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«La politica fiscale è stata più rigida del dovuto», ha ripetuto nel suo rapporto di fine luglio il Fondo monetario Internazionale. Il rientro nei parametri ha comportato un costo sociale altissimo e 500.000 espatriati.

di Lamberto Colla Parma 26 agosto 2018 -

Gli UEmanoidi e i loro compagni di merende del FMI (Fondo Monetario Internazionale), i tecnici, quelli bravi, illuminati e con competenze che tutto sanno, quelli che da qualche decennio contrastano i "politici" perché incapaci di default, escono sconfitti dal test greco.

Dopo 7 anni di lacrime e sangue, imposti dal governo capitanato dalla Troika, la Grecia è ufficialmente uscita dalla crisi economico - finanziaria avendo riportato gli indicatori, che tanto piacciono ai tecnocrati e alle tanto inutili, quanto influenti, agenzie di rating, a posto.

Peccato che il Paese è stato distrutto e la strada per uscire dalla crisi sarà ancora lunga e difficoltosa.

Tutto era noto e prevedibile ma l'arrogante presunzione degli UEmanoidi non voleva sentire ragione sopratutto da parte dei politici.

Tanta era la voglia di sperimentare sulla Grecia la efficacia della cura dei dotti, di quelli che ne sanno di finanza e che "san far di conto".

E così oggi la Grecia è salva.
Sono salve le Banche Francesi e Tedesche in via prioritaria, il bilancio pubblico è in surplus, l'avanzo primario è abbondante (anche se la Grecia dovrà conservarlo fino al 2060).

Purtroppo però il riequilibrio finanziario non si è trasformato in una ripresa: il pil reale cresce appena, la stessa produttività (pil per ora lavorata) langue ed è ai livelli del '92. La disoccupazione è al 21%, mentre il rischio di povertà e di esclusione è sempre elevatissima e pari al 35% della popolazione, contro il 23% medio di Eurolandia (30% italiano).

UN COSTO SOCIALE ALTISSIMO
"La disoccupazione, - scrive Riccardo Sorrentino dalle colonne del Sole 24 Ore - che dal 12% del '99 era scesa al 7,8% nel 2008, è balzata fino al 27,5% nel 2013, mentre le spese per la protezione sociale si sono contratte del 17%. L'economia, in assenza di una svalutazione esterna, ha risposto secondo manuale. L'indice dei prezzi si è leggermente contratto, mentre le retribuzioni (e il costo del lavoro) sono calate del 16% rispetto al 2010 (la flessione è stata del 10% nel solo 2013)."

Alla fine, il valore dei tre bailout della Grecia toccherà i 310 miliardi di euro: un valore più alto dell'intera economia di Hong Kong, più alto del PIL del Portogallo (313 mld di dollari) o di quello danese (330 mld dollari).

Insomma la guida a trazione amministrativa è stato un gran dispendio di energie e l'aver preteso una soluzione esclusivamente tecnica equivale alla pretesa di curare la febbre con il termometro.

Quello greco è stato un bell'esercizio di guida amministrativa di un Paese i cui risultati sono ben poco positivi e, come era da aspettarsi, gli ultimi a essere presi in considerazione sono stati i cittadini e le loro esigenze collettive, quella comunità armoniosa tra liberi cittadini POLIS, che proprio nel Peloponneso prese origine.

A meno che gli Uemanoidi non abbiano confuso il Polish con la Polis.

I Governi tecnici, in Italia ne abbiamo avuti diversi in ogni fase, sin dalla prima Repubblica, non sono mai riusciti a portare risultati positivi.

Ecco perché sono dell'idea che sia sempre meglio un politico mediocre piuttosto che un buon tecnico alla giuda una nazione.

 

(per restare sempre informati sugli editoriali)

 

 

Pubblicato in Politica Emilia
Mercoledì, 15 Agosto 2018 11:35

Pechino, "Offensiva aerea" contro Taiwan.

Presentate due interrogazioni parlamentari a Camera e Senato. L'ostracismo di Pechino nei confronti di Taiwan sta minando la sicurezza di milioni di cittadini.

L'ICAO, Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (in inglese International Civil Aviation Organization è un'agenzia delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione aerea internazionale, delle rotte e degli aeroporti e promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale rendendolo più sicuro e ordinato.
Il Consiglio della ICAO adotta degli standard e delle raccomandazioni riguardanti la navigazione aerea e l'aviazione civile. Inoltre, l'ICAO definisce i protocolli per le indagini sugli incidenti aerei seguiti dalle autorità per la sicurezza del trasporto dei paesi firmatari della convenzione sull'aviazione civile internazionale, più nota come convenzione di Chicago.
In tema sono state presentate due interrogazioni parlamentari per la partecipazione taiwanese all'ICAO che viene fortemente osteggiata dalla Cina.

L'ostracismo di Pechino nei confronti di Taiwan sta minando la sicurezza di milioni di cittadini: nello scorso mese 16 parlamentari di maggioranza e di opposizione appartenenti ai gruppi Lega, PD, FI e Fd'I – i senatori Paroli, Malan, Urso, Gallone, Toffanin, Alderisi, Fantetti, Maffoni; e i deputati Pagano, Polverini, Comaroli, Fidanza, Grimoldi, Braga, Frassinetti, Di Maio – hanno presentato due Interrogazioni ai Ministri dei Trasporti e degli Esteri per chiedere quali passi il Governo abbia compiuto, e intenda compiere, per sostenere la partecipazione di Taiwan all'ICAO nell'interesse della sicurezza internazionale dei voli aerei e quindi della vita di milioni di persone.

Nelle loro Interrogazioni i parlamentari richiamano la Mozione approvata alla unanimità dal Senato nel giugno 2017 nella quale, appunto, si invitava il Governo di allora ad attivarsi per consentire la partecipazione di Taiwan, come "Osservatore", non solo all'ICAO ma anche all'UNFCC, all'Interpol e all'Assemblea Mondiale della Sanità. Si tratta dell'ennesimo episodio dell'ostracismo di Pechino nei confronti di Taiwan, una dinamica di cui ci siamo più volte occupati in questa rubrica. Una necessità che è palese non solo per gli interessi di Taiwan ma per la sicurezza nei cieli di milioni di passeggeri.
La misure di sicurezza internazionali riguardano l'intera popolazione mondiale; l'esigenza di uniformità nelle misure di prevenzione al terrorismo, la coordinazione in caso di calamità naturali e la costante comunicazione tra le diverse nazioni per gestire il traffico aereo sono delle necessità palesi e ovvie. L'esclusione dall'ICAO sta erodendo la sicurezza dell'intero sistema di controllo aereo mondiale e le due interrogazioni dei Senatori e Onorevoli che pubblichiamo in maniera integrale mostrano, in maniera chiara ed efficace, la necessità taiwanese di partecipare alla ICAO.

L'interrogazione al Senato presentata dai Senatori Paroli, Malan, Urso, Gallone, Toffanin, Alderisi, Fantetti, Maffoni:
Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Premesso che: la sicurezza aerea trascende i confini nazionali e, per conseguire un ordinato sviluppo globale dell'aviazione civile e operare verso una maggiore inclusione delle parti interessate, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO) ha frequentemente invitato Paesi non contraenti, organizzazioni non governative e imprese private a partecipare a propri meeting di vario livello; l'amministrazione dell'Aeronautica civile (CAA) di Taiwan è stata invitata a prendere parte alla 38a Assemblea dell'ICAO nel 2013, e tale apprezzata partecipazione ha rappresentato un importante precedente; la Taipei FIR (Fligth information region) confina con altre quattro FIR, specificatamente Fukuoka, Manila, Hong Kong e Shanghai. Essa è situata oltre la costa orientale della Cina continentale e tra il Giappone e le Filippine. Nel 2017, la Taipei FIR ha fornito servizi agli oltre 1,66 milioni di voli controllati (il 30 per cento dei quali erano voli di transito con un incremento dell'1,4 per cento rispetto al 2016), e a oltre 66 milioni di viaggiatori in ingresso, in uscita o in transito attraverso Taiwan (di cui circa l'83 per cento, quasi 55 milioni, erano passeggeri internazionali e in volo attraverso lo Stretto, e circa il 17 per cento, 11 milioni, erano passeggeri domestici); alla fine del 2017, 88 linee aeree hanno offerto servizi da e per Taiwan, operando voli passeggeri e commerciali su 296 rotte e collegando 141 città in tutto il mondo. Inoltre, la principale porta della Taipei FIR, l'aeroporto internazionale di Taoyuan a nord della capitale Taipei, ha servito più di 44,8 milioni di passeggeri internazionali o in volo attraverso lo stretto di Taiwan nel 2017. Esso è stato classificato 10° e 6° a livello globale nel 2016, rispettivamente per numero di passeggeri internazionali e per traffico merci, e 5° nell'Asia-Pacifico, sia per numero di passeggeri, che per traffico merci, secondo le statistiche del 2016 del Consiglio internazionale degli aeroporti (ACI); i due principali vettori di Taiwan, EVA Air e China Airlines, sono stati classificati 30° e 33° per volume di passeggeri nel 2016, secondo le statistiche dell'Associazione internazionale del trasporto aereo (IATA); la Taipei FIR è una parte inseparabile del network globale delle FIR. La CAA di Taiwan, che è responsabile della gestione degli ampi volumi di traffico nella Taipei FIR, dovrebbe avere accesso diretto all'ICAO al fine di fornire servizi aerei che ne incontrino gli standard e garantire un sicuro trasporto di passeggeri e merci. Negare l'accesso diretto della CAA contravviene all'obiettivo statutario dell'ICAO di salvaguardare la sicurezza dell'aviazione globale e di raggiungere l'obiettivo di un cielo senza interruzioni; in qualità di agenzia specializzata dell'ONU per l'aviazione civile internazionale, l'ICAO dovrebbe permettere alla CAA di Taiwan, l'unico ente che gestisce la FIR di Taipei, di partecipare alle sue sessioni assembleari, ai meeting regionali e tecnici, ai seminari, così come ottenere informazioni correlate attraverso i canali appropriati; Taiwan, situata in una posizione chiave nell'Asia-Pacifico, rappresenta la 22a economia del Pianeta, 18a per volume di esportazioni ed ha statistiche del turismo che rivelano, nel 2017, la presenza di 9,69 milioni di passeggeri provenienti dalla regione e oltre 14,44 milioni di passeggeri che, da Taiwan, hanno visitato Paesi o zone della regione. Gli obiettivi raggiunti da Taiwan nello sviluppo del trasporto aereo sono evidenti a tutte le parti interessate, consapevoli di quanto la sicurezza aerea nella Taipei FIR sia strettamente collegata allo sviluppo del trasporto aereo nell'Asia-Pacifico e, pertanto, l'inclusione di Taiwan nell'ICAO sia di primario interesse per l'intera regione e per il mondo intero; Taiwan è stato il primo Paese dell'Asia-Pacifico a stabilire un sistema CNS/ATM in accordo con le direttive del comitato speciale dell'ICAO sui futuri sistemi di navigazione aerea. Taiwan ha anche studiato attentamente l'aviation system block upgrades (ASBU), auspicando lo sviluppo di un piano complessivo di gestione manageriale dei voli, per accrescere la cooperazione regionale e interna. Se Taiwan fosse invitata a partecipare agli incontri dell'ICAO, a vari livelli, potrebbe condividere le proprie esperienze con particolare attenzione alle sfide nell'applicazione di tecnologie e procedure avanzate, migliorando così l'efficacia della gestione dei voli in tutta l'Asia-Pacifico. Taiwan potrebbe anche fornire altre professionalità in aree quali la gestione dei voli e la sicurezza aerea verso altre nazioni, dando vita a una più stretta ed efficace collaborazione nel settore dell'aviazione civile; per mitigare le minacce del terrorismo, il 1° luglio 2017, l'ICAO ha annunciato nuovi requisiti di sicurezza per il controllo dei bagagli con apparecchiature elettroniche portatili (PED). Se i bagagli hanno al loro interno PED con batterie agli ioni di litio, i PED dovranno essere spenti e adeguatamente protetti prima del controllo. Siccome Taiwan, attualmente, non può, né partecipare ai meeting sui requisiti di sicurezza, né ottenere informazioni ad essi collegate in modo tempestivo, ha potuto solamente apprendere questi nuovi requisiti attraverso i media poco prima della loro applicazione. A causa dei limiti di tempo, la sola cosa che Taiwan ha potuto fare è stata chiedere alle proprie compagnie aeree di ricordare ai passeggeri di rispettare questi requisiti; sebbene sia stata a lungo esclusa dall'ICAO, Taiwan ha compiuto tutti gli sforzi possibili per rivedere prontamente le norme e i regolamenti in linea con gli sviluppi internazionali, in modo da rafforzare la sicurezza aerea e i servizi nella Taipei FIR. Con informazioni incomplete e premature, Taiwan deve dedicare notevoli risorse umane e tempo per comprendere e applicare correttamente i nuovi regolamenti. L'esempio menzionato non è infatti un'eccezione; dalla 39a Assemblea dell'ICAO, nel settembre 2016, i Paesi di tutto il mondo si sono focalizzati su temi, quali lo schema per la riduzione e la compensazione del carbonio nell'aviazione internazionale, gestione del tracciamento delle rotte globali e del sistema aeronautico senza pilota, e la stesura di un piano globale per la sicurezza aerea. Sono state tenute discussioni, incontri e seminari a vari livelli all'interno della sede centrale e degli uffici regionali dell'ICAO per formulare dettagliati piani di implementazione e proporre soluzioni, ma Taiwan non ha potuto prendere parte a nessuno di questi eventi e, dunque, con ritardo e con modalità inappropriate ha ricevuto le informazioni necessarie per mettere i regolamenti domestici in linea con le norme internazionali; la richiesta della partecipazione di Taiwan all'ICAO è essenziale per evidenti ragioni tecniche, indispensabili a garantire i più alti standard di sicurezza aerea. Solo attraverso la partecipazione diretta all'ICAO, la CAA di Taiwan potrà aggiornarsi sugli ultimi sviluppi riguardanti i temi chiave inerenti all'aviazione civile internazionale, superare le difficoltà derivanti da una mancanza di trasparenza e mantenere adeguati livelli di sicurezza e di qualità dei servizi nella Taipei FIR, contribuendo allo sviluppo dell'aviazione e dell'economia globali; in data 27 giugno 2017, il Senato della Repubblica, nella seduta n. 805, ha approvato la mozione 1- 00705 (Testo 2) che impegnava "il Governo a continuare a considerare attivamente, insieme ai partner della UE, modalità compatibili con la "One China Policy" per consentire la partecipazione come Osservatore di Taiwan nei contesti multilaterali (ICAO, UNFCC, Interpol) in cui la sua presenza corrisponda all'interesse della popolazione taiwanese e della comunità internazionale"; è evidente come la sicurezza aerea sia tra i temi più importanti, prioritari e delicati che riguardano tutti i popoli, a Taiwan e nel mondo intero, temi nei quali le valutazioni strettamente inerenti alle polemiche politiche non dovrebbero interferire con imposizioni discriminatorie come ancora avviene con la perdurante esclusione di Taiwan dall'ICAO, nonostante la sua partecipazione alla 38a Assemblea del 2013 poi non ripetuta, appunto, per motivi esclusivamente politici; si chiede di sapere quali passi il Governo abbia compiuto, e intenda compiere, in tutte le sedi competenti, per ottenere che Taiwan, nell'interesse preminente della sicurezza aerea internazionale, e quindi della sicurezza e della vita di milioni di passeggeri, possa partecipare a tutti i livelli delle riunioni, di area regionale e mondiale, dell'ICAO.

Un manifesto di protesta contro l'esclusione di Taiwan dalla ICAO

L'interrogazione alla Camera dei Deputati presentata dai Deputati Pagano, Polverini, Comaroli, Fidanza, Grimaldi, Braga, Frassinetti e Marco Di Maio:

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Per sapere – premesso che: la sicurezza aerea trascende i confini nazionali e, per conseguire un ordinato sviluppo globale dell'aviazione civile e operare verso una maggiore inclusione delle parti interessate, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO) ha frequentemente invitato Paesi non contraenti, organizzazioni non governative e imprese private a partecipare a propri meeting; l'Amministrazione dell'aeronautica civile (CAA) di Taiwan è stata invitata a prendere parte alla 38a Assemblea dell'ICAO nel 2013, e tale apprezzata partecipazione ha rappresentato un importante precedente; alla fine del 2017, 88 linee aeree ave- vano offerto servizi da e per Taiwan, operando voli passeggeri e commerciali su 296 rotte e collegando 141 città in tutto il mondo. Inoltre, la principale porta della Taipei FIR, l'aeroporto internazionale di Taoyuan a nord della capitale Taipei, ha servito più di 44,8 milioni di passeggeri internazionali; sarebbe auspicabile che la CAA di Taiwan, responsabile della gestione degli ampi volumi di traffico nella Taipei FIR – parte inseparabile del network globale delle FIR – abbia accesso diretto all'ICAO, partecipando alle sue sessioni assembleari, ai meeting regionali e tecnici, ai seminari, in modo da ottenere informazioni correlate attraverso i canali appropriati e al fine di fornire servizi aerei che ne incontrino gli standard per garantire un sicuro trasporto di passeggeri e merci; per mitigare le minacce del terrorismo, il 1° luglio 2017, l'ICAO ha annunciato nuovi requisiti di sicurezza per il controllo dei bagagli con apparecchiature elettroniche portatili (PED). Se i bagagli hanno al loro interno PED con batterie agli ioni di litio, i Ped dovranno essere spenti e adeguatamente protetti prima del controllo. Siccome Taiwan, attualmente, non può né partecipare ai meeting sui requisiti di sicurezza né ottenere informazioni ad essi col- legate in modo tempestivo, ha potuto sola mente apprendere questi nuovi requisiti attraverso i media poco prima della loro applicazione. A causa dei limiti di tempo, la sola cosa che Taiwan ha potuto fare è stata chiedere alle proprie compagnie aeree di ricordare ai passeggeri di rispettare questi requisiti; Taiwan ha compiuto tutti gli sforzi possibili per rivedere prontamente le norme e i regolamenti in linea con gli sviluppi internazionali, in modo da rafforzare la sicurezza aerea e i servizi nella Taipei FIR. Con informazioni incomplete e premature, Taiwan deve dedicare notevoli risorse umane e tempo per comprendere e applicare correttamente i nuovi regolamenti. L'esempio menzionato sopra non è infatti un'eccezione; Taiwan è stato il primo Paese dell'Asia-Pacifico a stabilire un sistema CNS/ATM in accordo con le direttive del Comitato speciale dell'ICAO sui futuri sistemi di navigazione aerea, auspicando lo sviluppo di un piano complessivo di gestione manageriale dei voli, per accrescere la cooperazione regionale e interna; la partecipazione di Taiwan all'ICAO è essenziale per evidenti ragioni tecniche, indispensabili a garantire i più alti standard di sicurezza aerea; il 27 giugno 2017, il Senato ha approvato la mozione n. 1-00705 che impegnava il Governo pro tempore «a continuare a considerare attivamente, insieme ai partner della UE, modalità compatibili con la "One China Policy" per consentire la partecipazione come Osservatore di Taiwan nei con- testi multilaterali (ICAO, UNFCC, Interpol e WHA) in cui la sua presenza corrisponda all'interesse della popolazione taiwanese e del comunità internazionale »; quali passi il Governo abbia compiuto e intenda compiere, in tutte le sedi competenti, per far sì che l'Amministrazione dell'aeronautica civile (CAA) di Taiwan, nell'interesse preminente della sicurezza aerea internazionale, e quindi della sicurezza e della vita di milioni di passeggeri, possa partecipare a tutti i livelli delle riunioni, di area regionale e mondiale, dell'ICAO.

Il caso della ex spia doppiogiochista russa, avvelenata con la figlia nei giorni scorsi a Londra, sembra uscita dalla fantasia di Ian Fleming, l'autore della fortunata serie di spionaggio, "007" (James Bond).

di Lamberto Colla Parma 18 marzo 2018 -
Dalla location, Londra, all'arma utilizzata, un agente Nervino, sembrano elementi scelti ad arte per attrarre l'interesse mediatico e orientare la presunta colpevolezza verso la Russia, tornata prepotentemente e inspiegabilmente alla ribalta come nazione nemica dell'occidente.
Così, USA e ovviamente Francia e Germania si schierano a favore di Sua Maestà la Regina Elisabetta sottolineando come "L'attacco del 4 marzo è il primo caso di uso offensivo di un agente nervino in Europa dalla seconda guerra mondiale, ed è un attacco alla sovranità del Regno Unito".

La prima cosa che salta all'occhio è la stranezza dell'arma utilizzata, per il cui impiego occorre la mano di personale altamente qualificato. Il secondo fatto strano è che Il micidiale agente "nervino", nonostante la letale tossicità non sia riuscito nell'intento di uccidere l'ex agente KGB Sergei Skipral e la figlia Yulia, nella cui valigia sembra fosse stata nascosta la sostanza velenosa. Infine lascia perplessi che Russia abbia voluto lasciare una traccia così evidente del suo coinvolgimento.

Ma altrettanto incredibile sarebbe credere in una così goffa messa in scena da parte di qualche servizio occidentale allo scopo di mantenere accesa l'ostilità verso Putin, prossimo a essere rieletto.

Tutta una serie di elementi che fanno propendere per la posizione sostenuta dallo scrittore e attivista politico Eduard Limonov in un'intervista all'ANSA nella quale sottolinea che "Il caso Skripal è una messa in scena. La Russia non avrebbe avuto nessun tornaconto ad ammazzarlo, anzi: se fosse stato davvero pericoloso, non lo avrebbero liberato per poi tentare di ammazzarlo. Col nervino si muore in pochi minuti mentre lui invece è ancora vivo".

Comunque sia, il caso Skipral sta andando rovinosamente verso incomprensibili rotture diplomatiche, le ultime che dovrebbero interrompersi, anche in caso di conflitto.

Il fattore prudenza che avrebbe dovuto governare il caso sin dall'inizio, attivando ad esempio i corridoi diplomatici, non sia stato minimamente preso in considerazione, lasciando invece il campo alla comunicazione più avventata e orientata.
Al contrario invece, ecco che già a pochi giorni dal fatto avvenuto, emergere con sicurezza il coinvolgimento del "nemico" dell'occidente (La Russia non era più nella lista nera dal 1991) e senza rilasciare alcun documento che accerti la responsabilità russa, come ad esempio il tipo di agente nervino utilizzato e trovato sulla scena del crimine, il Regno Unito arriva addirittura a espellere 23 diplomatici. Una mossa che determinerà una reazione di pari violenza facendo arretrare il tempo all'epoca della cortina di ferro.

Nel frattempo il caso si sta ulteriormente allargando. Boris Berezovski, oligarca russo anti Putin, riparato da diversi anni in Gran Bretagna, è stato trovato morto nel suo appartamento lo scorso lunedi. Una coincidenza inquietante, seppure parrebbe di non doversi escludere l'ipotesi del suicidio per depressione, problemi economici e problemi cardiaci. Forse sarà così, ma certe coincidenze qualche dubbio lo pongono.

In conclusione, lo scacchiere internazionale rimane a altissima tensione. Mentre sembra raffreddarsi il fronte Coreano, quelli medio orientale e europeo, al contrario, trovano sempre nuovo carburante per essere alimentati.

Una domanda sorge spontanea: "a chi giova tutto ciò?" Non certamente all'Europa e alla sua unità sempre più lontana.

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(per restare informati - editoriali)

 

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