GILDA Insegnanti Parma

GILDA Insegnanti Parma

Il Ministero dell'Istruzione dopo essere stato condannato in primo grado dal Tribunale di Piacenza e stato condannato anche dalla Corte d'Appello di Bologna: è legittimo il risarcimento che era stato previsto per dal giudice del lavoro per due docenti piacentini assistiti dalla Gilda degli Insegnanti.

I due docenti cinque anni fa si erano rivolti al Tribunale, insieme ad altri 26 colleghi assistiti dalla Gilda, perché stanchi delle continue assunzioni a tempo determinato senza riuscire ad ottenere un'assunzione definitiva. Adesso dovranno ricevere quale risarcimento dei danni tutti gli arretrati salariali relativi alle anzianità maturate come se fossero stati sempre di ruolo, il Ministero dopo aver perso la causa a Piacenza solo per due di loro aveva deciso di resistere, ma ha perso, guardacaso erano gli unici del gruppo che tuttora sono rimasti precari ai quali spetta un risarcimento che prevede calcoli leggermente più onerosi per l'Amministrazione. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, afferma: "Maltrattare i docenti significa maltrattare il futuro dei nostri figli, i primi a ricordarselo dovrebbero essere coloro che a vari livelli hanno ruoli di responsabilità nella vita scolastica"

Dirigenti Scolastici premiati se non si boccia, esposto all'Autorità Anticorruzione della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza

Dopo che l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna ha emesso il "Piano Regionale di Valutazione dei Dirigenti Scolastici", la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha ritenuto opportuno segnalare l'atto all'Autorità Nazionale Anticorruzione, esso prevede al punto 1 che ai fini di una positiva valutazione degli interessati si consideri anche la "riduzione dei tassi di insuccesso", statuizione che tradotta in termini pratici concorre a determinare benefici economici per i dirigenti delle scuole in cui si registra un numero minore di studenti bocciati rispetto all'anno scolastico precedente. La positiva valutazione è strettamente connessa alle premialità di natura economica denominata "retribuzione di risultato" che la legge prevede per gli interessati.

Tutto ciò rischia di minare l'imparzialità ed il buon andamento di una pubblica amministrazione fondamentale qual è la Scuola Statale.

I Dirigenti Scolastici sono presidenti di diritto degli organismi deputati alla valutazione degli alunni, i consigli di interclasse nella scuola primaria e consigli di classe nella scuola secondaria di primo e secondo grado, in pratica quando c'è da bocciare o promuovere concorrono anche ad una decisione che ha una ricaduta economica personale. Tale situazione si pone in evidente contrasto con i principi di correttezza ed imparzialità della Pubblica Amministrazione ed in particolare con il codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, commenta: "L'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna dovrebbe contribuire a dare serenità al personale scolastico, noi che siamo sul territorio registriamo che questo non avviene, sarebbe bene che la politica intervenisse per mettere a posto le cose e prendendo i provvedimenti necessari"

(allegato l'atto contestato vedasi punto 1)

La chiara fama dell'Istituto "Zappa Fermi" di Borgotaro e Bedonia è nota, grazie alla dedizione dei docenti che operano nella scuola della Valtaro tutti sanno che si tratta di una scuola d'eccellenza, per questo riteniamo che sia uno svilimento usare a mezzo stampa i dati dell'ente di ricerca statistica Invalsi per affermare quello che tutti già sanno.

L'Invalsi nel Parmense e nel Piacentino svolge gran parte della sua attività sfruttando prestazioni lavorative dei docenti "a nero", è da tempo che la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza denuncia questo scandalo. "Abbiamo chiesto anche una contrattazione decentrata ai responsabili di questo ente, ma ad oggi tutto tace", dichiara Salvatore Pizzo, responsabile della Gilda di Parma e Piacenza –il quale continua "Invitiamo la comunità scolastica ad accostare il meno possibile il nome dell'Invalsi a quello dell'istruzione, che quale sorgente di legalità non può essere contaminata chi sfrutta il lavoro delle persone senza pagare il dovuto".

Cogliamo infine l'occasione per ribadire ancora una volta che la carica elettiva di vice preside è stata purtroppo abolita quasi 20 anni fa, ancor oggi molti comunicatori che si occupano di scuola attribuscono questo titolo a qualche nostro collega che sceglie di collaborare con i dirigenti scolastici.