Martedì, 04 Novembre 2014 10:02

F1, Usa: Hamilton si avvicina al mondiale

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L'inglese mostra gli artigli ed allunga sul compagno Rosberg. Solo sesto Alonso. Per la Ferrari si è trattata dell'ennesima domenica difficile -

Parma, 4 novembre 2014 - di Matteo Landi -

La Formula 1 torna negli Stati Uniti ed allo spettacolo. Dopo un Gran Premio di Russia disputato su una pista piatta e per lo più composta da curve ad angolo retto ne è servita una con sali-scendi e curve veloci ed impegnative per rivedere duelli e sorpassi. Il tracciato, disegnato dall'architetto Hermann Tilke ispirandosi alle più belle piste del mondo, è forse l'unica sua opera degna di nota rimasta in calendario. Tuttavia quella che interessa maggiormente è la lotta per la prima posizione, e bisogna ringraziare Toto Wolff e Niki Lauda se questo mondiale non passerà alla storia come uno dei più abulici degli ultimi anni. La politica della Mercedes, che si basa sull'avere due numeri 1 e non una prima guida one man show accompagnata da un pilota di secondo piano, ha regalato una entusiasmante lotta al vertice al posto di una cavalcata solitaria che avrebbe spento l'interesse di tanti, almeno per quest'anno, nei confronti di questo sport.

La gara di Austin è stata lo specchio perfetto dell'andamento della stagione. Le qualifiche hanno visto spiccare un Nico Rosberg particolarmente a suo agio sulla pista del Texas, capace di annichilire il compagno di squadra Hamilton. Il pilota inglese, ritenuto da tanti come il pilota più veloce della sua generazione, anche se non il più consistente, quest'anno potrà però al massimo pareggiare il conto con il compagno di squadra, che con quella americana ha portato a nove le pole position stagionali a due sole gare dal termine contro le 7 dell'inglese.

Peccato che a Rosberg sembri sempre mancare quel qualcosa che lo separa dal potersi considerare un campione, come ha dimostrato in gara quando non è riuscito ad opporre resistenza all'attacco feroce di Hamilton. Una manovra bellissima quella dell'inglese che ha poi dominato fino al traguardo. Con questa ha raggiunto la quinta vittoria consecutiva, la decima stagionale contro le "appena" quattro di Rosberg. Solo il punteggio che premia la regolarità più della vittoria permette al tedesco, staccato ora di 24 lunghezze, di rimanere in corsa: la doppia attribuzione di punti nella gara finale di Abu Dhabi renderà aperta la contesa per il titolo fino all'ultimo.

All'apoteosi delle frecce d'argento fa contraltare l'ennesima prova deludente delle Rosse: Alonso, giunto sesto, ha fatto quel che ha potuto, al contrario di Raikkonen che, fra una tamponata ricevuta ad inizio gara e la sua mancanza di feeling con una vettura progettata sulle indicazioni del campione spagnolo, non è riuscito a concludere a punti. Vedremo se per Kimi sarà più semplice il prossimo anno quando avrà molto probabilmente in squadra Vettel. Il quattro volte campione del mondo tedesco è stato autore di una gara di carattere: partito ultimo, addirittura dalla corsia box, è risalito fino alla settima posizione grazie a dei bei sorpassi ed a un buon ritmo.

Il sorpasso più bello della gara e forse della stagione ce l'ha tuttavia regalato Vergne. Il pilota della Toro Rosso, ancora senza un contratto per il prossimo anno, ha compiuto una manovra spettacolare ed aggressiva su Grosjean. Peccato che i commissari vi abbiano visto della scorrettezza, infliggendogli 5 secondi di penalità facendolo passare dalla nona alla decima posizione finale. E' inutile cercare lo spettacolo a tutti i costi anche con strumenti artificiosi, se poi si decide di penalizzare i piloti non appena arrivano al minimo contatto con l'avversario. Con i metodi di valutazione odierni piloti come Gilles Villeneuve, Senna e Schumacher non avrebbero mai scritto meravigliose pagine di storia.

Domenica 9 novembre sulla pista di Interlagos, teatro di epiche battaglie del passato, ci auguriamo che i piloti possano lottare senza condizionamenti esterni. Non saranno presenti in Brasile Marussia e Caterham, assenti anche nella gara americana per problemi economici. Lo stravolgimento regolamentare di quest'anno ed il calendario agonistico così lungo hanno messo alle corde le due piccole squadre entrate in Formula 1 nel 2010 sotto la denominazione rispettivamente di Virgin e Lotus.