ISMEA

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Domenica, 19 Novembre 2017 05:22

Ismea. tendenze del mais

La campagna commerciale 2016/17 del mais nazionale si è chiusa ad un prezzo medio di 176,17 euro/t, in aumento del 2,4% rispetto alla precedente annata.

Più nel dettaglio, il mercato ha mostrato un consistente e repentino calo delle quotazioni tra luglio e settembre 2016 in conseguenza dei livelli record dell'offerta e delle scorte mondiali, successivamente il prezzo si è lievemente rivalutato.

Per il 2017, le stime della produzione mondiale e delle scorte indicano un lieve calo annuo, rimanendo comunque su livelli considerevoli; il quadro produttivo non è comunque ben definito e gli aggiornamenti delle stime vengono ancora rivisti mensilmente indicando, soprattutto per gli USA, cali meno consistenti.

In tale contesto, unitamente anche alla abbondante disponibilità di granella dello scorso anno, i prezzi hanno mostrato a partire da luglio 2017 un costante decremento, passando dai 183,81 euro/t ai 173,03 euro/t di ottobre 2017.

Nonostante il buon risultato produttivo e la crescita delle scorte mondiali di soia nel 2016, la campagna 2016/17 ha mostrato una rivalutazione dei listini all'origine che hanno raggiunto un valore medio pari a 388,32 euro/t (+9,7% sul 2015/16); andamento questo da imputare in larga misura alla rivalutazione del dollaro osservata, seppur in maniera incostante, a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno.

Con l'esordio dell'attuale campagna il mercato ha mostrato segni di cedimento, i prezzi sono scesi a 374,25 euro/t a ottobre 2017 contro 420 euro/t dello scorso luglio. Anche per questo prodotto la dinamica produttiva globale nel 2017 non appare ancora ben definita, l'offerta e le scorte vengono indicate in flessione ma per gli USA, primo produttore ed esportatore, le stime indicano una crescita di entrambe le variabili.
(Ismea novembre 2017)

Domenica, 15 Ottobre 2017 06:39

Bovini da carne, la ripresa dei prezzi.

Bovino da carne: la ripresa dei prezzi alla produzione migliora redditività degli allevatori. Il mercato dei bovini, dopo anni di crisi, dà importanti segnali di ripresa.

I prezzi in allevamento dei bovini da carne evidenziano, nei primi 9 mesi del 2017, un livello superiore a quello registrato nei due anni precedenti: in aumento i prezzi per tutte le categorie (vacche +11%; vitelloni +5%; vitelli da macello +4%).

Il buon andamento dei prezzi e un tasso di crescita dei costi di produzione inferiore hanno determinato il miglioramento dei margini degli allevatori. Le aspettative per gli operatori sono positive e ciò ha comportato la ripresa dell'acquisto all'estero dei vitelli destinati all'ingrasso.

Dopo 5 anni di flessioni continue interrotte solo nel 2016 da una lieve ripresa, nei primi sei mesi del 2017 sono stati importati oltre 163 mila vitelloni sopra i 300 Kg (+7,9%), dato che consente di stimare un prossimo incremento di offerta (circa 3% nel complesso) delle macellazioni di vitelloni nei mesi da ottobre a febbraio.

Anche gli acquisti domestici di carni bovine relativi ai primi otto mesi del 2017, dopo 10 anni di cali continui, evidenziano un aumento della spesa dell'1,2% rispetto all'anno precedente.

Tale crescita è da imputare solo in parte alla crescita dei volumi (+0,1%) mentre più influente è stata la scelta di referenze di più alto prezzo medio: i consumatori hanno dato maggiore spazio alle carni bovine elaborate (+38% su una quota del 4%), sostituendole sia ai tagli freschi di vitello (-0,3%) che di bovino adulto (-1,3%).

20171005-Ismea produzione-carne-pasi UE

(Ismea 5 ottobre 2017)

Domenica, 24 Settembre 2017 10:12

Dopo 5 anni i consumi tornano a salire

Ismea: i consumi alimentari riprendono a crescere dopo 5 anni, + 2,5% la spesa delle famiglie italiane.

Dopo cinque anni di segno negativo, nel primo semestre 2017, la spesa degli italiani per l'acquisto di beni alimentari è cresciuta del +2,5%, sostenuta sia dai prodotti confezionati (+3,2%), sia dai freschi (+1,1%).

Il segno positivo testimonia un processo in atto di uscita dalla crisi che ha portato gli italiani, nel corso di questi anni, a rivedere e riorganizzare il proprio carrello della spesa, non solo alimentare.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la spesa è stata superiore mediamente per tutte le categorie merceologiche: le vendite di prodotti ittici sono aumentate del +7,4% per i prodotti freschi e del +4,2% per i prodotti trasformati; le bevande crescono del +4,5% (con le birre che superano l'8%); i salumi (+3,2%) e le carni suine fresche (+1,2%).

In aumento anche la spesa per frutta fresca (+5,8%) e ortaggi freschi (+5,5%), un dato quest'ultimo che mette fine al lungo trend di contrazione dei consumi di frutta e verdura che ha caratterizzato il mercato italiano negli ultimi anni.

Fanno eccezione a questa tendenza i prodotti della filiera lattiero casearia, che continua a scontare il calo di consumo di latte, mentre resta stabile la spesa per derivati dei cereali e per olii e grassi vegetali.

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