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Incredibile decisione presa dal nuovo Presidente della Fifa, Gianni Infantino. Un assistente analizzerà tramite il replay su un monitor gli episodi controversi. Stop ai goal, fuorigioco ed espulsioni dubbie. Sperimentazione al via dal 2017.

Di Luca Gabrielli

Parma, 12 marzo 2016

Ebbene si, non è più fantascienza. Quanti non ricordano le interminabili discussioni al Processo di Biscardi, con lo stesso storico presentatore ed il compianto Maurizio Mosca a richiedere l'ormai celebre "moviola in campo"?!
La decisione che rivoluzionerà la storia del calcio è finalmente stata presa.
Al via dalla stagione 2016-17, i test dureranno per un paio di anni e verosimilmente si vedrà in una competizione ufficiale ad Euro 2020.

Innovazioni per rendere più trasparente il calcio

Che qualcosa stesse cambiando nelle stanze della Fifa lo si era intuito già da inizio anno, quando fu introdotta la tecnologia sulla linea di porta. Dopo la interminabile querelle Blatter-Platini c'era bisogno di un bel colpo di spugna per ripulire il mondo del pallone ed Infantino non ha perso tempo, dando una svolta epocale.
Che calcio ci aspetta nei prossimi anni? Di certo ancora non c'è nulla ma il Board ritiene che il ricorso al video si potrà richiedere con i goal, i fuorigioco, le espulsioni ed i rigori dubbi ma l'ultima parola spetterà sempre all'arbitro che ad ogni episodio controverso raggiungerà facilmente un monitor posto a bordo campo.

Partite più lunghe ma con meno veleni

Sicuramente le gare dureranno molto di più dei canonici 90 minuti ma questo garantirà la fine o almeno la diminuzione di errori arbitrali che per anni hanno riempito le pagine dei giornali di veleni e di insinuazioni di "sudditanza psicologica" da parte degli arbitri.
Sarà un assistente dell'arbitro ad avere accesso ai replay durante la partita e su propria iniziativa o su richiesta dell'arbitro, potrà intervenire durante la partita. Per il momento solo l'arbitro potrà chiedere di visionare le immagini dubbie. Il famoso "Challenge" adottato in altri sport come il tennis o il football americano non è contemplato al momento. Le squadre non potranno quindi chiedere che un' azione di gioco venga valutata su propria iniziativa.

Dalla "Mano de Dios" allo scontro Ronaldo-Iuliano

Finalmente si smetterà di gridare al complotto. In passato in Italia ci si è scandalizzati per quel rigore non dato o per quel fuorigioco dubbio che ha portato lo scudetto a quella squadra piuttosto che ad un'altra.
Un episodio su tutti torna in mente ai tifosi. 1998: sfida scudetto tra Inter e Juventus. L'Inter trascinata dal "Fenomeno" Ronaldo contro la "Vecchia Signora" dei vari Del Piero e Zidane. Al 70' il fattaccio. Ronaldo entra in aerea, si sposta il pallone sulla destra e si scontra contro Iuliano che lo stende. Ceccarini non vede un rigore solare ed innesca polemiche che a distanza di quasi vent'anni non si sono ancora placate.
Questo è solo uno degli episodi che la moviola in campo potrà risolvere. Celebre è anche il tocco e goal di mano di Diego Armando Maradona ai mondiali in Messico del 1986 contro l'Inghilterra. Il mito argentino dirà in seguito che fu la mano di Dio a spingere il pallone in rete.
Ma c'è un caso dove la moviola in campo, anche se non ufficialmente, è già entrata in scena. Si tratta della finale mondiale del 2006 a Berlino tra Italia e Francia. L'ormai celebre testata data da Zidane a Materazzi non fu vista dall'arbitro ma segnalata da un assistente che aveva visto il replay su un monitor. La mancata espulsione del campione francese sarebbe stata talmente scandalosa che la Fifa non poté fare altro che appoggiarsi alla ormai neonata moviola in campo.

Pubblicato in Calcio Emilia

Capitan Alessandro Lucarelli ha raggiunto durante la partita al Tardini con il Castelfranco Veneto il leggendario terzino degli anni novanta Antonio Benarrivo. 

Di Luca Gabrielli

Parma, 9 Marzo 2016 

Domenica scorsa, alla 31^ giornata di Serie D, allo stadio Ennio Tardini, capitan Alessandro Lucarelli ha tagliato un altro storico traguardo da vera e propria leggenda del Parma.
Per lui sono 258 presenze in campionato, quinto crociato di tutti i tempi, al pari di un altro capitano storico del club, quell'Antonio Benarrivo che ha percorso su e giù la fascia sinistra del Tardini nei primi anni di Serie A e che ha sollevato tutte le coppe della storia del Parma. Carriere non paragonabili visto il ricco palmares del brindisino ed il secondo posto ai mondiali statunitensi del 1994 ma stesso identico attaccamento ai colori gialloblu ed alla città di Parma.

Simbolo del Parma nell'era Ghirardi

Giunto nella città ducale nell'estate del 2008, quando il Parma era appena retrocesso in Serie B, Alessandro Lucarelli fin da subito mostra le sue doti carismatiche oltre a quelle squisitamente tecniche da difensore centrale, con un ottima predisposizione all'impostazione, grazie ad un piede sinistro molto educato.
Raggiunta subito la promozione, al fianco del più famoso fratello Cristiano, diventa prepotentemente una delle certezze della squadra negli anni avvenire ed i vari Paci e Paletta trovano sempre al loro fianco il difensore livornese a comandare la manovra della difesa. Alla sesta stagione a Parma, diventa capitano, ereditando la fascia da Stefano Morrone, un altro giocatore entrato nei cuori dei tifosi negli anni.
In queste 258 presenze ne ha passate di tutti i colori.
Dalla promozione in A conquistata a Cittadella, al calcio spumeggiante negli anni di Giovinco fino alla Europa League conquistata sul campo nel 2014 e poi revocata per via delle ormai celebri "irregolarità" adempiute dalla sciagurata coppia Ghirardi-Leonardi. Un uomo coraggioso che non ha mai avuto paura di dire quello che pensava. Ha vissuto il fallimento della società sulla propria pelle, esponendosi pubblicamente contro le persone che hanno portato alla sparizione della squadra dai campi di calcio.

La rinascita del Parma con il proprio capitano al timone

L'estate scorsa la storia crociata del capitano sembrava essere ai titoli di coda ed invece avviene il colpo di scena da romanzo Cuore. Il capitano resta e ricomincia dalla Serie D, pronto a segnare la via per riportare al più presto la squadra nella serie che le compete.
Lucarelli ha voluto ricambiare l'affetto che i tifosi gli hanno mostrato in tutti questi anni e ha fatto probabilmente una scelta di vita volendo restare al timone nel Parma nel momento più difficile della sua storia.
Ora, raggiunto Antonio Benarrivo al quinto posto della classifica all time, mette nel mirino un altro pilastro gialloblù, Lorenzo Minotti, il primo storico capitano dell'era Tanzi.

PRESENZE CON LA MAGLIA DEL PARMA IN CAMPIONATO

1) Ivo Cocconi 308
2) Ermes Polli 307
3) Luigi Apolloni 304
4) Lorenzo Minotti 280
5) Antonio Benarrivo 258 - Alessandro Lucarelli 258
6) Giovanni Colonnelli e Giovanni Mazzoni 242
7) Alessandro Melli 241
8) Augusto Ponticelli 236
9) Aldo Silvagna, Roberto Mussi e Fabio Cannavaro 213

Pubblicato in Calcio Parma

Una doppietta dello scatenato Baraye ed il goal di Melandri, consentono alla squadra crociata di battere la Virtus Castelfranco con una prestazione di forza e qualità. Battibecco finale tra Guazzo e Apolloni.

Di Luca Gabrielli

Parma, 7 marzo 2016 

Il Parma torna alla vittoria al Tardini per tre a zero contro la Virtus Castelfranco mostrando finalmente una prova convincente e dominando gli avversari dall'inizio alla fine. Baraye sempre più bomber principe della squadra con una doppietta di testa ed un Longobardi recuperato totalmente che si scopre uomo assist. L'Altovicentino pareggia a sorpresa contro il San Marino e perde due punti dalla capolista portandosi a meno sei con una partita in più. Storico traguardo per Alessandro Lucarelli che, in attesa della giornata di squalifica da scontare, raggiunge un mito crociato come Antonio Benarrivo con 258 presenze al quinto posto delle presenze "all time" nel Parma.

Apolloni conferma il rombo di centrocampo

Ci ha preso gusto il mister crociato e per la seconda volta consecutiva ripropone il 4-3-1-2 disposto a rombo. In difesa rientra dalla squalifica Cacioli al fianco di capitano Lucarelli mentre Messina ed Agrifogli sono i terzini di spinta di giornata. A centrocampo Giorgino come vertice basso con Miglietta e Ricci interni e Corapi trequartista pronto ad innescare il tandem d'attacco Baraye-Longobardi.

Partenza sprint con Baraye in cielo

Il Parma parte subito forte convinto di voler fare sua la partita e portare a casa i tre punti. Dopo 5 minuti Ricci si rende pericoloso di sinistro, con il pallone che termina a lato dopo aver attraversato la linea di porta. I crociati giocano bene e danno l'impressione di poter sbloccare il risultato in qualsiasi momento ed al 20' arriva il vantaggio meritato. Baraye si avventa su un pallone deviato sul tiro di Corapi e con uno stacco imperioso insacca in rete. Dimostrazione di doti atletiche fuori dal comune per il capocannoniere ducale.
La Virtus Castelfranco non ci sta e due minuti dopo reclama animatamente per un rigore non concesso su fallo di Lucarelli dopo che l'arbitro aveva dato la regola del vantaggio. Al 33' Martina impegna seriamente Zommers ma il portiere crociato non si fa sorprendere. Il primo tempo si chiude con il Parma meritatamente in vantaggio.

Giochi chiusi nella ripresa sempre con Baraye e Melandri

Lo spartito del secondo tempo non cambia e i ragazzi di Apolloni riprendono a macinare gioco per chiudere la partita.
La manovra del gioco è molto fluida con un Longobardi tirato a lucido che si sbatte per la squadra ed al 60' serve un pallone perfetto per Baraye che indisturbato segna la doppietta personale sempre di testa. Match chiuso e applausi dalla tribuna per il bel gioco spumeggiante mostrato in campo. All'86' c'è anche il tempo per la zampata di "Micio" Melandri appena entrato in campo e per qualche fischio rivolto a Guazzo, nervoso nei confronti di Apolloni.

Possibilità di chiudere la contesa promozione

Domenica prossima il Parma recupera la partita contro il Romagna Centro alle 15,30. Per i crociati la possibilità di portarsi a +9 sull'Altovicentino, oggi fermato sul pareggio contro il San Marino e virtualmente chiudere il discorso promozione in Lega Pro.

Il Tabellino

PARMA – V. CASTELFRANCO 3-0
Marcatori: pt 20′ Baraye; st 15′ Baraye, 41′ Melandri
PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Cacioli, Lucarelli, Agrifogli; Miglietta, Giorgino, Ricci; Corapi (37′ st Lauria); Longobardi (45′ st Guazzo), Baraye (27′ st Melandri).
A disp. Fall, Benassi, Adorni, Simonetti, Mazzocchi, Musetti. All. Apolloni
VIRTUS CASTELFRANCO (4-1-4-1): Gibertini; Benedetti, Girelli, Biagini, Budriesi; Marmiroli; Oubakent, Negri (20′ st Lauricella), Martina, Spadafora (37′ st Cortesi); Rolfini (43′ st Signorino).
A disp. Cordisco, G. Vinci, A. Vinci, Cortese, Sacenti, Graziosi. All. Chezzi
Arbitro: Raciti di Acireale
Ammoniti Agrifogli, Girelli, Martina, Messina.

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Pubblicato in Calcio Parma
Domenica, 06 Marzo 2016 08:39

Sassuolo, c'è il Milan per sognare l'Europa

Al "Mapei Stadium" arrivano i rossoneri che precedono i neroverdi di 6 lunghezze. Vincere, permetterebbe di accorciare.
di Andrea Melli - "Gli esami sono all'ordine del giorno, questo è un bell'esame perché ci potrebbe far avvicinare al Milan, sapendo che è in un grandissimo stato di forma e ha un grandissimo potenziale sia difensivo che offensivo".

Freme dalla voglia Eusebio Di Francesco, perché il suo Sassuolo si è regalato una possibilità straordinaria, ossia giocarsi la chance di accorciare la classifica verso la zona Europa. Di fronte, un Milan che arriva dalla bellezza di nove risultati utili consecutivi.

"Speriamo di sfatare il tabù a loro sfavore, cercheremo di fare la nostra partita, aggressiva, con la voglia di far gol e far male agli avversari, mi auguro prima di tutto che sia una bella gara". E ovviamente, che il Sassuolo la possa vincere. " Il Sassuolo sta bene, al di là dei risultati, io è da tempo che dico che vedo la squadra in crescita. Ovvio che quando si concretizza tutta la mole di gioco che facciamo le soddisfazioni aumentano". Sassuolo-Milan è anche la gara di Giorgio Squinzi, patron neroverde ma tifosissimo rossonero.

"Per me è una partita come le altre è ovvio che è importante, visto il blasone del Milan, ci sarà lo stadio pieno, per noi è motivo di grande orgoglio giocare contro il Milan per altri obiettivi, è una grande soddisfazione e penso lo sia anche per il Patron". Guardando le statistiche dei precedenti Sassuolo-Milan, gol e divertimento non dovrebbero mancare: "Sì, per una volta guardiamoci indietro, abbiamo una buona tradizione in casa e ci auguriamo di continuarla".

Pubblicato in Calcio Modena

I Boys Parma 1977 non mancano mai di promuovere iniziative per sostenere la squadra crociata e rinnovano la tradizionale "gara delle bandiere" per le prossime tre giornate casalinghe al Tardini.

Di Luca Gabrielli

Parma, 5 marzo 2016 

Obiettivo: tornare a vestire la Curva Nord di bandiere gialloblù come accadeva nei primi anni novanta. Non si placa l'entusiasmo intorno al nuovo Parma da quando si è voltato pagina e ricominciato da zero dalla serie D.
Si comincia domenica contro la Virtus Castelfranco (fischio di inizio ore 14,30) e proseguirà nei due successivi impegni casalinghi della squadra crociata, domenica 3 aprile contro il San Marino e domenica 17 aprile contro il Delta Rovigo, l'entusiasmante proposta dei Boys di colorare la curva di bandiere gialloblù. Chiunque potrà partecipare, con bandiere piccole, medie, bandieroni e anche due aste. In occasione della partita del 17 aprile 2016 contro il Delta Rovigo una giuria di cinque tifosi di diverse generazioni deciderà quale sarà la bandiera vincitrice.

Semplici regole per ricreare una curva gialloblù

Le regole per partecipare sono semplici. Si deve passare dal baracchino con la bandiera prima della partita per l'iscrizione e la foto di rito. Le bandiere non devono contenere i simboli Boys e non sono ammesse neanche quelle che già si sono viste nelle passate edizioni o comunque in Curva.
L'idea è di stuzzicare la fantasia dei tifosi e fare un tuffo nel passato per ritornare allo stadio come ai vecchi tempi, ognuno con la propria bandiera. Creare un' onda di bandiere gialloblù che sventolino e sostengano la squadra crociata in questa emozionante cavalcata verso la promozione.
La tifoseria di Parma è maestra in tutta Italia per queste iniziative che avvicinano i tifosi allo stadio. Parma è forse una delle poche città dove è ancora possibile proporre un tifo sano e goliardico, senza la paura che possano accadere incidenti. Negli anni passati infatti i deprecabili episodi accaduti nelle vicinanze dello stadio, vedi i danni provocati dagli juventini allo storico Bar Gianni, non sono stati certo causati dal tifo crociato ma dai tifosi ospiti se così possono essere definiti.
Quest'ultima iniziativa lo dimostra una volta di più e c'è da starne certi che nelle prossime giornate il Tardini sarà invaso da bandiere giallo e blu.

Pubblicato in Calcio Parma

Scala, Melli, Minotti, Apolloni, Pizzi. Basta leggere questi nomi per far riaffiorare nella mente di ogni tifoso crociato con qualche capello grigio, ricordi dolci e nostalgici di un calcio sano e genuino che ormai non c'è più. Tutti insieme accanto all'ex presidente Fulvio Ceresini, figlio dell' indimenticato presidente Ernesto Ceresini, per tornare a parlare di quel miracolo calcistico creato a Parma nei primi anni novanta.

Di Luca Gabrielli

Parma, 2 marzo 2016 

La storia vincente del Parma racchiusa in un libro

Ieri si è tenuta nella sala stampa dello stadio Tardini la presentazione del libro "Il Parma di Scala. La cronaca di un Sogno", edito da Officine Gutenberg, scritto dai giornalisti Mattia Fontana e Guglielmo Trupo. Un libro che racconta i sette fantastici anni della gestione Scala, tra l'estate del 1989 e la primavera del 1996, che portò la promozione in Serie A, la qualificazione in Coppa Uefa e quattro Coppe vinte (Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea e Coppa Uefa). Un evento aperto al pubblico che ha visto la presenza di moltissimi tifosi di tutte le età, da chi quel Parma l'ha visto con i propri occhi, a chi invece se lo è fatto raccontare o è andato a spulciare quelle indimenticabili notti europee su YouTube. Emozioni raccontate con estrema cura dai due autori che rimandano alla sfida promozione con gli "odiati" cugini della Reggiana, alle numerose sfide al vertice contro la Juventus quando il Parma dominava in Italia e soprattutto in Europa.
La prefazione di Faustino Asprilla è solo una delle tante chicche che si possono trovare nel libro. Il giocatore colombiano è stato forse lo straniero che più di tutti si è fatto amare dai parmigiani, per le sue interminabili cavalcate in campo, le capriole dopo ogni goal e le innumerevole gesta tecniche mostrate in campo. Ma era ed è tutt'ora amato per quel suo essere un po' pazzo nella vita di tutti i giorni, adottato dalla città come nessun altro campione. Grazie a questo libro ogni tifoso potrà vedere riaffiorare nella sua mente quegli attimi in cui una piccola squadra di provincia, composta da giovani ragazzi sconosciuti di belle speranze, vinceva le sue prime coppe stupendo per il gioco e la spensieratezza. Quel Parma era una ventata di aria fresca nel campionato italiano dove le solite squadre di vertice erano spiazzate dalle nuove idee di gioco e dal rapporto paterno che Nevio Scala era riuscito a creare con i suoi ragazzi.

Ritorno al futuro

Paradossalmente quel legame viscerale tra squadra e tifosi è riaffiorato in quest'ultimo anno. Il Parma, fallito da una sciagurata gestione Ghirardi-Leonardi (definirla sciagurata è una carineria gratuita nei riguardi dei due soggetti in questione) è fallito e sprofondato in serie D. Una società nuova, composta da persone serie e con idee chiare, ha fatto risorgere il Parma Calcio dalle proprie ceneri e con vecchi miti gialloblù nei ruoli nevralgici della società sta ritornando al calcio che conta, conquistando la promozione in Lega Pro.

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Pubblicato in Calcio Parma

Ai crociati basta la rete di Messina nella ripresa per vincere il derby contro il Lentigione e mantenere il distacco di sette punti dall'Altovicentino, vittorioso contro la Virtus Castelfranco. Solo un pari per il Forlì.

di Luca Gabrielli

Parma, 29 febbraio 2016

Nella decima giornata di ritorno, il Parma si trova nella difficile condizione di dover invertire il brutto trend dell'ultimo mese con soli 4 pareggi ed 1 vittoria nelle ultime cinque giornate. Di fronte il Lentigione, la squadra del comune di Brescello, infarcito di giocatori provenienti dal settore giovanile crociato. Primo tra tutti quel Filippo Savi con dieci presenze di Serie A nel Parma che debuttò negli anni di Gedeone Carmignani e che solo quattro tremendi infortuni ne hanno frenato l'ascesa.
Apolloni decide allora di dare una scossa alla squadra e cambiare per la prima volta il fidato 4-2-3-1 per un 4-3-1-2 a rombo. La squalifica di Cacioli vede lo spostamento di Benassi al centro al fianco di Lucarelli con Messina e Agrifogli terzini. Giorgino vertice basso del rombo di centrocampo con ai lati Miglietta e Simonetti mentre il rientrate Corapi ha il compito di innescare il tandem d'attacco Baraye-Musetti.

Primi cinque minuti arrembanti, poi noia

Inizia la partita ed il Parma sembra subito voler dettare legge. Corapi innesca benissimo Musetti che però controlla male e si fa respingere il tiro dal portiere avversario. Sempre Corapi, poco dopo, fa gridare al goal i tifosi su calcio piazzato ma il pallone finisce fuori di poco. L'ex Savi risponde su calcio d'angolo ma Zommers è attento. I crociati costruiscono ma il Lentigione si difende compatto e complice il terreno pesante, la partita risulta essere lenta e prive di azioni degne di nota. Il tempo si chiude con Baraye che non aggancia un buon pallone a due passi dalla porta.

Messina per 3 punti fondamentali

Nella ripresa le due squadre si ripresentano con gli stessi interpreti ma è un altro Parma, nella voglia e nella determinazione.
Gli uomini di Apolloni hanno subito una doppia occasione con Messina e Baraye che da pochi millimetri non riescono a trovare il vantaggio. Parte poi la girandola di sostituzioni con Longobardi, Mazzocchi e Melandri che prendono il posto di Musetti, Simonetti e Corapi per cercare il vantaggio. Al 65' sempre Messina manca di poco il bersaglio ma è solo il preludio al goal per lo stesso giocatore. Passano infatti otto minuti e Baraye imbecca Il terzino destro che con un siluro imprendibile batte il portiere Medioli.
Il risultato non cambia ma a cinque minuti dalla fine c'è il tempo per un brivido dalle parti di Zommers: l'attaccante del Lentigione Fyda incrocia male ed il pallone finisce sul fondo.

Vittoria che sa tanto di boccata d'ossigeno

Non è sicuramente un periodo facile per gli uomini di Apolloni. Molti pareggi e prestazioni poco convincenti sembravano aver minato qualche certezza nelle teste dei giocatori. Ieri il Parma sicuramente non ha convinto dal punto di vista del gioco ma ha ritrovato tre punti fondamentali che ridanno serenità all'ambiente e permettono di mantenere il distacco sulla seconda inalterato.
L'Altovicentino infatti ha vinto 3-1 contro la Virtus Castelfranco e rimane a sette lunghezze dalla capolista. Il Forlì invece ha pareggiato e può dire quasi addio alla promozione diretta visto i dodici punti che li separano dai crociati.

Il Tabellino

PARMA – LENTIGIONE 1-0

Marcatori: st 28′ Messina

PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Benassi, Lucrelli, Agrifogli; Miglietta; Giorgino, Simonetti (21′ st Mazzocchi); Corapi (32′ st Melandri); Musetti (11′ st Longobardi), Baraye.
A disp. Fall, Adorni, Ricci, Sereni, Guazzo, Lauria. All. Apolloni
LENTIGIONE (4-4-2): Medioli; Santagiuliana (7′ st Candio), Galuppo, Vecchi, Ferrari; Berti (32′ st Pandiani), Roma, Savi, Tarana (39′ st Fyda); Mezgour, Miftah.
A disp. De Angelis, De Vitis, Opoku, Farina, Petito, Vitali. All. Zattarin
Ammoniti: Vecchi, Berti, Benassi, Longobardi, Ferrari.
Recupero pt 2′, st 5′.

parma lentigione partita calcio 1

parma lentigione partita calcio 3

Pubblicato in Calcio Parma

Stesso risultato dell'andata contro i romagnoli. Un pareggio a reti bianche che accontenta maggiormente i crociati i quali vedono l'Altovicentino avvicinarsi a -7. In tribuna l'ex Ct Arrigo Sacchi, allenatore del Parma nel lontano 1985.

Di Luca Gabrielli

Parma, 22 febbraio 2016 

Nel big match di ieri si sono affrontate la capolista contro la terza forza del campionato, in uno stadio colmo di tifosi. Presente in tribuna anche Arrigo Sacchi, l'indimenticato allenatore del primo Milan di Berlusconi e allenatore del Parma nella stagione '85.
Apolloni presenta la sua squadra con alcune defezioni importanti. Soprattutto in attacco, senza Baraye squalificato domenica scorsa contro la Ribelle per l'ormai famosa esultanza da mascherato e Corapi, fuori per scelta tecnica. Il mister decide allora di inserire, oltre alle certezze Melandri e Musetti, gli Under Ricci e Sereni.

Squadre in assoluto equilibrio

I romagnoli partono decisamente meglio ed il Parma nel primo quarto d'ora sembra entrato in campo svogliato e pasticcione. Al 20' però l'occasione migliore è nei piedi di Capitan Lucarelli che colpisce la traversa dopo l'ottimo intervento del portiere di casa.
Al 31' il Forlì risponde al legno crociato con Fantini che di testa colpisce il palo mettendo i brividi a Zommers. Il primo tempo si chiude in parità con un palo per ciascuno e partita che non vede un assoluto padrone del campo.

Ripresa che rispecchia l'andamento della gara

Il secondo tempo vede i romagnoli andare vicino al vantaggio al 65' con Nocciolini che sfiora il palo su calcio di punizione.
I crociati reagiscono e tre minuti dopo segnano con Musetti che imbeccato da Ricci, segna di prima intenzione ma l'arbitro decide di annullare per un dubbio fuorigioco dello stesso Ricci. Ma è il Forlì ad andare vicino al vantaggio con Tentoni che in contropiede mette in difficoltà mezzo Parma: Giorgino salva in extremis un gol praticamente già fatto.
È l'ultimo brivido al Morgagni e le due squadre rientrano negli spogliatoi con il risultato finale di zero a zero, come all'andata.

Si ritorna da Forlì con il bicchiere mezzo pieno

Il Parma esce indenne dalla trasferta in terra romagnola e si porta a tre pareggi ed una vittoria in questo inizio di 2016. Perde due punti sull'Altovicentino, vittorioso contro il Romagna Centro per quattro a zero e vede diminuire il distacco a sette punti.
Una partita che non ha visto il consueto Parma arrembante del girone di andata ma piuttosto quello impalpabile e incerto delle ultime partite.
La condizione fisica non è più ottimale da qualche settimana ma fino a quando il distacco dalle avversarie resterà così ampio, non ci sarà da preoccuparsi.

Pubblicato in Calcio Parma
Domenica, 21 Febbraio 2016 08:26

Sassuolo, con l'Empoli serve una vittoria

Al "Mapei Stadium" arrivano gli azzurri di Giampaolo. Per entrambe il successo manca dal 10 gennaio, coi neroverdi che hanno collezionato solo 4 punti nelle ultime 7 gara.

di Andrea Melli - "Una gara da prendere con le molle come tante altre. Bisogna tornare a sorridere, faremo in modo di poterlo fare".

Non si nasconde alla vigilia Eusebio Di Francesco. Sa che la partita di domani a Reggio Emilia può rappresentare qualcosa d'importante.

"Anche se i numeri dicono altro, ribadisco che delle prestazioni dei ragazzi sono contento, ma portare a casa i tre punti è fondamentale. I risultati servono a dare serenità e consapevolezza, ma non sono d'accordo con chi dice che la squadra è in crisi".

Sperando che Berardi possa finalmente tornare ad essere decisivo. "E' a disposizione, anche se ha saltato qualche allenamento ha giocato tanto in questo periodo, quindi può essere in campo dall'inizio. Le scelte le farò stanotte", spiega Di Francesco che trova nell'Empoli un avversario pericoloso. "Ci sono giocatori da circoletto rosso come Saponara che ha grandissime qualità nel sapersi smarcare, nel saper giocare. Loro hanno qualità in mezzo al campo, ma sono bravi nel loro complesso".

Sassuolo ed Empoli, che logicamente vogliono continuare ad essere le rivelazioni. "Vogliamo continuare ad esserlo, portando a casa i tre punti contro una squadra che ha identità, gioco e un ottimo allenatore

Pubblicato in Calcio Modena
Domenica, 21 Febbraio 2016 08:14

Carpi, a Torino devi solo vincere

I biancorossi dopo 3 sconfitte consecutive hanno soltanto un risultato utile per continuare ad inseguire il sogno salvezza. "il Torino è una squadra forte ma siamo concentrati su quello che dobbiamo fare noi"

di Andrea Melli
"Gara fondamentale? Ho sempre dato importanza a tutte le partite che abbiamo giocato quindi non faccio distinzione di importanza tra una gara e l'altra o tra un ciclo di partite e un altro". Guarda al Torino col petto in fuori Fabrizio Castori: domani il Carpi affronta a Torino i granata e la fame di punti dei biancorossi non permette altri passi falsi.

"Pur riconoscendo la difficoltà delle ultime partite contro squadre di altissimo livello ho sempre pensato che nessuna gara sia proibitiva e non ho mai passato questo messaggio alla squadra. Detto questo, il Torino è una squadra forte ma siamo concentrati su quello che dobbiamo fare noi, abbiamo la determinazione giusta per fare la prestazione importante necessaria a fare risultato". Provando a sfruttare De Guzman, arrivato a gennaio dal Napoli, e che potrebbe essere utile a gara in corso. "E' un giocatore importante, dà del tu al pallone, è tecnico, rapido e veloce e ci darà il suo contributo". Di fronte il Torino di Giampiero Ventura, uno che in Italia ha insegnato calcio a tutti i livelli.

"Ventura è un maestro di calcio, lo stimo molto e l'ho anche studiato quando era a Bari. La sua squadra gioca molto bene, fanno molto possesso palla e per questo dovremo essere bravi noi ad andare in pressione ma senza farci risucchiare, dovremo mantenere alta la concentrazione senza mai innervosirci per poter poi piazzare le nostre giocate. Il Torino? E' un collettivo, hanno questo palleggio che ti attrae e poi ti colpisce in velocità con Immobile e Belotti. Ma noi non possiamo stare troppo a guardare chi abbiamo di fronte ma dare tutto, più del massimo, per centrare il risultato".

Pubblicato in Calcio Modena