Giovedì, 01 Febbraio 2024 07:32

Il "Piano Mattei": un altro fallimento della politica dei "finti sovranisti" In evidenza

Scritto da Prof. Daniele Trabucco

Di Daniele Trabucco Belluno, 31 gennaio 2024 -  Moussa Faki, l'attuale Presidente della Commissione dell'Unione africana, ha dichiarato, in relazione al cosiddetto "Piano Mattei",

non solo che gli Stati si sarebbero aspettati di essere consultati preventivamente (la Meloni ha parlato di Stati dell'Africa settentrionale e subsahariana che sarebbero aumentati secondo una logica incrementale), ma anche che vogliono vedere qualcosa di concreto. Dove sono i 5 miliardi di euro annunciati dal Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore On. Giorgia Meloni che si dovrebbero aggiungere ai 150 miliardi di euro dell' "European Global Gateway" voluto dall'Unione Europea?

Nella legge ordinaria dello Stato n. 2/2024, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 15 novembre 2023, n. 161 contenente disposizioni normative urgenti per il "Piano Mattei" funzionale allo sviluppo degli Stati nel continente africano, risultano i 2,8 milioni di euro annui per il personale della struttura di Missione ai sensi dell'art. 6. Giorgia Meloni, che sta dimostrando di non essere politicamente all'altezza nella guida dell'Italia, si è riferita al Fondo per il clima e a quello per la Cooperazione allo sviluppo da cui poter attingere la somma indicata. Peccato che, nella normativa di cui sopra, non se ne faccia menzione: manca, in altri termini, la base legale per lo spostamento delle risorse.

Il Governo della Repubblica, sostenuto da una maggioranza parlamentare di centro-destra, ha più volte parlato di un "approccio non predatorio" nei confronti dell'Africa. Ora, al di là degli slogan, in che cosa consiste questa "nuova prospettiva" in termini pratici? Perché i pilastri (istruzione e formazione, salute ed agricoltura ed energia, partenariato nel settore aerospaziale etc.) di cui all'art.2 sono piuttosto vaghi.

Si potrebbe obiettare che una legge non potrebbe stabilire qualcosa di più specifico, in quanto questo dipenderà dai singoli progetti. Tuttavia, anche la documentazione messa a disposizione dall'Esecutivo è alquanto scarna. Insomma si naviga a vista.

Conta più il nome del Piano che il suo reale contenuto. In realtà, siamo al solito scambio investimenti in cambio di meno migranti.

 Nihil sub sole novum e allora non si citi il nome di Enrico Mattei (1906–1962) invano...

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(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.

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www.danieletrabucco.it