Le immagini, infatti, rientrano tra i dati personali e, di conseguenza, per il loro trattamento è necessario il consenso dei diretti interessati.

Se non ricorre tale consenso si configura una illecita interferenza nella vita privata della persona ritratta in foto.

Nel caso di minori il consenso deve essere richiesto ad entrambi i genitori.

Per il Garante della protezione dei dati personali, infatti, se anche uno dei due genitori non è d’accordo alla pubblicazione della fotografia, l’utilizzo di essa è da considerarsi illegittimo.

Di recente si è occupata della materia, oltre che il Garante, l’Autorità Giudiziaria la quale ha condannato una donna ad un risarcimento del danno di € 5.000,00 per aver pubblicato su Facebook  delle foto e filmati  dei propri nipoti senza il preventivo consenso del padre degli stessi, contrario a tale diffusione.

Ad incidere sull’ammontare del risarcimento, oltre che la lesione del diritto alla riservatezza dei minori, ha contribuito anche la durata della pubblicazione (da quanto si apprende la donna non le ha cancellate dopo molto tempo, non solo dalla pubblicazione ma anche dal ricevimento della diffida del padre dei minori, e la circostanza che le foto fossero state pubblicate in modalità accessibile a tutti gli utenti del social.

(*) Autore

avv. Emilio Graziuso -  Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.

Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.

Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.

Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.

Presidente  Nazionale Associazione "Dalla Parte del Consumatore".

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