È on line lo strumento che raccoglie, organizza e mette a sistema la domanda e l'offerta dei terreni agricoli al fine di favorire la ricomposizione fondiaria e la competitività dell'agricoltura italiana.

Roma 15 marzo 2017 - L'obiettivo è quello di costituire un inventario completo della domanda e dell'offerta dei terreni e delle aziende agricole italiane e fornire tutte le informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali dei terreni definendone modalità e condizioni di cessione e di acquisto.

Lo strumento della "Banca delle Terre Agricole" (istituito con la Legge 28 luglio 2016, n.154, Art.16) presentato oggi dall'Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare - nel corso di una conferenza stampa presso il Mipaaf, alla presenza del Ministro Martina, costituisce una novità finalizzata a rimettere in circolo capitali e investimenti sul bene terra, segnando un punto fondamentale nella ricomposizione fondiaria e nella lotta all'abbandono dei terreni agricoli a beneficio della competitività dell'intero sistema agricolo italiano.

La "Banca delle Terre Agricole", amministrata dall'Ismea, può essere alimentata sia con i terreni derivanti dalle attività fondiarie gestite dall'Istituto, sia da quelli appartenenti a Regioni e Province Autonome o altri soggetti pubblici interessati a dismettere i propri terreni. Grazie all'applicativo le terre sono individuate geograficamente e raggruppate per provincia.

Lo strumento consente, per ogni provincia, di visualizzare numero di terreni disponibili, superficie, tipologie colturali, informazioni catastali e mappa. In caso di richiesta d'acquisto effettuata da giovani, è prevista la possibilità di richiedere un mutuo ipotecario all'Ismea. È importante sottolineare come le risorse finanziarie derivanti dalla vendita dei terreni saranno finalizzate esclusivamente a interventi in favore dei giovani.
(Fonte Ismea 15 marzo 2017)


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Venerdì, 17 Marzo 2017 15:08

ARGA - Gli specialisti salgono in cattedra

Il tema sempre più incalzante degli abbinamenti migliori, delle sottili differenze fra i calici da usare in caso di ospiti preziosi, le buone maniere a tavola ed infine la tanto sospirata e desiderata cena con gli amici e cari coadiuvata da una competenza ricercata. Tutto questo viene presentato molto bene da ARGA Emilia Romagna.

da L'Equilibrista 

Il 1° marzo 2017 è partito a Parma un corso di cinque serate aperto a tutti e patrocinato da ARGA Emilia Romagna – Associazione che raggruppa i giornalisti specializzati nell'informazione dei settori agricoltura, alimentazione, ambiente, energie rinnovabili, boschi, foreste, caccia, pesca e territorio – e ben strutturato dallo stesso staff di ARGA e coordinato da Francesca Caggiati, giornalista di ARGA e grande appassionata del tema vitivinicolo.

Le serate sono state pensate per poter presentare in modo ottimale agli appassionati ed al personale di settore, una serie di tematiche di introduzione al vino della nostra Regione e della città di Parma in particolare.

Cerimoniere, della serata di mercoledì scorso, un personaggio di eccellenza e grande esperto della materia come Pier Luigi Nanni, docente di scuola alberghiera e giornalista gastronomico associato ad ARGA di Bologna che vanta una lunga esperienza come responsabile dei servizi presso alberghi e cucine stellate. Con grande dialettica e precisione sono state snocciolate diverse tematiche del servizio al tavolo e le migliori tecniche di servizio, ad una sala attenta e curiosa. Gli ospiti hanno dispensato domande puntuali come in merito alla tanto decantata coppa di Champagne, oggi utilizzata essenzialmente per vini spumanti dolci che quasi tutti pensavano infatti essere ancora in voga.

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L'ultima lezione infatti ha raccolto molta curiosità perché verteva sul servizio di sala, ovvero come servire il vino, nonché la decantazione, la pratica che separa eventuali depositi dai vini rossi molto maturi o da lungo affinamento rispetto ai classici rossi da pronta beva.
Infine le attrezzature di sala, un'attenta disamina sui più utilizzati attrezzi per poter effettuare delle aperture ad hoc, preservando prodotti così preziosi e di valore come i vini più costosi o vini da tutti i giorni da servirsi alle temperature ottimali.

Ogni serata vengono degustati tre diverse tipologie di vino di cantine locali e nazionali in abbinamento a deliziosi stuzzichini studiati per l'occasione.

Le restanti serate riguarderanno temi di spicco quali:

4 ^ lezione: Abbinamenti cibo/vino: i principi e le regole

5^ lezione: Bon Ton a tavola: cosa fare e cosa evitare

Soprattutto l'abbinamento cibo-vino solitamente può rappresentare un vero e proprio ostacolo per chi si approccia alla scelta del miglior piatto da servire ai suoi commensali. Per questo in linea con la passione crescente per talent show culinari o ricercate cene preparate in casa come si faceva una volta per amici e parenti, il vino resta l'assoluto protagonista della tavola e per questo ne vanno capite e valorizzate le sue peculiarità.

ARGA lavora nel giusto intento di far apprezzare e promuovere la conoscenza del territorio lasciando un tocco di Bon Ton che traspare nell'esposizione e nella sua offerta variegata.

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Mercoledì, 15 Marzo 2017 10:19

Spergola: terroir Reggio Emilia

La storia, la nostra tradizione e quindi la passione per la viticultura Reggiana, hanno contraddistinto la riscoperta della Spergola, un vitigno tipico della zona di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, detta comunemente "l'alata" perché i grappoli principali sono sempre accompagnati da un grappolo più piccolo, simile ad una piccola ala.

Reggio Emilia, 15 marzo 2017

da L'Equilibrista

Si parla giustamente di tradizione perché la territorialità è la forza della Spergola, tanto che le prime testimonianze risalgono al XV secolo quando fu citata dalla Granduchessa di Toscana che ne tesseva le lodi e la grande duttilità. Parliamo quindi di un vitigno autoctono davvero antico, che per molto tempo è stato accostato e talvolta confuso con il più celebrato Sauvignon, se non che negli anni 2000, analisi specifiche sul DNA della ne hanno dimostrato definitivamente la diversità genetica rispetto proprio all'internazionale Sauvignon, consentendone la registrazione nel Catalogo Nazionale delle Varietà della Vite ed il conseguente inserimento nella DOC Colli di Scandiano e Canossa.

Molto apprezzato nelle degustazioni si sta facendo strada anche a livello italiano, andando a meritarsi interesse e curiosità soprattutto verso un pubblico più attento e giovane a caccia di novità. Vitigno eclettico che regala interpretazioni degne di nota sia come vino fermo che frizzante (nelle versioni secco, semisecco e dolce), spumante o passito, mantenendo inconfondibile personalità data dalla sua struttura e freschezza. Grazie poi ad una leggera surmaturazione delle uve, la Spergola si carica di profumi più intensi ed eleganti, acquisisce anche una decisa struttura e conserva armonico equilibrio con un piacevole finale amandorlato. Il vitigno Spergola consente di ottenere ottimi vini bianchi che nella versione spumante metodo classico arrivano forse al loro massimo splendore, presentando anche colori di grano appena colto o nel caso di prodotti più giovani, riflessi vivi che tendono alla mela poco matura, con delicato profumo di fiori ed un gusto fragrante. Le influenze dei prodigiosi calanchi reggiani, regalano poi note iodate ben calibrate, mai invasive.

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Attorno a questa riscoperta si sta creando un vero e proprio movimento che vede coinvolte cantine ed operatori del settore altamente specializzati. A tal proposito, a cinque anni dalla sua fondazione, la Compagnia della Spergola è ad oggi un'Associazione che promuove il vitigno autoctono a bacca bianca tipico della zona di Scandiano-Ventoso-San Ruffino-Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia e che si allarga a tre nuovi Comuni ed a ulteriori quattro Aziende produttrici. Ai fondatori, il comune di Scandiano e le cantine Aljano, Arceto, Bertolani e Casali Viticultori, si uniscono le aziende Fantesini di Bibbiano, Agricola Reggiana di Borzano, Colle di Rondinara e Cantina Sociale di Puianello compresi nei comuni di Albinea, Quattro Castella e Bibbiano.

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La capacità di fare sistema è la chiave di volta quando si concretizzano progetti di questo tipo e quindi a dare man forte alla causa, anche l'Associazione Italiana Sommelier di Reggio Emilia che ha deciso di raccogliere la sfida e con entusiasmo si è fatta promotrice di queste grandi realtà locali. Nello specifico, un gruppo selezionato di sommelier reggiani coadiuvati dal delegato Gaetano Palombella e dalla responsabile del progetto Giulia Bianco, hanno iniziato visitando tutte le cantine, degustando tutti i vini proposti, ricercando gli abbinamenti migliori e facendosi portatori d'interesse per diventare i futuri ambasciatori della Spergola. Il progetto è ambizioso ma quando si uniscono passione e concretezza, sia le cantine che i degustatori possono rappresentare la risposta per portare conoscenza e sviluppo verso gli operatori del settore e direttamente sulle tavole nazionale ed internazionali.

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La promozione e la riscoperta di un territorio attraverso un vitigno autoctono è una delle cose più caratterizzanti, fa parte di fini scuole di pensiero che appartengono alla volontà di creare una sana differenziazione ed una valorizzazione delle ricchezze locali, perchè lo merita il territorio, lo meritano i professionisti in gioco e lo merita la cultura che il vino porta con sé.

 

 

Il mercato è in una fase, tutto sommato, stazionaria e i dati di base sono positivi così come lo sono le previsioni meteo. Ciononostante i fondi continuano a tenere le loro posizioni: sempre rialzisti sul comparto soia, mentre al ribasso sui cereali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 marzo 2017
In linea generale o meglio stante la situazione degli indicatori, il mercato potrebbe scendere ma i padroni del gioco sono difficilmente interpretabili nelle loro rapide azioni alla breve portata di un click.

Sul mercato interno continua a regnare la calma, anche se segnali di attività cominciano a manifestarsi. Il seme di soia nazionale è relativamente caro e il mercato ancora poco liquido mentre per i grandi arrivi dall'estero occorre attendere il mese di maggio. I cereali sono fermi-tenuti, ma cominciano a manifestarsi le preoccupazioni legate alla campagna maidicola per la scarsità d'acqua che si prevede.

Il grano di base è sempre più ricercato mentre è ben offerto quello di qualità, l'orzo è in fase di stasi ma potrebbe anche iniziare una fase arretramento dei listini. Riguardo ai proteici è da segnalare che il delta di prezzo fra soya geneticamente modificata e convenzionale 44% è ormai prossimo ai 70 euro alla tonnellata.
Per quanto riguarda le normali farine di soia, ormai da mesi il differenziale dei prezzi tra Ravenna e quelli di Venezia sono significativi e dell'ordine tra i 5 e i 10 euro ton. Non vi è abbondanza di merce sul mercato.
I sottoprodotti sono fermi-tenuti. Le crusche hanno pressoché finito di scendere e si presume che presto torneranno a rincarare.

In generale la dipendenza dall'estero del mercato domestico è sempre più marcata e questo potrebbe generare qualche problema a alcune filiera DOP.
Il settore delle bioenergie è in fermento per gli approvvigionamenti, stante il fatto che le trincee cominciano a svuotarsi.

Indicatori internazionali 14 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito nuovamente a 1099 punti, il petrolio è attorno a 48,00$/bar e l'indice di cambio segna 1,06397.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Grana Padano in flessione da tre settimane mentre il "Parmigiano" resiste. Burro in risalita mentre si incrina il listino del latte spot.

di Virgilio Parma 15 marzo 2017 -

LATTE SPOT Flessione negativa per il latte spot, che a Verona cede alcuni centesimi, all'indomani della decisione dell'obbligo segnalazione in etichetta dell'origine e che entrerà in vigore il prossimo 19 aprile.
Il latte spot nazionale si colloca tra 37,63 3 38,66€/100 litri di latte (-2,63%), il latte intero pastorizzato di provenienza estera invece perde il 1,43% e si stabilisce tra 35,05 e 36,09 mentre l'arretramento maggiore lo registra il latte scremato pastorizzato spot estero che si assesta tra 16,04 e 17,08 €/100 litri di latte (-8,57%).

BURRO E PANNA Rimbalzo di 7 centesimi per il burro all'ombra della madonnina al quale fa eco la crema a uso alimentare. Inalterato il prezzo del burro zangolato da creme fresche emiliane.
Borsa di Milano 13 marzo: (+)
BURRO CEE: 3,95€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,00€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,02/Kg. (+)
MARGARINA febbraio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 13 marzo: (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,97 - 2,02 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 10 marzo 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,33€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 07 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,33 - 2,33 €/kg.

GRANA PADANO Prosegue la flessione negativa del Grana Padano DOP che alla borsa milanese cede altri 5 centesimi per la terza settimana consecutiva.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,00 - 7,10 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,70 -8,30 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Restano invece invariati i listini del Parmigiano Reggiano alla borsa comprensoriale di Parma.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,70- 10,20 €/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,40 €/Kg.

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Editoriale- Ma quale Flat Tax! Solo fumo! - Grana Padano in leggera flessione. - Pomodoro. Cia: le aziende di trasformazione propongono un prezzo che non copre i costi produttivi" - Alimentare: Coldiretti, con semafori rischia record export a 28 mld - Cereali e dintorni. Lievi variazioni in attesa dei dati USDA. - ALTRO

SOMMARIO Anno 16 - n° 10 12 marzo 2017
1.1 editoriale
Ma quale Flat Tax! Solo fumo!
2.1 lattiero caseario
Grana Padano in leggera flessione.
3.1 crisi pomodoro
Pomodoro. Cia: le aziende di trasformazione propongono un prezzo che non copre i costi produttivi"
4.1 latte e formaggi
Latte e formaggi: obbligatoria l'origine in etichetta a partire dal 19 aprile. Cosa cambia.
4.2 latte e formaggi Alimentare: Coldiretti, con semafori rischia record export a 28 mld
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Lievi variazioni in attesa dei dati USDA.
6.1 vino e consumi Vino, nella GDO aumentano gli acquisti di DOC e spumanti
7.1 acquisizioni industriali Emak: precisazioni su indiscrezioni di stampa
7.2 Bonifica centrale Bonifica Centrale. Il TAR boccia il ricorso Coldiretti.
8.1 strategie export Strategie commerciali e di marketing per le piccole cooperative agroalimentari
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

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Accordo pomodoro da industria, "Un accordo in cui sembra che i produttori agricoli non abbiano avuto nessun tipo di tutela, a giudicare dal prezzo per quintale di pomodoro da industria che è inferiore nettamente rispetto allo scorso anno e che perde in un biennio un 15% di valore".

E' questo il commento amaro di Cia - Agricoltori Italiani di Reggio Emilia, (un territorio dove ancora nel 2015 c'erano 800 ettari di pomodoro, poi un inesorabile calo causa proprio i problemi legati al 'contratto' con l'industria negli ultimi anni) che punta il dito su un accordo in cui la parte industriale "di fatto non rischia nulla, ma è il produttore che invece rischia in prima persona. I rischi di mercato, in pratica, se li accolla solo il produttore che è quello che mette a disposizione la materia prima e per la quale viene pagato pochissimo: basta vedere il prezzo del pomodoro in campo e il valore del trasformato sui banchi della spesa".

"Responsabilizzare i singoli produttori nel rispettare i quantitativi di pomodoro assegnato e legare il prezzo del prodotto ai costi di produzione – conclude una nota Cia - automaticamente sarebbe tutelare tutto il comparto".

(Fonte Cia Reggio emilia)

Latte e formaggi in Italia: origine in etichetta obbligatoria dal 19 aprile su tutte le confezioni. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto, già lo scorso 21 gennaio, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che introduce in etichetta l'indicazione obbligatoria dell'origine per i prodotti lattiero caseari in Italia.

L'obbligo scatterà dal 19 aprile 2017 su tutte le confezioni e si applicherà al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.
Questo nuovo sistema rappresenta una vera e propria sperimentazione in Italia e consente di indicare con chiarezza ai consumatori la provenienza delle materie prime di molti prodotti come il latte UHT, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini.

"Vogliamo garantire - ha dichiarato il Ministro Martina - la massima tutela e trasparenza per consumatori e produttori. Con la sperimentazione dell'origine in etichetta, infatti, chi acquista potrà scegliere in modo informato e consapevole il Made in Italy. Si tratta di una svolta storica che consente un rapporto nuovo tra gli allevatori, i produttori e i consumatori." "L'Italia - conclude il Ministro - continuerà a spingere perché questo modello si affermi a livello europeo e per tutte le produzioni agroalimentari, perché è una chiave decisiva per la competitività e la distintivita' dei modelli agricoli."

COSA CAMBIA
Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Le diciture utilizzate saranno le seguenti:
a) "Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte";
b) "Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte".

Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo di una sola dicitura: ad esempio "ORIGINE DEL LATTE: ITALIA".

Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall'Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
- latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei;
- latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei.

Se le operazioni avvengono al di fuori dell'Unione europea, verrà usata la dicitura "Paesi non UE".
Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all'origine e il latte fresco già tracciato.

(fonte originale MIPAAF Roma 21 gennaio 2017)

Etichette promuovono cibo spazzatura a scapito delle specialità del Made in italy. L'etichetta a semaforo sponsorizzata dalle grandi multinazionali mette a rischio il Made in Italy agroalimentare in Europa dove le esportazioni sono cresciute del 4% nel 2016 raggiungendo il record di 28 miliardi, pari a circa ¾ del totale nel mondo.

 

 

20170308semaforoEtichettaE' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, ma anche extravergine di oliva sarebbero tra le vittime illustri dell'etichetta a semaforo degli alimenti che colpisce ingiustamente le produzioni italiane, con indicazioni sbagliate e fuorvianti.

Va respinta l'ipotesi di una informazione visiva che - denuncia la Coldiretti - finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani come i prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), di cui l'Italia ha la leadership in Europa con 289 riconoscimenti, per promuovere, al contrario, il cibo spazzatura come le bevande gassate senza zucchero, ingannando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale.

L'etichetta semaforo indica - spiega la Coldiretti - con i bollini rosso, giallo o verde il contenuto di nutrienti critici per la salute. La segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri - critica la Coldiretti - non si basa pero' sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze. Un modello già adottato capillarmente dai supermercati della Gran Bretagna che si appresta con la Brexit ad uscire dall'Unione Europea dove - conclude la Coldiretti – va rigettato con decisione.

 


(Fonte Coldiretti 8 Marzo 2017)

Le anticipazioni della ricerca IRI per Vinitaly (9/12 aprile) – Tra i vini a maggior tasso di crescita: Ribolla Gialla, Passerina, Valpolicella Ripasso, Chianti Docg

Verona, 9 marzo 2017 – Crescita significativa delle vendite delle bottiglie di vino a denominazione d'origine e degli spumanti; il vino biologico prosegue il suo percorso di uscita dalla nicchia di mercato; flessione dei vini nel brik di cartone e in tutti quei formati che non siano la bottiglia da 75cl. Queste le anticipazioni della ricerca sull'andamento del mercato del vino nella Grande distribuzione nel 2016 svolta dall'istituto di ricerca IRI che sarà presentata a Vinitaly (a Verona 9/12 aprile).

Quello della Grande distribuzione si conferma il canale di vendita di gran lunga più grande nel mercato del vino con 505 milioni di litri venduti nel 2016 per un valore di un miliardo e mezzo di euro. In un anno di sensibile contrazione dei consumi familiari, il mercato italiano del vino gode di una relativamente buona salute, come testimoniato anche dalle vendite nei supermercati. I vini a denominazione d'origine (in bottiglia da 0,75lt) aumentano del 2,7% in volume (e del 4,4% in valore) con 224 milioni di litri venduti, proseguendo nel trend già promettente del 2015 (+1,9%). Per il secondo anno consecutivo le vendite in promozioni rimangono statiche ed i prezzi medi sono in risalita.

Va sottolineato il successo degli Spumanti che fanno segnare nel 2016 una crescita di oltre il 7% con 54 milioni di litri venduti, bissando l'ottimo risultato del 2015.

«La crescita degli spumanti riflette una destagionalizzazione delle vendite di bollicine conseguenza di un crescente uso nel consumo quotidiano – fa notare Virgilio Romano, Business Insight Director di IRI – Tale aspetto ci permette di dedurre che lo spumante attira nuovi consumatori e potrebbe rappresentare una tendenza di rottura nelle tradizionali abitudini del bere italiano».

I vini biologici fanno registrare una crescita a due cifre impressionante per un mercato ancora giovane, soprattutto nella Grande distribuzione: +25,7% in volume con 2 milioni e mezzo di litri venduti.

"I primi dati sul mercato del vino nella Grande Distribuzione confermano la ripresa del mercato interno del vino in Italia, – ha commentato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere – I consumatori cercano sugli scaffali sempre più il vino di qualità, con un conseguente aumento dei prezzi medi. E' un processo che è sempre stato sostenuto da Vinitaly che da 13 anni organizza e promuove l'incontro tra cantine e Grande distribuzione in convegni e incontri B2B".

Nonostante la leva delle promozioni, che tuttavia si mantiene ferma al 50% da due anni, i valori del vino venduto continuano a salire: le bottiglie a denominazione di 75cl hanno un prezzo medio di poco inferiore ai 5 euro (4,81 euro al litro). Ancora un anno negativo per le vendite del vino in Brik (- 2,5%) ed un crollo per tutti gli altri formati: - 8,6% per il vino confezionato da 0,76 a 2 litri e – 9,7% per formati diversi da questi (tutti dati in volume). Questi dati condizionano il dato complessivo del vino confezionato, che è di -1% a volume e + 1,1% a valore. Tra i formati differenti dalla bottiglia di 75cl si afferma soltanto il Bag in Box con 12 milioni di litri venduti ed una crescita dell'11,7% in volume.

Sul podio dei vini più venduti d'Italia si piazzano i tre inattaccabili campioni, nell'ordine: Lambrusco, Chianti, Montepulciano d'Abruzzo. Si fanno notare le performance del Nero d'Avola (Sicilia), Vermentino (Sardegna), Muller Thurgau e Gutturnio (Lombardia) (che crescono in percentuale più del 4%).

Tra i vini "emergenti", cioè con una maggiore progressione di vendita a volume salgono sul podio, nell'ordine: Ribolla Gialla (Friuli Venezia Giulia), Passerina (Marche), Valpolicella Ripasso (Veneto). Si conferma la crescita del Pignoletto (Emilia), del Pecorino (Marche/Abbruzzo) e della Passerina (Marche), mentre rientrano in classifica il Grillo (Sicilia) e il Cannonau (Sardegna). Va segnalata la crescita dell'8,2% in volume del Chianti Docg, quindi il top delle denominazioni, che vende quasi 10 milioni di litri per un valore di oltre 45 milioni di euro.

In allegato le prime tabelle della ricerca effettuata da IRI per conto di Veronafiere e che verrà presentata a Vinitaly lunedì 10 aprile.

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Bagnolo in Piano, 9 marzo 2017 – Bagnolo in Piano (RE), 9 marzo 2017 - In relazione a quanto pubblicato da alcuni organi di informazione, Emak S.p.A. precisa che sono in corso trattative per una possibile acquisizione da parte della controllata Comet S.p.A. di Lavorwash S.p.A, con sede a Pegognaga (Mantova), capofila di un gruppo che progetta, produce e commercializza una vasta gamma di macchine destinate al settore cleaning. Nessun accordo vincolante è stato ad oggi ancora sottoscritto.

Il signing del contratto preliminare, condizionato all'esito delle due diligence attualmente in fase di svolgimento sulla società e sul gruppo di controllate estere, è previsto per il secondo trimestre dell'anno.

La società si impegna ad aggiornare il mercato sull'evoluzione della trattativa.

(Fonte Emak 9 marzo 2017)

Agrinsieme: terzo pronunciamento che conferma gravi violazioni e inquinamento del voto. Ora confronto corretto e nuove elezioni.

Reggio Emilia 9 marzo 2017 -

"Dopo aver vissuto in prima persona le elezioni del dicembre 2015 per il rinnovo degli Organi amministrativi del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale e aver letto i relativi verbali, non avevamo dubbi sulla sentenza che il Tar avrebbe potuto emettere di fronte ad irregolarità così macroscopiche".

Ad esprimersi in questi termini, all'indomani della sentenza che ha respinto il ricorso presentato da Coldiretti e Lapam-Confartigianato, sono i rappresentanti della lista "TerrAcqua", che il 13 dicembre 2015 raggruppò 11 associazioni di categoria (e tra queste Cia, Confagricoltura, Copagri, Confcooperative e Legacoop, rappresentate da Agrinsieme) in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio della Bonifica.

"La sentenza - proseguono le associazioni - respinge la pretesa di Coldiretti e Lapam-Confartigianato di convalidare una competizione palesemente inquinata da un alto numero di violazioni, così come avevano sancito i controlli del Comitato amministrativo uscente e poi, in modo più approfondito, l'ex magistrato Zincani, incaricato dalla Regione Emilia Romagna nell'ambito della gestione commissariale del Consorzio stesso dopo la non convalida del voto".

"Con quello giunto ora - sottolineano gli esponenti di Agrinsieme - sono ormai tre i pronunciamenti che si sono succeduti su quelle elezioni, e tutti sono andati a confermare (quando non ad aggravare) le irregolarità segnalate nel reclamo iniziale da parte di componenti della nostra lista e che hanno trovato pieno riscontro in tutte le occasioni. Infatti, la sentenza del Tar dichiara improcedibile il ricorso della Lista sostenuta da Coldiretti e Lapam-Confartigianato, mentre "i motivi aggiunti sono in parte inammissibili e in parte infondati".

"Va aggiunto - ricordano le associazioni - che il testo della sentenza rende pienamente giustizia alla correttezza dei comportamenti di tutti gli Organi che hanno deliberato in merito, a partire dal Comitato fino al Commissario e al suo Consulente. In definitiva, il Tar respinge tutte le obiezioni mosse nei riguardi delle decisioni assunte da questi soggetti da parte della lista Coldiretti, condannata al pagamento delle spese di giudizio".

"Riteniamo – affermano i rappresentanti di Agrinsieme – che l'assurda pretesa di passare sopra ad ogni elementare senso di legalità dovrebbe ora cadere definitivamente, lasciando il posto ad un confronto corretto e democratico che riporti il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale nel pieno delle sue funzioni".

Su questo versante, le associazioni di Agrinsieme esprimono una valutazione positiva sulla gestione in corso da parte del Commissario nominato dalla Regione. "Tuttavia - aggiungono - è necessario che si torni al pieno potere decisionale dei contribuenti, che in questo periodo abbiamo cercato in ogni caso di assicurare in collaborazione con il Commissario".

"Ora - conclude Agrinsieme – auspichiamo che ci siano le condizioni affinché la Regione possa fissare al più presto nuove consultazioni dei contribuenti del Consorzio di Bonifica dell'Emilia centrale".

Domenica, 12 Marzo 2017 08:52

Cereali e dintorni. Dati USDA con sorpresa.

Si attendono reazioni dai dati diffusi dall'USDA. In Brasile si stima una produzione di semi di soia di 108 milioni ben sopra le ultime stime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 marzo 2017

A seguire i dati diffusi da USDA

20170310-USDA

 

I dati diffusi sono effettivamente consistenti soprattutto per quanto riguarda il Brasile per il quale si stimano 108 milioni di semi di soia.
Il mercato quindi giovedì sera ha così reagito:

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Indicatori internazionali 10 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito forte a 1064 punti, il petrolio è attorno a 50,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05911.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Potenzialità di espansione delle cooperative agroalimentari di piccola e media dimensione sui mercati nazionali e internazionali.

Roma 8 marzo 2017 - In continuità con gli studi realizzati negli anni precedenti, Ismea pubblica lo studio "Strategie commerciali e di marketing - Potenzialità di espansione delle cooperative agroalimentari di piccola e media dimensione", realizzato su iniziativa del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

La ricerca si è focalizzata sulle scelte e sulle politiche commerciali e di marketing del settore della cooperazione agroalimentare italiana, con attenzione al mercato interno ed estero.

Sulla scorta delle evidenze complessive dell'analisi, l'obiettivo finale è stato quello di produrre delle linee-guida di strategie commerciali, funzionali ad affrontare le barriere logistiche.
Come target di riferimento è stato considerato il mondo delle cooperative di piccola e media dimensione, meno strutturate ma numericamente rilevanti in ogni segmento merceologico del settore agroalimentare nazionale. In molti casi, si tratta di cooperative con difficoltà di commercializzazione sia sul mercato interno sia nel circuito estero, anche nei paesi tradizionalmente acquirenti di prodotti italiani.

L'internazionalizzazione è una sfida molto importante anche per il sistema cooperativo, che a tale proposito sconta un grado di inesperienza particolarmente alto, soprattutto in riferimento ai frequenti problemi di contraffazioni, imitazioni e/o fenomeni di Italian sounding.

20170309-ismea-export

(Fonte Ismea 9 marzo 2017)

Dal 13 al 16 marzo l'Azienda Agricola parmense parteciperà alla missione business promossa da ICE e Confindustria a Sydney e Melbourne. Un'opportunità per incontrare operatori trade e per ampliare i propri orizzonti di business in Australia, che importa ogni anno prodotti caseari per oltre 650 milioni di euro.

Parma, 10 marzo 2017

Missione australiana per l'Azienda Agricola Bertinelli, che dal 1895, sulle colline parmensi, porta avanti l'arte della produzione del Parmigiano Reggiano DOP: dal 13 al 16 marzo, la Bertinelli parteciperà infatti alla spedizione promossa da ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e da Confindustria, sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero degli Affari Esteri.
L'Azienda Agricola Bertinelli sarà l'unico produttore italiano di formaggi presente alle due tappe di Sydney e Melbourne: l'obiettivo della trasferta in Australia è quello di entrare in contatto con un ampio numero di buyer, chef e ristoratori, importatori, professionisti del mondo horeca e di quello retail. A questi operatori trade la Bertinelli avrà la possibilità di presentare i propri prodotti, organizzando anche degustazioni ad hoc.

A spiegare i motivi della partecipazione dell'Azienda Agricola Bertinelli alla missione "Italia-Australia" è il CEO Nicola Bertinelli: «Le relazioni di business tra Italia e Australia sono ottime: siamo il sesto Paese al mondo - e il primo europeo - fornitore di prodotti alimentari e di bevande dell'Australia, per un valore 2015 di 473,5 milioni di euro. Dobbiamo quindi sfruttare l'appeal che il made-in-Italy agroalimentare esercita sugli australiani. Se si considera il settore in cui operiamo, l'Australia importa dal resto del mondo prodotti caseari per un valore di 654,3 milioni di euro, in crescita del 10,6% negli ultimi dodici mesi. Abbiamo quindi enormi margini di crescita in questo mercato, dove siamo attualmente presenti con il nostro Parmigiano Reggiano DOP Kosher».

C'è anche un altro fattore che ha suggerito a Nicola Bertinelli di aderire alla missione business di ICE e Confindustria: la necessità di far conoscere agli operatori trade australiani la qualità del vero Parmigiano Reggiano DOP. «Secondo i dati Coldiretti, infatti, in Australia, così come in Nuova Zelanda e negli Usa, soltanto il 2% del cibo presentato come italiano è realmente prodotto in Italia. Il danno in termini di immagine e di business è enorme: essere a Sydney e Melbourne ci permette non solo di fare apprezzare il gusto inimitabile del Parmigiano Reggiano DOP ma anche di promuovere la cultura di prodotto, facendo leva su concetti come quelli di tipicità, territorialità, tradizione e know-how millenario». Per questa ragione, l'Azienda Agricola Bertinelli sta cercando di avviare un dialogo diretto con i cheesemonger: un termine di difficile traduzione in italiano, che indica persone con un'ottima conoscenza del panorama dei formaggi e specializzate nella loro commercializzazione. Tra Sydney e Melbourne la Bertinelli ha fissato una serie di appuntamenti proprio con alcuni dei più autorevoli cheesemonger australiani.

In vetrina a "Italia-Australia", oltre al Parmigiano Reggiano DOP Kosher, l'Azienda Agricola Bertinelli porterà altre eccellenze della sua produzione: il Parmigiano Reggiano DOP Bio, il Parmigiano Reggiano DOP Vacche Rosse, il Parmigiano Reggiano DOP Vacche Brune e il Parmigiano Reggiano DOP Millesimato Grand Cru, un prodotto ideale per il canale horeca, molto sviluppato in Australia. Non mancheranno neppure un formaggio fresco "free of" come Il Senza, ideale per lattosio e galattosio intolleranti, diabetici e celiaci, e un formaggio Kosher per consumatori vegetariani come il BVeggie. Questo in omaggio alla sensibilità del mercato australiano per gli "healthy food" e per le diverse abitudini alimentari dei consumatori.

Alcuni segnali di cedimento su diversi mercati ma sostanzialmente i mercati hanno chiuso in linea con le aperture. Attesa per i dati USDA che potrebbero stimolare un ridimensionamento dei mercati.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 08 marzo 2017
Ieri il mercato ha dato segni di cedimento su tutti i fronti nonostante sia la vigilia dei dati USDA. E' probabile che gli stock in serie positiva e le previsioni ottimistiche sui raccolti, e sulle semine sostenuti anche da buone previsioni meteo quasi ovunque, hanno prevalso sulla immissione di liquidità. Un segnale che potrebbe preludere a un ridimensionamento dei mercati che ormai da settimane mantengono invariati i valori.

Al momento le posizioni sono rimaste pressoché invariate subendo solo alcune lievi variazioni nonostante qualche rapida flessione in positivo e negativo. Il corn/mais sempre oltre i 370 punti (cents/bushels), il grano oltre i 430 punti, il seme di soya tra i 1014 e 1032 punti e infine la farina tra i 327/333 dollari per tonnellata corta.

Sul mercato interno ancora nessuna nuova salvo il solito grano che rincara limitatamente alle qualità di minor pregio. Per le qualità di base, ieri pagato 192/195 euro arrivo, Nord Italia, non per le alte qualità. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha azzerato il differenziale fra quello di qualità 5 di aflatossine e 4000 di Don rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don. I proteici ben tenuti specie le farine di soya per le medesime ragioni che si ripetono nelle ultime settimane. Seme di soya nazionale è scambiato sui 415-420 euro arrivo, mentre per le farine ieri eravamo sul pronto a 374 per la soya proteica e 360 per la normale 44%, mentre per la convenzionale 44 il prezzo corrente era 422 partenza quindi con un delta sensibile sulla geneticamente modificata. I prezzi del pronto con poche variazioni negative arrivavano sino al 31/12 mentre per il 2018 erano a 359 e 371 rispettivamente per la 44 e la proteica.
Per i cereali si conferma che sui mesi avanti si registra ancora tensione per il futuri mesi.

Il settore delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati, che comunque al momento registra prezzi in linea con la precedente campagna.

Indicatori internazionali 08 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito forte a 1033 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05648.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 08 Marzo 2017 08:39

Grana Padano in leggera flessione.

Il latte spot resta invariato così come pure il burro. Cresce la panna di centrifuga mentre restano invariati i listini del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 8 Marzo 2017

LATTE SPOT Congelato il prezzo del latte spot. Da sei settimane il prezzo rilevato alla borsa merci di verona è rimasto invariato. Unica novità è relativa alla flessione registrata dal latte scremato pastorizzato di provenienza estera che ha ceduto il 5,41% posizionandosi tra 17,60 e 18,63 €/100 litri di latte. Un cedimento che potrebbe essere da anticipatore per le altre due tipologie che comunque hanno confermato le quotazioni precedente. In particolare il latte crudo spot nazionale si è mantenuto tra 38,66 e 39,69 €/100 litri di latte e l'intero pastorizzato estero è ancorato all'intervallo tra 35,57 e 36,60€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Il rimbalzo della scorsa settimana non è stato prodromico a una rinnovata tendenza rialzista del burro milanese, che invece ha mantenuto il prezzo precedente. In controtendenza da tre settimane invece la panna di centrifuga rilevata a Verona che ha guadagnato altri 2,06 punti percentuali collocandosi tra 1,97 e 2,0 €/Kg. Rimbalzo positivo per lo zangolato parmense. Listino peraltro confermato anche sulla piazza reggiana.

Borsa di Milano 6 marzo: (=)
BURRO CEE: 3,88€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,03 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,93€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,73€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,98/Kg. (=)
MARGARINA febbraio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 6 marzo: (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,97 - 2,00 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 3 marzo 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,33€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 07 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,33 - 2,33 €/kg.

GRANA PADANO La flessione negativa del Padano è proseguita anche nella settimana in corso con la perdita di altri 6 centesimi al chilo sulla piazza milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,05 - 7,15 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,75 -8,35 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Inalterati i listini del Parmigiano Reggiano che per la sesta settimana confermano le quotazioni dopo che si era interrotta la prolungata fase di ripresa avviata a metà dello scorso anno.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,70 - 10,20€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,85 - 11,40€/Kg.

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20170201-lattespot 

 

 

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 9 5 marzo 2017 -
Editoriale- Disoccupati cercasi - Primi segnali di cedimento del Grana. Crisi Pomodoro. Rabboni (OI) replica a Tonello (Coldiretti). Con ReQpro 5 milioni di mc di acqua in più all'agricoltura reggiana. Cereali e dintorni. Tra alti e bassi l'ottimismo è ancora il fattore imperante.

SOMMARIO Anno 16 - n° 09 5 marzo 2017
1.1 editoriale
Disoccupati, cercasi!
2.1 lattiero caseario
Primi segnali di cedimento per il Grana..
3.1 crisi pomodoro
Crisi Pomodoro. Rabboni (OI) replica a Tonello (Coldiretti)
4.1 Bonifica
Con ReQpro 5 milioni di mc di acqua in più all'agricoltura reggiana
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Stabilità ad alta energia.
6.1 frumento Frumento, la ricetta per un miglior reddito.
7.1 packaging International Packaging Competition, è Gilda Bojardi la presidente di giuria della 21esima edizione
7.2 vino CAP al via in città e provincia il tour delle degustazioni di vini
8.1 apicoltura eventi Apicoltura europea, appuntamento a Piacenza
8.2 Eventi "Lezioni di Parmigiano Reggiano per i ristoranti italiani
9.2 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra alti e bassi l'ottimismo è ancora il fattore imperante
10.1 agricoltura finanziamenti Italia e Malta maglia nera su PSR
11.1 promozioni "vino" e partners
12.2 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

20170305 COP

Rabboni (OI) replica a Tonello (Coldiretti): "L'OI non può partecipare alle trattative per l'accordo quadro. Non le si imputino colpe che non può avere"

Il presidente dell'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia Tiberio Rabboni replica alle dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio dal presidente di Coldiretti Emilia Romagna Mauro Tonello in merito alla trattativa per la determinazione dell'accordo quadro della campagna del pomodoro 2017.

"Il contratto quadro su quantità e prezzo del pomodoro 2017 – spiega Rabboni - lo negoziano e sottoscrivono, come sempre, esclusivamente le organizzazioni dei produttori e le rappresentanze dei trasformatori.

L'Organizzazione Interprofessionale del Nord Italia non c'entra assolutamente nulla con tutto questo, come ben sanno coloro che conoscono le norme europee ed italiane in materia. L'Ue vieta tassativamente alle OI di occuparsi di contratti e di prezzi. I suoi compiti sono altri. Quindi non si imputi all'OI quel che all'OI non si può imputare. I ritardi nella sottoscrizione del Contratto quadro ci sono, ma dipendono dalle distanze negoziali tra produttori di pomodoro e trasformatori, che mi auguro si risolvano quanto prima, e dalle incertezze su superfici e quantitativi determinate dalla crisi finanziaria delle aziende Copador e Ferrara Food".

Al concorso di Veronafiere-Vinitaly, i migliori abbigliaggi di vini, distillati, liquori e olio extravergine valutati da designer, creativi e giornalisti di settore.

Verona, 28 febbraio 2017 – Sono circa 200 i campioni al nastro di partenza del 21° Concorso Internazionale Packaging, in programma domani 1° marzo a Veronafiere. Il concorso, organizzato come evento collaterale di Vinitaly, premia l'estetica, cioè il migliore "abbigliaggio" di vini e distillati, liquori e olio extravergine di oliva.
Presidente di giuria quest'anno è Gilda Bojardi, inventrice del FuoriSalone che dal 1990 anima l'aprile milanese con più di 400 eventi, direttore responsabile della rivista Interni, uno dei maggiori sistemi internazionali di comunicazione del design, dell'architettura e dell'arredo.

La affiancano esperti e personalità di spicco di varie discipline legate all'immagine: Riccardo Facci, fondatore dell'agenzia creativa Facci & Pollini ideatrice, tra e altre, di campagne per Chanel ed Expo 2015; Giacomo Mojoli, giornalista e docente presso il Corso di Wine & System Design del Polidesign di Milano; Elvilino Zangrandi, cofondatore dello studio Zangrandi Associati, con all'attivo i progetti Negozi in Rinascente (MI) e il Progetto Sala Vip Ministero degli Esteri Farnesina Roma 2011; Annibale Toffolo, giornalista, fondatore della rivista Taste Vin; Alberto Sabellico, uno dei maggiori esperti a livello internazionale di legislazione vitivinicola e di etichettatura e presentazione dei vini in particolare.
Ideato da Veronafiere-Vinitaly nel 1996, il Concorso Internazionale Packaging ha portato nel tempo nel mondo del vino il concetto di qualità totale del prodotto, perché una bottiglia si vende meglio se anche si presenta bene e riesce a distinguersi.

Ciò è vero se a scegliere è il consumatore in un negozio, ma ancor più se bisogna emergere tra le migliaia di etichette degli oltre 4.000 espositori di Vinitaly alla ricerca di nuovi buyer provenienti da tutto il mondo. Il Salone internazionale del vino e dei distillati è in programma quest'anno dal 9 al 12 aprile ( www.vinitaly.com ).

Foto ENNEVI Verona Fiere

Domenica, 05 Marzo 2017 09:33

Apicoltura europea, appuntamento a Piacenza

La mostra raddoppia: ad Ottobre prevista un'edizione speciale per rispondere alle nuove esigenze di mercato.

Piacenza. Dal 3 al 5 marzo 2017 Piacenza ospita la 34^ edizione di APIMELL. Quest'anno la novità di rilievo è la presenza del forum Beecome, il Congresso degli apicoltori europei che dopo le precedenti edizioni svoltesi in Francia, Belgio, Germania e Svezia, approda a Piacenza nel contesto della mostra mercato più importante del vecchio continente. L'evento è promosso da EPBA (European Professional Beekeepers Association), Bee Life European Beekeeping Coordination, UNAAPI, AAPI e CONAPI.
I lavori, che partono con un giorno di anticipo rispetto alla mostra, saranno articolati in quattro sessioni: una dedicata a Aethina Tumida, il piccolo coleottero dell'alveare; un board per l'elaborazione di un documento conclusivo del congresso su Aethina Tumida e due sessioni dedicate alla Varroatosi e alle contaminazioni in apicoltura. Per maggiori informazioni: www.beecome2017.it

Apimell 2017 vedrà la presenza dei marchi più prestigiosi del comparto che offriranno le ultime novità per gli apicultori: innovazione, qualità dei materiali, ed ecosostenibiltà sono le parole chiave dell'offerta espositiva. un'occasione per professionisti di adeguare le proprie strutture alle ultime novità che consentono un risparmio nei costi ed una migliore gestione dell'alveare. La vetrina espositiva verrà poi completata con i prodotti dell'alveare per usi cosmetici, alimentari e curativi. Australia, Cina, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Turchia e Ungheria sono le provenienze degli oltre 130 espositori che si uniscono a quelli italiani provenienti da 48 province. Attesi oltre 20.000 visitatori.

Il 2017 sarà inoltre caratterizzato da un'altra edizione speciale di APIMELL, prevista per il 28 e 29 Ottobre in abbinata alla mostra Forestalia rivolta alle attrezzature forestali. Una risposta che Piacenza Expo intende dare ad un mercato dinamico in grado di sostenere due eventi all'anno come già avvenuto nel 2015.

APIMELL si svolge in contemporanea a Seminat – 36° mostra mercato delle piante ornamentali, del florovivaismo, delle sementi e del giardinaggio e Buon Vivere, il 10° salone dedicato ai prodotti enogastronomici tipici e di qualità provenienti da tutta Italia.

INFORMAZIONI GENERALI
3-4-5 marzo 2017
Venerdì - Sabato: 9.00-19.00 - Domenica: 9.00-18.30
Ingresso: € 8.00
Dove: Piacenza Expo, Via Tirotti, 1 - 29122 Piacenza - www.apimell.it

Domenica, 05 Marzo 2017 08:47

Italia e Malta maglia nera su PSR

Verona, 28 febbraio 2017. Italia in zona retrocessione sul fronte dei finanziamenti agricoli comunitari. Al 31 dicembre 2016 infatti è in fondo alla classifica – precede solo Malta – tra i 28 Paesi Ue, con appena il 6,2% dei fondi PSR 2014-2020 erogati ai beneficiari, contro una media europea più che doppia (14,2%).

Lo sostiene, nel prossimo numero in uscita domani, il settimanale L'Informatore Agrario, che ha elaborato le statistiche Ue sullo stato dell'arte della politica di sviluppo rurale.

Il quadro che ne emerge è sconsolante, con il solo Veneto tra le regioni virtuose che registra una media superiore a quella comunitaria (15,6%) e diverse aree del Paese ancora praticamente ai nastri di partenza (Friuli Venezia Giulia, 0,76% e Valle d'Aosta, 0,67%) o pesantemente indietro nonostante abbiano un organismo pagatore proprio (Piemonte, 4,9%). E le 'gravi inadempienze gestionali', denunciate in una nota da Agea, sono ormai un problema atavico del Belpaese che si ripercuote sulla competitività del settore, se è vero che anche tra i 28 programmi relativi ai vecchi PSR 2007-2013 non ancora chiusi (e non saldati) ben 15 sono italiani.

www.informatoreagrario.it 

Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.

Prosegue il periodo stabilità dei prezzi. Il grano di base prosegue verso punte più elevate. Rimane la preoccupazione per la fluttuazione dell'indice di cambio Euro/Dollaro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 Marzo 2017
L'ottimismo della ripresa Americana continua, tra alti e bassi, ad alimentare il mercato, che conferma le sue posizioni numeriche da settimane. Il corn/mais sempre oltre i 375 punti (cents/bushels), il grano oltre i 430 punti, il seme di soya tra i 1025 e 1035 punti e per quanto riguarda la farina tra i 328/335 dollari per tonnellata corta.

I fondi continuano a comandare i giochi e non hanno intenzione di fare sconti anzi, in forza di una maggior liquidità determinata dagli andamenti della borsa finanziaria USA, rafforzano la loro posizione dominante.

Nel mercato interno non vi è quasi nulla da segnalare di novità, salvo che il grano continua la sua passeggiata al rialzo seppure limitatamente alle qualità di base e non per le migliori. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha quasi azzerato il differenziale fra quello di qualità 5 in aflatossine e 4000 di Don, rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don.
I proteici reggono bene, specie le farine di soia, grazie alla presenza di merce fisica e a qualche problema sugli impianti produttivi che non girano al massimo delle potenzialità e infine per un mercato del seme di soia che resta sostenuto.

I cereali comunque mostrano segnali di tensione sui mesi futuri nonostante corra un po' di scetticismo tra gli operatori sulla reale quantificazione dei rincari che potrebbero non essere poi così tanto significativi.

Il mondo delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e quelli più avveduti approfittano della frenata dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno, mentre altri iniziano a muoversi sulla granella del nuovo raccolto.

L'unico vero fattore calmierante è limitato ai consumi interni che languono ma questo non preserva dai movimenti finanziari sulle merci internazionali.

Indicatori internazionali 3 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito a 904 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05610.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Oltre 350 gli iscritti al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano". Successo del primo appuntamento con informazioni, degustazioni, istruzioni sulla presentazione, valutazioni di costi e benefici rispetto ad altri prodotti.

Reggio Emilia, 1 marzo 2017

Ristoratori a "lezione" di Parmigiano Reggiano. E' questo il senso dell'ampia partecipazione registrata al primo evento promosso dal Consorzio di tutela nell'ambito delle iniziative destinate agli iscritti al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano", del quale fanno già parte oltre 350 ristoranti italiani.
Ad essi il Consorzio offre un percorso che entra nel merito non solo delle caratteristiche del prodotto e del suo legame particolare con il territorio, ma suggerisce le strade più efficaci perché l'affezione al prodotto diventi un elemento che genera un particolare valore per i ristoranti.
"Il progetto - sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - si innesta su una relazione che cambia sostanzialmente nella sua natura, trasformando un rapporto commerciale tra produttori e acquirenti del mondo della ristorazione in una vera e propria partnership, dove sono ben chiari gli interessi comuni, quelli di ciascuna delle parti e, soprattutto, quelli dei consumatori, che potranno apprezzare meglio l'originalità e le diverse tipologie di Parmigiano Reggiano, arrivando fino alla conoscenza dei diversi caseifici del comprensorio".
Il primo appuntamento - tenutosi a Eataly Milano Smeraldo - ha visto esauriti i 30 posti disponibili e una lista d'attesa che già prefigura nuovi imminenti appuntamenti.
Nel corso dell'evento - condotto da Simone Ficarelli, dell'ufficio marketing del Consorzio - ai ristoratori presenti sono state fornite informazioni generali sul prodotto, per giungere poi ad un focus legato alle diverse caratteristiche del prodotto in base al tempo di stagionatura, affiancato da una degustazione di Parmigiano Reggiano di 18, 24 e 48 mesi, dalla dimostrazione pratica del modo migliore di apertura della forma e al come si porziona e si scaglia il prodotto per la migliore presentazione in tavola.
Un confronto, comunque, orientato non solo alla valorizzazione dei gusti che il prodotto assume nel tempo, ma anche ad approfondire, cifre alla mano, i costi e i vantaggi dell'uso del Parmigiano Reggiano rispetto ad altri prodotti, nonché il valore che si lega all'associare ai piatti il nome del caseificio produttore, la specifica area di provenienza e le sue particolarità.
"Il progetto - spiega Deserti - va così a rafforzare anche il legame diretto tra ristoratori (e quindi i consumatori) e produttori, in un percorso di trasparenza che valorizza la scelta sulla qualità che, anche alla luce dei costi, è perfettamente compatibile (e lo dimostrano proprio le adesioni al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano") con ristoranti di tutti i tipi e fasce di prezzo".
Dopo il successo del primo evento, altri appuntamenti saranno ora programmati in diverse aree italiane, mentre le iscrizioni al club "Io scelgo Parmigiano Reggiano" restano aperte attraverso il sito ioscelgo.parmigianoreggiano.com

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 01 Marzo 2017 08:45

Segnali di cedimento per il Grana Padano.

Prosegue il periodo di stabilità per il latte Spot mentre il burro ha registrato un rimbalzo positivo. Listini invariati per il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio, Parma 1 marzo 2017 -

LATTE SPOT Continua la fase di stasi dei listini del latte spot. Tutti i listini dei prodotti in carico alla Borsa merci di Verona segnano stabilità, da circa due mesi. In sintesi il latte crudo spot nazionale ha visto confermare i listini tra 38,66 e 39,69€/100 litri latte. L'intero pastorizzato estero ha mantenuto le quotazioni delle precedenti tre sedute fissando il prezzo tra 35,57 e 36,60€/100 litri di latte così come lo scremato estero ha lasciato invariati i prezzi tra 18,63 e 19,67€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Rimbalzo dei listini di burro quotati a Milano (+5 centesimi). Mercato in positivo anche per la crema a uso alimentare che aveva preceduto di due settimane il trend positivo. In zona positiva anche la panna di centrifuga veronese. Si è invece arrestata la decrescita dello zangolato parmense che, molto probabilmente, segnerà positivo il prossimo venerdì, allineandosi al rinnovato listino segnato nella mattinata di ieri dallo zangolato reggiano.

Borsa di Milano 27 febbraio: (+)
BURRO CEE: 3,88€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,03 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,93€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,73€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,98/Kg. (+)
MARGARINA febbraio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 27 febbraio: (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,92 - 1,97 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 24 febbraio 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,28€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 28 febbraio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,33 - 2,33 €/kg.

GRANA PADANO Primo debole segnale di cedimento per quanto riguardano i listini del Grana Padano DOP. - 5 centesimi la flessione registrata a Milano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,10 - 7,20 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,80 -8,40 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Il mese di febbraio ha confermato la stabilità del prezzo del Parmigiano Reggiano per tutto il periodo.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,70 - 10,20€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,85 - 11,40€/Kg.

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Prosegue il periodo di apparente stabilità dei prezzi. L'unico rincaro reale si è registrato sul grano. A preoccupare sono le alte fluttuazioni dell'indice di cambio Euro/Dollaro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2017
Giovedì e Venerdì scorso si è tenuto il forum dell'USDA che ha ipotizzato i seguenti prezzi/valori per la campagna 2017/2018:
- il corn/mais 350 punti (cents/bushels),
- il grano 430 punti,
- il seme di soya 960 punti.
Come si può osservare il vero rincaro è limitato al grano, mentre per il resto nulla di nuovo. Il mercato resta sostanzialmente stabile con i fondi che continuano a comandare il gioco, ben poco orientati a fare sconti per potersi ancor più avvantaggiare di maggiore liquidità in previsione dei positivi trend della borsa finanziaria USA. Nonostante le "gaffes" e i contrasti a questi primi 30 giorni di politica di Trump, l'ottimismo sulla ripresa Americana regna sovrano.

Le fluttuazioni del cambio continuano a essere molto marcate e nella giornata di lunedi 27/2 l'indice è passato da 1,052 a 1,062. Il rischio di un trend che vada a indebolire l'Euro e rafforzare il Dollaro si fa sempre più concreto.

Nel mercato nazionale è da segnalare che il grano sta di nuovo rincarando, specie per le qualità di base, mentre così non accade per la merce di alta qualità. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha quasi azzerato il differenziale fra quello di qualità, 5 di aflatossine e 4000 di Don, rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don. Inoltre sui prezzi dei prossimi mesi sta crescendo la tensione per gli effetti della scarsa piovosità e della scarsa copertura nevosa e, novità di questi giorni, perché con l'innalzarsi delle temperature anche ad Est Europa, alcune rotte commerciali si spostano preferibilmente sul Mar Nero generando ulteriori complicazioni per le importazioni essendo il nostro mercato servito prevalentemente con treni e camion.

Purtroppo, occorre ripetersi, ma lo scenario in cui gli operatori nostrani operano non è dei più semplici, specie nel medio lungo termine.

Il comparto delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e gli operatori più avveduti approfittano della pausa dei prezzi dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno, mentre altri iniziano a muoversi sulla granella di nuovo raccolto.

L'unico vero fattore calmierante è limitato ai consumi interni che languono, ma questo non preserva dai movimenti finanziari sulle merci internazionali.

Indicatori internazionali 28 febbraio 2017


l'Indice dei noli è risalito a 875 punti, il petrolio è attorno a 54,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05951.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Oltre 150 imprenditori agricoli presenti. Tra oscillazioni di mercati internazionali e prezzi non congrui di quanto prodotto il Consorzio Agrario a Ferrara propone la sua ricetta per avere un valore aggiunto reddituale migliore: qualità, qualità, qualità.

Ferrara, 28 febbraio 2017

Per il 2017 il miglior antidoto possibile per mitigare gli effetti di un mercato come quello dei cereali che sente pesantemente le diverse influenze di oscillazioni variabili che arrivano da scenari internazionali e che rendono altalenanti i prezzi sulle varie borse nei diversi paesi è senz'altro quello di mantenere alta la qualità delle produzioni. E' stato questo il monito primario uscito dall'incontro organizzato dal Consorzio Agrario dell'Emilia a Ostellato di Ferrara presso la sala convegni del ristorante 800 da Daio.
Uno dei numerosi e molto frequentati incontri che il Consorzio sta periodicamente mettendo in piedi per sostenere soci e imprese del territorio con consigli utili per il loro lavoro quotidiano. Anche questa volta l'incontro si è tenuto davanti ad un folto pubblico - di oltre 150 imprenditori agricoli - arrivati per comprendere meglio le dinamiche che regolano un comparto che ha vissuto negli ultimi anni non poche criticità dovute a prezzi troppo bassi della materia prima ed eccessi di produzione.

Un tema di strettissima attualità che riguarda da vicino le aziende agroalimentari ferraresi e l'economia del territorio: "Frumento, come aumentare il reddito", argomenti su cui si sono alternati al microfono diversi relatori, tutti esperti conoscitori del settore, che hanno cercato di focalizzare l'attenzione dei presenti su quelli che - in questo periodo storico - rappresentano i punti fermi delle campagne cerealicole dai quali partire in un generale contesto di crisi settoriale. E quindi, quale potrebbe essere oggigiorno la ricetta in grado di migliorare le performances agricole dei produttori locali? I dati raccolti e comparati, il trend globale e le approfondite analisi delle singole specialità cerealicole suggeriscono di porre attenzione massima alle fasi produttive affinchè il prodotto finale possa incarnare le migliori eccellenze di qualità organolettiche presenti della materia prima e l'ottimizzazione dei singoli processi di coltivazione, conservazione e raccolta.

"L'importante – ha commentato il presidente del Consorzio Agrario dell'Emilia Gabriele Cristofori – è trovare un equilibrio di mercato e oggi, in quest'ottica, è fondamentale poter contare su un prodotto finale di ottima qualità per strappare condizioni vantaggiose per il singolo produttore, ma in un'ottica corale collettiva in cui il CAE diventa protagonista di negoziazione riuscendo al contempo a sostenere con la professionalità maturata tutte le fasi di coltivazione con i suoi esperti presenti sul territorio". Vendite, conferimenti, cessioni a medio lungo termine, contratti più adeguati al valore dei cereali prodotti, potenziamento e valorizzazione della filiera, individuazione di possibili e praticabili opportunità di impiego industriale (Pastificio Ghigi, accordo Barilla ecc.), incremento e attenzione alla migliore ricerca scientifica attraverso stretti rapporti di collaborazione con multinazionali o straordinarie realtà come la sementiera SIS, dare riconoscibilità al prodotto italiano di qualità con provenienza certa, non abbassare mai la soglia degli standard di coltivazione e conservazione igienico- sanitaria della propria coltura.

"Questi sono tutti tasselli di un mosaico che, attraverso CAE - possono creare un valore aggiunto e una ricchezza da distribuire agli imprenditori agricoli ferraresi – ha assicurato il direttore Ivan Cremonini – il nostro Consorzio con questi incontri (come alcune settimane fa sull'emergenza Cimice asiatica) assume un ruolo di divulgatore di contenuti, consigli utili che poi si potranno tradurre in fatti concreti al momento della campagna". E la presenza massiccia di tanti coltivatori e l'attenzione dimostrata conferma la validità di questa iniziativa arricchita notevolmente proprio dalle relazioni degli esperti che vivono direttamente il rapporto diretto sui campi a fianco degli imprenditori Frumento: Gianni Baccarini CAE (le richieste del mercato, Claudio Cristiani CAE Soluzioni per il controllo delle malattie del frumento, Andrea Fabbi della Bayer Roberto Longo Italpollina Fertilizzazione fogliare del frumento Marco Toselli Innovazioni tecnologiche nella distribuzione dei fitofarmaci.

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Agrario dell'Emilia)

Tra novità stagionali di prodotto e consigli utili per le diverse fasi di imbottigliamento iniziano gli assaggi di vini provenienti da tutto il Paese. Uno degli appuntamenti CAP più seguiti da soci e interessati.

Parma, 21 Febbraio 2017

Inizierà con leggero anticipo rispetto agli anni scorsi l'ormai consueto e particolarmente seguito appuntamento annuale del Consorzio Agrario di Parma con le degustazioni delle più attese novità enologiche stagionali provenienti da tutta Italia e con evidente attenzione alle qualità di vini di filiera locale. Quest'anno il CAP ha anche incrementato il numero degli incontri sul territorio e - oltre alle degustazioni presso la sede Agenzia di Città in strada dei Mercati - ha aggiunto due rendez-vous in provincia per facilitare gli interessati: il primo ha aperto il ciclo a Fornovo (presso la locale Agenzia) Martedì 21 e il secondo a Pilastro di Langhirano è previsto per Sabato 4 Marzo. Gli appuntamenti cittadini invece, sempre presso la sede Agenzia di Città, sono stati programmati per Sabato 11 Marzo e il seguente Sabato 18 Marzo.

In queste giornate gli interessati alle novità enologiche potranno porre agli esperti presenti quesiti e ottenere consigli pratici sulle diverse tipologie di vino e sulle diverse fasi di imbottigliamento del vino. Solitamente con la luna in fase calante, si da il via al lavoro di imbottigliamento dei vini più secchi attraverso esempi pratici di come, con tempo più mite e in mancanza di vento, si possa iniziare a fare ciò che facevano i nostri nonni con i vini soprattutto provenienti dal nostro territorio; ovvero tenere il livello del vino a circa otto centimetri al di sotto del tappo, posare i vini abboccati in vetro con aspetto perfettamente limpido e non in stato di fermentazione, mai bagnare il tappo di sughero con il vino, oliare e ripristinare l'oliatura dei tappi 24 ore prima dell'utilizzo e non tenere per troppo tempo il vino in damigiana, soprattutto quello dolce, per evitare complicazioni dovute all'eccesso di fermentazione.

"La qualità del nostro agroalimentare - ha commentato in sede di presentazione dell'iniziativa il presidente del CAP Giorgio Grenzi – è tangibile nei prodotti, ma anche nei servizi concreti e utili che un Consorzio come il nostro riesce a fornire quando serve a soci ed interessati. Il momento delle degustazioni per esempio è uno dei più seguiti, esempio pratico di come le domande degli interessati e le risposte dei nostri esperti consentono di comprendere meglio il prodotto incrementandone il valore".

(Fonte: Ufficio stampa CAP)

Editoriale- La sagra della patata e del cetriolo. Lattiero caseari. Parola d'ordine, stabilità - A Sol D'oro Emisfero Nord è sempre derby: Italia-Spagna 12 a 3 - Da Oroville, ma non solo, un avvertimento sulle conseguenze catastrofiche del riscaldamento globale? - Una volta per caso: Live Wine 2017 Milano. Agricoltura, summit in Regione sulla crisi di 'Ferrara Food' di Argenta.

SOMMARIO Anno 16 - n° 08 26 febbraio 2017
1.1 editoriale
La sagra della patata e del cetriolo
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari. Parola d'ordine, stabilità
3.1 Olio - Sol D'Oro
A Sol D'oro Emisfero Nord è sempre derby: Italia-Spagna 12 a 3
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tregua armata.
6.1 Ambiente e clima Da Oroville, ma non solo, un avvertimento sulle conseguenze catastrofiche del riscaldamento globale?
7.1 Guardie ECOzoofile Ariccia, al via il corso di formazione per Guardie Ecozoofile a Palazzo Chigi
8.1 Vino eventi Una volta per caso: Live Wine 2017 Milano
9.1 pomodoro Agricoltura, summit in Regione sulla crisi di 'Ferrara Food' di Argenta
10.1 agricoltura al sud L'agricoltura guida la ripresa del Sud Italia
11.1 promozioni "vino" e partners
12.2 promozioni "birra" e partners

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Gli oli vincitori in degustazione a Sol&Agrifood dal 9 al 12 aprile 2017. Sono stati 300 gli extravergine in gara da 10 Paesi: Italia, Spagna, Croazia, Slovenia, Turchia, Portogallo, Germania, Francia, Cile e per la prima volta Giappone.

L'Italia si conferma leader indiscusso per la qualità espressa dai propri oli extravergine di oliva. L'annuncio dei vincitori nel corso della prima giornata degli EVOO Days, la nuova iniziativa di Veronafiere-Sol&Agrifood per la formazione e il networking della filiera oleicola.

Verona, 20 febbraio 2017. Con una medaglia d'oro in più rispetto lo scorso anno, l'Italia aumenta il proprio bottino e batte la Spagna 12 a 3 nella disfida tra i migliori extravergine del mondo, che si è chiusa questa sera a Verona ed ha visto la partecipazione di 300 campioni da 10 Paesi (Italia, Spagna, Croazia, Slovenia, Turchia, Portogallo, Germania, Francia, Cile e per la prima volta Giappone). Impegnata per sei giorni la giuria internazionale di 13 giudici molto qualificati provenienti da Grecia, Tunisia, Turchia, Spagna, Slovenia e Italia che ha valutato gli oli con la modalità della "degustazione alla cieca".

Il Sol d'Oro Emisfero Nord 2017, vede l'Italia aggiudicarsi quattro ori sui cinque previsti dalle categorie del concorso – fruttato leggero, medio e intenso, biologico e monovarietale –, tutte e cinque le medaglie d'argento e tre di bronzo. Tre medaglie, una d'oro e due di bronzo, sono al collo della Spagna.
La proclamazione dei vincitori del concorso internazionale con cui Veronafiere premia i migliori oli extravergine di oliva del mondo, si è svolta oggi pomeriggio a Verona nel corso della prima giornata degli EVOO Days la nuova iniziativa di Veronafiere-Sol&Agrifood per la formazione e il networking della filiera oleicola.

Come attestato di qualità riconosciuto a livello internazionale, le bottiglie delle partite degli oli vincitori potranno fregiarsi del premio ricevuto (Sol d'Oro, Sol d'Argento, Sol di Bronzo). Agli oli premiati, Sol&Agrifood, la Rassegna dell'agroalimentare di qualità in programma dal 9 al 12 aprile 2017 ( www.solagrifood.com  ), dedica ormai da anni una serie di iniziative: dalla Guida "Le stelle del Sol d'Oro" da distribuire ai buyer internazionali e ai delegati di Veronafiere nel mondo, alle degustazioni guidate, all'Evoo Bar. Per il secondo anno, gli oli insigniti di gran menzione saranno utilizzati durante le finali della Jam Cup; il 2° Trofeo Junior Assistant Master si svolgerà proprio a Sol&Agrifood e vedrà protagonisti i giovani iscritti alla Federazione Italiana Cuochi nell'anno 2017.

Elenco dei vincitori Sol d'Oro Emisfero Nord – edizione 2017
(L'elenco completo delle Gran Menzioni del Concorso Sol d'Oro 2017 sul sito www.solagrifood.com )
Categoria oli fruttato leggero:
Sol d'Oro - Moli D'Oli Gabriel Alsina, Castello De Farfanya - Spagna
Sol d'Argento - Leone Sabino, Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani) - Puglia
Sol di Bronzo - Batta Giovanni, Perugia - Umbria
Categoria oli fruttato medio:
Sol d'Oro - Cosmo Di Russo, Gaeta (Latina) - Lazio
Sol d'Argento - Azienda Agricola Donato Conserva, Modugno (Bari) - Puglia
Sol di Bronzo - Aceites Oro Bailen Galgon, Villanueva de La Reina – Spagna
Categoria oli fruttato intenso:
Sol d'Oro Tenuta Zuppini, Torricella Sicura (Teramo) - Abruzzo
Sol d'Argento Agricola Quattrociocchi Americo, Alatri (Frosinone) – Lazio
Sol di Bronzo Pruneti, San Polo in Chianti (Firenze) - Toscana
Categoria oli biologici:
Sol d'Oro – Azienda Agricola Tommaso Masciantonio, Casoli (Chieti) - Abruzzo
Sol d'Argento – Azienda Agricola Quattrociocchi Americo, Alatri (Frosinone) – Lazio
Sol di Bronzo - Frantoio Franci Snc, Montenero (Grosseto) - Toscana
Categoria oli monovarietali:
Sol d'Oro - Leone Sabino, Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani) - Puglia
Sol d'Argento – Azienda Agricola Quattrociocchi, Alatri (Frosinone) - Lazio
Sol di Bronzo - Aceites San Antonio, Jaen - Spagna


Il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, nell'aprire ufficialmente i lavori della prima giornata degli EVOO Days, nel corso della quale si è concluso e sono stati annunciati anche i vincitori della edizione 2017 del Concorso internazionale Sol d'Oro Emisfero Nord, ha sottolineato:
«La recente trasformazione in società per azioni della Fiera di Verona è stata accompagnata dal piano industriale che prevede 94 milioni di euro di investimenti entro il 2020, di cui una parte significativa a supporto dello sviluppo delle manifestazioni, comprese quelle del comparto agroalimentare. Gli EVOO Days, dedicati alla formazione e al networking della filiera oleicola, vanno proprio in questa direzione, in quanto rappresentano il nuovo stile che vogliamo dare alle rassegne made in Veronafiere. I patrocini concessi all'iniziativa da parte dell'Accademia dei Georgofili e dall'Accademia dell'Olivo e dell'Olio, sono di grande prestigio e ci sostengono nel perseguire l'obiettivo di arricchire il patrimonio professionale degli operatori e nel migliorare il business d'impresa. Gli EVOO Days rientrano nella strategia di sviluppo delle manifestazioni, in particolare di Sol&Agrifood, che di queste due giornate è promotrice. La rassegna concomitante al Vinitaly dedicata dell'agroalimentare di qualità, in crescita continua, ha visto nel 2016 la presenza di oltre 56 mila operatori professionali, dei quali più di 14 mila provenienti da 82 Paesi. Ora, grazie alla sinergia tra Sol&Agrifood, il Concorso Sol d'Oro Emisfero Nord e Sud ed EVOO Days, le aziende avranno informazioni tecniche, economiche e di strategia di marketing per utilizzare al meglio tutte le opportunità commerciali offerte dallo strumento "fiera"».
(Fonte VeronaFiere 20 febbraio 2017)

Difficoltà finanziarie per la società del gruppo Sfir che produce derivati del pomodoro. Caselli: "Massimo impegno per il piano di risanamento aziendale"

Bologna 21 febbraio 2017 -
"La Regione farà il massimo sforzo per mantenere aperto il canale del dialogo tra le parti in causa e per mettere in campo ogni iniziativa utile per garantire la prosecuzione dell'attività produttiva dell'azienda, la salvaguardia dei posti di lavoro e la sottoscrizione in tempi brevi dei contratti di coltivazione con gli agricoltori in vista delle semine primaverili per la campagna 2017".

È l'impegno ribadito dall'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, al termine della riunione del tavolo convocato oggi pomeriggio in Regione per fare il punto su Ferrara Food, l'azienda di lavorazione del pomodoro di Argenta (Fe) di proprietà del gruppo Sfir alle prese con una difficile situazione finanziaria e che ha tra l'altro un debito stimato di circa 11 milioni di euro nei confronti delle organizzazioni di produttori per il mancato pagamento di una parte delle consegne di materia prima nell'ultima campagna.

All'incontro odierno hanno partecipato, oltre all'assessore Caselli e ai funzionari dell'assessorato regionale all'Agricoltura, i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole regionali (Coldiretti, Confagricoltura e Cia), delle organizzazioni dei produttori conferenti (Apo Conerpo, Pempacorer, Afe, Apol, Op Ferrara ed Op Minguzzi), dei sindacati dei lavoratori (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil), di Unindustria Ferrara, oltre al presidente dell'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, Tiberio Rabboni, al vicesindaco di Argenta, Andrea Baldini, e al presidente dell'Unione dei Comuni "Valli e Delizie", Nicola Minarelli. Per l'azienda, che ogni anno dà lavoro ad oltre un centinaio di addetti, tra stagionali e dipendenti fissi, era presente l'amministratore delegato, Marzio Andrea Olgiati, accompagnato da dirigenti del Gruppo Sfir e dai consulenti finanziari e legali.

"Con la lavorazione del 40% di tutto il pomodoro coltivato nel distretto produttivo locale- sottolinea Caselli– Ferrara Food è un importante tassello del sistema agro-industriale provinciale e regionale e la cessazione dell'attività dello stabilimento di Argenta, con il rischio di abbandono della coltura e la perdita di un'importantissima opportunità di reddito per gli agricoltori, oltre che per i lavoratori dell'azienda, rappresenterebbe un durissimo colpo per l'economia del territorio". Un comparto strategico per l'agroalimentare dell'Emilia-Romagna, che gode di una posizione di indiscussa leadership a livello nazionale, e sul quale come Regione continueremo a puntare ed investire ingenti risorse".

"Per questi motivi- conclude l'assessore- anche nel caso di Ferrara Food, siamo impegnati nel mantenere in piedi il confronto tra tutti i soggetti interessati per superare gli ostacoli e risolvere le difficoltà che si frappongono alla definitiva approvazione del piano di risanamento, condiviso fra le parti industriale ed agricola ed appoggiato anche dai sindacati, piano cui manca solo il pronunciamento positivo del sistema bancario. Gli sforzi finora profusi da tutti possono dunque avere uno sbocco positivo, che appare concretamente alla portata, a condizione che le decisioni necessarie vengano assunte molto tempestivamente, cioè nel giro di pochissimi giorni, in modo da poter fornire agli agricoltori le garanzie necessarie ad effettuare le semine in vista della prossima campagna in un quadro di certezze sotto il profilo contrattuale ed economico".

(Fonte Regione Emilia Romagna)

Domenica, 26 Febbraio 2017 08:58

L'agricoltura guida la ripresa del Sud Italia

Il Rapporto ISMEA-SVIMEZ sull'agricoltura del Mezzogiorno evidenzia l'ottima performance che il settore primario ha avuto nel 2015 e nel 2016. L'agricoltura diventa protagonista della ripresa economica: crescono valore aggiunto, esportazioni, investimenti e occupazione, al Sud ancor più che al Nord.

In occasione della presentazione del Rapporto ISMEA-SVIMEZ il Direttore Generale dell'Ismea, Raffaele Borriello, ha dichiarato: "Il Rapporto ci racconta di un Mezzogiorno che dà segnali positivi e sembra essere al centro della ripartenza dell'economia italiana, specialmente grazie all'ottima performance dell'agricoltura: la crescita delle esportazioni, degli investimenti e dell'occupazione agricola nel Mezzogiorno, più che al Centro-nord, sono i segni di rinnovato protagonismo. Il dato più significativo si registra sul versante dell'occupazione, in particolare quella giovanile (+13%). C'è una ritrovata consapevolezza del valore della terra che porta con sé una rinnovata attenzione al settore agricolo, anche in termini di progetti di vita e di attività imprenditoriali da parte dei giovani. Ne sono dimostrazione l'incremento del 20% delle iscrizioni alle facoltà di agraria e la crescita, nei primi nove mesi del 2016, di circa 90 mila nuove imprese agricole ad opera di giovani under 35, di cui ben 20 mila nel Mezzogiorno".

All'evento hanno preso parte il Segretario generale della Cei, Mons. Nunzio Galatino, il Presidente della Camera dei deputati, On. Laura Boldrini, il Commissario ISMEA, Enrico Corali, Nicodemo Oliverio, componente della Commissione Agricoltura Camera dei deputati, il Presidente SVIMEZ, Adriano Giannola. 

Il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti ha voluto inviare un suo messaggio agli ospiti presenti.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina è intervenuto per la chiusura dei lavori.

(Fonte Ismea 21 febbraio 2017)