GILDA Insegnanti Parma

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Volevano far promuovere i figli dal Tribunale, il Tar di Parma rigetta le richieste dei genitori di tre studenti bocciati a scuola

Il Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Parma, nei giorni scorsi ha emesso tre ordinanze le quali, almeno per adesso, confermano le bocciature di altrettanti studenti di scuole parmensi.

I tre giovani dopo la bocciatura decretata dai loro professori hanno ricevuto un costoso ed inutile "regalo" dai loro genitori, un ricorso al Tar finalizzato a superare l'anno scolastico per via giudiziaria, in particolare chiedevano la sospensione della decisione presa dai docenti.

In due casi si tratta di studenti di un liceo cittadino ed in un altro caso di un ragazzino che frequenta una scuola media. Nella decisione che riguarda uno dei liceali, i giudici di Piazzale Santafiora scrivono: "La valutazione del Consiglio di Classe in ordine alla promozione o meno dello studente alla classe successiva è espressiva di una discrezionalità di carattere tecnico. Conseguentemente, il Giudice Amministrativo può annullare il relativo provvedimento solo in presenza di una manifesta e grave irragionevolezza, illogicità, mancanza di motivazione o travisamento di fatti", circostanza che evidentemente è mancata.

L'altro caso riguarda una studentessa non ammessa all'esame di maturità per aver riportato insufficienze in ben quattro materie, anche per lei i magistrati hanno emesso una motivazione quasi identica: "L'ampia discrezionalità che connota i provvedimenti in questione che può essere sindacata in giudizio unicamente in presenza di macroscopici profili di irragionevolezza che, ad un primo sommario esame, non pare siano rilevabili nel caso di specie" .

Stessa la linea che ha bocciato l'istanza relativa al ragazzino di scuola media, il collegio giudicante ha rilevato che "a fronte del rendimento scolastico dello studente, i giudizi espressi dal Consiglio di classe non evidenziano profili di manifesta irragionevolezza". I magistrati in tutti e tre i casi si sono preoccupati di precisare che chiunque diffonda il contenuto delle decisioni, potrà farlo omettendo qualunque dato identificativo dei minori interessati.

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, attraverso il coordinatore Salvatore Pizzo, in merito alle tre decisioni commenta: "Si tratta dell'ennesima lezione che viene data ad una certa tipologia di genitori che osano mettere in discussione l'operato dei docenti dei loro figli minandone l'autorità, purtroppo – continua il dirigente sindacale – abbiamo un Ufficio Scolastico Regionale che non aiuta, addirittura premia i dirigenti delle scuole quando negli istituti da loro diretti si boccia di meno – e conclude - "rispettare i docenti dei propri figli per certi genitori dovrebbe essere la prima regola da adottare per il bene dei ragazzi"

 

Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza

Borgo delle Colonne 32- 43121 Parma
Tel/Fax: 0521/684809 - Cel: 338.8103820
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In merito alla proposta, avanzata dal Comune di Parma, di distacco della Scuola "Adorni" dall'Istituto Comprensivo "Micheli" e della conseguente aggregazione della stessa all'Istituto Comprensivo "Sanvitale", ci aspettavamo maggiore rispetto da parte dell'Assessore competente e del Sindaco.

Dopo che l'ipotesi di riassetto formulata ci è stata illustrata da alcuni dipendenti comunali lo scorso 27 luglio, quale organizzazione rappresentativa del personale delle scuole statali avevamo precisato che avremmo preferito affrontare il tema con i responsabili politici dell'Ente, ovvero Assessore e Sindaco. Gli emissari del comune ci dissero che avrebbero riferito, la stessa richiesta l'abbiamo ribadita il 24 ottobre, quando siamo stati interpellati in seno alla Conferenza provinciale di coordinamento.

In questi giorni, solo casualmente, apprendiamo che la questione verrà portata in Consiglio Comunale senza alcun confronto tra politica e rappresentanze sindacali, nonostante si tratti di questioni che riguardano il futuro lavorativo di decine di insegnanti della Scuola Statale che a Parma e nel Parmense lavorano, vivono e votano.

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza non ha mai avversato il progetto, ha sempre precisato di rimettersi alla volontà degli organi collegiali: i due consigli d'Istituto interessati hanno espresso pareri opposti, uno è favorevole e l'altro contrario, i collegi dei docenti composti da coloro che dovranno realizzare l'offerta formativa non sono mai stati coinvolti, essendo evidenti dubbi e divisioni il tutto presupponeva un confronto politico-sindacale serio al quale Assessore e Sindaco sono sfuggiti, mancando di rispetto alla rappresentanza sindacale territoriale del comparto scuola che solo nel Parmense rappresenta oltre 7mila persone.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine precisa: "Se così stanno le cose, come abbiamo fatto con altri politici in passato, diremo ai nostri colleghi-elettori come la politica li considera e ciò dovrà essere tenuta in debita considerazione alla prima scadenza elettorale utile"

Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza
Borgo delle Colonne 32 43121 Parma
Coordinatore: SALVATORE PIZZO
Tel/fax 0521 684809 - Cell 338 8103820

Disposizione che impone di ammalarsi entro le 7.30, accade a Fornovo, Solignano, Berceto e Terenzo.

Se non fosse un atto ufficiale potrebbe sembrare una barzelletta eppure si tratta di una tragicomica realtà, i docenti delle scuole statali di alcuni comuni del Parmense quando si ammalano devono farlo sapere all'amministrazione scolastica entro le 7.30 del mattino, qualora dovessero ammalarsi dopo tale orario non sanno come doversi regolare, come se i malanni avessero un termine orario per potersi manifestare.

Il fatto ancora più curioso ed inspiegabile è che questa disposizione vale solo per gli insegnanti, gli appartenenti alle altre categorie scolastiche: bidelli, impiegati e personale dirigenziale sono evidentemente "liberi" ammalarsi a qualsiasi ora del giorno e della notte.

La disposizione (che alleghiamo) è stata emessa dalla dottoressa Gloria Cattani, dipendente dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna con qualifica di dirigente scolastico, assegnata in "reggenza" all'Istituto Comprensivo di Fornovo di Taro (Parma) al quale afferiscono le scuole dell'infanzia, primarie e medie che si trovano nei comuni di Fornovo Taro, Solignano, Berceto e Terenzo.

Oltre alla singolare termine orario, la disposizione suggerisce agli stessi docenti di comunicare la loro assenza, ovviamente entro le 7.30, anche inviando messaggi whatsapp o sms ai loro colleghi che coordinano i plessi scolastici, come se fosse normale in una pubblica amministrazione far viaggiare dati sensibili verso utenze telefoniche private. Tutto come se la scuola non avesse un ufficio.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti, precisa: "Abbiamo formalmente invitato l'Ufficio Scolastico regionale ad intervenire ma è passata una settimana e tutto tace, ci spieghino perché i docenti di questi comuni, dove non risultano problemi particolari di assenteismo devono essere trattati in questo modo assurdo, chi è responsabile politico delle azioni dell'amministrazione scolastica se c'è batta un colpo, noi ci riserviamo ulteriori azioni e rivendichiamo sanzioni a carico di chi mette in innegabile imbarazzo l'amministrazione scolastica"

(allegata la disposizione contestata)

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