Domenica, 07 Aprile 2024 12:21

F1, Giappone: la gara delle conferme In evidenza

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F1, Giappone: la gara delle conferme Fotografia "FIA" Facebook page

Dopo il passo falso dell'Australia Verstappen torna a dominare e trionfa davanti a Perez. Sainz è terzo, Leclerc quarto, ma la Rossa non è lontana.

di Matteo Landi 7 aprile 2024 -

Dalla doppietta Ferrari dell'Australia a quella Red Bull del Giappone. Dopo essersi ritirato nella gara di due settimane fa Max Verstappen riprende il cammino che meglio conosce, quello solitario del dominatore incontrastato. La sua classe e la sua grinta gli hanno permesso in passato di mettere in mostra anche la sua caratteristica di lottatore nei duelli ruota a ruota, ma con questa Red Bull non c'è bisogno che arrivi a tanto. Gli "basta" la sua capacità di sfruttare al massimo le performance della sua monoposto, facendolo assai meglio del compagno Perez, secondo ma felice. Sono passati i tempi in cui il messicano sfidava a viso aperto l'olandese. Lo ha fatto all'inizio della scorsa stagione, finendo presto tritato da un confronto impari, tanta è la differenze di talento fra il Campione Max e l'ottimo pilota Perez. Tre doppiette Red Bull su quattro gare, un risultato da dominatori che tuttavia vedono alle loro spalle una seconda forza, al momento solida e stabile, pronta ad approfittare dei passi falsi del team anglo-austriaco. Come accaduto in Australia. Se lo scorso anno si sono alternati in molti dietro ai Campioni del Mondo, nel 2024 la Ferrari si sta mostrando come unica principale inseguitrice. Alle spalle del duo Red Bull a Suzuka si sono piazzate entrambe Rosse, con Sainz davanti a Leclerc. Solo in Arabia Saudita, costretti a schierare il debuttante Bearman che, inesperto, ha comunque condotto una gara grandiosa, la Ferrari non è riuscita a concludere con entrambe le auto nella top four. Il Circus lascia quindi il Giappone con molte conferme, nonostante la gara di Suzuka abbia restituito un risultato assai diverso da quello australe.

Per Red Bull e Ferrari gara di conferme

Con le sue curve velocissime ed il previsto alto degrado degli pneumatici il tracciato di Suzuka ha rappresentato un test probante per tutti. Red Bull ha messo in mostra tutte le qualità aerodinamiche e di telaio della sua vettura. In Ferrari di fronte ad una delle piste più ostiche per la loro monoposto, si sono presentati con una performance sul passo gara ed una gestione delle gomme migliori rispetto alla vettura 2023. Ed in effetti Sainz e Leclerc hanno mostrato gli enormi progressi del Cavallino Rampante. Con una strategia più "convenzionale" ed allineata a quella dei rivali Sainz ha tagliato il traguardo in terza piazza, migliorando il risultato delle qualifiche chiuse in quarta posizione dietro a Norris (quest'ultimo quinto al traguardo). Oggi lo spagnolo si è reso autore anche di un bel forcing finale, questo oltre a confermare quanto Carlos si trovi a suo agio con la SF-24 ha dimostrato quanto "gentile" sia la stessa con gli pneumatici. Caratteristica ancor più evidenziata dalla gara di Leclerc. Scattato dall'ottava piazza in griglia, con una sola sosta è riuscito a terminare quarto andando oltre alle migliori previsioni Pirelli in merito alla durata delle gomme. Se il dominio Red Bull è arrivato anche grazie agli ultimi aggiornamenti apportati sulle loro monoposto, Sainz è riuscito a terminare terzo a "soli" venti secondi dal vincitore su una pista, come detto, ritenuta ostile alle caratteristica della Rossa e favorevole a quelle Red Bull. Risultato ottenuto senza sviluppi rilevanti che sulla vettura di Maranello arriveranno fra i GP di Miami e di Imola. Red Bull prima forza, tranne situazioni "particolari", Ferrari seconda, ma non lontana. Altre conferme arrivano anche dalla gestione strategica delle gare, ancora perfetta per la squadra condotta da Horner ed impeccabile pure quella del team di Vasseur. Se nel 2023 a Maranello iniziarono a mettere in ordine anche questo aspetto, quest'anno hanno fatto un ulteriore passo avanti. A Suzuka hanno veramente azzeccato tutto, "leggendo" correttamente la gara e diversificando le strategie fra i due piloti. Hanno cambiato in corso d'opera quella di Leclerc, considerando anche la variazione della temperatura dell'asfalto e il conseguente cambio di rendimento degli pneumatici durante la corsa. Un'altra conferma arriva dalle prestazioni espresse in qualifica. In questa situazione Red Bull è padrona assoluta, e con ampio margine, in controtendenza con quanto avveniva negli anni scorsi. Meglio puntare sulla gara, quindi, dal momento che è questa ad assegnare i punti. Ma la Ferrari dovrà cercare di capire (frase tanto cara all'ex Binotto...) se c'è modo di migliorare la performance sul giro secco senza perdere troppo sul passo gara. Red Bull a parte, per tutti gli altri in questo senso la coperta continua ad essere corta. Inoltre, se Sainz riesce a metterci una pezza, Leclerc invece sembra subire molto la situazione. Come da lui stesso ammesso, può e deve fare molto di più, soprattutto considerando che nella sua carriera la velocità pura è sempre stata la sua arma principale. Caratteristica confermata anche dalle statistiche (23 pole position in F1 in carriera, a fronte di "sole" 5 gare vinte).

Tsunoda, grande gara sul circuito di casa, è il faro della Racing Bulls. Williams, crisi senza fine

Primissimi a parte, sono da rimarcare le gare di Tsunoda, di Ricciardo e del duo Williams. Nel bene spicca il giapponese, autore di una prova maiuscola, gasato dalla spinta emotiva dei suoi tifosi e da una serie di sorpassi assai coraggiosi. La decima piazza finale, seppur posizione che gli garantisce un punto, gli va persino stretta ma questo è quel che passa il convento in un Circus che vede Red Bull, Ferrari, McLaren, Aston Martin e Mercedes, passi falsi a parte, destinate a blindare la top ten. Hanno spiccato, in negativo, il compagno Ricciardo ed i piloti Williams, Albon e Sargeant. Dall'australiano ci aspettiamo molto di più, e adesso la domanda è: la carriera nella massima formula del simpatico e race winner Daniel è volta al termine? L'incidente che lo ha estromesso subito dalla corsa non lo vede del tutto colpevole ma continua a prenderle dal buon Yuki, e per uno che ha vinto 8 gare, fra Red Bull e McLaren, ben battendosi a parità di macchina persino con Verstappen, è onestamente troppo. Oggi nella sabbia insieme a lui è finito Albon. Il thailandese nato a Londra è un buon pilota ma ultimamente si sta facendo risucchiare dalla spirale negativa della Williams. Una squadra che dovrebbe sfruttare al meglio ogni occasione possibile senza che i suoi piloti si prendano troppi rischi date le limitate risorse a disposizione. Ed invece Albon ha tentato subito un sorpasso difficilissimo, propiziando il contatto con Ricciardo e schiantandosi contro le barriere. Altri danni da riparare quindi per una Williams veramente in crisi. Ancora senza il terzo telaio ha fatto correre Sargeant con quello danneggato dal compagno in Australia e riparato successivamente. In gara il pilota americano, 17esimo al traguardo, è finito nella ghiaia ma almeno ha evitato lo scontro contro le barriere, come non ha fatto invece nel corso delle prove. Vedere un team con 9 titoli costruttori in palmarès così mal ridotto stringe il cuore degli appassionati.