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Ferrari sul podio con Vettel e quinta con Raikkonen. Una gara di rimonta per le due Ferrari. Ancora una volta il podio sa però di occasione persa. Intanto Rosberg domina ancora.

Di Matteo Landi

Parma, 18 aprile 2016

Non ci fosse stato Rosberg davanti a tutti, vincitore senza affanno, la gara cinese sarebbe rimasta negli annali come una delle più spettacolari della storia. Pronti, via e subito contatto tra le due Ferrari. Raikkonen, qualificatosi terzo davanti a Vettel, dopo una partenza felice va largo alla prima curva, il compagno di squadra per un attimo lo copia poi, riprendendo la giusta traiettoria, si ritrova all'interno un arrenbante Kvyat. Ne viene fuori la collisione che determina l'andamento del gran premio, soprattutto delle due Ferrari, costrette a risalire dalle posizioni di rincalzo, con Raikkonen nelle vesti del più penalizzato fra i ferraristi costretto ad un giro al rallentatore con l'anteriore della sua Ferrari estremamente danneggiato. Nel frattempo Hamilton, partito dal fondo dello schieramento per un problema alla sua power unit occorso durante le qualifiche, rimane incastrato nel parapiglia generato al via dalle due Ferrari e della Red Bull di Kvyat e si ritrova anch'egli costretto ad una gara di rimonta dopo un primo giro compiuto senza ala anteriore. Tre vetture top costrette a rimontare, sorpassi a non finire. Sarebbe lo scenario ideale di Ecclestone per ogni gran premio. Ma fino a quando ci sarà questo Rosberg, i sogni del grande boss della Formula 1 non troveranno realizzazione.

Rosberg: solido e vincente

Il tedesco di casa Mercedes è stato ancora una volta impeccabile per tutto il weekend: sabato pole position, domenica dominio incontrastato. Ci ha provato Ricciardo, balzato in testa alla prima curva, ma si è dovuto arrendere ad una foratura improvvisa dopo pochi chilometri. Rosberg, comunque in agguato, senza la necessità di tentare un sorpasso ha conquistato la testa della corsa. La fortuna, si sa, aiuta gli audaci e l'inizio di campionato di Nico è veramente audace: terza vittoria su tre gare, la sesta consecutiva se si considera il finale della scorsa stagione. Il contrario di Hamilton, vittima di quei problemi che spesso accadono ai gregari ed adesso colpiscono il pluricampione del mondo. Che sia un segno del destino?

Vettel, Raikkonen ed Hamilton: che spettacolo! Ma le gare si vincono...sabato

Il risultato finale dimostra che le basi di una vittoria si gettano di sabato. Il giorno decisivo per Hamilton che si è ritrovato di colpo senza macchina e senza tempo, e per Raikkonen e Vettel che, con una vettura da pole position, hanno entrambi sbagliato la penultima curva del tracciato non andando oltre la terza e quarta posizione in griglia, superati da un veloce Ricciardo e pesantemente staccati da un Rosberg mai così solido mentalmente. Chissà che non sia la volta buona per un pilota dato da molti come "bollito", consumato dal confronto con il plurititolato compagno di squadra Hamilton. Quest'ultimo, con una vettura acciaccata, è parso in Cina meno determinato del solito ed in difficoltà nell'avere ragione degli avversari. Lo dimostra la settima posizione finale, confrontata con il quinto posto di Raikkonen ed addirittura il secondo posto conquistato da Vettel, quest'ultimo autore di un weekend da quattro in pagella fino alla prima curva della gara ma da campione assoluto nei circa 300 km restanti di corsa, nonostante una vettura danneggiata anche in un contatto con Bottas.

Ferrari: qual'è il vero potenziale?

Ancora una volta per la Ferrari si è trattato di un podio amaro, di quelli che non regalano i festeggiamenti di una "quasi" vittoria ma i sorrisi incerti di un'occasione persa. A fine gara Vettel recrimina per il comportamento tenuto al via da Kvyat, per altro ottimo terzo al traguardo. La realtà è che per la terza volta di fila la squadra di Maranello non riesce a sfruttare al massimo il potenziale di un'ottima vettura e lascia l'estremo oriente con la sensazione di non sapere ancora quale sia la reale distanza che c'è fra le prestazioni della rossa e quelle della Mercedes. Intanto i punti di distacco dal leader Rosberg salgono. La stagione è ancora lunghissima, la squadra tedesca ha dimostrato con i problemi avuti sabato da Hamilton di non essere l'armata indistruttibile della scorsa stagione. Ma la Ferrari dovrà saperne approfittare.

 

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Uno splendido esemplare di Lancia Lambda del 1928, di proprietà del Museo Nicolis di Verona e prima vettura al mondo di serie realizzata con telaio a struttura portante.

È una delle 107 "signore a quattro ruote" partita ieri mattina da piazza della Pilotta, a Parma, per la sesta edizione del "Terre di Canossa International Classic Car Challenge", gara di regolarità promossa da Scuderia Tricolore ed inserita nell'ambito delle iniziative di "Aspettando Mille Miglia", messe a punto da Comune e Fiere di Parma sempre più in sinergia con il territorio con l'obiettivo di esaltarne le eccellenze che sa esprimere.

16 le nazioni in gara con 29 case automobilistiche presenti, per una competizione che percorre le incantevoli strade di Emilia, Liguria e Toscana: 605 km di tracciato, alla scoperta di quei luoghi cari a Matilde di Canossa e con arrivo finale previsto per domani pomeriggio a Reggio Emilia.

Tra quelle partecipanti, alcune guidate da veri e propri top driver, sono tre le auto più antiche: una Bentley 3 Litre, una Amilcar CGSS ed una Lancia Lambda, tutte immatricolate fra il 1925 ed il 1927. Da segnalare pure la nuovissima Ferrari F12 TDF realizzata in serie limitata.

Partita per la prima volta da Parma, il "Terre di Canossa International Classic Car Challenge" abbina passione, competizione, turismo e piacere della buona tavola, con incontri conviviali.

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(a seguire la GALLERIA IMMAGINI completa)

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Venerdì, 15 Aprile 2016 20:10

Carpi, deve essere la giornata della svolta

Al "Braglia" i biancorossi anticipano con il Carpi. Servono assolutamente i 3 punti per rimanere agganciati al treno salvezza.

di Andrea Melli - Modena 15 aprile - Il ritiro ci ha dato quella concentrazione che ci serve in questo momento e ci torneremo dopo la partita di domani perché avremo altre due partite in otto giorni. Non sono d'accordo sul fatto che abbiamo buttato via due partite: non abbiamo giocato al meglio e abbiamo perso, però il campionato è ancora aperto e non stiamo a piangere sul latte versato".

Così alla vigilia della fondamentale gara del "Braglia" contro il Genoa, il tecnico del Carpi, Fabrizio Castori. Che nonostante il ko di sabato scorso a Verona contro il Chievo, crede fortemente all'obiettivo salvezza. "Crediamo alla salvezza, siamo quart'ultimi in classifica. Al di là delle ultime battute d'arresto, siamo fiduciosi di poter dire la nostra nella lotta per mantenere la categoria. Domani dovremo mostrare in campo la nostra mentalità e giocare da Carpi, cosa che può darci delle possibilità di fare risultato".

Domani al "Braglia", i biancorossi si troveranno da avversari, anche se non sul terreno di gioco, quel Sean Sogliano che in estate a Carpi fu artefice di una campagna acquisti/cessioni semplicemente disastroso. "Il ritorno di Sogliano da avversario? Noi pensiamo solo alla partita e i punti servono al Carpi, non all'orgoglio personale. Adesso non è il momento di fare bilanci, lo sarà a fine campionato", continua Castori che più di un sasso dalla scarpa vorrà togliersi, e che del Genoa si fida poco. Nello specifico, focus su Leonardo Pavoletti, nella gara di andata protagonista in negativo con l'espulsione (gomitata a Gagliolo) col risultato ancora sullo 0-0. "Pavoletti è il perno offensivo del Genoa: dovremo essere concentrati nell'applicare le marcature. A mio avviso meriterebbe anche la Nazionale: ha colpo di testa, dà profondità alla manovra, gioca per la squadra, è un giocatore completo".

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I crociati espugnano Imola con una doppietta di Musetti ed il ventesimo goal in campionato di Baraye e si avvicinano prepotentemente alla Lega Pro. Nove punti di distacco sull'Altovicentino, a quattro giornate dal termine, fanno esplodere di gioia i tifosi.

Di Luca Gabrielli

Parma, 11 aprile 2016

Reazione da capolista

Apolloni, consapevole del momento decisivo della stagione, decide di affrontare l'Imolese con gli uomini più in forma a questo punto della stagione. La posta in palio è troppo importante e di fronte c'è una squadra ancora in lotta per i playoff. Il capocannoniere Baraye parte dalla panchina ma già al 13' prende il posto dello sfortunato Longobardi. Sarà la mossa decisiva della partita.
Passano pochi minuti e l'ex Bologna Pasi regala una gemma su calcio piazzato, portando la squadra di casa in vantaggio. Ma il Parma non vuole perdere tempo e raggiunge al 16' il pareggio con l'ex Musetti da un calcio d'angolo di Corapi. Una reazione da grande squadra con Baraye che al 30' fa le prove del goal e colpisce la traversa. È l'Imolese però con Ferretti che potrebbe tornare in vantaggio ma Zommers ipnotizza l'attaccante e compie una gran parata in due tempi. Nel capovolgimento di fronte avviene la classica legge del "goal mangiato, goal subito" con Ricci che mette in mezzo e Baraye che insacca di tacco alle spalle del portiere "alla Hernan Crespo". Ventesima rete per il bomber gialloblù che si conferma giocatore imprescindibile per questa squadra.
Il primo tempo si chiude con il vantaggio dei ragazzi di Apolloni, dimostrando una reazione da grande squadra al vantaggio iniziale dei giocatori di casa.
Nel secondo tempo la partita è meno intensa e con meno occasioni da goal ma Musetti segna all'80' la doppietta personale sull'ennesimo assist dalla destra di Corapi che trova la deviazione decisiva dell'attaccante. La partita si chiude con il risultato di 3-1 ed i crociati vanno a festeggiare dai numerosi tifosi accorsi ad Imola, la quasi promozione.

Al Tardini la promozione aritmetica?

Ormai ci siamo davvero. Domenica prossima al Tardini potrebbe essere promozione in Lega Pro, senza se e senza ma. Basta una vittoria con il Delta Rovigo e finalmente Parma potrà esplodere in cori e celebrazioni di tinte gialloblù. Festeggiare in casa, davanti ai propri tifosi, potrebbe essere la ciliegina sulla torta di una stagione fantastica che ha regalato solo soddisfazioni.
La società, la dirigenza ed i giocatori l'hanno voluta e sudata per tutta la stagione e solo un ultimo piccolo passo darebbe il via al progetto "vittoria Lega Pro" della prossima stagione. Il nome di Gilardino, fatto da molti quotidiani questa settimana, è utopistico per una realtà come Parma sotto molti punti di vista. Troppo ghiotta è l'occasione per il bomber biellese di entrare nella storia del calcio italiano, raggiungendo i 200 goal in Serie A.
Ed impensabile è credere che un giocatore di tale caratura possa scendere addirittura di due categorie e ridursi drasticamente l'ingaggio. Certo deve molto alla città ed ai tifosi di Parma e sognare non costa nulla ma realisticamente Minotti e Galassi si butteranno su altri nomi di categoria meno blasonati ma sicuramente funzionali agli obiettivi societari.

Il tabellino

IMOLESE – PARMA 1-3
Marcatori: pt 13′ Pasi, 17′ Musetti, 41′ Baraye; st 35′ Musetti

IMOLESE (4-3-1-2): Bracchetti; Bonilla, Olivi, Galassi, Zossi; Scalini, Selleri (18′ st Rocco), Zagaglioni; Valim; Ferretti (17′ st Tattini), Pasi (28′ st Ferrante).
A disp. Lanzotti, Bertoli, Guizzo, Frangu, Mordini, Russo. All. Pagliuca
PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Cacioli, Lucarelli, Agrifogli; Corapi, Miglietta, Ricci; Melandri (15′ st Lauria); Musetti (39′ st Guazzo), Longobardi (14′ pt Baraye).
A disp. Fall, Adorni, Benassi, Rodriguez, Mazzocchi, Sereni. All. Apolloni
Arbitro: Capezzi di Valdarni
Ammoniti Cacioli, Zagaglioni, Baraye, Pasi, Melandri, Lauria, Agrifogli, Tattini.

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Al "Bentegodi" biancorossi lasciano strada a pochi minuti dalla fine. Sconfitta beffa, ora il Palermo può allungare. A niente è valsa la reazione veemente dei biancorossi con Lasagna e con Crimi.

di Andrea Melli - Modena - 
Un gol di Sergio Pellissier condanna il Carpi, che i biancorossi potrebbero pagare caro nella lotta salvezza. Quando tutto lascia pensare ad uno 0-0, non bello, non spettacolare, ma assolutamente in linea con le attese, arriva il colpo della squadra di Rolando Maran che ottiene una vittoria di platina.

Un Carpi, sull'altro fronte invece, che amministra, e prova a pungere in avanti sia con Lasagna che con Crimi. Ma stavolta il risultato non è quello sperato. Né è valsa poi la reazione veemente dei biancorossi che nel giro di pochi minuti confezionano più palle gol che non nei precedenti 75' e trovano un grande Bizzarri. Per il Carpi un brutto colpo, in attesa del posticipo del Palermo, che battendo la Lazio potrebbe fare un passo in avanti determinante nella corsa salvezza.

CHIEVO VERONA-CARPI 1-0
MARCATORE. 39' st Pellissier
CHIEVO VERONA (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (77′ Pellissier), Meggiorini (84′ Rigoni), Floro Flores. (45′ Inglese) A Disp.: Seculin, Bressan; Spolli, Sardo, Frey, Costa F; , Pinzi, Izco; Mpoku. All.: Maran
CARPI (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Suagher, Gagliolo; Pasciuti, Bianco (81′ Letizia), Cofie, Di Gaudio (63′ Lasagna); Lollo (67′ Crimi); Mbakogu. A Disp.: Brkic, Colombi, Sabelli; Porcari, De Guzman, Martinho; Verdi, Mancosu. All.: Castori
ARBITRO: Fabbri di Ravenna 7 (ass. Valeriani e Liberatore, arbitri d'area Rocchi e La Penna, quarto ufficiale Lo Cicero).
NOTE: ammoniti Suagher (Ca), Radovanovic (Ch), Meggiorini (Ch), Lollo (Ca)

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Venerdì, 08 Aprile 2016 19:53

Carpi, a Verona altra chance salvezza

I biancorossi di scena al "Bentegodi" dove hanno vinto prima della sosta con l'Hellas. "Si lotterà fino all'ultima giornata per la salvezza, non ci si può permettere di mollare prima, a prescindere da come finirà domani".

di Andrea Melli - Modena 8 aprile 2016 - 
"Abbiamo analizzato la partita con il Sassuolo, archiviamo il risultato e non ci torniamo sopra perché fa parte del passato. Pensiamo a domani, ci attende una partita difficilissima contro quella che, secondo me, è la vera rivelazione del campionato. Una squadra che fin dalle prime battute è stata quasi sempre fuori dalla zona calda e ha mantenuto un rendimento costante".

Fabrizio Castori non nasconde quelle che potranno essere le difficoltà del Carpi, atteso domani al "Bentegodi" contro il Chievo Verona. "Non troveremo una squadra appagata: a volte la tranquillità dà maggiore serenità nelle giocate e affrontando le partite con l'animo leggero si sbaglia di meno. Loro hanno il morale alto, un'ottima classifica, ma noi dobbiamo tornare a giocare come sappiamo, con attenzione, applicazione, ritmo e intensità. Questa è la strada per tornare a fare risultato", dice Castori che analizza i punti di forza del Chievo Verona.

"Sono una squadra esperta, fisica, pericolosa sulle palle inattive e ha dimostrato in tanti anni di Serie A di avere la mentalità giusta per raggiungere l'obiettivo".

L'obiettivo, quello della salvezza, lo vuole raggiungere anche il Carpi: verosimilmente sarà una lotta a tre tra biancorossi, Frosinone e Palermo, ma Castori crede che la lotta potrà essere aperta anche ad altre. "In questo momento sembra sia una lotta tra noi, Frosinone e Palermo per rimanere in Serie A. Io, però, non metto la mano sul fuoco perché le cose possono cambiare in fretta. Nel calcio non bisogna mai dare per scontato nulla perché si rischia di sbagliare. Si lotterà fino all'ultima giornata per la salvezza, non ci si può permettere di mollare prima, a prescindere da come finirà domani".

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Venerdì, 08 Aprile 2016 18:04

Sassuolo, col Genoa occasione sesto posto

Domani a Reggio Emilia i neorverdi hanno l'occasione di superare il Milan, almeno per qualche ora. Attenzione però al Grifone che sta vivendo un ottimo momento.

di ANDREA MELLI

Come è bello sognare. Lo è ancor di più se sei ad un punto dal Milan, che occupa l'ultima piazza che potrebbe valere l'Europa League. Eusebio Di Francesco come al solito non si nasconde e punta il mirino sul Genoa, atteso domani al "Mapei Stadium": "Continuiamo a sognare, sarebbe molto bello poter raggiungere questo obiettivo. Giocheremo tutte le gare come sempre per vincerle, partendo da quella di domani. E' un Genoa forte fisicamente e che in Gasperini ha un'ottima guida tecnica". E se il Sassuolo avrà "fame" di successo, la stessa etichetta la si può appiccicare al Genoa.

"Anche loro avranno fame. Hanno dichiarato di voler arrivare il più in alto possibile in classifica", spiega Di Francesco che non si fa troppo condizionare dal cattivo rendimento esterno del Grifone. "Hanno conquistato molti dei loro punti in casa, ma non solo in questa stagione. Sanno ribaltare il fronte velocemente e in Suso ha trovato l'uomo in più. Ha appena fatto tre gol strepitosi; mi auguro che si sia giocato tutte le cartucce domenica scorsa". Spera invece non se le sia giocate il suo Sassuolo, reduce dal derby vinto, convincendo, sul Carpi. "Si è detto che loro non erano nella migliore giornate. Invece non è così: venivano da un ottimo momento di forma. Credo siano stati maggiori i meriti del Sassuolo, piuttosto che i demeriti del Carpi", continua il tecnico neroverde che in Gregoire Defrel potrebbe aver trovato l'erede di Simone Zaza. "Defrel può fare ancora meglio, può essere ancora più determinante sotto porta. Sono passaggi di crescita di un giocatore che in precedenza non aveva mai fatto con continuità la prima punta e ora lo sta facendo con buoni risultati".

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Cento vetture d'epoca percorreranno le incantevoli strade di Emilia, Liguria e Toscana, partendo dal centro di Parma. Una miscela di sport, passione, paesaggi, cultura e serate indimenticabili. Ecco tappe e programma

Di Alexa Kuhne

Parma, 9 aprile 2016

Ci sono due date da appuntare assolutamente: quelle del 14 e 17 aprile prossimi.
Perché la sesta edizione del Terre di Canossa International Classic Car Challenge parte da Parma, il 14 aprile, per 'abbracciare' un territorio che, nel XII secolo, si estendeva da Brescia a Viterbo e da La Spezia a Ferrara.
La gara che impegna un massimo di 100 spettacolari vetture percorrerà le strade di Emilia, Liguria e Toscana. Sarà una sfida fra motori ma anche un itinerario che stuzzicherà tutti i sensi perché, oltre allo sport e alla passione, chi vorrà seguire l'evento potrà ammirare i paesaggi di un territorio che ha da offrire cultura e cibo, da gustare nel corso di serate cariche di sorprese.

terre di canossa emilia eventi motori

L'edizione di quest'anno del Terre di Canossa è in particolare dedicata al 70° Anniversario della Repubblica Italiana e al 970° Anniversario della nascita di Matilde di Canossa, Regina d'Italia nel XII Secolo e "madrina dell'evento", certamente una delle figure chiave della storia medievale, donna progressista e indipendente, nobile e guerriera che svolse un ruolo fondamentale negli equilibri politici e storici dell'epoca.

La città e la provincia di Parma saranno le protagoniste di questa sesta edizione e daranno il via alla prima tappa, con tanto di serata di gala che si svolgerà nella suggestiva Abbazia di Valserena. Firma eccellente per la cena che sarà creata dallo chef stellato Massimo Spigaroli, "portavoce" della cucina parmense e indiscusso "re" del culatello.

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Ma le Terre di Canossa sono anche Terre Verdiane e, come da tradizione, la prima serata delizierà non solo i "palati", ma anche le "orecchie" degli ospiti con un concerto sorpresa, realizzato in esclusiva per l'evento.
Motori ai posti di partenza venerdì 15 aprile, quando le auto si schiereranno nel centro storico della Città Ducale per essere ammirate dalla cittadinanza. Il via è previsto per le 9.00 da Piazza della Pilotta in direzione Autodromo di Varano de' Melegari per un gruppo di prove a cronometro sulla famosa pista. Da lì, lungo le strade dell'Appennino, giungeranno a Borgotaro, "capitale" del fungo porcino e, attraverso il Passo di Cento Croci, al Golfo della Spezia.
Dopo una sosta ristoratrice all'Arsenale della Marina Militare, il percorso si svolgerà lungo tutta la costa della Provincia di La Spezia, attraverso le Cinque Terre per terminare con un piacevole aperitivo al cospetto del Castello di Lerici e con la cena a Bocca di Magra alla Capannina da Ciccio, ristorante ben noto ai navigatori della zona.

Il percorso del sabato sarà dedicato come di consueto alla Toscana, con gli spettacolari passaggi in alcune delle città d'arte più famose d'Italia. Suggestivo il passaggio nel centro di Pisa, la sfilata sulle antiche mura di Lucca, l'arrivo di tappa del sabato al cospetto del Duomo di Pietrasanta, la città di Botero e di tanti altri grandi artisti. La serata avrà come sempre il suo culmine a partire dal tramonto all'imperdibile Beach Party al tramonto con musica dal vivo sulla spiaggia del Bambaissa, per una notte indimenticabile.

Domenica 17, infine, i partecipanti affronteranno le sfidanti strade delle Alpi Apuane e gli impegnativi tornanti del Passo delle Radici, per giungere a pranzo al Castello di Montefiorino, quindi all'arrivo finale in Piazza del Duomo a Reggio Emilia, dove l'evocativa Sala del Tricolore ospiterà come da tradizione le premiazioni.

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Città d'arte, paesaggi meravigliosi, antichi castelli, dolci colline e impegnativi passi di montagna faranno da scenario ad una gara tra le più importanti nel panorama internazionale degli eventi per auto storiche.

Confermate per questa sesta edizione alcune delle proposte più gradite delle edizioni passate: il Trofeo Eberhard& Co., main sponsor dell'evento, che segnerà il tempo dell'evento e metterà come sempre in palio alcuni splendidi orologi, la "Pre-War Cup" dedicata alle auto anteguerra e il Trofeo Tricolore, riservato ai piloti non "professionisti", che sono sempre i benvenuti a questa splendida gara.
Confermato anche il consueto "omaggio" alla Marina Militareche ha l'obiettivo di presentare, soprattutto ai tanti equipaggi stranieri, le più interessanti eccellenze del nostro Paese.

Tra le novità invece dell'edizione 2016, la partenza da Parma, città culturalmente vivace, ben nota per la sua architettura erede del Ducato e per le sue tradizioni gastronomiche, culturali e musicali fin dai tempi dei Farnese.

La gara si svolgerà su un percorso di circa 650 km e prevede ben 85impegnative prove a cronometro, studiate anche nel rispetto delle auto meno recenti e meno manovrabili e di chi compete col vecchio cronometro meccanico. È prevista ancheuna prova di media, con un premio speciale, separato dalla classifica principale.

Ma Terre di Canossa non è solo una gara impegnativa: è soprattutto un'occasione unica per passare un'indimenticabile vacanza tra passione, cultura e serate sempre diverse. Quattro giorni intensi da vivere in una miscela perfetta di splendide auto, competizione, turismo, gastronomia, musica e relax. Un "Grande Evento" curato in ogni dettaglio con la passione e la determinazione della gente dell'Emilia, terra di motori.

"Terre di Canossa è ormai riconosciuto come un evento di riferimento tra le grandi gare di regolarità nel mondo - spiega Luigi Orlandini, presidente della Scuderia Tricolore -. Il nostro obiettivo è offrire a chi partecipa una gara impegnativa sul piano tecnico, ma allo stesso tempo anche un'esperienza memorabile, capace di regalare emozioni anche nei momenti conviviali, studiando al meglio l'equilibrio tra i tempi della gara e quelli del relax. Ovviamente tutto questo è possibile grazie all'entusiasmo degli equipaggi, a un team unico e al coinvolgimento di partner d'eccellenza, ingredienti che ogni anno rendono speciale il Terre di Canossa".

Terre di Canossa si conferma inoltre il primo e l'unico evento del settore a porre grande attenzione al rispetto per l'ambiente. L'organizzazione ha infatti volontariamente adottato il protocollo CarbonZero, tramite il quale vengono adottate misure eco-responsabili e di azzeramento totale delle emissioni di CO2 grazie alla piantumazione di alberi in territorio Italiano.

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Ieri sera a Collecchio importante riunione tra i dirigenti della società per fare il punto sugli obiettivi e il budget da destinare per la nuova stagione. Si va verso la conferma del trio Minotti-Galassi-Apolloni che tanto bene sta facendo quest'anno.

di Luca Gabrielli

Parma, 5 aprile 2016

Ancora non si può gridare ma la promozione in Lega Pro pare essere ormai una pura formalità. Campionato di Serie D vissuto da assoluto protagonista per questa squadra che solo un anno fa spariva dal mondo del calcio per colpa di personaggi poco raccomandabili al comando del vecchio Parma. Nove punti di vantaggio sulla seconda, a cinque giornate dal termine, hanno permesso ieri sera allo staff dirigenziale di porre le prime basi per il prossimo anno.

Il vicepresidente Marco Ferrari e i suoi soci Giacomo Malmesi, Mauro Del Rio, Giampaolo Dallara, Angelo Gandolfi, Paolo Pizzarotti e Guido Barilla hanno voluto complimentarsi con Lorenzo Minotti ed Andrea Galassi per lo splendido lavoro svolto in questo anno pieno di dubbi sulle reali potenzialità della squadra.

Serie B come priorità del prossimo anno

La conferma per il direttore tecnico, il direttore sportivo e per il mister Apolloni nel campionato del prossimo anno è scontata.
La Lega Pro è forse lo scalino più difficile da affrontare nell'entusiasmante risalita della società. Si vedranno al Tardini squadre più blasonate e difficili da battere. Per questo motivo, i vertici massimi crociati hanno voluto confermare a Galassi e Minotti l'intenzione di costruire una squadra molto competitiva che sia capace di raggiungere il primo posto del girone e la salita diretta in Serie B. Il budget quindi sarà di quelli importanti ma allo stesso tempo verrà mantenuta l'ossatura della squadra, con molti elementi attuali confermati.
Già qualcosa bolliva in pentola negli ultimi tempi, infatti i due dirigenti erano stati visti qua e là negli stadi di squadre di Lega Pro per visionare possibili talenti da ingaggiare per la prossima stagione.
I tifosi possono quindi dormire sonni tranquilli, godersi queste ultime giornate di Serie D da assoluti trionfatori e sognare in grande per il prossimo anno. Verrà costruita una squadra degna del blasone del Parma e capace di lottare per la promozione diretta nella cadetteria.

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I crociati vengono bloccati sull'uno a uno dopo che avevano vinto le ultime quattro partite ma mantengono nove punti di vantaggio sull'Altovicentino, che pareggia a sua volta contro il Delta Rovigo. Minuto di silenzio per la scomparsa di Cesare Maldini, allenatore gialloblù nella storica promozione dalla C alla B nella stagione '79-'80.

di Luca Gabrielli

Parma, 4 aprile 2016 

Stadio dipinto di gialloblù nella 33 giornata di campionato di Serie D e coreografia in Curva Nord dedicata a Matteo Bagnaresi, tifoso scomparso otto anni fa. Mister Apolloni costretto a ridisegnare la squadra a causa di numerose defezioni, il capitano Lucarelli e Agrifogli squalificati mentre Giorgino, Simonetti e Saporetti infortunati. Si torna al 4-3-1-2 con Lauria nell' insolito ruolo di mezz'ala sinistra e Sereni trequartista dietro al tandem offensivo composto da Baraye e Musetti. Il San Marino giunge al Tardini con la seconda miglior difesa del campionato, dietro proprio ai crociati e arrivano da dieci risultati positivi consecutivi. Lutto al braccio per il Parma per la scomparsa nella notte di Cesare Maldini, bandiera del Milan di Rivera e Ct dell' Italia nei mondiali in Francia nel 1998 ma anche allenatore gialloblù nei primi anni di Ceresini.

I crociati faticano nel primo tempo scontrandosi contro la difesa ospite

Pochissime emozioni nella prima frazione di gioco. Al 15' l'occasione più ghiotta sui piedi di Musetti che colpisce il palo a portiere battuto. È il Parma a fare la partita ma nella parte centrale del match succede poco o nulla con il San Marino che è bravo a difendersi e a rispondere agli attacchi imprecisi degli uomini di Apolloni. Al 36' Lauria non arriva per un soffio all'appuntamento con il goal sul cross invitante di Ricci ed il primo tempo si conclude a reti inviolate.

Ripresa di rigore e tutti contenti

La ripresa si apre ancora con Lauria che si divora un goal all'altezza del calcio di rigore. Il San Marino è più intraprendente rispetto ad inizio gara e risponde con Olcese che tutto solo calcia addosso a Zommers. È il preludio al vantaggio della squadra ospite che al 54' trova il rigore su fallo di Ricci su Baldazzi. Dagli undici metri si presenta Olcese che non sbaglia. Il Parma non ci sta e al 18' il portiere del San Marino salva il risultato su Baraye dopo una splendida azione partita da Melandri. Apolloni decide allora di cambiare gli uomini offensivi ed inserisce la punta Guazzo ed il giovane Mazzocchi per dare più vivacità alla manovra. Alla mezz'ora della ripresa il pareggio su calcio di rigore per una trattenuta di Loiodice su Messina. Corapi realizza spiazzando l'estremo difensore.
Il Parma sembra non accontentarsi e voler vincere la partita ma non porta ulteriore pericoli nell'area avversaria ed il match termina in parità.

Il sogno promozione si avvicina ancora di più

Il Parma si porta a 79 punti e mantiene i nove punti di vantaggio sull'Altovicentino che non va oltre il pareggio per due a due contro il Delta Rovigo. La salita in Lega Pro si avvicina ad ampie falcate a cinque giornate dal termine ed il prossimo appuntamento contro l'Imolese potrebbe essere decisivo per la questione promozione.

san marino parma calcio partita

Il tabellino

PARMA – SAN MARINO 1-1
Marcatori: st 9′ Olcese rig., 33′ Corapi rig.

PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Cacioli, Benassi, Ricci; Lauria (9′ st Melandri), Miglietta, Corapi; Sereni (16′ st Mazzocchi); Musetti (20′ st Guazzo), Baraye.
A disp. Fall, Mulas, Dodi, Adorni, Rodriguez, Longobardi. All. Apolloni
SAN MARINO (4-3-3): Dini; Tola, Bova, Menini, Paolini; Magnanelli (1′ st Loiodice,), Buonocunto (49′ st Bagatini), Gambini; Baldazzi, Cicarevic (36′ st Braccini), Olcese.
A disp. Renzetti, Borghini, Giunchetti, Pierfederici, Stefanelli, Gagliardi. All. Medri
Arbitro: Pashuku di Albano Laziale
Ammoniti Buonocunto, Cacioli, Dini, Menini, Braccini e Tola.

Pubblicato in Calcio Parma