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Le operazioni di raccolta dei frumenti sono ormai quasi terminate, e inizia a affermarsi una produzione decisamente inferiore rispetto al 2017 e non solo riguardo all'Italia.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 luglio 2018 -
In generale si assiste a un aumento del frumento tenero e dell'orzo, mentre risulta pressoché invariato il frumento duro così come il mais.

Il grano è sostenuto e rimarrà tale. Il calo del raccolto in Russia ed in Ucraina è stimato di 21 milioni di tonnellate; dalle 85 dell'anno scorso alle 64 di quest'anno. Anche in Europa non si scherza sia con le quantità, solo dalla Francia dovremmo avere oltre il 6% di calo, ma anche con le qualità che si attesteranno su valori sensibilmente inferiori.

Per il mais la situazione mondiale è diversa quantitativi nella norma e coltivazioni in corso buone. Il seme di soya ha recuperato dai minimi in quanto come già scritto i prezzi Usa sono concorrenziali ai prezzi del Sud America.

A fronte di quanto sopra, ecco le posizioni dei fondi USA a venerdì sera 20/07: sul corn-mais sono "corti" di -129.323 contratti contro -104.376 quindi ribassisti; sul seme sono "corti" di - 58.399 contro -53.247 quindi in teoria ancora ribassisti; sul grano sono "lunghi" di + 3.557 contro - 246. quindi sono diventati rialzisti; sulla farina sono "lunghi" di + 53.378 contro +51.326 quindi rialzisti;sull'olio sono "corti" di - 90.211 contro - 85.365 quindi ribassisti.

La situazione di mercato è abbastanza in stallo per il comparto soya per cui chi si trovasse nella necessità di effettuare ricoperture è opportuno che valuti in prima battuta sulla base dei propri costi di trasformazione anziché ipotizzare altri ribassi che al momento sono improbabili. (le coperture sono a prezzi accettabili e attenzione al cambio €-Dollaro)

Per il mercato interno porre particolare attenzione alla farina di Soia: Venezia normale 44% 330€ tonn. e proteica 340€ tonn. mentre a Ravenna normale 44% 336€ tonn e proteica 342,50€ tonn. La farina di soya convenzionale ogm free veniva proposta a 379€ partenza luoghi di produzione da ottobre 18 a settembre 19.
In breve sintesi i segnali non mostrano un mercato che si sia posizionato sul fondo.

Indicatori internazionali 24 luglio 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1689 punti, il petrolio è ridisceso a 68,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17129

@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Editoriale: - "Tutta colpa di Alfredo" - Lattiero caseari. Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano. Burro in fase calante. - Pomodoro - i dati di inizio campagna. In calo le superfici - Cereali e dintorni. USA e Cina cercano nuove reazioni commerciali. - UE: previsioni di lieve crescita per la produzione di carne bovina -
SOMMARIO Anno 17 - n° 29 22 luglio 2018
1.1 editoriale
"Tutta colpa di Alfredo"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano. Burro in fase calante.
3.1 norme e tributi La sospensione del processo tributario
3.2 pomodoro Pomodoro - i dati di inizio campagna. In calo le superfici
4.1 ambiente BONIFICA PARMENSE: IN 45 GIORNI REALIZZATO IL NUOVO POZZO DEL TORRANO
5.1 vino eventi La Grande Festa del Vino 11^ edizione 22 - 23 Settembre 2018 | Vini da 19 Paesi del Mondo
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Usa e Cina potrebbero raggiungere un accordo a breve.
7.1 PO grande MAB UNESCO "PO Grande" - il MAB UNESCO sempre più vicino
7.2 agricoltura ferrara Agricoltura Ferrara. Partecipanza agraria Cento, Pettazzoni (M5s): "quando nuove elezioni?""
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA e Cina cercano nuove reazioni commerciali.
9.1 carne bovina UE: previsioni di lieve crescita per la produzione di carne bovina
10.1 Crisi Ferrarini Crisi Ferrarini. Ultima chance il 2 agosto al tavolo governativo
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Calano le superfici di pomodoro da industria del Nord Italia Si coltivano 35.099 ettari: -4,4% rispetto al 2017 e -5% sul contrattato di inizio campagna. Stabile la produzione bio che si attesta a 2.365 ettari, pari al 6,8% del totale

Calano le superfici coltivate a pomodoro da industria del Nord Italia. Sono 35.099 gli ettari coltivati per la campagna 2018 che vede iniziare la fase di trasformazione della materia prima negli stabilimenti proprio in questi giorni.
Il dato raccolto dall'OI Pomodoro da industria del Nord Italia mette in evidenza una contrazione del -4,4% rispetto alla campagna 2017 ed un calo del -5% rispetto a quanto contrattato ad inizio campagna.

Questi valori – sulla base della resa media di 69,08 tonnellate per ettaro dell'ultimo quinquennio (2013-2017) del territorio dell'OI - permettono di stimare una produzione di circa 2,4 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato per la campagna 2018, in significativo calo rispetto allo scorso anno.
Si consolida la quota di pomodoro da industria biologico che riguarda 2.365 ettari (55 ettari in più dello scorso anno) e rappresenta il 6,8% del totale.

La ripartizione territoriale delle superfici

OI_POMODORO_Superfici_contrattate_2018.jpg

 

L'Emilia-Romagna si conferma la regione con la quota più consistente di superfici coltivate a pomodoro da industria pari a 24.140 ettari, seguita da Lombardia (7.307), Piemonte (2.049) e Veneto (1.406).
Questa la ripartizione nelle principali province contraddistinte dalla presenza della coltivazione del pomodoro da industria: Piacenza: 9.962 ettari; Ferrara: 5.703; Parma: 4.293; Mantova: 3.775; Cremona: 2.073; Ravenna 2.019; Alessandria: 1.856; Reggio Emilia: 1004; Modena: 763, Verona 727 e Rovigo 564. Seguono altre province con valori più contenuti.

Rabboni: "In linea alle esigenze del mercato"

"Si confermano – commenta il presidente dell'OI Pomodoro da industria Tiberio Rabboni - le aspettative di una diminuzione della produzione di pomodoro da industria in linea con quelle che sono le attuali esigenze di mercato. L'obiettivo della filiera del Nord Italia resta quello di un'adeguata valorizzazione di una produzione sostenibile e di qualità. Per farlo useremo al meglio gli strumenti a nostra disposizione quali l'introduzione dell'obbligo di origine in etichetta e valuteremo le opportunità offerte dal programma Made Green in Italy promosso dal ministero dell'Ambiente con il quale si incentivano modelli sostenibili di produzione e, in particolare, la riduzione degli impatti ambientali che questi generano durante il loro ciclo di vita".

GRAFICO: la ripartizione delle superfici per provincia.