Il nostro paese nel 2016 ha prodotto il 14% del pomodoro da industria mondiale, ed è il primo esportatore.

Ismea 6 giugno 2017 - Nei primi mesi del 2017 le dinamiche, inoltre, confermano l'inversione del trend negativo delle vendite al dettaglio, che segnano un +1,7% in volume e un +1,1% in valore. Un ruolo di primaria importanza quello svolto dall'Italia nella filiera dei trasformati del pomodoro, con un giro di affari stimato in 3,2 miliardi nel 2016. Secondo i dati elaborati da Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, l'Italia è il primo esportatore mondiale sia di polpe e pelati (con una quota del 77% del valore mondiale, davanti alla Spagna che ha solo il 6%), sia di passate e concentrati (26%, seguita in questo caso a stretto giro dalla Cina col 25%).

Secondo il monitoraggio delle vendite al dettaglio Nielsen-Ismea, nel 2016, si è inoltre interrotto il trend negativo delle vendite retail che proseguiva ormai da un decennio. I primi mesi del 2017 confermano questa inversione di tendenza, segnando un +1,7% in volume e un + 1,1% in valore.

Ottime in particolare le performance di sughi pronti e pomodorini, che crescono in valore rispettivamente del 6,9% e dell'8% nel gennaio-aprile 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016 (6,5% e 5,3% in volume).

L'Italia continua comunque ad importare rilevanti quantità di passate e concentrati (soprattutto di questi ultimi): è il secondo importatore mondiale dopo la Germania, con un valore assoluto di 154 milioni di euro nel 2016, ben il 54,4% in più rispetto al dato di cinque anni prima.

Innovazione, burocrazia, tutela e cultura sono i temi principali da affrontare per rafforzare la capacità competitiva del settore soprattutto all'estero. Ma per affrontare i mercati internazionali occorre avere le dimensioni adatte e le risorse necessarie.

di Virgilio, Reggio Emilia 9 Giugno 2017. "Dare valore al prodotto per dare valore al lavoro" è il motto che ha guidato l'UGL a organizzare la tavola rotonda reggiana chiamata a esprimersi sulle prospettive del Re dei formaggi tra tutela e sviluppo competitivo sui mercati.

Per UGL, secondo Paolo Mattei segretario generale dell'agroalimentare, è attraverso il confronto con tutti gli attori della filiera che può trovarsi la sintesi che conduca al comune beneficio. "Come UGL, so20170609-Mattei-Ghiggini-Capone-Maramottittolinea Mattei, non vogliamo più essere un sindacato di contrapposizione, ma attraverso il confronto trovare un comune senso del valore e del lavoro".

All'incontro infatti hanno aderito le rappresentanze degli agricoltori, della cooperazione, dell'industria di trasformazione e della distribuzione e ognuno ha portato sul tavolo i fattori di debolezza che dovrebbero essere affrontati con il contributo attivo anche della politica.

A Pierluigi Ghiggini il compito di moderare il dibattito e di tessere la tela con le diverse posizioni sollecitate dai dati esposti da Fabio del Bravo (Ismea). "Grosso modo, sottolinea il dirigente dell'istituto di ricerca, il Parmigiano Reggiano rappresenta un terzo dei formaggi DOP, 1/3 dell'esportazione" e produce valore per oltre 1 miliardo di euro che insieme al valore all'indotto lo colloca tra i principali settori economici della economia nazionale. "Sembra banale, prosegue Del Bravo, ma negli ultimi 4 anni il Parmigiano Reggiano è riuscito a gestire l'offerta" portando i prezzi a stabilizzarsi e trovando nuovi sbocchi commerciali all'estero.

Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, rivendica il successo frutto del lavoro impostato nel triennio precedente. Attraverso l'obbligo di confezionamento in zona d'origine è stato riportato valore all'interno del territorio di produzione e altro valore si è aggiunto grazie all'espansione dell'export. In merito alla possibilità di una collaborazione commerciale con il Grana Padano, il direttore non ha dubbi nell'affermare che non produrrebbe effetti positivi al "Parmigiano" traendone invece vantaggi il "Padano".

Assuero Zampini, direttore della federazione reggiana della Coldiretti, ha puntato l'indice sul CETA (accordo commerciale tra Ue e Canada) che di fatto apre un mercato di 500 milioni di persone contro i soli 36 milioni di canadesi. Sollecita una maggiore attenzione alla tutela del prodotto che è anche "fattore d'integrazione sociale" contando circa 3.000 addetti d'origine extracomunitaria. Il direttore coldiretti conclude invocando una produzione OGM Free che è certo potrebbe portare altri consistenti vantaggi commerciali.

20170609-Bolis-Stefano-BPM-Calzolari-GuidettiClaudio Guidetti, amministratore unico di Mulino Alimentare spa, uno dei maggiori player del comparto, pone l'accento sul fattore educativo del consumatore in collaborazione con la catena distributiva. Ed è stato proprio in Canada che Mulino Alimentare, in collaborazione con il Consorzio di Tutela, è riuscito nell'intento di portare nelle case dei canadesi la conoscenza del "Parmigiano" attraverso la conquista del World Guinness Record con l'apertura contemporanea di migliaia di forme riuscendo perciò a conquistare ampi spazi nelle cronache televisive, al punto tale che nel giro di poche ore tutto il quantitativo allocato nei negozi è andato "Sold Out". Un'operazione che ha avuto come effetto un importante accordo commerciale con la più importante catena distributiva del nord america ma ha anche portato i vertice di Loblaw a riconsiderare il prezzo finale per allargare la base di acquisto del prodotto. In conclusione Guidetti sollecita a guardare all'agricoltura non come fattoria da visitare alla domenica ma come elemento dignitoso dell'economia nazionale e invita la politica a abbattere le barriere burocratiche "per metterci nelle condizioni di essere maggiormente competitivi", è la conclusione dell'industriale.

Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, ha portato all'attenzione della platea l'esperienza fatta nel comparto del latte che, per diverse ragioni, ha visto contrarsi sensibilmente i consumi di anno in anno. In sintesi è solo grazie all'innovazione che si può affrontare la crisi. Granarolo ha perciò innovato il paniere cercando di produrre qualsiasi cosa dal latte, riuscendo in tal modo a incrementare il fatturato nonostante la contrazione dei consumi di latte. Riguardo all'estero il manager sottolinea come sia indispensabile affrontarlo ben attrezzati, con una adeguata dimensione aziendale, una solida organizzazione, approfondite conoscenze e competenze coerenti per i mercati da affrontare oltre a una buona dotazione di risorse.

Guido Zama, direttore regionale di Confagricoltura, sottolinea la necessità di ridurre la burocrazia e soprattutto di fare ordine nelle norme e regolamenti che si intrecciano e spesso confliggono ai vari livelli istituzionali. L'agroalimentare italiano deve innovare per mantenersi competitivo.

20170609-Carra Marco-On-PDMarco Carra (PD), membro della commissione agricoltura della Camera dei Deputati, confessa la quasi impossibilità della politica a abbattere le barriere burocratiche mentre sottolinea come la continuità del governo abbia, in questi quattro anni, portato a qualche interessante risultato, come a esempio la riduzione di circa un miliardo di imposte che gravavano sull'agricoltura, l'importante provvedimento in merito all'etichettatura, piuttosto che il tema del credito.

Ha concluso i lavori Francesco Paolo Capone, segretario Generale UGL, dichiarando tutta la soddisfazione per la riuscita della tavola rotonda e si augura che si possa trovare "una sintesi tra Capitale e Lavoro" per una migliore partecipazione del lavoratore nell'impresa dove presta l'opera.

Al dibattito hanno portato anche il loro contributo Natalia Maramotti, Assessora al commercio e attività produttive del Comune di Reggio Emilia e Stefano Bolis direttore di BPM.

 

 

Ismea: consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi, i confezionati fanno da traino.

Dopo una serie di segni meno nel 2016, la spesa delle famiglie per gli acquisti agroalimentari registra un'inversione di tendenza nel primo trimestre 2017: a fare da traino i prodotti confezionati (+1,6%).

Le dinamiche dei comportamenti di acquisto delle famiglie italiane presso i punti vendita non sembrano più segnate ormai solo dalla categoria di appartenenza del prodotto, ma anche dalla sua modalità di presentazione con una tendenza che va consolidandosi a favore del confezionato.

È questo uno dei primi dati che emergono dal Report sui consumi alimentari elaborato da Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - e relativo al primo trimestre 2017.

In particolare, a fronte di una spesa che segna un + 0,2% su base annua, sono i prodotti confezionati (provvisti di codice EAN) che registrano, nel primo quarto del 2017, una dinamica positiva con un recupero sui valori del 2016 dell'1,6%. Questa categoria incide ormai per oltre i due terzi (68%) sul carrello della spesa.

Nell'ambito dei confezionati, a crescere sono stati soprattutto la frutta fresca (+8,7%), gli ortaggi (+6,6%) e i prodotti ittici (+2,9%). Anche i salumi, in difficoltà se considerati nel complesso, se presentati in vaschetta hanno fatto segnare un +6%.

Al contempo, i prodotti freschi a "peso variabile" (senza Codice EAN) hanno evidenziato una flessione della spesa, nell'ordine del -2,4% su base annua, alla quale hanno contribuito i forti cali dei prodotti serviti al banco della carne (-5,4%), dei formaggi (-8,8%) e dei salumi (-6,3%).

(Fonte Ismea 6/6/2017)

ll 9 giugno 2017, alle ore 10:30, presso l'Hotel Mercure Astoria di Reggio Emilia, si terrà la tavola rotonda "Il Parmigiano Reggiano, prospettive del settore tra tutela e sviluppo competitivo del mercati", organizzata dalla federazione nazionale Ugl Agroalimentare.

"L'iniziativa nasce dall'esigenza – spiega Paolo Mattei, segretario generale dell'Ugl Agroalimentare – di creare un confronto con la partecipazione di tutti gli attori del processo produttivo, dal Parlamento alle aziende e ai lavoratori, che sia da input ad agire a tutela della terza eccellenza del Made in Italy agroalimentare più contraffatta a livello mondiale".
"Il nostro obiettivo – prosegue – è la creazione di ulteriore valore aggiunto per uno dei sette marchi italiani più conosciuti nel mondo, attraverso un sostegno teso a migliorare l'aggregazione dei produttori e favorire l'interprofessionalità, col fine ultimo di accorciare la filiera a vantaggio di una sempre maggiore competitività".
"L'insieme di questi interventi – conclude Mattei – è destinata ad essere una garanzia per i consumatori e per una buona occupazione nel settore".

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Prosegue la crescita dei listini del latte spot. Inesorabile l'incremento del Burro su tutte le piazze. Confermati i segnali di ripresa del Grana Padano.

di Virgilio Parma 7 giugno 2017 -

LATTE SPOT Prosegue inesorabile il recupero dei listini del latte spot alla borsa di Verona. +2,53% l'incremento del latte crudo spot nazionale che si colloca tra 41,24-42,27€/100 litri, il latte intero pastorizzato estero è invece sale tra 40,21-41,24€/100 litri , mentre lo scremato pastorizzato estero mostra il primo timido segnale di controtendenza (-2,60%) posizionandosi tra 19,15 e 19,67€/100 litri.

BURRO E PANNA Vola il burro, ormai oltre quota 100% rispetto lo scorso anno (Burro CEE 2016: 2,40€/kg - 2017 5,25€/ kg.). La 23esima settimana ha segnato un nuovo incremento di 15 centesimi alla borsa di Milano.
In risalita anche la crema e la panna a uso alimentare rispettivamente alle borse milanese e scaligera. Cresce anche lo zangolato emiliano che alla borsa di Reggio Emilia ha segnato un +4,29% nella giornata di ieri, mentre la borsa di Parma era chiusa per la ricorrenza della festa della Repubblica.

Borsa di Milano 5 giugno: (+)
BURRO CEE: 5,25 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,35 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,25 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,05 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,72/Kg. (+)
MARGARINA maggio 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 5 giugno: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,65 - 2,72 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 26 maggio 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 6 giugno 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,65 - 3,65 €/kg.

GRANA PADANO 05/6/2017 - Una tendenza di ripresa per il Grana Padano che ha visto muovere anche il listino del 9 mesi di stagionatura (+5 cent) e il 15 mesi conferma l'incremento della precedente ottava aggiungendo ulteriori 5 centesimi al listino milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,80 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 8,10 €/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 26/05/2017 Restano stazionari i listini del Parmigiano Reggiano alla borsa comprensoriale di Parma a causa della chiusura festiva del 2 giugno. Reggio Emilia ha confermato le quotazioni del 24 mesi, mentre Milano il 24 mesi l'ha registrato ancora in risalita di ulteriori 5 centesimi (10,90-11,65€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 11,30 €/Kg. (=)

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20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

Editoriale: Houston abbiamo un problema! - Burro alle stelle. - Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia - "Performance Forte" per affrontare la Farm Run - Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017. - Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine - Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre...

2017 SOMMARIO Anno 16 - n° 22 04 giugno 2017
1.1 editoriale
Houston abbiamo un problema!
2.1 lattiero caseario
Burro alle stelle.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia
4.1 sport e integrazione "Performance Forte" per affrontare la Farm Run 2017 -
5.1 società Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017.
6.1 biodiversità Agrobiodiversi alla conquista del Castello
7.1 idraulica Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine
8.2 eventi CRPA, i prossimi incontri: produzione di carne da allevamenti da latte e Parco Commestibile
8.1 mercato vino paesi terzi Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre
9.1 agriturismo Ismea, Agriturismo, offerta matura e competitiva.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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La ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine a servizio di Reggio, Modena e Mantova un esempio di ricostruzione post-sisma celere e di servizio

Grazie al Consorzio di Bonifica Emilia Centrale e al contributo fondamentale della Regione Emilia Romagna i lavori sono arrivati al loro completamento.

Reggio Emilia (29 Maggio 2017 ) - A 5 anni dal terremoto dell'Emilia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato oggi alcuni luoghi simbolo in cui si verificarono i tragici eventi. Nelle sue parole: 

" La vostra ricostruzione è un punto di riferimento" va il riconoscimento ad un lavoro di risistemazione rapido quanto desiderato dalle comunità. E oggi 29 maggio 2017, trascorsi 5 anni esatti sisma che ha causato quegli ingenti danni, il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale evidenzia l'opera svolta, grazie alla collaborazione e al sostegno della Regione Emilia Romagna, nell'importante nodo idraulico di Mondine di Moglia (Mn). Un impianto a servizio di una vastissima area che comprende gran parte dei territori reggiani, mantovani e modenesi. Il predetto main-shock ha infatti provocato all'impianto idrovoro ( del 1925) , il crollo di una parte della cabina dei trasformatori, l'abbassamento di una trave nella sala macchine, il danneggiamento dell'impiantistica di media tensione e l'allargamento dei giunti con evidenti fessurazioni nella restante parte dell'edificio. I gravi danni arrecati hanno reso così inagibile l'impianto mettendolo fuori servizio.

20170530-Bonifica centrale-Mondine

A tale calamità il Consorzio di Bonifica reagì con forza e già due settimane dopo aveva realizzato un essenziale impianto irriguo provvisorio al fine di preservare la stagione delle produzioni agricole dell'area. Nello stesso anno è iniziata poi l'opera di risistemazione e progettazione dell'impianto per una adeguata ricostruzione e consolidamento con ammodernamenti adeguati e utilizzando le migliori tecnologie innovative. A settembre 2013 sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo impianto di sollevamento delle acque, oggi del tutto antisismico, della portata scolante pari a quella dell'idrovoro storico.

Ora, proprio in concomitanza con questo triste anniversario, il Consorzio dell'Emilia Centrale sta ultimando i lavori alla nuova opera che garantirà la sicurezza e difesa idraulica della comunità e di un esteso territorio di oltre 50mila ettari all'interno del bacino delle acque alte del comprensorio servito dall'ente. Contestualmente è stato ultimato e messo in funzione anche il nuovo impianto irriguo che serve 27 mila ettari di terreni agricoli. Un lavoro da circa 20 milioni di euro nella sua complessità che testimonia l'intensa attività svolta e che tra pochi mesi sarà perfettamente pronto per la sua inaugurazione

(Fonte Consorzio Bonifica Centrale)

Produzione di carne di 'qualità' da allevamenti bovini da latte e il "Parco Commestibile" - Mercoledi 7 giugno a Reggio Emilia

Mercoledì 7 giugno 2017 alle ore 10, presso Dinamica in via F. Gualerzi 30 a Reggio Emilia, si svolgerà un incontro tecnico sui risultati del progetto "Produzione di carne di 'qualità' da allevamenti bovini da latte". Realizzato da CRPA con UNIPEG, il lavoro ha verificato la fattibilità tecnica ed economica di potenziare la produzione di carne bovina negli allevamenti da latte.


Vai al programma dell'incontro tecnico.

Con il parco commestibile, l'agricoltura entra in città
Mercoledì 7 giugno alle ore 17,00, presso il Parco Commestibile di via Tolstoj, Villa Canali, Reggio Emilia, si svolgerà una giornata tecnica di presentazione del Gruppo Operativo per l'Innovazione "Orticoltura e Agroforestazione Periurbane - Un'azienda agricola multifunzionale per gli ambiti periurbani".

Oltre ai partner del Gruppo Operativo è prevista la presenza di Simona Caselli, assessora all'Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna; Valeria Montanari, assessora ad Agenda digitale, Partecipazione e Cura dei quartieri del Comune di Reggio Emilia; Alex Pratissoli, assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio del Comune di Reggio Emilia.

Vai al programma sul sito di progetto: http://parcocommestibile.crpa.it 

Osservatorio Paesi terzi. Vola import da Cina e Russia. Rallenta la corsa negli Stati Uniti

Firenze 25 maggio 2017. Cresce del 6,3% l'export del vino italiano nei mercati extra-Ue, che nel primo trimestre del 2017 tiene il passo della media mondiale degli scambi (+6,1%) e vince il confronto con tutti i principali competitor ad eccezione del Cile (+17,8%) – ora davanti alla Spagna per valore –, con la Francia che chiude a +3,9%.

Secondo l'analisi dell'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies nei top 12 mercati – che rappresentano una quota di mercato pressoché totale (96%) delle importazioni extra Ue di vino - l'inizio del nuovo anno si è rivelato in generale favorevole per gli scambi enologici, con la Francia sempre top player con un valore 1,269mld di euro, seguita dall'Italia a 710mln di euro. "Tra le note positive – ha detto la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta – c'è sicuramente la performance in Cina, dove a fronte di una fase di riflessione della domanda (+1,3%) l'Italia con un incremento del 15,9% fa meglio di gran parte dei suoi competitor. È presto – ha aggiunto – per dire che qualcosa sta cambiando nel principale mercato del futuro, anche se avvertiamo più di un segnale che avvalora un cambio di rotta in nostro favore. Segnali che riscontriamo anche dalla risposta ai sempre più richiesti corsi sul vino made in Italy, che organizziamo in 9 città cinesi". Secondo le elaborazioni su base doganale, volano anche le importazioni di vino italiano dalla Russia, in crescita del 53,6% e con un valore di 44,7mln che supera quello del Giappone (-4,4%).

Tra i big spender, bene – anche se sotto la media degli scambi – Canada (+7,7%) e Svizzera (4,6%).

Non mancano nel trimestre alcune ombre. Tra queste, pesa la condotta a marce ridotte nel primo mercato di sbocco, gli Usa, dove l'incremento italiano (+4,3%) vale poco più della metà del trend dell'import di vino statunitense (+8,1%) e soprattutto cresce 4 volte meno della Francia, che con +18% raggiunge i 360mln di euro in valore e ora tallona l'Italia, a 381,6mln di euro. Tra le tipologie, prosegue la corsa degli sparkling (+11,7%, con Hong Kong, Brasile e soprattutto Russia con incrementi che variano dal 40 al 55%) mentre chiudono bene anche i rossi imbottigliati (+6,4%), specie in Russia (+53,1%), Cina (+18,6%), Hong Kong (+50,9) e Brasile (+31,5%).

Fonte: Nomisma-Wine Monitor su dati GTI (Dogane)

Ismea, Agriturismo: offerta matura quantitativamente, ora più competitività. Nel 2015 le presenze in agriturismo sono state oltre 11,3 milioni (di cui stranieri 57%), con un incremento del 4,9% rispetto al 2014 e un giro di affari complessivo vicino a 1,2 miliardi di euro. Numeri che danno l'idea di un comparto importante per l'agricoltura italiana, ma che necessitano di una lettura più approfondita in un'ottica di crescita sostenibile ed equilibrata.

L'analisi effettuata da Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, su dati Istat, rileva una crescita di 6.911 unità negli ultimi 10 anni, che ha portato le aziende agrituristiche a 22.238 unità. La parte del leone la fa il Nord, con 10.446 aziende, seguito dal Centro con 7.642, mentre il Sud - nonostante la sua vocazione turistica - si ferma a 4.150 aziende.

Con investimenti mirati in marketing e comunicazione, oltre che realizzando sinergie con il territorio e rafforzando i contenuti esperienziali, la permanenza media negli agriturismi potrebbe crescere, considerando che gli italiani soggiornano in media 2,9 giorni, gli stranieri 5,2 giorni. Allungare anche di un solo giorno la durata media dei soggiorni significherebbe, a parità di arrivi, un incremento delle presenze del 25%.

(Fonte Ismea 30 maggio 2017)
(Foto di Thomas Corradi)

Il mercato, da diversi giorni, mostra segnali di instabilità condizionato prevalentemente dal tempo e, nella giornata di mercoledi, ha subito una ondata di ribassi su tutte le merci.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 giugno 2017
I fondi continuano ad essere corti di coperture e questo rappresenta l'unico vero rischio, in quanto le leve per smuovere il mercato sono nelle loro mani pronte a sfruttare qualsiasi notizia rialzista salvo non intendano dare credito al fatto che in Cina si stia rallentando la spremitura del seme di soya e questo potrebbe portare a storni di acquisti-prenotazioni di seme.

I prezzi rilevati mercoledi 31 maggio 2017
SEMI luglio 912,6 (-13,6) agosto 916 (-13,4) novembre 909,6 (-9,4)
FARINA luglio 297,6 (-4,2) agosto 298,4 (-4) settembre 300,3 (-3,9)
OLIO luglio 31,42 (-0,18) agosto 31,54 (-0,17) settembre 31,57 (-0,17)
CORN luglio 367 (-7,2) settembre 375 (-6,6) dicembre 385,6 (-6,6)
GRANO luglio 429,4 (-8,6) settembre 444 (-7,2) dicembre 466,4 (-7)

I valori di oggi 1 giugno: il pronto per la farina di soya proteica a 318/320 partenza porto di Ravenna, mentre la normale segna 310 euro, e 320 la proteica sino a fine anno, mentre per il 2018 si aggira sui 327 euro per la proteica, la 44 a 316. Mentre su Venezia la merce di derivazione da stabilimento produttivo nazionale i prezzi sono 315 per la normale e 325 per la proteica un euro in più per arrivare a fine anno mentre per il 2018 chiedono 321/331

Comincia a riallinearsi il mercato del seme di soya partenza ai porti dato che ormai gli arrivi di merce dal sud America, si sono consolidati. Le quotazioni sono intorno ai 360 euro per tonnellata e stanno influenzando anche il mercato del seme di soya convenzionale che dalle sue punte massime di 445 è sceso a 430 euro arrivo.

Per i cereali persiste la confusione e i mercati esteri del mais-orzo su camion, arrivo nord Italia, rispetto alle scorse settimane stanno spingendo per la vendita con conseguente riallineamento dei prezzi a quelli interni. Non è da escludere che se la pressione dovesse perseverare i prezzi potranno subire una più drastica flessione. Discorso diverso per il grano dove di merce zootecnica non se ne trova. La merce di base per l'industria molitoria è attorno a 190 euro arrivo e anche oltre.

Il settore delle Bioenergie è in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido. Già diversi operatori stanno agendo sui cruscami di grano, e sottoprodotti delle riserie.
Indicatori internazionali 1 giugno 2017 
l'Indice dei noli è leggermente sceso a 900 punti, il petrolio è attorno a 50$/bar e l'indice di cambio segna 1,11774.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Nell'azienda agricola Canale dei Fratelli mingardi di roncole verdi a Busseto si e' tenuta di recente una affollata visita ai campi prova di grani nuovi, teneri, duri e antichi alla ricerca dei migliori modelli per il mercato.

Parma, 31 maggio 2017

L'azienda agricola Canale dei Fratelli Mingardi di Roncole Verdi a Busseto ha ospitato l'affollata visita ai campi prova del Consorzio Agrario di Parma alla scoperta di grani nuovi, teneri, duri e antichi. L'iniziativa curata dagli esperti consulenti del Consorzio Agrario di Parma, in collaborazione con i più qualificati partner tecnico-scientifici del settore, ha visto il confronto e l'analisi fra una trentina di varietà cerealicole. In una annata in cui le piogge non hanno di certo abbondato la qualità è parsa comunque buona e i tecnici coordinati dal responsabile Umberto Borlenghi hanno spiegato a più riprese, nel corso della presentazione, agli imprenditori agricoli del territorio la preparazione svolta nel corso dei mesi precedenti e il trattamento del campo, oltre al successivo e naturalmente differente delle svariate varietà di grani.

La giornata è proseguita con una serie di approfondimenti mirati sulle diverse qualità di frumento e l'illustrazione capillare delle peculiarità delle spighe esaminate a livello scientifico e dei trattamenti più adeguati (diserbanti, fungicidi, fertilizzanti ecc.) che garantiscono un prodotto di qualità e con interventi eco-compatibili, in grado d'assicurare anche la piena sostenibilità ambientale. Inoltre i tecnici hanno lungamente trattato il tema dell'adattabilità al terreno di semina di queste aree della nostra Bassa e a quelle che sono oggi le sue caratteristiche e rese a seconda delle diverse qualità del frumento impiegate: livelli proteici, volumi, altezza della spiga, rese produttive per ettaro. Alla sperimentazione, frutto del settore ricerca interna del CAP, hanno partecipato molte aziende di ricerca di alto livello come: Basf , SIS, Semetica, Psv, Cgs, Semia, Verneuil Semence, Adriatica, Limagrain.

Mercoledì, 31 Maggio 2017 14:15

Agrobiodiversi alla conquista del Castello

Quando da bambini si giocava a rincorrersi ed il nascondino in un castello sarebbe stato una delle cose più emozionanti e belle da immaginarsi.

da L'Equilibrista Parma 30 maggio 2017 -
Gli Agrobiodiversi tornano bambini e ci portano stavolta alla conquista del castello di Torrechiara, brivido assoluto per l'immaginazione e che da Venerdì 2 Giugno fino a Domenica 4 Giugno sarà sinonimo di autentico solleticante gusto per le papille di tutti i partecipanti.

PROGRAMMA

VENERDI' 2 GIUGNO
ORE 9 Apertura Mercatino Medievale e artigianale per le strade del paese
ORE 10,30 Apertura del castello – Visite medievali guidate ogni 30 minuti
ORE 11 Apertura dell'Accampamento Medievale nel Bosco dietro al Castello dalle ORE 12 in poi la famosa PORCHETTA alla Brace presso il Punto Ristoro nella Via al Castello
ORE 15/18 attività per bambini in Accampamento Medievale – Addestramento spada e arco
dalle ORE 18 in poi CENA MEDIEVALE presso Punto Ristoro nella Via al Castello ore 22 - 23 Giochi di fuoco presso ingresso Accampamento Medievale
BUS NAVETTA lungo la salita al Castello


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SABATO 3 GIUGNO
ORE 9 Apertura Mercatino Medievale e artigianale per le strade del paese
ORE 10,30 Apertura del Castello – Visite medievali guidate ogni ora
ORE 10,30/18 attività per bambini nel BORGO del Castello
dalle ORE 16 in poi la MITICA TORTA FRITTA delle Donne di Torrechiara
presso Punto Ristoro nella Via al Castello
ore 9 - 16 Torneo Arco storico "Torlago" nell'Accampamento Medievale
ore 16,30 Eliminatorie Torneo Spada Medievale nell'Accampamento
dalle ORE 18 in poi CENA MEDIEVALE presso Punto Ristoro nella Via al Castello
ore 22 - 23 Giochi di fuoco presso ingresso Accampamento Medievale
BUS NAVETTA lungo la salita al Castello


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DOMENICA 4 GIUGNO
INGRESSO GRATUITO in Castello
ORE 9 Apertura Mercatino Medievale e artigianale per le strade del paese
e, in Piazza Leoni, MERCATO del CONTADO con gli speciali appuntamenti
di Agro BioDiverso per conoscere meglio i prodotti tipici agroalimentari
ore 10 Nell'Accampamento: Finali Torneo Spada Medievale
ORE 10,30/18 attività per bambini nel BORGO del Castello
dalle ORE 11 in Piazza Leoni giro di Degustazioni con produttori dei Vini Colli di Parma e di Sidro di mele
NOVITA' IN OCCASIONE del Festival GOLA GOLA - BUS "Parma nel cuore del Gusto"
ore 10,30 e ore 15,30 partenza per visita a un prosciuttificio locale,

INFO POINT in Piazza Leoni 2 – 328.2250714
dalle ORE 12 in poi la MITICA TORTA FRITTA delle Donne di Torrechiara
presso Punto Ristoro nella Via al Castello
dalle ore 15 Nell'Accampamento: Esposizione rapaci da Falconeria
ore 17,00 gran FINALE !
BUS NAVETTA lungo la salita al Castello

INFORMAZIONI INFO POINT in Piazza Leoni 2 – 328.2250714

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I MICROEVENTI SARANNO PRESSO GLI STAND DEGLI AGROBIODIVERSI E SARANNO FATTI SIA AL MATTINO CHE AL POMERIGGIO

- Il laghetto -Le proprietà del latte di capra- ORE 12.30 ORE 16.30



- l'orto di Lucia - lievito madre caratteristiche, come conservarlo, come utilizzarlo- ORE 1030 ORE 15.00



- Valtresinaro- proprietà e utilizzi della lavanda e della calendula 0RE 11.00 ORE16.00



- Allegra Fattoria – Particolarità del maialino nero di Parma ORE 12.00 ORE 17.00

- Agriappennino

- la raccolta e l'essicazione della castagna secondo metodi antichi unita all'esperienza coi ragazzi richiedenti asilo ORE 10.00 ORE17.30



- Api libere prepareranno un tema sulla loro produzione ORE 11.30 ORE 15.30

Bambini e adulti per una volta saranno presi per la gola alla conquista del castello di Torrechiara, dove i bimbi possono sbizzarrirsi e gli adulti tornare bambini per tutta la durata dell'evento.

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Mercoledì, 31 Maggio 2017 08:30

Burro alle stelle.

Forti segnali di ripresa per il latte spot e il burro. Il Grana Padano recupera qualche centesimo mentre il Parmigiano è ancora stazionario nonostante i segnali di un prossimo nuovo incremento stanno circolando tra gli addetti ai lavori.

di Virgilio Parma 31 maggio 2017 -

LATTE SPOT Ancora una settimana contraddistinta dal rafforzamento dei listini del latte spot. +5,53% l'incremento del latte crudo spot nazionale (40,21-41,24€/100 litri) e il latte intero pastorizzato estero è invece cresciuto del 5,37% (40,21-40,72€/100 litri), mentre lo scremato pastorizzato estero, dopo i fortissimi incrementi delle precedenti ottave ha limitato il recupero al +2,67% posizionandosi tra 19,67 e 20,18€/100 litri.

BURRO E PANNA Nuovo consistente rimbalzo dei listini del burro (tra il +9 e +12%). In risalita anche la crema e la panna a uso alimentare rispettivamente alle borse milanese e scaligera. +6,21% anche per lo zangolato di Parma. Ancor più marcato il salto dello zangolato reggiano che nella giornata di ieri con un +13,64% ha raggiunto quota 3,50€/kg.

Borsa di Milano 29 maggio: (+)
BURRO CEE: 5,10 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 5,20 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 4,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,68/Kg. (+)
MARGARINA aprile 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 29 maggio: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,58 - 2,68 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 26 maggio 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 30 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,50 - 3,50 €/kg.

GRANA PADANO 29/5/2017 - Segnali di ripresa per il Grana Padano che, pur mantenendo stabili i listini del 9 mesi, registra un rimbalzo per il 15 mesi di stagionatura. Sembra infatti esaurita la fase discendente che ormai si protraeva da molte settimane.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,60 - 6,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,40 - 8,05 €/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 26/05/2017 Restano stazionari i listini del Parmigiano Reggiano alla borsa comprensoriale di Parma.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 11,30 €/Kg. (=)

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Editoriale: inganno perenne! - Latte spot in forte risalita. - Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario. - SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania. - Mais e Soia. Stime per la nuova stagione. -

SOMMARIO Anno 16 - n° 21 28 maggio 2017
1.1 editoriale
inganno perenne!
2.1 lattiero caseario
Latte spot in forte risalita.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario.
4.1 meccanizzazione agricola SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania.
5.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
5.2 lavoro CIA, Serve un sostituto dei voucher, in agricoltura e non solo
6.1 eventi Presentata la terza edizione della Farm Run. Molte le novità interessanti.
6.1 eventi 100 Km del Passatore. Una ricognizione con i campioni. (Video)
7.1 export Ismea, 10% export agroalimentare è a "Stelle e strisce".
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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90 milioni complessivamente investiti per lo stabilimento e il nuovo customer centre "DEUTZ-FAHR Arena".

Lauingen Germania (10 maggio 2017) - In occasione della presentazione ufficiale del nuovo stabilimento e del customer centre Deutz-Fahr Arena, Lodovico Bussolati – Chief Executive Officer del Gruppo – ha reso note le cifre dell'esercizio 2016, sottolineando come, in un anno dove il mercato mondiale dei macchinari agricoli ha registrato un calo di circa il 10%, SDF nel 2016 ha mantenuto sostanzialmente invariato il proprio fatturato, confermando i buoni livelli di redditività raggiunti negli ultimi anni.
L'esercizio 2016 si è chiuso con un fatturato di € 1.366 milioni, registrando -1,7% rispetto al 2015. L'EBITDA di gruppo è stato del 8,7% pari a 119 milioni di euro, rispetto a 127 milioni di euro del 2015.
Gli investimenti complessivi nel 2016 sono stati pari a 92,5 milioni di euro, dei quali le voci più significative sono state 34 milioni di euro per il completamento del nuovo stabilimento di Lauingen e 23 milioni di euro per nuovi prodotti.

"Il 2016 ha rappresentato per SDF – ha commentato commenta Lodovico Bussolati, – un anno particolarmente significativo. Infatti, in uno scenario di mercato difficile e in ulteriore calo, siamo riusciti a consolidare la crescita registrata negli ultimi esercizi mantenendo la reddittività in linea con gli ultimi anni."

High- Tech "made in Germany
Dopo quasi tre anni, tra progettazione e costruzione, il nuovo stabilimento "DEUTZ-FAHR Land" a Lauingen (Germania) ha iniziato, come previsto a gennaio 2017, la produzione di trattori di fascia alta a partire da 130 cavalli. Nella nuova fabbrica – all'avanguardia per il settore - vengono prodotte le Serie 6, 7 e 9 DEUTZ-FAHR per il mercato mondiale.
I 90 milioni complessivamente investiti per lo stabilimento e per il nuovo customer centre "DEUTZ-FAHR Arena" costituiscono l'investimento più elevato nella storia dell'azienda.

Pronti per il futuro
Con il nuovo stabilimento, DEUTZ-FAHR fissa una pietra miliare per la tecnologia manifatturiera e consolida inoltre il proprio ruolo di attore mondiale nella meccanizzazione agricola. "La nuova fabbrica – afferma Lodovico Bussolati, CEO di SDF – ha un ruolo fondamentale nel consolidamento del marchio DEUTZ-FAHR nel mercato globale. Il nuovo stabilimento produttivo, insieme alla nostra moderna e innovativa gamma di trattori, accelererà la crescita di DEUTZ-FAHR".
"Grazie all'appassionato coinvolgimento di tutti coloro che hanno contribuito al progetto, sia interni che esterni, abbiamo ora il più moderno stabilimento per la produzione di trattori", afferma Andrea Paganelli, Industrial Executive Director di SDF.

Informazioni su SDF
SDF, con sede centrale in Italia a Treviglio (BG), è uno dei principali produttori mondiali di trattori, macchine da raccolta e motori diesel. Distribuisce i propri prodotti con i marchi SAME, DEUTZ-FAHR, LamborghiniTrattori, Hürlimann, Grégoire e Shu-He. La gamma di trattori copre una fascia di potenza da 23 a 336CV e la gamma delle macchine da raccolta va da 32 a 395 CV.
SDF conta 8 siti produttivi, 13 filiali commerciali, 2 joint venture, 143importatori e oltre 3.000 concessionari, occupandooltre 4.100 dipendenti nel mondo. Nel 2016l'azienda ha registrato un fatturato di 1.366milioni di euro e un EBITDA del 9%.

Cia – Agricoltori Italiani dell'Emilia Romagna torna su un tema sul quale si sta riaprendo un confronto, non proprio sereno: si discuta nel merito, non con secondi fini

Bologna - 22-5-2017-  "A suo tempo – ricorda il presidente di Cia – Agricoltori Italiani dell'Emilia Romagna Antonio Dosi – avevamo affermato come eliminare totalmente i voucher fosse una decisione non condivisibile e molto deludente, nonostante per l'agricoltura non costituissero un elemento essenziale, anche se di una discreta importanza per un certo numero di aziende".

"Oggi – prosegue il presidente Cia – mentre si pensa di inserire nella manovra economica uno strumento sostitutivo ed a fronte di uno scontro che si sta riproponendo in termini quasi da "guerra di religione", si segue l'intenzione di qualche sindacato e forza politica di far valere una sorta di "diritto di veto" rispetto a tematiche che attengono il lavoro. Tematiche del lavoro sulle quali è bene che tutti quanti si torni a ragionare di 'strumenti' e di loro utilità, discutendone nel merito e non con secondi fini".
"L'agricoltura – ricorda Dosi - pur essendo stato il primo settore a sperimentare i voucher nel 2008, ha dimostrato sempre un uso corretto dello strumento che non si poneva in contrapposizione con i rapporti di lavoro subordinato e ciò è dimostrato dai dati, che dal 2008 al 2015, ci dicono che il settore ne ha utilizzati il 4,8% rispetto al totale di quelli venduti, con un calo drastico nell'ultimo anno, che si è attestato all'1,8%.

La cancellazione dei voucher sta però provocando delle conseguenze negative, in particolare per le realtà produttive meno strutturate e con più difficoltà a gestire la programmazione di attività stagionali che richiedono flessibilità, come nel caso delle raccolte dell'ortofrutta che stanno partendo in diverse aree della nostra regione".
"Riteniamo utile e ragionevole che si adotti un nuovo strumento che possa sostituire i vecchi voucher, anche in agricoltura, settore per il quale erano nati e che, dati alla mano, ne ha fatto un uso pertinente ed appropriato.

"Va poi considerato che la mancanza di una norma rischia di riportare al nero una serie di lavori come quelli domestici ed i cosiddetti "lavoretti", cosa che costituisce un danno per alcune fasce deboli della popolazione quali studenti, pensionati e percettori di prestazioni a sostegno del reddito".
(Fonte CIA Reggio Emilia)

Italia - Usa, Ismea: 10% dell'export agroalimentare italiano è "a stelle e strisce", Stati Uniti terza meta dei prodotti italiani

Nei primi mesi del 2017 la bilancia commerciale con gli Usa vede una crescita del surplus di 24 milioni di euro, grazie all'aumento delle esportazioni (+ 4,2%) e alla stabilità delle importazioni (-0,3%), in controtendenza rispetto al resto dell'agroalimentare italiano.

Gli Stati Uniti si confermano un mercato di sbocco molto importante per i prodotti agroalimentari italiani: dopo Germania (17,5%) e Francia (10,9%), è il Paese oltre atlantico a costituire una delle mete principali dei prodotti italiani, con una quota del 10% dell'export.

Guardando allo scambio con gli Usa, il surplus per l'Italia nel 2016 è stato di 2,9 miliardi di euro, 350 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente: importiamo dagli Stati Uniti meno di quanto esportiamo, come confermato anche dai primi due mesi del 2017. In controtendenza rispetto al resto dell'agroalimentare italiano, che ha mostrato un peggioramento del deficit rispetto a gennaio/febbraio 2016, la bilancia commerciale con gli Usa vede una crescita del surplus di 24 milioni di euro in avvio del 2017, grazie all'aumento delle esportazioni (+ 4,2%) e alla stabilità delle importazioni (-0,3%). Negli ultimi due anni la crescita degli acquisti Usa dall'Italia è stata maggiore rispetto all'espansione dell'import statunitense nel complesso, con un differenziale positivo del 2%.

Nelle esportazioni, risultano maggiormente rilevanti i comparti "Vini e mosti", che da soli rappresentano il 35% dell'export totale nel 2016, "oli e grassi" (il 14%) e "cereali, riso e derivati" (12%); nel complesso questi tre aggregati esprimono oltre il 60% dell'export complessivo. Per quasi tutti i comparti produttivi, nel 2016 gli scambi con il mercato statunitense fanno registrare un surplus di bilancio; fanno eccezione le coltivazioni foraggere, l'ittico, le coltivazioni industriali e la frutta fresca e trasformata.

(Fonte ismea 23 maggio 2017)

Mercoledì, 24 Maggio 2017 08:37

Latte spot in forte risalita.

Burro e crema in fase ascendente. Latte spot in forte crescita. Stazionario il Padano mentre il Parmigiano è in leggero recupero seppure limitatamente al 24 mesi.

di Virgilio Parma 23 maggio 2017 -

LATTE SPOT Nuova sensibile impennata del latte spot. Addirittura +20,97% è stato l'incremento dello scremato pastorizzato estero che è stato quotato tra 19,15 e 19,67€/100 litri di latte. Tra 38,15 e 39,18€/100 litri è la quotazione e della 21esima settimana del latte crudo spot nazionale, mentre l'estero pastorizzato si è ricollocato tra 38,15 e 38,66€/100 litri.

BURRO E PANNA Ben 18 centesimi di incremento è l'incremento registrato dai listini del burro alla borsa milanese.

Borsa di Milano 22 maggio: (+)
BURRO CEE: 4,68€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,78 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,68€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,48€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,48/Kg. (+)
MARGARINA aprile 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 22 maggio: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,40 - 2,50 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 19 maggio 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,90€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 16 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,80 - 2,80 €/kg.

GRANA PADANO 22/5/2017 - Rimangono stabili i listini del Grana Padano. Sembra infatti esaurita la fase discendente che ormai si protraeva da circa tre mesi.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,60 - 6,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,95 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 19/05/2017 Leggera ripresa di quotazione (6 cent) per il Parmigiano Reggiano di 24 mesi d stagionatura. Stazionario il 12 mesi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 11,30 €/Kg. (+)

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Il mercato non mostra nulla di nuovo. E' singolare osservare i grafici della farina di soya indicare una situazione di calo da marzo sino ai primi di aprile, poi calma piatta seguita da sussulti senza una precisa direzione.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 maggio 2017
I fondi continuano ad essere corti di coperture su tutte le merci e questo è l'unico vero fattore di rischio in quanto le leve per smuovere il mercato sono nelle loro mani pronti a sfruttare qualsiasi notizia rialzista.

I valori di ieri sera (22/5 ndr) erano: un pronto per la farina di soya proteica a 325 partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, mentre per il 2018 si aggirava sui 229-230 euro, la 44 a circa 10 euro meno per il 2018 mentre per il breve medio termine scontava valori più contenuti in in relazione ai tre principali venditori. Su tali valori si è mosso il mercato degli acquisti al consumo sul 2018 ed è chiaro che tutto questo dipende dal cambio e non tanto dai valori della origine che sono sostanzialmente fermi.
L'andamento della soya ha influenzato anche gli altri proteici, la farina di girasole proteica è stata proposta sui 190 euro partenza da pronta sino a marzo 2018, il girasole 28% di proteine per la nuova campagna a 145 euro partenza sino a marzo, l'unico prodotto che mantiene un prezzo elevato è la farina di colza.

E' un mercato a sé stante quello del seme di soya ogm free che regge gli arrivi sui porti dove una attenta regia cerca di sfruttare al meglio il corto del mese di maggio. Ciononostante dai 385 è ormai sceso a 370 euro alla tonnellata.

Mentre per i cereali persiste una certa confusione e si alterna leggera tensione a fase di stasi sia per il grano che per il mais, l'orzo invece alla fase static alterna propensioni al calo. I mercati esteri del mais, su camion arrivo nord Italia, registrano prezzi più alti dei domestici. I cruscami di grano hanno iniziato a calare e questo potrebbe proseguire per almeno due settimane per poi, come consuetudine, "fare elastico" e riprendersi. Nella giornata di lunedi il giugno-luglio di crusca cruschello, già scontando i cali, si aggirava sui 115 euro alla tonnellata. Sempre care le polpe di barbabietola, nonostante l'arrivo dei nuovi foraggi di fresco raccolto-lavorazione.

Il settore delle Bioenergie nonostante i trinciati da erbaio, vede gli operatori in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido.

Indicatori internazionali 23 maggio 2017


l'Indice dei noli è leggermente sceso a 954 punti, il petrolio è attorno a 51$/bar e l'indice di cambio segna 1,12248.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Per le imprese agricole reggiane il nuovo hub in partnership con la multinazionale John Deere - dedicato alla vendita e all'assistenza dei mezzi - sarà un importante un valore aggiunto per il territorio e le sue produzioni: indispensabile per le tutte le attività svolte in campo.

Castelnuovo di Sotto (RE) 23 amggio 2017

E' stato inaugurato a Castelnuovo di Sotto di Reggio Emilia il nuovo centro polifunzionale del Consorzio Agrario dell'Emilia che in questo modo ha incrementato strategicamente l'offerta di servizi innovativi nell'intero comprensorio reggiano. Oltre ad aver potenziato ed ottimizzato le attività di consulenza e post vendita lo staff tecnico del CAE potrà garantire ai propri soci, clienti e portatori di interesse anche adeguata e qualificata assistenza grazie ad un moderno centro macchine tecnologicamente avanzato e di ottimo livello qualitativo; un vero e proprio hub dedicato alla meccanizzazione, a prodotti di comprava qualità, e a tutte le attività di ricambistica e cura dei mezzi messo in piedi in partnership con la multinazionale leader del settore John Deere.

ConsorzioAgrarioEmilia-CastelnuovodiSottodiReggio_Emilia.jpeg

 

Il nuovo centro macchine ha tutte le credenziali per rappresentare rapidamente un punto di riferimento per le imprese di un territorio a vocazione agricola particolarmente vasto e a tal proposito va evidenziato come, anche grazie alla presenza di Eurocap Petroli, la stessa sede di Castelnuovo di Sotto, in poco tempo, abbia addirittura triplicato i volumi di vendita dei carburanti portando da 10 a 30 i milioni di litri erogati. Con questa inaugurazione il Consorzio Agrario dell'Emilia ha così raggiunto un traguardo concreto con un ventaglio di servizi non certo di secondaria importanza rispondendo, in modo molto pragmatico, alle esigenze del territorio in cui opera. Nel corso dell'incontro di presentazione, davanti ad un nutrito pubblico, la John Deere Italia ha consegnato una targa di riconoscimento al Consorzio Agrario dell'Emilia testimoniando la professionalità dimostrata dal Consorzio e dal suo staff in tanti anni di collaborazione.

Editoriale: Borghesia cercasi - Gran rimbalzo dei derivati del latte. - Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free. - Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili -

SOMMARIO Anno 16 - n° 20 21 maggio 2017
1.1 editoriale
Borghesia cercasi
2.1 lattiero caseario
Gran rimbalzo dei derivati del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free.
4.1 coltivazioni ogm OGM, nuovo record di superficie coltivata
5.1 vino Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili
5.1 finanza Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare
6.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
6.2 emergenza irrigua Piacenza. E' emergenza irrigua
7.1 biogas Prima giornata del biogas in Emilia Romagna
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 21 Maggio 2017 10:57

OGM, nuovo record di superficie coltivata

Le colture Biotech / GM ad un nuovo picco di 185.1 milioni di ettari nel 2016. in appena 21 anni di commercializzazione è passato da 1,7 milioni di ettari nel 1996 a 185,1 milioni di ettari nel 2016 e solo nell'ultimo anno l'incremento è stato del 3% con un aumento di 5, 3 milioni di ettari.

Pechino (4 maggio 2017) - Oggi, il Servizio Internazionale per l'Acquisizione di Agri-biotech Applications (ISAAA) ha pubblicato il suo rapporto annuale mostra l'aumento di 110 volte nel tasso di adozione delle colture biotech a livello mondiale in soli 21 anni di commercializzazione - in crescita da 1,7 milioni di ettari nel 1996 a 185.1 milioni di ettari nel 2016. rapporto di ISAAA, "Stato globale del commercio di Biotech / GM colture: 2016," continua a dimostrare i benefici di lunga data delle colture biotech per gli agricoltori in via di sviluppo e paesi industrializzati, così come vantaggi per i consumatori di varietà recentemente approvati e commercializzati.

"Le colture biotech sono diventati una risorsa agricola vitale per gli agricoltori di tutto il mondo a causa dei benefici immensi per migliorare la produttività e la redditività, così come gli sforzi di conservazione", ha detto ISAAA Presidente del Consiglio, Paul S. Teng. "Con le approvazioni commerciali e piantagioni di nuove varietà di patate biotech e le mele, i consumatori potranno cominciare a godere di benefici diretti della biotecnologia con prodotti che non è probabile che rovinare o essere danneggiato, che a sua volta ha il potenziale di ridurre in modo sostanziale i rifiuti alimentari e di consumo i costi di alimentari ".

La, ISAAA riferisce che l'adozione di colture biotech ha ridotto le emissioni di CO2 pari a rimuovere circa 12 milioni di auto dalla strada ogni anno negli ultimi anni; conservato biodiversità salvando 19,4 milioni di ettari di terreno agricolo nel 2015; ed è diminuito l'impatto ambientale, con una riduzione del 19% in uso di erbicidi e insetticidi. 1 Inoltre, nei paesi in via di sviluppo, piantare colture biotech ha aiutato ad alleviare la fame, aumentando i redditi per 18 milioni di piccoli agricoltori e le loro famiglie, portando una maggiore stabilità finanziaria a oltre 65 milioni di persone.

"La biotecnologia è uno degli strumenti necessari per aiutare gli agricoltori a coltivare più cibo con meno terra", ha spiegato il coordinatore ISAAA globale Randy Hautea. "Tuttavia, le promesse di colture biotech possono essere sbloccati solo se gli agricoltori sono in grado di acquistare e piantare queste colture, seguendo un approccio scientifico alle recensioni normative e approvazioni."

Come più varietà di colture biotech sono approvati e commercializzati per l'utilizzo da parte degli agricoltori, ISAAA si aspetta di vedere i tassi di adozione continuano a salire e di beneficiare agricoltori nei paesi in via di sviluppo. Per esempio, tra le nazioni africane in cui i processi di regolamentazione hanno tradizionalmente creato barriere al tassi di adozione delle colture biotech, i progressi si stanno realizzando. Nel 2016, il Sudafrica e Sudan aumentato l'impianto di biotech mais, soia e cotone a 2,66 milioni di ettari da 2,29 milioni di ettari nel 2015. Altrove nel continente, una nuova ondata di accettazione sta emergendo come il Kenya, il Malawi, Nigeria, Etiopia, Ghana , Nigeria, Swaziland e Uganda fanno progressi nella revisione normativa e le approvazioni commerciali per una varietà di colture biotech.
"Anche con una lunga storia di barriere normative, gli agricoltori africani continuano ad adottare le colture biotecnologiche a causa del valore che si stanno rendendo conto della stabilità e la produttività delle varietà biotech", ha detto Hautea. "Mentre sempre più paesi si muovono in avanti con recensioni normativi per le colture come banane, fagioli dall'occhio e il sorgo, crediamo piantagioni di colture biotech continuerà a crescere in Africa e altrove."

Anche nel 2016, il Brasile ha aumentato zona biotech di mais, soia, cotone e da un notevole 11% - mantenendo la sua classifica come il secondo più grande produttore di colture biotech dopo gli Stati Uniti. In Brasile, la soia biotech rappresentano 32,7 milioni di ettari dei 91,4 milioni di ettari coltivati in tutto il mondo.

Per il 2016, ISAAA riferisce anche che ci sono stati miglioramenti nella commercializzazione e piantagioni di frutta e verdura con biotech benefici diretti per il consumatore. Tra queste, le approvazioni commerciali dei Innata ™ Russet Burbank Gen 2 patate che sono stati approvati dalla Food and Drug Administration per la vendita negli Stati Uniti e le Simplot Gen 1 patate marca bianco Russet ™ che sono stati approvati da Health Canada per la vendita di mercato fresco in Canada. Queste varietà di patata biotech hanno bassi livelli di asparagina, che riduce la creazione di acrilamide durante la cottura ad alta temperatura. Inoltre, i primi quantitativi commercialmente vendibili di mele Arctic® sono state raccolte nel 2016, conservato durante l'inverno e sono progettati per essere venduti nei negozi di alimentari degli Stati Uniti nel 2017.

Ulteriori punti salienti rapporto di ISAAA 2016 includono:
- zona globale rimbalzato nel 2016 con 185.1 milioni di ettari di colture biotech contro 179. 7 milioni di ettari 2015, quando l'area globale per tutte le colture è sceso, e 181,5 milioni di ettari nel 2014.
- Nel 2016, 26 paesi in totale, tra cui 19 in via di sviluppo e 7 paesi industriali, è cresciuto colture biotecnologiche. I paesi emergenti sono cresciute del 54% delle colture biotech, rispetto al 46% per i paesi industrializzati.
- Otto paesi dell'Asia e del Pacifico, tra cui Cina e India, è cresciuto a 18,6 milioni di ettari di colture biotech nel 2016.
- 10 paesi dell'America Latina, tra Paraguay e Uruguay, è cresciuto un combinato di 80 milioni di ettari di colture biotecnologiche nel 2016.
- Nel 2016, i paesi leader in crescita colture biotech hanno continuato ad essere rappresentato dagli Stati Uniti, Brasile, Argentina, Canada e India. Insieme, questi cinque paesi piantati 91% della superficie coltivata con piante geneticamente globale.
- Quattro paesi in Europa - Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca e Slovacchia - è cresciuto più di 136.000 ettari di mais biotech nel 2016, con un incremento del 17% dal 2015, riflettendo necessità dell'UE per il mais resistente agli insetti.


Colture biotecnologiche con tratti sovrapposti hanno rappresentato il 41% della superficie mondiale, seconda solo alla tolleranza agli erbicidi al 47%.

Varietà di soia biotech hanno rappresentato il 50% della superficie coltivata con piante geneticamente globale. Sulla base di zona globale per singole colture, il 78% della soia, 64% cotone, 26% del mais e il 24% di colza coltivati in tutto il mondo erano varietà biotech.

I paesi con oltre il 90% adozione di soia biotech sono Stati Uniti, Brasile, Argentina, Canada, Sud Africa, e Uruguay; vicino o oltre il 90% l'adozione del mais biotech sono Stati Uniti d'America, Brasile, Argentina, Canada, Sud Africa, e Uruguay; oltre il 90% di cotone biotech sono Stati Uniti d'America, Argentina, India, Cina, Pakistan, Sud Africa, Messico, Australia, e Myanmar; e con il 90% o più di colza biotech sono Stati Uniti e Canada.

Verona, 15 maggio 2017. In Italia tutti vorrebbero produrre vino: dal solo Veneto sono giunte domande per un totale di quasi 91.000 ettari di nuovi impianti; in Friuli Venezia Giulia 29.000 e in Puglia 14.800. Ma la torta è troppo piccola rispetto al boom di richieste di nuovi vigneti, come rileva il focus de L'Informatore Agrario in uscita il prossimo mercoledì. Le domande arrivate quest'anno sono di 25 volte superiori alla superficie disponibile, con il dato record di quasi 165mila ettari a fronte di una disponibilità di 6.621 ettari. Nel focus del settimanale, tutto sulle regole di un sistema che vuole mantenere l'equilibrio del mercato ma che non sta raggiungendo l'obiettivo sperato di ridurre e indirizzare le richieste di nuovo impianto. Secondo i dati del ministero delle Politiche Agricole, quest'anno si sono infatti registrate richieste del 150% superiori a quelle del 2016, quando l'overbooking si era comunque fermato alla cifra-monstre di 66mila ettari. Nel dettaglio, su 21 regioni sono 17 quelle in cui le richieste hanno superato di almeno 3 volte il plafond regionale, con Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia in pole position, seguiti da Sicilia, Emilia Romagna e Toscana.

www.informatoreagrario.it 

Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.

Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare strategie e sinergie per coltivare il futuro delle imprese locali. Il Tecnopolo di Reggio Emilia ospita il Focus organizzato dalla banca sulle tematiche dell'accesso al credito e sulle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari

REGGIO EMILIA, 15 maggio 2017 – E' dedicato a Reggio Emilia e allo sviluppo delle potenzialità del comparto agroalimentare del territorio il Focus organizzato da UniCredit sul tema dei finanziamenti per il settore. Obiettivo: offrire agli imprenditori dell'area reggiana un vademecum di percorribili strategie di accesso al credito che permetta alle aziende di instaurare un rapporto con le banche stabile nel tempo e modellato sulle recenti innovazioni normative del settore bancario, così da contenere il costo del denaro e rendere leggibile ed affidabile l'impresa agricola al fine di sostenerne al meglio la crescita.

La banca, già firmataria di un accordo nazionale con il MiPAAF (Ministero per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali) a supporto delle aziende dell'agroalimentare con un plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018, prosegue così nel suo impegno a tutto tondo per l'economia del territorio organizzando un incontro di approfondimento sulle tematiche legate all'accesso al credito, alle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari e alle sinergie vincenti per coltivare il futuro delle imprese locali. Una giornata di formazione e confronto che, all'interno del Tecnopolo di Reggio Emilia, ha coinvolto un centinaio di aziende reggiane, esperti del settore crediti e rappresentanti di punta della produttività agroalimentare del territorio.

«L'agroalimentare – sottolinea Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - è tra i settori strategici per l'economia del nostro Paese e può e deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza anche all'estero. La crescita registrata negli ultimi anni dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista dell'economia nazionale e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma è necessario crescere ancora. Da tempo UniCredit è impegnata a sostenere le imprese del settore. Ne sono esempio concreto i 350 milioni di euro erogati nell'ultimo anno in Emilia Romagna, nell'ambito dell'accordo che UniCredit ha stretto con il MiPAAF a supporto delle aziende dell'agroalimentare. Una cifra che vogliamo far crescere, specie in aree ad alto potenziale come quella reggiana, illustrando agli imprenditori tipologie, prassi e tempistiche idonee all'approvvigionamento di un credito che sia di qualità. Ecco perché abbiamo organizzato il Forum sulle tematiche dell'accesso al credito qui a Reggio Emilia".

Dai Piani di Sviluppo Rurale alle norme di Basilea 2, dal rischio di credito alla pianificazione delle esigenze finanziarie rispetto al ciclo produttivo, dal credito di filiera al Reverse Factoring, nel corso dell'incontro organizzato da UniCredit a Reggio Emilia, aperto dai saluti di Andrea Parmeggiani, Direttore Reggio Emilia Innovazione, e di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, sono stati numerosi i temi affrontati da Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit; Mauro Bambagioni, Specialista Agricoltura UniCredit; e Andrea Barra, responsabile UniCredit Factoring Centro Nord.
Nel corso della giornata di formazione e confronto è intervenuto anche Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products UniCredit, ponendo l'accento sulle diverse iniziative che la banca sta realizzando per potenziare il supporto del Gruppo bancario al mondo agricolo: dai prodotti mirati all'impiego di gestori specializzati, dalle analisi specifiche delle filiere alimentari alle attività di formazione e promozione che rispondono alle istanze che emergono dai territori sui quali la banca è impegnata ogni giorno.

A completare il Focus organizzato dalla banca anche una tavola rotonda moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, e arricchita dagli interventi di Alberto Viappiani, Amministratore Delegato Dalter Spa e Colline di Canossa Srl; Davide Frascari, Presidente Emilia Wine Sca; Marco Pirani, Presidente Progeo Sca; Massimo Dolci, Titolare Azienda Agricola Dolci e Vinsani Ss; e Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano.

Competenze ed esperienze a confronto per fornire agli imprenditori tutte le principali informazioni per comprendere se, come e quando chiedere un finanziamento; e quali tipologie di credito siano al momento disponibili e più conformi alle esigenze di sviluppo delle aziende del settore, dato che – è uno dei punti chiave emersi dal Forum reggiano - la semplice erogazione di credito non è l'unico supporto necessario allo sviluppo del business e può rivelarsi anche dannoso qualora non rispetti le reali necessità e le potenzialità dell'impresa. UniCredit ha voluto illustrare le norme e le procedure che regolamentano l'attività delle banche nella concessione dei crediti alle aziende con l'obiettivo di aiutare gli imprenditori del territorio ad avere piena conoscenza non solo delle proprie reali urgenze ma anche delle logiche con cui il sistema bancario opera, in modo da conciliare le esigenze di tutti gli attori di quello che può e deve essere un processo vincente per l'avvio e la crescita del business.

Una panoramica sul settore agroalimentare: Focus Emilia Romagna e Reggio Emilia
Quello agroalimentare è un settore che contribuisce per il 5,8% all'economia della regione che vede attive nella filiera produttiva poco meno di 70mila imprese. In dettaglio, nel 2015 il valore della sola produzione agricola regionale ha raggiunto quota 6,6 miliardi, con un valore aggiunto di circa 3,4 miliardi di euro.
La natura anticiclica del settore ha attenuato l'impatto della crisi, così a fronte di un valore aggiunto dell'intera economia diminuito del 4% tra il 2007 e il 2015, quello dell'industria alimentare regionale, nello stesso periodo, risulta aumentato del 6% e quello dell'agricoltura del 20%. L'eccellenza del settore in Emilia Romagna è confermata anche da una dinamica del valore aggiunto decisamente superiore rispetto a quella media italiana che registra -0,2% per l'industria alimentare e 3% per l'agricoltura (Elaborazioni UniCredit su dati Istat).

In questo ambito, Reggio Emilia nel 2015 si distingue tra le province con i migliori risultati, con un valore aggiunto conseguito nel 2015 di 412 milioni di euro in crescita del 2,7% rispetto al 2014 (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia); e allargando il discorso all'intera filiera agroalimentare, registra un giro d'affari per export di circa 620milioni di euro.

L'export guida la crescita del settore agroalimentare nel suo complesso in Regione: le vendite all'estero sono aumentate infatti nell'ultimo decennio di circa il 60%, toccando a fine 2015 un valore prossimo ai 6 miliardi. Le province più attive in tal senso sono Parma che contribuisce al totale regionale per il 27,2%; Modena con il 22,5% e Reggio Emilia e Ravenna che registrano un apporto del 10%. Seguono Bologna (9,2%), Forlì-Cesena (8,5%), Ferrara (6,2%), Piacenza /4%) e Rimini (2,4%).

L'Emilia Romagna inoltre si attesta leader in Italia per il cibo di qualità, con 43 prodotti certificati Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità Tradizionali Garantite) seguita da Veneto, Lombardia e Sicilia. Tra le eccellenze della regione, spiccano "tesori" emiliani come il parmigiano reggiano e l'aceto balsamico tradizionale. A livello nazionale, al gennaio 2015, i prodotti italiani DOP, IGT, e STG iscritti nell'apposito Registro sono 278 su un totale di 1.311 (21,1%). Tra questi, il 40% circa sono prodotti ortofrutticoli e cereali; seguono formaggi (18%), olio d'oliva (16%) e salumi (13%). (Dati 2015 – fonte Mipaaf e Sinab, Sistema di informazione nazionale sull'Agricoltura biologica)

Domenica, 21 Maggio 2017 09:11

Mais e Soia. Stime per la nuova stagione

Il rapporto mensile di Maggio 2017 del Dipartimento per l'Agricoltura Statunitense (World Agricultural Supply and Demand Estimates Report – WASDE) presenta le stime per la nuova stagione 2017-18.

Di CLAL Team 12 Maggio 2017 - La produzione globale è stimata in diminuzione sia per il Mais (1033.66 Mio t, -3% rispetto al 2016-17) che per la Soia (344.21 Mio t, -1%).
La produzione di Mais è attesa in diminuzione in Cina (215 Mio t, -2.1%) e negli Stati Uniti (357.3 Mio t, -7.1%), che insieme rappresentano il 56% della produzione globale di Mais. Tale aumento è parzialmente bilanciato dai maggiori raccolti in UE e Canada. La produzione di Soia è stimata inferiore rispetto ai livelli record della precedente stagione, negli USA (115.8 Mio t, -1.2% from the previous season), in Brasile (107 Mio t, -4.1%) e Paraguay (9.4 Mio t, -8.7%) dove le rese sono tornate a livelli ordinari.

L'outlook per il Mais negli USA prevede, per la stagione 2017-18, minori produzioni, uso domestico, export e stock finali. L'impiego in FSI (alimentazione, semina ed industria) è atteso in aumento del 1.1%, principalmente in seguito all'incremento del Mais usato nella produzione di etanolo (+1.3 Mio t), riflettendo le aspettative di un maggior utilizzo di gasolio. Per la Soia ci si attendono maggiore offerta, trasformazione in farina e olio, esportazioni e stock finali rispetto alla stagione 2016-17. La quota statunitense sulle esportazioni mondiali è stimata in aumento a 39%, vicino alla media degli ultimi 5 anni.
In Cina, l'offerta totale di Mais è attesa in diminuzione per la stagione 2017-18, in base alle riduzioni attese per gli stock iniziali e per la produzione (rispettivamente -8.54% e -2.1%). Per la domanda è previsto un incremento dell'utilizzo di Mais, dati i bassi prezzi del mercato interno, la promozione all'utilizzo di prodotto nazionale da parte del governo e il rallentamento dell'import di prodotti sostitutivi.

Gli stock finali globali di Mais sono stimati a ribasso (195.27 Mio t, -12.8%) rispetto al record della stagione precedente e, se la previsione si realizzasse, sarebbero i più bassi dal 2013-14, riflettendo la diminuzione prevista per USA e Cina.
La minore produzione globale di Soia porta a una previsione di -1.3 Mio t per gli stock globali, con decrementi in particolare per Brasile e Argentina, dove si attende una diminuzione complessiva di 2.6 Mio t.

CLAL Team

Domenica, 21 Maggio 2017 08:41

Prima giornata del biogas in Emilia Romagna

In occasione del 25° anniversario del programma LIFE, nell'ambito delle attività del progetto Biomether, di cui CRPA è partner, si svolgerà il 24 maggio 2017, presso il Tecnopolo di Reggio Emilia la Prima Giornata del Biometano, con visita al primo impianto di upgrading di biogas da fanghi di depurazione in Emilia-Romagna.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione.

Vai al programma della giornata e al form di iscrizione

20170524-biogas-crpa

Mercoledì, 17 Maggio 2017 08:36

Gran rimbalzo dei derivati del latte.

Prosegue la fase di stasi del Grana Padano. Il Latte spot guadagna oltre il 4% (+16,98% per il latte scremato pastorizzato estero).

di Virgilio Parma 17 maggio 2017 -

LATTE SPOT Gran rimbalzo del latte spot che guadagna oltre il 4% in una sola settimana. Tra 36,60 e 37,63 €/100 litri di latte è perciò la quotazione rilevata a Milano per il latte crudo spot nazionale, tra 35,57 e 36,60 €/100 litri il latte pastorizzato estero mentre, con un balzo di +16,98% il latte scremato pastorizzato estero è stato quotato tra 15,53 e 16,56€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Prosegue la risalita delle quotazioni di burro. I listini milanesi si aggiornano di ulteriori 10 centesimi. Gran rimbalzo anche della crema e della panna di centrifuga a uso alimentare.

Borsa di Milano 15 maggio: (+)
BURRO CEE: 4,50€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,50€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,30€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,34/Kg. (+)
MARGARINA aprile 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)

Borsa Verona 15 maggio: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,25 - 2,33 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 5 maggio 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,70€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 16 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,80 - 2,80 €/kg.

GRANA PADANO 15/5/2017 - Stabili i listini del Grana Padano. Sembra esaurita la fase discendente che ormai si protraeva da circa tre mesi e interrotta solo alla scorsa settimana (19esima).
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,60 - 6,75 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,95 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO 05/05/2017 Prosegue invece la fase di ridimensionamento dei listini del re dei Formaggi. Altri 5 centesimi perduti dal parmigiano di 12 mesi mentre resta stazionario il listino del 24 mesi stazionarietà registrata sul 24 mesi nelle ultime due settimane di aprile.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,70 - 11,25 €/Kg.

20170428-Latte-spot

 

Il mercato dopo i sussulti avuti post dati Usda è ritornato alla staticità. I fondi continuano ad essere corti di coperture su tutte le merci, e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 15 maggio 2017
Mercati ancora relativamente calmi anche a seguito dei risultati dell'USDA che avevano messo in leggera fibrillazione i mercati poi tornati a calmarsi quasi subito.
Difficilmente si assisterà a cali sensibili, anzi tutte le leve dei fondi sono pronte a sfruttare qualsiasi notizia rialzista e questo potrebbe avere inizio con il grano. Infatti i fondi al 9/05 hanno ridotto sensibilmente il loro corto, a fronte di problemi climatici che interessano la coltivazione.

I valori oggi 15/5 sono: un pronto per la farina di soya proteica a 336, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, mentre per il 2018 sono due gli euro da aggiungere, la 44 a circa 10 euro inferiore. Valori diversi invece per la farina di soya ogm free che vale 420 euro partenza silos interni. Il girasole proteico gira sui 190 euro partenza, mentre il girasole normale è in ripresa stante ormai la scarsità di merce e gira sui 60 euro partenza, ben tenuta la farina di colza.
Riguardo ai cereali mostrano ancora una leggera tensione per le voci che corrono sui danni da freddo sia in Europa che in altre parti del mondo produttivo. Una condizione che sta incidendo sui valori del grano da industria molitoria riguardo al nuovo raccolto e potrebbe ragionevolmente influenzare anche il mais, a meno che le quantità, qualità scadenti del grano da macina non alimentino il mercato zootecnico.
I cruscami di grano hanno iniziato lentamente a calare a causa della ridotta operatività di molti mulini e le varie disinfestazioni tipiche del periodo.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori) sempre a caccia ai sottoprodotti.

Indicatori internazionali 15 maggio 2017


l'Indice dei noli è leggermente salito a 1014 punti, il petrolio è attorno a 49$/bar e l'indice di cambio segna 1,093392.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Il Tecnopolo di Reggio Emilia ospita il Focus organizzato dalla banca sulle tematiche dell'accesso al credito e sulle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari

REGGIO EMILIA, 15 maggio 2017

E' dedicato a Reggio Emilia e allo sviluppo delle potenzialità del comparto agroalimentare del territorio il Focus organizzato da UniCredit sul tema dei finanziamenti per il settore. Obiettivo: offrire agli imprenditori dell'area reggiana un vademecum di percorribili strategie di accesso al credito che permetta alle aziende di instaurare un rapporto con le banche stabile nel tempo e modellato sulle recenti innovazioni normative del settore bancario, così da contenere il costo del denaro e rendere leggibile ed affidabile l'impresa agricola al fine di sostenerne al meglio la crescita.

La banca, già firmataria di un accordo nazionale con il MiPAAF (Ministero per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali) a supporto delle aziende dell'agroalimentare con un plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018, prosegue così nel suo impegno a tutto tondo per l'economia del territorio organizzando un incontro di approfondimento sulle tematiche legate all'accesso al credito, alle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari e alle sinergie vincenti per coltivare il futuro delle imprese locali. Una giornata di formazione e confronto che, all'interno del Tecnopolo di Reggio Emilia, ha coinvolto un centinaio di aziende reggiane, esperti del settore crediti e rappresentanti di punta della produttività agroalimentare del territorio.

«L'agroalimentare – sottolinea Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - è tra i settori strategici per l'economia del nostro Paese e può e deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza anche all'estero. La crescita registrata negli ultimi anni dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista dell'economia nazionale e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma è necessario crescere ancora. Da tempo UniCredit è impegnata a sostenere le imprese del settore. Ne sono esempio concreto i 350 milioni di euro erogati nell'ultimo anno in Emilia Romagna, nell'ambito dell'accordo che UniCredit ha stretto con il MiPAAF a supporto delle aziende dell'agroalimentare. Una cifra che vogliamo far crescere, specie in aree ad alto potenziale come quella reggiana, illustrando agli imprenditori tipologie, prassi e tempistiche idonee all'approvvigionamento di un credito che sia di qualità. Ecco perché abbiamo organizzato il Forum sulle tematiche dell'accesso al credito qui a Reggio Emilia".

Dai Piani di Sviluppo Rurale alle norme di Basilea 2, dal rischio di credito alla pianificazione delle esigenze finanziarie rispetto al ciclo produttivo, dal credito di filiera al Reverse Factoring, nel corso dell'incontro organizzato da UniCredit a Reggio Emilia, aperto dai saluti di Andrea Parmeggiani, Direttore Reggio Emilia Innovazione, e di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, sono stati numerosi i temi affrontati da Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit; Mauro Bambagioni, Specialista Agricoltura UniCredit; e Andrea Barra, responsabile UniCredit Factoring Centro Nord.

Nel corso della giornata di formazione e confronto è intervenuto anche Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products UniCredit, ponendo l'accento sulle diverse iniziative che la banca sta realizzando per potenziare il supporto del Gruppo bancario al mondo agricolo: dai prodotti mirati all'impiego di gestori specializzati, dalle analisi specifiche delle filiere alimentari alle attività di formazione e promozione che rispondono alle istanze che emergono dai territori sui quali la banca è impegnata ogni giorno.
A completare il Focus organizzato dalla banca anche una tavola rotonda moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, e arricchita dagli interventi di Alberto Viappiani, Amministratore Delegato Dalter Spa e Colline di Canossa Srl; Davide Frascari, Presidente Emilia Wine Sca; Marco Pirani, Presidente Progeo Sca; Massimo Dolci, Titolare Azienda Agricola Dolci e Vinsani Ss; e Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano.

Competenze ed esperienze a confronto per fornire agli imprenditori tutte le principali informazioni per comprendere se, come e quando chiedere un finanziamento; e quali tipologie di credito siano al momento disponibili e più conformi alle esigenze di sviluppo delle aziende del settore, dato che – è uno dei punti chiave emersi dal Forum reggiano - la semplice erogazione di credito non è l'unico supporto necessario allo sviluppo del business e può rivelarsi anche dannoso qualora non rispetti le reali necessità e le potenzialità dell'impresa. UniCredit ha voluto illustrare le norme e le procedure che regolamentano l'attività delle banche nella concessione dei crediti alle aziende con l'obiettivo di aiutare gli imprenditori del territorio ad avere piena conoscenza non solo delle proprie reali urgenze ma anche delle logiche con cui il sistema bancario opera, in modo da conciliare le esigenze di tutti gli attori di quello che può e deve essere un processo vincente per l'avvio e la crescita del business.

Una panoramica sul settore agroalimentare: Focus Emilia Romagna e Reggio Emilia

Quello agroalimentare è un settore che contribuisce per il 5,8% all'economia della regione che vede attive nella filiera produttiva poco meno di 70mila imprese. In dettaglio, nel 2015 il valore della sola produzione agricola regionale ha raggiunto quota 6,6 miliardi, con un valore aggiunto di circa 3,4 miliardi di euro.
La natura anticiclica del settore ha attenuato l'impatto della crisi, così a fronte di un valore aggiunto dell'intera economia diminuito del 4% tra il 2007 e il 2015, quello dell'industria alimentare regionale, nello stesso periodo, risulta aumentato del 6% e quello dell'agricoltura del 20%. L'eccellenza del settore in Emilia Romagna è confermata anche da una dinamica del valore aggiunto decisamente superiore rispetto a quella media italiana che registra -0,2% per l'industria alimentare e 3% per l'agricoltura (Elaborazioni UniCredit su dati Istat).

In questo ambito, Reggio Emilia nel 2015 si distingue tra le province con i migliori risultati, con un valore aggiunto conseguito nel 2015 di 412 milioni di euro in crescita del 2,7% rispetto al 2014 (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia); e allargando il discorso all'intera filiera agroalimentare, registra un giro d'affari per export di circa 620milioni di euro.

L'export guida la crescita del settore agroalimentare nel suo complesso in Regione: le vendite all'estero sono aumentate infatti nell'ultimo decennio di circa il 60%, toccando a fine 2015 un valore prossimo ai 6 miliardi. Le province più attive in tal senso sono Parma che contribuisce al totale regionale per il 27,2%; Modena con il 22,5% e Reggio Emilia e Ravenna che registrano un apporto del 10%. Seguono Bologna (9,2%), Forlì-Cesena (8,5%), Ferrara (6,2%), Piacenza /4%) e Rimini (2,4%).

L'Emilia Romagna inoltre si attesta leader in Italia per il cibo di qualità, con 43 prodotti certificati Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità Tradizionali Garantite) seguita da Veneto, Lombardia e Sicilia. Tra le eccellenze della regione, spiccano "tesori" emiliani come il parmigiano reggiano e l'aceto balsamico tradizionale. A livello nazionale, al gennaio 2015, i prodotti italiani DOP, IGT, e STG iscritti nell'apposito Registro sono 278 su un totale di 1.311 (21,1%). Tra questi, il 40% circa sono prodotti ortofrutticoli e cereali; seguono formaggi (18%), olio d'oliva (16%) e salumi (13%). (Dati 2015 – fonte Mipaaf e Sinab, Sistema di informazione nazionale sull'Agricoltura biologica).

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Editoriale: La punta dell'iceberg - Tornano a salire i derivati: latte spot e burro. - Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi. - "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio - "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy" - La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR -

SOMMARIO Anno 16 - n° 19 14 maggio 2017

1.1 editoriale
La punta dell'iceberg
2.1 lattiero caseario Tornano a salire i derivati: latte spot e burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi.
4.1 bonifica "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio
4.2 cereali USDA Cereali e dintorni. Aggiornamento dati USDA.
5.1 Mais in Italy "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy"
6.1 FARM RUN La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR
7.1 Frutta italiana Macfrut, Ismea: cresce il valore dell'ortofrutta italiana
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170514-COP

 

Domenica, 14 Maggio 2017 08:56

Cereali e dintorni. Aggiornamento dati USDA.

Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità. Aggiornamento dati USDA

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 maggio 2017

20170511-usda

 

Indicatori internazionali 11 maggio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1005 punti, il petrolio è attorno a 47,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,08760.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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