Giovedì, 15 Febbraio 2024 06:50

“Cereali e dintorni”: non c’è pace per le materie prime In evidenza

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Le ragioni appaiono inspiegabili posto che  i fattori principali sono relativamente in equilibrio.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 14 febbraio 2024  -

Le materie prime sono sotto pressione, i consumi calano, gli stock hanno smesso di scendere e i raccolti ci sono! L’unica nota stonata continua ad essere la logistica anche se sta migliorando.

Venendo al nostro mercato interno anziché commentare, basta guardare le ultime rilevazioni prezzi di Milano e Bologna delle scorse settimane. Ieri a Milano il segno (+) nelle commodities secche è apparso su poche voci: corn gluten, distiller e grana verde di riso, e su due tipi di olio!

Il peso del calo dei consumi si incrocia con il peso delle importazioni specie per i cereali, anche se a dire il vero queste sono frutto di vecchi contratti, in quanto sappiamo che in molte nazioni europee si registra, così come da noi, ritenzione alla vendita per i cereali e semi oleosi.

Si sta risolvendo il “corto fisico” delle farine di soya, ma i cali sensibili, in assenza di guai imprevedibili, oggi arriveranno dalla seconda metà di aprile.

 Per il mondo delle bioenergie nulla da segnalare, il settore deve approfittare del calo dei cruscami di grano che è praticamente finito, dato confermato dalle esportazioni.

In conclusione, occorre ripetersi: “il mercato è su valori bassi accettabili per chi trasforma i prodotti in latte, uova, carne, ma è molto penalizzante per chi produce e su alcuni prodotti anche per chi commercializza, esistono infatti sul mercato posizioni con contratti sottoscritti in altri momenti con valori molto difformi dagli attuali, e chi si è giocato oltre il famoso 1/3, ora è nei guai. 

Guai che coinvolgono comunque anche primari attori del mercato delle commodities, non per questo c’è da consolarsi secondo il detto  “mal comune mezzo gaudio”, ma per dire che un calo era ipotizzabile seppure non in tale misura! Si potrebbe ipotizzare di poterci inoltrare, per i cereali, in un secondo semestre più caro del primo”

Indici Internazionali al 14 febbraio 2024

L’indice dei noli b.d.y. è salito a 1.585 punti, il petrolio wti è salito a circa 78 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,07004 ore 09,12.

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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano