La continuità aziendale conferma un bilancio in utile per il quinto anno consecutivo. Ottima la semestrale 2017. A seguito delle assemblee elettive territoriali Giorgio Grenzi è stato riconfermato per acclamazione alla presidenza del Consorzio Agrario per altri tre anni. Approvato anche il bilancio 2016 che conferma nella continuità aziendale un utile per il quinto anno consecutivo in un contesto dei mercati sempre altalenante. Soci da record: con 200 nuovi iscritti si raggiunge quota 4266 imprenditori agricoli aderenti.

Parma – 18 Luglio 2017

Elezioni consortili per il rinnovo delle cariche istituzionali e approvazione del bilancio della continuità aziendale che per il quinto anno consecutivo si conferma in attivo a testimonianza della validità delle azioni manageriali intraprese nei diversi comparti in cui il Consorzio Agrario di Parma è impegnato a sostegno delle filiere agroalimentari. Per il Consorzio, nella sua complessità, questo mese di luglio 2017 è stato particolarmente importante per fissare ancora di più i punti fermi della sua capacità operativa dopo l'arrivo alla guida del nuovo direttore Giorgio Collina.

Le elezioni per il rinnovo delle cariche hanno regalato rilevanti conferme: alla presidenza del Consorzio è stato rieletto per acclamazione Giorgio Grenzi che, grazie all'impegno profuso nell'ultimo mandato e soprattutto grazie ai risultati concreti conseguiti unitamente all'intero staff consortile, ha guadagnato il plauso da tutta l'assemblea riunita e la successiva nomina al vertice aziendale dal nuovo Consiglio appena insediatosi. Un nuovo mandato dunque che offrirà l'opportunità di poter migliorare ulteriormente quanto di buono e produttivo è stato realizzato fino ad ora. Del resto le assemblee svolte nell'ultimo mese nelle diverse aree territoriali del Parmense in cui il Consorzio Agrario di Parma è presente hanno sancito una netta promozione delle scelte gestionali dell'amministrazione uscente.

"Sono onorato per questa elezione all'unanimità – ha commentato il presidente Giorgio Grenzi - e sono pronto con entusiasmo a guidare il Consorzio Agrario per il secondo mandato. In questi tre anni siamo riusciti a dare risposte concrete alle imprese agricole riammodernando il Consorzio rendendolo più efficiente grazie alla collaborazione di tutti i dipendenti e all'operato del management. C'è tanto ancora da fare, ma i risultati ottenuti confermano che la strada intrapresa è davvero quella giusta e a testimoniarlo c'è anche una nuova massiccia adesione di nuovi soci, circa 200 che hanno portato il numero complessivo degli aderenti a quota 4266 un numero molto alto che ci gratifica e responsabilizza".

Oltre a Giorgio Grenzi i nuovi componenti eletti che siederanno nel nuovo consiglio sono: Giacomo Barbuti, Teseo Bergonzani, Giacomo Bernardi, Remo Borlenghi, Filippo Boselli, Francesco Botti, Paolo, Cavalli, Giuseppe Corradi, Luca Cotti, Gianfranco Mantelli, Luigi Montali, Lino Monteverdi, Arnaldo Morsia, Marco Orsi, Gianfranco Pagani, Luca Saglia, Marco Tamani.

Una novità è rappresentata dall'istituzione di un nuovo organo, il Comitato Esecutivo, che coadiuverà presidenza e direzione nelle decisioni strategiche di indirizzo del Consorzi Agrario; ne fanno parte: oltre a Giorgio Grenzi che ne è il presidente anche Luca Cotti, Luigi Montali, Giacomo Bernardi e Marco Orsi.

Altro capitolo rilevante è rappresentato dal bilancio di esercizio dell'anno 2016 e dall'approvazione di una semestrale 2017 più che buona: due dati assai rilevanti che confermano un trend positivo della continuità aziendale del Consorzio Agrario di Parma.
Per quanto concerne il 2016 il valore della produzione registra un incremento di oltre 700 mila euro rispetto all'anno precedente raggiungendo quota 58,7 milioni di euro e un utile di esercizio della continuità aziendale di 435 mila euro che rappresenta un 55% in più rispetto all'anno precedente (2015); l'EBTDA del 2016 è stato di 1,918 milioni di euro contro 1,875 dell'anno precedente (2,29% in più). A testimoniare l'andamento più che buono del Consorzio anche i risultati dei primi sei mesi del 2017 che proiettano un'immagine estremamente dinamica del Consorzio Agrario sui mercati e che, grazie a performance molto positive in tutte le aree di business in cui opera, ha registrato ricavi complessivi di vendita e prestazioni di 33,5 milioni di euro. Numeri che attestano chiaramente un aumento assai rilevante pari al 16,53% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In questo caso particolarmente degno di nota è anche il valore dell'EBTDA pari a 1,745 milioni di euro contro 1,3 milioni di euro del 2016. Risultati che sono in linea con le previsioni contenute nel Piano Industriale 2016-2018.

"Grazie ad un team coeso ed efficiente – ha commentato il direttore generale Giorgio Collina alla guida aziendale da Gennaio- nel 2017 abbiamo migliorato ulteriormente il buon trend degli anni precedenti potendo anche contare su un mercato più ricettivo con prezzi delle produzioni tipiche più adeguate al loro reale valore. Positivo è stato anche il costante collaborativo rapporto con il ceto bancario locale e quindi tutto questo pone le basi perché l'anno si concluda positivamente secondo le nostre aspettative".

(Fonte: Consorzio Agrario Parma)

Ricostruzione - Durante le scosse del maggio 2012, otto scalere per il deposito di forme di Parmigiano Reggiano andarono completamente distrutte: con un contributo di 152 mila euro dalla Regione, l'azienda delocalizzò prodotti e produzione senza mai fermarsi.

Modena, 17 luglio 2017

"Sono aziende come questa che fanno grande la nostra terra e che qualificano i nostri prodotti, eccellenze di livello internazionale. Imprese sostenute dalla capacità produttiva, legata a quella di saper sempre innovare, dalle competenze consolidate nel tempo e dalla forza di chi ci lavora, imprenditori e lavoratori che non si sono mai fermati e che sono stati in grado di rialzarsi più forti di prima dopo le ferite inferte dal sisma."
Così il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione post terremoto del 2012, Stefano Bonaccini, durante la cerimonia del 50^ anniversario di attività del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana (Modena), alla quale ha partecipato insieme, tra gli altri, al sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, al presidente del caseificio, Andrea Nascimbeni, e al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.

4MadonneCaseificio-dellEmilia3.jpeg

Dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012, la sede del caseificio di Lesignana di Modena ha subito danni alla scaffalatura del magazzino di stagionatura, andata completamente distrutta, ma non alla struttura muraria del magazzino stesso. Molte forme di Parmigiano Reggiano stagionate andarono perdute ma la lavorazione del Re dei formaggi non si è mai fermata. Con un contributo di oltre 125 mila euro - fondi per la ricostruzione - l'azienda ha potuto delocalizzare prodotti e produzioni in altra sede.
"Essere qui oggi- sottolinea Bonaccini- è la prova che nel ricostruire l'Emilia ha saputo anche tutelare le proprie eccellenze e che dalle proprie eccellenze è ripartita".

4MadonneCaseificio-dellEmilia1.jpeg

Il magazzino di stagionatura del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana danneggiato dalle scosse era costituito da 4 scalere a 22 ripiani di lunghezza di quasi 55 metri per una capacità complessiva di 33.572 posti forma. Otto scalere sono crollate completamente, mentre le rimanenti sono state danneggiate in maniera comunque tale da non consentirne il riutilizzo anche con interventi di riparazione per adeguarle alle nuove norme emanate dopo il sisma./Gia.Bos.

(Fonte: Regione ER)

Editoriale: Delitti in provincia - Lattiero caseari, settimana di calma apparente - Cereali e dintorni. Dati USDA fanno tremare- Ismea, scambi Italia-Giappone: nel I trimestre 2017 l'export agroalimentare cresce del 38%.


SOMMARIO Anno 16 - n° 28 16 luglio 2017
1.1 editoriale
Delitti in provincia
2.1 lattiero caseario
Lattiero caseari, settimana di calma apparente.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in forte tensione
4.1 cereali Cereali e dintorni. Dati USDA fanno tremare i mercati
5.1 export agroalimentare Ismea, scambi Italia-Giappone: nel I trimestre 2017 l'export agroalimentare cresce del 38%
6.1 promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners

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L'export agroalimentare italiano verso il Giappone (953 milioni di euro nel 2016), tra il 2015 e il 2016, ha registrato un incremento del +17,9%, ma è soprattutto la crescita avvenuta nel primo trimestre 2017 (+38,3% rispetto al primo trimestre 2016) che spalanca le porte a nuovi scenari commerciali verso il paese del Sol levante, pur pesando per il 2,5% sul totale delle esportazioni agroalimentari nazionali (circa 38 mld di euro). In parallelo, l'import agroalimentare dal Giappone (16 mln di euro nel 2016) pesa solo per lo 0,03% sull'import agroalimentare italiano.

Si tratta, quindi, di un mercato dal peso ancora relativo ma con dei margini di crescita esponenziali anche alla luce dell'accordo di massima di partenariato economico teso a eliminare le barriere commerciali raggiunto a inizio luglio fra Ue e Giappone.

In particolare, l'export vede, nel 2016, il valore dividersi in ordine decrescente fra "vini e mosti" (151 mln di euro); oli e grassi (120 mln di euro); ortaggi freschi e trasformati (113 mln euro); cereali, riso e derivati (98 mln euro); animali e carni (89 mln euro) e latte e derivati (61 mln di euro). Proprio questi due ultimi comparti (animali e carni e latte e derivati) hanno avuto l'incremento più rilevante nel primo trim. 2017 sullo stesso periodo del 2016 (rispettivamente +32,7% e +23,8%), mentre un discorso a parte meritano le colture industriali (nella quasi totalità tabacchi lavorati, in un quadro che vede un accordo specifico siglato nel 2016 fra il Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - e la multinazionale Japan Tobacco International) che sono passate dai 10 mln di euro del 2015 ai ben 169 mln di euro del 2016, con un incremento nell'ordine delle quattro cifre, ancora in salita nel I trim. 2017 (+580%).
(Ismea 13 luglio 2017)

I dati pubblicati dall'USDA hanno lanciato una campagna ribassista su quasi tutti i prodotti. Stock ben superiori alle attese e agli stessi dati stimati a giugno. Solo il grano è in leggerissima riduzione rispetto alla precedente stima.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 luglio 2017 -
I dati USDA sugli Stock, e sulle produzioni, e immancabile terremoto commerciale, con tutte le materie corn, grano, seme di soya e farine in segno negativo.
SEMI lug 1016,6 (-8,4) ago 1020,6 (-8,4) nov 1034,2 (-9,2)
FARINA lug 334,4 (-2,4) ago 336 (-2,7) sett 338 (-2,8)
OLIO lug 33,43 (-0,3) ago 33,52 (-0,29) sett 33,64 (-0.3)
CORN lug 376,2 (-16) sett 385,4 (-16,2) dic 398,6 (-15,6)
GRANO lug 522,4 (-13) sett 537 (-16) dic 560,4 (-16)

A "mettere il cappello" ribassista sull'indirizzo che poteva dare l'USDA di ieri sono state le cifre degli stock di fine campagna nel mondo di tutte le merci: sia per il 2016/17 che per il 2017/18 superiori alle attese e superiori anche alle cifre dell'USDA di giugno. Solo il dato del grano era leggermente inferiore a quella del giugno e più precisamente 260,60 milioni di ton contro 261,19.
Ma attenzione il mercato del tempo incombe e la stagione è ancora lunga; le previsioni sul caldo secco sussistono ancora, quindi questa potrebbe essere solo una fase passeggera in cui chi è sguarnito di coperture sul breve potrebbe approfittarne.

Mentre scriviamo il mercato telematico è tutto in territorio negativo, seme da -8 a -13 punti, farina di soya da -2 a -6 dollari, il mais -3 a -4 punti e il grano da -3 a -9 punti.

Per il mercato domestico Italiano da segnalare la situazione qualitativa del grano tenero panificabile, che pur avendo buone produzioni, buon peso ettolitrico, e contenuto proteico, presenta l'indice doppio W molto basso, con conseguente rincaro dei grani di qualità trascinando presumibilmente un appesantimento della quotazione biscottiera e per altri usi. Molto probabilmente comporterà una variazione anche sulla quotazione del granoturco già entrato in frenata dopo tre quattro settimane di rialzo.

Il settore delle bioenergie è in tensione per il rincaro dei cruscami ma è confortato dal fatto che i trinciati precoci sono quasi pronti.

Indicatori internazionali 13 luglio 2017


l'Indice dei noli è salito a 859 punti, il petrolio è attorno a 45,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,14515.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Mercoledì, 12 Luglio 2017 17:05

Cereali e dintorni. Mercati in forte tensione

I mercati continuano a macinare record sollecitati dai fondi che cavalcano le cause meteorologiche avverse (troppo caldo o troppo secco a seconda delle regioni). Il confronto dei principali prodotti nel corso di una settimana.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 12 luglio 2017 -
Il mercato continua la sua fase rialzista confrontate e lo dimostra quanto successo dal 29/06 al 10/7:

SEMI lug 915,4 (+1,4) ago 920,6 (+1,6) nov 924,6 (+3)
FARINA lug 294,4 (-0,2) ago 296,4 (-0,2) sett 298,1 (0)
OLIO lug 32,42 (+0,30) ago 32,52 (+0,27) sett 32,63 (+0,27)
CORN lug 359,6 (+3) sett 369,4 (+3,2) dic 380 (+3,6)
GRANO lug 480,2 (+23) sett 496 (+23) dic 415,4 (+20)

Lunedi sera:
SEMI lug 1020,2 (+24,2) ago 1024,6 (+23,6) nov 1039,2 (+23,6)
FARINA lug 336,4 (+7,9) ago 338,2 (+7,5) sett 340,2 (+7,5)
OLIO lug 33,62 (+0,84) ago 33,68 (+0,83) sett 33,81 (+0,84)
CORN lug 391,6 (+9,4) sett 402 (+9,4) dic 414,6 (+10)
GRANO lug 530,4 (+15,2) sett 550 (+15) dic 574 (+16,2)

Quindi il seme ha recuperato ben 105 punti, la farina di soya 42 dollari, il corn-mais 32 punti, il grano 50 punti. Le probabili cause: eccesso di caldo, troppo secco sul nord delle pianure USA, e i fondi che non aspettavano altra migliore occasione.

Il mercato domestico Italiano è entrato nella fase ascendente nonostante i bassi consumi e, per dare la misura dell'incremento, dal 29/06 la farina di soya proteica sul 2018 quotava 319-320 euro mentre nella serata del 10/7 quotava 348-350 euro, quindi 30 euro di rincaro.

Il settore delle bioenergie deve fare i conti con il rincaro dei cruscami e dalla tendenza rialzista dei cereali.

Purtroppo l'estate è ancora lunga e le sorprese potrebbero non essere terminate. Val la pena di ricordare che in un recente passato si è assistito a un rimbalzo consistente della farina di soya da 300 euro a 420 euro, e il mais a oltre 200 euro.

Indicatori internazionali 10 luglio 2017 


l'Indice dei noli è sceso a 820 punti, il petrolio è attorno a 44,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,13907.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Mercoledì, 12 Luglio 2017 08:34

Lattiero caseari, settimana di calma apparente.

Latte spot in cedimento limitatamente al latte scremato pastorizzato estero. Burro, crema e le due principali DOP registrano listini stazionari.

di Virgilio Parma 12 luglio 2017 -

LATTE SPOT Stazionario il latte spot per la seconda settimana consecutiva. Dopo la poderosa risalita il latte spot, almeno per le ultime due settimana, ha arrestato la sua corsa confermando quindi i listini della precedente ottava, fatto salvo per il latte scremato pastorizzato estero che arretra del 6,25% (16,63-20,18/100 litri di latte). Il latte spot crudo nazionale si conferma quindi tra 43,82 e 44,85€/100 litri di latte e il latte intero spot estero mantiene la posizione tra 43,82 e 44,33/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Primi segnali di stabilità per il burro, segnalati alla borsa di Milano. Stazionaria anche la crema a uso alimentare (Milano) mentre cede alcuni centesimi la crema veronese, gli stessi 5 cent guadagnati nella precedente seduta. In salita sensibile invece il burro zangolato di Parma (+20 cent) e Reggio Emilia conferma la quotazione parmense.

Borsa di Milano 10 luglio: (=)
BURRO CEE: 5,96 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,03 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,93 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,73 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,98/Kg. (=)
MARGARINA giugno 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 10 luglio: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,90 - 2,95 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 7 luglio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,33 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 11 luglio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,33 - 4,33 €/kg.

GRANA PADANO 10/7/2017 - Torna a arrestarsi il Grana Padano a seguito del leggero rimbalzo della scorsa settimana.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 07/07/2017 Analogo andamento registrato per il Parmigiano Reggiano che nell'ultima seduta di venerdì scorso ha visto confermati i listini.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)

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Editoriale: Voglia di Golpe? - Rimbalzo per entrambi i formaggi - Cereali e dintorni: sorprese dall'USDA. - Cereali: diminuisce la produzione mondiale di frumento duro.-

SOMMARIO Anno 16 - n° 27 9 luglio 2017
1.1 editoriale
Voglia di Golpe?
2.1 lattiero caseario
Rimbalzo per entrambi i formaggi duri.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sorprese dall'USDA
4.1 cereali -2,3% la produzione mondiale di frumento duro.
5.1 promozioni "vino" e partners
6.1 promozioni "birra" e partners

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Ismea, stime frumento duro: scende del 2,3% la produzione mondiale, anche l'Italia in calo, si rivalutano i prezzi all'origine.

Le più recenti informazioni sull'evoluzione dell'offerta mondiale di frumento duro indicano una flessione del 2,3% della produzione che scenderebbe a 39 milioni di tonnellate nel 2017.

Parallelamente, i consumi sono stimati in lieve aumento dello 0,5% (38,9 milioni di tonnellate), posizionandosi su livelli di poco inferiori all'offerta e determinando una stabilità delle scorte a 10,8 milioni di tonnellate.
Le stime dell'International Grains Council indicano un consistente calo produttivo per il Canada che, dopo i livelli record dello scorso anno, dovrebbe scendere a 5,8 milioni di tonnellate (-26%). In flessione anche la Ue, con l'Italia a 4,2 milioni di tonnellate (-16%), in attesa dei dati di fonte nazionale. La produzione francese è invece prevista in controtendenza (+12,5% a 1,8 milioni di tonnellate).

I cali dovrebbero essere in parte compensati dagli abbondanti raccolti attesi nei paesi del Maghreb, con incrementi del 122% in Marocco (che con 2,0 mln di tonnellate dovrebbe superare la Francia nel ranking dei principali produttori), del 50% in Tunisia e del 23% in Algeria.

Da rilevare, infine, come nel primo trimestre dell'anno le importazioni italiane di frumento duro abbiano mostrato una flessione tendenziale superiore al 2%, scendendo a 598 mila tonnellate.

Per effetto della dinamica produttiva, la prossima campagna di commercializzazione 2017/18 del frumento duro potrà essere caratterizzata da una rivalutazione dei prezzi all'origine nel breve periodo.

Se il valore medio del periodo luglio 2016-giugno 2017 è stato pari a 193,87 euro/t, cioè il 27% più basso della campagna 2015/16, già nel mese di giugno dell'anno in corso è cominciata l'inversione di tendenza. Nell'ultima settimana di giugno i prezzi all'origine hanno superato la soglia dei 210 euro/t (212,25 euro/t), cosa che non accadeva dalla seconda settimana di giugno 2016.
(Ismea 4 luglio 2017)

Mercoledì, 05 Luglio 2017 08:49

Rimbalzo per entrambi i formaggi duri.

Segnali di instabilità per il latte spot mentre il burro prosegue la cavalcata rialzista. Rimbalzo per entrambi i formaggi duri.

di Virgilio Parma 5 luglio 2017 -

LATTE SPOT Dopo la poderosa risalita il latte spot, almeno per la settimana in corso, ha arrestato la sua corsa confermando quindi i listini della precedente ottava. Il latte spot crudo nazionale è confermato tra 43,82 e 44,85€/100 litri di latte. Ancora in salita il latte intero spot estero (+0,59%) collocandosi tra 43,82 e 44,33 mentre risulta in controtendenza il latte scremato spot estero che flette il listino di -2,44% arretrando tra 20,18 e 21,22€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Se il latte spot ha dato segnali di instabilità, non è altrettanto per il burro che prosegue la crescita anche nella 27esima settimana dell'anno. Stazionaria la crema a uso alimentare (Milano) mentre altri 5 centesimi recuperati dalla crema veronese. In salita pure il burro zangolato di Parma.

Borsa di Milano 3 luglio: (+)
BURRO CEE: 5,96 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,03 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,93 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,73 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,98/Kg. (=)
MARGARINA giugno 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 3 luglio: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,95 - 3,0 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 30 giugno 2017: 4,13€/kg (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,90 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 giugno 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,13 - 4,13 €/kg.

GRANA PADANO 03/7/2017 - Dopo tre settimane di stasi il Grana Padano accenna a un timido rimbalzo guadagnando 5 centesimi sia sul 9 e sia sul 15 mesi quotati alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 30/06/2017 Rimbalzo anche per il Parmigiano Reggiano che nell'ultima seduta di venerdì scorso incrementa i listini di ulteriori 5 centesimi
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (+)

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Mercoledì, 05 Luglio 2017 08:37

Cereali e dintorni. Sorprese dall'USDA

Dopo tanti ribassi, ecco arrivare la sorpresa quando meno era attesa. L'USDA di venerdi scorso ha dato netti segnali di inversione dei mercati.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 3 luglio 2017 -
I dati pubblicati dall'USDA lo scorso venerdì dichiarano una netta inversione di tendenza:
SEMI lug 942,2 (+26,4) ago 947 (+26,2) nov 954,6 (+30)
FARINA lug 304,4 (+10) ago 306,2 (+9,8) sett 307,9 (+9,8)
OLIO lug 32,93 (+0,51) ago 33,04 (+0,52) sett 33,16 (+0,53)
CORN lug 370,4 (+10,6) sett 381 (+11,4) dic 92 (+12)
GRANO lug 511 (+30,6) sett 526 (+30) dic 545 (+29,4)

Mentre registriamo i dati USDA il mercato continua a crescere:
SEMI lug + 16,2 ag + 17,2 nov + 15 FARINA Lug + 6,5 ag + 6,6
OLIO lug + 0,22 Ag + 0,24 GRANO lug + 12,6 sett + 15,6 dic + 15
CORN lug + 4,2 sett + 4,4

Grano: l'aumento è addebitabile alle cifre dell'acreaggio che si stima inferiore alle attese.
Soia: una crescita potenzialmente determinata dalla diminuzione delle superfici stimate e sia per gli stock che risultano inferiori alle attese.
Corn: nonostante sia cresciuto l'investimento e gli stock, i prezzi continuano a crescere.

E'presto per sapere come reagirà il mercato domestico a questo netta inversione ma, sicuramente, non sarà una reazione indolore. La maggior parte degli analisti non s'aspettavano nè questi dati nè una reazione così violenta.

Il settore delle bioenergie sta approfittando del calo dei cruscami e cerca approvvigionamenti di farina di mais e farinette. Anche questo comparto molto presto subirà le conseguenze di quanto accaduto al cereali.
Se ancora qualche dubbio sussistesse, questa feroce inversione di tendenza dimostra, ancora una volta, come i fondi la facciano da padroni.

Indicatori internazionali 3 luglio 2017 


l'Indice dei noli è sceso a 901 punti, il petrolio è attorno a 46$/bar e l'indice di cambio segna 1,14040.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 02 Luglio 2017 09:35

A sorpresa grano e orzo battono la siccità

Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia: buoni risultati in quantità ed in qualità per il raccolto di orzo – già completato – ed anche grano tenero e duro – con raccolto in corso - sembrano dare buoni risultati, anche perché dopo anni 'grami' il mercato sembra destinato ad una ripresa.

Reggio Emilia, 27 giugno 2017

In un periodo in cui l'agricoltura è preda di molte preoccupazioni a causa dei fattori atmosferici ed ora in specie della siccità, arriva una buona notizia, in parte inattesa, afferma Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia.

C'era inquietudine nelle campagne per la prima grande raccolta dell'anno, quella dei cereali a semina autunnale, che si avvia ormai a conclusione: completata la raccolta dell'orzo, in fase avanzata quella del frumento sia tenero che duro. Le attese non erano buone – rileva Cia -, per l'andamento stagionale anomalo che ha visto un inverno assai poco invernale, sbalzi di temperatura che hanno causato l'anticipo delle fasi di sviluppo di molte colture, improvvise gelate verso la fine di aprile, siccità persistente da diverse settimane.
Ebbene, i dati raccolti nelle periodiche riunioni tecniche presso il Consorzio fitosanitario di Reggio Emilia, spazzano via tutti i dubbi: i risultati sono buoni, si potrebbe quasi dire molto buoni.
Per l'orzo - la cui raccolta è già stata completata – questi dati molto buoni si traducono in 58 quintali prodotti per ettaro e peso specifico 66; per i frumenti tenero e duro i tecnici dicono: buona produzione e peso specifico elevato con produzioni medie nell'ordine dei 70 q/ha e peso specifico oltre gli 80.

I motivi dei risultati non pronosticati si possono così riassumere: il grano, specie al Nord, in genere non ha bisogno d'irrigazione in quanto il suo ciclo, normalmente coincide con il periodo più piovoso dell'anno; quest'anno è piovuto assai poco, ma evidentemente a sufficienza e nei tempi giusti per evitare lo 'stress idrico' e per una buona maturazione dell'orzo e del frumento, la mancanza di umidità ha poi favorito l'elevato peso specifico, ma molti agricoltori sono intervenuti nei tempi giusti con una 'irrigazione di soccorso'. Le gelate hanno trovato questi cereali in fase già avanzata, quindi non ne hanno sofferto, così come la siccità non ha fatto in tempo a causare danni e neppure le ondate di calore africano. Una combinazione di fattori favorevoli che si spera possa replicarsi ancora per altre colture nel prosieguo di questa delicata stagione – afferma Cia Reggio.

Notizie migliori del previsto potrebbero venire anche dal mercato – rileva ancora Cia -; infatti, alcuni grandi produttori a livello mondiale annunciano raccolti scarsi, soprattutto per il calo delle superfici, ma le riserve (stock) non mettono a rischio gli approvvigionamenti; possibili quindi aumenti di prezzi (che negli ultimi anni sono stati su livelli infimi, e questa è la ragione per la quale sono calate le superfici cerealicole, ovunque ed anche nelle nostre zone).

Incoraggianti infine – conclude Cia Reggio – le prime quotazioni alla borsa merci di Bologna (Ager): per il grano tenero fino, la prima quotazione è stata la scorsa settimana 174/178 euro per ton, quando a giugno dello scorso anno si era a quota 160 euro, e la media annuale del raccolto 2016 si è fermata a 164,74 euro. Stabile invece l'orzo con ps oltre 65, quotato 155/157 euro, con la media 2016 a 156,54.
(Fonte Cia Reggio Emilia)

Domenica, 02 Luglio 2017 09:00

Tre nuove DOP e IGP entrano in ISIT

Tre eccellenze DOP e IGP entrano a far parte dell'Associazione dei Consorzi di Tutela della salumeria italiana. Soddisfazione da parte del Presidente Lorenzo Beretta per l'ingresso dei Consorzi di Tutela della Coppa di Parma IGP, del Prosciutto di Carpegna DOP e del Salame Felino IGP

Milano, giugno 2017 – Cresce ulteriormente la rappresentanza dell'associazione dei Consorzi dei salumi italiani tutelati (ISIT) grazie all'ingresso dei tre Consorzi dei prodotti Coppa di Parma IGP, Prosciutto di Carpegna DOP e Salame Felino IGP.
L'ammissione dei nuovi Consorzi è avvenuta ufficialmente nel corso dell'ultima Assemblea di ISIT, svoltasi a Parma pochi giorni fa.

Costituitosi nel giugno 1999, ISIT svolge azioni di coordinamento strategico e operativo tra i Consorzi di tutela della salumeria italiana che vi aderiscono e si fa portavoce di un comparto sempre più "fiore all'occhiello" per il settore agroalimentare del nostro Paese.

"E' sempre una grande soddisfazione, come Presidente di ISIT - ha affermato Lorenzo Beretta - accogliere nuovi Consorzi nel nostro Istituto. Ciò permette di essere sempre più rappresentativi nel comparto della salumeria DOP e IGP, creare importanti sinergie ed operare per il raggiungimento di obiettivi comuni anche nei confronti delle Istituzioni. Come Istituto, lavoriamo quotidianamente a fianco dei Consorzi per mettere in atto iniziative di promozione, valorizzazione e salvaguardia di queste denominazioni, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e la cultura dei prodotti DOP e IGP sensibilizzando i consumatori sulle qualità uniche e distintive dei salumi tutelati."

Editoriale: Matteo "Attila" Renzi - Stazionari Parmigiano e Grana Padano- Cereali e dintorni. Continua l'ascesa del grano. - Emergenza acqua: il territorio di Parma si mobilita - Siccità Parma e Piacenza. Rainieri (Lega nord): aiuti immediati all'agricoltura in grave sofferenza - Farm Run - Ringrazia - Parmigiano Reggiano all'attacco negli USA -

SOMMARIO Anno 16 - n° 26 2 luglio 2017
1.1 editoriale
Matteo "Attila" Renzi
2.1 lattiero caseario
Stazionari Parmigiano e Grana Padano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Continua l'ascesa del grano.
4.1 Cereali e siccità A sorpresa grano e orzo battono la siccità
4.2 Crisi idrica Emergenza acqua: il territorio di Parma si mobilita
5.2 siccità parma e piacenza Siccità Parma e Piacenza. Rainieri (Lega nord): aiuti immediati all'agricoltura in grave sofferenza
6.1 salumi e tutela Tre nuove DOP e IGP entrano in ISIT
6.2 finanziamenti fesr FESR: selezionati 954 progetti per 311 milioni
7.1 sport Farm Run - Ringrazia,
7.2 export "italian sounding" Parmigiano Reggiano all'attacco negli USA
8.1 export cooperazione - Fedagri e siccità
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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 20170702-cibus-26-COP

 

Fedagri/Confcooperative ER: "Servono forme di sostegno concrete agli agricoltori"

"Se questa situazione di siccità persisterà a lungo e non sarà possibile irrigare facilmente e con continuità i campi, oltre all'emergenza in corso per le colture seminative e orticole, ce ne sarà una nuova e ancor più grave per la raccolta della frutta e la vendemmia".

E' l'allarme lanciato da Carlo Piccinini, presidente Fedagri/Confcooperative Emilia-Romagna, che plaude alla Regione per aver ottenuto lo stato di emergenza nazionale nei territori di Parma e Piacenza e mette in guardia dal rischio burocrazia. "Per consentire agli agricoltori le deroghe ai prelievi di acqua e il superamento del deflusso minimo vitale (DMV) per irrigare i campi – sottolinea Piccinini – servono procedure burocratiche snelle, veloci e con corsie preferenziali. Se invece ostacoliamo la presentazione di queste richieste con eccessivi adempimenti amministrativi e creiamo troppe sovrapposizioni tra gli enti coinvolti, rischiamo di non ottenere il risultato da tutti sperato".

"Da mesi seguiamo da vicino il problema della siccità insieme alle altre organizzazioni agricole e all'assessore Simona Caselli – continua il presidente di Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna -. Siamo fortemente preoccupati per tutti i settori coinvolti. In particolare, ci aspettiamo ingenti danni per le produzioni frutticole della nostra regione e per la prossima vendemmia, per la quale si può già stimare un calo produttivo attorno al 10% dovuto alla siccità".

"Siamo convinti – aggiunge Carlo Piccinini – che servano anche forme di sostegno concrete agli agricoltori particolarmente colpiti dalla carenza cronica di precipitazioni, come agevolazioni o sgravi fiscali. Nella parte occidentale della regione, molte imprese sono già alle prese con una situazione compromessa. Conserve Italia, ad esempio, ha già tagliato oltre 300 ettari di mais nell'areale piacentino, annunciando anche una resa produttiva inferiore del 20% per la raccolta del pisello in corso, riduzione che in alcune aziende tocca quote del 40 e 50%".
(Fedagri 23/6/2017)

Il grano prosegue il suo cammino in salita e al mercato di Minneapolis è arrivato a 700 cent/bushel su quello di Chicago a 457,20 per luglio e 473per agosto, 495 per dicembre.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 29 giugno 2017 -
Non tende a calare la tendenza verso l'alto del prezzo del grano e le informazioni sui possibili danni alla coltura potenzialmente determinati dalle alte temperature che stanno imperversando in europa sostengono i prezzi e tendono a trascinare anche il mais.

"weather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

Sul mercato interno le piogge di questi giorni hanno frenato il tentativo di fuga del mais, ma hanno anche rallentato ulteriormente il grano che stenta ad entrare nel pieno della campagna. Il raccolto dell'orzo è finito e sta iniziando la trebbiatura all'estero.

È ormai accertato che la produzione nazionale di frumento duro del 2017 risulterà di ottima qualità della granella e per tale ragione le quotazioni saranno destinate a salire.
Le prime quotazioni del nuovo raccolto vengono da Foggia: il "fino" (min. 12,5% prot. e 80 p.s.) vale 230 euro/t, il "buono mercantile" (11,50% prot. e 79 p.s.) 220 euro/t e il "mercantile" (11% prot. e 78 p.s.) 210 euro/t.

Il comparto dei proteici al momento, tra alti e bassi, resta stazionario. Valori che per la soia proteica ruotano attorno a 315€ sul pronto sino a dicembre e 320-322€ sul 2018. Il seme modificato invece è sceso a 350 euro partenza porto, mentre quello convenzionale quota ancora 420 euro arrivo magazzini dell'acquirente.

Il settore delle bioenergie sta approfittando del calo dei cruscami e cerca approvvigionamenti di farina di mais e farinette.

Indicatori internazionali 29 giugno 2017


l'Indice dei noli è nuovamente risalito a 929 punti, il petrolio è attorno a 45$/bar e l'indice di cambio segna 1,14115.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 28 Giugno 2017 08:44

Parmigiano Reggiano e Grana stazionari.

Prosegue inarrestabile la risalita del burro e del latte spot. Grana Padano stazionario, così come pure il  Parmigiano  Reggiano.

di Virgilio Parma 28 giugno 2017 -

LATTE SPOT Ancora in salita la curva del prezzo del latte spot. Nella 26esima settimana a rimanere invariato è il solo listino del latte scremato pastorizzato estero che si conferma tra 20,70 e 21,74€/100 litri. prossimo all'incremento di 2,5 punti percentuali è invece l'incremento del latte crudo spot nazionale (43,82-44,85€/100 litri di latte) e dell'intero pastorizzato estero che si attesta tra 43,30 e 44,33€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA A cavallo tra il 4 e il 5% l'incremento settimanale del burro che sembra non intenda arrestare l'ascesa dei listini milanesi. Di 18 centesimi è invece l'incremento registrato dalla crema a uso alimentare seguita a ruota dalla crema a uso alimentare veronese che si attesta tra 2,90 e 2,95€/kg.
Stessa andamento registrato anche per la panna di centrifuga di Verona. Ben 25 centesimi guadagnati dal burro zangolato di Parma (+6,85%).

Borsa di Milano 26 giugno: (+)
BURRO CEE: 5,76 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,83 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,73 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,53 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,98/Kg. (+)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 26 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,90 - 2,95 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 23 giugno 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,90 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 giugno 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,90 - 3,90 €/kg.

GRANA PADANO 26/6/2017 - Grana Padano in stand by da tre settimane. Dopo 4 settimane nelle quali il 15 mesi ha ripetutamente guadagnato centesimi, la 26esima settimana ha confermato i listini del Grana Padano della precedente ottava.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 23/06/2017 Gran rimbalzo del Parmigiano Reggiano che nell'ultima seduta di borsa parmense mette in cascina un buon 6,79%, seppure limitatamente al 24 mesi, e il " giovane" ha confermato i listini della precedente rilevazione prezzi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,55- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,80 - 11,30 €/Kg. (+)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 25 25 giugno 2017 -
Editoriale: Ciao bella ciao! Latte spot, dalle stalle alle stelle. - Cereali e dintorni. Cresce il grano. - Strepitosa Farm Run. - Ismea, ortofrutta: primo comparto dell'export agroalimentare-
SOMMARIO
Anno 16 - n° 25 25 giugno 2017
1.1 editoriale
Ciao bella ciao!
2.1 lattiero caseario
Latte spot, dalle stalle alle stelle.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cresce il grano.
4.1 eventi Farm Run: Un successo da incorniciare.
5.1 export Ismea, ortofrutta: primo comparto dell'export agroalimentare-
6.1 promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners

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 20170625-cibus-25-25giu17-COP

 

Ismea, ortofrutta fresca e trasformata primo comparto dell'export agroalimentare, settore in grado di riorganizzarsi e puntare su nuovi mercati.

"L'ortofrutta fresca italiana mostra performance positive, con un valore alla produzione di 12,3 miliardi di euro, pari al 25% della produzione agricola, una dinamica positiva dell'export che prosegue anche nel 2017, con un + 6% su base annua nel primo trimestre, e un saldo del commercio estero che, nel 2016, segna un +40% rispetto all'anno precedente, grazie soprattutto alla riduzione della spesa per le importazioni. Considerando cumulativamente l'export di ortofrutta fresca e trasformata, il settore risulta essere il primo dell'export agroalimentare per un valore di 8,3 miliardi di euro" - ha dichiarato il Direttore Generale di Ismea, Raffaele Borriello, introducendo oggi a Firenze i lavori dell'evento Think Fresh 2017.

 I numeri del settore mettono in evidenza anche i prodotti più vocati all'export: kiwi (Italia 2° esportatore mondiale dietro alla Nuova Zelanda); nocciole (2° esportatore mondiale dietro la Turchia), mele (3° esportatore mondiale, dietro Cina e Usa); uve da tavola (3° esportatore mondiale, dietro Usa e Cile) e pere (5° esportatore mondiale). I mercati europei consolidano le loro posizioni ma contemporaneamente crescono le spedizioni verso quelli extra-Ue. Nel caso del kiwi, che nel 2016 ha registrato un +30% delle esportazioni, spiccano tra le destinazioni oltremare Usa, Brasile, Canada e Cina.

Un settore che grazie a punte di eccellenza in termini organizzativi ha dimostrato grande capacità di rispondere in modo efficace e tempestivo ai cambiamenti imposti dal mercato; emblematico il caso dell'export delle mele italiane, che per superare l'embargo russo avviato nell'agosto 2014 - quando la Russia era arrivata a rappresentare la terza destinazione dell'export di mele italiane, con circa 45,5 mila tonnellate di mele e un corrispettivo monetario di 31,7 milioni di euro - ha individuato sbocchi alternativi e incrementato le spedizioni dirette verso nuovi mercati come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, India e Brasile.

Mercoledì, 21 Giugno 2017 08:33

Latte spot, dalle stalle alle stelle.

Il burro è tornato nuovamente a crescere così come la crema. Nuovi segnali di ripresa per il Parmigiano Reggiano mentre il Grana prosegue la fase di attesa.

di Virgilio Parma 21 giugno 2017 -

LATTE SPOT Prosegue inesorabile la risalita dei listini del latte spot alla borsa di Verona. +1,20% l'incremento del latte crudo spot nazionale che raggiunge quota 42,79-43,82€/100 litri, il latte intero pastorizzato estero è invece risalito tra 42,27-43,30€/100 litri (+1,22%), mentre lo scremato pastorizzato estero dopo un timido segnale di regressione di due settimane orsono ha ripreso a crescere (+2,50%) posizionandosi tra 20,70 e 21,74€/100 litri.

BURRO E PANNA Solo una settimana di respiro per il burro e poi dalla 25esima settimana nuova ripresa delle quotazioni milanesi.
Stessa andamento anche per la crema e la panna che crescono nuovamente sia a Milano che a Verona. Al palo invece lo zangolato parmense.

Borsa di Milano 19 giugno: (+)
BURRO CEE: 5,53 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,50 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,30 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,80/Kg. (+)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 19 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,75 - 2,75 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 16 giugno 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 giugno 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 - 3,65 €/kg.

GRANA PADANO 19/6/2017 - Grana Padano in stand by da due settimane. Dopo 4 settimane nelle quali il 15 mesi ha ripetutamente guadagnato centesimi, la 25esima settimana ha confermato i listini del Grana Padano della precedente ottava.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 16/06/2017 Un nuovo segnale di ripresa per il Parmigiano Reggiano. Un leggero aggiustamento delle quotazioni minime ma che ha investito sia il 12 e sia il 24 mesi di stagionatura.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,55- 9,90 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,80 - 11,33 €/Kg. (+)

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Martedì, 20 Giugno 2017 08:33

Cereali e dintorni. Cresce il grano.

Il grano persegue la strada del rincaro arrivando a sfiorare i 105€ da inizio giugno e, come previsto, sta influenzando anche i mercati di mais e soia.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 19 giugno 2017 -
Stanno montando sempre frequenti le notizie circa i possibili danni alle colture di grano e mais come conseguenza delle alte temperature che in questa settimana stanno colpendo alcuni areali Europei. Una condizione che accresce la probabilità di innesco di aumenti anche sul mais.

"weather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

A seguire riportiamo alcune linee di tendenza emesse dal NOAA, National Oceanic And Atmospheric Administration, e dall'IRI, International Research Institute per l'Europa e la comunità degli stati indipendenti Russia ed Ucraina:

"Nel continente europeo nel periodo LUGLIO-AGOSTO-SETTEMBRE le precipitazioni sono previste con uguali probabilità di essere al di sotto, al di sopra o nella media stagionale nelle regioni produttive centro-orientali (Austria, Ungheria, Bulgaria) eccetto in Romania dove sono previste con probabilità al 40% al di sotto della media stagionale. Nella Francia occidentale (Borgogna, Champagne, Lorena - 15% mais sul totale Francia) ci sono probabilità intorno al 40% che le precipitazioni siano al di sotto della media stagionale. Le temperature in tutto il continente europeo hanno probabilità intorno al 40% che siano al di sopra della media stagionale. In definitiva, sebbene le temperature non siano previste così elevate come quelle dell'anno scorso, potrebbe esserci pericolo per il mais francese ad ovest e per quello rumeno a est. In Russia/ Ucraina nel periodo LUGLIO-AGOSTO- SETTEMBRE le temperature avranno probabilità intorno al 50/60% di essere al di sopra della media stagionale (soprattutto intorno al Mar Nero). Le precipitazioni, invece, sono previste con uguali probabilità di essere al di sotto, al di sopra o nella media stagionale. Da tenere sott'occhio il Mais in Ucraina e il raccolto del grano nel sud della Russia (quello che viene esportato anche da noi)".

Come è facilmente prevedibile tali notizie sostengono tutti i valori, seppure i giochi siano tutti da fare, ma la speculazione non aspetta altro. Significativo che i Fondi, che operano sul mercato internazionale, abbiamo fortemente ridotto le loro scoperture. Un esempio per tutti lo scoperto del mais sul mercato USA è passato da -138.800 contratti a -18.000.

Nonostante la fuga dal mercato domestico sia in leggera frenata, per il calo dei consumi, non sembra sufficiente a arrestare la tendenza rialzista.

Indicatori internazionali 19 giugno 2017


l'Indice dei noli è leggermente sceso a 851 punti, il petrolio è attorno a 44$/bar e l'indice di cambio segna 1,11871.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: Anche questa è globalizzazione - Continua a volare il latte spot. - Cereali e dintorni. "Weather market" - Farm Run sta per tornare con altre sorprese il 24 giugno. -Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi - Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura - Ismea, export salumi: l'Italia conquista la leadership mondiale - Produrre latte guardando al mercato: il caso di studio della fattoria Rossi -


SOMMARIO Anno 16 - n° 24 18 giugno 2017


1.1 editoriale
Anche questa è globalizzazione
2.1 lattiero caseario
Continua a volare il latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dalle stime USDA nessuna sorpresa.
4.1 eventi Farm Run sta per tornare con altre sorprese il 24 giugno.
5.1 #crisiidrica2017 Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi
5.2 zootecnia Produrre latte guardando al mercato: il caso di studio della fattoria Rossi
6.1 falde acquifere Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura
7.1 imprese Il Consorzio Agrario dell'Emilia approva il bilancio e torna all'utile
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. "Weather market"
9.1 export Ismea, export salumi: l'Italia conquista la leadership mondiale
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Disponibile sul sito di EuroDairy, il network internazionale per incrementare la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell'agricoltura in Europa istituita nell'ambito del programma Ue Horizon 2020, il video con il caso di studio dell'azienda pilota Fattoria Rossi.

Fattoria Rossi, analizzata per la sua filiera corta consumer-oriented, è stata selezionata in ambito europeo in quanto partner del Gruppo Operativo "Lattemilia - La bovina da latte nella zona del Parmigiano Reggiano: innovazione e tradizione per un allevamento sostenibile e per prodotti di qualità", di cui anche il CRPA fa parte.

Guarda il video
Per informazioni: http://eurodairy.eu 
(Fonte CRPA)

l'Italia conquista la leadership mondiale superando la Germania e punta all'espansione in USA, Canada e Giappone

Con un valore complessivo di quasi 1,38 miliardi di euro, nel 2016, l'Italia ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania. Lo storico sorpasso è avvenuto soprattutto grazie alla crescita della quota detenuta dall'Italia nei primi tre mercati di sbocco - Germania, Francia e Regno Unito - che, complessivamente, rappresentano quasi la metà del valore generato dalle vendite all'estero dei salumi nostrani.

"I salumi italiani vincono il confronto competitivo, pur posizionandosi su una fascia alta di prezzo - ha dichiarato Raffaele Borriello, Direttore Generale dell'Ismea, intervenuto oggi all'Assemblea Generale di Assica, l'Associazione degli industriali delle carni e dei salumi -: il posizionamento dei prodotti italiani è nel segmento premium, ma lo scenario competitivo è più articolato e soprattutto con notevoli prospettive di espansione anche in considerazione dell'apertura di due mercati rilevanti, come USA e Canada, a seguito del superamento di importanti barriere sanitarie. Significativo anche il caso del Giappone che, nel 2016, ha complessivamente ridotto dell'8% gli acquisti dall'estero di salumi, mentre i flussi dall'Italia sono risultati in aumento del 7%: segnale, questo, di una capacità competitiva in grado di spingersi anche oltre le tendenze del mercato-target".

L'analisi dell'Ismea evidenzia, inoltre, che la Germania ha incrementato i propri acquisti dall'Italia (+4 % in valore nel 2016) a discapito dei concorrenti spagnoli (-3%) e che, in Francia, i salumi italiani hanno guadagnato terreno (+7%) nei confronti dei produttori tedeschi (-7%). Complessivamente, negli ultimi cinque anni le esportazioni italiane di preparazioni e conserve suine sono cresciute del 27% in valore: oltre la metà è rappresentata dai prosciutti stagionati (692 milioni di euro nel 2016). A seguire, con poco meno di un terzo, salami e insaccati (417 milioni di euro nel 2016) e i prosciutti cotti con una quota pari al 10% in valore (134 milioni di euro nel 2016).


(ismea 13 giugno 2017)

Venerdì, 16 Giugno 2017 08:41

Cereali e dintorni. "Weather market"

L'incertezza sul grano USA sta lanciando un periodo di tensioni che potrebbe avere notevoli ripercussioni anche sul mais. Il cambio sempre in preda a frequenti oscillazioni.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 15 giugno 2017 -
La valutazione, molto negativa in merito allo stato di "salute del grano primaverile USA conclamata dai dati USDA di lunedi scorso (il "buono/eccellente" al 45% contro il 55% della settimana precedente e il 79% dell'anno precedente) sta condizionando tutto il Chicago Board.

Sono infatti due giorni che il mercato fa perno sul grano, che a sua volta condiziona il mais.
Sui mercati internazionali molte le chiacchiere sui possibili danni al grano e al mais portati dalle alte temperature che in questa settimana stanno colpendo alcuni areali Europei, e isul mais potrebbero innescarsi speculazioni.

"weather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

Su tali basi il mercato internazionale comincia a entrare in fibrillazione.
Per quanto riguarda i cereali il grano è ancora molto teso più di quanto i mercuriali/listini/bollettini dimostrino, un poco per la congiuntura, (anche se ormai è solo una questione di poco tempo) un poco per varie notizie che si accavallano un po' da tutte le parti del mondo.

Il settore delle Bioenergie è in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido, sia sul disponibile che sui mesi estivi.
Alcuni prezzi di ieri (14/6/2017): farina di soia proteica 321 normale 310 partenza Ravenna, pressoché uguale il luglio dicembre mentre il 2018 è proposto dall'oligopolio dei venditori tutti allineati e coperti a 330-331per la proteica e 320-321 per la normale.

Per i cereali si registra una certa tensione sul mais nel mercato pronto con i seguenti valori:
177/180 partenza porto di Ravenna, mentre nei silos interni si va da 182 a 186 partenza, nel mercato franco arrivo dall'estero le quotazioni oscillano tra 186 e189 arrivo Brescia.
In netto ridimensionamento l'orzo, il pisello proteico, molto tenuto il grano da macina ma dovrebbe essere ormai questione di giorni.

Indicatori internazionali 15 giugno 2017


l'Indice dei noli è leggermente salito a 865 punti, il petrolio è attorno a 45$/bar e l'indice di cambio segna 1,1293.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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In un'annata del tutto positiva dal punto di vista aziendale, nonostante uno scenario di crisi generale dei settori in cui opera, il CAE fa registrare il miglior risultato degli ultimi tre anni e torna a registrare un utile 2,5 milioni di euro ed un valore della produzione con le collegate di 475,5 milioni a conferma dell'efficacia del nuovo Piano Industriale attuato dal management e condiviso dai soci.

San Giorgio di Piano (BO) - 15 Giugno 2017 –

L'Assemblea Generale dei soci del Consorzio Agrario dell'Emilia ha approvato il bilancio a larga maggioranza dopo aver già ottenuto un massiccio consenso (80% Lista 1 , 20% Lista 2) anche in tutte le dieci assemblee territoriali itineranti svolte nel mese scorso nel suo esteso comprensorio: dalle province di Reggio Emilia a Ferrara passando naturalmente per quelle di Bologna e di Modena. Il risultato è di tutto rispetto e segna un ritorno all'utile di 2,5 milioni di euro dopo tre anni di parziale sofferenza. Il valore di produzione, considerando collegate e partecipate, si conferma particolarmente ingente a quota 475,5 milioni di euro a dimostrazione della molteplice funzionalità del CAE protagonista nelle diverse filiere, mentre i ricavi del Consorzio Agrario dell'Emilia raggiungono 263,122 milioni euro. L'intensa azione del management, pur in un mercato spesso incerto e dai valori oscillanti, che soltanto dodici mesi fa aveva proposto un nuovo Piano Industriale volto a concentrare le proprie energie operative sui settori ritenuti strategici per lo sviluppo aziendale e su una mirata ed equilibrata riorganizzazione della struttura alla luce dei nuovi ed importanti processi di fusione ha colto nel segno centrando al primo colpo un traguardo di tutto rispetto. Un obiettivo ambizioso e non scontato che ha guadagnato il plauso della maggioranza dei presenti è stato raggiunto attraverso l'attuazione di politiche gestionali economico-finanziarie oculate che si sono concentrate al contempo sulla valorizzazione delle filiere, sul mantenimento dell'occupazione dopo le articolate fasi di incorporazione, che hanno puntato su innovazione, ricerca scientifica e sviluppo e che hanno razionalizzato i costi e i centri di spesa cercando al contempo di incrementare l'offerta e la qualità dei servizi proposti a soci, partner e clienti. A testimonianza della validità di quanto di positivo è stato fatto si registra anche, oltre al ritorno all'utile di bilancio, un altro dato di rilievo che è quello rappresentato dal numero dei nuovi imprenditori agricoli che hanno abbracciato la causa consortile del CAE facendo così impennare il numero complessivo dei soci che oggi ha toccato il suo massimo di sempre a quota 4680. Per quanto concerne i singoli comparti si evidenzia la notevole incidenza delle performances ottenute nei cereali proteici 71,141 milioni, antiparassitari 39,568 milioni, sementi 38,912 milioni, meccanizzazione 34,620 milioni, concimi 27 milioni, mangimi 24,986 milioni , garden 6,281, materie plastiche/irrigazione 5,762 milioni, alimentari 4,546 milioni, Assicurazioni Fata 3,358 milioni e altri ricavi diversi per 6,9 milioni.

Un bilancio complessivo che dimostra la solidità del Consorzio Agrario dell'Emilia e il suo radicamento su un vasto territorio a servizio di imprese agricole che vedono nel CAE un punto di riferimento quotidiano per tutte le attività del primo settore. Un Consorzio che nel panorama nazionale rappresenta una delle migliori e virtuose esperienze a livello paese che vuole valorizzare, avvalendosi anche del rilevante supporto di Consorzi Agrari d'Italia, sempre e al meglio i rapporti e le sinergie con le società collegate che dimostrano ancora di più di essere vive, vitali ed in espansione progressiva: in particolare va evidenziato lo sviluppo di Eurocap Petroli nel settore dei carbolubrificanti con un fatturato di 108,465 milioni, SIS, azienda di riferimento per il comparto sementiero con un fatturato di 42,939 milioni, Emilcap , specializzata nella produzione di mangimi non OGM con un fatturato di 28,759 e Quality Seeds con 3,077 milioni. Al termine dell'Assemblea il presidente del CAE Gabriele Cristofori ha ringraziato i soci delegati e tutti coloro che in queste settimane hanno partecipato numerosi alle assemblee sul territorio a dimostrazione della volontà partecipativa della componente sociale. Una particolare menzione a tutto lo staff del Consorzio, dipendenti ed agenti e per il direttore generale Ivan Cremonini che ha reso esecutivo e concreto un Piano Industriale articolato seguito passo passo nelle diverse aree e nella sua applicazione mirata.

Mercoledì, 14 Giugno 2017 08:34

Continua a volare il latte spot.

Il burro zangolato parmense recupera oltre il 18% in una sola seduta. Confermati i listini del burro milanese. Temporaneamente in pausa le quotazioni del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 14 giugno 2017 -

LATTE SPOT E' inesorabile il recupero dei listini del latte spot alla borsa di Verona. +2,47% l'incremento del latte crudo spot nazionale che raggiunge quota 42,27-43,30€/100 litri, il latte intero pastorizzato estero è invece salito tra 41,76-412,79€/100 litri (+3,80%), mentre lo scremato pastorizzato estero dopo un timido segnale di regressione ha ripreso la strada in positivo (+6,67%) posizionandosi tra 20,18 e 21,22€/100 litri.

BURRO E PANNA Burro in pausa. Dopo la travolgente volata delle scorse settimane il burro quotato a Milano ha arrestato la corsa, almeno temporaneamente.
Battuta d'arresto anche per la crema ma non per la panna a uso alimentare (VR) che guadagna ulteriori 3 centesimi (+0,56%). Mega recupero per lo zangolato parmense che segna un +18,51% raggiungendo la quotazione reggiana.

Borsa di Milano 12 giugno: (=)
BURRO CEE: 5,25 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,35 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,25 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,05 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,72/Kg. (=)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 12 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,68 - 2,72 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 9 giugno 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 giugno 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 - 3,65 €/kg.

GRANA PADANO 12/6/2017 - Grana Padano in stand by. Dopo 4 settimane nelle quali il 15 mesi ha ripetutamente guadagnato centesimi, la 24esima settimana ha messo in pausa i listini del Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 09/06/2017 Anche la settimana appena conclusa ha registrato la conferma dei listini del Parmigiano Reggiano quotati alla borsa comprensoriale di Parma.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 11,30 €/Kg. (=)

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20170607-Burro-CEE

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Le stime USDA non si discostano dalle previsioni e i mercati hanno reagito di conseguenza lasciando pressoché invariati i prezzi. I fondi fatto salvo il seme di soya, hanno ridotto le loro scoperture.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 12 giugno 2017 - A seguire i dati più significativi rilevati da USDA:
1 gli stock finali del mondo di grano per il 2017/18 sono aumentati, rispetto a maggio, di circa 3 milioni di tonnellate in conseguenza della crescita Russa.
2 gli stock in USA del fine campagna 2016/17 e 2017/18 sono leggermente in aumento, mentre non sono state aumentate le esportazioni di semi dagli USA per il 2016/17.
3 gli stock del mais sono diminuiti di circa 1 milione di tonnellate in quanto è diminuita la stima della produzione nella Unione Europea
4 gli stock di semi di soia sono aumentati di circa 3,5 milioni di tonnellate per effetto della produzione brasiliana che è stata portata a 114 milioni di tonnellate da 111,60 e quella dell'Argentina a 57,80 anziché 57. Ed infine anche gli stock di fine campagna 2016/17 sono stati incrementati di circa 3 milioni passando da 90 a 93 milioni di tonnellate.

Numeri che non hanno dato occasione di fibrillazione al mercato tant'è che le chiusure del Chicago Board di venerdì sera sono state pressoché invariate:
Semi di soia: + 3,4 - Farina di soia: - 0,20 - Olio: + 0,44 - Mais: + 2,2 - Grano: - 3,4 quindi tutto ritorna quindi nelle mani del tempo "wheather market" e l'estate è ancora lunga e insidiosa.

20170607-Cambio---7giu17Intanto i fondi hanno ridotto le loro posizioni di corto/scopertura e con il mais si attestano a meno 138.758 contratti contro i meno 200.981 della scorsa settimana, per il grano si portano a meno 106.136 contro i meno 113.760, mentre per il seme è passato a meno 94.737 contro i meno 89.310,8 quindi allungandosii, mentre per la farina sono a meno 40.941 contro i meno 44.500. In sintesi i fondi, fatto salvo il seme di soia, hanno ridotto le loro scoperture.
Da ciò si denota come il mercato internazionale si presenta sufficientemente immobile subendo le sole oscillazioni e dettate dal cambio.

Sul mercato domestico, per quanto riguarda i cereali, il grano è ancora molto teso più di quanto i mercuriali/listini/bollettini dichiarino. I fattori destabilizzanti sono prevalentemente da ricercare in parte da fattori congiunturali, in parte per le varie notizie provenienti dalle diverse parti del mondo con conseguenze che potrebbero influenzare anche il mais seppure sia ancora presto per ritenere che possano innescarsi ondate rialziste.

Il settore delle Bioenergie si è approvvigionato di portato trinciati da erbaio ed è in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido. I più attenti hanno agito sui cruscami di grano, che comunque hanno già interrotto la fase calante, e sui sottoprodotti delle riserie, che risentono anch'essi dello scarso lavoro produttivo dell'industria.

Indicatori internazionali 12 giugno 2017


l'Indice dei noli è leggermente sceso a 849 punti, il petrolio è attorno a 45-46$/bar e l'indice di cambio segna 1,12105.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: Assalto all'arma bianca - Il burro a oltre quota 100% rispetto lo scorso anno. - FARM RUN. L'ospitalità riservata agli atleti e ai loro accompagnatori - Parmigiano Reggiano con maggiori tutele in Cina - Pomodoro, Allarme siccità, - Come condividere la conoscenza. Il nuovo modello organizzativo messo a punto da Guido Zaccarelli - Parmigiano Reggiano: come rafforzare la tutela e risultare competitivi sui mercati internazionali - Ismea, consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi.

SOMMARIO Anno 16 - n° 23 11 giugno 2017
1.1 editoriale
Assalto all'arma bianca
2.1 lattiero caseario
Il burro a oltre quota 100% rispetto lo scorso anno.
3.1 cereali e dintorni 
4.1 sport  FARM RUN. L'ospitalità riservata agli atleti e ai loro accompagnatori
5.1 export Parmigiano Reggiano con maggiori tutele in Cina.
5.2 siccità Pomodoro, Allarme siccità,
6.1 eventi GOLA GOLA 2017
7.1 marketing Come condividere la conoscenza. Il nuovo modello organizzativo messo a punto da Guido Zaccarelli.
7.2 pomodoro export Ismea, pomodoro da industria: migliorano consumi interni, Italia primo esportatore mondiale
8.1 Parmigiano e prospettive Parmigiano Reggiano: come rafforzare la tutela e risultare competitivi sui mercati internazionali
9.1 consumi Ismea, consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170611-cop-cibus

 

Bertinelli: bene l'accordo bilaterale. Intesa della UE con il colosso asiatico si aggiunge alle più recenti registrazioni avvenute in India, Azerbaijan e Thailandia. A breve registrazione anche in Turchia.

Reggio Emilia, 6 giugno 2017 - "Avremo una possibilità in più per tutelare il nostro prodotto, ed è indubbio che questo assume una rilevanza particolare in relazione al Paese di cui stiamo parlando e in funzione di un programma di lavoro che è in buona misura incentrato proprio su una lotta ancor più serrata all'uso improprio o fraudolento della nostra denominazione".

Così il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, commenta la pubblicazione delle 100 Dop o Igp europee in vista della loro protezione sul mercato del colosso asiatico sulla base dell'accordo bilaterale tra Unione Europea e Cina.
"La tutela legale - sottolinea Bertinelli - è indispensabile per sostenere la promozione del Parmigiano Reggiano nel mondo, e non a caso ne avevamo già tutelato il nome in Cina". "E' ora evidente - spiega il presidente del Consorzio - che l'accordo bilaterale va a rafforzare anche la nostra possibilità di azione a tutela del Parmigiano Reggiano e rappresenta una condizione importante per puntare ad elevare un flusso di esportazioni che va gradualmente crescendo anche in un Paese culturalmente molto lontano dalle nostre consuetudini alimentari".

20170608-PRRE-Cina"Nell'ambito dell'accordo - prosegue Bertinelli - spetterà comunque a noi la tutela reale del nome Parmigiano Reggiano rispetto a casi di usurpazione, contraffazioni e fenomeni di "italian sounding" che dovessimo individuare, così come accade in tutti i Paesi extra-UE, dove non esiste una protezione "ex officio" equiparabile a quella che qualche anno fa abbiamo ottenuto per l'area comunitaria".
Proprio questo lavoro, peraltro, si va intensificando in nuove aree del mondo, dove il Consorzio ha ottenuto la registrazione della denominazione d'origine. Tra i casi più recenti spiccano l'India, la Thailandia e l'Azerbaijan, mentre è in dirittura d'arrivo, essendo già stata pubblicata sul Bollettino Marchi (e fino ad ora senza opposizioni) la registrazione della denominazione Parmigiano Reggiano in Turchia.
"Nella definizione del nuovo piano strategico del Consorzio, che punterà molto sul rafforzamento dei sostegni alle esportazioni - conclude Bertinelli - andremo dunque a declinare una serie di progetti "ad hoc" per le nuove aree del mondo in cui sta aumentando la presenza del Parmigiano Reggiano e per giungere ad una quota del 50% delle esportazioni".


(Fonte CFPR)

Domenica, 11 Giugno 2017 10:52

Pomodoro, Allarme siccità

Oi Pomodoro da industria Nord Italia: "Colture a rischio. Serve una cabina di regia. Sia riconosciuta l'emergenza idrica regionale in Emilia Romagna"

"Serve un'azione condivisa e concreta per fronteggiare l'emergenza idrica dell'Emilia Occidentale che sta mettendo a rischio le colture di pomodoro da industria".
Questo l'appello che il presidente dell'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia Tiberio Rabboni ha rivolto agli assessori regionali dell'Emilia Romagna all'Ambiente, Paola Gazzolo, e all'Agricoltura, Simona Caselli.

"Dalla filiera – spiega Rabboni – stanno giungendo molteplici segnalazioni di grandi difficoltà in campo relative alle note problematiche di emergenza idrica, acuita dall'andamento meteorologico, in passato raramente così avverso. La coltura del pomodoro è seriamente a rischio. L'apporto idrico non è sufficiente per garantire corrette ed adeguate irrigazioni e a tutto questo si aggiunge la preoccupazione del comparto industriale che prevede serie difficoltà nell'approvvigionamento idrico durante la campagna di lavorazione estiva. Il tutto, purtroppo, con serie probabilità che lo scenario nelle prossime settimane possa ulteriormente peggiorare".

Rabboni – a conoscenza del fatto che la Regione Emilia Romagna si sta adoperando affinché sia riconosciuta dalla Protezione civile nazionale l'emergenza idrica regionale – ha scritto ai due assessorati per chiedere "la tempestiva convocazione di una cabina di regia, come già attuato in passato, composta dagli assessorati all'Ambiente e all'Agricoltura, dai Consorzi di bonifica, dall'OI e dagli altri enti coinvolti al fine di fronteggiare al meglio l'emergenza idrica, attraverso la rapida e decisiva individuazione delle priorità e delle possibili azioni che possano meglio mitigare le conseguenze di una situazione che, se trascurata, rischia di minare un comparto peculiare dell'agroalimentare regionale".


I DATI DEL POMODORO IN EMILIA ROMAGNA
Sono stati 26.504 gli ettari di pomodoro da industria coltivati in tutta l'Emilia Romagna nel corso del 2016, pari a circa il 70% di tutta la coltivazione del Nord Italia di cui 9.840 ettari in provincia di Piacenza, 7.429 a Ferrara, 4.667 a Parma, 2.100 a Ravenna, 1.050 a Reggio Emilia, 900 a Modena e i restanti ettari nelle altre province emiliano-romagnole. In tutto il territorio regionale sono operativi 23 stabilimenti di trasformazione che, nel corso del 2016, hanno lavorato complessivamente 2.357.000 tonnellate di pomodoro, pari all'84% di tutto il prodotto del Nord Italia.
I dati disponibili sono quelli del 2016, visto che la campagna 2017 è nelle sue fasi iniziali.

Domenica, 11 Giugno 2017 10:18

Gola Gola 2017

Giornate dense di incontri, passione per "il saper fare" di tanti produttori intervenuti e le numerose Aziende del nostro territorio emiliano romagnolo che hanno dato ampio lustro delle loro eccellenze e della loro grande presenza nei Mercati.

da L'Equilibrista Parma, 08 giugno 2017 - La giornata di Sabato inizia direttamente dal padiglione della Regione Emilia Romagna che si distingue su tutti per organizzazione e momenti degustativi di eccellenza.

Sabato l'hanno fatta da protagonista infatti le degustazioni di Aceto balsamico IGP di Modena curata dal Consorzio di Modena, il crudo di Parma grazie al Consorzio del prosciutto di Parma DOP ed i salumi DOP dei colli di Piacenza. Ma devo dire che è tutta la città ad essere stata coinvolta, galvanizzando turisti e grandi operatoti del settore riuniti negli stands e definire fra loro strategie e discussioni tecniche alla luce di un sole che non ha mai abbandonato queste splendide giornate.

20170603 GolaLasciando Viale Cavour, dove i Consorzi hanno ben illustrato le loro produzioni e solleticato i palati di interessati ospiti stranieri da tutto il Mondo, nonché personaggi di spicco della politica nazionale intervenuti, la mia attenzione si è spostata verso Piazza Ghiaia, dove il cuore pulsante della produzione nazionale batteva per davvero. E' qui infatti che si sono distinti i piccoli Vigneron italiani, o le nicchie tanto ricercate dagli amanti delle microzone e dai cru nazionali, i quali hanno dato ampio lustro alle chicche enogastronomiche che il Mondo ci invidia. L'aria è festosa e accompagna il chiacchiericcio di novelli degustatori o Famiglie in cerca di ristoro o ti prelibatezze da assaporare in libertà. Parma effettivamente sta mostrando il suo lato migliore in occasione di questa manifestazione, accogliente e ospitale come non mai.

Fino alla Pilotta il passaggio è comunque agile e fa bella mostra di se l'ormai famigerato food trucking nazionale, pur informale ma molto modernizzato tanto da offrire piatti ricercati e personale qualificato nella spiegazione dell'offerta e nelle proposte.

Devo dire che la qualità arriva anche oltre torrente, dove sotto i portici che portano all'ospedale vecchio viene ospitata una manifestazione che vuole valorizzare la cultura presente nel Ducato per le malvasie di eccellenza, ed infatti su tutte spiccano VENICA con il suo Petris , prodotto distinto per una bella salinità e struttura con finale di albicocca e frutto polposo, passando per la verdeggiante cittadina di Bosa per la produzione di una eccellenza della sua omonima Malvasia, grazie al produttore sardo Zarelli. Anche le Colline del piacentino però possono regalare grandi emozioni e finire con una grande conferma, ed ecco che svetta la pluripremiata Malvasia della cantina La Tosa, profumata, armoniosa e dal finale delicato ma deciso perfetta per gli abbinamenti della nostra cucina nostrana.

La domenica poi, ha riservato sorprese creando valore a quella che possiamo identificare come una produzione di eccellenza che ha visto protagonista il GAL, nella cura della promozione della carne di selvaggina direttamente del Ducato. La provenienza certificata e tracciata di queste carni, è stata sapientemente cucinata ed offerta al Pubblico perché potesse comprenderne la ricchezza che possono offrire le nostre Colline di Parma e Piacenza.

La tendenza che ha catturato via via la mia attenzione, in queste giornate e quella di diversi operatori, è proprio quella capacità dell'amministrazione di Gola Gola di avere ben coadiuvato il lavoro istituzionale di Aziende storiche, famigerate e strutturate, nei confronti di microimprese provenienti da tutta Italia e quindi fare da volano verso la Comunità sempre attenta e pronta ad accogliere novità e prodotti da inserire nei loro menù.

Curare degustazioni e momenti di riflessione pubblica su alcune delle tematiche regionali e nazionali è stato un punto di forza della manifestazione. Finalmente si comprende quanto sia importante la prova che porta al vero testing, al suggerimento ed al confronto diretto, a quella riflessione che se ben introdotta e spiegata da operatori del settore qualificato, portano conoscenza. Il cliente moderno ha bisogno di ricevere nozioni, ha la necessità di essere guidato all'assaggio e soprattutto all'abbinamento per poter dare un anima a combinazioni con suggerimenti che devono fare dell'Italia il punto di eccellenza che merita, continuando a fare scuola in tutto il mondo culinario sia nazionale che internazionale.

La finestra sul Mondo, offerta da Gola Gola è stata come sempre innovativa, tutto è sempre migliorabile e oggetto di cambiamento ma per un evento che si sta esprimendo ad alti livelli da così poco tempo, perché arrivato solo alla sua quarta edizione, è già un ottimo biglietto da visita per il futuro.

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