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Mercoledì, 18 Settembre 2019 15:22

Cordusio SIM: nuova sede dedicata a Bologna

La società di Wealth Management in Italia di UniCredit conferma la vicinanza al territorio. 

 

Cordusio SIM, società di Wealth Management in Italia del Gruppo UniCredit, ha inaugurato la nuova sede interamente dedicata di Bologna, realizzata all’interno dello storico Palazzo Aldrovandi Montanari, in via Galliera 8. Alla guida della squadra di 19 banker in Emilia Romagna c’è Stefano Schrievers, Responsabile per Cordusio SIM dell’area Centro Nord.  

La scelta di avere a Bologna una sede interamente dedicata, al primo piano del prestigioso immobile settecentesco nel cuore della città, rafforza ulteriormente la presenza già importante della società di Wealth Management nell’area emiliano-romagnola, grazie anche alle sedi di Modena e Ravenna, e conferma la sua strategia incentrata fortemente sul cliente, presidiando da vicino un territorio caratterizzato da famiglie e imprese di grande successo e tradizione.

L’Osservatorio dei Territori di UniCredit fotografa infatti una regione dall’economia solida che, seppur con una crescita in leggero rallentamento, continua a distinguersi in positivo rispetto al resto del Paese, con prospettive di miglioramento, ad esempio, in una delle sue aree d’eccellenza - l’export - previsto in crescita del 4,9% per il 2019 (+1,9% il dato Italia).  

Stefano Schrievers, responsabile della Sede Centro Nord di Cordusio SIM ha così commentato: “L’inaugurazione della nuova sede bolognese interamente dedicata a Cordusio testimonia concretamente il nostro impegno a essere vicini non solo ai nostri clienti, ma anche al territorio in cui essi portano avanti le loro attività imprenditoriali, così da poterli assistere al meglio nel delicato compito di gestire i loro patrimoni, supportandoli con un servizio di consulenza completo e che va ben al di là della mera gestione finanziaria. Attualmente, sono circa 600 le famiglie di cui Cordusio cura gli interessi in Emilia Romagna, in maggioranza di stampo imprenditoriale. La nuova sede e le forti sinergie da sempre sviluppate con il Gruppo UniCredit ci permetteranno di offrire una consulenza sempre più sofisticata e personalizzata”. 

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Paolo Langé, Amministratore Delegato di Cordusio SIM ha aggiunto: “L’Emilia Romagna è una regione chiave per Cordusio SIM. Qui ha origine circa il 15% del patrimonio gestito e operano alcune delle famiglie imprenditoriali più importanti del Paese, che ne trainano la crescita e lo sviluppo. Da qui, la nostra scelta strategica di presidiare al meglio il territorio, per rispondere all’esigenza – sempre più pressante nei tempi che viviamo – di proteggere i patrimoni costruiti con il lavoro di generazioni e generazioni. Nel farlo, possiamo contare sul supporto di un grande Gruppo paneuropeo vincente come UniCredit, potendo così offrire ai nostri clienti una gestione integrata e strategica del patrimonio personale e di quello imprenditoriale”.

A meno di tre anni dalla sua nascita, Cordusio SIM è già leader di settore in Italia con circa 25 miliardi di patrimoni della clientela, con l’obiettivo di offrire le migliori soluzioni strategiche in materia di investimenti alle più importanti famiglie italiane.


Cordusio SIM S.p.A., nata a novembre 2016, è la società del Wealth Management in Italia del Gruppo UniCredit dedicata ai clienti con patrimoni superiori ai 5 milioni di euro. Oggi tra i leader del settore Cordusio è partner strategico per 3.500 famiglie imprenditoriali italiane, per un totale di circa 25 miliardi di euro di masse. Cordusio ha una Direzione Investimenti autonoma e indipendente, 21 sedi in Italia e una rete di oltre 100 Banker a cui affianca un team di Portfolio Manager e professionisti finanziari. Cordusio costruisce soluzioni ad hoc per ciascun cliente: dalle gestioni di portafoglio in-house, alle soluzioni assicurative, fino al servizio di consulenza fee based, basato principalmente sulle competenze finanziarie del Desk di Advice dedicato. Cordusio collabora con più di 25 Case di Gestione che offrono prodotti tradizionali e strategie alternative,  fornisce un servizio di consulenza esclusivo e dedicato anche in ambito SRI/ESG ed offre inoltre l’accesso al Private Market selezionando soluzioni di Private Debt, Private Equity o Spac. Cordusio, infine, oltre a fornire ai propri Clienti sinergie con il mondo Corporate del Gruppo UniCredit, mette loro a disposizione tramite Cordusio Fiduciaria specialisti di Art Advisory e Real Estate Advisory e una consulenza giuridica di Wealth e Tax Advisory, sia per la protezione dei patrimoni, sia in ottica di passaggio generazionale e filantropia.

Promosso dalla cooperativa Prima del Palco, aderente a Confcooperative, insieme a Irecoop. Sono i tecnici specializzati nelle lavorazioni in quota, fondamentali nell’allestimento dei palchi.
Partirà a Modena il corso sostenuto dalla Regione con riconoscimento ufficiale della professione.

(Bologna, 17 settembre 2019) – Li abbiamo visti in azione in occasione di Modena Park, ma non solo, impegnati quasi tutti i giorni nelle attività di montaggio e smontaggio indispensabili per la realizzazione di grandi eventi in Italia e all’estero.


Sono i “rigger” - tecnici delle lavorazioni in quota -, figure professionali riconosciute per la prima volta in Italia grazie alla Regione Emilia-Romagna, che avranno a disposizione un corso di formazione con riconoscimento formale dei requisiti per svolgere questa mansione. Il progetto è della cooperativa modenese Prima del Palco (aderente a Confcooperative Modena) e di Italshow (associazione legge 4-2013), in collaborazione con Irecoop Emilia-Romagna (ente di formazione di Confcooperative). Questi promotori hanno raccolto le esigenze sia delle imprese che dei lavoratori interessati a intraprendere percorsi formativi qualificanti. Il progetto verrà realizzato coinvolgendo altre realtà, tra cui le cooperative modenesi Artisticoop e AF&Co.


“Il possesso di una sicura e certificata professionalità è oggi un requisito fondamentale per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro dello spettacolo – afferma Enzo Milani, presidente della cooperativa Prima Del Palco -. Così come lo è la possibilità del riconoscimento delle competenze acquisite per coloro che da tempo svolgono questa attività. In particolare, è fondamentale non solo che tutte le persone che lavorano per la realizzazione di eventi live siano messe nelle condizioni di agire in sicurezza (i relativi corsi obbligatori sono già previsti dal decreto 81/2008 e dal decreto “Palchi e Fiere” del luglio 2014), ma che tutti gli addetti abbiano un’adeguata formazione in merito alle altre discipline necessarie per queste figure specializzate”.


Il percorso a qualifica per “rigger”, gestito dalla sede modenese di Irecoop Emilia-Romagna, partirà a dicembre 2019 e avrà luogo ad Abate Road 66 a Modena, sempre più punto di riferimento per lo sviluppo del riconoscimento della professionalità presente nel comparto dello spettacolo dal vivo. Il corso avrà una durata di 600 ore, di cui 200 di stage formativo.
Il corso per “rigger” fa parte dei 38 percorsi formativi rivolti a 680 destinatari, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna con quasi 3 milioni di euro del Fondo sociale europeo per fornire alte competenze a chi opera o vuole operare nel mondo dello spettacolo, dalla musica alla danza, dal teatro all’opera in sicurezza e legalità.

“Siamo contenti che la Regione abbia compreso e apprezzato la portata innovativa di questo settore legato alle industrie culturali e creative e abbia così pensato di investire partendo dalla formazione – dichiara il presidente di Irecoop Emilia-Romagna Pierlorenzo Rossi -. È un’iniziativa nata dal basso, dalle nostre cooperative di artisti presenti a Modena che hanno riscontrato la carenza di figure professionali adeguatamente formate per svolgere queste funzioni e si sono messe insieme per progettare il corso, con il supporto di Irecoop”.


“Le cooperative culturali sono imprese decise a vincere una grande sfida: quella di essere presenti su un mercato difficile come quello artistico, dove spesso la professionalità non viene riconosciuta in maniera adeguata – aggiunge Chiara Laghi, presidente Confcooperative Cultura Turismo Sport Emilia Romagna -. L’innovativo corso per ‘rigger’ promosso dalle cooperative di Modena va proprio nella direzione di professionalizzare e fornire qualifiche e riconoscimenti a un settore che può crescere e prosperare solo nel rispetto delle competenze e delle regole”.


Nel panorama nazionale il sistema emiliano-romagnolo dello spettacolo dal vivo è tra i più articolati e dinamici. La nostra regione, infatti, occupa una posizione di primo piano nei diversi comparti della domanda, offerta, occupazione e attrazione di finanziamenti statali. In Emilia-Romagna sono 377 le sedi attive di spettacolo dal vivo (95 sono teatri storici), di cui 251 con programmazione continuativa. La presenza di numerosi enti, istituzioni e manifestazioni di rilievo internazionale, corsi universitari e formativi, oltre a determinare l'alto livello qualitativo di artisti, tecnici e personale organizzativo, contribuisce a creare un terreno fertile per l’innovazione e la sperimentazione dal punto di vista artistico, organizzativo e finanziario.

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Mercoledì, 18 Settembre 2019 10:35

Obbligo di legge per i detentori di armi

Con l’entrata in vigore del decreto legislativo nr. 104 del 10.08.2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale -serie generale - nr. 209 dell’8.9.2018, è stato disposto che a partire dal 14 settembre 2019 è scaduto il termine di 1 anno entro il quale i soggetti detentori di armi (che non abbiano conseguito una licenza di porto di fucile o pistola negli ultimi cinque anni), devono presentare il certificato medico per il rilascio del nulla osta all’acquisto di armi comuni da fuoco, che non sia stato già prodotto nei cinque anni antecedenti alla data di entrata in vigore della suddetta disposizione.

Si tratta, del resto, di una disposizione non nuova, infatti l’obbligo della produzione della documentazione sanitaria in argomento era stata già prevista nel Decreto Legislativo 29 settembre 2013 nr. 121, ma la nuova normativa – ovvero il citato D.L.vo 104/2018 – nella fase di prima applicazione aveva concesso ai detentori di armi un anno di tempo per ottemperare.

Gli Uffici di P.S., pertanto, stanno provvedendo a diffidare formalmente i singoli interessati, affinché procedano alla produzione della certificazione entro i successivi 60 giorni dal ricevimento dell’atto, decorsi infruttuosamente i quali sarà data comunicazione al Prefetto per l’emissione di un decreto di divieto di detenzione delle armi denunciate, ai sensi dell’art. 39 del Testo Unico delle Leggi di P.S., per mancanza dei requisiti soggettivi.

Le certificazioni dovranno essere presentate all’Ufficio di Polizia competente (Questura o Commissariati di Pubblica Sicurezza nei comuni dove sono presenti tali uffici, ovvero Comandi Stazione dell’Arma dei Carabinieri).

Il certificato dovrà essere rilasciato dal settore medico legale delle Aziende sanitarie locali, o da un medico militare, delle Polizia di Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, previa esibizione del certificato anamnestico rilasciato dal medico di base, avente data non anteriore a tre mesi dal giorno della presentazione.

 

(Foto di Valentina Carpin) 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Mercoledì, 18 Settembre 2019 10:23

Italia, un Paese in via di estinzione.

di Matteo Impagnatiello Parma 18 settembre 2019 - Oggi è più che mai necessario lanciare un grido d’allarme: il nostro è un Paese in recessione demografica. Gli italiani non fanno più figli, le culle sono sempre più vuote: nel 2018 sono stati iscritti in anagrafe, per nascita, solamente 439.747 bambini, il minimo storico dall’unità d’Italia. Rispetto al 2017, la diminuzione è di oltre 18.000 neonati (-4,0%). E’ aumentato il numero dei cittadini italiani che emigrano (+1,9%); e, fra chi lascia il Belpaese, molti sono giovani, i cosiddetti cervelli in fuga, che fuggono all’estero per una migliore prospettiva lavorativa.


Accanto a questi ultimi, vi sono gli anziani che preferiscono trascorrere gli anni da pensionati in Paesi ritenuti più accoglienti, per il basso costo della vita o per la qualità dei servizi. Ecco tracciato il quadro, negativo e sintomatico del malessere che allontana gli italiani dalla propria Patria. La presenza di tantissimi stranieri agisce parzialmente da contrappeso demografico alla perdita di tanti nostri connazionali. Ma è innegabile che la comunità italiana, intesa quale comunità composta da persone che condividono usi, costumi, abitudini, storia, lingua, sia in via di estinzione.
Si scontrano, così, due “scuole di pensiero”: l’una auspica addirittura l’arrivo di più immigrati, lasciando inalterato ciò che non funziona e l’altra, molto più ragionevolmente, ritiene sia giusto ed importante dover garantire un futuro alla propria Nazione, con migliori politiche socio-economiche verso gli italiani.


E’ innegabile lo squilibrio culturale oltre che economico così creatosi, conseguenza provocata da chi lascia la propria terra e da chi arriva: perdiamo giovani istruiti e pensionati, ed importiamo principalmente persone bisognose, creando un circolo vizioso di impoverimento, che mette in seria difficoltà l’Italia, Paese ancora in sofferenza per la crisi che imperversa da tempo.
Nonostante tutto, la popolazione continua a diminuire e, secondo previsioni Istat, nel 2065 in Italia vi saranno 6 milioni e mezzo di residenti in meno, rispetto al dato attuale (al 1° gennaio 2019), stimato in 60 milioni e 391 mila residenti (oltre 90.000 in meno sull’anno precedente, -1,5 per mille).


Il fortissimo calo demografico provoca ricadute negative sullo sviluppo economico, sul lavoro e sullo stato sociale. Basti pensare che, piazzandosi l’Italia al secondo posto nella classifica mondiale come Paese più vecchio, vi sono due pensionati ogni tre che lavorano, e si prevede che nel 2045 il rapporto sarà uno a uno: senza ombra di dubbio, sia il sistema pensionistico che lo stato sociale sono esposti pesantemente. Diventa allora obbligatorio un radicale cambio di rotta nelle politiche attuate dai vari attori istituzionali nazionali (farei affidamento pure sull’imprenditoria), ma anche un cambio radicale di mentalità: la nascita di un figlio non è una questione solamente privata, ma deve acquistare una dimensione sociale. Nel nostro tempo, in cui le Organizzazioni internazionali sono concentrate sull’esplosione demografica, Ugl chiede che l’implosione demografica diventi un tema di rilevante interesse nazionale e, schierandosi al fianco della famiglia, promette di dare battaglia a tutti i livelli per sostenerla.

Matteo Impagnatiello
Segretario Ugl Utl di Parma

Pubblicato in Lavoro Emilia

Panna ancora in salita, zangolati sempre invariati nelle quotazioni. Dopo la settimana di leggera variazione tornano fissi tutti i prezzi delle diverse stagionature del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 17 settembre 2019 - 

LATTE SPOT – Continua il momento favorevole per il latte. Nel dettaglio, il latte intero estero cresce di +2,3% al 45,36 e 46,40 €/100 al litro, lo scremato pastorizzato spot estero aumenta di +5,8% salendo tra 27,95 e 28,98 €/100 al litro, mentre il crudo spot nazionale ottiene un altro +1,1%, a 47,43 e 48,46 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Il burro a Milano continua il suo periodo di stabilità, così come per gli zangolati parmigiano e reggiano. Crema sempre in segno “più” a 4,1%, anche la panna continua il periodo favorevole.

Borsa di Milano 16 settembre 2019: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,02 €/Kg. (+4,1%)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 17 settembre 2019: (+2,56%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05 €/Kg.

Borsa di Parma 13 settembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 17 settembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 16 settembre 2019 – Grana Padano senza variazioni in tutte le stagionature.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,95 – 8,05 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,55 - 6,70 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 13 settembre 2019 – Torna la stabilità dopo le ultime settimane di leggere variazioni nel listino del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,25 - 11,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,95 - 12,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,65 - 13,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,75 - 14,15 €/Kg. (=)

 
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 (Grafici)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

L’edizione dei Mondiali Paraswimming di Londra sarà ricordata a lungo dalla nuotatrice Giulia Ghiretti, capace di conquistare due medaglie, un quarto posto e un record italiano in appena tre gare.

La campagna inglese di Giulia Ghiretti si era messa bene fin dal primo giorno, quando all’Aquatics Centre di Londra ha conquistato subito un argento e un record italiano nella gara dei nei 100m rana SB4. Battendo il suo tempo personale di 1:50:58 messo a segno alle Paralimpiadi di Rio 2016, Giulia ha toccato il bordo vasca in 1:50:50. Peccato non sia bastato per superare l’ungherese Illes Fannì che l’ha preceduta sul podio con un tempo di 1:46:92.

“Ho dato tutto, sono contenta. Lavorando sodo per lunghi mesi punto sempre al massimo ma oggi Fannì è stata bravissima ed era davvero imbattibile. Dopo la virata ho cercato di accelerare ma è stata imprendibile. Ho ritoccato il record italiano e sono soddisfatta, un Argento ai Mondiali è sempre tanta roba!”.

Il secondo podio è arrivato venerdì, quando ha conquistando un Bronzo in 3’37’’93 nella finale diretta dei 200 misti SM5.

Per poco non è riuscita nel miracolo di portare a casa la terza medaglia di questi mondiali di Londra ed è rimasta appena fuori dal podio nei 50m farfalla S5 che ha concluso in 47’’49. L’oro è dell’azzurra Arianna Talamona con un tempo di 45’’62.

“Nei 50 farfalla potevo forse fare meglio, ma bisogna sempre fare i conti con le avversarie e loro sono state più brave. Ammetto che mi ero abbattuta dopo quella gara, ma poi mi sono decisamente ripresa nei 200 misti: questo terzo posto è meraviglioso, perché davvero inaspettato. Una finale che ha completamente cancellato le ombre, regalandomi una gioia immensa”.

Tre anni fa a Rio ci ha regalato un bronzo inaspettato nei 50 farfalla, nell’edizione 2019 di questi Mondiali Paraswimming un altro inedito terzo posto nei 200 misti. Sarà l’effetto delle piscine olimpiche, ma a Giulia Ghiretti non finisce mai di stupirci.

A Londra 2019 insieme a Giulia Ghiretti vincitrice anche la Nazionale Italiana che per la prima volta si piazza al primo posto nel medagliere con 20 ori, 18 argenti e 12 bronzi.

I Mondiali 2019 di Nuoto Paralimpico si sono svolti all’Aquatics Centre dal 9 al 15 settembre. Per la campionessa parmigiana sono stati il quarto appuntamento mondiale dal suo esordio a Montreal nel 2013.

 

Pubblicato in Sport Parma
Martedì, 17 Settembre 2019 15:20

Lost in Pop…una giornata a Modena Nerd - FOTO

Chiude con il botto la IV edizione di Modena Nerd, con oltre 23 mila visitatori nel weekend d’apertura. La manifestazione dedicata alla cultura Pop piace perché riesce a catalizzare l’entusiasmo di giovani e non. 

Di Manuela Fiorini – foto di Manuela Fiorini

Modena –

Lo confesso, sono orgogliosamente Nerd, lo ero anche quando il termine era dispregiativo, perché tra fumetti, manga, anime giapponesi ed action figures ci ho sempre sguazzato. Ho avuto anche il periodo del disegno, in cui disegnavo fumetti dalla mattina alla sera, immaginandomi un futuro da mangaka o da cartoonist…Così, quando la parola “nerd” è stata sdoganata, anzi, è diventata la bandiera della cultura Pop, non nego che sul mio viso è affiorato un sorriso di soddisfazione, che è diventato di entusiasmo quando è stata pensata una manifestazione, Modena Nerd, dedicata alla cultura Pop, che quest’anno ha festeggiato il suo 4° compleanno. 

Vedere come questa fiera sia sempre più frequentata (quest’anno i dati hanno fatto registrare 23 mila visitatori in due giorni, provenienti da tutta Italia) non può fare che piacere, soprattutto perché il nerd che è in te, e che per parecchi anni hai lasciato ben nascosto, è anche in migliaia di persone di tutte le età. 

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Così, anche quest’anno, eccomi qui, insieme alla mia amica blogger, orgogliosamente nerd pure lei, a goderci la fiera, parlando a ruota libera e senza timore di essere guardate in tralice da chi, invece, ha preferito il più dotto Festival Filosofia. La prima cosa che colpisce, il sabato di apertura, è l’enorme serpentone umana che attende di fare il biglietto. Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi ci sarà il pienone. 

Viro verso il mio padiglione preferito, quello dei gadget. Sono cresciuta a pane e Lady Oscar, e a tutti i cartoni animati “quelli belli”, degli anni 80 e 90, con una trama, quelli che ti facevano innamorare dei protagonisti, quelli che…quando scattava la sigla di fine puntata, non vedevi l’ora che arrivasse il giorno dopo per il seguito, quelli, che…sì, insomma, i bambini di oggi si sognano perché trattavano di temi adulti che avrebbero scomodato il Moige, quindi meglio virare sui grugniti di Peppa Pig o sui suoni non sense dei Teletubbies. 

E a noi che…volevamo essere Candy per innamorarci di Terence, che davanti a una puntata di Georgie facevamo il tifo per Abel o per Arthur, che volevamo anche noi incontrare i folletti spaziali che ci donassero la bacchetta magica per trasformaci nell’Incantevole Creamy…e che collezionavamo le figurine degli album Panini che ci venivano regalati davanti alla scuola…non resta che crogiolarci nella nostalgia.

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Ogni edizione di Modena Nerd è un viaggio indietro nel tempo, che risveglia il “bambino interiore” di molti trenta-quarantenni. Così, eccomi a spulciare tra i manga giapponesi, ammirare le action figure dei beniamini di ieri e di oggi, oppure passare in rassegna i DVD alla ricerca di film di Miyazaki da aggiungere alla collezione. 

E poi tante curiosità, dalle katane giapponesi agli snack provenienti dal paese del Sol Levante, dai bastoncini Mikado ai gusti più curiosi, ai dolcetti ripieni ai fagioli azuki, fino agli immancabili noodles in bicchiere, da “rianimare” con l’acqua calda. E, per i nostalgici, ecco i chewing-gum Frizzy Pazzi, che in bocca scatenavano la Seconda Guerra Mondiale! E poi, ancora, la cherry Cola, la versione alla ciliegia della Coca Cola, pensata per il mercato giapponese, fino agli energy drink con le lattine da collezione dei Pokemon. 

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E, a proposito di collezione, tanti i gadget a tema Harry Potter, dalle bacchette a sciarpe, calzini e magliette con i simboli delle “case” di Hogwarts e tanti, tantissimi Funko Pop, i pupazzetti in vinile, versione “pucciosa” di cantanti, attori, personaggi di serie TV, cartoni animati, videogames, film, che hanno scatenato una vera e propria mania tra i collezionisti. Se devo andare a cercare classico pelo nell’uovo, i prezzi dei gadget mi sono sembrati un po’alti, non solo rispetto a internet, che ormai non teme concorrenza, ma anche rispetto ai negozi tradizionali. Ma ormai, si sa, l’”effetto fiera” è anche questo.

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Ad Artist Alley, l’area dedicata agli artisti e disegnatori, ci sarei rimasta per ore. Guardare la “magia” che esce dalle mani degli illustratori, dei fumettisti, di come i personaggi escano magicamente dalla matita per poi prendere forma e colore è qualcosa di estremamente affascinante. L’arte scorre a fiumi, così come la passione per questo lavoro. Quando leggiamo un fumetto, dovremmo sempre ricordare l’arte che ci sta dietro…

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Altro padiglione, altra forma di arte: quella di creare con i mattoncini Lego…Un altro ritorno all’infanzia, quando con i mattoncini ci si costruiva al massimo una casetta o la stazione della Polizia. Invece, i mattoncini dati in mano ad artisti, e anche un po’ ingegneri, danno vita a interi mondi, dalle città ai castelli e villaggi medievali, dai monumenti (quest’anno c’era anche una Ghirlandina, la torre campanaria simbolo di Modena) nazionali e non. Tutti con dovizia di particolari che potrebbero sfuggire agli sguardi meno attenti, ma che denotano l’attenzione dell’artista.

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Tanti anche i cosplayer, appassionati vestiti come i personaggi di fumetti, videogiochi, ma anche film, soprattutto horror, eroi Marvel, ma anche Harry Potter e il Trono di Spade hanno riscosso molto successo. Colpisce la perizia con cui sono realizzati i costumi e come il cosplayer riesca a entrare nel personaggio da attore consumato, replicandone espressioni e atteggiamenti. Al punto che scattarsi un selfie con il clone di Iron Man ha la stessa soddisfazione di uno scatto con quello originale.

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Forse non ho l’età per apprezzare gli Youtuber o i videogiochi di ultima generazione, ma certamente davanti a quelli da tavolo o ai videogiochi vintage una lacrimuccia mi è sorta. E la cosa più bella ed emozionante è stata vedere insieme nonni e nipoti, genitori e figli, ma anche nonni senza nipoti e genitori che hanno lasciato i figli a casa, per dare sfogo al Nerd che è in ognuno di noi. 

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Pubblicato in Cronaca Modena
Martedì, 17 Settembre 2019 11:00

MarcoMaria Freddi: Nessuno dovrebbe morire in carcere.

Condannato a morte per vendetta, non certo per ragioni di sicurezza, Egidio Tiraborrelli 82 anni è morto lo scorso 6 settembre nel carcere di Parma.
É stato trasportato in terapia intensiva quando ormai era allo stremo, rinchiuso in carcere nonostante l’età ed il tumore ai polmoni, lo scorso 18 dicembre.

Il carcere è una tortura violenta e disumana, uno strumento di intimidazione che uccide fisicamente e socialmente.
Un istituto fallito, quello del carcere, nei numeri e nei principi ispiratori la nostra costituzione e la presenza nelle carceri italiane di quasi 800 anziani ci dice quanto questo istituto sia una tremenda, cinica macchina di vendetta e non certo un mezzo perché le pene si possano considerare percorsi umani che tendono alla rieducazione del condannato.

Negli ultimi 10 anni il numero dei detenuti over 70 in Italia è raddoppiato, ciò che chiedo alla politica, al legislatore ed alla magistratura, è avere più coraggio nella concessione di misure alternative al carcere – soprattutto ma non solo - per le persone anziane.

Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, davanti alle immagini di Bernardo Provenzano vecchio e malato, quasi incapace di parlare, citò proprio alcune parole del fratello: “Ho rispettato anche chi aveva ordinato un’infinità di delitti, perché non bisogna mai dimenticare che in ognuno c’è sempre un barlume di dignità”.

Un Paese che ha deciso di ripudiare la pena di morte, sottoscrivendola anche nella propria Costituzione, deve anche rifiutare la detenzione in carcere fino alla morte, alla morte per pena, poiché questo viola i principi umanitari che sono alla base di una società che possa definirsi realmente civile.

Ci si dovrebbe domandare quali alternative alla cella possibili, come l'istituzione di reti di accoglienza, anche alloggiative, per anziani altrimenti costretti a morire nelle carceri.

Le soluzioni possono essere molte, certamente, tutte da scrivere.
Al netto dell’inutilità del carcere e dei continui inasprimenti di pene che prevedono solo e solamente il carcere come pena in un paese che da 25 anni vede il continuo calare dei reati, la morte in carcere, la morte per pena, è una vera e propria pagina triste e buia per la giustizia italiana.

Molte, troppe persone – perché di persone parliamo - sono già morte per suicidio o di morte naturale, e l’ergastolo, purtroppo, è ancora nel nostro ordinamento.
La condanna a morte per pena in questo strano paese, un paese crudele che tiene e fa morire, persone anziane e malate chiuse a chiave in una cella, trasforma la giustizia in vendetta e violenza, un luogo dove s’invecchia e si muore e mentre un anziano muore, muore la nostra umanità.


MarcoMaria Freddi

Radicale, Consigliere Comunale di Effetto Parma – Federico Pizzarotti Sindaco

Pubblicato in Politica Parma

Corretta regolamentazione del fenomeno tutela il giocatore con il presidio del territorio, attraverso l’azione del comparto concessorio delle filiere del gioco pubblico


Roma, 16 settembre 2019 - “ACADI con le filiere dei propri associati rappresenta oltre il 70% del sistema di controllo del gioco pubblico e regolamentato in Italia, generando e versando oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all’anno di gettito erariale, riveniente dalla spesa degli utenti pari a circa 18,5 miliardi di euro. ACADI ed i propri Associati hanno già avuto modo di rappresentare in diverse sedi istituzionali che i distanziometri espulsivi per errore tecnico come quelli della legge Regione Emilia Romagna n. 5/2013, da un lato, non curano e, dall’altro, di fatto impongono il proibizionismo alla distribuzione del gioco pubblico sul territorio con perdite di posti di lavoro e chiusure di aziende sane, determinando conseguenze nefaste sul piano della mancata tutela della salute e del risparmio dei cittadini utenti, dell’ordine pubblico, del gettito erariale, e su tutti dell’impresa e del lavoro.
A fronte della inidoneità dello strumento e dell’errore tecnico che lo caratterizza, consentire la cancellazione della sostanziale totalità dell’offerta legale attualmente esistente significa aprire le porte all’offerta illegale, significa far chiudere aziende del territorio sane e significa far licenziare il personale con cui le medesime svolgono attualmente per lo Stato funzioni di Incaricato di Pubblico Servizio nell’espletamento di attività per la distribuzione di prodotti controllati, per la raccolta di informazioni per il contrasto all’antiriciclaggio, per la tracciabilità dei flussi finanziari, per la raccolta di un gettito erariale unanimemente riconosciuto da emersione.
ACADI condivide la necessità di portare all’attenzione di tutti le esigenze di tutela della libertà di impresa, dei livelli occupazionali, della legalità e della salute e del risparmio dei giocatori, compromessi dalla regolamentazione regionale, rivelatasi e riconosciuta scientificamente inefficace ed inidonea rispetto agli scopi dichiarati di tutela del disturbo da gioco d’azzardo.
Un aspetto che colpisce è dato anche dalla delibera della Giunta Regionale n. 68 del 21.1.2019 la quale tra l’altro prevede che il distanziometro espulsivo trovi applicazione anche per l’attività delle scommesse dalla “scadenza dei contratti di concessione in essere e comunque, comprese le eventuali proroghe, non oltre il 31 dicembre 2019”. In questo modo verrebbero cancellate le verticali distributive del gioco pubblico non solo degli apparecchi ma anche delle scommesse.
Vi è già una presa di coscienza a livello nazionale del problema, come peraltro cristallizzato nella Conferenza Unificata di settembre 2017 in cui Stato, Regioni e Provincie Autonome stimolati ad incontrarsi dal Legislatore Nazionale hanno finalmente convenuto sull’importanza del presidio del territorio da parte dell’offerta legale. Un’offerta legale ridotta e contenuta ai livelli voluti dal legislatore, ma esistente e capillare. Basterebbe applicarla.
Per quanto sopra ACADI è a completa disposizione della Presidenza, della Giunta, del Consiglio, degli Assessori e delle istituzioni regionali per approfondire e documentare quanto sopra anche in un tavolo di confronto a cui sarà ben lieta di partecipare” - Cosi Geronimo Cardia, Presidente Acadi, l’Associazione Concessionari dei Giochi Pubblici in una lettera aperta indirizzata alla Regione Emilia Romagna.

Il kick off della nuova pianificazione-modello si terrà venerdì 20 Settembre nella sala Consigliare dell’Unione Comuni del Frignano a Pavullo nel Frignano.

Modena -

Buone pratiche, azioni pianificate e strumenti di management innovativi per contrastare il degrado del suolo in alcune aree dell’Appennino Emiliano causato per lo più dalle ripercussioni territoriali dei cambiamenti climatici. Il progetto europeo Life AgriCOlture che sarà coordinato nel ruolo di capofila dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e che coinvolgerà fattivamente il Consorzio della Bonifica Burana, il Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, verrà presentato venerdì 20 settembre a partire dalle ore 9. Il kick off meeting del progetto si terrà nella sala Consigliare dell’Unione Comuni del Frignano a Pavullo nel Frignano in provincia di Modena. 

Il progetto, che ha valore economico complessivo di circa 1 milione e 500 mila euro - finanziato dall’Unione Europea per oltre 830 mila euro - ha l’obiettivo di dimostrare come l’introduzione di azioni preventive pianificate possano contribuire a realizzare sistemi agro-ambientali a salvaguardia del carbonio organico del suolo, in alcune aree maggiormente degradate dell’Appennino Emiliano. 

All’incontro, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli interverranno diversi relatori istituzionali e tecnici: Giovanni Battista Pasini, presidente Unione Comuni nel Frignano,  Francesco Vincenzi, presidente Anbi e del Consorzio della Bonifica BuranaMatteo Catellani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Fausto Giovannelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco EmilianoGiuseppe Veneri, presidente del Centro Ricerche Produzioni Animali, i lavori verranno introdotti da Domenico Turazza, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Il project manager di Life AgriCOlture, il dottor Aronne Ruffini, del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, presenterà il progetto mentre la dottoressa Carla Zampighi del Consorzio della Bonifica Burana, la dottoressa Maria Teresa Pacchioli del Centro Ricerche Produzioni Animali e il dottor Willi Reggioni del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano approfondiranno i temi dell’inquadramento territoriale, della foraggicoltura di montagna e il ruolo del pascolamento nella conservazione degli agrosistemi. La chiusura dei lavori sarà affidata a Simona Caselli, Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna

Al kick off meeting del progetto Life AgriCOlture parteciperanno anche 50 studenti dell’Istituto agrario Lazzaro Spallanzani di Montombraro, nel comune di Zocca: saranno presenti 34 alunni di due classi del secondo anno e 16 studenti di una classe del quinto anno.

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