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Domenica, 20 Novembre 2016 09:55

EIMA International: il trionfo della meccanica

Si chiude con la cifra record di 285 mila visitatori la grande kermesse della meccanica agricola, che ha richiamato alla fiera di Bologna operatori da 140 Paesi. Numerosissimi gli incontri d'affari, ma in crescita anche l'interesse mediatico e social per un evento che rappresenta, in assoluto, una delle più grandi "feste" dell'agricoltura e della terra.

Un successo al di là di ogni previsione quello di EIMA International, la rassegna della meccanica agricola che si è conclusa ieri sera alla fiera di Bologna con il record storico di visitatori. Nei cinque giorni dell'esposizione il numero delle presenze ha raggiunto la quota complessiva di 285 mila, con un incremento del 21% rispetto alla precedente edizione (2014), e con un numero di operatori esteri pari ad oltre 44 mila, con un incremento del 18%. La grande kermesse – organizzata dalla Federazione italiana dei costruttori FederUnacoma (Confindustria) - ha prodotto un numero esorbitante di contatti d'affari, offrendo alla massa dei visitatori una gamma vastissima di tecnologie realizzate dalle 1.900 industrie espositrici presenti nei padiglioni della fiera. Ma ha rappresentato anche una "festa" per il mondo dell'agricoltura e quello dei motori, con riflessi importanti anche sul piano mediatico e dei "social".

Centinaia di giornalisti, provenienti da ogni parte del mondo, hanno raccontato questo evento dal vivo, mentre un vasto pubblico di operatori ha potuto seguire lo svolgersi della manifestazione grazie alla EIMA Web TV, che ha realizzato oltre 40 servizi e 8 dirette streaming. Oltre 75 mila persone sono state raggiunte attraverso FaceBook, e questo ha prodotto 500 mila interazioni (like, comment e condivisione dei post pubblicati). L'equipe dell'EIMA Social Team di Image Line - Agronotizie/FederUnacoma ha prodotto oltre 1000 contenuti multimediali, che permetteranno all'evento di vivere sul Web anche nei mesi a venire.

Ma l'edizione 2016 di EIMA International è stata soprattutto quella delle delegazioni di operatori esteri (80 in totale delle quali 70 realizzate da FederUnacoma grazie al sostegno e alla collaborazione fattiva dell'ICE, l'Agenzia del Ministero dello Sviluppo Economico preposta all'internazionalizzazione delle imprese. La sola iniziativa ICE-FederUnacoma ha prodotto circa quindicimila visite agli stand delle aziende espositrici e tremila incontri "business to business" organizzati per gli operatori facenti parte delle delegazioni. Gli operatori delle delegazioni sono arrivati soprattutto dal Sudamerica, dall'Africa Mediterranea e Sub-Sahariana, dal Medio Oriente, dal Sud est asiatico, oltre che da Repubbliche dell'ex Unione Sovietica, Balcani e Oceania. Per la prima volta hanno visitato l'Eima delegati di Giordania, Kenya, Mozambico e Palestina, mentre quelle di Argentina, Brasile, Cile, Iran e Perù sono state le delegazioni più numerose. Al di là delle delegazioni ufficiali, gli oltre 40 mila operatori esteri "autonomi" sono giunti da 140 Paesi.

L'interesse dei visitatori italiani e stranieri ha coperto tutti i settori dell'expo: dai trattori alla componentistica, dall'irrigazione al giardinaggio, fino alle bioenergie, rappresentate nell'area "Energy" realizzata da Itabia, e strutturata per offrire anche un saggio pratico delle tecnologie per lo sfruttamento energetico dei residui e delle produzioni agricole. Tra le tante iniziative di successo, la nuova area di EIMA Desk, organizzata in collaborazione con l'Unacma, e il Concorso Comuni Fioriti d'Italia, realizzato nell'ambito delle iniziative per il "Green". "Questa edizione chiude in modo glorioso il ciclo di EIMA International allestita nelle attuali strutture del quartiere fieristico bolognese – ha detto il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – e ci proietta verso un futuro nel quale l'Esposizione cambierà il proprio aspetto grazie ai progressivi interventi, previsti da BolognaFiere, di ristrutturazione del quartiere fieristico. Un quartiere in trasformazione, per accogliere al meglio una rassegna che si colloca ai vertici mondiali nel settore e che sa coinvolgere aziende e operatori come nessun'altra".

Bologna, 14 novembre 2016 (galleria immagini)

La proposta lanciata all'Assemblea nazionale dal presidente Dino Scanavino: dare vita ad accordi quadro che tengano assieme agricoltura, artigianato, commercio, logistica ed enti locali. Funzioneranno come Reti d'impresa di territorio, per portare il cibo di qualità dai campi ai consumatori. Un codice caratterizzerà questo processo e verrà inserito nel packaging dei prodotti in vendita. Benefici per tutti con un risparmio immediato di 18 miliardi di euro sottratti al "mostro burocrazia".

L'agricoltore italiano perde un giorno su quattro per assolvere le pratiche e gli adempimenti burocratici. Prima di poter commercializzare un litro di latte, deve superare 7 step normativi e mettere in conto uscite per la gestione aziendale di ben 21 mila euro l'anno. Ancora oggi una pratica di subentro in azienda agricola, da genitore a figlio, genera un faldone di 22 kg di carta alto 80 centimetri, accumulato in un "pellegrinaggio" che tra i vari uffici coinvolti dura quasi due anni. La stessa pratica, eseguita nei Paesi virtuosi del Nord Europa, si risolve con la stampa di tre mail di posta elettronica certificata. Sono solo due esempi del "peso" della burocrazia che ogni anno costa oltre 26 miliardi alle piccole e medie imprese, prima di tutto quelle agricole. Non a caso, i produttori italiani indicano tra le maggiori difficoltà proprio l'eccessivo appesantimento degli obblighi normativi e la pressione della fiscalità. A cui si aggiunge un problema strutturale legato all'organizzazione commerciale del prodotto e a una distribuzione del valore non equa all'interno delle filiere. Da questa premessa prende forma il progetto della Cia-Agricoltori Italiani che oggi, dalla sua Assemblea nazionale all'Auditorium Conciliazione di Roma, lancia i "Network dei Valori".

La proposta della Confederazione è semplice e chiara: bisogna creare accordi sinergici ben codificati tra l'agricoltura, l'artigianato, il commercio, la logistica e gli enti locali per costruire un percorso virtuoso intorno alle produzioni agroalimentari. Una sorta di patto per dare vita a "Reti d'impresa territoriali" capaci di mettere in trasparenza l'intero processo che porta i prodotti agricoli e alimentari di quel luogo dal campo al consumatore. Con un codice di tracciabilità "ad hoc", da apporre sul packaging dei cibi, a certificazione e garanzia del processo avvenuto all'interno di un accordo di "Network".
"Il progetto è ambizioso -sottolinea il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino alla presenza, tra gli altri, del ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina intervenuti all'Assemblea-. Ma è una strada che bisogna percorrere perché porterebbe benefici a tutti i comparti coinvolti: non solo quello produttivo, ma anche quello della logistica e del commercio fino ad arrivare ai consumatori". In questo senso, continua Scanavino, "la tragedia del terremoto che ha colpito il Centro Italia può rappresentare il banco di prova per iniziare il percorso dei 'Network dei Valori' proprio dai territori feriti dal sisma, per dare impulso alla ripresa delle attività economiche e sostenere la commercializzazione delle produzioni tipiche e locali".

Da una prima proiezione della fattibilità del progetto, con i "Network dei Valori" secondo la Cia si potrebbero risparmiare circa 18 miliardi di euro. "Più di 800 mila aziende agroalimentari italiane -conclude il presidente della Cia- chiedono sostanzialmente questo: ovvero un netto abbattimento del peso burocratico, facendo leva su un sistema maggiormente fiduciario tra imprenditori e istituzioni e su reti semplici, snelle e dirette tra i vari componenti di ogni filiera".

Domenica, 20 Novembre 2016 14:25

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 46 20 novembre 2016

Editoriale: Con l'acqua alla gola? Sensibile rimbalzo del Grana Padano e del Parmigiano. Ismea, flette la spesa alimentare nel 2016. EIMA International: il trionfo della meccanica. USA: Parmesan grattugiato richiamato dopo test sulla Salmonella. Food Valley protagonista a New York.

SOMMARIO Anno 15 - n° 46 20 novembre 2016
1.1 editoriale Con l'acqua alla gola?
2.1 lattiero caseario Sensibile rimbalzo del Grana Padano e del Parmigiano.
3.1 consumi Ismea, flette la spesa alimentare nel 2016
3.2 meccanica EIMA International: il trionfo della meccanica
4.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati sostenuti.
5.1 agricoltura e network #Cia2016: Agricoltura, da creazione "Network dei Valori" risposte per 800 mila aziende
5.2 investimenti tecnologie Appennino: al via la banda larga
6.1 export e gastronomia Food Valley protagonista a New York
7.1 sicurezza alimentare USA: Parmesan grattugiato richiamato dopo test sulla Salmonella.
8.1 territorio e sicurezza Water Lab: i droni per il monitoraggio del territorio

10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

Cibus-46-COP

Mercoledì, 16 Novembre 2016 14:15

Cereali e dintorni. Mercati ancora sostenuti.

Il mercato proprio non sa che direzione prendere e nell'incertezza non scende nonostante diversi analisti confermino di elevati stock, buoni raccolti, ottime semine e di contro i consumi, le vendite, le trasformazioni tengono.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 novembre 2016
Significativi sono i mutamenti avvenuti negli indici di riferimento: l'Indice dei noli è salito a 1084 punti, il petrolio (wti) è a circa 46 dollari al barile e il cambio gira a 1,07050 scendendo rapidamente , nell'arco di una sola settimana da 1,13 a 1,07.

Gli importatori, sostenuti dal calo dell'Euro e dagli aumenti del mercato, escono con le farine di soya a 343 per la normale sul pronto, mentre la proteica viene proposta a 352 (prezzi partenza porto sino dicembre), e per il 2017 invece espongono la merce a 344/353 mentre per il primo semestre 2018 a 351.
Il girasole proteico viene proposta da 208 a 210 euro partenza porto, la farina di colza 225 partenza silos interni, il girasole 28% a 148/152 euro partenza stabilimenti interni, il seme di soya sui porti a 372. I prezzi quindi tengono sostenuti dal dollaro rafforzato nei confronti dell'euro
Anche il mercato dei premi sulla farina di soya è ancora stazionario tra 30/40 dollari sul 2017 e 35/45 dollari sul 2018 rispettivamente per la 44% e per la 46,50%.

Per quanto riguarda il mercato interno c'è da osservare la continua ripresa dei cruscami di grano. Per quanto riguarda i cereali, fatta eccezione per il grano che si sta sempre più rafforzando, pesano i problemi di logistica, treni e camion in ritardo.
Gli scambi sono sempre ridotti, si cominciano ad ipotizzare prezzi sul 2017/2018 per il mais intorno a 178 euro da ottobre 2017 a giugno 2018 partenza porto di Ravenna ma, come per altri prodotti, sono relativamente poche le posizioni acquistate.

Il mercato delle bioenergie rimane incerto e per di più il mais tossinato scarseggia a fronte di prezzi non più convenienti.
In sostanza il mercato langue sulla base delle notizie che confermano gli elevati stock, produzioni sostenute e consumi in tenuta. La vera incognita quindi resta valuta che in questo momento è più che mai legata a quella che sarà la politica estera degli U.S.A. e alle eventuali contromosse dell'Unione Europea.

Indicatori internazionali 16 novembre 2016


l'Indice dei noli è salito sensibilmente sino a 1.084 punti, il petrolio è risalito verso i a 45,50$ e l'indice di cambio è sceso improvvisamente a 1,07050.

 

20161110-USDA-9nov16

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La HORT@ di Piacenza e la Wenda di Castel Maggiore (Bologna) all'iniziativa di open innovation per i settori "agricoltura" e "food" in programma domani a Milano

Bologna, 15 novembre 2016

Sono 8 in tutto le startup, selezionate da UniCredit e provenienti da diverse città italiane fra cui Piacenza e Castel Maggiore (Bologna), che il 16 novembre, dalle 10 alle 13, presso UniCredit Tower Hall, in via F.lli Castiglioni n. 12 a Milano, prenderanno parte all'Agritech Innovation Day, iniziativa organizzata da UniCredit Start Lab e dedicata al mondo dell'agricoltura e del food.
Le start up selezionate presenteranno a clienti UniCredit e possibili investitori le proprie soluzioni innovative sui temi più attuali come tracciabilità, nuovi ingredienti alimentari e anticontraffazione.

Fra le aziende che partecipano all'Agritech City Innovation Day c'è anche HORT@ di Piacenza che ha sviluppato una piattaforma di sistemi di supporto per la gestione intelligente delle colture. Rileva, ad esempio, parametri essenziali per le coltivazioni - dalla pioggia alle proprietà del suolo - per fornire agli agricoltori indicazioni concrete sulle tecniche da adottare. Destinatari ideali sono i produttori di cereali, uva da vino e da tavola, olive, frutta fresca e da guscio.
L'altra start up emiliana presente il 16 a Milano è la WENDA di Castel Maggiore (Bologna), ideatrice di un sistema in grado di tutelare la qualità e l'autenticità delle bottiglie di vino nel tempo. Un apposito apparecchio monitora infatti dati fondamentali di conservazione e tracciabilità del vino rendendoli disponibili via "app" o piattaforme digitali.

All'Agritech Innovation Day gli startupper avranno la possibilità di incontrare potenziali clienti, sia quelli che interverranno all'incontro presso l'UniCredit Tower Hall, sia quelli che parteciperanno via streaming all'Open Innovation, collegati da altre 6 sedi: Roma, Perugia, Città di Castello (PG), Napoli, Bari, Trapani.

L'evento si aprirà con un approfondimento sui Megatrend di settore con Sara Roversi, Co-Founder di You Can Group e Future Food Institute. Seguiranno gli interventi degli startuppers.

Le startup che partecipano all'Agritech Innovation Day sono: HORT@ di Piacenza; WENDA di Castel Maggiore (BO); XNEXT di Milano; CERTILOGO di Milano; PROXENTIA di Segrate (MI); MIDA+ di Perugia; BIO ERG Jesi (AN); PENELOPE di Napoli.

unicredit

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Editoriale: La Hillary Trumpata. Parmigiano inarrestabile. Eima International, qualità e quantità. Apertura in grande stile. Cereali e dintorni: ancora segnali di volatilità. Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere. Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore. Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli

SOMMARIO Anno 15 - n° 45 13 novembre 2016 (File scaricabile in pdf)
1.1 editoriale La Hillary Trumpata
2.1 lattiero caseario Parmigiano inarrestabile.
3.1 meccanizzazione Eima International, qualità e quantità.
3.2 EIMA International EIMA apre in grande stile: +20% i visitatori nel primo giorno
4.1 cereali Cereali e dintorni. Ancora segnali di volatilità.
5.1 export FOOD Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere
5.2 meccanica agricola Politiche europee, un "new deal" per l'agricoltura
6.1 Turismo Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore.
7.1 prezzi agricoli Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli
10.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-45-13nv16

Domenica, 13 Novembre 2016 09:00

Politiche europee, un "new deal" per l'agricoltura

Nel corso del convegno politico dal titolo "Macchine per l'agricoltura: una nuova agenda europea" l'associazione dei costruttori europei di macchine agricole CEMA ha chiesto una revisione delle regolamentazione comunitaria in materia, con norme e requisiti tecnici non più derivati dall'automotive ma specifici per l'agromeccanica.

Un "New Deal" per il settore agro-meccanico, con politiche e strategie di ampio respiro, pensate per rafforzare la competitività dei costruttori europei, e per promuovere l'utilizzo di tecnologie innovative da parte degli agricoltori europei. Questa la richiesta lanciata dall'associazione dei costruttori europei di macchine agricole CEMA nel corso del convegno dal titolo "Macchine per l'agricoltura: una nuova agenda europea" svoltosi nella giornata inaugurale di EIMA International.

I costruttori europei - ha spiegato il presidente del CEMA, Richard Markwell - possono vantare una posizione di leadership nel mondo sia come volumi di produzione sia come innovazione. Tuttavia, con un tasso di rinnovamento pari ad appena l'1,7% annuo, il parco macchine del continente accusa una situazione di "ritardo tecnologico". Il gap è dovuto in primo luogo al calo dei redditi agricoli e al sottodimensionamento delle aziende che operano nel settore primario, e questo si combina con le difficoltà delle industrie costruttrici di macchine, alle prese con normative e prescrizioni comunitarie che determinano un sensibile incremento dei costi di produzione. Si tratta infatti di regole stabilite originariamente per l'automotive e poi estese all'agromeccanica, quasi per analogia, come se i due comparti rispondessero alle stesse logiche e ai medesimi trend.

Sottovalutare le specificità della meccanica agricola, tanto più in uno scenario caratterizzato da una concorrenza serrata - ha spiegato Markwell - significa indebolire la posizione dei costruttori e degli stessi produttori agricoli. Per questo è necessario puntare su politiche di ampio respiro, a lungo termine, declinate sulle esigenze del settore agromeccanico e sulle esigenze delle imprese agricole che le utilizzano. In questo scenario la "PAC 2020" può, con meccanismi di finanziamento adeguati, rappresentare un'importante leva per incentivare il ricorso a mezzi agricoli di ultima generazione.
(Fonte Eima 9 novembre 2010)

Domenica, 13 Novembre 2016 08:38

Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli

Il recupero dei prezzi nel mese attenua la deflazione in campagna (-4,1% a ottobre vs il -8,4 di settembre).

Roma, 10 novembre 2016 - Continua a ottobre la fase di recupero dei prezzi agricoli avviatasi nella seconda metà dell'anno. L'Indice dei prezzi elaborato dall'Ismea si è attestato, nel mese in esame, a 114,4 (base 2010=100), evidenziando un incremento del 2,1% su base congiunturale. Sulla scia dei rialzi degli ultimi mesi si riduce anche il gap rispetto al 2015, passando dal meno 8,4% registrato a settembre al meno 4,1% di ottobre. Il confronto su base annua evidenzia, più nel dettaglio, una flessione ancora piuttosto marcata del comparto vegetale (-6,4%), e più lieve per quello zootecnico (-1,2%), nonostante entrambi i comparti abbiano beneficiato di una congiuntura favorevole.

Ancora più marcata la riduzione della tendenza deflativa evidenziata dall'indice core. L'indicatore elaborato dall'Ismea per cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli - eliminando le componenti più stagionali e fluttuanti - registra infatti una flessione su base annua del 3,1%, dopo il -7,1% registrato il mese precedente.

In particolare, il calo tendenziale dei prezzi delle coltivazioni è sintesi di dinamiche eterogenee per i vari prodotti. Permane la forte riduzione dei prezzi dei cereali (-14%), per effetto soprattutto del crollo del frumento (-25,9%), in un contesto deflativo anche per i cereali minori (l'avena segna un calo di 34,8 punti percentuali) e per il riso. Risultano in flessione anche i listini degli olii e grassi vegetali, nonostante si siano ridotti di intensità i ribassi che interessano da tempo l'extravergine (-5,6%). Tra i prodotti stagionali, l'andamento è marcatamente ribassista per l'insieme degli ortaggi (-18,1%) a fronte di un confronto annuo positivo per la frutta (+6,2%). Positiva la dinamica annua anche per le colture industriali (+8%).

Il comparto zootecnico beneficia a ottobre di una congiuntura favorevole per tutte le produzioni (nel complesso +2,4% rispetto a settembre) che attenua la tendenza deflativa (-1,2%). In particolare sale il prezzo del bestiame vivo (+1,2%), sospinto dai rincari a doppia cifra dei suini (+18,3%) che controbilanciano i deprezzamenti registrati dagli altri allevamenti (bovini, cunicoli, ovi-caprini e volatili). Continua invece la tendenza flessiva dei lattiero-caseari (-2,3%), di riflesso ai cali di latte (-7,5%) e formaggi molli, fusi e semiduri, a cui si contrappone il consistente aumento del burro (+40,5%). I prezzi delle uova, anche a ottobre, sono fermi su livelli inferiori di circa 20 punti percentuali a quelli del 2015.

Con il dato di ottobre, migliora la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intero 2016: il confronto con il dato medio del 2015 passa dal -6,4% registrato a settembre al -5,9% del mese di ottobre. Migliora anche la variazione acquisita calcolata per l'Indice "core", passata al -6,0%, dal -6,7% di settembre.

20161109-ismea-prezzi-oo16

Giovedì, 10 Novembre 2016 16:45

Cereali e dintorni. Ancora segnali di volatilità.

Dopo i rialzi rilevati nel corso dell'ultima settimana di ottobre il mercato nazionale dei cereali e dei semi oleosi sembrava essersi fermato, a eccezione del frumento duro che segna ancora dei forti aumenti. L'unica variante condizionante è stata appunto la corsa alla Casa Bianca, sia nelle giornate precedenti sia nell'immediato post spoglio delle schede elettorali. L'euro è in lieve recupero nei confronti del dollaro USA e il petrolio è nuovamente disceso ai valori precedenti la riunione Opec di alcune settimane fa.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 novembre 2016
Il mercato che da giorni era condizionato dalla corsa alla Casa Bianca, segnando una volatilità elevatissima, ancora non si è assestato. Ieri, dopo i primi risultati, tutti i valori correvano verso il segno negativo per poi recuperare nel pomeriggio e passare in positivo, quindi in "profondo rosso" sulla scia dei dati USDA - sotto riportati - per riaprire oggi recuperando il perduto. Questa mattina il comparto soia segnava +23/25 punti relativamente al seme e +5/7 dollari per la farina.

20161110-USDA-9nov16

Riguardo alla merce attualmente, come da diverse settimane accade, non esiste il rischio di disponibilità.

Indicatori internazionali 10 novembre 2016


l'Indice dei noli è salito sensibilmente sino a 954 punti, il petrolio è sceso verso i a 45,50$ e l'indice di cambio ruota attorno a 1,10929.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

di Virgilio - Bologna, 9 novembre 2016 - Dall'ugello di precisione al gigante articolato da 580 cavalli. Tutto è rappresentato e esposto a EIMA International, per la cura del giardino e per massimizzare l'efficienza del contoterzista. - Con galleria immagini - 

Eima International 2016 ha raccolto e esposto il meglio in campo agricolo. Dalla Spagna alla Cina, passando da Germania e Turchia, molti i costruttori che hanno scelto Bologna per mettersi in mostra e confrontarsi con i più quotati player in fatto di meccanizzazione.
140 Paesi espositori e il tutto pieno già sei mesi prima dell'evento nonostante l'ampliamento dei padiglioni coperti.

Per fare posto alle circa 1.900 aziende partecipanti sono stati infatti allestiti, oltre ai 18 padiglioni fissi del quartiere fieristico di Bologna, altri 7 padiglioni temporanei, mentre nei piazzali all'aperto sono state attrezzate alcune aree per le prove dimostrative.
Insomma la kermesse bolognese, giunta alla 42esima edizione, si è imposta come una "manifestazione globale", sia per l'ampiezza delle attrezzature proposte, sia per la provenienza geografica dei costruttori ma anche per la vastità di temi e innovazioni che verranno proposti sino al 13 novembre quando si chiuderanno i battenti.

Padiglioni affollati sin dalla prima mattina nella giornata d'apertura di EIMA International, la rassegna della meccanica agricola in svolgimento a Bologna dal 9 al 13 novembre, che è stata inaugurata Michele Scannavini, presidente Agenzia ICE; Davide Conte, assessore del Comune di Bologna; Franco Boni, presidente di BolognaFiere; Massimo Goldoni, presidente FederUnacoma.

La 42ma edizione si presenta al grande pubblico con più di cento appuntamenti tematici e con un ricco calendario di incontri focalizzati sulle questioni salienti dell'economia e della meccanizzazione. L'innovazione nel settore primario rappresenta infatti una priorità per lo sviluppo delle economie globali, tuttavia esso deve essere sostenuto con politiche di intervento calibrate sulle differenti caratteristiche ed esigenze dei territori e delle comunità rurali.

Dalla programmazione industriale alla ricerca, passando per le normative tecniche, il comparto agro-industriale richiede pertanto un approccio di ampio respiro, che veda il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera.

Sono proprio questi i temi affrontati nella giornata inaugurale nel corso del convegno intitolato "Macchine per l'agricoltura: una nuova agenda europea", promosso da FederUnacoma in collaborazione con il CEMA, l'associazione dei costruttori europei di macchine agricole, e con Agrievolution, l'organismo internazionale che riunisce i principali Paesi produttori. L'incontro, organizzato con l'obiettivo di promuovere il confronto tra imprenditori, istituzioni e mondo politico, vede la partecipazione di Paolo De Castro, deputato della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo; Elisabetta Gardini, deputato della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo; Aldo Longo, Direttore Generale dell'Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea; Barbara Bonvissuto, della Direzione Generale "Grow" della Commissione Europea; Richard Markwell, presidente del Cema; Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma Pekka Pesonen, segretario generale del COPA-COGECA; Klaus Pentzlin presidente del CEETTAR; Alice Cerutti, vicepresidente Ceja.

Un qualificato e nutrito tavolo di relatori riuniti per fare il punto sulle strategie di rilancio per un settore che nel 2015 ha registrato una consistente riduzione delle vendite (-6%) e che non dovrebbe vedere un'inversione di tendenza fino a tutto il 2017.

(Galleria immagini in fondo pagina)

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia