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Scegliere un vino, orientarsi fra le tante proposte è sempre stato un compito delegato all'enotecario di fiducia o all'amico che consigliava una cantina vicino a casa.

da L'Equilibrista Parma, 18-03-2020 - @lequilibrista27 -

Oggi il vino sta vivendo un momento davvero delicato, perché come tutti, sta affrontando qualcosa di sconosciuto ed al quale nessuno è mai stato preparato prima d'ora, in più la complicata situazione economica ci porterà ad utilizzare strumenti nuovi ancora poco collaudati dalla maggior parte di noi.
I vignaioli hanno la costanza e la competenza tecnica ma solitamente manca loro la strategia comunicativa e questa deve essere sviluppata al meglio per poter esprimersi e portare avanti le loro aziende, le loro famiglie ed il loro lavoro. Ed ecco l'approccio di una azienda che lavora nel campo della comunicazione del vino.

L'Equilibrista intervista Massimo Rendinelli @Happywiners

Spesso mi chiedono di far parte di panel di degustazione per dare un parere oppure di dare spazio a vignaioli che lo meritano e come sempre, sentito il vino e la loro storia, giudichiamo il progetto e se valido lo portiamo avanti.
E' per questo che con Massimo Rendinelli di Happywiners, ho scambiato una chiacchierata e ci siamo confrontati su diversi temi. Fra le tracce che sono emerse ne ho selezionate alcune che penso possano essere interessanti per approfondire un'epoca in grande evoluzione e dove i social la faranno da padrone.

Nella tua operatività quotidiana, come si pongono le aziende a proposito delle nuove forme di comunicazione del vino ?
"Il mondo del vino sta cambiando perché anche in questo settore è iniziata l’era social, dopotutto in ritardo rispetto ad altri campi. Oggi in un periodo in cui abbiamo a disposizione migliaia di vini da tutto il Mondo acquistabili con un clic, è fondamentale saperlo comunicare. Le nuove forme di comunicazione devono essere gestite a pieno dalle Aziende e devono far parte della loro strategia come ogni altra catena del loro valore. Ma poche lo sanno fare e quindi si affidano sempre di più a professionisti dedicati perché loro giustamente devono fare il vino e curare le vendite o magari gli approvvigionamenti.

Cosa credi possa fare la differenza al tempo del Corona Virus e come vedi il nuovo cliente che una azienda vitivinicola si troverà a servire nel futuro prossimo?
Le persone, le storie, l’empatia. La gente non compra solo un prodotto ma la storia che questo vino rappresenta.
HappyWiners ad esempio è un progetto che nasce con l’obiettivo di raccontare il vino alla gente. Siamo degustatori appassionati e professionisti dei nuovi media ma ad oggi non basta, bisogna poter viaggiare, visitare le cantine, incontrare i produttori e conoscere le loro storie. È proprio questa la parte del vino che ci piace: aiutare un mondo fatto di persone, di luoghi e di emozioni, a poter essere conosciute dal grande pubblico che li possa apprezzare e dare valore. A tal proposito, nell'attuale momento storico dove tutto questo è proibito, alle aziende che ci contatteranno, vogliamo offrire gratuitamente la nostra competenza per tutta la durata della crisi fino al mese di Aprile, creando una pagina dedicata ai loro vini, mantenendo quindi una sorta di memoria storica attraverso una vetrina che rimane sul sito a disposizione di tutti. Ci sono anche cantine che ci inviano i loro vini dandoci la possibilità di commentare e degustare i loro prodotti attraverso degli interventi on-line. Iniziative che spero servano a superare il momento attuale dando uno strumento veloce ed intuitivo alle aziende vinicole.

Cosa pensi possa essere necessario quindi ad una azienda che si relaziona al mercato di oggi?

Le Aziende in generale e quelle vitivinicole nello specifico, hanno bisogno che i propri contenuti siano veicolati e che dalla pura e semplice pagina virtuale che garantiva il sito internet, si vada a raccontare un' emozione fornendo dei significati chiari che vadano veicolati dall'on-line all'off- line e quindi riportino una concretezza ed una dimensione reale.
Per questo in HappyWiners abbiamo deciso di utilizzare un linguaggio più semplice per avvicinare tutti al mondo del vino, compresi i giovani che utilizzano tanto i social ma anche tutti quegli appassionati che vorrebbero imparare qualcosa in più fino rispetto al classico acquisto d'impulso al supermercato.

Che tipo di contenuti pensi che oggi il turista del vino stia cercando ?

Cerca sempre di carpire informazione e di dare importanza al lavoro del vignaiolo che oggi sta riscuotendo finalmente il posto che merita, non ha caso il recente incremento delle scuole zootecniche e delle facoltà di agraria lo ha dimostrato. Nei miei post e negli articoli quindi, cerco sempre di essere piacevole e non risultare pesante anche laddove si parli di temi didattici perché abbiamo riscontrato che il pubblico è interessato alle nozioni ma non ai paroloni ed è spesso allergico ai tecnicismi eccessivi.

Nei prossimi mesi cercheremo di approfondire questi temi che ritengo fondamentali e strategici per un tessuto aziendale che necessita di innovazione nei confronti di un pubblico sempre più connesso e sempre più interessato a queste realtà.

Il vino porta con se una componente materiale imprescindibile che avrà sempre bisogno della componente esperienziale per farsi comprendere al massimo, quindi per quanto la narrazione ed il racconto saranno centrali, gli operatori dovranno portare i clienti in visita nelle cantine, organizzare eventi e degustazioni che possano esaltare al massimo il lavoro di queste persone che ad oggi a causa del Corona Virus non possono per il momento avvenire.

Contatti ed info:
http://www.happywiners.com/about 
https://www.instagram.com/p/B86zby5CWxT

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Viaggiare per lavoro non è mai troppo semplice, in particolare per chi si trova a visitare per la prima volta una città che non conosce. Proprio per questo, ecco una serie di suggerimenti per trovare il giusto hotel.

Soggiornare nell’hotel giusto può davvero avere un impatto su come sarà il proprio viaggio di lavoro. Quindi, è bene impegnarsi nel trovare la soluzione migliore per le esigenze di cui si può avere bisogno.

Avere la possibilità di lavorare senza interruzioni o disturbi, trovarsi a una breve distanza da un ristorante dove pranzare o cenare sono fattori da non sotto valutare. Fattori, che permettono di rimanere concentrati sul quadro generale del viaggio di lavoro e permettono a ogni persona di portare a termine tutte le attività per cui si è intrapreso un viaggio di lavoro.

Ad esempio, per chi si trova a Rimini per un viaggio di lavoro o per presenziare a uno dei tanti convegni che si organizzano in questa città, è bene soggiornare in un hotel vicino al palacongressi di Rimini. In questo modo, senza impiegare troppo tempo, si potrà arrivare al palacongressi per seguire l’evento e allo stesso tempo trovarsi nelle vicinanze del centro cittadino. L’Hotel Corallo di Rimini è una di queste scelte. Grazie a camere spaziose, servizi studiati per le esigenze di chi viaggia per lavoro e un servizio di reception attento e pronto a risolvere ogni problema, si può avere la certezza di non avere nessun problema durante il proprio soggiorno.

1. Assicurarsi che l’hotel abbia tante recensioni positive

Una delle prima cose da valutare, è la reputazione online dell’hotel dove si andrà a soggiornare. Se sono molti gli ospiti che si sono trovati bene in quella struttura, ci sono buone possibilità che anche il proprio soggiorno sarà ottimo. È bene iniziare a verificare le recensioni negative di un hotel, per comprendere se esistono dei veri problemi o se si è verificato solo un problema non inerente le offerte dell’hotel-

Se molti clienti nel settore business si lamentano per una connessione internet inaffidabile o del servizio ristorante messo a disposizione dall’hotel, forse è il caso di prendere in considerazione di cambiare struttura ricettiva per il proprio soggiorno.

2. Prendi in considerazione una catena alberghiera

Quando si sceglie un partner commerciale, in molte occasioni si può beneficiare di speciali convenzioni o sconti. Anche nel caso di viaggi di lavoro, può essere una buona idea prendere in considerazione una catena alberghiera che ha più hotel sparsi per la penisola italiana.

Questa scelta, permette anche di essere sicuri che durante ogni soggiorno si potrà beneficiare di una serie di servizi base come prese usb per caricare i propri dispositivi, bollitore per tè o un servizio in camera 24/24. Fattori, che permettono di rendere più confortevoli le ore che si passerà in hotel durante i propri viaggi di lavoro.

3. Prendi in considerazione hotel con un deposito bagagli

Durante i viaggi di lavoro, può sempre presentarsi il caso che il proprio treno è in ritardo o dopo diverse ore dal check-out dalla propria camera. Per non doversi portare appresso la valigia, è bene verificare la presenza di un deposito bagagli nella struttura dove si è soggiornato.

Questo particolare, che spesso è preso poco in considerazione, permette di organizzare al meglio i propri spostamenti il giorno di partenza, e perché no, anche di avere la possibilità di visitare la città prima di partire per tornare presso il proprio domicilio.

4. Verifica cosa è presente nelle vicinanze

Quando si cerca un hotel dove soggiornare durante una fiera o un viaggio di lavoro, è bene assicurarsi della sua posizione. Se ci si trova in un quartiere molto al di fuori dal centro cittadino o senza particolari attrattive, le ore libere dal lavoro possono diventare molto noiose. In particolare durante la sera, se si prende la decisione di uscire a cena o a sgranchirsi le gambe.

Se si ha la possibilità, può essere una buona idea prenotare in una struttura ricettiva che si trova a una distanza ideale dal luogo dell’impegno di lavoro e dal centro città. In questo modo, non si avranno problemi sia durante le ore di lavoro sia durante le ore libere.

5. Verificare la presenza di una connessione gratuita

Anche se mettiamo questo particolare come ultimo punto da verificare, può essere bene verificarlo come primo. Fornire una connessione Wi-Fi gratuita per i propri clienti è un servizio che il 90% degli hotel fornisce, ma è sempre bene verificare che questo servizio sia presente gratuitamente.

In caso di necessità, potrebbe essere “antipatico” dover pagare la connessione Wi-Fi per inviare una mail di lavoro o fare una conferenza su Skype.

Organizzare anche questi piccoli dettagli per un viaggio di lavoro, può fare una grande differenza. Quando si è in viaggio, è bene evitare tutte quelle situazioni che possono portare a diminuire la propria concentrazione. Scegliere l’hotel giusto per il proprio soggiorno, è il modo migliore per farlo.

La notizia più rilevante si annida tra i timori determinati dal Coronavirus. Per ora a risentire della crisi sanitaria  è la mozzarella a causa della chiusura degli esercizi HORECA.  Parzialmente in flessione i freschi seppure la GDO sia in gran forma. Si potrebbe prospettare, in un prossimo futuro, un periodo, peraltro non prolungato, di flessione per i prodotti esportati. Chiuse le borse di Milano e Verona, a Parma invece si registra la caduta del Parmigiano Reggiano.  


di Virgilio Parma 17 marzo 2020 - 
 
LATTE SPOT – Quotazioni invariate sia alla borsa veronese che milanese in ragione della chiusura di entrambe. Riproponiamo perciò il precedente comunicato del 9 marzo 2020. "Alla riapertura della Borsa veronese il titolo del Latte spot si ritrova a -7,7% rispetto la quotazione di tre settimane precedenti. Il latte spot crudo nazionale con un pesante ridimensionamento giunge a collocarsi tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. -7,8% per il latte intero pastorizzato "spot" estero che quota  36,09 e 37,12 €/100 litri di latte e infine il Latte scremato pastorizzato spot estero cede ancor più e si colloca tra 20,70 e 21,74 €/100 litri di latte (-16,3%)."
 
BURRO E PANNA – Chiuse le borse di Milano e Verona. A Parma lo zangolato cede  l’8,7%  
Borsa di Milano 09 marzo 2020: 
BURRO CEE: 3,25 €/Kg. (-)
BURRO CENTRIFUGA: 3,50 €/Kg.  (-)
BURRO PASTORIZZATO: 1,65 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,45 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 170 €/Kg. (+)
MARGARINA gennaio 2020: 1,03 - 1,09 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 9 marzo 2020: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,60 / 1,63 €/Kg.
 
Borsa di Parma 13 marzo 2020 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 17 marzo 2020 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 - 1,05 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 9 marzo 2020 – Borsa chiusa. Rimangono invariati i listini del Grana Padano per le classi più vecchie. Il fresco cede 10 centesimi al chilo
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 – 7,05 €/Kg. (-)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 8,95 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,70 – 5,85 €/Kg. (-)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 13 marzo 2020 – Quotazioni in forte discesa su tutti i fronti.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 8,00 - 8,35 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 8,60 - 9,00 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 9,50 - 10,15 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,20 - 11,15 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 12,05 €/Kg. (-)

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Coronavirus. I Carabinieri consegnano al presidente Bonaccini cinque ventilatori polmonari sequestrati dai Nas di Parma, prodotti in Emilia-Romagna e destinati all'estero: "Verranno messi a immediatamente a disposizione della sanità regionale. Indispensabile, anche attraverso operazioni come queste, garantire le dotazioni strumentali e tecnologiche necessarie a chi opera in prima linea contro il virus"

Su disposizione del Prefetto di Parma, e in collaborazione con l'Agenzia della Dogane, i militari dell'Arma hanno scoperto una operazione triangolare che partiva dall'azienda produttrice del parmense e passava da una ditta polacca

Bologna 17 marzo 2019 - I Carabinieri del Nas di Parma hanno consegnato questa mattina al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, cinque ventilatori polmonari automatici con i relativi accessori, originariamente destinati all’esportazione negli Emirati Arabi Uniti. Destinazione finale che sarebbe stata raggiunta attraverso un’operazione triangolare che partiva dall’azienda produttrice, del parmense, passando per una ditta polacca.

I dispositivi, requisiti dai Nas di Parma in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, sulla base del decreto disposto dal Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, vengono invece ora messi immediatamente a disposizione degli operatori sanitari dell’Emilia-Romagna e per questo sono stati consegnati al presidente della Regione. Andranno subito ad aumentare la dotazione tecnica necessaria per rispondere in maniera sempre più efficace alla gestione dell’emergenza coronavirus.

Il presidente della Regione, accogliendo la delegazione dei Nas, guidata dal Maggiore Gianfranco Di Sario, ha ringraziato i militari e l’Arma dei Carabinieri per il loro supporto: “La nostra sanità sta affrontando il momento più difficile di sempre, con grande professionalità e con uno spirito di abnegazione che ci rende orgogliosi del lavoro dei nostri sanitari. Assicurare la piena disponibilità delle dotazioni tecnologiche necessarie è per noi indispensabile, anche attraverso operazioni come quella di oggi, che contribuirà a dare ai nostri operatori migliori condizioni in cui lavorare. Un’operazione- ha concluso- perfettamente in linea con l’auspicio che avevo avanzato già all’inizio dell’emergenza sanitaria, quando insieme ai miei colleghi presidenti di Regione avevo chiesto, in quel caso riferito ai dispositivi di protezione individuale, che quelli prodotti in Italia rimanessero nel nostro Paese, arrivando, se necessario, alla loro requisizione”.

(Nella foto allegata, il presidente Bonaccini e il Maggiore Di Sario)

Pubblicato in Cronaca Emilia

Nessun obbligo di chiusura per gli hotel italiani molti hanno chiuso per mancanza di clienti, tanti altri proseguono l’attività al servizio della comunità

Il decreto adottato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che impone la sospensione di alcune attività economiche, non menziona in alcun modo gli alberghi e le strutture ricettive.
Federalberghi, anche alla luce delle fake news circolate nelle ultime ore, ritiene opportuno chiarire che NON è PREVISTO alcun obbligo di sospensione dell’attività ricettiva, ma che questa resta una libera scelta dell’imprenditore come accaduto in questi giorni dove molti alberghi, preso atto della totale mancanza di clienti, sia italiani che stranieri, hanno deciso di chiudere i battenti, in attesa di tempi migliori.

Non mancano tuttavia le strutture, su tutto il territorio nazionale, che continuano ad erogare il servizio, lavorando in perdita, con spirito di responsabilità, per fornire il necessario supporto alle persone che ne hanno bisogno.

A titolo meramente esemplificativo, in queste ore gli alberghi italiani stanno accogliendo squadre di tecnici ed operai impegnati in cantieri e nella fornitura di servizi di assistenza tecnica, persone che viaggiano per motivi di salute, connessi all’esigenza di curare se stessi o di accudire i familiari ricoverati in ospedale, equipaggi degli aerei, dei treni e dei pullman che alla sera concludono il turno in una località diversa da quella di residenza, persone che per motivi di servizio sono abitualmente alloggiate presso i residence, turisti che avevano iniziato il proprio viaggio in Italia la settimana scorsa e sono in attesa di far rientro a casa e tanti altri.

 

Pubblicato in Comunicati Turismo Parma

Coronavirus, l'aggiornamento. 3.522 i casi positivi in Emilia-Romagna (+429). 1.334 sono i casi lievi in isolamento a domicilio. E salgono a 88 le guarigioni (+20). Oltre 13mila (13.096) i test refertati. I pazienti in terapia intensiva sono 197. Crescono purtroppo i decessi, che arrivano a 346: 62 in più rispetto a ieri. Prosegue il potenziamento della rete ospedaliera con 2.262 già allestiti, tra posti letto ordinari e di terapia intensiva (165 in più rispetto a ieri)

Bologna 16 marzo 2020 - In Emilia-Romagna sono complessivamente 3.522 i casi di positività al Coronavirus, 429 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 12.054 a 13.096 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.

Complessivamente, sono 1.334 le persone in isolamento a casa (+134) perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 197 (28 in più rispetto a ieri). E salgono a 88 (+20) le guarigioni, 85 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 284 a 346: 62, quindi, quelli nuovi, che riguardano 41 uomini e 21 donne. Per la maggior parte delle persone decedute sono in corso gli approfondimenti per verificare se avessero patologie pregresse, anche multiple.

I nuovi decessi registrati riguardano 23 residenti in provincia di Piacenza, 17 in quella di Rimini, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Bologna, 4 in quella di Reggio Emilia e 4 in quella di Modena.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.073 (61 in più rispetto a ieri), Parma 707 (45 in più), Rimini 509 (84 in più), Modena 440 (73 in più), Reggio Emilia 241 (56 in più), Bologna 291, di cui del circondario imolese 90 (complessivamente 62 in più, di cui 18 a Imola e 43 a Bologna), Ravenna 114 (14 in più), Forlì-Cesena 103 (di cui a 52 Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 51 a Cesena, 17 in più rispetto a ieri), Ferrara 44 (10 in più rispetto a ieri).

2.262 posti letto aggiuntivi già allestiti: 1.916 ordinari e 346 di terapia intensiva
Passano dai 2.097 di ieri ai 2.262 di oggi i posti letto già allestiti, tra ordinari (1.916) e terapia intensiva (346), per i pazienti colpiti da Coronavirus, grazie all’impegno messo in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. Nello specifico: 565 a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 572 a Parma (44 terapia intensiva), 328 a Reggio (48 terapia intensiva), 185 a Modena (49 terapia intensiva), 302 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (di cui 85 per terapia intensiva), 68 a Ferrara (21 di terapia intensiva), 242 in Romagna (in particolare: 124 Rimini di cui 22 per terapia intensiva; 46 Ravenna di cui 12 per terapia intensiva, 55 Forlì di cui 8 di terapia intensiva, 17 Cesena tutti per terapia intensiva).

In particolare, si sono aggiunti ieri a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto. E anche l’Ospedale di Comunità di Bobbio, sempre nel piacentino, è Covid hospital da ieri. A queste strutture si affiancano, come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.

Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nuova) come Ospedale Covid, oltre a Guastalla da oggi si aggiunge Scandiano.
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi (dove è già attiva per pazienti COVID la Terapia Intensiva), Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.

Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital gli ospedali di Lugo e di Riccione.

Punti triage

Si è aggiunta oggi una nuova tenda davanti all’ospedale di Piacenza che va a potenziare i 21 punti triage attivati finora in Emilia-Romagna dalla Protezione civile regionale davanti ai presidi sanitari per la sicurezza degli operatori impegnati a gestire l’emergenza Coronavirus: 3 nella città metropolitana di Bologna (2 nel capoluogo, davanti agli ospedali Sant’Orsola e Maggiore, ed 1 a Imola); 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori e dove ieri è stata allestita una ulteriore tenda con funzioni di magazzino); 2 in provincia di Ferrara (ad Argenta ed a Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (a Meldola davanti all’Irst Centro oncologico); 1 nella Repubblica di San Marino.

Volontariato
Ieri sono stati 104 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.445 dal 23 febbraio scorso. /EC

Incontra Assicurazioni estende gratuitamente le garanzie della polizza UniCredit My Care Salute per il virus Covid-19 e mette a disposizione h24 la centrale medica operativa di UniSalute

In riferimento alla situazione sanitaria che sta coinvolgendo il nostro Paese relativamente alla diffusione del virus Covid-19 (Coronavirus), Incontra Assicurazioni, compagnia del gruppo Unipol, tutela i clienti attraverso soluzioni assicurative e servizi di assistenza h24.

UniCredit My Care Salute, la soluzione assicurativa proposta da Incontra Assicurazioni e distribuita da UniCredit, prevede diverse coperture che valgono anche in caso di contagio da Coronavirus: spese sostenute per visite specialistiche o esami diagnostici, diaria da ricovero, pacchetti di assistenza dedicati in caso di ricovero e utili servizi di assistenza telefonica disponibili h24 tra cui anche pareri medici immediati.
Oltre alle garanzie già previste, e in via straordinaria, in considerazione della particolare situazione in corso, Incontra Assicurazioni ha deciso di estendere gratuitamente il riconoscimento della diaria da ricovero anche nel caso in cui l’assicurato sia costretto a regime di isolamento obbligatorio presso il proprio domicilio a seguito di positività al tampone COVID-19. Inoltre, sempre a seguito di positività al tampone COVID-19, verrà eliminata la carenza dei 30 giorni prevista dalla polizza e, per le visite specialistiche e accertamenti diagnostici, verranno raddoppiati i massimali ed eliminati gli scoperti a carico degli assicurati in caso di utilizzo di centri non convenzionati.

Questa misura, senza alcun costo aggiuntivo, è valida per tutti gli assicurati beneficiari delle coperture di UniCredit My Care Salute.
Inoltre, i possessori di UniCredit My Care Salute possono contare gratuitamente sul servizio di consulenza medica sul Coronavirus tramite la Centrale Medica operativa h24 di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol, dedicata alla prevenzione e tutela della salute. Per accedere al servizio ciascun cliente potrà fare riferimento al numero verde presente in polizza.
Al fine di sensibilizzare tutti i cittadini su un tema di rilevanza internazionale, UniSalute ha anche avviato attraverso i propri canali social (tra cui il blog “InSalute”) una campagna di informazione volta a far conoscere i principali comportamenti da adottare in ottica di prevenzione da Coronavirus. Gli articoli sono redatti in collaborazione con i medici virologi del proprio Comitato Scientifico.
Milano, 16 marzo 2020

Incontra Assicurazioni è un'impresa partecipata da UnipolSai e Unicredit e svolge la propria attività assicurativa nei rami danni collocando, con l'intermediazione di quest'ultima, i propri prodotti attraverso gli sportelli bancari.
La salute e il benessere dei clienti è una priorità assoluta per UniCredit e Incontra Assicurazioni.

Lunedì, 16 Marzo 2020 08:46

Eravamo già in emergenza.

Nei giorni scorsi, il Governo italiano ha annunciato l’adozione di misure straordinarie, per il reclutamento di 20.000 operatori sanitari, tra medici, personale infermieristico ed altre figure. Il decreto che le contiene è il numero 14 del 9 marzo 2020. Il nostro Servizio sanitario nazionale è arrivato all’appuntamento con l’emergenza coronavirus stremato da due decenni di tagli al personale, ai posti letto, ai reparti ed alla ricerca.

Anche se insufficiente, l’annuncio del numero dei professionisti assumibili mostra tutte le caratteristiche di una presa di coscienza delle gravi carenze che la macchina sanitaria italiana sta sopportando e che la vedono, specialmente ora, in forte difficoltà.

Invece, scorrendo i diciotto articoli che compongono il decreto legge in questione, si scopre che non solo il precariato è il tratto comune alle sbandierate assunzioni, ma, “gli incarichi hanno la durata di un anno e non sono rinnovabili” (art.2).

Così, per la guerra al nuovo virus, si dovrà rimanere in corsia con dispositivi di protezione che languono e ben oltre l’orario di lavoro (art.13 c.2). Ma non è finita qua, se si considera che il covid-19 ha la capacità di diffondersi rapidamente e ripresentarsi. L’articolo 7 del decreto in questione sospende la quarantena per medici ed operatori sanitari entrati in contatto con soggetti positivi. Era proprio necessario bandire un reclutamento con disposizioni per nulla favorevoli verso chi deve combattere un nemico letale, che sta incrementando il contagio anche tra gli stessi operatori?

E’ una emergenza nell’emergenza: la difficoltà nel reperire medici viene da lontano, causa il numero chiuso, cioè quell’imbuto formativo che non ha permesso a tanti studenti di laurearsi in medicina. Il numero chiuso, fortemente voluto dalla sinistra di governo degli anni novanta, ha privato e continua a privare di tante intelligenze: sono molti i cittadini italiani a cui viene ancora oggi impedito l’accesso agli studi di medicina e di questo non se ne parla, al di là dei bizantinismi politici.

In una società purtroppo globalizzata, lo Stato italiano mostra tutti i suoi limiti e la sua vocazione antiliberale, per quanto riguarda la formazione dei cittadini, e iperliberista nell’ambito finanziario, svendendo interi asset industriali ad holding straniere.

Parma, 15/03/20

Matteo Impagnatiello
Segretario prov.le Ugl Parma

Pubblicato in Politica Parma
Lunedì, 16 Marzo 2020 08:34

Coronavirus: Lo sfogo di una nostra lettrice

Di Nicola Comparato Felino 15 marzo 2020 - Dalla provincia di Parma riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice in merito all’emergenza Coronavirus. Donna, madre di due ragazzi e moglie, la signora ci racconta la sua esperienza personale e il suo punto di vista sulla situazione attuale, evidenziando quanto il problema sia stato sottovalutato da molti, e sottolineando l’importanza di rispettare le regole in questo delicato momento. Un messaggio triste, a volte disperato, ma anche di grande speranza. Andrà tutto bene.

Il testo della lettera:

“Sono una mamma di 38 anni, ho un figlio di 16 anni e uno di 8, ho timore per il Coronavirus, e sono contenta che le scuole siano state chiuse “in tempo”, perché le statistiche sul Coronavirus sono a dir poco impressionanti. Purtroppo si è capito tardi, in generale, che era molto importante l’uso delle mascherine e perché no, anche dei guanti monouso, nel momento in cui ognuno di noi si recava al supermercato o in farmacia. Vedo nei ragazzi ventenni, che c’è poco interesse nel rispettare le regole, c’è molta ribellione, oltretutto, si notano ancora troppe persone in giro. E purtroppo non si è ancora capita la vera gravità della cosa, ed è per questo secondo me che la situazione andrà per le lunghe. In famiglia purtroppo abbiamo un caso di Coronovirus, la persona interessata ha avuto dei disturbi apparentemente neurologici in precedenza. Un giorno solo di febbre, e nei giorni consecutivi non ha più avuto la temperatura al di sopra dei 37 °. Purtroppo parlo di mio suocero, il quale ha funzionante un solo polmone, in seguito a un problema in parte risolto anni fa. È stato sottoposto a esami del sangue, ad una TAC e a tutti i controlli possibili e immaginabili, però purtroppo non avendo sintomi di quel maledetto virus, non è stato sottoposto allo specifico tampone. Adesso lui si trova in seguito a un viaggio che aveva prenotato mesi prima, in Argentina, con questo virus addosso in terapia intensiva. È triste, perché si trova dall’altra parte del mondo senza la sua famiglia e senza i suoi nipoti. La colpa è di aver sottovalutato e ignorato il tampone per la mancanza di sintomi, e ora ci troviamo in questa situazione.
Ma io sono fiduciosa e sono sicura che mio suocero tornerà a casa una volta ristabilito e guarito totalmente. Il mio messaggio è quello di non sottovalutare mai nessun tipo di situazione, bisogna rispettare le regole, credo che sia giusto per noi e per gli altri mettere l’arroganza e la voglia di strafare da parte, e credo che l’unica via d’uscita sia quella di abbassare la testa e obbedire a tutto quello che ci viene imposto dalla legge, per far sì che questo brutto incubo finisca al più presto. Andrà tutto bene."

(Il disegno è stato realizzato dalla nostra lettrice insieme ai suoi due figli)

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Pubblicato in Costume e Società Parma

È possibile aumentare la soddisfazione dei giovani lavoratori?  Per le aziende e i dipendenti arriva Goals for Good, un percorso a tappe per i lavoratori tra i 18 e i 30 anni.

«Aiutiamo i lavoratori tra i 18 e i 30 anni a raggiungere il loro benessere: con sé stessi, con la comunità in cui vivono e lavorano e con l’ambiente. Goals for Good fornisce alle aziende gli strumenti per aumentare benessere e produttività dei propri dipendenti e ai singoli lavoratori le strategie per centrare obiettivi personali e professionali» spiega Barbara Grazzini di InEuropa, società italiana esperta in progetti internazionali, focalizzati su educazione e formazione. «Non solo formazione tecnica o sulle soft skills, le aziende possono investire anche sul benessere dei loro dipendenti. Goals for Good è uno strumento coerente con i principi della responsabilità sociale d’impresa, a cui le aziende sono sempre più chiamate»

Chi è InEuropa

InEuropa è una società di servizi fondata da Barbara Grazzini e Andrea Pignatti, che da oltre 20 anni si occupano di tematiche comunitarie per supportare enti pubblici, privati e associazioni nell’accesso alle opportunità europee.

L’obiettivo è sensibilizzare gli enti pubblici e privati sulle politiche e sui programmi dell’Unione Europea, elaborare progetti a livello locale, nazionale e internazionale e supportare tecnicamente chiunque sia interessato ad accedere alle opportunità comunitarie.

Le aree di lavoro riguardano: cultura, educazione e formazione, lavoro, politiche sociali, ricerca e innovazione, sanità, sostenibilità, scuola e giovani, turismo.

Goals For Good: una soluzione possibile

Da un’indagine Istat del 2019 emerge che una delle principali cause della crescente insoddisfazione giovanile è da ricercare nei modelli consumistici veicolati da pubblicità e social media: la felicità è identificata con denaro, bellezza e status sociale.

Il Professor Stefano Bartolini, docente di Economia della Felicità all’Università di Siena, tra i consulenti scientifici di Goals for Good, spiega che di fronte a questi dati “è necessario puntare sul progresso della qualità della vita, proprio come intende fare Goals for Good”.

Per i lavoratori, il senso di insoddisfazione spesso tocca l’ambito lavorativo. Secondo un’indagine condotta da Edenred – Ipsos (2016) sulla qualità del lavoro risulta che:

-in Italia solo il 60% dei i lavoratori che si recano in ufficio, in negozio o in fabbrica è “felice”, contro una media del 67% negli altri 15 paesi oggetto dell’indagine,
-solo il 51% ha fiducia sul proprio futuro professionale.

«Goals for Good può aiutare le persone a avere un atteggiamento più equilibrato verso il lavoro, bilanciando vita lavorativa e extra – lavorativa e far capire che la felicità non dipende solo dalla ricchezza – spiega Bartolini -. I vantaggi per le aziende sono molti: gli studi dimostrano che persone più felici ed equilibrate sono più produttive, cooperative e puntuali».

Il percorso verso il benessere

Goals for Good individua i “5 percorsi verso il benessere”:

-coltivare relazioni sociali,
-dare il proprio contributo alla comunità,
-praticare attività fisica,
-apprendere nuove cose,
-riflettere su ciò che ci fa stare bene.

Goals for Good fornisce le strategie concrete per introdurre miglioramenti nella propria vita, realizzati attraverso evidenze scientifiche su ciò che rende davvero felice un individuo.

Le attività possono essere organizzate in maniera autonoma o per piccoli gruppi e sono divise in 4 workshop da un’ora ciascuno. I partecipanti di tali sessioni avranno modo di:

-mettere in discussione le tradizionali nozioni di successo,
-dare senso e motivazione a ciò che fanno, considerando l’effetto dei propri obiettivi al di là di sé stessi,
-migliorare la determinazione e utilizzare i propri punti di forza per raggiungere i propri obiettivi.

Il ruolo delle aziende

200 lavoratori italiani hanno sperimentato Goals for Good e sono riusciti a dedicare più tempo a famiglia, amici, sport, salute e nuovi obiettivi di studio e lavoro:

-il 93% dei partecipanti ha dichiarato che il percorso è in grado di generare stimoli e riflessioni,
-il 71% lo ha trovato utile,
-il 73% lo consiglierebbe a un amico.

Fondamentale è il ruolo delle aziende: “Goals for Good” mette a disposizione gratuitamente i materiali per responsabili e lavoratori del settore HR e agenzie del lavoro e formazione. Sul sito è possibile scaricare il Toolkit per le aziende, ossia tutti gli strumenti necessari per organizzare i workshop Goals for Good con i giovani lavoratori come parte della formazione aziendale. Il toolkit comprende tutto il materiale necessario per ciascuno dei 4 moduli di apprendimento.

(Di Coopservice 4 Dicembre 2019)

Pubblicato in Lavoro Emilia