Difficoltà finanziarie per la società del gruppo Sfir che produce derivati del pomodoro. Caselli: "Massimo impegno per il piano di risanamento aziendale"

Bologna 21 febbraio 2017 -
"La Regione farà il massimo sforzo per mantenere aperto il canale del dialogo tra le parti in causa e per mettere in campo ogni iniziativa utile per garantire la prosecuzione dell'attività produttiva dell'azienda, la salvaguardia dei posti di lavoro e la sottoscrizione in tempi brevi dei contratti di coltivazione con gli agricoltori in vista delle semine primaverili per la campagna 2017".

È l'impegno ribadito dall'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, al termine della riunione del tavolo convocato oggi pomeriggio in Regione per fare il punto su Ferrara Food, l'azienda di lavorazione del pomodoro di Argenta (Fe) di proprietà del gruppo Sfir alle prese con una difficile situazione finanziaria e che ha tra l'altro un debito stimato di circa 11 milioni di euro nei confronti delle organizzazioni di produttori per il mancato pagamento di una parte delle consegne di materia prima nell'ultima campagna.

All'incontro odierno hanno partecipato, oltre all'assessore Caselli e ai funzionari dell'assessorato regionale all'Agricoltura, i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole regionali (Coldiretti, Confagricoltura e Cia), delle organizzazioni dei produttori conferenti (Apo Conerpo, Pempacorer, Afe, Apol, Op Ferrara ed Op Minguzzi), dei sindacati dei lavoratori (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil), di Unindustria Ferrara, oltre al presidente dell'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, Tiberio Rabboni, al vicesindaco di Argenta, Andrea Baldini, e al presidente dell'Unione dei Comuni "Valli e Delizie", Nicola Minarelli. Per l'azienda, che ogni anno dà lavoro ad oltre un centinaio di addetti, tra stagionali e dipendenti fissi, era presente l'amministratore delegato, Marzio Andrea Olgiati, accompagnato da dirigenti del Gruppo Sfir e dai consulenti finanziari e legali.

"Con la lavorazione del 40% di tutto il pomodoro coltivato nel distretto produttivo locale- sottolinea Caselli– Ferrara Food è un importante tassello del sistema agro-industriale provinciale e regionale e la cessazione dell'attività dello stabilimento di Argenta, con il rischio di abbandono della coltura e la perdita di un'importantissima opportunità di reddito per gli agricoltori, oltre che per i lavoratori dell'azienda, rappresenterebbe un durissimo colpo per l'economia del territorio". Un comparto strategico per l'agroalimentare dell'Emilia-Romagna, che gode di una posizione di indiscussa leadership a livello nazionale, e sul quale come Regione continueremo a puntare ed investire ingenti risorse".

"Per questi motivi- conclude l'assessore- anche nel caso di Ferrara Food, siamo impegnati nel mantenere in piedi il confronto tra tutti i soggetti interessati per superare gli ostacoli e risolvere le difficoltà che si frappongono alla definitiva approvazione del piano di risanamento, condiviso fra le parti industriale ed agricola ed appoggiato anche dai sindacati, piano cui manca solo il pronunciamento positivo del sistema bancario. Gli sforzi finora profusi da tutti possono dunque avere uno sbocco positivo, che appare concretamente alla portata, a condizione che le decisioni necessarie vengano assunte molto tempestivamente, cioè nel giro di pochissimi giorni, in modo da poter fornire agli agricoltori le garanzie necessarie ad effettuare le semine in vista della prossima campagna in un quadro di certezze sotto il profilo contrattuale ed economico".

(Fonte Regione Emilia Romagna)

Domenica, 26 Febbraio 2017 08:58

L'agricoltura guida la ripresa del Sud Italia

Il Rapporto ISMEA-SVIMEZ sull'agricoltura del Mezzogiorno evidenzia l'ottima performance che il settore primario ha avuto nel 2015 e nel 2016. L'agricoltura diventa protagonista della ripresa economica: crescono valore aggiunto, esportazioni, investimenti e occupazione, al Sud ancor più che al Nord.

In occasione della presentazione del Rapporto ISMEA-SVIMEZ il Direttore Generale dell'Ismea, Raffaele Borriello, ha dichiarato: "Il Rapporto ci racconta di un Mezzogiorno che dà segnali positivi e sembra essere al centro della ripartenza dell'economia italiana, specialmente grazie all'ottima performance dell'agricoltura: la crescita delle esportazioni, degli investimenti e dell'occupazione agricola nel Mezzogiorno, più che al Centro-nord, sono i segni di rinnovato protagonismo. Il dato più significativo si registra sul versante dell'occupazione, in particolare quella giovanile (+13%). C'è una ritrovata consapevolezza del valore della terra che porta con sé una rinnovata attenzione al settore agricolo, anche in termini di progetti di vita e di attività imprenditoriali da parte dei giovani. Ne sono dimostrazione l'incremento del 20% delle iscrizioni alle facoltà di agraria e la crescita, nei primi nove mesi del 2016, di circa 90 mila nuove imprese agricole ad opera di giovani under 35, di cui ben 20 mila nel Mezzogiorno".

All'evento hanno preso parte il Segretario generale della Cei, Mons. Nunzio Galatino, il Presidente della Camera dei deputati, On. Laura Boldrini, il Commissario ISMEA, Enrico Corali, Nicodemo Oliverio, componente della Commissione Agricoltura Camera dei deputati, il Presidente SVIMEZ, Adriano Giannola. 

Il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti ha voluto inviare un suo messaggio agli ospiti presenti.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina è intervenuto per la chiusura dei lavori.

(Fonte Ismea 21 febbraio 2017)

Domenica, 26 Febbraio 2017 08:39

Cereali e dintorni. Tregua armata.

In sostanza il mercato resta in una posizione di ottimismo legata a una ripresa statunitense. Al contrario alcuni esperti temono l'esplosione di una bolla speculativa. Preoccupazioni per la scarsità idrica al nord Italia.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2017
Il mercato sostanzialmente resta stabile, i fondi comandano il gioco, quindi seme rimane oltre i 1000 punti, (350/360 euro ton) farina sempre oltre i 330 dollari, (345/350 euro ton) mais oltre i 370 punti (173/175 euro ton) e grano oltre i 440 punti (158/174 euro ton) e questo sulle varie posizioni temporali quotate dal mercato in origine.
In sostanza il mercato resta in una posizione di ottimismo legata a una ripresa Statunitense.

Il rischio dell'indebolimento dell'Euro e conseguente rafforzamento del Dollaro, è sempre più concreto. Al contrario qualche analista USA giudica l'ottimismo e la positività delle borse finanziarie come l'anticamera di una probabile bolla speculativa, peraltro pericolosissima.

Nel mercato nazionale da qualche giorno si sta diffondendo la preoccupazione per l'allerta sollevata dalla Regione Lombardia e Piemonte circa le scarse riserve idriche e l'assenza del manto nevoso che potrebbero pregiudicare la campagna cerealicola. Una affermazione che potrebbe innescare una rincorsa ai rialzi, in particolare modo per quanto concerne il mais.

Nel frattempo, i mercati internazionali, propongono il mais, sino a marzo 2018, sempre intorno ai 180 euro partenza porti e da silos interni a qualche euro in più.
In sintesi lo scenario è ancora complesso e le previsioni a medio lungo periodo sono difficili da stimare, se non addirittura impossibile per una serie di ragioni come di seguito riassunto:
- i due proteici che hanno interrotto la fase discendente sono le farine di girasole, sia la farina 28 che quella proteica, mentre la colza, specie quella estera, è in via di risalita.
- Per il mercato dei cereali le incertezze riguardano le condizioni meteo e in questo clima di incertezza occorre porre attenzione poiché non tutti i principali cereali hanno la stessa forza di rialzo. Se il mais dovesse spiccare il volo potrebbe essere dolori per i compratori.
- I cruscami sono invece bloccati per la ridotta capacità produttiva della industria molitoria.

Il mondo delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e alcuni operatori approfittano dello stop dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno.
L'unico fattore calmierante è dovuto ai ridotti consumi interni.

Indicatori internazionali 23 febbraio 2017


l'Indice dei noli è risalito a 806 punti, il petrolio è attorno a 54,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05473.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 22 Febbraio 2017 08:34

Lattiero caseari. Parola d'ordine, stabilità

Salutato con quasi unanime apprezzamento, l'accordo UE - Canada (CETA) non ha ancora riscaldato i mercati delle due principali DOP nazionali. Stabilità anche per il latte spot e per il burro. Rimbalzo per la crema e la panna.

di Virgilio Parma 22 febbraio 2017 -

LATTE SPOT Stabilità totale per il latte spot. Tutti i listini redatti dalla Borsa merci di Verona segnano stabilità. In sintesi il latte crudo spot nazionale ha visto confermare i listini tra 38,66 e 39,69€/100 litri latte. L'intero pastorizzato estero ha mantenuto le quotazioni delle precedenti tre sedute fissando il prezzo tra 35,57 e 36,60€/100 litri di latte così come lo scremato estero ha lasciato invariati i prezzi tra 18,63 e 19,67€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA E' giunto il momento dell'arresto del burro. Dopo 5 settimane consecutive nelle quali il prezzo del burro ha visto cedere i listini milanesi, in questo finale di febbraio sembra che la tendenza ribassista possa volgere al termine. Al contrario la crema a uso alimentare, ma anche la panna di centrifuga veronese, ha segnato un secondo rimbalzo. Prosegue invece la caduta dello zangolato parmense che si è allineato al prezzo reggiano che, nella giornata di ieri, ha mantenuto inalterato il prezzo.

Borsa di Milano 20 febbraio: (=)
BURRO CEE: 3,83€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,98 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,88€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,68€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,94/Kg. (+)
MARGARINA gennaio 2017: 1,15 -1,21€/kg (+)

Borsa Verona 20 febbraio: (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 - 1,95 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 17 febbraio 2017: (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,28€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 21 febbraio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,28 - 2,28 €/kg.

GRANA PADANO Invariati i listini del Grana Padano DOP registrati alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,15 - 7,25 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 -8,45 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Il recentissimo accordo CETA tra Ue e Canada non ha ancora stimolato i mercati. Anche il Parmigiano, come il Grana Padano, mantiene invariati i prezzi alla Borsa di Riferimento Comprensoriale di Parma.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,70 - 10,20€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,85 - 11,40€/Kg.

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Martedì, 21 Febbraio 2017 09:25

Una volta per caso: Live Wine 2017 Milano

Il più importante evento del vino artigianale realizzato a Milano con 150 produttori sia dall'Italia che dall'estero. Un incontro di idee e di confronto senza compromessi nella più totale serenità.

da L'Equilibrista

21 febbraio 2017

Ricordo la prima volta che misi piede qui a LIVE WINE e non sapevo dove fosse esattamente il Palazzo del Ghiaccio e qualcuno mi disse che era nel cuore di Milano, "La Milano da bere si diceva...". Dopo anni di assoluto glamour, Milano aveva ceduto il passo al business sfrenato ed alla ricerca di una sua personalità da ritrovare. Poi qualche anno di purgatorio e l'anticamera di EXPO come vetrina mondiale da "dentro o fuori" ed oggi Milano ritorna intrigante e frizzante grazie soprattutto ad eventi come LIVE WINE nel cuore della Città.

LIVE WINE fa respirare aria frizzante e moderna con produttori ricercati che arrivano da tutto il panorama vitivinicolo regionale ed europeo, creando un momento di incontro sincero sia per operatori di settore che enogastronauti dell'ultima ora.

livewine 2017 vino

Passeggiando per gli stands incrocio gente conosciuta, qualche amico e alle volte nuove gradite scoperte che credo valga la pena di assaggiare...

Con questo presupposto parto dalla Toscana, scelta che di solito riservo alla fine o quanto meno dopo lunghe riflessioni su altre zone, ma stavolta voglio assaggiare la cantina FABIANI, costituita dai due fratelli che fanno vino per passione, fortunatamente non per hobby...sfruttando le vigne vecchie di cinquant'anni ereditate dal padre. E' il loro Fontenasso infatti che mi sorprende, colpisce l'uvaggio Provanico, ovvero il sempre verde Trebbiano toscano ed un tocco di Malvasia che ne restituisce note di malva, uva passa ed un finale di mandorla lavata, con un ritorno al palato preciso e persistente.
Dopo altri incontri, decido di fare una pausa e di documentarmi sul fenomeno che ormai sta spopolando, ovvero quello dei vitigni resistenti, vero e proprio culto per Aziende come THOMAS NIEDERMAYER o LIESELEHIF che ne esaltano i poderosi incroci a tutto vantaggio di una riduzione dei pesticidi e sostanze inquinanti per il consumatore, rispettandone l'unicità e la tipicità, temi che qui a LIVE WINE possono essere trattati con calma e chiarezza, perchè al centro c'è la viticultura, la voglia di sperimentare degli agricoltori e quella di sapersi far coinvolgere in progetti nuovi e alternativi per i clienti.
LIVE WINE oggi significa libertà di sperimentare, stupire e magari sbagliare, ma in modo costruttivo e anticonformista.

A testimonianza di questo, mi dirigo verso quella che sarebbe stata la più bella scoperta della mia giornata e vado a conoscere DUEDEI, mai incontrati prima. Questa cantina siciliana, si presenta con un rifermentato in bottiglia stampo metodo classico italiano o metodo champenoise, davvero ricco e senza spigoli in bocca, delicato e bello nitico all'olfatto, cosa che non è mai facile soprattutto per vini con limitatissimo zucchero aggiunto o detti anche dosaggio zero. Resta in bocca a lungo regalando frutta matura e croccante tanto che vorrei risentirlo subito.

live wine 2017 vini

La giornata scorre via e dopo vari tentativi andati a vuoto, è l'ora di rossi alternativi e quindi proseguo animato da voglia di fare. Ricordo bene la CANTINA SEDILESU che avevo sfiorato diverse volte ma che per mancanza di tempo avevo sempre mancato. Stavolta punto deciso su questa eccellenza sarda che qui a Live Wine si presenta con il suo Cannonau; ebbene, Mamuthone si presenta con un bel rosso ricco, da terreni che di solito sono scarsamente piovosi e che ne arricchiscono di pigmenti colorati il manto del vino, d'atra parte: "bella scoperta siamo in Sardegna! ", e fino qui è vero, ma la stranezza invece inizia proprio qui, perchè al naso emergono note di fango, terriccio umido e spezie lignine, proseguendo poi al palato con un vino che risulta garbato con un entrata in punta di piedi forse troppo a mio avviso, ma certamente elegante che non ricorda per nulla l'irruenza dei vini sardi e tantomeno il Cannonau che nella sua versione riserva, il Ballu Tundo, è invece più tostato ma sempre con questo tannino quasi accennato che però sul finale risulta penalizzante sulla persistenza in bocca che infatti non è massima come si vorrebbe. Comunque appagante in bocca.

Dopo un caloroso passaggio dalla CANTINA ENZA, della quale apprezzo sempre l'aglianico Passione, mi invita un giovane produttore della prima cantina sulla sinistra entrando nella sala, si tratta di TOGNI REBAIOLI che dopo una bella discussione sulle differenze fra il vitigno Maestri coltivato nel bresciano rispetto al nostro Emiliano, mi presenta il suo Cavalier Enrico, cento per cento Merlot. Al naso emergono note ben chiare balsamiche, viola, mammola ed un intrigante eucalipto. In bocca entra bello gustoso e misurato nella frutta mantenendo una discreta eleganza degna del nome che porta e chiude con una adeguata persistenza che non molla la presa così facilmente. Bel prodotto, anche da accompagnare con piatti a base di carne rossa o primi piatti della cucina contadina.

Guadagno l'uscita e ripenso ai tanti esperimenti più o meno riusciti che ho assaggiato oggi, alle cantine che lavorano bene e a quelle che forse dovranno fare di più, alla bella vetrina che offre sempre la piazza di Milano al LIVE WINE che nella città più selettiva d'Italia resta un punto di uguaglianza e di confronto onesto e sincero. Come i suoi vini.

livewine2017milano

 

 

Editoriale-Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là.. - Burro in fase discendente. -Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione - Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano. - Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano - Barilla investe in Italia - La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini. - "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense - Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%)

SOMMARIO Anno 16 - n° 7 19 febbraio 2017 -
1.1 editoriale
Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là...
2.1 lattiero caseario
Burro in fase discendente.
3.1 Fusione emil banca e banco cooperativo emiliano
Fusione Emil Banca e Banco cooperativo emiliano: Ok da confcooperative Modena
3.2 Fusione bancaria emiliana
Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Verso la stabilità dopo i dati USDA del 9 febbraio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano.
6.1 Parmigiano Reggiano e CETA Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano
6.2 made in italy Barilla investe in Italia
7.1 La Ricetta - preparata e mangiata La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini.
8.1 Esempio di buona cooperazione "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense.
9.1 economia consumi Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%).
10.1 promozioni "vino" e partners
11.2 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 19 Febbraio 2017 08:59

Barilla investe in Italia

50 milioni di investimento e 60 unità lavorative in più Barilla amplierà il sito produttivo di Rubbiano di Solignano (Parma), inaugurato nel 2012 e che nel breve lasso di 4 anni ha prodotto un incremento del 45% di sughi pronti Barilla.

di Virgilio Parma, 16 febbraio 2017
A nemmeno cinque anni dall'inaugurazione dello stabilimento sughi in località Rubbiano di Solignano, realizzato con un investimento iniziale pari a 40 milioni di euro, i volumi di vendita dei sughi Barilla sono aumentati di oltre il 45% dal 2012 e è già giunto il momento di un altro investimento.
L'ampliamento annunciato da Barilla porterà lo stabilimento di Rubbiano a essere il più grande d'europa e uno dei più sostenibili al mondo. 50 milioni di investimento annunciati dai vertici della multinazionale di Parma che, a fine programma, vedrà introdotti altri 60 dipendenti.

UILA apprezza l'iniziativa di Barilla:
"Apprezziamo la scelta di Barilla di continuare a investire in Italia, nel parmense in particolare, valorizzando le filiere locali, dal pomodoro, al basilico, alle carni. Tracciabilità e qualità delle materie prime, trasparenza nei confronti del consumatore e valorizzazione del lavoro di qualità sono elementi su cui Barilla punta e che noi apprezziamo e condividiamo.
Con questo investimento Barilla conferma come sia ancora possibile investire in Italia, facendo della qualità del lavoro e delle produzioni l'elemento fondante del successo di un prodotto e di un marchio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo".
Così il segretario nazionale della Uila-Uil Pietro Pellegrini commenta l'annuncio da parte di Barilla di un investimento per 50 milioni di euro finalizzato a raddoppiare la capacità produttiva dello stabilimento di Rubbiano (Pr), con un conseguente incremento occupazionale di circa 50-60 unità.

Dinamiche eterogenee con l'acquisto dei freschi in flessione del 4,8% e un trend positivo per i prodotti confezionati (+1,8%).

Dopo un 2015 in cui si era registrato un lieve recupero della spesa alimentare delle famiglie italiane, dalle elaborazioni Ismea emerge, nel 2016, una leggera contrazione su base annua pari allo 0,5%. I leitmotiv delle dinamiche continuano a essere la sobrietà negli acquisti, l'attenzione al risparmio e scelte guidate spesso da aspetti salutistici. La stagnazione dei prezzi al consumo, poi, letta insieme al calo in valore dello 0,5% della spesa familiare per beni agroalimentari, indica di fatto una flessione delle quantità acquistate.

Tendenza degli acquisti in valore negativa per i prodotti proteici (carni, salumi, uova e lattiero-caseari), mentre per le bevande, pressoché stabili su base annua, si registrano andamenti differenziati: positive le birre, tengono i vini, flessione di tre punti percentuali per le bevande analcoliche. Dei distinguo sono poi necessari fra "fresco sfuso" e "confezionato". Flessione della spesa per i prodotti freschi, che rappresentano poco meno del 40% del totale (-4,8% su base annua) alla quale hanno contribuito i forti cali di carne (-5,3%) formaggi (-6,3%) e salumi da banco (-9,6%), mentre i prodotti confezionati, con un'incidenza complessiva del 60% sul carrello della spesa, segnano, nel 2016, una dinamica positiva con un recupero dell'1,8% sui valori del 2015.

In modo trasversale, tra i comparti che hanno riportato un trend positivo di crescita della spesa, sia nel segmento del fresco che del confezionato, si ravvisano i prodotti ittici (+2,5%), la frutta (+2,2%) e alcuni prodotti da scaffale quali: aceto, zucchero e dolcificanti, cioccolata e altri snack. La spesa per ortaggi, invece, dopo la flessione del primo semestre (-1,8%), recupera e si riallinea ai valori del 2015 (-0,1%).
(Fonte Ismea 10 febbraio 2017)

Non ancora completa la tutela della Dop, ma passi in avanti sulle quote esportabili e sul freno all'"italian sounding". Un precedente importante per il Ttip

Reggio Emilia, 16 febbraio 2017

Soddisfazione, da parte del Consorzio del Parmigiano Reggiano, per l'approvazione del trattato commerciale tra Unione Europea e Canada (Ceta).
"Non spetta a noi entrare nel merito complessivo dell'intesa Il vantaggio per i nostri produttori - sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - ma il buon esito per i nostri produttori si riscontra su due fattori, ovvero sul raddoppio della quota dei formaggi comunitari esportabilii e, a maggior ragione, sull'avvio di nuovi meccanismi di protezione rispetto alle imitazioni e alle contraffazioni".
"Se si considera il fatto che il Canada sta già facendo segnare costanti e rilevanti aumenti delle importazioni di Parmigiano Reggiano (oltre il 12% nel 2016), è evidente - spiega Bezzi - che con la firma del trattato si potranno cogliere al meglio le opportunità commerciali che nel Paese nordamericano abbiamo costruito con forti azioni di comunicazione e, soprattutto, con accordi che hanno interessato le maggiori catene distributive canadesi".
"Il trattato commerciale - osserva Bezzi - non interviene in modo del tutto restrittivo sulle produzioni canadesi che si ispirano alla Dop originale (con l'uso, ad esempio, della denominazione "parmesan"), ma vieta di associarle ad elementi di "italian sounding" (il tricolore, città o monumenti italiani, ecc.) che risultano ingannevoli per i consumatori".
"Questo passaggio - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - assume una straordinaria rilevanza anche come precedente in vista dell'auspicabile ripresa dei negoziati Ttip con gli Stati Uniti, dove questi fenomeni sono diffusissimi (ben più che in Canada) e, ingannando i consumatori, danneggiano i nostri produttori".
"In questa fase - conclude Bezzi - era comunque assai improbabile ottenere di più, e in attesa di sviluppi degli accordi che incidano maggiormente sulla tutela delle denominazioni, grazie al lavoro impostato con gli esportatori e con le catene distributive riteniamo si aprano comunque migliori spazi per l'affermazione del Parmigiano Reggiano sul mercato canadese".

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Nonostante manchino elementi turbativi di mercato, sembra invece profilarsi una tendenza che replichi l'andamento dello scorso anno. Nessun imprevisto ma solo i Fondi d'investimento che, dopo avere ripreso in mano le redini del mercato, son tornati a farla da padroni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 febbraio 2017
Potrebbe quindi delinearsi una situazione che ricalchi lo scorso anno quando il mercato iniziò un trend al rialzo da marzo a giugno basato solo su elementi di speculazione.
La base sembra cavalcare l'onda dell'ottimismo che intravede una ripresa Statunitense, almeno è quanto sta descrivendo l'andamento borsistico in costante crescita dalla elezione del nuovo presidente. A rafforzare il convincimento sono state anche le dichiarazioni della presidente della Federal Reserve che hanno dato un'ulteriore spinta verso l'alto dalle quotazioni spingendole ai valori di seguito riportati e riferiti alla chiusura di mercoledi scorso.
SEMI mar 1061,20 (+16,2) mag 1071,60 (+15,6) nov 1034.20 (+11,2)
FARINA mar 346,90 (+7,4) mag 351,10 (+7,2)
OLIO mar 32,94 (-0,20) mag 34,22 (-0,19)
CORN mar 378,60 (+4,4) mag 386,00 (+4,2)
GRANO mar 454,60 (+5,2) mag 468,20 (+4,6) lug 480,00 (+4,4)

Una fotografia apparentemente poco reale in virtù del fatto che non vi è penuria di merce e i consumi restano stabili.
Ma a questo scenario occorre aggiungere altri rischi concreti che potrebbero riflettersi sui nostri terreni. L'indebolimento dell'Euro con il rafforzamento del Dollaro e le incertezze stagionali sulla penisola che potrebbero evidenziare qualche sorpresa sui piani di semina, soprattutto nel campo maidicolo.

Le incognite che potrebbero intervenire da calmiere sono rappresentate da:
- capacità di stoccaggio dei prossimi raccolti cerealicoli;
- sui proteici i rischi potrebbero derivare da ipotesi di ritorsione paventate da alcuni Stati a seguito dell'atteggiamento protezionistico degli USA (vedi Messico che ha già iniziato a spostare il suo baricentro d'acquisto in campo dei cereali).

In questo scenario non è certamente facile muoversi, specie nel medio lungo termine.

Indicatori internazionali 16 febbraio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 688 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,055.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 15 Febbraio 2017 08:41

Burro in fase discendente

Un momento di pausa su tutti i fronti, fatto salvo il burro che sta aggiornando i listini al ribasso. Parmigiano Reggiano stazionario così come pure il Grana Padano.

di Virgilio Parma 15 febbraio 2017 -

LATTE SPOT Nessuna variazione rilevata alla borsa di Verona. A differenza delle due precedenti settimane anche il latte scremato pastorizzato estero, che aveva registrato sensibili aumenti, ha arrestato la tendenza ascendente. In sintesi il latte crudo spot nazionale ha visto confermare i listini veronesi tra 38,66 e 39,69€/100 litri latte. L'intero pastorizzato estero si è adagiato tra 35,57 e 36,60€/100 litri di latte così come lo scremato estero ha lasciato invariati i listini tra 18,63 e 19,67€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Prosegue ancora, per la quinta settimana consecutiva, la fase discendente dei listini del burro lasciando sul campo altri 5 centesimi. Un rimbalzo del 3% invece per la crema a uso alimentare, che a Milano quota 1,88€/Kg, mentre rimane ancorata tra 1,80 e 1,85 €/kg. la panna di centrifuga scaligera. Cede 5 centesimi anche il burro zangolato di Parma.

Borsa di Milano 13 febbraio: (-)
BURRO CEE: 3,83€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,98 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,88€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,68€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,88/Kg. (+)
MARGARINA gennaio 2017: 1,15 -1,21€/kg (+)

Borsa Verona 13 febbraio: (=):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,80 - 1,85 €/Kg. (=)

Borsa di Parma 10 febbraio 2017: (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,33€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 7 febbraio 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,33 - 2,33 €/kg.

GRANA PADANO Restano ancora invariati i listini del Grana Padano DOP registrati alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,15 - 7,25 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 -8,45 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Fase di stabilità raggiunta anche dal Parmigiano Reggiano. I primi segnali, dopo una fase prepotente di ascesa avviata a metà dello scorso anno, si erano in parte manifestati nel corso della quarta settimana dell'anno mentre l'arresto definitivo si è evidenziato nel corso della quinta.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,70 - 10,20€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,85 - 11,40€/Kg.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

20170201-latte 

 

 

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Le stime USDA, pubblicate lo scorso 9 febbraio, hanno contribuito a imprimere un po' di stabilità ai mercati. Rimangono ancora incertezze relativamente alle campagne di semina del mais dovute essenzialmente a condizioni meteo sfavorevoli.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 febbraio 2017
Ormai sembrano scongiurati gli elementi più fortemente turbativi mentre cominciano a delinearsi all'orizzonte i presupposti per una maggiore stabilità delle quotazioni. Salvo imprevisti ormai, comunque la prudenza è d'obbligo, si potrebbero escludere forti escursioni verso il basso e i fondi sembrano tornati a avere ben salde le redini dei mercati.

Dati di stima USDA 9 febbraio 2017

20170213-USDA

Mercato dei cereali sufficientemente stabile. I cruscami potrebbero avere ultimato la loro corsa al ribasso. Ben tenuti invece i proteici così come pure il seme di soya e i sottoprodotti senza non manifestano particolari variazioni.

Per il mercato delle Bioenergie si segnala che la finestra di possibilità di acquisto sui mesi per i cruscami si è quasi conclusi, mentre si è di fatto aperto il mercato delle prenotazione delle aree a trinciato o a pastone e le richieste dei produttori sono più alte dello scorso anno.

Ancora incertezze sulla futura campagna di semina del mais che, come anticipato, potrebbe riservare qualche sorpresa. a seguito delle condizioni climatiche poco favorevoli.

Indicatori internazionali 13 febbraio 2017


l'Indice dei noli è stazionario a 702 punti, il petrolio è attorno a 54,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,06387.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale-AAA vendesi anima, praticamente nuova, causa cessazione attività. Stop del "Parmigiano". Freddo e gelo riscaldano i prezzi: +20% a gennaio. Cereali e dintorni. La stabilità non è di questo periodo. La guida al testo unico della vite e del vino. Parma, Reggio e Modena leader nazionali per l'export agroalimentare. Ismea. DOP e IGP, traino dell'export Made in Italy, +9,6%.

SOMMARIO Anno 16 - n° 06 12 febbraio 2017
1.1 editoriale
AAA vendesi anima, praticamente nuova, causa cessazione attività.
2.1 lattiero caseario
Stop del "Parmigiano"
3.1 prezzi al consumo
Freddo e gelo riscaldano i prezzi: +20% a gennaio
3.2 anniversari
Ital-frutta di S. Felice compie 50 anni
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La stabilità non è di questo periodo
5.1 Parmigiano Reggiano Eventi Al neo Dottor Bottura una forma di Parmigiano Reggiano di 7 anni con dedica.
5.2 Vite e vino La guida al testo unico della vite e del vino
6.2 Emilia agroalimentare Parma, Reggio e Modena leader nazionali per l'export agroalimentare
7.1 economia e export agro-alimentare Ismea. DOP e IGP, traino dell'export Made in Italy, +9,6%.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.2 promozioni "birra" e partners

(per seguir egli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

20170212-COP-Cibus-6

Inflazione, Cia: freddo e gelo hanno "gonfiato" i prezzi al supermercato, vegetali +20% a gennaio - (all'Istat arriva la conferma degli effetti del maltempo sui listini al consumo, con il carrello della spesa spinto in alto soprattutto dagli alimentari freschi)

Anche l'Istat certifica gli effetti al supermercato del "mix" drammatico di maltempo e terremoto, che a gennaio si è abbattuto sull'Italia provocando danni per 700 milioni di euro circa all'agricoltura tra coltivazioni distrutte, strutture aziendali crollate e soprattutto mancata commercializzazione. L'inflazione ha rialzato la testa spinta in alto proprio dai prezzi degli alimentari freschi, in primis degli ortaggi, che sono cresciuti del 14,3% rispetto a dicembre e addirittura del 20,1% su gennaio 2016. Così l'Ufficio Studi della Cia-Agricoltori Italiani sui dati diffusi nei giorni scorsi dall'Istituto nazionale di statistica.

Il gelo, ma anche gli aumenti dei costi energetici per il trasporto dei beni, hanno determinato notevoli aumenti dei prezzi sui banchi di frutta e verdura in queste ultime settimane. Molte produzioni di ortaggi e frutta sono state distrutte a causa del freddo eccezionale, ne consegue che la minore offerta dà adito a maggiorazioni – si spera sempre giustificate, commenta Cia -, anche in considerazione del fatto che il gelo ha colpito anche la produzione spagnola.

La gelata drammatica di inizio anno, dunque, ha penalizzato non soltanto gli agricoltori ma anche i consumatori. Freddo e neve hanno messo in ginocchio migliaia di imprese agricole soprattutto al Sud, dove si produce appunto il 61% degli ortaggi italiani e il 97% degli agrumi nazionali -spiega la Cia-. Produzioni intere falcidiate dalle gelate o bloccate nei magazzini aziendali per le cattive condizioni stradali, che hanno rallentato fortemente la circolazione dei tir e quindi le consegne di prodotti freschi lungo la filiera. Con conseguenze immediate sul rialzo dei prezzi al consumo. Una situazione peraltro, secondo gli esperti di mercato, destinata a protrarsi per alcune settimane, in considerazione del tempo necessario a recuperare le perdite produttive nelle zone colpite.

(CIA Reggio Emilia)

Domenica, 12 Febbraio 2017 09:26

Ital-frutta di S. Felice compie 50 anni

È una delle più importanti cooperative ortofrutticole non solo a livello modenese. Cinquant'anni fa - il 6 febbraio 1967 – nasceva a S. Felice sul Panaro la cooperativa Ital-frutta, oggi una delle più importanti realtà del settore ortofrutticolo non solo modenese.

Specializzata nella raccolta e commercializzazione di pomodoro, pere, cocomeri e meloni, Ital-frutta aderisce a Confcooperative Modena.
Furono 37 imprenditori agricoli di S. Felice, Medolla e Mirandola a costituire la cooperativa, che a inizio anni Settanta acquistò i terreni sui quali sorgono ancora oggi i capannoni per il ritiro e lo stoccaggio, via via ampliati. Negli anni Ital-frutta si è ingrandita anche attraverso l'incorporazione di altre cooperative, come la Finalfrigo di Finale Emilia (pere) e la Valle di Gavello (meloni e cocomeri).
Pesantemente colpita dal terremoto del 2012, la cooperativa ha speso complessivamente 12,3 milioni di euro per la ricostruzione degli immobili e l'acquisto di nuove attrezzature, impianti e macchinari. Oggi la cooperativa sanfeliciana ha 250 soci, un centinaio di addetti (stagionali compresi) e ritira 120 mila quintali di pere, 80 mila di cocomeri e meloni, 400 mila quintali di pomodoro; dallo scorso anno si è lanciata anche nella raccolta di ceci e fagioli borlotti per il consumo fresco.

Dal 2015 Ital-frutta è guidata da Diana Bortoli, prima donna eletta presidente di una cooperativa ortofrutticola modenese. È il sesto presidente nella storia di Ital-frutta. Il primo fu Attilio Gobbi, seguito da Camillo Bergamini, Ferrante Pezzini, Ermete Modena e Francesco Budri, che ha gestito la delicata fase della ricostruzione post sisma.

Ital-frutta, che fa parte dei consorzi Conserve Italia, Apo Conerpo e Alegra, è socia anche di Opera, la cooperativa nata il 29 maggio 2015 e che rappresenta la più importante realtà italiana specializzata nella pera.

Ital-frutta festeggerà il 50 esimo anniversario di nascita il 6 maggio quando, con la bella stagione, sarà più agevole aprire lo stabilimento ai soci, dipendenti e autorità.

Domenica, 12 Febbraio 2017 08:41

La guida al testo unico della vite e del vino

Alleanza Cooperative e l'Informatore Agrario firmano la guida al testo unico della vite e del vino. Il vademecum alla nuova disciplina nazionale di riferimento per il comparto vitivinicolo è stata presentato oggi alla presenza degli onorevoli Fiorio, Pignedoli e Panizza.

Roma, 7 febbraio 2017. È stato presentato oggi alla presenza dell'onorevole Massimo Fiorio e dei senatori Leana Pignedoli e Franco Panizza, relatori del disegno di legge rispettivamente alla Camera ed al Senato, La Guida al "Testo Unico della Vite e del vino", entrato in vigore lo scorso 12 gennaio, realizzata dall'Alleanza delle Cooperative italiane agroalimentare e dal settimanale L'Informatore Agrario. Il vademecum, pensato per facilitare la lettura del nuovo testo normativo, analizza e commenta i 91 articoli evidenziandone le ripercussioni pratiche per i viticoltori e le cantine, che potranno così individuare facilmente la portata delle semplificazioni e delle norme introdotte rispetto alle leggi previgenti su tutte le varie fasi della filiera: dall'impianto dei vigneti alla produzione e trasformazione dell'uva, dall'imbottigliamento fino alla commercializzazione del vino.

La Guida, pubblicata come inserto al settimanale L'Informatore Agrario, è stata redatta da Gabriele Castelli e Valentina Sourin dell'Ufficio Vitivinicolo dell'Alleanza Cooperative Agroalimentari in collaborazione con la redazione del settimanale. Sarà spedita a tutti gli abbonati della rivista con il numero in distribuzione da domani; verrà quindi recapitata in più copie a tutte le cantine aderenti all'Alleanza delle cooperative.

L'onorevole Fiorio, dopo aver speso parole di apprezzamento per "l'importante stagione che è stata avviata con la redazione del Testo Unico", ha sottolineato come "anche nel prosieguo dei lavori dei decreti attuativi del Testo Unico il Parlamento continuerà a sollecitare misure che rispondano alle priorità delle aziende che operano nel comparto".

"Il Testo Unico ha un articolato molto ampio – ha ricordato la senatrice Pignedoli – la cui complessità non rappresenta affatto una burocrazia fine a se stessa, ma è espressione del valore che c'è dietro al prodotto e del 'rigore' presente in tutta la filiera produttiva, che si traduce in garanzia di sicurezza alimentare".

Il Senatore Panizza ha ricordato come, "pur nella complessità del Il Senatore Panizza ha ricordato come, "pur nella complessità del testo, si è riuscito a tenere conto anche della viticoltura di montagna, dei marchi di nicchia e delle realtà con ridotte dimensioni, che hanno bisogno di norme più agili".

"Il Testo Unico ha il grande merito di consegnarci un quadro normativo più organico rispetto alla situazione precedente", spiega Ruenza Santandrea, la coordinatrice del Settore vitivinicolo dell'Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. "Sono state introdotte molte novità improntate all'efficienza e alla sburocratizzazione – prosegue Santandrea - con controlli ad esempio più concentrati nel merito delle questioni e meno nei formalismi burocratici. Ora guardiamo con attenzione alla fase di attuazione del Testo, un passaggio delicato per rendere operative le tante novità contenute nella nuova Legge".

Per Antonio Boschetti, direttore de L'Informatore Agrario: "Il Testo Unico è un tassello importante per i viticoltori e i produttori di vino sul fronte della semplificazione. Abbiamo voluto camminare su questo solco offrendo uno strumento che consenta di semplificare anche la comprensione di una normativa destinata a diventare e a restare per tanti anni punto di riferimento legislativo della filiera".
Dida foto in copertina (da sinistra a destra): Valentina Sourin, Antonio Boschetti, Franco Panizza, Ruenza Santandrea, Gabriele Castelli, Leana Pignedoli, Massimo Fiorio.


(Roma 7 febbraio Alleanza Cooperative)

E' l'ultimo rapporto Ismea "Qualivita" a incoronare l'Emilia leader incontrastata per l'export agroalimentare. Ai primi tre posti Parma, Reggio Emilia e Modena

di Virgilio Parma, 09 febbraio 2017 - L'export agroalimentare italiano tira e registra un nuovo record segnando un incremento del +9,6% sull'anno precedente, secondo il report "Qualivita" presentato nei giorni scorsi da Ismea.
L'analisi Ismea-Qualivita sulla ricaduta del valore economico delle filiere DOP IGP nelle Province italiane restituisce una fotografia dell'impatto del sistema IG a livello territoriale.

E se l'Italia conferma la leadership mondiale per numero di DOP IGP con 814 prodotti Food e Wine, raggiunge i 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015, l'Emilia si conferma regina incontrastata del settore Food-Wine nazionale.

Tre le province che si sono distinte per avere occupato tutti e tre i gradini del podio: Parma, Reggio Emilia e Modena.

L'analisi "Qualivita", scrive Ismea, "conferma una forte concentrazione - soprattutto nelle aree del Nord-Est e Nord-Ovest - con il 20% delle province italiane che copre oltre l'80% del valore economico complessivo, anche se si rilevano dinamiche di impatto diverse sui territori d'Italia per le varie filiere produttive. Nel comparto agroalimentare, le prime tre Province - Parma,
Modena, Reggio nell'Emilia - confermano l'importanza della Food Valley emiliana, grazie al numero di filiere DOP IGP (34) che insistono nel territorio, ma soprattutto all'entità del valore economico delle produzioni maggiori (Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP, in primis).

Nel comparto Wine, è il "Sistema Prosecco" a determinare il maggiore impatto sul territorio di Treviso e Verona , Province che presentano, comunque, altre numerose importanti denominazioni; seguono le Province di Siena , Cuneo , Asti e Firenze areali di produzione delle "denominazioni storiche" toscane e piemontesi".

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

2017027-Qualivita-ismea-leader-citta

È stato presentato lo scorso 7 febbraio a Roma il Quattordicesimo Rapporto Ismea - Qualivita sulle produzioni italiane agroalimentari e vitivinicole Dop, Igp e Stg.

Alla presenza di un vasto pubblico di operatori del settore della qualità certificata, rappresentanti di consorzi di tutela, delle associazioni e della stampa, è stata diffusa la fotografia del settore corredata da un'attenta analisi dei dati con riferimento alle principali aree tematiche:
- Scenario DOP IGP Europa e Italia
- Dati produttivi ed economici DOP IGP Italia
- Impatto economico per provincia
- Canali di vendita e consumi GDO
- Comunicazione e social media Consorzi
- Legislazione e controlli

Principali numeri del comparto
L'Italia, leader mondiale per numero di DOP IGP con 814 prodotti Food e Wine, raggiunge i 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015, per una crescita del +2,6% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare nazionale.

20170207-2-Qualivita-ismea-settoriLe Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del made in Italy nel mondo, con un valore all'export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%.

Il settore Food - composto da oltre 80mila operatori - vale 6,35 miliardi di euro alla produzione (-1,5% su base annua) e registra una crescita al consumo del +1,7%, con un trend che nella Grande Distribuzione supera il +5%.

Il comparto Wine - che raggiunge una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie - vale 7,4 miliardi di euro alla produzione con una crescita del +5,8%.

Il Sistema delle DOP IGP in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che, nel 2016, conta 247 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 162mila interventi annui - in Italia, all'estero e sul web - effettuati dagli Organismi di controllo pubblici.

(Ismea - Roma 7 febbraio 2017)

Il mercato continua a vivere un periodo di confusione nonostante i danni in Argentina siano stati molto più contenuti, e le stime di raccolto corrette in rialzo rispetto alle precedenti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 09 febbraio 2017
E' molto probabile che i timori dettati dagli atteggiamenti protezionistici della nuova amministrazione Usa potrebbero avere dato il via a acquisti anticipati da grandi importatori del sud est Asiatico e della Cina che, nello stretto giro di pochi giorni, ha da sola opzionato oltre un milione di tonnellate di seme di soya generando un sensibile apprezzamento della leguminosa.

Intanto i Fondi d'investimento mostrano segni di evidente agitazione proprio sul comparto della soya.

Il mercato domestico, nella giornata di mercoledi, ha registrato la farina di soya proteica a 377 Euro partenza al porto di Ravenna e Venezia, e altrettanto per il marzo dicembre, mentre il 2018 a 359/370 da gennaio a dicembre. Valori che, stando così le cose, potrebbero in breve essere superati entro poche ore. Stabili invece gli altri proteici, colza e girasole mentre in deciso rialzo la quotazione del seme e panello di lino.

Il mercato dei cereali sui silos interni è sempre ben tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici con prezzi stabili ma già si comincia a muovere sulla nuova campagna con valori di mais, sul novembre 2017 - marzo 2018 sui 180 euro al porto con un controvalore a camion arrivo dall'estero a 7/8 euro in più. Sul nazionale si giocherà sul clima se persisteranno condizioni di siccità e scarsità di innevamento. Anche per i grani le posizioni segnalano valori sulla nuova campagna da agosto a dicembre a 178 al porto e compratori sul luglio settembre a 182/185 euro arrivo. In continuo, seppur contenuto rialzo è l'orzo dove il mercato è sempre scarsamente liquido. Sempre ben tenuto il mercato del seme di soya sul quale per la nuova campagna gli oleari già acquistano a 385/390 arrivo ai loro impianti.
Il cereale più tenuto e ricercato sul mercato interno è il grano panificabile di base anche se ormai sembra a fine corsa stante il fatto che i mulini non lavorano a pieno regime tant'é che si è pure bloccato il calo dei cruscami.

Per il mercato delle Bioenergie si segnala che la finestra di possibilità di acquisto per i cruscami comincia chiudersi, e la caccia al mais tossinato è ormai definitivamente conclusa.
I problemi logistici si stanno attenuando ma per tornare a livelli di normalità dovranno trascorrere ancora alcune settimane, sia per il trasporto su rotaia che su gomma.

Intanto il mais nazionale registra ancora bassi consumi, sia per il ridimensionamento del patrimonio zootecnico, sia per il calo dei consumi agroindustriali, ma anche per l'elevato tasso di prodotto destinato all'autoconsumo (aziende zootecniche e biodigestori) ma non è da escludere che la prossima campagna di semina riservi delle sorprese.

Indicatori internazionali 09 febbraio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 702 punti, il petrolio è attorno a 52,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,06719.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Prestigiosa laurea ad honorem in direzione aziendale conferitagli dall'Università di Bologna, allo chef Massimo Bottura. Dal Consorzio del Parmigiano Reggiano una forma di Parmigiano Reggiano di Bianca modenese prodotta nel luglio 2010 nel caseificio Rosola di Zocca.

Reggio Emilia, 7 febbraio 2017

Insieme alla prestigiosa laurea ad honorem in direzione aziendale conferitagli dall'Università di Bologna, allo chef Massimo Bottura (creatore di quella "Osteria Francescana" che nel 2016 è stata riconosciuta come miglior ristorante al mondo dalla classifica "World's 50 Best Restaurants") è giunto anche il particolare riconoscimento del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
A Bottura, infatti, l'Ente di tutela ha consegnato, con una dedica incisa sul piatto, una forma di Parmigiano Reggiano di Bianca modenese prodotta nel luglio 2010 nel caseificio Rosola di Zocca.

La consegna è avvenuta da parte del presidente della Sezione di Modena, Aldemiro Bertolini, del direttore del Consorzio, Riccardo Deserti, e del presidente del caseificio di Rosola di Zocca, Alessandro Marchi.
Sul piatto della forma, come si è detto, è incisa la scritta, ricordando l'anno in cui Bottura iniziò la sua attività di ristoratore rilevando la Trattoria del Campazzo a Nonantola (MO). L'espressione scelta è una delle preferite di Massimo Bottura, ed esprime molto dell'approccio alla vita e alla professione del grande cuoco modenese.

"Il riconoscimento da parte del Consorzio - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Alessandro Bezzi - è un segno di particolare gratitudine nei riguardi di Bottura, che ha sempre avuto parole di grande apprezzamento per il Parmigiano Reggiano, ma è anche il segno di un'unione più profonda e di un sogno comune".
"Siamo accomunati - afferma al proposito Bezzi - dal vivere in questo territorio, molto ricco di cultura, di saperi gastronomici, di tradizioni produttive molto radicate, di cui tutti noi dobbiamo andare fieri, ma ci unisce ancor di più il guardare alto, il guardare oltre, il sapere che nasciamo da tradizioni forti, che costituiscono la nostra spina dorsale, la nostra ossatura, e che al tempo stesso alimentano il nostro sogno".

Del legame profondo che ha Massimo Bottura con il suo territorio e con la tradizione si ha testimonianza di un passaggio nella lectio magistralis tenuta ieri davanti al senato accademico della città felsinea: "L'avanguardia si fa solo se si ha padronanza della tradizione e delle basi classiche. Al centro di tutto c'è il prodotto, la religione dell'ingrediente. Da considerare sacro come si faceva in passato quando il cibo scarseggiava, ma da valorizzare come le tecniche moderne consentono".
Territorio e apertura al mondo, materia prima e utilizzo della tecnica per rispettare al meglio gli ingredienti, ancoraggio con la tradizione e visione innovativa. "Per tutto questo – conclude Bezzi – coloro che, nella nostra regione, vivono grazie alla produzione di alimenti devono riconoscere a Bottura la capacità di valorizzare il patrimonio di prodotti come un prezioso tesoro da custodire, da spendere al meglio per farlo conoscere in tutto il mondo".

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 08 Febbraio 2017 08:38

Stop del "Parmigiano"

Burro e crema ancora in tensione manifestano tendenze al ribasso, mentre il latte spot rimane fermo al palo dopo un lungo periodo marcato da una linea discendente. Stop per il Parmigiano mentre continua la stasi del "Grana"

di Virgilio Parma 8 febbraio 2017 -

LATTE SPOT Momento di stasi per il latte spot. Dopo un lungo e perdurante periodo di negatività, il prezzo del latte spot, da due settimane, si è arrestato. Solo in controtendenza lo scremato pastorizzato estero che, dopo la risalita del 20% della scorsa settimana, ha replicato con un nuovo, molto più contenuto, rimbalzo (+2,78%). In sintesi il latte crudo spot nazionale ha visto confermare i listini veronesi tra 38,66 e 39,69€/100 litri latte. L'intero pastorizzato estero si è adagiato tra 35,57 e 36,60€/100 litri di latte mentre lo scremato estero ha recuperato sino a 18,63-19,67€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Prosegue invece per la quarta settimana consecutiva la discesa dei listini del burro milanese, lasciando sul campo altri 5 centesimi. Cede anche la panna di centrifuga scaligera mentre resta invariato il prezzo della crema milanese. Come anticipato, la prevista caduta dello zangolato parmigiano, si è di fatto avverata (-10 cent).

Borsa di Milano 06 febbraio: (-)
BURRO CEE: 3,88€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,03€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,93€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,73€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,82/Kg. (=)
MARGARINA gennaio 2017: 1,15 -1,21€/kg (+)

Borsa Verona 06 febbraio: (-):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,80 - 1,85 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 3 febbraio 2017: (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,38€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 7 febbraio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,38 - 2,38 €/kg.

GRANA PADANO Inalterati i listini del Grana Padano DOP registrati alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,15 - 7,25 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 -8,45 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO E' venuto anche il tempo dell'arresto del Parmigiano Reggiano. I primi segnali si erano in parte evidenziati nel corso della quarta settimana dell'anno mentre l'arresto definitivo si è manifestato nel corso della quinta.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,70 - 10,20€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,85 - 11,40€/Kg.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

20170201-latte 

 

 

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Editoriale: Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo. Rallenta la caduta del latte spot. Vivere senza glutine: i consigli e le ricette. Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità. Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia. Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.

SOMMARIO Anno 16 - n° 05 05 febbraio 2017
1.1 editoriale Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo.
2.1 lattiero caseario Brusca frenata del latte spot.
3.1 Alimentazione e salute Vivere senza glutine: i consigli e le ricette.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità.
5.1 Fusioni bancarie Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia
5.2 fitosanitari Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
6.2 truffa all'UE Piacenza, agricoltore truffa l'Unione Europea
7.1 pomodoro in crisi Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.
8.1 economia e lavoro 2016. In Emilia Romagna vola il PIL e l'occupazione.
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

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FLAI CGIL e UILA UIL: "Chiamiamo alla loro responsabilità tutti gli attori della filiera". Qualche "Boss in incognito" si farà avanti per offrire una stampella o fare un "affare"?

di Virgilio

Parma, 02 febbraio 2017

Alla vigilia della campagna del pomodoro 2017, a pochi giorni dall'inizio delle semine che daranno vita alle piantine di pomodoro da trapiantare nei campi da metà aprile circa, potrebbe venire a mancare uno dei maggiori attori del Nord Italia, il Co.Pad.Or.

La crisi della cooperativa si trascinava da diversi anni ma, bene o male, alla fine si riusciva a avviare gli impianti e a portare a termine la campagna.

La evidenza di una crisi dell'intero comparto nazionale in sofferenza da un'eccesso di offerta, con conseguente ripercussione sul portafoglio degli agricoltori (il prezzo 2016 è diminuito del 7,5% rispetto la campagna 2015), ha dato il colpo di grazia alla compagnia di Collecchio.

Non consola il fatto che anche altre imprese del settore siano in difficoltà a onorare gli impegni presi con gli agricoltori, come testimonia il recente intervento di Tiberio Rabboni - neo presidente della Organizzazione di Prodotto del nord Italia, arrivato persino a minacciare di rendere noti i nomi degli insolventi, bensì deve essere un ulteriore stimolo affinché chi può intervenga per dare continuità a una fabbrica tra le più moderne del settore e patrimonializzata di esperte e qualificate maestranze.

Un sito produttivo che potrebbe essere appetibile per qualche Compagnia locale in forte espansione all'estero o, perché no, dagli stessi "cugini" del Casalasco (Pomì) che potrebbero così portarsi in casa un altro gioiello dell'imprenditoria parmense. Chissà cosa ne penserà dell'idea, Costantino Vaia (DG Consorzio Casalasco del Pomodoro) reduce dalla trasmissione "BOSS in Incognito" andata in onda martedi scorso su Rai2.

Costantino Vaia-BOSS-in-Incognito

Le speranze sono le ultime a morire!

Il Comunicato FLAI - UILA 

FLAI e UILA sono stati informati che oggi (31 gennaio 2017 ndr) Copador ha depositato richiesta di concordato in continuità. La società ha una situazione finanziaria complicata a causa di un pesante indebitamento e per la decisione del ceto bancario di non concedere più la liquidità concordata negli ultimi anni. Anni in cui risulta essere diminuita l'esposizione nei confronti delle banche.

Copador è uno dei maggiori trasformatori di pomodoro fresco del nord Italia, ha 600 dipendenti diretti tra fissi e stagionali, un considerevole indotto e una capacità produttiva di 3 milioni di quintali.

Di fondamentale importanza per i lavoratori, per le aziende agricole e per tutto l'indotto è la continuità e la partenza della campagna 2017. Diversamente le ricadute per tutta la filiera sono difficilmente prevedibili, sia in tema di prezzo del pomodoro, sia sulle quote di mercato di tutto il Paese Italia, che calerebbero a vantaggio dei competitori esteri, Spagna per prima. È utile ricordare anche che gli operai agricoli delle imprese di trasformazione industriale, a seguito delle riforme e all'abolizione dell'indennità di mobilità, non hanno nessun ammortizzatore sociale in caso di licenziamento. Queste scelte, come ampiamente previsto, possono portare solo a veri drammi sociali.

I sindacati di categoria chiedono immediatamente che la Regione Emilia Romagna, in particolare gli Assessorati alle Attività Produttive e all'Agricoltura convochino subito le parti sociali, le associazioni degli agricoltori, le organizzazioni dei produttori, i rappresentanti dell'azienda e le istituzioni del territorio per verificare la situazione e per mettere in campo ogni iniziativa utile a salvaguardare l'occupazione e la produzione. Anche il Ministero dell'Agricoltura deve essere parte attiva per costruire le soluzioni possibili. Copador è industrialmente sana, ha le maestranze professionali per lavorare con qualità e deve essere salvata!

(Clicca qui per vedere Boss in Incognito RAI 2 - trasmissione del 31/1/2017)

Il mercato è in un momento di confusione, da un lato per gli atteggiamenti protezionistici della nuova amministrazione Usa che generano paure di ritorsioni commerciali, dall'altro il bel tempo tornato sull'Argentina che permette di considerare una stima dei danni molto più contenuti di quanto si ipotizzasse solo la scorsa settimana.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 31 gennaio 2017
Se da un lato sono molto più ottimistiche le stime dei potenziali danni argentini dall'altro fa ancora paura la reazione dei mercati a seguito delle promesse protezionistiche ventilate da Tump.
In una tale situazione di incertezza, sembrerebbe che anche i fondi d'investimento stiano diminuendo il loro "lungo" di semi e di farina di soya.

Quindi i ribassi delle ultime sedute hanno queste origini.
SEMI marzo 1022,60 (-26,4) maggio 1032,60 (-26) novembre 1004,00 (-21,7)
FARINA marzo 334,40 (-8,6) maggio 337,50 (-8,5)
OLIO marzo 33,61 (-0,66) maggio 33,90 (-0,65)
CORN marzo 357,60 (-4,6) maggio 365,00 (-4,6)
GRANO marzo 414,00 (-6,4) maggio 428,20 (-6,2) luglio 442,40 (-6,6)

Nelle ore scorse il mercato del seme e della farina sta registrando un andamento misto.

Il mercato domestico registra la farina di soya proteica a 374 Euro partenza al porto di Ravenna e Venezia, e 373 per il febbraio dicembre, mentre il 2018 366/367 da gennaio a dicembre, valori che dovrebbero tendere a ridimensionarsi a meno di sorprese sul cambio.
Mercato dei cereali sui silos interni è sempre tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici. In sintesi, merce a 377 al porto e 380 nei silos interni per la merce di qualità per il 103 di base il mercato gira a 172 euro in Veneto e 175 euro in Lombardia, partenza silos interni ma è più caro in Piemonte. Sempre ben tenuto seppur in calo il mercato del seme di soya che a breve dovrà risentire dei cali all'origine.
Comunque il mercato dei cereali all'interno è ancora poco liquido a causa della ridotta disponibilità di prodotto. 

Il cereale a maggior tenuta e ricercato è il grano panificabile di base, che sembra poter tentare una fuga in avanti, anche se in realtà i mulini non lavorano a ritmo pieno. Fermo l'orzo, mentre più offerti sono i grani di qualità.

Per il mercato delle Bioenergie si segnala che è ancora in corso il ridimensionamento dei cruscami di grano tenero e duro, anche se in modo anomalo in base alle aree geografiche.

Indicatori internazionali 31 gennaio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 816 punti, il petrolio è attorno a 52,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,06924.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 01 Febbraio 2017 08:33

Brusca frenata del latte spot.

Stop alla vertiginosa discesa del Latte spot. In picchiata invece il burro e le creme. Sempre fermo il Grana Padano DOP mentre il Parmigiano ha sensibilmente rallentato la sua corsa in salita.

di Virgilio, Parma 1 febbraio 2017 -

LATTE SPOT Frenata del Latte spot. Dopo un lungo periodo di verticale discesa, il latte spot si è arrestato e anzi, lo scremato pastorizzato spot estero fa un balzo in avanti del +20% fissando il prezzo veronese tra 18,11 e 19,15€/100 litri di latte. E' rimasto inalterato invece il listino del crudo nazionale (38,66-39,69€/100 litri di latte) e dell'intero pastorizzato spot estero (35,57-36,60€/100 litri)

BURRO E PANNA In calo, per la terza settimana consecutiva i listini del burro quotati alla borsa merci di Milano (-10 cent). Perdita alla quale si allinea anche la crema di latte a uso alimentare e la panna di centrifuga quotata a Verona. Non va meglio al burro zangolato parmense che cede 12 centesimi e una previsione di flessione di ulteriori 10 centesimi, peraltro già anticipati dalla borsa reggiana nella seduta di ieri mattina. .In controtendenza la margarina che incrementa di 10 centesimi

Borsa di Milano 30 gennaio: (-)
BURRO CEE: 3,93€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,08€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,98€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,78€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,82/Kg. (-)
MARGARINA dicembre 2016: 1,15 -1,21€/kg (+)

Borsa Verona 30 gennaio: (-):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,80 - 1,90 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 27 dicembre 2017: (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,48€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 31 gennaio 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,38 - 2,38 €/kg.

GRANA PADANO restano invece invariati, da quattro settimane, i listini del Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,15 - 7,25 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 -8,45 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano ma limitatamente al minimo del 12 mesi di stagionatura. Un rallentamento che potrebbe essere determinato dall'aumento di produzione seppure le scorte siano in diminuzione.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,70 - 10,20€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,85 - 11,40€/Kg.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

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Una due giorni interamente dedicata al vino artigianale. Un salone-mercato rivolto sia al grande pubblico che ai professionisti in una delle più belle location milanesi, il Palazzo del Ghiaccio in via Piranesi 14, che si tiene sabato 18 e domencia 19 febbraio.

Oltre cento, i produttori da tutta Italia e dall'estero. I vini saranno in degustazione con il solo biglietto d'ingresso e si potranno acquistare direttamente dai produttori. Presenti anche banchi dedicati agli alimenti artigianali e all'editoria specializzata. Parallelamente, all'interno della panoramica Sala Piranesi, incontri e degustazioni a tema guidate da Samuel Cogliati. Queste ultime sono a numero chiuso con un biglietto aggiuntivo.

Nel pomeriggio di domenica 19 febbraio è disponibile un'area piccoli dove i genitori che lo desiderano possono affidare i loro bambini a un'animatrice. Di sera inoltre decine di eventi Live Wine Night organizzati nei locali selezionati della città. Live Wine è il più importante evento del vino artigianale mai realizzato a Milano, in collaborazione con la manifestazione Vini di Vignaioli-Vins de Vignerons e l'Associazione Italiana Sommelier Lombardia.

Tutte le info su www.livewine.it 

Forte ripresa - dopo la crisi 2014-2015 - dei prezzi all'origine, soprattutto nella seconda parte dell'anno. Produzione in crescita del 5,1%, scorte in calo del 2,2%. Più di 2.300 azioni di vigilanza e 2.500 analisi sul prodotto all'estero. Bene i consumi interni (+0,3%) e l'export (+5,8%). 15 milioni di nuovi investimenti.

Bologna, 24 gennaio 2017 - Dopo un 2015 che sarà ricordato come uno degli anni peggiori dell'ultimo decennio (quotazioni medie a 7,65 euro/kg, con un solo precedente peggiore nel 2008, fermo a 7,40 euro/kg), per il Parmigiano Reggiano il 2016 si è chiuso all'insegna di una decisa ripresa.
La svolta più marcata è venuta nella seconda parte dell'anno, quando i prezzi all'origine sono balzati dai poco più di 8 euro/kg di giugno ai 9,66 euro/kg di dicembre, consentendo di chiudere l'anno con una quotazione media pari a 8,63 euro/kg, con un incremento del 12% rispetto al 2015.
"Una decisa inversione di tendenza - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - che continuiamo a registrare anche in queste prime settimane del 2017, con quotazioni vicine ai 10 euro/kg".
"Siamo lontani - spiega Bezzi - dalle quotazioni medie del 2011 e 2012 (rispettivamente 10,76 e 9,12 euro/kg),ma gli attuali valori, uniti alla buona tenuta dei consumi interni, ad un flusso di esportazioni che continua a crescere in modo rilevante e ai nuovi investimenti previsti dal piano quadriennale del Consorzio, creano condizioni complessive in grado di offrire migliori prospettive a quei 3.000 allevatori e 339 caseifici artigianali che compongono il nostro sistema e che nel 2014 e e 2015 hanno pagato il prezzo di una pesante crisi".

I dati forniti dal presidente Bezzi e dal direttore Riccardo Deserti confortano queste previsioni, a partire da un andamento dei consumi interni che ha registrato un incremento dello 0,3%, per arrivare poi al + 5,8% segnato dai mercati esteri, che con oltre 49.000 tonnellate rappresentano ora il 37% sul totale, con una quota raddoppiata negli ultimi dieci anni.

"In Italia - spiegano Bezzi e Deserti - gli effetti positivi delle nuove azioni del Consorzio a sostegno dei consumi si sono avvertite soprattutto nel dettaglio tradizionale e nelle vendite dirette (anche online) da parte dei caseifici, ma anche all'interno della GDO, con vendite sostanzialmente stabili in presenza di una flessione degli altri formaggi duri Dop e di una crescita dei prodotti similari non Dop del 2%".
L'export e le nuove prospettive
Decisamente positivi, e per alcuni aspetti sorprendenti, i dati sull'export, che stanno registrando un testa a testa tra USA e Francia, per molti anni indiscusso mercato leader per il Parmigiano Reggiano. "Se si considera il fatto che proprio negli Stati Uniti e in Canada registriamo il concentrarsi di imponenti fenomeni di imitazione e di "italian sounding" che disorientano e danneggiano consumatori e produttori - sottolineano il presidente e il direttore del Consorzio - è evidente che questa crescita è particolarmente importante e rende evidente l'efficacia delle azioni intraprese in questi anni con le catene distributive nordamericane e gli esportatori, ma anche delle azioni di informazione e di denuncia rispetto a pratiche che in quei Paesi sono comunque ritenute legittime e non contrastate per legge, come invece accade nell'Unione Europea".-

Sulle prospettive future del Parmigiano Reggiano, orientate ad un cauto ottimismo, incide anche il calo delle scorte nei magazzini, con giacenze che al novembre 2016 apparivano del 2,2% inferiori a quelle dello stesso mese 2015.

La produzione e i nuovi investimenti per 15 milioni
"L'insieme di questi fattori, ma soprattutto le nuove risorse che il Consorzio investirà a sostegno dei consumi - sottolinea Bezzi - consente di valutare senza eccessive preoccupazioni la crescita della produzione registrata nel 2016, che ha visto salire a 3.469.000 il numero delle forme, con un aumento del 5,1%".
"Nel prossimo quadriennio - spiega al proposito il presidente del Consorzio - investiremo 15 milioni in più sulla comunicazione in Italia e all'estero e sulla vigilanza (in particolare sul prodotto grattugiato, cui sono destinate nuove risorse per 1,25 milioni), e a questa cifra si aggiungeranno i flussi derivanti dalla contribuzione differenziata legata ai piani produttivi (una contribuzione aggiuntiva, in sostanza, a carico di quanti non rispettano i livelli produttivi assegnati), che per il 2016 ammonteranno a circa 5 milioni".
"In un quadro di regole stabilite dai piani produttivi - che per il 2017 prevedono un incremento dello 0,8% della produzione rispetto ad una quota di riferimento che ammonta a 17.620.000 quintali di latte destinato alla trasformazione - nostro obiettivo - prosegue Bezzi - non è comunque quello di "ingessare" la produzione, ma, al contrario, quello di aumentare le vendite in Italia e di rafforzare ulteriormente i progetti con gli esportatori per conquistare nuovi mercati, rafforzando ulteriormente anche tutto il sistema di vigilanza e di contrasto alle imitazioni".

La vigilanza e il contrasto alle imitazioni ed evocazioni
Anche su questo versante il 2016 ha evidenziato significativi valori.
"La vigilanza sulle imprese che sono legate in vario modo al Parmigiano Reggiano - sottolinea il direttore Riccardo Deserti - ha comportato non solo una selezione di qualità su tutte le forme prodotte, ma 2.325 azioni di vigilanza che hanno incluso 1.980 punti vendita, cui si sono aggiunte 650 imprese della ristorazione italiana e altrettante realtà della distribuzione in 20 Paesi esteri, con oltre 2.500 analisi sul prodotto".
"Nei primi dieci mesi del 2016, e nella sola Unione Europea - prosegue Deserti - il Consorzio ha messo in atto più di quaranta azioni di contrasto in sede stragiudiziale, amministrativa e di denunce che hanno portato a interventi d'ufficio da parte delle autorità competenti in otto Paesi europei: emblematico, al proposito, quello avvenuto al Sial di Parigi, ma anche lo "stop" imposto in Polonia al deposito del marchio "Parmezza".

Cinque interventi di diffida sono poi stati messi in atto negli Stati Uniti a carico di altrettante società che proponevano salse, formaggi (alcuni contenenti anche cellulose), piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano, tre in Vietnam, con opposizione del Consorzio al deposito dei marchi "Reggianto", "Parmesan" (denominazione in uso esclusivo al Consorzio) e addirittura "Parmigiano Reggiano", precedute dal nome del produttore. Sui canali web sono stati effettuati 390 interventi di rimozione di offerte e siti ingannevoli, mentre altre opposizioni a registrazioni di marchi evocativi sono poi state messe in atto in Giappone, Argentina (tutti con 2 tentativi di falsi richiami al Parmigiano Reggiano), Bolivia, Cina , Colombia (tentativo di deposito del marchio "Parmessano") e Ucraina (diffida rispetto al deposito del marchio "Parmedzyano").

"Questo significa - conclude Deserti - che il sistema di vigilanza funziona, ma che è contemporaneamente necessario continuare ad investire per bloccare questi fenomeni, non solo per contrastare azioni sleali, ma per creare nuovi spazi all'affermazione commerciale del Parmigiano Reggiano e, conseguentemente ampliare le opportunità di reddito per i produttori".

Informatore Agrario: pomodoro da industria 2016 in rosso e ombre sul 2017. Per il pomodoro italiano da industria coltivato nel Nord Italia è rosso anche il bilancio.
Verona, 24 gennaio 2017.
L'anno scorso, infatti, gli agricoltori non solo hanno dovuto patire un calo del prezzo del 7,4% rispetto al 2015, ma hanno dovuto anche sborsare collettivamente 2 euro per tonnellata a titolo di penalità per lo sforamento dell'obiettivo di produzione stabilito.

Un eccesso di offerta, quello della scorsa campagna di raccolta, che ha provocato un elevato livello delle giacenze di prodotto trasformato che deve essere ancora smaltito. Il settimanale L'Informatore Agrario, in uscita domani (25 gennaio ndr), nel fare il punto sul mercato del pomodoro italiano, prevede ombre anche sulla campagna 2017 per la quale si teme di bissare sia la riduzione produttiva del 6% già registrata l'anno scorso, che una ulteriore diminuzione del prezzo all'origine della filiera di trasformazione.
L'Italia è il primo Paese produttore di pomodoro da industria nell'Unione Europea, mentre al livello mondiale si posiziona al terzo posto dopo Usa e Cina. www.informatoreagrario.it

Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.

Editoriale: "Angeli" in carne e ossa in lotta contro una "sfiga" disumana. Non si arresta la crescita del Parmigiano Reggiano. La ricetta da Provare: conchiglioni "Andalini", zucchine, ragù di cozze e zeste al limone. Cereali e dintorni. Minori danni riscontati in Argentina. Il sogno della Collina Reggiana. Parmigiano Reggiano: +12% quotazioni nel 2016. Bene export e consumi interni. Informatore Agrario: pomodoro da industria 2016 in rosso e ombre sul 2017. Maestri di innovazione e divulgazione dello Champagne.

SOMMARIO Anno 16 - n° 04 29 gennaio 2017
1.1 editoriale "Angeli" in carne e ossa in lotta contro una "sfiga" disumana.
2.1 lattiero caseario Non si arresta la crescita del Parmigiano Reggiano.
3.1 ricetta "gustosa" La ricetta da Provare: conchiglioni "Andalini", zucchine, ragù di cozze e zeste al limone
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Minori danni riscontati in Argentina.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Minori danni riscontati in Argentina.
5.1 Vini e novità Il sogno della Collina Reggiana
6.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: +12% quotazioni nel 2016. Bene export e consumi interni
7.1 pomodoro in crisi Informatore Agrario: pomodoro da industria 2016 in rosso e ombre sul 2017
8.1 champagne Maestri di innovazione e divulgazione dello Champagne
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

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Il mercato è in un momento di pausa, molto lentamente perde qualche posizione e intanto in Argentina le previsioni del tempo sono migliorate.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 gennaio 2017
Le preoccupazioni, legate ai potenziali danni al raccolto del seme e del corn, dovuti alle forti piogge e alle inondazioni, stanno diminuendo.
L'aggiornamento ufficiale si avrà entro domani quando il Ministero dell'Agricoltura Argentino divulgherà i dati.
In Brasile, il raccolto del seme è sempre definito " eccezionale" per ora è stato raccolto il 2,2% su base nazionale (l'anno scorso, a quest'epoca, era il 1,5%) e nel Mato Grosso è al 11,5 % (l'anno scorso 8%). Nella mattinata di ieri, il mercato del seme e della farina era in fase di leggera discesa.

Il mercato di mercoledi 25/1: la farina di soya proteica a 378 Euro partenza al porto di Ravenna e Venezia, e 377 per il febbraio dicembre, mentre il 2018 368 da gennaio a dicembre. Si segnala comunque scarsità di farina di soya ai porti e che anche gli importatori nei giorni scorsi hanno riacquistato alcune loro posizioni in attesa di arrivi di merce. Mercato dei cereali sui silos interni è sempre tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici. Prezzi quindi a 378 al porto e 380/382 nei silos interni per la merce di qualità, per il 103 di base il mercato gira a 175 euro partenza silos interni; più caro in Piemonte e poco più offerto in Veneto. Sempre ben tenuto il mercato del seme di soya.

Comunque il mercato domestico dei cereali è ancora poco liquido. Limitata è la quantità di merce disponibile ma sono restii a vendere anche i detentori che sperano in valori più favorei, difficili comunque da realizzarsi posto la stagnazione dei consumi.
Il cereale più tenuto e ricercato è il grano panificabile di base, fermo l'orzo, mentre più offerti sono i grani di qualità.

Per il mercato delle Bioenergie si segnala il ridimensionamento dei cruscami di grano tenero e duro, che ha dato il via a contratti di farinaccio da febbraio a giugno a 135 euro e di crusca a 118/120/122 euro, mentre è caccia al mais tossinato o di bassa qualità per i quali la merce in farina si posiziona da 160 euro partenza, sino a 170 euro arrivo.

Elevato è il livello di aspettativa riguardo alle mosse di Donad Trump e del suo Governo, tutto orientato, almeno a parole, alla difesa del mercato interno. La preoccupazione aleggia tra gli operatori statunitensi, tant'è che, nei giorni scorsi, almeno una trentina di grandi operatori di mercato hanno indirizzato al Presidente i loro timori per eventuali contraccolpi al mercato agricolo a seguito delle prospettate misure protezionistiche. Gli USA, occorre considerare, esporta prodotti agricoli per 38 miliardi di Dollari.

Indicatori internazionali 26 gennaio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 862 punti, il petrolio è attorno a 53$/bar e l'indice di cambio segna 1,07394.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Nessun produttore nello specifico, nessuno schema prefissato, solo strategia ideata e promossa da Marco Maestri e Fabiano Stabile e la loro iniziativa volta a creare un'accademia del vino che si occupi stabilmente di Champagne a Reggio Emilia.

da L'Equilibrista

Reggio Emilia, 25 gennaio 2017

Un'Accademia dello Champagne è un'idea che viene a pochi, soprattutto a coloro che, in periodi scarsi di idee, decidono che sia quello il momento di sferzare il mercato ponendo l'accento su innovazione e passione, ancora oggi le sole leve delle quali imprenditori e visionari non possono fare a meno.
Entro nell'Accademy e capisco subito che il format delle serate, il tema della divulgazione come conoscenza, il logo scelto e l'offerta così coinvolgente presentata dai titolari Marco Maestri e Fabiano Stabile, è ben amalgamata e spinta da una grande voglia di fare.

Tutto inizia quando i due ideatori del progetto partono per la Francia per un viaggio di piacere e di scoperta che li ha portati a capire le potenzialità di questo grande prodotto e soprattutto la sana motivazione che li muove nell'andare a scoprire le Terre di Francia.
Per comprendere e fare esperienza sul campo, non c'è nulla di meglio che incontrare direttamente gli esperti ed è così che iniziano una serie di viaggi che li porteranno da Moet Chandon a Taittinger, Ulysse Collin (direttamente con Olivier Collin) e Jacques Selosse (accolti proprio da Anselme Selosse), si spostano ancora e visitano Dom Pérignon facendo alcune degustazioni private proprio con Richard Geoffroy.
Qualche tempo dopo, ormai motivatissimi e affamati di conoscenza, incotrano la cantina Louis Roederer, anche qui con degustazioni private guidate da Jean-Baptiste Lécaillon per poi proseguire con GH Mumm dove anche qui le le loro emozionanti esperienze la fanno da padrone, per chiudere poi citando la visita presso Drappier sempre correlata dalle esclusive degustazioni private.

Accademia Champagne Reggio Emilia1

Mi sembra subito chiaro che sono davanti a qualcosa di cui vale la pena scrivere perchè insieme alla consapevolezza ed alla crescita professionale che Marco e Fabiano hanno fatto visitando queste grandi Maison, cresce in loro l'idea e la voglia di far vivere anche agli altri le loro stesse sensazioni portando una piccola parte di Francia proprio qui, nella loro Reggio Emilia.

E così, quello che era cominciato per gioco, si sta trasformando in qualcosa che ancora non ha una mission precisa, ma ha una sede, una cantina fornitissima ed una grande voglia di crescere, tanto che gli eventi sono ben strutturati e proprio lo scorso 23 Febbraio è stata ospitata la prestigiosa Masterclass della Maison Tattinger.
Nelle serate, che normalmente durano un paio di ore, sono descritte le zone, i vitigni utilizzati, le metodologie di allevamento ed ovviamente la parte più bella...la degustazione!

Accademia Champagne Reggio Emilia0

Per qualsiasi riferimento, Marco Maestri e Fabiano Stabile saranno a disposizione per prenotazioni e descrizioni degli eventi che si terranno presso la sede di Reggio Emilia in via Terezin 13.

Contatti e info :
- Facebook: ACCADEMIADELLOCHAMPAGNE di Maestri e Stabile
- E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

L'Equilibrista

Cede il latte spot, in flessione il burro, la crema e la panna. Invariati invece i listini del Grana Padano mentre risulta ancora in crescita il prezzo all'ingrosso del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 25 gennaio 2017

LATTE SPOT Ancora un nuovo passo in discesa per il latte spot. L'ultimo dato con segno positivo risale ormai al 21 novembre scorso. Alla borsa di Verona il latte crudo spot nazionale è calato a tra 38,66 e 39,69€/100 litri di latte, l'intero pastorizzato spot di provenienza estera si è fermato tra 35,57 e 36,60 € e infine lo scremato pastorizzato spot estero con una perdita del -3,23% si ricolloca tra 15,01 e 16,04€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA 12 centesimi al kg. è la flessione registrata dal burro quotato a Milano. Crolla la crema a uso alimentare che lascia sul campo il 5,88% e il 6% la panna quotata a Verona. Cala di 5 centesimi anche lo zangolato parmense ma con una prospettiva negativa, almeno osservando la flessione registrata alla borsa di Reggio Emilia nella mattinata di ieri.

Borsa di Milano 23 gennaio: (-)
BURRO CEE: 4,03€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,18€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,08€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,88€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,92/Kg. (-)
MARGARINA dicembre 2016: 1,5 -1,11€/kg (+)

Borsa Verona 23 gennaio: (-):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 - 2,00 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 20 dicembre 2017: (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,60€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 24 gennaio 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,48 - 2,48 €/kg.

GRANA PADANO Invariati da tre settimane i listini del Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,15 - 7,25 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 -8,45 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue l'inesorabile risalita del Parmigiano Reggiano che anche nell'ultima seduta della borsa merci comprensoriale di Parma incrementa i listini di altri 5 centesimi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,65 - 10,20€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,85 - 11,40€/Kg.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

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