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Corruzione, male endemico del Paese In evidenza

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Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano, 8 dicembre 2022 - Il 25 gennaio 2022 sono stati diffusi i dati dell’Indice della percezione della corruzione 2021 (tale Indice misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in numerosi Paesi di tutto il mondo), secondo cui siamo al 42° posto su una classifica di 180 paesi. L’anno precedente l’Italia si collocava al 52° posto.

L’andamento del Paese è positivo dal 2012. La media degli Stati dell’Occidente europeo è di 66 punti. Quelli meno corrotti del mondo sono la Danimarca, la Finlandia e la Nuova Zelanda con 88 punti. Il cammino intrapreso è ancora lungo. L’obiettivo di combattere la corruzione è ambizioso e arduo da perseguire.

Ma si rivela essere ancora più rilevante in virtù della realizzazione dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il recepimento della direttiva europea sul whistleblowing, da parte italiana, garantirà risultati solo se sarà accompagnata da un lavoro culturale profondo nel Paese per far sì che la figura del whistleblowing sia innanzitutto accettata per il suo “ruolo” di contrasto alla corruzione nella società e nel mondo del lavoro.

Un passaggio obbligatorio per il nuovo Esecutivo sarà l’assegnazione di risorse per l’efficientamento della Pubblica Amministrazione: una Pubblica amministrazione che funziona bene detiene gli anticorpi contro la corruzione, si apre alla cittadinanza e rinsalda la sua fiducia nelle istituzioni. 

Durante il discorso d’insediamento alle Camere il 25 e 26 ottobre scorso, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dichiarava: «Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Affronteremo il problema partendo da una strutturale semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi per dare stimolo all’economia, alla crescita e agli investimenti. Anche perché tutti sappiamo quanto l’eccesso normativo, burocratico e regolamentare aumenti esponenzialmente il rischio di irregolarità, contenziosi e corruzione, un male che abbiamo il dovere di estirpare».

A novembre ricorreva il decennale della legge 190/2012 (legge Severino), che ha fatto nascere in Italia l’Autorità Nazionale Anticorruzione, importante presidio sul fronte della lotta alla corruzione e al malaffare, per la promozione della trasparenza e della costruzione di Buona Amministrazione. Da allora sono stati realizzati progressi, ma è necessario investire nella prevenzione della corruzione, anche per rispettare gli obblighi internazionali previsti nella convenzione di Mèrida.

Stando ad una ricerca internazionale del 2021, apprendiamo che la corruzione costa all’economia italiana almeno 237 miliardi: non trascurabile il suo impatto negativo sul sistema economico. Il contrasto e la prevenzione alla corruzione avrebbero, quindi, un ritorno non indifferente per la finanza pubblica. Ed in tempi di insufficienza di risorse economiche, non è cosa da poco: potrebbe aumentare l’offerta di migliori servizi alla comunità.