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Martedì, 24 Aprile 2018 18:15

Lattiero caseari. Gran scivolone del latte spot.

Il Latte spot scivola profondamente in basso e il burro schizza in avanti. Stabili il Grana Padano e il "Parmigiano".

di Virgilio Parma 24 aprile 2018 -

LATTE SPOT Scivolone del latte spot. Il latte crudo spot nazionale torna ai valori di 30 giorni prima (-4,7%) che quota tra 29,90 e 31,96€/100 litri di latte. Scende del 6,56% il latte intero pastorizzato estero (28,87-29,90€/100 litri di latte). Ben più decisa la caduta del latte scremato spot estero (-17,07%) che torna a quotare prossimo ai valori del 26 marzo 8,28-9,32 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Sempre più aggressiva la risalta del burro. Altri 35 centesimi si aggiungono a quelli della scorsa settimana. Sorprendentemente stabile la Crema e la Panna. Un gran rimbalzo invece lo fa registrare lo zangolato parmense (+14,11%) e la previsione di un nuovo analogo rimbalzo il prossimo venerdì. Infatti la borsa reggiana di questa mattina ha confermato una conferma al rialzo ancor più marcata (+8,83%)

Borsa di Milano 23 aprile 2018:
BURRO CEE: 5,25 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,50 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,68 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,48 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,58 €/Kg. (=)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 23 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,45€/Kg. (=)

Borsa di Parma 20 aprile 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 24 aprile 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,08 - 3,08 €/kg.

GRANA PADANO 23/4/2018 - Nessuna variazione del Grana Padano DOP alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 20/4/2018 Restano inalterati i listini del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Latte spot, Panna e Burro in decisa tendenza rialzista. Positivi i listini del Grana Padano mentre nessuna variazione per il Parmigiano Reggiano DOP.

di Virgilio Parma 17 aprile 2018 -

LATTE SPOT Confermata la tendenza rialzista del latte crudo spot nazionale (+1,61%) che quota tra 31,96 e 32,99€/100 litri di latte. Ancor più marcata la tendenza positiva per il latte intero pastorizzato estero che recupera il 3,39% (30,93-31,96€/100 litri di latte). Ben più deciso il rimbalzo del latte scremato spot estero che con un salto del 7,89% raggiunge quota 9,83-11,39 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Sostenuto nuovo rimbalzo del burro con variazioni comprese tra il 7 e il 12% alla borsa milanese. In forte recupero anche la Crema e la Panna (oltre +6%). Si è limitato a 5 centesimi il recupero dello zangolato parmense. mentre resta inalterato il prezzo dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 16 aprile 2018:
BURRO CEE: 4,90 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,15 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,43 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,23 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,58 €/Kg. (+)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 16 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,45€/Kg. (+)

Borsa di Parma 13 aprile 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,48 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 10 aprile 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,48 - 2,48 €/kg.

GRANA PADANO 16/4/2018 - Lieve segnale di ripresa e 5 cent recuperati dal Grana Padano DOP alla borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 13/4/2018 Nessuna variazione di listino in casa Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Domenica, 15 Aprile 2018 06:34

Il burro: un inibitore dell'ictus

Ictus - I costi derivanti da questa grave malattia ammontano a circa 15 miliardi di euro annui. Latteria Soresina lancia una campagna pubblicitaria per far riscoprire agli italiani le potenzialità terapeutiche del burro.

Soresina (CR), mercoledì 11 aprile 2018 - Il burro per anni è stato bandito dalle tavole perché erroneamente considerato nemico della dieta. Niente di più sbagliato. Il burro è uno dei pilastri di una alimentazione sana ed equilibrata e soprattutto contribuisce a migliorare la nostra salute.

I dietologi hanno smontato alcune campagne alimentari basate su pregiudizi e hanno restituito al burro il ruolo importante che merita nella nostra dieta. E per dieta si intende un modo di mangiare sano e con un giusto equilibrio di tutti i principi nutritivi. Da un recente congresso dei cardiologi europei, uno studio Canadese ribalta infatti quanto sostenuto finora dalle linee guida per l'alimentazione in tutto il mondo. Secondo l'analisi presentata dai ricercatori dello studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology) – condotto per 12 anni su oltre 154 mila persone tra i 35 e i 70 anni, in 18 Paesi ad alto, medio e basso reddito dei cinque continenti –, i grassi, sia saturi che insaturi, sarebbero associati a un più basso rischio di mortalità. In tale ricerca è emerso come gli individui nella fascia alta del consumo di grassi mostravano una riduzione del 23% del rischio di mortalità totale, ma anche una riduzione del 18% del rischio di ictus e del 30% del rischio di mortalità per cause non cardiovascolari. Nello specifico, una maggior assunzione di grassi saturi (la tipologia prevalente nel burro) era associata a una riduzione del 21% del rischio di ictus.

«E' stato accertato scientificamente che il burro ha delle proprietà miracolose. Per chi lo consuma regolarmente ad esempio, diventa un inibitore dell'ictus», afferma il presidente di Latteria Soresina, Tiziano Fusar Poli. Va ricordato che l'ictus rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie (il 10-12% di tutti i decessi annui si verificano dopo un ictus), ed è causa di gravi forme di invalidità.

Latteria Soresina ha fatto proprie le più recenti teorie nutrizioniste e ha puntato molto sul burro per contribuire a dare un vero valore sociale. Nel 2017 il Gruppo ha registrato un fatturato di oltre 365 milioni di euro (+9% rispetto al 2016), di cui oltre 75 milioni realizzati all'estero (+22% rispetto al 2016).

I grassi nobili del burro contribuiscono a ridurre sensibilmente i costi derivanti dall'ictus, che ammontano annualmente a circa 15 miliardi di euro.
Secondo i dati della SIIA (Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa - Lega Italiana Contro l'Ipertensione Arteriosa) e del Ministero della Salute, in Italia si contano circa 240.000 casi di ictus l'anno, di cui l'80% sono nuovi episodi e il 20% recidive che riguardano soggetti precedentemente colpiti. Nel nostro Paese i soggetti sopravvissuti ad un ictus, con esiti più o meno invalidanti, raggiungono le 913.000 unità. Tutto questo ha un'incidenza sulla spesa sanitaria di circa 3,7 miliardi di euro annui, quasi il 4% dell'intera spesa sanitaria del nostro Paese. Il costo delle cure per ogni paziente si posiziona a circa 3.848 euro annui.

Latteria Soresina si è impegnata a far scoprire le proprietà di questo prodotto che, se consumato in maniera corretta, può ridurre sensibilmente i costi sanitari per lo Stato, attraverso una importante campagna pubblicitaria, che partirà il 15 aprile p.v. su tutte le principali reti nazionali e canali WEB.

Inoltre da sabato 31 marzo, per ben 15 settimane, andranno in onda su Rete 4 durante il programma "Parola di Pollice Verde" di Luca Sardella, una serie di ricette e spiegazioni informative sul burro dedicate proprio a presentare non solo la versatilità e la bontà in cucina di questo prodotto, ma darne informazioni utili per una sua approfondita conoscenza ed utilizzo. Queste puntate sono state realizzate lunedì 26 marzo ultimo scorso presso il Ristorante da Celeste di Venegazzù di Treviso, noto per la sua qualità e frequentazione di molti Vip. Il totale investimenti in comunicazione su burro e formaggi previsti per il 2018 dall'azienda Soresinese è pari a 2,5 milioni di euro.

La prevenzione è l'inibitore principe. L'umanità vive una vita stressante con scarsa attività fisica e l'unica possibilità che possiede è quella di controbilanciare queste "negatività" con una corretta alimentazione: sulla tavola non può mancare il burro, che possiede i grassi nobili ed è uno degli ingredienti della dieta mediterranea, riconosciuta ormai a livello mondiale come l'unica in grado di contribuire ad una vita più sana e più lunga.

Un paio di anni fa Time Magazine dedicò la copertina proprio al burro con il titolo Eat Butter. E spiegava che si devono preferire prodotti naturali rispetto a quelli fabbricati artificialmente e che obesità e diabete si devono attribuire soprattutto ai carboidrati, allo zucchero e agli edulcoranti più che ai grassi.
Il burro ha delle specifiche proprietà che lo rendono un alimento prezioso come l'oro.

Anzitutto è un potente antiossidante per la presenza di carotene e la ricchezza in vitamina A, con riflessi positivi su aspetti quali il rinnovo cellulare di pelle ed altri organi e sul sistema immunitario. Un suo regolare consumo quotidiano risulta poi favorevole per diverse funzionalità corporee, quali quella visiva, ossea, tiroidea, cardiaca e sessuale. In particolare, il burro contiene il colesterolo "buono" HDL (lipoproteine ad alta densità) e gli acidi grassi omega 3, tutti elementi che salvaguardano il cuore.

Latteria Soresina, cooperativa che ogni giorno ritira dai suoi soci 1200 tonnellate di latte e movimenta circa 140 milioni di pezzi all'anno, è tra i principali produttori di burro ed è il riferimento nazionale del prezzo del latte, che nel 2017, come confermato dalla recente assemblea del 30 marzo u.s. per l'approvazione del bilancio della Cooperativa è stato pari a € 0,466 litro con IVA.

Il Gruppo, con le sue oltre 200 stalle, copre l'11% del fabbisogno di latte in Lombardia (quasi il 5% del latte nazionale), e si colloca tra le prime tre aziende italiane del settore. Latteria Soresina produce oltre 540 mila forme annue di Grana Padano con un caveau del valore di oltre 130 milioni di euro.

Confezionamento-Soresina-burro_1.jpg

(Mario Pinzi)

Deciso rimbalzo del latte spot. Il burro cresce di 5 centesimi mentre le due principali DOP casearie restano al palo.

di Virgilio Parma 10 aprile 2018 -

LATTE SPOT Deciso rimbalzo del latte crudo spot nazionale (+3,3%) che quota tra 31,45 e 32,48€/100 litri di latte. Analogo andamento per il latte intero pastorizzato estero che recupera il 3,51% (29,90-30,93€/100 litri di latte). Ben più marcato il rimbalzo del latte scremato spot estero che con un rimbalzo del 11,76% raggiunge quota 9,32-10,35 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA La prima seduta post pasquale rilancia il valore del burro con 5 centesimi guadagnati alla borsa di Milano. In recupero anche la Crema e la Panna mentre resta inalterato il prezzo dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 9 aprile 2018:
BURRO CEE: 4,55 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,80 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,08 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,88 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,38 €/Kg. (+)
MARGARINA Marzo 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)

Borsa Verona 9 aprile 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,20-2,30€/Kg. (+)

Borsa di Parma 6 aprile 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 aprile 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.

GRANA PADANO 9/4/2018 - Nessuna variazione è intervenuta nella ultima seduta della borsa milanese.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 06/4/2018 Anche in campo "Parmigiano" nessuna variazione di listino si è manifestata.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Cessione del latte spot e rivalutazione del burro. Il Grana Padano in lieve flessione da oltre un anno mentre il prezzo del "Parmigiano" è rimasto sostanzialmente stabile.

di Virgilio Parma 3 aprile 2018 -

LATTE SPOT Era lo scorso agosto quando il prezzo del latte spot ha avviato un percorso di ridimensionamento che è proseguito sino a fine 2017. Il primo trimestre 2018 non ha mostrato grandi variazioni di tendenza. Salvo le tre settimane centrali di marzo, per tutto il primo trimestre il Latte spot ha registrato una costante riduzione di valore. Il latte crudo spot nazionale è attualmente a 30,41 - 31,45€/100 litri latte. Il latte intero pastorizzato spot estero si è adagiato tra 28,87 e 29,90€/100 litri di latte. Tra 8,28-9,32€/100 litri invece è l'ultimo prezzo registrato del latte scremato pastorizzato estero.

BURRO E PANNA Nonostante nelle ultime 5 settimane il prezzo del burro non abbia subito variazioni, il burro ha mostrato un andamento opposto rispetto al latte spot nel primo trimestre 2018. Precipitato da 6,45€/Kg. di settembre 2017 sino a 3,83€/kg di gennaio 2018, si è improvvisamente invertita la tendenza da capodanno giungendo a quotare 4,50€/Kg (burro CEE).

Borsa di Milano 26 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,34 €/Kg. (-)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 26 marzo 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15 -2,25€/Kg. (-)

Borsa di Parma 30 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 aprile 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.

GRANA PADANO 26/03/2018 - Flessione quasi costante per il Grana Padano DOP il cui prezzo medio cede dal 11 al 14% rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente. Il 15 mesi di stagionatura, ad esempio, da 8,15€/kg (media mese) di gennaio 2017 ha raggiunto il valore medio di 7,08 registrato a marzo scorso.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 30/03/2018 Nel segno della stabilità per il Parmigiano Reggiano. La media mensile di gennaio 2017 del 24 mesi (11,11€/kg) si è aggiornata a 11,30 €/kg. nello scorso mese di marzo, registrando un 1,30% sull'anno precedente.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Primo segnale di cedimento del latte spot. Stabile il burro mentre cede la crema. Grana e Parmigiano: listini stabili.

di Virgilio Parma 27 marzo 2018 -

LATTE SPOT Segnale di cedimento dopo tre rincari consecutivi.
Cede il -0,83% il latte crudo spot nazionale (30,41 - 31,45€/100 litri latte). Più sensibile la perdita del latte intero pastorizzato spot estero che si adagia tra 28,87 e 29,90€/100 litri di latte (+3,39%). Prosegue oil periodo di stabilità del latte scremato pastorizzato estero per la settima settimana consecutiva. Listini inalterati compresi tra 8,28-9,32€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Nessuna variazione registrata per i listini del burro mentre registra un leggero cedimento la crema alla borsa milanese (-2,50%) e ancor più mirata la perdita della panna veronese (-6,38%). Lo zangolato parmense non mostra variazioni da alcune settimane.

Borsa di Milano 26 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,34 €/Kg. (-)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 26 marzo 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15 -2,25€/Kg. (-)

Borsa di Parma 23 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.

GRANA PADANO 26/03/2018 - Nessuna variazione registrata in "Casa Padano". Inalterati i listini per il Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 23/03/2018 Stabili anche i listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Martedì, 20 Marzo 2018 16:31

Lattiero caseari. Diffusa stabilità.

Listini stabili per burro, formaggio e panna. Cresce ancora il latte spot eccezion fatta per il latte scremato pastorizzato spot estero.

di Virgilio Parma 20 marzo 2018 -

LATTE SPOT Si consolida la tendenza rialzista del latte spot nazionale che si è evidenziata sin dall'inizio di questo mese di marzo.(+3,42% (30,41-31,96€/100 litri latte).
Mantiene un trend positivo anche il latte intero pastorizzato spot estero che ha aggiornato il valore nell'intervallo compreso tra 29,38 e 31,45€/100 litri di latte (+1,72%). Permane stabile il listino del latte scremato pastorizzato spot estero che, per la sesta settimana consecutiva, conferma le quotazioni comprese tra 8,28-9,32€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Nessuna variazione registrata per i listini del burro e della crema alla borsa milanese e della panna veronese. A fine corsa lo zangolato parmense che non registra variazioni.

Borsa di Milano 19 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,40 €/Kg. (=)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 19 marzo 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,30 -2,40€/Kg. (=)

Borsa di Parma 16 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 - 2,43 €/kg.

GRANA PADANO 19/03/2018 - Nessuna variazione registrata. Inalterati i listini per il Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 16/03/2018 Stabili anche i listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Martedì, 13 Marzo 2018 12:18

Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa.

Stabili i listini delle due principali DOP e del burro. Leggero segno negativo per la panna veronese.

di Virgilio Parma 13 marzo 2018 -

LATTE SPOT Anche in questa seconda ottava di marzo si conferma la tendenza rialzista appena accennata la scorsa settimana. latte spot ha registrato infatti un +3,54% (29,38-30,93€/100 litri latte).
Mantiene un trend nettamente positivo (+7,41%) il latte intero pastorizzato spot estero che ha visto aggiornare il valore nell'intervallo compreso tra 28,87 e 30,93€/100 litri di latte. Decisamente stabile il listino del latte scremato pastorizzato spot estero che, per la quinta settimana consecutiva, conferma le quotazioni comprese tra 8,28-9,32€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Nessuna variazione registrata per i listini del burro e della crema alla borsa milanese. Leggero cedimento per la panna veronese. Nessuna variazione per la panna di centrifuga. A fine corsa lo zangolato parmense che non registra variazioni.

Borsa di Milano 12 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,40 €/Kg. (=)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 12 marzo 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,30 -2,40€/Kg. (-)

Borsa di Parma 09 marzo 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 6 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 - 2,43 €/kg.

GRANA PADANO 12/03/2018 - Nessuna variazione di listino per il Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 09/03/2018 Stabili anche i listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Stabile il "Parmigiano" mentre il "Grana" cede ancora qualche centesimo. Burro, tendenzialmente stabile.

 

di Virgilio Parma 6 marzo 2018 -

 

LATTE SPOT Dopo due mesi di discesa costante, il latte spot ha registrato un leggero rimbalzo alla borsa di Verona. Il latte crudo spot nazionale ha recuperato il +0,89%, pochi centesimi recuperati contro gli 8 euro perduti da inizio anno (28,35-29,90€/100 litri latte). Prosegue, per la terza settimana consecutiva, il percorso di recupero (+2,97%) del latte intero pastorizzato spot estero che ha visto aggiornare il valore nell'intervallo compreso tra 25,78 e 27,84€/100 litri di latte. Invariati, per la quarta settimana, i listini del latte scremato pastorizzato spot estero (8,28-9,32€/100 litri latte).

 

BURRO E PANNA Settimana di "riposo" per il burro milanese. Leggero cedimento per la Crema. Nessuna variazione per la panna di centrifuga. Lo zangolato parmense cresce ancora (+11,47%).

 

Borsa di Milano 05 marzo 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,40 €/Kg. (-)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

 

Borsa Verona 05 marzo 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35 -2,45€/Kg. (=)

 

Borsa di Parma 02 marzo 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 06 marzo 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 - 2,43 €/kg.

 

GRANA PADANO 05/03/2018 - Nuova leggera flessione del Grana Padano DOP. Ulteriori cinque centesimi perduti anche nel corso della settimana appena conclusa.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,05 - 6,15 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,80 - 7,35 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,85-5,15€/Kg. (-)

 

PARMIGIANO REGGIANO 02/03/2018 Nessuna variazione dei listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)

 

 

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Una produzione in crescita iperbolica che preoccupa Confcooperative di Reggio Emilia. Il timore è che prima o poi esploda la bolla e che il sistema cada in una profonda crisi. Lo scenario diventa inquietante se i dati del Parmigiano, del Padano e dei foraggi Duri vengono messi a confronto.

di Virgilio - Reggio Emilia, 28 Febbraio 2018 – I numeri che stanno delineando la tendenza produttiva, e non solo, del Parmigiano Reggiano preoccupano l'associazione delle cooperative bianche di Reggio Emilia.

Dopo un 2017 che ha registrato una crescita produttiva del 5,1% e un nuovo record produttivo di oltre 3.650.000 forme, il 2018 sembra proiettato a conquistare un nuovo alloro. +6,3% la produzione di gennaio 2018 rispetto all'analogo mese dell'anno precedente e con magazzini sempre più stipati.

La produzione del mese di gennaio infatti ha registrato 326.946 forme prodotte contro le 307.641 del gennaio 2017 e una media giornaliera che per la prima volta ha superato la soglia delle 10.000 unità al giorno (a gennaio è stata di 10.546 forme/giorno, nel gennaio 2017 9.923, mentre nel mese di dicembre 2017 ne sono state prodotte 9.839 quotidianamente).

Insomma sembra che le preoccupazioni di Confcooperative di Reggio Emilia siano fondate su elementi di consistenza anche in ragione del fatto che il Parmigiano Reggiano di 18 mesi di stagionatura sta crescendo all'interno dei magazzini, anticipando una tendenza in atto che porta a stagionatura maggiore un volume più elevato di prodotto.

Inoltre, osservando il dato territoriale, l'aumento dello scorso mese è stato maggiore nei caseifici collocati nell'area montana (+9,3), seguiti da quelli collocati nella bassa pianura (+6,6% )e alta pianura (4,1%).

Ma altrettanto curioso è notare come, già da diverso tempo, questo aumento non sia legato ad un altrettanto proporzionale aumento del latte prodotto nelle aziende agricole del comprensorio montano.

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Una situazione generale che rischia di esplodere in mano ai produttori.
"Rischiamo – sottolinea Confcooperative di Reggio Emilia – di andare sempre più in distonia con consumi che crescono troppo poco anche all'estero e che, al di là di proclami e intenzioni, non si modificano con la velocità con la quale, al contrario, cresce la produzione e si riformano scorte che dovranno essere smaltite in lunghi periodi in cui la tenuta delle vendite potrebbe essere sorretta solo da un calo dei prezzi e, conseguentemente, dalla penalizzazione dei redditi dei produttori".
"Con un approccio poco rigoroso al governo della produzione (salita a 3,65 milioni di forme nel 2017) e senza attente analisi sulla ricostituzione delle scorte – prosegue la centrale cooperativa di Largo Gerra – rischiamo di vanificare il faticoso lavoro costruito strategicamente negli anni scorsi, non solo con la definizione dei livelli di produzione sostenibili, ma anche con l'attribuzione delle quote produttive direttamente alle aziende agricole (quote oggi iscritte nei loro patrimoni, negoziabili e usabili anche come garanzie) e l'introduzione di una contribuzione differenziata finalizzata a scoraggiare gli eccessi di produzione".
"La stessa franchigia su queste contribuzioni aggiuntive proposta dal Consorzio e approvata dai soci nelle scorse settimane – osserva Confcooperative – va esattamente all'opposto del governo dei flussi produttivi, avendo di fatto "legalizzato" una produzione del 3% superiore a quella fissata dai piani produttivi in totale assenza di ragioni di mercato (consumi italiani ed esteri) e in presenza di un aumento delle scorte complessive che a dicembre ha superato il 12%".
"Per un prodotto a così lunga stagionatura – prosegue Confcooperative - guardare semplicemente alle quotazioni del momento serve a poco; occorre, al contrario, mettere insieme tutti i fattori che, nel tempo, possono dare stabilità ai redditi dei produttori su livelli soddisfacenti, tenendo ben presente che sui buoni livelli attuali incidono tre anni di produzione (2013, 2014 e 2015) in bilico tra flessioni (-0,85% nel 2013) e aumenti massimi sotto l'1% (+ 0,57% nel 2014) che hanno reso sopportabile il balzo del 5,1% del 2016".
"Da parte del Consorzio – conclude Confcooperative – serve subito una ripresa rigorosa del governo dei piani produttivi orientata ai redditi e non agli ottimismi di maniera o ai facili consensi, perché in gioco c'è il futuro delle aziende agricole, di una montagna che non ha alternative produttive e, tra i consorziati, soprattutto quello dei caseifici cooperativi che vivono di conferimenti e, differenza dei privati, alle congiunture sfavorevoli non si possono sottrarre semplicemente acquistando latte al minor prezzo".

Un trend produttivo di cui non è assolutamente all'oscuro il presidente Nicola Bertinelli, tant'è che lo scorso 27 dicembre, in occasione del tradizionale incontro con i produttori zonali di Noceto (PR), ebbe a esporre la sua linea di intervento per scongiurare condizioni di ancor maggiore difficoltà per il comparto.
"Abbiamo preso un'eredità pesante, - aveva sottolineato Nicola Bertinelli - perché per la prima volta il Consorzio ha in gestione 3.650.000 forme. Il Parmigiano Reggiano viene venduto mediamente ogni 22 mesi. Quindi nel 2017 abbiamo venduto il formaggio fatto nel 2015 pari a 3.300.000 forme. Se nulla cambia, 3.300.000 forme rappresentano l'equilibrio di mercato per consentire alla filiera di avere una remunerazione adeguata di tutti i capitali investiti. Ma nel 2016 abbiamo prodotto 3.470.000 forme, ovvero 170.000 forme in più. Nel 2018 dovremo perciò collocare 170.000 forme in più rispetto all'equilibrio di mercato. Nel 2017 stiamo sfondando il muro delle 3.650.000 forme che corrispondono a 180.000 forme in più da vendere nel 2019. 2018 più 2019 avremo quindi da collocare 350.000 forme in più che, se rapportate ai 3,3 milioni, rappresentano un +10%. Per dare una fotografia di quanto valgano, gli Stati Uniti, che sono il nostro mercato estero più importante ne assorbe 250.000 e il Canada 50.000 forme. In due anni dobbiamo trovare uno spazio di mercato pari a uno Stati Uniti e due Canada".

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Proseguendo con i ritmi registrati a gennaio 2018, la proiezione a fine 2018 sarà prossima a 3.885.000 forme, un volume effettivamente elevato, corrispondente a 585.000 forme oltre il limite fisiologico di 3,3 milioni.

Per fronteggiare una così grave tendenza, la strategia messa in campo dal neo presidente del Consorzio è così sintetizzata:
Innanzitutto occorre fermarsi. Bloccare la produzione per dar tempo ai mercati di metabolizzare il surplus produttivo che si è venuto a generare in questi ultimi anni. Individuati perciò i gruppi di potenziali consumatori (dalle neo mamme agli anziani per passare dagli sportivi e così via) "dobbiamo pertanto mettere in campo azioni di riposizionamento della marca, - sottolineava a fine dicembre Nicola Bertinelli - comunicando ai consumatori e riempiendo di contenuti la marca Parmigiano Reggiano. La nostra brand equity è altissima, ricca di contenuti, anche nuovi, da individuare e meglio trasmettere, ma dobbiamo spiegare che il nostro prodotto è insostituibile".

Terzo Pilastro del Piano bertinelli è la lotta alla contraffazione.
"Abbiamo istituito una sorveglianza giorno e notte delle 34 linee degli impianti di grattugia, in modo da garantire che tutto quello che viene commercializzato come Parmigiano Reggiano, effettivamente lo sia. Prima di questi controlli c'erano circa 60mila forme di sbiancato che attualmente sono fuori dal circuito del grattugiato. Oggi le forme in grattugia sono 420mila. Appena insediato ho assunto 25 persone e poco dopo altre 7 per avere una copertura totale, 7 giorni su sette."

Infine, dal Caseificio agli allevatori."Abbiamo parlato di quello che faremo dal Caseificio al consumatore, ma adesso dobbiamo lavorare anche sulla parte che va dal caseificio alla base." Dal nuovo disciplinare che impone nuovi parametri, tra sostanza grassa e caseina, per finire al benessere animale, perché "Noi abbiamo anche la responsabilità - sottolinea il Presidente - di essere i produttori del Parmigiano Reggiano."

UNO SCENARIO ANCOR PIU' COMPLESSO
Sin qui sono stati evidenziati i potenziali di rischio analizzando le componenti esclusive del Parmigiano Reggiano, senza considerare le dinamiche esterne, quelle che potrebbero innescarsi in forza delle pressioni connesse al settore del Grana Padano e dei Similari.

Innanzitutto va osservato come la forbice di prezzo (delta 3,65€/Kg) tra Grana Padano e Parmigiano Reggiano sia eccezionalmente ampia (6,15€/kg 9 mesi GP - 9,80€/kg 12 mesi PRRE). Storicamente, a una eccessiva distanza tra i prezzi, si è assistito a un veloce e rapido ridimensionamento del prezzo del Parmigiano e ovviamente dei consumi.

Ma sono anche altri gli elementi di curiosità che andrebbero meglio indagati.
Se il Parmigiano Reggiano sta registrando incrementi produttivi da record e una concomitante contrazione dei consumi, anche il principale competitor, il Grana Padano, sta registrando, seppur in modo più ridotto, una crescita produttiva (+1,17% sul 2016), un analogo aumento degli stock di magazzino e una contrazione dei consumi.

E' da sottolineare infatti che, nello scorso mese di gennaio, i consumi domestici hanno registrato una situazione di quasi pareggio per il Grana Padano (+0,6%) a fronte di un secco -5,3% del Parmigiano Reggiano, un +7,4% per il Pecorino Romano mentre registra una sensibile flessione l'Asiago (-2,6%). Molto interessante, quanto preoccupante, è la scalata dei formaggi cosiddetti "similari" che hanno guadagnato un considerevole +9,2%.

Una scalata inarrestabile dei nuovi attori; dagli apripista più "tradizionali" come il Gran Moravia, il Biraghi e il Gran Mix si è aggiunto il 300 e il 400 di Granarolo, prodotto da solo latte italiano. Una potente truppa di similari che, se preoccupa in modo particolare il Grana Padano, non può lasciare insensibile il governo del Parmigiano.

Sul fronte del Padano, la preoccupazione è alle stelle, al punto tale che il Consorzio del Grana Padano DOP, ha pubblicato una lettera aperta dall'esaustivo titolo: SIMILARI, ADESSO CHIAREZZA.
"23/01/2018 - Purtroppo solo ora che il similare ci sta facendo male davvero - scrive il consorzio del "Grana Padano" -il mondo economico, istituzionale e politico si accorge dei danni che sta arrecando al Grana Padano e che arrecherà, seppure in modo più sfumato, al Parmigiano Reggiano. Alle 2 più importanti DOP casearie italiane e del mondo.
Del resto i copioni, la storia lo insegna, si sviluppano e si radicano dove ci sono marchi importanti e diffusi, per rubare spazi che diventino via via più rilevanti.
Quando tanti anni fa, noi del Consorzio, lo temevamo, lo gridavamo e abbiamo continuato a sollecitarlo venivamo presi per cassandre pessimistiche.
Abbiamo chiesto venisse concesso al Consorzio di vietare ai caseifici produttori di Grana Padano di produrre anche similare e ci è stato negato! Abbiamo chiesto che i numerosi "Gran" che invadono gli scaffali venissero bloccati perché evidenti e, a nostro avviso illecite, evocazioni e ci è stato negato!..."

Per concludere questa panoramica extra consortile e forzando un po' la fantasia, viene spontaneo ipotizzare anche operazioni speculative in ragione del fatto che i pochi e potentissimi "commercianti" possiedono grandi quote di Parmigiano e di Grana Padano.

Se questa ipotesi dovesse verificarsi, allora i rischi per gli operatori del comprensorio potrebbero cadere in una crisi finanziaria molto grave. Infatti, come abbiamo potuto osservare, l'allungamento dei tempi di stagionatura del Parmigiano reggiano, comporta una crescente esposizione da parte dei caseifici con la sola certezza dei costi e la totale incertezza dei ricavi, soprattuto se dovesse esplodere la bolla casearia prospettata da Confcooperative Reggio Emilia.

Un tasso entropico elevato che se dovesse stabilizzarsi con troppa rapidità lascerà sul terreno molte macerie.
Ma si sa, "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma" e, in questo caso specifico, è altamente probabile che della "bolla" se ne potranno avvantaggiare solo i soliti pochi, noti e potenti, diventando di fatto e rapidamente, gli "azionisti di riferimento" anche del "Parmigiano Reggiano", mettendo fuori combattimento un bel numero di caseifici, quelli più fortemente esposti finanziariamente e per di più con magazzini svalutati, disposti perciò a svendere pur di realizzare.

Un finale tragico al quale non si vorrebbe nemmeno pensare.

CONCLUSIONI
Se oggi il prezzo del Re dei formaggi è soddisfacente, secondo Confcooperative Reggio Emilia, lo si deve a tre anni di sofferenze, ..."tenendo ben presente - scrive l'organizzazione - che sui buoni livelli attuali incidono tre anni di produzione (2013, 2014 e 2015) in bilico tra flessioni (-0,85% nel 2013) e aumenti massimi sotto l'1% (+ 0,57% nel 2014) che hanno reso sopportabile il balzo del +5,1% del 2016". Insomma, l'incremento del 2017 e quello che si prospetta per l'annata in corso, preoccupa, non poco, l'associazione di categoria reggiana e i caseifici sociali a essa aderenti.

Una presa di posizione, quella di Confcooperative reggiana, che riteniamo non passerà inascoltata e, molto probabilmente, trascinerà gli organi di governo del Parmigiano Reggiano a una nuova riflessione e, si presume, a un confronto con le rappresentanze della produzione, della trasformazione e della commercializzazione.

Un confronto che, alla luce dei cupi scenari del settore caseario, si fa ancor più drammaticamente urgente.

 

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