negli ultimi 90 minuti del girone di qualificazione.

20171115-straordinario-IMG 8994E non hanno intenerito e tantomeno commosso le lacrime di Buffon & C. di fine partite. Troppo evidente che fossero frutto di una delusione personale, per la mancata "gita" in terra cosacca e i suoi annessi e connessi di gratificazioni, economici e d'orgoglio, piuttosto che per la delusione regalata ai propri tifosi.

A quel popolo che si riunisce sotto la stessa bandiera solo nelle occasioni dove gioca l'Italia, non resta che spegnere la lampadina dei sogni. Un popolo che ha la sola pretesa di ammirare l'orgoglio, la dignità e la forza di tentare sino alla fine di superare l'avversario.
La vittoria può arrivare o meno, ma la grande soddisfazione viene comunque dalla prestazione coraggiosa degli uomini scesi in campo e dalla loro determinazione a onorare il tricolore e la maglia "azzurra".

"Mai una gioia". Quell'orgoglio e determinazione non sono emersi dalla nazionale che meritatamente resterà in panchina.
Una nazionale brutta, presuntuosa e anche poco elegante. Giocatori più intenti al loro look (spesso discutibile) e a non farsi male per non dover rinunciare alle ben più remunerative partite di club.

Guidati da un CT più somigliante all'anziano, intento quotidianamente a commentare e criticare i lavori delle fognature sotto casa, che a un condottiero capace di scatenare le energie dei ragazzi nelle poche ore che ha a disposizione il team.

Perdere è concesso e i tifosi lo sanno. Ma perdere senza onore l'italiano non lo accetta.

Questi fortunati ragazzi non si rendono conto di quanto male hanno fatto a tanti italiani. Ai tanti che cercano di anestetizzare i propri dolori nei 90 minuti che la nazionale gioca. Pronti a riconoscere la sconfitta ma a esaltare i propri guerrieri per il coraggio e la forza dimostrata.

Quel coraggio e quella forza che molti di noi non hanno più. Che tirano a campare solo per tentare di regalare un futuro o un momento di piacere ai propri figli o nipoti, sottraendolo a loro stessi.

Queste persone non hanno più nemmeno il traguardo dei mondiali di Russia, tanto gli azzurri non ci saranno.

E il web, questa volta, invece degli insulti si è divertito con la satira e l'ironia, gli 20171114-ikea-IMG 8977 del calcio stanno già selezionando la nazionale per cui tifare tra quelle più simpatiche e meno dotate. Chissà che si porti fortuna a un'Islanda a caso.

Allora godiamoci di un po' di cotanta fantasia e simpatia tutta italica.

 

 

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Pubblicato in Politica Emilia

Editoriale: - Federalismo, scissionismo, autoreferenzialità e informazione - Continua lo scivolone del burro - Cereali e dintorni. Dall'USDA la sorpresa del grano. - Giovani. l'Inps si ricrede sulla decontribuzione - Vino, Export: L'Italia cede alla Francia la storica leadership negli USA - Altro ...

SOMMARIO Anno 16 - n° 45 12 novembre 2017
1.1 editoriale
Federalismo, scissionismo, autoreferenzialità e informazione
2.1 lattiero caseario Continua lo scivolone del burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Non ci sono stati grandi movimenti.
4.1 sicurezza alimentare Eurospin richiama un lotto di Filetti di Acciughe.
4.2 vino eventi Le novità del 26° Merano WineFestival (10-14 novembre)
5.1 INPS giovani Giovani. l'Inps si ricrede sulla decontribuzione.
5.2 management e organizzazione Una organizzazione aziendale realizzata ad arte
6.1 economia 4.0 Aziende 4.0. Più tecnologie e meno persone?
7.1 vino eventi Aspettando Merano Winefestival
8.1 vino export Vino, Export: L'Italia cede alla Francia la storica leadership negli USA.
8.2 vino eventi Presentato "Enologica" - Bologna dal 18 al 20 novembre
9.1 Vinitaly Vinitaly presenta gli espositori anche in Cinese.
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA la sorpresa del grano.
11.1 sicurezza alimentare Uova e derivati al fipronil, ancora segnalazioni del Ministero della salute e di RASFF
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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