Solo il latte spot, nella settimana in corso, ha registrato variazioni negative. Stazionari i listini di burro, Parmigiano e Grana.

di Virgilio Parma 12 settembre 2017 -

LATTE SPOT Dopo la pausa si inverte la tendenza per il latte spot. Il latte crudo spot nazionale cede l'1,12% e si colloca tra 45,36 e 45,88/100 litri di latte. In flessione anche il listino del latte intero pastorizzato spot estero (45,36-46,40/100 litri latte). Flessione ben più marcata per il latte scremato pastorizzato estero che scende tra 18,11 e 19,15¬/100 litri di latte (-2,70%).

BURRO E PANNA Prosegue per la seconda ottava la fase si stasi per il burro. Stazionari anche i listini della crema a uso alimentare milanese seguita alla pari dalla panna veronese. Stazionari anche i listini dello zangolato quotato alle borse di Parma e di Reggio Emilia.

Borsa di Milano 11 settembre: (=)
BURRO CEE: 6,45 €/kg.
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/kg..
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,26 €/kg. (=)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13 €/kg. (=)

Borsa Verona 11 settembre: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (=)

Borsa di Parma 08 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.

GRANA PADANO 11/9/2017 - Nessuna variazione registrata alla borsa milanese per il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 08/09/2017 Anche i listini del Parmigiano non mostrano variazioni segnando i medesimi valori dal 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)

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Editoriale: La libertà di stampa e di opinione è solo di sinistra?. - Flessione per crema e panna., - Cereali e dintorni. Mercati, il cambio la fa da padrone. Superata quota 1,20 - Basko ritira Penne Bio e Profiteroles a titolo precauzionale - Ministero Salute: richiamato lotto di formaggio "Taleggio" per sospetta presenza di Listeria monocytogenes - Esselunga ritira uno specifico lotto di funghi champignon. Data di scadenza errata.

SOMMARIO Anno 16 - n° 36 10 settembre 2017
1.1 editoriale
La libertà di stampa e di opinione è solo di sinistra?.
2.1 lattiero caseario Flessione per crema e panna.,
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati incerti con alcuni segnali rialzisti.
4.1 sicurezza alimentare Basko ritira Penne Bio e Profiteroles a titolo precauzionale
4.2 sicurezza alimentare Erba velenosa negli spinaci
5.1 Pomodoro Pomodoro. Rabboni: "Bene etichettatura anche per i derivati".
5.2 sicurezza alimentare Ministero Salute: richiamato lotto di formaggio "Taleggio" per sospetta presenza di Listeria monocytogenes
6.1 pomodoro filiera Il Consorzio Casalasco del Pomodoro acquista lo storico marchio De Rica
6.2 alimentazione e salute Elogio della gruviera
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati, il cambio la fa da padrone. Superata quota 1,20
8.1 imprese giovanili Ancora in calo le imprese giovanili. Crescono le agricole.
8.2 sicurezza alimentare Esselunga ritira uno specifico lotto di funghi champignon. Data di scadenza errata
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

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Pomodoro. Rabboni: "Bene l'impegno del ministro Martina per l'etichetta d'origine obbligatoria anche per i derivati del pomodoro. L'OI del Nord Italia è favorevole e pronta per la sperimentazione"

Parma 4 settembre 2017 - "Accogliamo con grande favore l'impegno del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina per l'estensione dell'obbligo di indicazione di origine in etichetta anche per i derivati del pomodoro, un provvedimento che come OI ci vede da tempo favorevoli anche in termini di disponibilità per una prima concreta sperimentazione come filiera in accordo con lo stesso ministero dell'Agricoltura".
Ha commentato con queste parole Tiberio Rabboni, presidente dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia, le dichiarazioni del ministro Martina che, nel giudicare positivamente l'acquisizione del marchio De Rica da parte del Consorzio Casalasco del pomodoro, ha parlato espressamente della volontà di estendere l'etichettatura di origine anche al settore del pomodoro dopo quanto già avvenuto per latte, pasta e riso.
"L'indicazione dell'origine del pomodoro in etichetta – ha aggiunto Rabboni – può tutelare il made in Italy e i consumatori e valorizzare ulteriormente la qualità della produzione del Nord Italia. La dichiarazione del ministro arriva dopo l'approvazione, un mese fa, da parte della Commissione agricoltura di una risoluzione proposta dal deputato Giuseppe Romanini con la quale si è impegnato il Governo a convocare con la massima sollecitudine un tavolo di confronto con tutti i soggetti della filiera del pomodoro da industria con l'obiettivo di adottare i provvedimenti necessari al fine di estendere anche a questo settore l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di produzione e l'origine della materia prima. Sono tutti segnali positivi – ha concluso Rabboni – in linea con la posizione assunta da tutta la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia".
Nello specifico l'OI chiede che a livello europeo – come proposto in occasione dell'audizione alla Commissione agricoltura della Camera di fine giugno - sia introdotto l'obbligo di indicazione del Paese di origine della materia prima agricola utilizzata, con la facoltà per i produttori di ricorrere ad una delle seguenti diciture:
"singolo paese di origine europeo", se tutta la materia prima giunge da un unico paese;
"origine in Ue", quando la materia prima agricola proviene da due o più paesi dell'Ue, ma solo da essi;
"origine Extra Ue", quando anche solo una quota della materia prima proviene da paesi ExtraUe;
"origine in un singolo paese Extra-Ue" quando la materia prima proviene da uno specifico paese Extra-Ue.
Contestualmente l'OI esprime soddisfazione anche per l'accordo che ha portato uno dei propri soci, il Consorzio Casalasco del pomodoro, ad acquisire il marchio De Rica rafforzando così il valore della produzione made in Italy.

Domenica, 10 Settembre 2017 06:54

Elogio della gruviera

Per ricercatori coreani fa bene alla salute. Tra i superfood che sfaterebbero il mito della dannosità e che sarebbero invece un toccasana anche black pudding (salsiccia inglese), riso, fragole e mango

Mentre tanti nutrizionisti descrivono il formaggio come uno dei nemici della nostra salute, una ricerca della Korea University di Seoul, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, ha dimostrato che vi sarebbero alcuni tipi, come la gruviera, il tipico formaggio svizzero, che potrebbero addirittura far bene.

Sarebbe la presenza delle sostanze probiotiche nel classico formaggio con i buchi a farla addirittura associare ad una maggiore longevità. Secondo l'equipe coreana, infatti, i batteri impiegati nella fermentazione della gruviera sono in grado di abbassare il livello di infiammazione e migliorare il sistema immunitario.

L'esperimento è stato effettuato sui lombrichi ascaridi, ma il team è convinto che gli stessi risultati positivi si possano ottenere sugli esseri umani.

Il formaggio come l'Emmental non è l'unico alimento – solitamente considerato dannoso per la salute – a dividere il parere dei nutrizionisti. Anche il cosiddetto black pudding, ovvero la salsiccia tipica della «colazione» inglese, cucinata con grasso e sangue di maiale, è considerata un superfood da alcuni esperti culinari, grazie al suo elevato livello di magnesio, potassio, calcio e proteine.

È inoltre un alimento quasi completamente privo di carboidrati, dunque ideale per chi segue una dieta dimagrante. Un altro supercibo assai comune nelle nostre cucine è il riso, i cui chicchi sono, secondo gli scienziati, la chiave per perdere il peso in eccesso e trovare la forma fisica perfetta.

Tra le ragioni vi è anche il fatto che, coloro che mangiano riso (bianco o integrale) tutti i giorni, tendono anche a consumare generalmente più frutta e verdura.

Aggiungiamo alla lista delle delizie le fragole e il mango, ricchissimi di vitamine, fibre e tante altre proprietà benefiche per il nostro organismo.

Al di là dei falsi miti e delle ricerche contrastanti, la migliore soluzione per evitare danni alla propria salute, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è sempre nel non esagerare e nel tenere una dieta comunque sempre equilibrata.

I mercati delle materie prime, pur essendo risaliti più che discesi negli ultimi giorni, non sembrano avere forza sufficiente per spingersi oltre e tantomeno per cedere al ribasso.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 8 settembre 2017 -
Il fattore che prevalentemente sta influenzando il mercato e perciò l'economia in genere è senza ombra di dubbio il cambio Euro Dollaro, o meglio la relativa debolezza di quest'ultimo.

Anche i Fondi d'investimento sembrano avere perso "smalto" nei loro investimenti sulle commodities agricole.
Cause, presunte o reali, che comunque portano ad una certa stagnazione del mercato, anche se da più parti i valori vengono reputati ancora bassi.

Per avere un quadro più chiaro sulla situazione delle produzioni occorre attendere i dati USDA del 12/09 le cui novità sono facilmente individuabili in "raccolti buoni ma non ottimi".

Le tensioni geopolitiche comunque non aiutano a meglio comprendere quali tendenze i mercati prenderanno.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico nulla da segnalare, con i consumi che restano a livelli minimali e i prezzi ne sono la conferma più palese:
Mais da 175 euro partenza sino a 192 euro arrivo, l'orzo da 170 a 176 euro arrivo, grano di base da 180 a 185 euro arrivo, sui porti franco partenza lo zootecnico quota 172 euro, sorgo 180/185 euro arrivo.
Per le farine di soya si va dai 296 euro partenza della 44 ai 305 della farina di soya proteica da pronto sino anche a dicembre 2017, per il 2018 la proteica gira a 312 euro partenza ai porti, di conseguenza anche gli altri proteici hanno prezzi bassi, colza da 215 a 225 euro partenza in base ai vari siti di stoccaggio e produzione, farine di girasole proteico da 175 a 178 euro partenza in base alle varie qualità e periodi, il girasole proteine 28 a 130 euro partenza, il lino a 350-380 arrivo in base alle qualità.
I cruscami hanno invece hanno definitivamente cessato di scendere, in quanto sono in corso esportazioni di crusca in pellet, mentre si sta invece indebolendo il mercato dei farinacci di tenero e di duro.
Teso il mercato dei sottoprodotti della lavorazione del riso, in attesa che inizi la nuova campagna di raccolta e lavorazione.

Il mercato delle bioenergie ha approfittato del calo dei cruscami, e continua la sua ricerca di mais inquinato da B1.

Indicatori internazionali 08 settembre 2017


l'Indice dei noli è leggermente cresciuto a 1296 punti, il petrolio è attorno a 49,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,2061.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Difficile, al momento, individuare le motivazioni che hanno condotto al manifestarsi di segnali rialzisti. Il mercato potrebbe essere semplicemente risalito perché "giudicato" troppo basso.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 6 settembre 2017 -
Ieri sera il mercato ha dato un forte segno di discontinuità chiudendo con sensibili rialzi:

SEMI sett 960,4 (+18,4) nov 968,4 (+19) gen 978,2 (+19) mar 987,4 (+19)
FARINA sett 302,8 (+9,6) ott 304,8 (+9,3) dic 308 (+9,2) gen 309,4 (+9)
OLIO sett 35,10 (-0,21) ott 35,19 (-0,23) dic 35,44 (-0,23) gen 35,59 (-0,23)
CORN sett 344,2 (+4,2) dic 358,4 (+3,2) mar 371 (+3,2) mag 378,4 (+3,2)
GRANO sett 430,4 (+10) dic 443 (+4,2) mar 463,2 (+3,2) mag 475,2 (+2,2)

Osservazioni particolari a giustificare un tale ribalzo non se ne trovano nè nei fondamentali e nemmeno nelle previsioni meteo che indicano per la prossima quindicina un tempo siccitoso in alcuni stati. L'ipotesi più probabile è che i valori siano ancora bassi e siano state effettuate operazioni di ricopertura.

Il momento congiunturale di incertezza è confermato dal mercato telematico che sta segnando un andamento misto per il seme di soya, esclusivamente al ribasso per farina e mais, e misto per il grano.

Il punto fondamentale è comprendere se il mercato all'origine stia avvicinandosi al momento di svolta oppure no. Come si diceva i fondamentali non hanno motivo di spingere al rialzo, merce non ne manca e gravi danni nei raccolti non se ne registrano, pur non essendo una campagna da record.

Dopo le chiusure dei mercati sono uscite le cifre dell'USDA sulla valutazione dello stato dei raccolti.

Il "buono/eccellente" del corn è dato al 61% contro il 62 % della scorsa settimana (74% lo scorso anno). Quello del seme di soia è dato a 61% e cioè invariato dalla scorsa settimana (73% lo scorso anno). Come si vede sono valutazioni che non giustificano un movimento rialzista così sensibile.
Le scorte mondiali sono ottimali.
Il mercato potrebbe essere semplicemente risalito perché "giudicato" troppo basso.
Non si può escludere che le tensioni geopolitiche stiano influenzando le tendenze di mercato.

Per quanto riguarda il mercato domestico nulla da segnalare. Il raccolto del mais, pur quantitativamente inferiore a quello dello scorso anno, non sembra subire il calo drammatico che si ipotizzava prima dell'inizio delle operazioni di raccolto.
Il mercato delle bioenergie sta approfittando del calo dei cruscami e del mais inquinato da B1 presente con una certa consistenza sul mercato.

Indicatori internazionali 6 settembre 2017


l'Indice dei noli è leggermente e risalito a 1215 punti, il petrolio è attorno a 49,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,19212.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 05 Settembre 2017 20:34

Flessione per crema e panna.

Parmigiano e Padano mantengono le quotazioni. Invariato il burro tranne lo zangolato di Parma che registra un leggero rimbalzo. Cede la panna.

di Virgilio Parma 05 settembre 2017 -

LATTE SPOT Momento di pausa per il latte spot. Il latte crudo spot nazionale conferma le quotazioni veronesi della scora ottava comprese tra 45,88 e 46,40€/100 litri di latte. Invariato anche il listino del latte intero pastorizzato spot estero (45,88-46,91€/100 litri latte) così come pure il latte scremato pastorizzato estero che si mantiene tra 19,63 e 20,70€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA La notizia è la settimana di pausa che coinvolge il burro dopo la cavalcata che ha portato i prezzi alle stelle. Cede invece la crema a uso alimentare seguita dalla panna veronese. Nuovo balzo in avanti per il burro zangolato di Parma.

Borsa di Milano 4 settembre: (=)
BURRO CEE: 6,45 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,26 €/Kg. (-)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 4 settembre: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 01 settembre 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 settembre 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,50 - 4,50 €/kg.

GRANA PADANO 04/9/2017 - La fase di stasi del Grana Padano dura dal 11 agosto.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 01/09/2017 Prosegue la fase di stazionarietà dei listini del Parmigiano, ormai fermo dal 30 giugno scorso.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)

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20170905-PRRE sett17

 

La cooperativa, che conta numerosi soci e uno stabilimento produttivo anche nel parmense, espande i propri orizzonti rafforzando la propria presenza sul mercato premium

Il Consorzio Casalasco del Pomodoro, che conta numerosi soci e uno stabilimento produttivo anche nel parmense (Fontanellato), nei giorni scorsi ha siglato l'accordo definitivo per l'acquisto del marchio De Rica da Generale Conserve S.p.A.

L'operazione, che riporta lo storico marchio nella zona tipica della produzione di pomodoro, decreta il ritorno di un altro importante brand italiano direttamente in mano al mondo agricolo, espressione di una filiera tutta italiana con un forte legame con il proprio territorio di origine.

De Rica, marchio nato agli inizi degli anni sessanta e da sempre sinonimo di prodotti genuini e di alta qualità, grazie anche al rilancio avviato dal 2013 da Generale Conserve, gode di forte notorietà in Italia come in vari Paesi esteri ed è collocato nel segmento premium del mercato delle conserve vegetali.

Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco, ha commentato così l'operazione: «Con questa acquisizione la Cooperativa valorizzerà ulteriormente il prodotto dei propri soci, dimostrando ancora una volta una visione lungimirante. Un bell'esempio di come il mondo agricolo italiano investe per crescere e rafforzare la propria filiera, a tutela delle proprie aziende e dei consumatori».

«De Rica - prosegue Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco – è un marchio storico italiano che si identifica perfettamente in quelli che sono i nostri valori aziendali. Tradizione, origine, legame con il territorio e alta qualità dei prodotti saranno gli elementi distintivi su cui punteremo per rafforzare ulteriormente la nostra presenza nella fascia alta del mercato dei derivati del pomodoro già presidiata col marchio Pomì».

Il Consorzio Casalasco del Pomodoro, prima filiera italiana nella coltivazione e trasformazione di derivati del pomodoro, oggi conta 370 aziende agricole associate che coltivano 7.000 ettari di terreno dislocati nella pianura Padana tra le province di Cremona (dove ha sede a Rivarolo del Re), Parma, Piacenza e Mantova. Una terra che oggi permette alle 550.000 tonnellate di pomodoro fresco raccolto di essere trasformato nei 3 stabilimenti di proprietà della cooperativa in prodotti esportati in circa 60 Paesi nel mondo.

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Editoriale: Scontro tra civiltà. - Burro, star del mercato lattiero caseario. - Cereali e dintorni. Mercato in attesa dei dati del Pro Farm Tour. - uova contaminate: la situazione in Emilia Romagna - Nuove regole per il trasporto di animali da allevamento - Cereali e dintorni. Mercati in rialzo. Nuovo prelievo all'importazione extra UE. - come cambia la geografia del vin -

SOMMARIO Anno 16 - n° 35 3 settembre 2017
1.1 editoriale
Scontro tra civiltà.
2.1 lattiero caseario Burro, star del mercato lattiero caseario.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato in attesa dei dati del Pro Farm Tour.
4.1 sanità Uova contaminate: la situazione in Emilia Romagna
5.1 Trasporto animali Nuove regole per il trasporto di animali da allevamento
5.2 scandalo uova Uova e ovoderivati al Fipronil. Arrivano i provvedimenti di Bruxelles
6.1 sicurezza alimentare I supermercati Simply e Auchan richiamano 9 lotti di probiotici
6.2 alimentazione e sicurezza Naturasi: ritirato Pesto alla genovese
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in rialzo. Nuovo prelievo all'importazione extra UE.
8.1 economia turismo Riviera romagnola: +10,5% di presenze tra gennaio e luglio
8.2 vino come cambia la geografia del vino
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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20170903-cibus-cop 

 

A partire dal 1 settembre, è in vigore un nuovo prelievo per l'importazione di cereali mais sorgo da paesi extra EU. Mercati in risalita.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 1 settembre 2017 -
Il Chicago Board, che da giorni "sonnecchiava", ha avuto un sussulto con una seduta rialzista nella giornata di giovedi scorso. I probabili motivi hanno diverse origini: il giovedì vengono rese ufficiali le vendite settimanali che sono state buone fatta eccezione per l'olio, i fondi, essendo l'ultimo giorno del mese, hanno ricoperto vecchie vendite lucrando sui differenziali, infine lunedì il mercato sarà chiuso in occasione della festa del lavoro a stelle e strisce.

Alcuni valori:
SEMI sett 936,2 (+13,2) più 4,0 euro nov 945,2 (+12) gen 944,6 (+12)
FARINA sett 294,3 (+1,9) più 1,76 euro ott 296,5 (+1,9) dic 299,5 (+2,1)
OLIO sett 34,71 (+0,38) ott 34,81 (+0,31) dic 35,06 (+0,37)
CORN sett 342,2 (+12,6)più 4,2 euro dic 357,6 (+12,2) mar 370,4 (+12,2)
GRANO sett 410,2 (+6,6) più 2,0 euro dic 434,4 (+4,6) mar 457 (+4,2)

In mattinata di venerdi l mercato telematico era in territorio positivo ma è ancora presto per affermare che il mercato sia orientato a una svolta.

A partire dal 1 settembre, è in vigore un nuovo prelievo per l'importazione di cereali mais sorgo da paesi extra EU di 10,95 euro tonnellata, con qualche variazione in diminuzione in base ai porti di origine e di sbarco, ma l'intento protezionistico sulle produzioni europee è chiaro.
Di certo questo influirà sul mercato domestico, indipendentemente dalla qualità, ma anche sul mercato interno del vecchio continente.

Le indicazioni dal mercato interno sono:
per il mais sussiste grande confusione, sia di valori sia di qualità e questo vale anche per il grano. L'orzo è stazionario, i cruscami iniziano a dare segni di resistenza alla loro caduta, i foraggi sentono l'influenza degli acquisti del sud Italia e del Nord Africa. Si registra una forte tensione sul mercato della farina soya convenzionale ogm free dovuto al persistere del corto di merce in attesa dell'inizio della nuova campagna. Mentre per il mercato delle polpe si sta assistendo a trattative solo sulla produzione nazionale, in attesa della nuova merce estera che arriverà solo ad ottobre inoltrato.

I problemi logistici di agosto dovrebbero a breve scomparire anche se rimarranno i fattori connessi alle difficoltà di completare o camion di ritorno su gomma a causa ridotte esportazioni.
Il mercato delle bioenergie sta approfittando del calo dei cruscami (che forse sta concludendo il ciclo) e del mais inquinato da B1 presente con una certa consistenza sul mercato, per quanto anche questo prodotto risentirà dell'effetto protezionistico.

Indicatori internazionali 01 settembre 2017


l'Indice dei noli è leggermente sceso a 1184 punti, il petrolio è attorno a 46,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,189035.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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(Camerano AN, 1 settembre 2017). Non è solo una rivoluzione in vigna: la tropicalizzazione del clima contribuisce a cambiare anche gusti e abitudini al consumo di vino rosso, specie in Italia e in Europa. Lo rileva – al convegno 'Rosso come il vino' organizzato oggi a Camerano (AN) dall'Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) per il 50° anno della Doc del Conero – l'analisi di Nomisma-Wine Monitor sugli scenari evolutivi del prodotto storico della nostra enologia.

E se la domanda esplode a Oriente e cresce ancora in Canada e Usa, diminuisce invece in Europa e soprattutto in Italia. Dove i bianchi, con un sorpasso storico, battono al fotofinish i rossi nei consumi rilevati lo scorso anno (40,6% per i bianchi fermi, 40,2% per i rossi fermi). Complice, la progressiva contrazione della domanda interna e il relativo calo delle vendite (-14%) nell'ultimo quinquennio. All'estero va meglio grazie alla crescita (+50%) del prezzo medio negli ultimi 10 anni, ma – secondo l'analisi presentata nell'ambito di Collisioni Marche – per vincere occorre spostare l'obiettivo più a Est, dove la domanda corre. "Assistiamo a una repentina migrazione della domanda di vino rosso – ha detto il direttore di Imt, Alberto Mazzoni – e alcuni nostri mercati storici sono depressi. In Germania negli ultimi 5 anni i volumi globali di rossi fermi importati sono calati del 7%, in Svizzera del 9% e in Gran Bretagna del 10%; allo stesso tempo volano quelli di Giappone (+26%), Cina (+25%) e Corea del Sud (+16%), oltre a Canada (+16%) e Usa (+11%). Anche per questo come Istituto marchigiano di tutela vini abbiamo intensificato l'azione sui Paesi terzi emergenti, destinando circa il 40% dei fondi della misura Ocm Promozione a Cina, Giappone, Russia e India, ma senza dimenticare Stati Uniti (34,5%) e Canada (19,3%)". Per il responsabile di Nomisma-Wine Monitor, Denis Pantini: "Sebbene nell'ultimo quinquennio le dinamiche di crescita dell'export italiano di vini rossi imbottigliati siano state nettamente inferiori a quelle degli spumanti (18% contro 118%), questa categoria continua a rappresentare il 41% di tutto l'export in valore di vino dall'Italia, compresi gli sfusi. È tuttavia innegabile come sia sul mercato nazionale che in quelli più tradizionali europei (Germania e UK), i consumi di vino rosso stiano diminuendo mentre aumentano nei mercati asiatici, in Nord America e in Scandinavia dove il vino rosso viene maggiormente apprezzato per motivi salutistici, di maggior facilità nell'abbinamento alla cucina locale ed anche per ragioni climatiche - come nel caso del Canada o dei Paesi scandinavi - o "scaramantiche" (Cina). Questi cambiamenti di mercato implicano necessariamente modifiche nell'approccio e nelle strategie dei produttori di rossi italiani, il che non significa snaturare né il prodotto né le proprie tradizioni ma ragionare sul potenziale delle altre leve di marketing".

L'Italia dei vini rossi mantiene la leadership mondiale nella produzione mentre rimane dietro la Francia nelle esportazioni, con 2,3 miliardi di euro di vendite dell'imbottigliato all'estero nel 2016 contro i 3,7 miliardi dei transalpini. Un divario rimasto quasi invariato negli ultimi anni, in cui però si è ristretta la forbice del prezzo medio a vantaggio dell'Italia: se nel 2011 un litro di rosso francese valeva in media il 35,6% in più di quello italiano, oggi la differenza si è ridotta al 20,7%. Tra i principali consumatori globali, la Cina consolida il primo posto con 16 milioni di ettolitri di vino consumati nel 2016, davanti a Usa, Francia, Italia e Germania, dove la domanda vale meno della metà rispetto a quella del Paese del Dragone. Nello speciale confronto Francia-Italia, tra le Dop stravince il Bordeaux che nel 2016 ha registrato un valore di 1,6miliardi di euro. Segue la Toscana con 531 milioni di euro, la Borgogna con 352 milioni di euro (con un super prezzo medio: 23,5 euro al litro), il Veneto a 272 milioni di euro e il Piemonte con 243 milioni di euro. La ricognizione sui valori esportati nei primi 5 mesi di quest'anno vede infine la Francia allungare le distanze, con un export dei fermi imbottigliati a +19,4% sul 2016 e l'Italia a +4,4%.

ROSSO CONERO
Cinquantenne, proviene dal Centro-Sud, con un reddito medio alto e padre di famiglia, consuma - soprattutto a casa - oltre 4 bicchieri di Rosso Conero alla settimana, è di origini marchigiane o è stato nelle Marche in vacanza o per lavoro. È il profilo del consumatore italiano di Rosso Conero in un'indagine realizzata da Nomisma-Wine Monitor e presentata oggi a Camerano (AN), in occasione dei 50° compleanno dal riconoscimento della Doc. Secondo la survey, pur essendo un prodotto di nicchia (49 produttori di uve, 45 imbottigliatori e 12.500 ettolitri certificati), il Rosso Conero vanta una caratterizzazione e una riconoscibilità forte se è vero che - dopo il Verdicchio e assieme al Rosso Piceno – è il vino regionale più conosciuto tra i consumatori, che lo acquistano per la propria territorialità e popolarità. Per il direttore di Imt, Alberto Mazzoni: "Stiamo lavorando molto sulla qualità di un prodotto molto particolare, e i risultati si stanno notando, ora serve puntare sul marketing e su una maggiore presenza nel fuori casa, anche perché stiamo riscontrando un buon apprezzamento da parte dei millennials".

I supermercati Simply e Auchan richiamano 9 lotti di probiotici Bontà Viva Bifidus Fibre Avena-Noci e Bifidus Fibre Cereali per errata etichettatura. Il prodotto presenta il GLUTINE! Sono a rischio coloro che soffrono di allergia. Il richiamo riguarda il Canale IPER di tutta Italia e SUPER di tutta Italia tranne la Sicilia

La comunicazione è stata diffusa sui siti della catena di supermercati Simply e Auchan e riguarda solo i consumatori allergici al GLUTINE.
I prodotti interessati sono 9 lotti di probiotici Bontà Viva Bifidus Fibre Avena/Noci e Bifidus Fibre Cereali.
I supermercati precauzionalmente hanno già attivato le procedure di ritiro dei prodotti dalla vendita.

Nello specifico sono i prodotti con denominazione di vendita: PROBIOTICI BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "AVENA NOCI" – PROBIOTICI BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "CEREALI" Marchio del prodotto: BONTA' VIVA Lotti interessati (coincidono con la scadenza): 31/08/2017 – 07/09/2017 – 15/09/2017 – 21/09/2017 – 26/09/2017 – 01/10/2017 – 02/10/2017 – 08/10/2017 – 12/10/2017 EAN: BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "AVENA NOCI" 8005377005322 / BONTA' VIVA BIFIDUS FIBRE "CEREALI" 8005377005308. Ragione sociale commercializzante: Senoble Italia Spa. Bollo di identificazione dello stabilimento: IT 05 87 CE.o Senoble Italia Spa Via Molinetto, 76 – 31030 Borso del Grappa (TV) tel.0423/910222 – fax 0423/542000 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Motivo del Richiamo: ETICHETTATURA NON CONFORME : Presenza dicitura "senza glutine" mentre tra gli ingredienti è presente il glutine, con conseguente rischio per i soggetti allergici. Popolazione interessata: Soggetti intolleranti o allergici al GLUTINE. L'ingestione di cibi contenenti sostanze con potere antigenico non è cosa da prendere alla leggera, perché potrebbe causare degli effetti che si manifestano rapidamente subito dopo l'ingestione di un particolare alimento ed è quindi più facile collegarli al cibo ingerito. Le reazioni dell'organismo oltre ad essere immediate sono, di solito, violente. La reazione allergica produce shock anafilattico e di solito risponde ai tradizionali Test Allergici Cutanei e quindi, è anche relativamente più facile da individuare. Per shock anafilattico si intende una sindrome clinica provocata da esposizione ad un allergene, è la reazione più grave e può, se non curato, portare alla morte.

È molto meno frequente delle intolleranze alimentari (su 50 casi, solo 10 sono allergie). Può portare anche alla morte, mentre è molto raro che le intolleranze alimentari possano causare il decesso di una persona. I sintomi delle allergie alimentari sono simili a quelle provocate a chi soffre di allergia ai pollini: sono comuni gli arrossamenti pruriginosi della pelle, gli eczemi, le eruzioni o i gonfiori, l'orticaria, arrossamenti e bolle, le dermatiti; ma anche irritazione delle labbra e della bocca o problemi respiratori (riniti, congiuntiviti, asma) o problemi gastrointestinali (nausea, vomito, dolori addominali e diarrea). Per tale ragione è facile capire quanto la "sicurezza" di un alimento sia fondamentale per un soggetto allergico ... sicurezza che dovrebbe derivare dalla lettura attenta delle etichette.

Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che, rimarcando l'allerta di Simply e Auchan , invita i consumatori allergici a non utilizzare i prodotti e a contattare e a restituire le confezioni al punto di vendita per la sostituzione.Trattandosi di un problema rilevante, le aziende hanno avviato anche una campagna di richiamo avvisando i clienti in rete. Il richiamo riguarda il Canale IPER di tutta Italia e SUPER di tutta Italia tranne la Sicilia.

I supermercati Simply e Auchan, a scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei propri clienti, raccomanda ai clienti allergici o intolleranti al GLUTINE, che hanno acquistato il prodotto con medesimi lotti di appartenenza, di non consumarlo e di riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Tutte le persone che non sono allergiche o intolleranti al GLUTINE possono consumare il prodotto!

Il Ministero della Salute, in data di ieri ha diffuso un comunicato nel quale ha fatto conoscere le determinazioni della Commissione Europea in relazione a quello che ormai è un vero e proprio scandalo globale dell'alimentare, quale quello delle uova e ovoderivati contaminate all'insetticida Fipronil.

Di seguito il testo del comunicato che illustra, senza entrare nel dettaglio, la strategia che verrà adottata dall'UE, ma anche dagli stati membri per tutelare la salute dei consumatori e secondo Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", anche per evitare di gettare benzina sul fuoco sugli allarmismi che si sono sviluppati anche a causa dei ritardi da parte delle autorità sanitarie, su tutte il nostro Ministero della Salute che dopo i sequestri effettuati negli ultimi giorni, da Nord a Sud, ha dimostrato di aver errato nella valutazione del problema.

È chiaro, però, che con una strategia complessiva europea, con l'intensificarsi dei controlli a tutti i livelli ed un'implementazione più rapida di allerte, richiami e ritiri come quelli preannunciati, i consumatori adesso potranno stare più tranquilli.

"Ha avuto luogo oggi a Bruxelles la riunione del Comitato PAFF, nella Sezione che si occupa della sicurezza tossicologica nella catena alimentare. La riunione era stata convocata per discutere di aspetti tecnici correlati alla crisi interessante gran parte dell'Unione Europea, conseguente alla contaminazione da fipronil in allevamenti destinati alla produzione di uova. Sono state assunte decisioni miranti a garantire una maggiore omogeneità nell'approccio al problema e nelle iniziative assunte dagli Stati Membri. In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo e il conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, le modalità di gestione degli animali e delle uova negli allevamenti interessati dalla contaminazione, sono stati stabiliti i fattori di concentrazione da applicare per la valutazione di conformità degli ovoprodotti. Inoltre, la Commissione europea ha chiesto agli Stati Membri di raccogliere dati nell'ambito di un piano di monitoraggio ad hoc per il settore delle ovaiole in allevamento, sulle uova e sulle carni di ovaiole al mattatoio, per la ricerca anche di altri potenziali antiparassitari contaminanti. Infine è stato richiamato l'obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare, alla luce delle comunicazioni sin qui diffuse, misure idonee ad assicurare l'immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri. Il Ministero della salute italiano ha attivamente partecipato alla discussione, descrivendo le iniziative già assunte, esprimendo la propria posizione favorevole alla più ampia armonizzazione dell'approccio alla crisi e assicurando la piena disponibilità a proseguire nell'attività, in collaborazione con le altre strutture del sistema di sicurezza alimentare nazionale e comunitario, anche sulla base di quanto deciso oggi."

Dal 2 settembre, il documento di accompagnamento va compilato online. Lo prevede il decreto del ministero della Salute del 28 giugno 2016

Nuove regole in arrivo per chi trasporta animali da allevamento. Dal 2 settembre, il documento che accompagna gli animali nei loro spostamenti dovrà essere compilato solo in formato elettronico. Come previsto dal decreto del ministero della Salute del 28 giugno 2016, dunque, il "modello IV", per gli addetti ai lavori meglio noto come "modello rosa" diventa informatizzato.

COME FUNZIONA IL NUOVO SISTEMA Innanzitutto, è necessario che i capi di bestiame siano registrati nella Banca dati nazionale, perché è da lì che si recuperano gli elementi per compilare il modello. Se lo spostamento dei capi allevati è verso i macelli, la compilazione deve essere fatta dal solo allevatore, in quanto non occorre l'autorizzazione del Servizio veterinario AUSL. Se invece gli animali vengono spostati verso un'altra stalla, o verso pascoli e stalle di sosta - le cosiddette movimentazioni "da vita" - occorre l'autorizzazione dell'AUSL, chiamata a validare il modello online già compilato dall'allevatore.

LA COMPILAZIONE ONLINE L'allevatore che intende compilare il "modello IV" in autonomia deve avere la smart card ed essere registrato alla Banca dati nazionale (per info su come ottenerla è attivo un help desk telefonico al numero verde 800 08 22 80 che risponderà dal lunedì a venerdì dalle 8 alle 20). Per la compilazione, l'allevatore può anche rivolgersi – previo pagamento del corrispettivo - in primo luogo a organizzazioni professionali e a veterinari aziendali riconosciuti, oppure anche ai servizi veterinari dell'AUSL. Informazioni su sedi e orari di apertura dei servizi dell'AUSL di Parma sono disponibili nel sito www.ausl.pr.it 

I DOCUMENTI Nel momento in cui i capi devono essere caricati sui mezzi di trasporto, al posto delle quattro copie cartacee in cui veniva prodotto il "modello IV", dal 2 settembre ne viene stampata e sottoscritta una sola copia, composta di sei fogli, che accompagna gli animali durante il trasporto e che viene consegnata al destinatario (macello o stalla), che provvede ad archiviarla.

E IN CASO DI VARIAZIONI? Se si rende necessario apportare delle modifiche rispetto a quanto inserito online, nell'immediato, sul documento cartaceo, è possibile inserire le variazioni, che andranno però registrate online entro 7 giorni.

COS'È IL MODELLO IV E' il documento che certifica i movimenti dei capi allevati e contiene le informazioni di identificazione (parte A), le dichiarazioni per il macello riguardo ai trattamenti farmacologici o con sostanze vietate (parte B), la destinazione (parte C), i dati del trasportatore (parte D) e l'attestazione sanitaria del veterinario ufficiale relativa allo stato sanitario dell'allevamento e dei capi (parte E). Fino a ora doveva essere sempre compilato in almeno 4 copie (stalla di partenza, Asl di partenza, ditta di arrivo, Asl di arrivo). Dal 2 settembre, con la compilazione online verrà stampato in una sola copia, composta di sei fogli.

Mercoledì, 30 Agosto 2017 05:56

Burro, star del mercato lattiero caseario.

Il burro guadagna altri centesimi e porta l'incremento, rispetto all'anno precedente a +124,31% (burro zangolato). Cresce solo il latte spot nazionale. Padano e Parmigiano ancora stazionari.

di Virgilio Parma 30 agosto 2017 -

LATTE SPOT Non si arresta l'avanzata del latte spot nazionale. Il latte crudo spot nazionale guadagna ancora lo 0,56% e si posiziona tra 45,88 e 46,40€/100 litri di latte. Invariato il latte intero pastorizzato spot estero (45,88-46,91€/100 litri latte) e analogo andamento per il latte scremato pastorizzato estero che si mantiene tra 19,67 e 20,70€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Continua a sorprendere la poderosa ascesa del burro che in un anno ha più che raddoppiato il prezzo. Alcuni analisti ritengono che sia dovuto all'abbattimento dei pregiudizi nutrizionali che hanno per molti anni condizionato l'utilizzo di questo straordinario alimento. In salita anche crema e panna.

Borsa di Milano 28 agosto: (+)
BURRO CEE: 6,45 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,10 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 4,90 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,30/Kg. (+)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 28 agosto: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,23 - 3,28 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 25 agosto 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 22 agosto 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 - 4,44 €/kg.

GRANA PADANO 28/8/2017 - Listini fermi al 11 agosto alla borsa di Milano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 25/08/2017 Nessuna variazione rilevata alla borsa comprensoriale di Parma lo scorso 25 agosto.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)

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Sanità. Uova contaminate da Fipronil: su 81 rilevamenti al momento sono 6 i campioni positivi. Gli assessori Venturi e Caselli: "Livelli di contaminazione di molto inferiori ai limiti di tossicità".

Prosegue il Piano di campionamenti straordinario del Servizio sanitario regionale, nel giro di qualche giorno saranno verificati tutti i 137 allevamenti intensivi dell'Emilia-Romagna. Nei campioni trovati positivi, provenienti da allevamenti della provincia di Forlì-Cesena, i livelli di contaminazione sono molto inferiori a limiti di tossicità

Bologna – Su 81 rilevamenti effettuati in Emilia-Romagna su uova, prodotti ovo-derivati, pasta fresca all'uovo e carne di gallina, sono 6 i campioni trovati positivi al Fipronil, mentre altri 11 sono in attesa di conferma perché risultati positivi al primo test, al quale deve seguirne un secondo per avere la conferma definitiva.

"I livelli di contaminazione rilevati sono al di sotto delle soglie di tossicità definite, dal punto di vista scientifico, dal ministero - spiegano gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e all'Agricoltura, Simona Caselli-. Nei campioni trovati positividi produzione regionaleilivelli di contaminazione si attestano mediamente intorno allo 0,16 mg/kg, ben inferiori allo 0,72 mg/kg che corrisponde al limite di tossicità".

Sono i risultati ad oggi del Piano di campionamenti straordinario messo in campo dal Servizio sanitario regionale per fronteggiare l'emergenza del Fipronil nelle uova che dall'inizio di agosto ha riguardato alcuni Paesi dell'Unione Europea, in particolare Belgio, Olanda e Germania.
I sei campioni confermati, cioè per i quali è già stato effettuato il doppio test di verifica, provengono da alcuni allevamenti, di cui uno in Romania e gli altri nella provincia di Forlì-Cesena.

Nel giro di una decina di giorni tutti i 137 allevamenti avicoli intensivi situati in Emilia-Romagna saranno campionati.
Il percorso per le aziende in cui vengono trovati uova e prodotti derivati contaminati prevede il vincolo sanitario e quindi il blocco della commercializzazione delle uova, dei trattamenti agli animali e il blocco della macellazione per la vendita delle carni.

Uova contaminate, cronaca di quanto è avvenuto

Venerdì 11 agosto scatta l'emergenza Fipronil nelle uova. Il Piano ministeriale definisce l'emergenza correlata alla presenza di Fipronil nelle uova che ha riguardato alcuni Paesi dell'Unione Europea, in particolare Belgio, Olanda e Germania.

Lunedì 14 agosto, la Regione Emilia Romagna recepisce il Piano ministeriale e definisce un Piano di campionamento straordinario per la ricerca di Fipronil nelle uova, negli ovoprodotti, nelle carni avicole, nei prodotti composti a base di uova, negli allevamenti di ovaiole in Emilia-Romagna.

Mercoledì 23 agosto, blocco della commercializzazione a scopo cautelativo per quattro allevamenti avicoli dell'Emilia-Romagna dai quali provengono - oltre che da due allevamenti in altre regioni - le uova sgusciate liquide, vendute in Calabria, su cui sono state rinvenute tracce di Fipronil, anche se in percentuali che gli esperti giudicano molto al di sotto della soglia di tossicità

Giovedì 24 agosto gli assessori regionali alla salute Sergio Venturi e all'Agricoltura Simona Caselli incontrano i produttori di Assoavi e Unaitalia, confermando l'impegno della Regione a garantire produzioni sane.

Venerdì 25 agosto laRegione Emilia Romagna dispone una Integrazione al Piano di campionamento straordinario per la ricerca di Fipronil nelle uova, ovoprodotti, carni avicole, prodotti composti a base di uova, allevamenti di ovaiole in Emilia-Romagna. Si prevede di prelevare un campione di uova presso tutti gli allevamenti superiori ai 250 capi di galline ovaiole presenti nel territorio regionale. A seguito di segnalazione di positività a Fipronil in autocontrollo di una azienda operante nel Veneto, 13 allevamenti della nostra regione sono stati posti sotto vincolo e campionati.

Il fipronil e il campionamento
E' un antiparassitario vietato dal 2014 sulle produzioni vegetali, attualmente autorizzato solo quale antiparassitario per gli animali domestici. Il piano di campionamenti è in fase di avanzata realizzazione sul territorio emiliano-romagnolo. Da subito il Servizio sanitario regionale ha potenziato il sistema dei controlli, mettendo in campo una serie di campionamenti aggiuntivi ed assicurando nel contempo la massima collaborazione al Ministero della salute ed ai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità. /BM

Mercati ancora incerti. In attesa dei dati ufficiali del Pro Farm Tour l'attenzione si concentra sui fondi che hanno invertito la rotta e il cambio euro/dollaro che sfiora 1,20.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 28 agosto 2017 -
Il mercato attende le conclusioni del Pro Farm Tour:
- per il corn si attendono rese per acro differenti da quelle stimate-attese in precedenza. Si ipotizzano 353 milioni di tonnellate contro i 359 dell'USDA precedente e contro i 352 che avevano ipotizzato gli analisti;
- per il seme di soya 114 milioni di tonnellate contro i 119 dell'USDA , e i 118 previsti dagli analisti;
-per il grano invece pesano i numeri Russi e mondiali che schiacciano le quotazioni.

A aggravare l'incertezza è il forte rafforzamento dell'Euro sul Dollaro con il cambio che sfiora 1,20.
Il mercato telematico è in territorio positivo tranne che per il grano, sul quale incide, molto probabilmente anche l'uragano Harvey, che imperversando sul golfo dal Texas alla Florida, blocca o comunque rallenta i porti da cui partono molti imbarchi di soya e mais.

E' ormai accertato che l'impatto del cambio è il ribasso sui prezzi dei proteici, mentre è tutto da valutare sui prezzi futuri dei cereali a medio lungo termine. I fondi d'investimento hanno invertito la direzione orientandosi in senso ribassista.

Il "corto" del grano è passato da - 34.200 contratti a - 66.700. Il corn da un "lungo" di +39.800 ad un "corto" di - 17.700. Il "corto" del seme da - 14.400 a - 23.400.Il "corto" della farina da - 34.200 a -23.400.Il "lungo" dell'olio da + 46.000 a +44.000.

Indicatori internazionali 28 agosto 2017


l'Indice dei noli è leggermente sceso a 1209 punti, il petrolio è attorno a 48,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,19315.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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SOMMARIO Anno 16 - n° 34 27 agosto 2017 - Editoriale: Eureka, l'economia avanza! Oibò. -Torna a salire il latte spot e in parte anche il burro. - Cereali e dintorni. Mercato stazionario e in attesa. -Uova contaminate: la Regione decide a scopo cautelativo il blocco della commercializzazione per alcuni allevamenti - Cara Bolletta. Record europeo per le piccole imprese - Crolla in Italia la produzione di grano duro (-30%) - Uova, trovata seconda sostanza tossica. -Pomodoro: il grande nemico è la crisi idrica - Meuccio Berselli nominato dal Governo alla guida del più grande distretto idrografico d'Italia. -

SOMMARIO Anno 16 - n° 34 27 agosto 2017
1.1 editoriale
Eureka, l'economia avanza! Oibò.
2.1 lattiero caseario Torna a salire il latte spot e in parte anche il burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato stazionario e in attesa.
4.1 sanità Uova contaminate: la Regione decide a scopo cautelativo il blocco della commercializzazione per alcuni allevamenti
4.2 imprese e energia Cara Bolletta. Record europeo per le piccole imprese
5.2 grano duro Informatore Agrario. Crolla in Italia la produzione di grano duro (-30%)
5.3 solidarietà Una valle cardioprotetta grazie al nuovo progetto di Cantina Valtidone
6.1 sicurezza alimentare Uova Contaminate. Rainieri chiede etichettatura obbligatoria
6.2 alimentazione e sicurezza Scandalo uova. 2 campioni positivi in Italia
6.3 alimentazione e salute Uova, trovata seconda sostanza tossica.
7.1 pomodoro Pomodoro: il grande nemico è la crisi idrica
7.2 crisi pesche e nettarine Crisi pesche e nettarine: autorizzato il ritiro di 4.760 tonnellate.
8.1 nomine Bonifica Meuccio Berselli nominato dal Governo alla guida del più grande distretto idrografico d'Italia.
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners ers

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

20170827-cibus-cop 

 

Nestlé Italiana S.p.A. a titolo volontario e cautelativo sta procedendo al richiamo del Latte per la crescita Nestlé Nidina Optipro 3.

Si tratta dei lotti 71560295A e 71560295AN con termine Minimo di Conservazione 03/2018.

La decisione di richiamoevidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è avvenuta a seguito del riscontro di una non conformità negli aspetti organolettici del prodotto, che potrebbe infatti presentare un affioramento di grasso in grumi sulla superficie. Pur essendo i prodotti sicuri per il consumo, ma non rispondendo ai requisiti dei nostri alti standard di qualità, la società in via volontaria e cautelativa ha deciso di avviare le procedure di richiamo dalla vendita dei lotti in questione. I clienti che hanno acquistato il prodotto sono pregati di riportarlo al punto vendita dove e' stato acquistato. Il prodotto verra' rimborsato. Per qualsiasi informazione i Consumatori possono anche rivolgersi al numero verde: 800 434 434, attivo dalle 9 alle 19.

(Verona, 22 agosto 2017). Non è solo la raccolta di uve da vino (in calo del 15%-20% sul 2016) a preoccupare l'agricoltura italiana.

Anche per il grano duro la campagna 2017 si annuncia molto difficile con una perdita media di quasi il 30% sull'annata record precedente, che equivale a 1,5milioni di tonnellate di frumento duro in meno. Lo riporta, nel numero in uscita da domani, il settimanale L'Informatore Agrario, che ha incrociato le rilevazioni degli esperti del settore su tutto il territorio nazionale.

La siccità ha compromesso gran parte della produzione nel Centro-Sud del Paese, con cali che vanno dal -41% in Toscana al -37% del Molise, dal -30% in Puglia, Basilicata e Umbria al preoccupante -50% nel Lazio. Meglio è andata al Nord, dove le superfici sono calate del 28%, le produzioni del 18%, ma le rese, complice un'annata molto positiva per la coltura, sono aumentate dell'11%. In generale – evidenzia il settimanale - il raccolto presenta una qualità eccellente per il 60-70% della produzione mentre il calo produttivo è da imputare tanto al clima, che ha penalizzato le rese, quanto alla riduzione delle superfici seminate a causa della scarsa convenienza economica per gli agricoltori che ha caratterizzato le ultime campagne del grano duro.
www.informatoreagrario.it 

Borgonovo, 24 agosto 2017 - "La Valtidone ha a cuore la sua valle" è lo slogan che potrebbe essere adottato per il nuovo progetto varato dal consiglio di amministrazione di Cantina Valtidone, che prevede il finanziamento e il posizionamento di una ventina di defibrillatori nei prossimi anni nei comuni della vallata.

"Il primo defibrillatore – ha annunciato Gianpaolo Fornasari presidente dell'azienda – sarà installato nella nostra Enoteca a Borgonovo e sarà inaugurato il prossimo 2 settembre. La giornata non è casuale in quanto presenteremo l'Annuario dello Sport borgonovese a cura di Paolo Cagnani e saranno invitati numerosi sportivi del territorio. Quale miglior occasione per illustrarne le funzionalità?".

Partner di questa lodevole iniziativa è ovviamente "Progetto Vita", l'associazione che da anni opera per coprire il territorio con nuovi defibrillatori.
"Ringrazio la Cantina Valtidone – ha commentato la dottoressa Daniela Aschieri, presidentessa del sodalizio - il presidente e tutto il consiglio per aver sposato questa importante iniziativa. I defibrillatori possono salvare tantissime vite, lo testimonia anche il recente caso a Castel San Giovanni dove è stato salvato un uomo colpito da un arresto cardiaco. I controlli sono molti utili, ma non possono prevedere questi eventi che restano sempre improvvisi. Il nostro augurio è che altre aziende possano imitare il gesto lungimirante di Cantina Valtidone ed aiutare a sostenere il nostro lavoro per tutelare i cittadini e la valle che potrà diventare cardioprotetta. Non potremo certo mancare il prossimo 2 settembre e organizzeremo un punto informativo per chi volesse prendere contatti con la nostra associazione".

"Abbiamo voluto investire in questo progetto in quanto sappiamo le potenzialità del defibrillatore – ha aggiunto Pierluigi Campagnia, consigliere dell'azienda vitivinicola borgonovese –. Sono di Vicomarino, una frazione di Ziano, dove ogni anno viene organizzato un torneo di calcio estivo e purtroppo su quel rettangolo di gioco sono già venute a mancare due persone, una delle quali era un mio caro amico. Forse con un defibrillatore si sarebbero potute salvare. Sono episodi molto tristi e vorremmo che non capitassero più".

Il 2 settembre alle 10:30 sarà quindi inaugurato il defibrillatore nell'Enoteca di Cantina Valtidone che ogni anno riceve 12 mila visitatori. Sarà al servizio dei clienti, di tutti i soci (proprio in questi giorni di inizio vendemmia è fortissimo il passaggio di persone in Cantina) e di tutti i dipendenti.

Subito dopo l'inaugurazione Cantina Valtidone prenderà contatto con tutti i comuni della Val Tidone per presentare il progetto e chiedere dove poter installare i defibrillatori, cercando di coprire il territorio in maniera capillare (per installare presidi nelle scuole, oratori, palestre e comunque in tutti quei punti di aggregazione dove si registra un forte passaggio di persone). Il progetto, che punterà a distribuire 3-4 defibrillatori all'anno sul territorio e che verrà segnalato all'interno di uno specifico contenitore all'interno del Cibus di Parma del prossimo anno, non farà comunque venire meno l'impegno che Cantina Valtidone continua a profondere a sostegno di AMOP, l'associazione malato oncologico di Piacenza del Prof. Luigi Cavanna.
"Ringrazio la Cantina Valtidone – ha commentato la dottoressa Daniela Aschieri, presidentessa del sodalizio - il presidente e tutto il consiglio per aver sposato questa importante iniziativa. I defibrillatori possono salvare tantissime vite

Oi e Regione insieme per trovare soluzioni a salvaguardia del comparto. Il punto sulla campagna: già trasformate 1,2 milioni di tonnellate (il 46,13% del contrattato)

C'è un grande nemico che minaccia, ormai ogni anno, la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia. È la crisi idrica che quest'anno – con il 70% di piogge in meno nel bacino di Parma e Piacenza – ha messo a dura prova la coltivazione del pomodoro. Un nemico che l'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, in stretto accordo con la Regione Emilia-Romagna, vuole combattere progettando soluzioni di medio lungo periodo che permettano di superare questa criticità attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dall'OI, per raccogliere le esigenze della filiera e presentarle in modo compatto al mondo istituzionale affinché in tempi stretti si adottino soluzioni, prima tra tutte quella che porta alla costruzione di invasi per trattenere acqua nei periodi in cui è presente.

È stato questo il tema al centro della visita alla filiera del Nord Italia da parte dell'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli che – insieme al presidente dell'OI Tiberio Rabboni e ai rappresentati delle Organizzazioni di produttori e dei trasformatori – ha fatto tappa prima alla Mutti e poi alla Columbus, entrambe in provincia di Parma, per il consueto punto di metà campagna.

"La più grande emergenza del nostro settore è quella dell'approvvigionamento dell'acqua – ha subito introdotto l'argomento più scottante Francesco Mutti, presidente di Mutti Spa -. La crisi idrica potrebbe essere fatale per il nostro settore ed è per questo che non si può affrontare questo tema con leggerezza. Serve un time table chiaro con un gruppo di lavoro che, già entro dicembre, possa presentare un piano che ci tuteli per il futuro".

Concorde il presidente dell'OI Rabboni: "Molto si è fatto, ma tanto resta da fare per fronteggiare il cambiamento climatico. Positive sono state le deroghe al deflusso minimo vitale dei fiumi concesse dalla Regione così come costante è l'impegno della filiera nel ricercare varietà sempre meno idroesigenti, nell'estendere ulteriormente le pratiche di irrigazione a goccia in campo e di riciclo delle acque negli impianti di trasformazione. Ora però è necessario lavorare per ridurre gli sprechi degli impianti di distribuzione delle acque più obsoleti e soprattutto realizzare nuovi invasi irrigui, anche ad uso plurimo delle acque, di capacità idonee a rispondere ai fabbisogni della filiera del pomodoro da industria e delle altre filiere agricole di questo importante territorio dell'agroalimentare italiano. L'OI, a questo scopo, è disponibile a collaborare alla ricerca di un'intesa tra amministrazioni, comunità locali, filiere produttive agricole, Regione ed altre istituzioni sovraordinate per l'individuazione e la localizzazione concorde dei nuovi e necessari invasi irrigui".

L'assessore Simona Caselli ha ricordato che "il contrasto al cambiamento climatico e alle sue conseguenze sull'agricoltura è da tempo al centro dell'impegno della Regione. A breve uscirà il nuovo bando da 18 milioni di euro per la realizzazione di invasi fino a 250mila metri cubi, mentre in accordo con l'assessorato all'Ambiente rivedremo le previsioni sugli invasi del vigente piano di tutela delle acque per individuare eventuali nuove localizzazioni, sia in relazione alle maggiori criticità, sia laddove a seguito della crisi edilizia le cave previste non si realizzeranno in tempi congrui. Altrettanto importante il nostro impegno sulla ricerca e sull'innovazione per sostenere le nuove tecniche irrigue, il risparmio, la diffusione di varietà meno idroesigenti e l'agricoltura di precisione. Il Psr mette a disposizione, attraverso i Gruppi operativi per l'innovazione, risorse significative pari a circa 50 milioni di euro, di cui oltre la metà sono già state impegnate; altre risorse possono essere efficacemente mobilitate per questi stessi scopi attraverso l'utilizzo ottimale dell'Ocm ortofrutta e in particolare dei Programmi Operativi delle Organizzazioni dei Produttori".

Poi facendo il punto sulla campagna ha aggiunto: "Nel 2017 si sono dovute affrontare tante criticità come la crisi di Ferrara Food, per altro nella provincia con il più alto tasso di disoccupazione in regione, e quella di Copador, risolta grazie a un lavoro di squadra che ha visto l'impegno delle istituzioni e dei sindacati, l'efficace e tempestivo lavoro del tribunale di Parma e dei commissari nominati e la disponibilità delle imprese del territorio a partecipare all'asta che ha visto prevalere Mutti Spa che sta attualmente conducendo l'azienda. Ci sono poi state le gelate di fine aprile e la siccità affrontata con una valida cabina di regia, che ha coinvolto attivamente l'OI e che ha visto in Parma e Piacenza le uniche province a livello nazionale nelle quali è stato riconosciuto lo stato di emergenza idrica". La visita dell'assessore è poi proseguita allo stabilimento Columbus dove ci si è soffermati, in particolare, sulle forme di produzione innovative legate al settore del pomodoro biologico. "Un segmento in forte espansione – hanno sottolineato Cristina Bertolini e Fabio Santi di Columbus -. Il nostro obiettivo è proprio quello di fidelizzare l'area agricola emiliana tra Parma, Reggio e Modena alla produzione biologica".

Il punto sulla campagna
Ha ormai raggiunto il giro di boa la campagna 2017 del pomodoro da industria del Nord Italia. L'ultimo rilevamento dell'ufficio tecnico dell'OI ha certificato che, al 20 di agosto, sono state trasformate 1.282.666 tonnellate di pomodoro, pari al 46,13% del quantitativo contrattato con un brix medio che si attesta a 4,76, quindi più basso degli ultimi anni.
La campagna 2017 si sta contraddistinguendo per un ritmo molto sostenuto negli stabilimenti di trasformazione visto che le elevate temperature di quest'annata hanno accelerato la maturazione del prodotto.

Le rese in campo sono buone, nonostante i deficit idrici di alcune aree, mentre le rese in stabilimento sono al di sotto delle aspettative per cui è necessario un maggior quantitativo di materia prima per realizzare i prodotti trasformati.

Nel complesso sono 36.707 gli ettari di superfici effettive coltivate a pomodoro per il 2017, in calo del 7,5% rispetto al valore dello scorso anno e in diminuzione del 2,5% rispetto a quanto contrattato ad inizio campagna. Buono il dato della produzione biologica che conferma il proprio trend di crescita: il bio rappresenta il 6,6% delle superfici effettive delle Op associate, superfici che passano dai 1.316 ettari di due anni fa agli attuali 2.310.

L'Emilia Romagna si conferma la regione con la quota più consistente di superfici coltivate a pomodoro da industria pari a 24.866 ettari, seguita da Lombardia (7.494), Veneto (2.121) e Piemonte (2.029). Questa la ripartizione nelle principali province contraddistinte dalla presenza della coltivazione del pomodoro da industria: Piacenza: 10.003 ettari; Ferrara: 6.177; Parma: 4.666; Mantova: 3.963; Cremona: 2.102; Ravenna 1.929; Alessandria: 1.821; Reggio Emilia: 993; Rovigo: 895; Verona: 780 e Modena: 729. Seguono altre province con valori più contenuti.

Agricoltura. Aumentato di 4.760 tonnellate il quantitativo di pesche e nettarine che sarà possibile ritirare per far fronte alla crisi di mercato. La decisione d'urgenza della Commissione europea avrà valore retroattivo al 3 agosto 2017. Caselli: "Un risultato fondamentale per i nostri produttori, che conferma l'importanza del lavoro congiunto svolto degli organismi e dei territori interessati".

Bologna – Arriva a 8.640 tonnellate il quantitativo di pesche e nettarine che potranno essere ritirate dal mercato per sostenere i produttori e fronteggiare la crisi del settore.
Il provvedimento è frutto del regolamento d'urgenza approvato dalla Commissione europea per un aumento dei plafond di Italia, Spagna e Grecia per pesche e nettarine pari a 3 volte i quantitativi attualmente previsti dal regolamento vigente e legato all'embargo russo.

La decisione europea si traduce per l'Italia in un incremento di 4.760 tonnellate di prodotto. Il plafond di ritiro previsto inizialmente dal regolamento Ue era infatti di 2.350 tonnellate. A questo quantitativo il ministero ha aggiunto, nelle settimane scorse, una riserva di 1.500 tonnellate. Con il nuovo regolamento europeo vengono triplicati i plafond del precedente, che per l'Italia significa passare dalle 2.380 tonnellate (già utilizzate) a 7.140, quindi con una possibilità di ritiro aggiuntiva di 4.760. Se si aggiunge anche la riserva concessa dal ministero di 1.500, in tutto potranno essere ritirate fino a 8.640 tonnellate. Il regolamento verrà pubblicato il prossimo 9 settembre, ma prevede già un effetto retroattivo al 3 agosto.

"Accogliamo con grande soddisfazione la decisione europea – dice Simona Caselli, assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna – che ha recepito in pieno la sollecitazione che avevano avanzato nell'agosto scorso il ministero e la rete Areflh (l'associazione delle regioni e dei produttori ortofrutticoli europei, presieduta dalla stessa Caselli, cui aderiscono le principali realtà produttrici di frutta ed ortaggi di sei paesi). Si tratta di un provvedimento fondamentale per i produttori, che conferma come un'azione congiunta e rapida di tutte le istituzioni possa portare a risultati tempestivi e importanti. Il provvedimento rappresenta una boccata d'ossigeno per un settore già duramente provato dalle difficili condizioni climatiche e ambientali di questa torrida estate".

I quantitativi di prodotto ritirati dal mercato, per i quali la Commissione europea riconosce agli agricoltori un prezzo stabilito dal regolamento che copre i costi di produzione, vengono destinati in larga parte alla beneficienza (enti caritativi e associazioni) e alla realizzazione di prodotti di distilleria.
La decisione di Bruxelles arriva dopo l'incontro di Areflh, lo scorso 8 agosto a Bruxelles, con la Direzione generale agricoltura della Commissione europea a seguito di una richiesta urgente da parte dall'assessore Caselli. Contemporaneamente il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali aveva aumentato di 1.500 tonnellate la quantità di prodotto che era possibile ritirare dal mercato. In quella sede era stato assunto l'impegno di chiedere alla Commissione di rivedere la distribuzione tra i Paesi europei e, all'interno degli stessi, delle quote di ritiro per le diverse tipologie di frutta.

La crisi del mercato di pesche e nettarine risente in modo particolare dell'"embargo russo" imposto dal 2014. La riduzione delle esportazioni e un andamento produttivo fortemente influenzato da caldo e siccità, con produzione di frutti di piccole dimensioni e una maturazione anticipata e diffusa, ha determinato una crisi dei prezzi e l'esaurimento, già al 31 luglio, delle quote di ritiro previste dal regolamento europeo. /SA

È scattata l'allarme anche in Italia per i prodotti con presenza del principio attivo del "FIPRONIL". Il Ministero della salute ha diffuso l'avviso del richiamo di un lotto di un prodotto alimentare per contaminazione chimica. Si tratta delle fettuccine di semola di grano duro. Il richiamo riguarda esclusivamente il lotto 33/2017, con termine minimo di conservazione (TMC) 22-08-2017, venduti in confezioni da 2 Kg.

Il prodotto alimentare è prodotto e commercializzato dalla Ristopronto srl via Di Dragone n 401/B Roma. Il motivo della segnalazione è presenza principio attivo "FIPRONIL".

Il Ministero raccomanda gli esercenti di cessare la vendita del lotto indicato di pasta in tutti i negozi e di ritirare le confezioni dal commercio. L'avviso di richiamo del lotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del Ministero della salute nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Dopo lo scandalo Fipronil, il consigliere chiede di intensificare i controlli e rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime estere

Rendere obbligatoria a livello europeo e nazionale l'indicazione di origine anche per gli ovoprodotti utilizzati nella trasformazione industriale e rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime estere. Lo chiede in un'interrogazione alla Giunta Fabio Rainieri (Lega Nord) dopo il sequestro e il fermo cautelativo dell'11 agosto scorso di tre lotti di prodotti alimentari derivati da uova provenienti da Germania, Belgio e Olanda - zone coinvolte nello scandalo Fipronil - con destinazione Bologna e Parma.

"Le uova di gallina sono già fornite di un sistema di etichettatura obbligatoria a livello europeo per distinguere provenienza e metodo di allevamento, a differenza dei loro derivati", ricorda il consigliere, che sottolinea come l'indicazione anche in questo caso garantirebbe al consumatore "scelte di acquisto consapevoli".

"Lo scandalo delle uova contaminate non riguarda quelle italiane ma quelle provenienti da Belgio e Olanda", dove sono già state arrestate due persone e chiusi in via cautelare 150 allevamenti avicoli. Rainieri vuole quindi conoscere "quali siano i risultati delle analisi effettuate sui lotti sequestrati" e "se vi siano stati altri sequestri", oltre a suggerire, alla luce dei fatti accaduti, di intensificare ulteriormente i controlli. (Francesca Mezzadri)

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa )

Sembra che il mercato si stia prendendo un periodo di pausa. Ridotti i movimenti in attesa di nuovi eventi orfano di una direzione precisa.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 23 agosto 2017 -
Il mercato telematico alterna movimenti di segno opposto, unica eccezione il rialzo deciso ed improvviso dell'olio di soya che, a rigore di logica, dovrebbe influenzare il seme. Ma non è il momento migliore per avanzare ipotesi previsionali. L'aumento dell'olio potrebbe essere conseguenza della decisione di imporre dazi a prodotti per biodiesel importat negli USA da paesi terzi.

I prezzi di oggi: 293 euro per la soia 44 e 303 € per la proteica e 305 sino a dicembre, mentre per il 2018 si registra 308 per la proteica, il tutto partenza Ravenna, a Venezia qualche euro in più.
Il seme quota 345 euro per il pronto, e il settembre dicembre 346 partenza ai porti; il girasole proteico tiene le sue posizioni sul nuovo raccolto novembre 2017 , agosto 2018 a 185 euro partenza al porto.
Il mais quota per il 5 ppb 186€ partenza Fiorenzula d'Arda e 187 partenza Cremona, 190 euro arrivo camion dall'estero dopo il 21/08; il mais estero ai porti quota 182/185 sul disponibile e 176-177 sul novembre 2017 luglio 2018. Il grano e l'orzo sostanzialmente fermi.

Le brutte notizie sul fronte salubrità mais nazionale, di ora in ora, si consolidano sempre più.

Comunque di merce non ne manca né nel mondo né in Europa. Il raccolto Russo di grano è definito di quantità "mostruose" e si presume questo farà da freno al mais sano, mentre sarà di peso per il mais di più ridotta qualità.

I valori dei cruscami si stanno ridimensionando e col perdurare del caldo potrebbero scendere a valori interessanti.

Il mercato delle bioenergie sta traendo beneficio dalla presenza di mais tossinato che viene immesso nel mercato a valori tra i 145 euro partenza in Veneto e i 155 euro partenza in Lombardia.
Il raccolto dei trinciati è in via di esaurimento comunque con quantitativi di massa biologica inferiore a quella degli scorsi anni. Sta prendendo consistenza l'arricchimento in trincea di tali masse con farinette di mais e cruscami.

Indicatori internazionali 23 agosto 2017


l'Indice dei noli è risalito a 1249 punti, il petrolio è attorno a 47,50$/bar e l'indice di cambio segna 1,18046.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Sensibile rimbalzo del latte spot registrato alla borsa di Verona così come per la crema a uso alimentare. Il Parmigiano Reggiano rimane stazionario anche alla riapertura della borsa comprensoriale di Parma. Milano non ha quotato.

di Virgilio Parma 23 agosto 2017 -

LATTE SPOT Dopo l'interruzione ferragostana le quotazioni del latte spot tornano a salire. + 3,49% è il guadagno realizzato dal listino del latte crudo spot nazionale alla borsa veronese che porta il prezzo all'interno dell'intervallo 45,36 e 46,40€/100 litri di latte. Sale a 45,88/46,91 il latte intero pastorizzato estero e lo scremato pastorizzato estero addirittura recupera quasi il 9% collocandosi tra 18,63 e 19,67 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA A Milano non è stato quotato il burro nella seduta del 21/8 e perciò riportiamo i listini dello scorso 11 agosto. In forte risalita invece i listini veronesi della Crema a uso alimentare (+11,40%).

Borsa di Milano 11 agosto: (+)
BURRO CEE: 6,25 €/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 6,35 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 5,04 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,84 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 3,20/Kg. (+)
MARGARINA Agosto 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 21 agosto: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 3,20 - 3,25 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 11 agosto 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 16 agosto 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 4,44 - 4,44 €/kg.

GRANA PADANO 11/8/2017 - Listini fermi al 11 agosto alla borsa di Milano che lo scorso 21/8 non ha quotato il Grana Padano.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,70 - 6,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 8,15 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 18/08/2017 Nessuna variazione rilevata alla borsa comprensoriale di Parma lo scorso 18 agosto.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,60- 9,95 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,35 €/Kg. (=)

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

20170731-BurroCEE

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

Nell'ambito dei controlli compiuti dagli Istituti zooprofilattici sono state riscontrate 2 positività su 114 campioni esaminati.

Roma 21 agosto 2017 - L'agenzia Ansa informa che "Sono state rilevate due positività" nell'ambito dei controlli compiuti dagli Istituti zooprofilattici. Lo rende noto - prosegue l'agenzia - il ministero della Salute precisando che è stata fatta "conseguente segnalazione alle Regioni e Asl competenti territorialmente per ulteriori accertamenti sulla fonte di contaminazione e l'adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi".

Scandalo uova al Fipronil. Scoperta una seconda sostanza tossica nel disinfettante Dega 16 utilizzato negli allevamenti. L'agenzia alimentare belga ha confermato la presenza di amitraz nel disinfettante che è stato utilizzato in molti pollai.

Un nuovo capitolo si aggiunge nello scandalo europeo delle uova di gallina contaminate al fipronil che ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", era già stato segnalato in Italia dalla nostra associazione già a partire dal 1 agosto scorso. Nella soluzione disinfettante Dega 16 utilizzata negli allevamenti, sarebbe stato trovato un altro ingrediente pericoloso secondo un rapporto dell'autorità per la sicurezza alimentare belga. In particolare, sarebbe stata scoperta la presenza del pesticida amitraz, secondo quanto pubblicato dalla rivista "Der Spiegel" in data di ieri venerdì 18 agosto, citando un rapporto di gestione riservato dell'Ufficio federale della protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare del Belgio (BVL).

A seguito delle indagini sui contenitori sequestrati nelle aziende agricole contenenti il disinfettante Dega 16 sarebbero state individuate tracce di amitraz.

Tale ultima sostanza è un veleno che viene utilizzato per esempio nei cani contro insetti e acari. Come agente fitosanitario, non è più consentito a partire dal 2008 in tutta l'UE: nelle persone l'amitraz può causare problemi al linguaggio, pressione sanguigna bassa e disorientamento.

Se il veleno ha contaminato anche le uova, ciò è ancora sotto indagine secondo quanto riferito da "Der Spiegel". L'agenzia federale alimentare belga ha confermato, sempre secondo il settimanale tedesco che l'Amitraz è stato rinvenuto in due campioni della soluzione disinfettante.

Tuttavia, per i consumatori non ci sarebbero più rischi imminenti secondo quanto sostenuto da un portavoce dell'Autorità. Secondo la BVL, anche l'omologa olandese Nvwa ha già effettuato gli opportuni accertamenti, ma "finora non ha trovato nulla" in riferimento all'amitraz. Sino a ieri uova e ovoprodotti contaminati al fipronil erano stati riscontrati in 18 paesi tra UE e non UE come la Svizzera, il Libano e Hong Kong. Ora il problema è quello di capire cosa accadrà nel corso della riunione dei Ministri dell'Agricoltura dell'UE il 5 settembre. La Presidenza estone dovrebbe cambiare l'ordine del giorno delle riunioni dei ministri dell'agricoltura il 5 settembre, di conseguenza.
(19 agosto 2017)

Editoriale: Ma che splendidi alleati (3). Richiedi la tua corsa con un click...- Cereali e dintorni. Ancora difficile prevedere il nuovo indirizzo dei mercati - Diete dimagranti a base di anoressizzanti. - Amazon, all via cibo senza congelatore.

SOMMARIO Anno 16 - n° 33 20 agosto 2017
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (3). Richiedi la tua corsa con un click...
2.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Ancora difficile prevedere il nuovo indirizzo dei mercati
3.1 frutta Agricoltura. Allarme frutteti in Emilia Romagna
3.2 campagna saccarifera COPROB: iniziata la produzione di zucchero 100% italiano fuori quota
4.1 eventi Prosciutto di Parma: Parma da gustare
4.2 alimentazione e salute Diete dimagranti a base di anoressizzanti.
5.1 conservazione alimenti Amazon, all via cibo senza congelatore.
6.1promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners

 

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 20170820-cibus-33-COP

 

Agricoltura. Allarme frutteti, Bignami (Fi): sostenere produttori e imprese. Crisi prezzi, scarsa remunerazione, concorrenza estera, siccità, costi produzione: sono le "criticità" segnalate dal consigliere che chiede alla Regione di intervenire.

Allarme frutteti in Emilia-Romagna. Galeazzo Bignami (Fi), in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, vuole sapere quali azioni siano state attivate per sostenere il settore frutticolo e per dare un aiuto concreto ai produttori e alle imprese che non riescono a ottenere un'equa remunerazione. Il consigliere, a questo proposito, riferisce che una nota organizzazione agricola ha segnalato di recente "la perdita, in 20 anni, del 43% dei frutteti dell'Emilia-Romagna che sarebbero passati da 99.438 a 57.559 ettari di superficie coltivata". Le criticità - secondo quanto riportato dal consigliere - riguarderebbero, in particolare, "il calo delle quotazioni di alcuni prodotti e le somme poco remunerative corrisposte ai produttori", oltre al "problema della siccità".

"La crisi dei prezzi - rileva - sta mettendo in seria difficoltà il settore frutticolo" e "tra le maggiori problematiche evidenziate c'è quella di non riuscire a competere con la frutta estera", ma ci sono anche "la maturazione in contemporanea di diverse varietà a causa del caldo intenso e la lievitazione dei costi di produzione per il ricorso all'irrigazione di soccorso". "Nell'incontro svoltosi ad agosto presso il tavolo di coordinamento ortofrutta convocato al Mipaaf (ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali) - si legge ancora nel testo - si sarebbe stabilito l'avvio, a partire dal prossimo autunno, di 'una sistematica attività di pianificazione tra istituzioni, organizzazioni agricole e dell'intera filiera volta ad affrontare gli aspetti critici che rendono il settore debole, in particolare nell'export' (come si legge nel comunicato ufficiale)" e "nel corso della riunione sarebbe stata resa nota anche l'intenzione da parte del ministero di costituire, nel mese di settembre, il Tavolo ortofrutticolo nazionale".

Bignami chiede quindi se la Regione intenda seguire con attenzione gli incontri che si svolgeranno a questo Tavolo e quali proposte ritiene eventualmente di poter avanzare. (Regione Emilia Romagna - Antonella Celletti)

La campagna bieticolo saccarifera 2017, la prima priva delle quote di produzione, avrà una durata di circa 100 giorni e vedrà 3.700 aziende agricole conferire agli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo oltre 2 milioni di tonnellate di bietole coltivate su 32.600 ettari

Bologna, 11 agosto 2017 – In queste ultime settimane, per l'esattezza il 24 luglio nello stabilimento di Minerbio (BO) e il 28 luglio a Pontelongo (PD), è iniziata la produzione dello zucchero 100% italiano Italia Zuccheri. Gli zuccherifici di COPROB – Cooperativa Produttori Bieticoli – saranno chiamati a lavorare gli oltre 2 milioni di tonnellate di barbabietole provenienti da 32.600 ettari coltivati da soci e produttori conferenti della Cooperativa.

Le prime settimane hanno messo in evidenza una buona qualità delle barbabietole nonostante le avverse condizioni climatiche: le elevate temperature unite alla persistente mancanza di precipitazioni non sono infatti le condizioni ottimali per questa coltura.

Questi primi dati sono il risultato del costante lavoro di informazione e formazione che COPROB sta mettendo in campo da alcuni anni grazie anche alla collaborazione dei volontari dei Club della bietola territoriali che sperimentano in pieno campo le ricerche di BETA nei cosiddetti Ettari B-lanciati.

"Da maggio ad oggi – afferma Claudio Gallerani, Presidente COPROB – sono state organizzate oltre 20 giornate in campo (e un'altra decina è prevista fino a settembre) che ci hanno permesso di incontrare circa 1.000 bieticoltori e mostrare le più moderne tecniche di coltivazione e di lavorazione. È fondamentale che gli agricoltori siano informati sulle novità che avanzano sia per quanto riguarda la genetica che le tecniche agronomiche, fondamentali per aumentare le produzioni – e di conseguenza la redditività – anche in presenza di cambiamenti climatici come quelli cui stiamo assistendo negli ultimi anni".
La Cooperativa, quindi, dopo aver investito per l'efficientamento delle fabbriche, ora accelera per un cambio di passo sul versante agricolo e per sostenere i propri soci per competere sul mercato europeo.
"Una grande sfida, ma anche una grande opportunità di rinnovamento della filiera – continua Gallerani – che punta sulla crescita produttiva e la valorizzazione del Made of Italy, proseguendo quanto avviato in questi anni insieme agli operatori dell'agroalimentare e della GDO, consapevoli che è un'opportunità che possiamo cogliere".