Giovedì, 13 Luglio 2023 06:17

Sciopero trasporti. Un commento fuori dal coro. In evidenza

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Durante i mesi estivi ormai gli italiani, ma anche i turisti di altre nazionalità, hanno fatto il callo alle speciose argomentazioni dei sindacati dei trasporti.

Di Luigi Angeletti Bologna, 13 luglio 2023 - Puntualmente, incuranti del loro delicato compito in un importante ganglio economico, perché ai trasporti sono collegati tanti altri, i lottatori dei trasporti scendono in lotta, evitando di farsi vedere, così da evitare le ire o le ingiurie dei malcapitati utenti lasciati nelle stazioni o nei porti in attesa di un impossibile miracolo: le tre caravelle non spunteranno all'orizzonte.

Senza contare il fatto che nelle grandi città, la polverizzazione delle sigle sindacali ha dato luogo alla sciopero del Venerdì (nessuna parentela con Robinson Crusoe) che termina il lunedì successivo.

Insomma, dobbiamo quindi rassegnarci ad essere ostaggi della potente corporazione dei trasporti?

Avendo militato in un sindacato, che si definiva dei cittadini, oggi scomparso perché rimpiazzato da quello delle persone, mi permetto di suggerire questa soluzione.

Innanzitutto, le organizzazioni sindacali, se davvero vogliono colpire i datori di lavoro inadempienti, potrebbero non chiedere il biglietto o indire uno sciopero virtuale, senza ricadute negative su noi poveracci.

Poi il governo può azionare, una volta avuto sentore della proclamazione dello sciopero, la leva della precettazione dei lavoratori coinvolti.

Le regole sono alla base di ogni democrazia, altrimenti prevalgono gli interessi dei più forti, a scapito di quelli più deboli.

O vogliamo creare le premesse per una rivolta della maggioranza fino adesso silenziosa?

Colpisce, inoltre, lo sgarbo istituzionale delle grandi confederazioni, ad eccezione della Cisl, che convocate al tavolo ministeriale, hanno scelto di non essere presenti.

 

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