Venerdì, 19 Gennaio 2024 05:07

Lettera aperta alla Presidente del Consiglio In evidenza

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’associazione NoCargoParma

Gentilissima Presidente Giorgia Meloni,

le scriviamo da Parma per informarla e sperare in un suo intervento su una vicenda cittadina.

Come associazione di promozione sociale siamo per statuto apolitici e apartitici, quindi non esprimiamo giudizi o preferenze ma ci atteniamo puramente ai fatti.

Lei e il partito che rappresenta ha sempre parlato chiaramente ai cittadini con concetti indubbi.

Le dichiarazioni a cui ci riferiamo riguardano il tema delle infrastrutture.

Nel programma elettorale di Fratelli d’Italia abbiamo letto “Prima l’Italia e prima gli italiani. Difesa della nostra sovranità nazionale. Difesa dei nostri beni strategici … dall’aggressione straniera, delle infrastrutture logistiche, tecnologiche e trasportistiche.

Ancora nelle dichiarazioni programmatiche del suo Governo dell’ottobre 2022 leggiamo” “Vogliamo finalmente introdurre una clausola di salvaguardia dell’interesse nazionale, anche sotto l’aspetto economico, per le concessioni di infrastrutture pubbliche, come autostrade e aeroporti.”

A Parma stiamo vivendo l’esatto contrario.

Il nostro piccolo aeroporto è inserito nel tessuto cittadino con case e scuole in testata di pista, chiuso tra autostrada A1 e Alta Velocità da una parte e ferrovia Mi-Bo e tangenziale dall’altra … tutte in zona di rischio aeroportuale…negli anni è sempre stato utilizzato prevalentemente per voli privati, poco attrattivo per le rotte passeggeri perché schiacciato dai tanti aeroporti molto vicini.

Una ventina di anni fa, in vista dell’arrivo in città dell’Autority Europea la pista dell’aeroporto viene allungata così come è ora per permettere i collegamenti con l’Europa, l’aeroporto viene definito di “interesse nazionale”, viene attivato il collegamento con Bruxelles poco dopo viene però interrotto per mancanza di passeggeri.

Negli anni l’aeroporto è sempre stato in perdita e non ha mai superato i 200.000 passeggeri o poco più.

Ed ecco che per uscire dal tunnel, l’escamotage diventa quello di trasformare il Verdi in aeroporto Cargo e per far questo bisogna allungare ulteriormente la pista, operazione prevista nel Piano Regionale Trasporti e finanziata dalla Regione, con fondi statali di sviluppo e coesione, per 12 milioni di euro.

L’operazione è stata fortemente osteggiata dai cittadini di Parma, tant’è che durante le elezioni comunali del 2022 tutti i candidati a sindaco si dichiarano contrari, anche quello di Fratelli d’Italia.

La vocazione merci dell’aeroporto stride con l’identità di Food Valley che Parma si è conquistata nel mondo: i prodotti alimentari della città sono conosciuti per la loro genuinità, si fondano sulla sostenibilità ambientale, sono prodotti strettamente legati alla tutela del territorio agricolo e ambientale…un giro d’affari che Forbes ha stimato 7,8 miliardi di fatturato all’anno.

Un anno dopo il Consiglio Comunale cambia idea e vota l’ok all’aeroporto Cargo. 

Pochi giorni dopo la Società di gestione dell’aeroporto annuncia che il socio di maggioranza venderà le sue quote ad una società canadese.

Una società straniera diventerà la proprietaria di una infrastruttura italiana, finanziata con soldi pubblici italiani, che minerà l’identità e la salubrità dei prodotti italiani conosciuti nel mondo, che peggiorerà la qualità dell’ambiente dove vivono cittadini e bambini italiani, che aumenterà il rischio incidente aereo sulle due infrastrutture più importanti dell’Italia.

Non è possibile che Lei e il suo partito avvalliate una tale operazione

Nocargoparma

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