Venerdì, 15 Settembre 2023 12:11

Progetto Life Claw per la conservazione del gambero di fiume italiano In evidenza

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Introdotto nei corsi d'acqua emiliani i piccoli gamberi nati a luglio

Il progetto LIFE Claw conclude con successo per il secondo anno l’azione di ripopolamento del gambero di fiume italiano (Austropotamobius pallipes) nei corsi d’acqua dell’area dell’Appennino nordoccidentale in Emilia-Romagna e Liguria in cui le popolazioni della specie sono in declino.

I piccoli gamberi di fiume italiano, nati a luglio, sono stati introdotti dai ricercatori e dalle ricercatrici nei corsi d’acqua risultati idonei a seguito delle opportune indagini sanitarie.

Questa fondamentale fase del progetto segue la riproduzione avvenuta presso i centri presenti nei comuni di Monchio delle Corti e Corniglio, provincia di Parma, e nel comune di Fontanigorda in provincia di Genova.
Sono oltre 1000 i giovani esemplari che sono stati raccolti e rilasciati nei siti emiliani.

L’attività riproduttiva è stata avviata lo scorso autunno: oltre 400 riproduttori, maschi e femmine, individuati grazie alle indagini bio-ecologiche, genetiche e veterinarie condotte dall’Università degli Studi di Pavia, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, sono stati trasferiti presso i centri di riproduzione emiliani e liguri a settembre 2022 e, a fine ottobre, è avvenuto l’accoppiamento.

I maschi hanno rilasciato le spermatofore sull’addome delle femmine, le quali hanno estruso le uova che si sono così potute fecondare. A inizio estate è avvenuta la schiusa delle uova.

A differenza della maggior parte dei crostacei, e dei loro “cugini” di mare, i gamberi di acqua dolce non hanno una fase larvale, ma alla schiusa i piccoli si presentano già con il medesimo aspetto degli adulti.

Nei prossimi giorni lo staff scientifico del progetto proseguirà l’azione di ripopolamento nei corsi d’acqua liguri.

In parallelo prosegue l’attività di monitoraggio e contenimento dei gamberi alloctoni da parte dei partner coinvolti, ovvero il Consorzio di Bonifica di Piacenza, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Parco dell’Appennino tosco-emiliano e l’Università di Pavia.

Gli enti coinvolti si avvalgono della preziosa collaborazione di volontari appartenenti a cinque associazioni piscatorie - Arci Pesca Piacenza, Sezione Provinciale di Piacenza Convenzionata Fipsas A.S.D, Accademia Krons Piacenza O.D.V; C Gev Parma, Arci Pesca Fisa Parma - che hanno intrapreso l’azione di contenimento dopo essere stati formati dai partner di progetto sia con sessioni teoriche sia pratiche.

Le specie invasive che minacciano il gambero italiano sono forti concorrenti e portatrici della “peste dei gamberi” che è responsabile della rapida contrazione delle popolazioni di A. pallipes.

Dal 5 all’8 settembre si è svolto presso Università degli studi di Pavia il CryfIT, un convegno internazionale organizzato dal progetto LIFE Claw, nel corso del quale ricercatori e ricercatrici hanno presentato i risultati delle loro ricerche e dei loro progetti sul gambero di fiume.

Un evento importante per condividere le informazioni su conservazione, diversità e distribuzione delle specie, genetica, fisiologia, ecologia, etologia, malattie, gestione e invasioni, pesca e acquacoltura del nostro gambero di fiume.

Il gambero di fiume italiano (A. pallipes) è una specie autoctona (nativa), la cui sopravvivenza è gravemente compromessa a causa di diverse minacce principalmente legate alla crescente antropizzazione degli ecosistemi acquatici e all’introduzione di specie alloctone (non native) invasive. In particolare, i gamberi alloctoni invasivi costituiscono una forte minaccia in quanto portatori asintomatici della peste di gambero, una malattia responsabile della rapida estinzione delle popolazioni autoctone.

A causa di questi fattori, nel corso degli ultimi 50 anni, le popolazioni di gambero di fiume autoctono hanno subito un forte e diffuso declino in tutta Europa e attualmente, in Italia, la loro presenza è principalmente limitata a piccoli corsi d’acqua in cui i gamberi alloctoni invasivi non si sono ancora espansi e l’antropizzazione dell’habitat è limitata o assente.

Il progetto LIFE CLAW, sostenuto dall’Unione Europea attraverso lo strumento finanziario LIFE e coordinato dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, ha l’obiettivo di migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni di gambero di fiume italiano nell’area dell’Appennino nord-occidentale di Emilia-Romagna e Liguria, attraverso un programma a lungo termine che coinvolge diversi partner in entrambe le regioni.

I partner del progetto LIFE CLAW che affiancano il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano sono: l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Parco Naturale Regionale dell’Antola, il Consorzio di Bonifica di Piacenza, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Pavia, Acquario di Genova-Costa Edutainment e il Comune di Fontanigorda.