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NOTA UFFICIALE DEL GRUPPO AMADORI

Cesena, 24 gennaio - Al fine di tutelare al meglio i consumatori, si comunica che nella giornata di martedì 22 gennaio GESCO Sca ha attivato le procedure interne di ritiro e richiamo di uova fresche da agricoltura biologica, identificate con il Lotto 5528139926 e commercializzate ad alcuni Clienti fra il 15 e il 18 gennaio.

Il Lotto è composto da tre referenze, fra cui la confezione di 4 uova biologiche a marchio Amadori.

Il richiamo a scopo cautelativo si è reso necessario a causa di una sospetta contaminazione microbiologica, ipotizzata dall’ASL di competenza a seguito di una positività rilevata in un allevamento di filiera.
GESCO ha sospeso immediatamente ogni rapporto commerciale con l’allevamento in questione, interrompendo la fornitura di uova provenienti da questa azienda.

 

 

 

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(22 gennaio 2020)

 

Giovedì, 23 Gennaio 2020 08:43

#EmiliaRomagna2030, 4° Open Day di Opera2030

#EmiliaRomagna2030, 4° Open Day di Opera2030: best practice, giovani, digital influencer a confronto per una regione al centro dell'innovazione applicata.

Pecoraro Scanio: “Green Deal non deve essere slogan ma vera speranza per il futuro”.

“Esiste un'Italia che può cambiare in positivo la società. Con il progetto di Opera2030, vogliamo fare in modo che la rete non sia dominio di chi insulta ma di chi diffonde speranza e promuove progetti innovativi. Il nostro obiettivo è quello di mettere insieme persone con esperienza e giovani con la volontà di costruire un futuro migliore” ha dichiarato il Presidente della Fondazione UniVerde e promotore dell'iniziativa, Alfonso Pecoraro Scanio, in occasione del 4° Open Day di Opera2030 che si è svolto a Bologna, presso l'Hotel NH de la Gare, intitolato #EmiliaRomagna2030. Attivismo civico, best practice, digital influencer per un Green Deal dal basso.

L'ex Ministro delle Politiche Agricole e dell'Ambiente ha sottolineato che il progetto di Opera2030 è stato lanciato, in particolare, “per realizzare una rete di sostegno a azioni sostenibili e partecipate sui territori ma anche per valorizzare tutte quelle buone azioni e giuste pratiche per combattere haters e fake news nella rete e nella società. Il Green Deal - ha aggiunto - non deve diventare uno slogan ma deve stimolare lo sviluppo della vera economia verde, quella che ha cuore tutte le dimensioni della sostenibilità, con l'obiettivo di raggiungere la neutralità dalle fonti fossili”.

“L'elemento della partecipazione è il punto di forza dell'Emilia-Romagna - ha dichiarato l'Assessore regionale alle Politiche Ambientali, Paola Gazzolo - Nel 2015 abbiamo scelto di fare una importante legge sull'economia circolare e come risultato oggi ci posizioniamo con oltre il 70% di raccolta differenziata. Guardando alla mobilità e all'agricoltura sostenibile, abbiamo reso gratuito il trasporto pubblico per gli abbonati alle ferrovie e raddoppiato l'area destinata al biologico. Il nostro obiettivo al 2050 è quello di azzerare la produzione di materiali climalteranti”.

“Il Green Deal è un tema importante nell'agenda di tutti noi - ha spiegato Rosa Grimaldi, Prorettrice all'Imprenditorialità dell'Università di Bologna - Le istituzioni hanno un ruolo importante nel favorire la consapevolezza delle persone. La nostra Università ha integrato la propria strategia in funzione dei 17 Goals dell'Agenda 2030 dell'ONU, in modo da rispondere alle sfide globali e contribuire come organizzazione alla creazione di un mondo sostenibile”.

Da parte sua, l'Assessore al Bilancio Davide Conte ha portato i saluti del Sindaco e dell'Amministrazione comunale di Bologna, ponendo l'accento sull'importanza del senso civico come elemento portante delle città e della cultura della responsabilità cittadina.

L'evento è stato un importante momento di confronto tra interessanti best practice nel campo dell'innovazione applicata, delle politiche ambientali, della sostenibilità e dei green jobs per la realizzazione di un vero Green Deal dal basso con la presentazione di tante esperienze, da quelle legate al mondo dell'agricoltura e della promozione della cultura del cibo di qualità fino all'incontro con gli influencer collegati alla piattaforma italiana Influgramer.com, che raccoglie oltre 39 mila influencer di Instagram, a dimostrazione di quanto sia possibile l'impegno, non soltanto per promuovere temi commerciali, ma anche per dare valore e visibilità a cause giuste come quelle della tutela dell’ambiente, del territorio, dell'attivismo civico, della salute dei consumatori.

In occasione dell'evento, gli influencer, i content creator e i sostenitori di Opera2030 hanno partecipato al lancio della campagna #NoFakeFood #EmiliaRomagna a difesa dell'identità territoriale dei prodotti agroalimentari, dell'ambiente e della salute dei consumatori, che vede come promotori, insieme ad Alfonso Pecoraro Scanio, i fondatori di Influgramer.com, Marco Rimoldi e Andrea Zagato.

L'Open Day di Bologna si è suddiviso in 3 sessioni di lavoro, con la partecipazione, tra gli altri, di Paola Ghedini e Renato Gabriele dell'Associazione Nazionale Giovani Innovatori - Eurospace e di Italia Solare rappresentata da Andrea Zanotti che ha illustrato la grande performance realizzata in questi anni dall'Italia nel campo del solare, avviata dal Secondo Conto Energia firmato nel 2007 da Pecoraro Scanio quando si trovava a capo del dicastero all'Ambiente.

All'appuntamento hanno preso parte anche Coldiretti e Coldiretti Giovani Impresa, rappresentate rispettivamente dal Vicepresidente regionale Valentina Borghi e dal delegato regionale Andrea Degli Espositi che hanno ricordato la vitalità delle aziende multifunzionali, quelle cioè che svolgono attività connesse all'agricoltura, come effetto della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) che ha permesso di allargare i confini dell’imprenditorialità, aprendo nuove opportunità occupazionali nel settore agricolo, firmata dall'allora Ministro delle Politiche Agricole Pecoraro Scanio. Hanno preso parte all'evento anche i rappresentanti di Campagna Amica che, per l'occasione, hanno proposto una degustazione di prodotti locali.

Di Terza Rivoluzione Industriale e di difesa dei consumatori ne hanno parlato Angelo Consoli e Rosario Trefiletti mentre, in tema di rinnovabili, è intervenuto Pier Francesco Andreoli, Direttore dell'Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile. Francesco Vincenzi, Presidente Nazionale A.N.B.I. ha invece illustrato il lavoro dei consorzi di bonifica e in particolare l'uso dell'ingegneria naturalistica nella manutenzione e nella fruizione dei territori.
Si è poi parlato di bioarchitettura, tecnologie e materiali per l'architettura sostenibile con l'esperienza maturata dalla Mario Cucinella Architects; di progetti etici e di promozione sociale come quelli portati all'attenzione del numeroso pubblico presente da Paolo Ruggeri, Presidente dell'Associazione ‘Imprenditore non sei solo’, e da Michela Bertuccioli, Vicesindaco del Comune di San Giovanni in Marigliano; e, ancora, il racconto di best practice amministrative come quella illustrata da Francesco Boni sulla riqualificazione dell'illuminazione pubblica nel Comune di Montecchio Emilia: si tratta di un progetto insignito del ‘Premio Best Practice Patrimoni Pubblici’ 2017 del Forum Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni che, tramite l'integrazione di sistemi smart lighting e smart city, ha portato al risparmio del 65% rispetto ai consumi storici.
Presente all'evento anche Donato Troiano, Direttore di Informacibo, quotidiano online di informazione enogastronomica che si pone con l’obiettivo di valorizzare i prodotti italiani di qualità e guidare il lettore verso un’alimentazione consapevole.

L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione UniVerde e da SOS Terra Onlus, in partnership con Change.org (che riunisce oltre 9 milioni di utenti in Italia), Influgramer.com (che raduna 39 mila influencer e supera in Italia 70 milioni di follower), e l'importante realtà dell'informazione d'inchiesta del nostro Paese Fanpage.it (seguita su Facebook da oltre 8 milioni di persone), con la collaborazione di realtà come Osservatorio Giovani dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II", LifeGate, TeleAmbiente, HELPS, GreenStyle, Duegradi, Università degli Studi Link Campus University, Fondazione Homo Ex Machina, Associazione Nazionale Giovani Innovatori.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Uova contaminate, aumenta il numero dei richiami dal mercato del prodotto proveniente oggi da altre aziende del settore. Lo Sportello dei Diritti già dal 10 gennaio aveva lanciato un'allerta UE per un sospetto focolaio di Salmonella enterica legato al consumo di uova biologiche italiane.
 
Sale la paura per le uova contaminate in Italia mentre aumenta il numero dei richiami dal mercato del prodotto proveniente oggi da altre aziende del settore.

Il 10 gennaio lo “Sportello dei Diritti” aveva lanciato un'allerta UE del 9 gennaio del RASFF per un sospetto focolaio di Salmonella enterica legato al consumo di uova biologiche italiane e con ben nove giorni di ritardo, in data 18 gennaio, il Ministero della Salute h pubblicato un nuovo ritiro dal commercio di un prodotto alimentare altamente dannoso per la salute dei cittadini se consumato, a causa di una contaminazione biologica, ma non ci sono ulteriori specifiche. Nella circostanza il ministero della Salute aveva comunicato il richiamo di 5 lotti di uova biologiche prodotte dall’Azienda Agricola Olivero Claudio nello stabilimento di Monasterolo Di Savigliano, in provincia di Cuneo, in via Rigrasso n° 9. Il provvedimento si è reso necessario a causa di una contaminazione microbiologica. I lotti interessati sono contraddistinti dai numeri 1A130120, 1A140120, 2A130120, 2C130120 e 2C140120 venduto in confezioni da quattro, sei uova o sfuse con scadenza a 28 giorni.

Oggi il provvedimento drastico del ministero si è allargato a molti altri marchi anche più noti per gli stessi motivi. È toccato, per esempio, a Conad – Verso Natura – Uova biologiche prodotte sempre da Olivero, identificabili dal lotto 5528139926 e data di scadenza 8 febbraio. Coinvolte anche le uova bio Cascina Italia SPA con lotto 5528139926 e data di scadenza 8 febbraio.

Nell’elenco dei richiami, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche le uova Amadori – Uova da agricoltura biologica con lotto 5528139926 e data di scadenza 8 febbraio. Le aziende raccomandano di non consumare i lotti interessati ma di riportarli al punto vendita per il rimborso.

 

NOTA UFFICIALE DEL GRUPPO AMADORI

Cesena, 24 gennaio - Al fine di tutelare al meglio i consumatori, si comunica che nella giornata di martedì 22 gennaio GESCO Sca ha attivato le procedure interne di ritiro e richiamo di uova fresche da agricoltura biologica, identificate con il Lotto 5528139926 e commercializzate ad alcuni Clienti fra il 15 e il 18 gennaio.

Il Lotto è composto da tre referenze, fra cui la confezione di 4 uova biologiche a marchio Amadori.

Il richiamo a scopo cautelativo si è reso necessario a causa di una sospetta contaminazione microbiologica, ipotizzata dall’ASL di competenza a seguito di una positività rilevata in un allevamento di filiera.
GESCO ha sospeso immediatamente ogni rapporto commerciale con l’allevamento in questione, interrompendo la fornitura di uova provenienti da questa azienda.

 

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(22 gennaio 2020)

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 03 19 gennaio 2020 -
Editoriale:  - Reggio Emilia: Angeli o Demoni? - Lattiero caseario. Tenue recupero di alcuni listini del Grana Padano. - Cereali e dintorni. USA e Cina nella storia, accordo sottoscritto. - Dazi, Mantovani: Ue dia seguito a lettera Bellanova - Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”-

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SOMMARIO Anno 19 - n° 03 19 gennaio 2020
1.1 editoriale
Reggio Emilia: Angeli o Demoni?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Tenue recupero di alcuni listini del Grana Padano.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA e Cina nella storia, accordo sottoscritto.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 DAZI e Vini Dazi, Mantovani: Ue dia seguito a lettera Bellanova
7.2 biologico e alleanze inteRnazionali Agroalimentare bio e benessere naturale, nasce l’alleanza internazionale delle fiere b2b
8.1 ambiente e educazione  SFIDE, contest-scuole: ANBI in prima linea per la miglior conoscenza della risorsa acqua e del cibo
9.1 Pomodoro, crisi azienda Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Dall’1 al 3 aprile 2020 debutta a veronafiere b/open, rivolta ai professionisti. Tra i membri della partnership anche bio-beurs (olanda), organic&natural products expo (sudafrica) e natexpo (francia)

Verona, 15 gennaio 2020 - Nasce The Organic Trade Fairs Alliance, una nuova alleanza a livello internazionale che unisce le fiere b2b del biologico italiane ed estere. In prima fila nel promuovere il progetto, B/Open, la manifestazione organizzata da Veronafiere (1-3 aprile 2020), insieme a Bio-Beurs (Zwolle-Olanda, 22-23 gennaio 2020), Organic&Natural Products Expo (Johannesburg-Sudafrica, 8-10 maggio 2020) e Natexpo (Lyon-Francia, 21-22 settembre 2020).
The Organic Trade Fairs Alliance è una piattaforma globale e un forum di scambio di conoscenze, che mira a fornire sostegno al settore dell’agricoltura biologica, dell’industria alimentare biologica e dei cosmetici naturali. Con un obiettivo ben definito: diffondere e supportare un modello di nutrizione e di personal care focalizzato su tutto ciò che è sano e salutare, sull’attenzione all’ambiente, al clima globale e al rispetto dei lavoratori.
«Veronafiere, attraverso B/Open, ha intercettato uno spazio di mercato rivolto al segmento b2b del mondo biologico, che risultava ancora scoperto e andava presidiato», è il commento del direttore commerciale di Veronafiere Flavio Innocenzi. «Questa alleanza internazionale, che ha mosso i suoi primi passi nel 2019 e si consoliderà nel 2020, vuole supportare il settore del biologico attraverso azioni sinergiche di promozione, in chiave professionale e mettendo a sistema le competenze e le conoscenze trasversali, acquisite dai vari partner internazionali».

B/Open, in programma a Verona dall’1 al 3 aprile 2020, è la prima fiera in Italia esclusivamente b2b, rivolta agli operatori del food certificato biologico e del natural self-care. Dalle materie prime al prodotto finito al packaging, la nuova manifestazione di Veronafiere presenta tutta la filiera, frutto di un’accurata selezione delle aziende espositrici studiata sulle esigenze dei compratori professionali. Tra le tante conferme, nell’organic food, Cereal Docks, Agricola Grains, Altalanga oltre al gruppo Specchiasol (con i marchi Larico e San Demetrio) e Chiara Cantoni, partner di Ringana, per la cosmesi naturale e il settore fitoterapico.
Patrocinata da Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) e da Regione Veneto e supportata da Ass.O.Cert.Bio (Associazione Organismi di Certificazione del Biologico italiani), Bioagricert (Organismo di controllo e certificazione biologica), Ccpb (Consorzio Controllo Prodotti Biologici ), la rassegna si svolgerà nei padiglioni 1 e 2 di Veronafiere. Più specificatamente, nel segmento dell’alimentazione biologica saranno rappresentati anche i prodotti nutraceutici, dietetici, integratori, pet food, servizi, packaging ecologici; ingredientistica per prodotti bio, ma anche prodotti per il benessere; bellezza e cura della persona comprenderanno cosmesi, trattamenti naturali, piante officinali e derivati, prodotti per la salute e la cura della persona, servizi. B/Open sposa inoltre un format interattivo, con numerosi momenti di networking e formazione, esclusivamente dedicati a produttori, trasformatori e operatori professionali.


I NUMERI DEL SETTORE. Secondo gli ultimi dati disponibili diffusi dal Fibl (istituto di ricerca tedesco dell’agricoltura biologica) e relativi al 2017, la filiera «organic» mondiale ha raggiunto un fatturato di 92 miliardi di euro, con 70 milioni di ettari coltivati da 2,9 milioni di produttori. In Italia il comparto bio dà lavoro a 76mila aziende, sviluppa un fatturato di 3,6 miliardi di euro e rappresenta circa il 4% della spesa alimentare globale degli italiani.
Accanto al settore dell’agro-alimentare, anche il mercato della cosmesi biologica sta vivendo un periodo di crescita economica. Secondo gli ultimi dati di Cosmetica Italia, il fatturato green nel 2017 delle aziende intervistate tocca 1 miliardo di euro, pari al 9,5% del fatturato cosmetico italiano (10,9 miliardi di euro).

Mercoledì, 15 Gennaio 2020 15:18

Dazi, Mantovani: Ue dia seguito a lettera Bellanova

MANTOVANI (DIRETTORE GENERALE VERONAFIERE): DIPLOMAZIA SCONGIURI AGGUATO COMMERCIALE, UE DIA SEGUITO A LETTERA BELLANOVA PER FRANCIA È GIÀ CALAMITÀ: VENDITE NEGLI USA A NOVEMBRE -36% SU VINI FERMI
 
Verona, 14 gennaio 2020 - «Ci auguriamo che la missione del Commissario al Commercio, Phil Hogan in programma da oggi negli Stati Uniti, possa scongiurare ciò che riteniamo essere un vero e proprio agguato commerciale ai danni dell’agroalimentare italiano ed europeo. L’eventuale lista allargata espressa dal dipartimento del Commercio americano (Ustr) non sarà infatti esecutiva prima di metà di febbraio: per questo è necessario che l’Unione europea dia riscontro alle istanze contenute nella lettera della ministra alle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, recapitata nei giorni scorsi al Commissario Hogan».

Lo ha detto oggi il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, a commento della procedura di consultazione dell’Ustr, che minaccia di allargare la lista dei prodotti a potenziale dazio aggiuntivo includendo tra gli altri anche vino, olio e pasta italiani.
«Inutile dire – ha aggiunto Mantovani - come per il comparto vino la preoccupazione sia enorme: basti pensare che, complici anche le scorte accumulate nei mesi precedenti, i vini fermi francesi sottoposti all’extra-dazio del 25% hanno registrato un calo di vendite negli Usa del 36% a valore nel solo mese di novembre rispetto alla stessa mensilità sul pari periodo 2018. Contestualmente, secondo il nostro Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor, l’Italia ha chiuso il mese con una crescita di quasi il 10%. Ora, con la calamità delle possibili imposte aggiuntive la produzione interna non sarà in grado di soddisfare la domanda e l’Europa rischia così di perdere quote di mercato difficilmente recuperabili in futuro, a tutto vantaggio del Nuovo Mondo produttivo. Da parte nostra – ha concluso il direttore generale di Veronafiere – proseguiamo nella nostra attività di supporto del settore nel principale mercato mondiale, anche con una task force operativa in grado di ampliare del 20% la presenza di operatori statunitensi ospiti già a partire dal prossimo Vinitaly e al tempo stesso di accelerare sulle nuove frontiere commerciali di un comparto ancora troppo legato agli sbocchi tradizionali».


Secondo l’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor (fonte: stime su dati doganali), l’Italia nel 2019 chiuderà le vendite verso gli Usa in crescita di circa il 5%, per un corrispettivo record che sfiorerà 1,8 miliardi di euro. Si tratta di un’incidenza di quasi il 28% sull’export globale di vini made in Italy, molto più del suo competitor francese – che pur è il principale fornitore a valore -, la cui quota non arriva al 20% per effetto di una più ampia e organica scacchiera dei mercati di riferimento. Gli Stati Uniti hanno infine registrato nell’ultimo quinquennio il maggior incremento tra i 5 top mercati mondiali per il vino italiano, con un +38,6% a valore

Editoriale:  - Il macabro strike altoatesino: un tempo erano le “stragi del sabato sera” - Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot - Mercati chiusi lunedi 6 gennaio 2020. - Cereali e dintorni. Mercati tesi nonostante il rallentamento dei venti di guerra. - Ostriche contaminate, sale allerta UE - Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale.-

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SOMMARIO Anno 19 - n° 02 12 gennaio 2020
1.1 editoriale
Il macabro strike altoatesino: un tempo erano le “stragi del sabato sera”
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot - Mercati chiusi lunedi 6 gennaio 2020.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. inizio d’anno difficile.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati tesi nonostante il rallentamento dei venti di guerra.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 sicurezza alimentare Ostriche contaminate, sale allerta UE
7.2 biologico emilia romagna Agricoltura e ambiente. La Regione investe oltre 9,7 milioni di euro per incentivare il biologico e tutelare la biodiversità
8.1 cannabis  Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale.
9.1 asta record per tonno rosso Alla faccia del sushi!
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Agricoltura e ambiente. La Regione investe oltre 9,7 milioni di euro per incentivare il biologico e tutelare la biodiversità
Via libera a quattro nuovi bandi con incentivi per favorire l'adesione delle aziende singole e associate al bio e gli interventi di conservazione degli elementi caratteristici del paesaggio agrario come siepi, boschetti, maceri e laghetti

Bologna - Oltre 9,7 milioni di euro per dare una spinta al biologico in Emilia-Romagna e al tempo stesso promuovere lo sviluppo di un’agricoltura attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della biodiversità. È la dotazione finanziaria complessiva di quattro bandi approvati dalla Regione che danno continuità agli interventi di sostegno previsti dalle Misure 10 “Agroambiente” e 11 “Agricoltura biologica” del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020. 

Le misure mettono a disposizione delle aziende agricole - sia in forma individuale che associata, incluse le cooperative - un pacchetto di risorse per favorire, attraverso l’erogazione di contributi economici parametrati alla superficie interessata, l’ulteriore espansione sul territorio regionale delle coltivazioni e degli allevamenti bio e, più in generale, un’agricoltura più ecosostenibile e all’insegna della qualità delle produzioni.  
Per tutti e quattro i bandi gli impegni di durata pluriennale - 5, 10 e 20 anni a seconda dei casi - sottoscritti dalle imprese agricole decorrono dal 1^ gennaio 2020, mentre la presentazione delle domande di aiuto (già possibile a partire dal 7 gennaio) dovrà avvenire entro il 28 febbraio prossimo, secondo le modalità indicate sul sito dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (https://agrea.regione.emilia-romagna.it/).
 
Cosa prevedono i due bandi per il bio
La quota più significativa di risorse, quasi 5,75 milioni di euro all’anno in totale per due bandi, è finalizzata a favorire l’ulteriore diffusione del biologico attraverso la concessione di premi ad ettaro per cinque anni per incentivare nel primo caso il passaggio delle aziende ai metodi e alle pratiche dell’agricoltura bio e, nel secondo caso, il mantenimento delle superfici già convertite al biologico.
Grazie ad una recente modifica del Psr che ha consentito di recuperare risorse aggiuntive per 3,7 milioni di euro, i fondi disponibili per la conversione ammontano a quasi 3,8 milioni di euro all’anno. Il budget per il mantenimento sfiora invece quota 2 milioni di euro sempre all’anno.  Gli aiuti variano da 150 a 791 euro all’ettaro all’anno secondo il tipo di colture per favorire la conversione e da 90 a 668 euro, sempre all’ettaro all’anno, per il mantenimento.
Attualmente in Emilia-Romagna le superfici a biologico finanziate attraverso la misura 11 del Psr ammontano a 116 mila ettari, su un totale regionale di oltre 156 mila ettari, pari a più del 15% dell’intera Superficie agricola utilizzata (Sau) da Piacenza a Rimini. Con il bando 2020 si potranno nuovamente finanziare le superfici impegnate con l’ultimo avviso scaduto a fine 2018 e le nuove adesioni.
L’obiettivo è dare un ulteriore colpo d’acceleratore in direzione di un’agricoltura attenta alla nuova domanda di cibi buoni e sani che viene dai consumatori e alle esigenze di una maggiore tutela dell’ambiente, anche nell’ottica della riduzione delle emissioni responsabili dei cambiamenti climatici in atto. In Emilia-Romagna le superfici coltivate bio sono aumentate del 75% rispetto al 2014 (67 mila ettari in più), mentre le aziende sono cresciute di quasi il 70%.
Ciò grazie alle risorse fin qui investite dalla Regione nell’attuale programmazione 2014-2020: risorse che sfiorano complessivamente quota 140 milioni di euro (di cui 16,8 di risorse aggiuntive regionali). A queste risorse vanno aggiunte quelle relativeagli incentivi alla formazione, all’insediamento dei giovani, ai progetti di innovazione e agli investimenti per l’ammodernamento strutturale delle aziende. Per tutti questi interventi le aziende bio godono infatti di una priorità nelle graduatorie dei bandi regionali. 



Gli altri due bandi per promuovere la biodiversità   
Gli altri due bandi si inquadrano invece nelle cosiddette politiche agroambientali per tutelare e promuovere la biodiversità, soprattutto nelle zone di pianura. Stiamo parlando della misura 10.1.9 del Psr “Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali del paesaggio agrario”, che finanzia con poco più di 1 milione di euro all’anno gli interventi finalizzati alla conservazione di elementi caratteristici del territorio agricolo come siepi, boschetti, maceri, risorgive e laghetti.

Gli agricoltori che per un periodo di dieci anni si impegnano in questo senso potranno beneficiare di un contributo a superficie. Attualmente sono 838 le aziende agricole che hanno aderito a questa misura, per una superficie complessiva di quasi 2.500 ettari. Dall’inizio dell’attuale ciclo di programmazione ad oggi le risorse messe a disposizione sfiorano quota 9 milioni di euro, di cui 1,3 milioni di risorse regionali aggiuntive.
Infine, il quarto e ultimo bando stanzia quasi 3 milioni di euro all’anno per il “ritiro dei seminativi dalla produzione per 20 anni per scopi ambientali e la gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000” (Misura 10.1.10) per finanziare la creazione di prati umidi e macchie arbustive al posto dei campi coltivati. Per questo intervento sono attualmente in corso 280 progetti, su una superficie complessiva di circa 5.600 ettari.  Le risorse investite nella programmazione 2014-2020 superano i 30 milioni di euro, di cui 13,6 milioni di fondi regionali aggiuntivi./G.Ma                  
             

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 01 05 gennaio 2020 -
Editoriale:  - 2020, 20 di guerra- Lattiero caseario. Stabili i derivati del latte - Cereali e dintorni. Mercati in attività, in attesa della firma USA/CINA - Cinghiali: è allarme trichinosi. - “Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre” - sicurezza alimentare... -


SOMMARIO Anno 19 - n° 01 05 gennaio 2020

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1.1 editoriale
2020, 20 di guerra
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Stabili i derivati del latte.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in attività, in attesa della firma USA/CINA
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 sicurezza sanitaria Cinghiali: è allarme trichinosi..
6.2 sicurezza alimentare Micotossine oltre i limiti, ritirato il pane grattugiato.
7.1 ambiente  Spandimenti, agricoltori in difficoltà per le promesse non mantenute della giunta regionale dell'emilia romagna
8.12019, l’agricoltura reggiana “Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre”
9.1.1promozioni “vino” e partners
10.1 promozioni “birra” e partners

 

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Richiamato il pane grattugiato Primia per micotossine oltre i limiti. Coinvolti i supermercati Basko e Tigros

Basko e Tigros hanno diffuso il richiamo di un lotto di pane grattugiato Primia per la presenza della micotossina DON (deossinivalenolo) oltre i limiti di legge. Il prodotto è venduto in confezioni da 500 grammi con scadenza 25/09/2020, che coincide con il lotto. Il pane grattugiato richiamato è stato prodotto per Agorà Network S.c.ar.l da Grissitalia Srl presso lo stabilimento di Italysnack Srl in via Ottaviano a Gattinara, in provincia di Vercelli.

A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare il prodotto segnalato e restituirlo al punto vendita d’acquisto, dove sarà rimborsato o sostituito. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare Grissitalia al numero 0131 59153 oppure all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto sono invitati a riportarle in qualsiasi punto di vendita, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso.

(2 gennaio 2019)                                             
 

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