Martedì, 23 Marzo 2021 10:52

Dove ci porta la degustazione – VALLE’ DE LA MARNE In evidenza

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L'Equilibrista intervista Andre Senoner – Il suo racconto della Vallè de la Marne

Di L'Equilibrista Parma, 21 marzo 2021 - 

Ciao Andre, ci stai facendo conoscere le zone più vocate della Champagne, una vera selezione anche della Cantine che conosci meglio e che hai visitato. Io che adoro il Meunier, sarò tutto orecchie….Quindi questa settimana dove ci porti? 

La Vallée de la Marne è l’areale famoso per essere la patria di origine del Meunier appunto. A differenza di quel che si sa e suddivisa in ben quattro sottozone “Grande Vallée de la Marne”, “Rive Droit”, “Rive Gauche” e “Coteaux sud d’Epernay”.

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Capiamo nel dettaglio la formazione dei vari terreni che formano queste quattro sottozone:

In “Grande Vallée de la Marne” troviamo village importanti come Tours sur Marne, Cumieres, Maresuil-sur-Ay per citarne solo alcuni, su una conformazione di suolo con buona presenza di “craie” più in aggiunta, la presenza di strati di argilla, calcare e marne. 

Questo è il regno dove nasce un Pinot Noir di grande finezza e dalle sensazioni sottili nonostante sia una zona molto fredda a livello climatico.

Nelle “Rive Droit” e “Rive Gauche” regna invece il Meunier, pensate che ne troviamo in queste zone una superficie vitata pari al 70%, non a caso molti vigneron e maison possiedono ettari vitati qui, questa e una delle zone dove troviamo uve da Meunier di estrema qualità e capacità di longevità, su un sotto suolo ricco varie componenti tra cui solo 16% di “craie” e maggiore presenza di sabbia, argilla e limo.

Per finire la “Coteaux sud d’Epernay”, zona cuscinetto tra la Cote des Blancs la Vallée de la Marne che vanta villagecome Pierry, Moussy e Chavot e dove emerge maggiormente lo Chardonnay come risultante di fondamentali influenze grazie ad un suolo ricco di componente belemnitica della vicina Cote des Blancs, che lascia esprimere al meglio questo vitigno con le sue nuances aggrumate, tropicali e minerali.

Tra le cantine in risalto vi segnalo: J-M. Seleque, Cazé - Thibaut e Laherte Frères.

Presso Pierry, il grande appassionato Jean-Marc Seleque terza generazione della famiglia, dopo il nonno Henri e papa Richard che hanno contribuito alla crescita dell’ azienda e dopo i piccoli investimenti degli anni in vigna e attrezzature, l’occasione di sviluppo è stata affidata dal 2008 proprio a Jean-Marc. Quest’ ultimo, ha portato subito innovazione con una propria visione dello stile di champagne interpretato secondo una visione che passa dal tradizionale all’arte contemporanea.

Champagne Quintette Extra Brut s.a, 100% Chardonnay (base 2014 + 20% metodo Solera)

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"Champagne Quintette Extra Brut J-M Seleque - in vendita su Callmewine"

Nasce così in una bellissima parcella del territorio di Pierry, Vertus e Dizy da vigne di oltre 45 anni, dopo un affinamento di 48 mesi sui lieviti, una vera perla locale. Questo e un BdB (ricordiamo abbreviazione di Blanc de Blancs cioè da solo uve a bacca bianca) molto strutturato e di pienezza che gioca sulle note acido-ossidative. Jean Marc preferisce dosaggi bassi, pertanto qui non si superano mai i 2 gr. /l. come in molti dei sui prodotti. All’assaggio, è uno champagne dalla tensione minerale derivante dai suoli della Cote des Blancs e da uve Chardonnay mature caratterizzate da note tropicali e persistenza di corpo.

Abbinamento con Trota di fiume cotta al vapore su crema di prezzemolo, finferli freschi e pane pucia.

Chatillon-sur-Marne, sulla riva destra della marna da una famiglia con lunga tradizione vitivinicola, il giovane Fabien Cazé appena trentenne con le idee di creare Champagne estremante contemporanei, da vita alle sue creazioni, partendo da una proprietà di soli 2,6 ettari per una produzione di ca’. 14.000 bottiglie l’anno. 

La sua linea di prodotti si alterna con lunghi affinamenti sui lieviti dai 24 ai 72 mesi, puntando su un lavoro meticoloso nelle parcelle di proprietà che evolve su produzioni di champagne millesimati e che strizzano l’occhio al consolidato trend di vin du champagne e dallo stile contemporaneo – ossidativo. 

Champagne Jossias Extra Brut 2016, 100% Pinot Noir 

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Champagne da vigneti immersi nel sole dei vigneti sud-est e famoso letto di gesso cretaceo, si scelgono e si producono solo due barrique ricercando la più sottile espressione di Pino Noir che dalle marne libera grande salinità e finezza, espressa olfattivamente in note di buccia di limone, burro di arachidi e frutta esotica energica e che al sorso fa emergere le classiche texture dolci e saline.

Abbinamento con Gazpacho di pomodori del Vesuvio con perle di anguria e gamberi rossi di Mazzara del vallo.

Aurélien guida l’azienda nel village di Chavot che è sulla carta e un N.M (Négociant Manipulat cioè un produttore che acquista anche uve da terzi) ma che sia in vigna che cantina, si caratterizza per la sua impronta da R.M (Récoltant Manipulant cioè proprietario e produttore di vini da le sole uve di sua proprietà)Produttore emergente che con gli anni ha convinto il padre nel praticare una coltivazione biodinamica in vigna con ricerca improntata alla selezione di prodotti che esaltino precisione ed espressività. La storia di questo produttore N.M. è molto antica tanto che già dal 1889 possiede tra i suoi filari tutti e sette i vitigni storici prodotti in Champagne (li ricordiamo: Chardonnay, Pinot Noir, Meunier, Petit Meslier, Arbanne, Pinot Blanc e Fromentau). Sceglie di fare ampio uso di botti per ben 75% dei vini dell’azienda, dove la massa fermenta e affina in legno tostati in maniera molto leggera avvalendosi di costanti batonnage per esaltarne gli aromi varietali dell’uva e puntando sul rapporto acidità e mineralità. 

Champagne Rosé de Meunier Extra Brut s.a, 100% Meunier

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Rose di grande fragranza, vinificazioni e affinamenti in legno con una macerazione del 30%, 10% di vino rosso e 60% vinificazione in bianco di Meunier piantato in zone in cui non teme le gelate perché coltivato a fondovalle e pianura. Champagne adatto a tutto pasto molto generoso nell’aroma di fragoline, lamponi e pompelmo rosa, regala morbidezza, vinosità a metà palato senza perdere tensione nel finale. Molto belle le etichette di stile artistico che presto figureranno su tutta la linea dei suoi Champagne.

Abbinamento con variazione di agnello nelle sue consistenze di filetto battuto, sella arrostita, spalla brasata con semi di senape, cavolo stufato e patate parigine.

da L'Equilibrista @lequilibrista27

Andre Senoner @andre_somm_

 

 

 

 

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