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Vasta operazione contro la 'ndrangheta: 160 arresti, 117 dei quali disposti dalla magistratura di Bologna ed altri 46 provvedimenti emessi da quelle di Catanzaro e Brescia -

Parma 28 Gennaio 2015 – Di Cloe M. -

Si tratta di una maxi operazione contro la 'ndrangheta effettuata dai carabinieri nelle regioni di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia.
Un totale di 160 arresti, 117 dei quali disposti dalla magistratura di Bologna ed altri 46 provvedimenti emessi da quelle di Catanzaro e Brescia. E' stata proprio la procura distrettuale antimafia di Bologna a coordinare l'inchiesta, denominata "Aemilia", ottenendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 117 persone considerate responsabili, a vario titolo, di estorsione, associazione mafiosa, porto e detenzione illegale di armi, usura, intestazione fittizia di beni, emissione di fatture false e reimpiego di capitali di provenienza illecita. Più in generale, tutti reati a cui si aggiunge l'aggravante di aver favorito l'attività di associazione mafiosa.

In inchieste collegate, le procure di Catanzaro e Brescia hanno emesso altri 46 provvedimenti di fermo per i medesimi reati. Un'operazione imponente che ha comportato un impiego considerevole di carabinieri occupati in arresti e perquisizioni.
Quello che si venuto a delineare in Emilia è uno scenario che risulta legato ad imprenditori locali come Francesco Balbo. Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa anche Giovanni Bernini. Tra gli arresti spicca il boss Michele Bolognino, considerato il referente della 'ndrangheta per il Parmense, ed il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani (Forza Italia), prelevato dalla sua abitazione in provincia di Reggio Emilia.

Una lunga lista che vede coinvolti anche Giuseppe Iaquinta, padre del calciatore Vincenzo, ed Augusto Bianchini che ha partecipato agli appalti per la ricostruzione post terremoto in Emilia. Coinvolti anche fratelli del boss Nicolino Grande Aracri, Domenico ed Ernesto. Il primo, un avvocato penalista, è stato arrestato in esecuzione di una delle 117 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Bologna, mentre il secondo in virtù dei 37 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro.
L'inchiesta ha messo in luce una diffusione capillare delle attività della cosca di 'ndrangheta dei Grande Aracri in Emilia Romagna, parte della Lombardia e del Veneto. Il tutto sotto il diretto controllo e la guida di Nicolino Grande Aracri, attraverso infiltrazioni in molteplici settori economici ed imprenditoriali delle regioni.

Sentiti ringraziamenti per l'impegno profuso da parte di Simonetta Saliera, Vicepresidente Regione Emilia Romagna "Agli inquirenti e alla Procura distrettuale antimafia di Bologna va il nostro grazie e pieno sostegno. L'infiltrazione delle mafie va combattuta e non taciuta. Le Istituzioni devono sempre più impegnarsi per la legalità, azione che la Regione Emilia-Romagna e l'Assemblea legislativa portano avanti da tempo. Con le leggi approvate nel corso della scorsa legislatura, attraverso azioni concrete si sono realizzate iniziative di diffusione della legalità, oltre all'utilizzo pubblico di beni confiscati alle mafie, il coinvolgimento di ragazzi e ragazze in progetti di formazione culturale, la sinergia dei controlli nei cantieri edili, nel settore dei trasporti e del facchinaggio. C'è molto da fare. Noi Istituzioni dobbiamo rafforzare l'attenzione e il nostro impegno".

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Mercoledì, 28 Gennaio 2015 15:52

Modena - Questa mattina black out e semafori spenti

Il guasto ha interessato diverse zone in città e le frazioni di Villanova, Lesignana, Ganaceto, Albareto, Ponte alto, Tre Olmi e San Pancrazio. Dieci pattuglie e venti agenti della Municipale impegnati a regolare il traffico a una decina di incroci -

Modena, 28 gennaio 2015 -

Un black out questa mattina, ha interessato diverse zone della città, parte della Madonnina, della Crocetta e del Centro storico, e le frazioni di Villanova, Lesignana, Ganaceto, Albareto, Ponte alto, Tre Olmi e San Pancrazio. Dalle 7.35 alle 8 circa, il guasto ha interrotto il funzionamento di una serie di impianti semaforici in un momento di particolare traffico legato all'inizio delle attività lavorative e delle scuole.

Dieci pattuglie di Polizia municipale, quindi una ventina di operatori, si sono mobilitati per controllare e dirigere il traffico in una decina di incroci dove i semafori avevano smesso di funzionare. Dal comando di via Galilei, avvertito del problema, sono state subito mobilitate le pattuglie. Si sono verificati rallentamenti, ma non sono stati segnalati incidenti.

(Fonte: Comune di Modena)

 

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Il bimbo ricoverato sta meglio e la scuola materna statale di Varano dé Melegari non resterà chiusa -

Parma, 28 gennaio 2015 -

Il bambino ricoverato sta meglio e ieri mattina all' incontro nella scuola con i professionisti dell'AUSL, il Sindaco di Varano Melegari ed i genitori è stato deciso che la scuola materna statale di Varano dé Melegari non resterà chiusa. L'incontro si è svolto nella scuola, alla presenza del sindaco di Varano Melegari, Luigi Bassi, dei professionisti dell'AUSL, dei pediatri di libera scelta, dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e dei genitori. 

In via cautelativa è stata somministrata la terapia antibiotica profilattica a seguito di valutazione medica. Il bimbo, frequentante la scuola Materna statale di Varano Melegari, ricoverato presso la pediatria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, per sospetta meningoencefalite, sta meglio.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Parma)

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Anna Maria Meo, neo direttore generale del Regio, sarà affiancata da Barbara Minghetti come "consulente per lo sviluppo dei progetti", nuovo ruolo aggiunto in quello che era il classico Statuto -

Parma, 28 Gennaio 2015 – Di Cloe M. -

Sarà una dirigenza tutta al femminile quella che da oggi guiderà il Teatro Regio, vero e proprio Tempio della musica parmigiana.
Una notizia arrivata lunedì pomeriggio al termine del consiglio di amministrazione della Fondazione del Teatro, quando il presidente Federico Pizzarotti ha reso noto il nome di Anna Maria Meo, neo direttore generale del Regio, che sarà affiancata da Barbara Minghetti come "consulente per lo sviluppo dei progetti", un nuovo ruolo aggiunto in quello che era il classico Statuto.

Solo nomi per ora e nessun dettaglio, per saperne di più su contratti e progetti bisognerà aspettare un incontro ulteriore. A seguito della nomina Anna Maria Meo ha dichiarato: "Lavoreremo sicuramente per rafforzare l'identità del teatro con un ulteriore avvicinamento al territorio. Parma possiede un importante tessuto culturale da porre in una prospettiva di internazionalizzazione".
Barbara Minghetti ha aggiunto: "l'idea è quella di costruire una stagione impostata in maniera diversa, con progetti rivolti ai giovani che coinvolgano le nuove generazioni, con co-produzioni che possano trovare partner ed attirare sponsor". 

Le parole del Sindaco Federico Pizzarotti sottolineano la volontà di cominciare un periodo fatto di progettualità sviluppo ed internazionalizzazione del Teatro Regio, così da poter passare da una piccola stagione solo per i parmigiani ad un festival che possa consolidarsi a livello internazionale.

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Deposta la corona presso la stele dedicata a Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume e Medaglia d'Oro al Valore Civile -

Modena, 27 gennaio 2015 -

Questa mattina, nel giorno della ricorrenza delle vittime della Shoà è stata deposta una corona presso la stele dedicata a Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume e Medaglia d'Oro al Valore Civile.

Il Vice Prefetto Vicario della Provincia di Modena Bruno Scognamillo, il Questore Oreste Capocasa, il Sindaco Giancarlo Muzzarelli e il Vice Presidente dell'Associazione Nazionale "Giovanni Palatucci" Rolando Balugani hanno ricordato la figura del giovane funzionario di Polizia.

Palatucci, nato a Montella (Avellino) il 29 maggio 1909, viene trasferito alla Questura di Fiume nel 1937, dove si adopera per salvare migliaia di ebrei. Il 22 ottobre 1944 viene trasferito nel campo di sterminio di Dachau, dove muore, a soli 36 anni, il 10 febbraio 1945. Nel 1990 lo Yad Vashem lo giudica "Giusto tra le Nazioni".

(Fonte: Questura di Modena)

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Martedì, 27 Gennaio 2015 16:45

Giorno della Memoria: Reggio Emilia non dimentica

Una giornata per non dimenticare e per far comprendere ai tantissimi ragazzi presenti l'importanza della valorizzazione del presente e del futuro -

di Federico Bonati -

Reggio Emilia, 27 gennaio 2015 –

Sono passati esattamente settant'anni da quando l'Armata Rossa abbattè i cancelli di Auschwitz, svelando al mondo ciò di cui era stato capace l'uomo: l'abominio nazi-fascista nei confronti di oltre dieci milioni di persone. Un tragico capitolo della storia dell'umanità meglio noto con il nome di Shoa. Uno sterminio che non comprese soltanto gli ebrei, che furono l'indiscussa maggioranza, ma anche nomadi, oppositori politici, omosessuali. Esseri umani sterminati da altri essere umani. Qualcosa che, citando Primo Levi: "Non può essere capito, ma che bisogna conoscere".

A Reggio Emilia non si dimentica. Non si dimenticano le migliaia di deportati, i milioni di morti, non si dimenticano gli otto reggiani ebrei, due uomini e otto donne, deportati e uccisi nei campi di concentramento. Una lapide posta all'ingresso della Sinagoga di via dell'Aquila riporta i loro nomi, e sotto di essa è stata posta alle 10 di questa mattina una corona di fiori commemorativa, cui sono seguite letture di salmi in ebraico. La cerimonia è proseguita, poi, all'interno dell'edificio, con un folto pubblico, tra cui moltissimi studenti.
Una presenza importante sottolineata da Alberta Sacerdoti, rappresentante della comunità ebraica di Reggio Emilia e Modena, a cui Auschwitz ha strappato il nonno materno e lo zio: "In passato sono stata un'insegnante, ma ancora oggi continuo ad andare nelle scuole a parlare della Shoa, perché è giusto che i giovani sappiano ciò che è accaduto".

Le fa eco il sindaco Luca Vecchi: "Questo deve essere un momento di ricordo, ma anche un momento di impegno. Il coinvolgimento di tutta la città e di tutti gli studenti reggiani è importantissimo: è il lavoro sulla memoria delle giovani generazioni che consolida la coscienza civile".
Il presidente della Provincia Gianmaria Manghi parla invece di ciò che accadde come un autentico contagio del male, dal quale bisogna fare attenzione anche ai giorni nostri. È basilare, quindi, fare e conservare memoria, ma allo stesso tempo è fondamentale imparare a riflettere e a comprendere il presente.

La commemorazione ha poi proseguito il suo iter con il percorso sulle commemorative "pietre di inciampo" di via Monzermone, via Emilia San Pietro e viale Montegrappa, a cura del gruppo Istoreco.
Dopo settant'anni, la memoria di quanto accadde è più viva che mai, affinchè ciò che è stato non si ripeta più, affinchè non ci si domandi più se questo è un uomo, affinchè l'odio razziale sia solo un lontano ricordo e non un temibile presente. Riecheggiano nel silenzio della città del Tricolore le parole di Primo Levi, autentico monito immortale: "Meditate che questo è stato".

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L'uomo, 36enne carpigiano, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni. La donna ha confessato ai Carabinieri che non si trattava del primo episodio di violenza -

Modena, 27 gennaio 2015 -

Le grida di aiuto provenienti dall'appartamento hanno salvato la donna, portando all'arresto di un 36enne carpigiano, per maltrattamenti in famiglia e lesioni.
A chiamare i Carabinieri, i vicini di casa allertati dalle grida della vittima. L'altra notte, dopo una lite, l' episodio violento. L'uomo l' ha picchiata recandole ferite al volto, guaribili in dieci giorni. Il tutto davanti alla figlia di sei anni. I militari hanno scoperto che non si trattava del primo episodio di violenza, ma la donna non aveva mai avuto il coraggio di sporgere denuncia verso il compagno. Denunciato, l'uomo è stato arrestato e portato nel carcere di Sant'Anna a Modena.

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Vittima un uomo travolto e sbalzato al suolo lungo la Via Emilia in prossimità della frazione di Rimale, all'altezza del distributore Tamoil -

Parma, 26 Gennaio 2015 -

Nella serata di sabato, un ciclista di 36 anni, Florian Nicolai Motocian, ha perso la vita vicino a Fidenza.
Erano le 23 circa quando una macchina, guidata da un uomo di 46 anni, lo ha travolto e sbalzato al suolo lungo la Via Emilia, in prossimità della frazione di Rimale, all'altezza del distributore Tamoil. Un tratto di strada più volte criticato perché scarsamente illuminato e pericoloso.
Dai primi accertamenti pare che entrambi stessero percorrendo la statale in direzione Fiorenzuola, ma ancora non sono chiare le cause dello scontro. Nell'impatto il 36enne in sella alla sua bicicletta è caduto sbattendo sull'asfalto e nonostante la rapidità di intervento, i soccorsi dell'assistenza pubblica di Fidenza sono risultati vani.

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L'intervento del direttore del Servizio dipendenze patologiche Claudio Ferretti all'iniziativa dedicata al Fenomeno del gioco d'azzardo nella nostra provincia ha evidenziato che sui circa 70 mila giocatori, fra i 2 e 3 mila sono giocatori patologici -

Modena, 26 gennaio 2015 -

"Sono circa 70 mila i giocatori nella provincia di Modena, di cui un numero che oscilla tra 2 e 3 mila sono giocatori "patologici", nei quali il gioco non è più un momento di divertimento, ma è divenuto problematico, compulsivo, incontrollabile". Lo ha detto il direttore Servizio dipendenze patologiche dell'Ausl di Modena Claudio Ferretti durante la tavola rotonda che si è svolta in Municipio sabato 24 gennaio nell'ambito dell'iniziativa "Il gioco d'azzardo nella nostra provincia".
Ferretti ha osservato che "secondo le stime attuali, il gioco d'azzardo coinvolge fino al 70-80 per cento della popolazione adulta italiana, quindi circa 30 milioni di scommettitori: tra di loro circa 700 mila sono i giocatori patologici" e rapportando il dato alla realtà locale è arrivato alla stima riportata.

I Servizi Dipendenze Patologiche sono gli ambulatori individuati per l'aiuto ai giocatori in difficoltà; nel Distretto di Modena è presente un servizio ambulatoriale presso l' ex ospedale Estense in viale Vittorio Veneto 9; vi si accede direttamente, anche senza appuntamento. Al servizio di Modena sono giunte negli anni un numero crescente di richieste di aiuto: erano 18 nel 2010 sono arrivate a 46 nel 2014.
"È maschio, quarantenne, regolarmente occupato, sposato con un figlio l'identikit del giocatore che chiede aiuto ai servizi. Gioca in modo compulsivo da due anni ai videopoker e ha una situazione finanziaria molto compromessa", spiega Ferretti che si è soffermato proprio su un aspetto particolare: "Un'indagine condotta su un campione di 61 giocatori che si sono rivolti al servizio di Modena tra il 2008 e il 2011 ha evidenziato che solo dodici pazienti non avevano debiti da gioco; nove avevano un debito fino a 5 mila euro, otto tra i 5 e i 10.000 euro e così via fino ad otto che avevano debiti per cifre oltre i 100 mila euro. Il medico ha anche spiegato che "la maggior parte degli utenti ha dipendenza dai videogiochi presenti nei bar e nelle sale gioco, seguito dal gioco del lotto e altri giochi; negli ultimi due anni sono arrivati anche i primi giocatori con dipendenza da giochi su internet".

I giocatori che si rivolgono all'ambulatorio effettuano una serie di colloqui con l'assistente sociale e lo psicologo che di norma coinvolgono anche i familiari. Spesso poi il paziente e la famiglia vengono inviati ai gruppi di auto-aiuto per i giocatori; a Modena ne è attivo uno condotto da personale della Comunità Papa Giovanni 23esimo. In città è anche attivo un punto di ascolto e aiuto presso la sede del Centro di Solidarietà di Modena ed il gruppo di auto mutuo aiuto dei Giocatori Anonimi.
"La famiglia e gli amici sono fondamentali nel riconoscere precocemente il problema – ha continuato Ferretti - di norma il primo campanello d'allarme è la mancanza di denaro. Nel percorso di cura, che dura mediamente un anno, sono poi necessari l' aiuto e la vicinanza emotiva di familiari ed amici, e soprattutto la funzione di controllo completo del denaro.

(Fonte: Comune di Modena)

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Le indagini della squadra Mobile hanno portato ad attribuire allo stesso uomo due rapine effettuate a pochi mesi di distanza a Modena e a Carpi -

Modena, 23 gennaio 2015 -

Aveva effettuato il colpo alla banca Credem di viale Fabrizi a Modena con il volto coperto da una maschera in lattice, minacciando di far scoppiare una bomba dall'interno del suo zaino e portando via un bottino da 1.600 euro. A tradirlo però, lo stesso modus operandi adottato per compiere una seconda rapina, sempre in una filiale Credem, questa volta di Carpi, per cui è era stato arrestato lo scorso novembre. Grazie alle indagini, la squadra Mobile di Modena è riuscita ad attribuire all'uomo, 33enne di origini campane, anche la precedente rapina avvenuta a Modena. Il provvedimento gli è stato notificato in carcere.

(In fondo le immagini della rapina in banca)

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