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Nessuna particolare e sensibile variazione riguardo i prezzi delle materie prime nonostante la furiosa tempesta finanziaria. Non vi è traccia di mais a destinazione bioenergetica e il petrolio continua a toccare record storici verso il basso. Addirittura alcuni esperti si spingono a prevedere una caduta del petrolio sino a 10 euro al barile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 gennaio 2016 -
Lunedi mercati chiusi negli Stati Uniti per la giornata dedicata a Martin Luther King. Una pausa che giunge in un momento delicato delle borse internazionali concedendo una respiro di sollievo ai mercati.

Le chiusure di venerdi sera 15/1/2016:
Semi marzo 879,00 (-3,2) maggio 878,60 (-4,2)
Farina marzo 270,70 (-3,5) maggio 273,60 (-3,4) Olio marzo 29,65 (-0,10) maggio 29,86 (-0,10)
Corn marzo 363,20 (+5,2) maggio 367,40 (+4,6)
Grano marzo 473,60 (+5) maggio 478,40 (+4,2) luglio 484,40 (+4) dicembre 506,60 (+4)

Colpisce che la tempesta finanziaria, che sta sconquassando i mercati finanziari di tutto il mondo, incida ben poco sul mondo delle merci, segno che i prezzi sono praticamente al minimo e il confronto tra i prezzi di venerdi scorso con quelli di tre mesi si evince che le differenze sono veramente minime.
Altro discorso riguarda i noli e il cambio. Quindi noli molto più bassi rispetto a tre mesi fa il 14/10 l'indice era di 804 punti e il cambio girava a 1,1409.

Mercato nazionale
Unica nota degna di attenzione è che venerdì nel pomeriggio è partita la rincorsa alle coperture di mais sui mesi da aprile a giugno e qualcuno si è spinto sino a agosto 2016. Le posizioni dei venditori e dei compratori, al momento, sono ancora molto distanti. I primi vorrebbero spendere sui 180/183 euro arrivo i secondi pur non esponendosi vorrebbero tra gli 8 i 10 euro in più. A determinare l'incertezza pesa molto, sul mercato Europeo, il timore della siccità e la "possibile mancanza idrica per il periodo estivo".

Non c'è traccia di Mais per biodigestori.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 373 punti, il petrolio quota circa 28,90 dollari al barile e il cambio gira a 1,08877.

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cereali, dopo i dati USDA verso la stabilità. Latte e derivati sempre più giù. Accordo MIPAAF e Gruppo Intesa San Paolo per le filiere agroalimentari. Bonifica Emilia Centrale verso il commissariamento? Indagine Ismea sul settore bovino. Montagna e nuove idee per Berceto (PR) ma non solo. Cambio al vertice di confcooperative di Modena.

(allegato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 15 - n° 02 17 gennaio 2016
1.1 editoriale Lo sfregio di Colonia e il rischio d'imbarbarimento
2.1 cereali Cereali, verso la stabilità nonostante le incertezze geopolitiche.
3.1 cereali Cereali, ondata di rialzi a seguito dei dati USDA
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati sempre più giù.
5.1 imprese Conserve Italia, cresce il business nelle marche private
5.2 Contributi Filiere Mipaaf e Gruppo Intesa San Paolo insieme per lo sviluppo dell'agricoltura.
6.1 montagna "Ricchi di boschi poveri" ma tanta creatività
6.2 bonifica Bonifica emilia centrale, verso il commissariamento?
7.1 vino Nuovo record di vino italiano negli USA
7.2 nomine Modena, cambio al vertice di confcooperative
8.1 zootecnia Crisi zootecnica. L'indagine Ismea sulla redditività degli allevamenti.
9.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 2 2016 COP

La deficienza di materiale per il settore bioenergetico potrebbe fungere da scintilla per infiammare alcuni mercati o l'occasione produttiva per alcuni segmenti della mangimistica con riflessi rialzisti su prodotti cosiddetti "poveri".

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 gennaio 2016 -
L'effetto USDA sembra essere sfumato. Dopo l'impennata dei prezzi è finalmente sopraggiunta la calma e i primi, per quanto contenuti cali. Il seme è stato supportato dai dati delle importazioni della Cina nel mese di dicembre, 9,12 milioni di tonnellate, portando i dati del 2015 a 81,70 milioni di tonnellate solo per quel paese.
Il mercato è in attesa della mossa attende dei Fondi e soprattutto che rientrino in gioco in modo continuativo. Una situazione Geopolitica sempre più complicata indubbiamente condiziona le scelte dei fondi e gli areali d'investimento.
Da segnalare che i premi relativi alla farina di soya proteica si sono stabilizzati sui 44-45 dollari sia per il 2015 che 2016.

Mercato nazionale
Sul fronte domestico l'unica nota degna di attenzione è il fatto che i produttori e detentori di cereali esteri iniziano a vendere in Italia nonostante i minori prezzi ma la nuova campagna si avvicina e nuovi cereali arriveranno il mercato. Nei primi 4 giorni della settimana ad esempio il mais estero, via camion, ha perso dai 3 ai 5 euro alla tonnellata, il reso Lombardia per febbraio è stato contrattato a 180,00 per tonnellata. Continua, quasi incredibilmente, a tenere il mais riferimento contratto 103, (sino a 20 ppb di afla B1) con valori da 165 a 170 euro partenza. Anche orzo e grano stanno cedendo sulla spinta estera.

Il settore delle bioenergie è letteralmente in crisi causa la mancanza di mais per uso bionergetico ormai stimabile a zero verso fine marzo (si eseguono solo i contratti già stipulati) quindi è in costante aumento la ricerca di amidacei ed energetici per fronteggiare le scarse rese dei trinciati.

Indicatori internazionali (15 Gennaio 2016)
l'Indice dei noli è disceso ancora a 383 punti, il petrolio prosegue la discesa sino a 30,5 $/barile e il cambio gira attorno a 1,08811.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La produzione di succhi di frutta e bevande, confetture e marmellate, derivati del pomodoro e vegetali per le principali catene distributive si conferma strategica per il grande gruppo conserviero.

Bologna - È un appuntamento irrinunciabile per il gruppo cooperativo Conserve Italia – leader europeo dell'ortofrutta trasformata con 12 stabilimenti, oltre 550.000 tonnellate di prodotti lavorati da più di 3.300 addetti ed un fatturato che supera 1 miliardo di euro – quello che si rinnova in questi giorni con Marca 2016 (BolognaFiere, 13-14 gennaio), il grande Salone internazionale sui prodotti a marca del distributore.

Per la manifestazione fieristica – che coinvolge il mondo industriale e distributivo, con molti eventi B2B tra espositori e buyer anche esteri, ed un ricco programma di workshop, convegni e tavole rotonde – si preannuncia un'edizione da record per la presenza di 21 grandi insegne della Distribuzione Moderna Organizzata (4 in più rispetto all'edizione 2015) e 528 aziende produttrici (+9,8%), su una superficie espositiva di 26 mila mq (+11,5%) per un totale di 3 padiglioni.

Presente fin dalla prima edizione, Conserve Italia si riconferma protagonista della rassegna bolognese con un'area espositiva rinnovata e ampliata (Pad. 25 – Stand B53-C54), dove sarà presente con i suoi prodotti – tutti di fascia alta e garantiti al 100% da un presidio costante e altamente qualificato nell'ambito del Controllo Qualità – realizzati per le principali catene distributive italiane e straniere e che offrono un elevato livello di "servizio" inteso come continuo miglioramento nei processi di selezione delle materie prime, produttivi e logistici derivanti dall'esperienza sviluppata sui marchi industriali del gruppo (Valfrutta, Cirio, Yoga e Derby Blue).

"È ovviamente sui marchi industriali – afferma Andrea Colombo, direttore commerciale retail e private label di Conserve Italia – che si concentrano i principali sforzi di ricerca e sviluppo per creare quell'innovazione di prodotto che in un mercato di 'commodity' possa realmente colpire l'interesse del consumatore; e chiaramente i benefici di tali ricerche ricadono anche sulle marche private per aiutare i distributori a sviluppare prodotti differenzianti e premianti a loro marchio, garantendo un prodotto di filiera più performante rispetto a quello degli altri competitors presenti sul mercato".

Ed è proprio grazie a questo approccio, unito ad un ferreo e costante controllo dei costi, che scaturisce il forte trend positivo registrato da Conserve Italia nel settore delle marche private, che ha permesso quasi di raddoppiare il fatturato nel corso degli ultimi 10 anni.

"Conserve Italia – conclude Colombo – esprime gli interessi della filiera agroalimentare italiana e punta quindi a individuare sempre nuovi mercati di sbocco per le produzioni dei soci. Ed è proprio in questa direzione che va il progetto di sviluppare nuove linee di prodotto 'premium' per i retailers nelle categorie dei derivati del pomodoro, delle confetture e dei succhi di frutta. In generale, la produzione a marchio privato è determinante per Conserve Italia e mantiene un ruolo di primaria importanza sia per l'assorbimento delle materie prime conferite dai soci che per l'ottimizzazione delle linee produttive, ma ancor più per consolidare quel rapporto di partnership che automaticamente si instaura con il distributore e che diventa uno dei fattori chiave per lo sviluppo commerciale dell'azienda".

(Bologna 11 gennaio 2016)

Accordo di collaborazione tra Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e il Gruppo Bancario che stanzia un plafond di 6 miliardi di euro in tre anni e individua con il MIPAAF un nuovo pacchetto di strumenti finanziari per le imprese e le filiere produttive agroalimentari.

Roma, 13 gennaio 2016 - L'insieme di iniziative che Intesa Sanpaolo e MIPAAF hanno messo a punto per sostenere crescita, innovazione, internazionalizzazione, formazione e ricambio generazionale potranno generare:
70.000 nuovi posti di lavoro
10 miliardi di potenziali nuovi investimenti
E' stato siglato oggi a Roma un accordo triennale di collaborazione tra il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) e il Gruppo Intesa Sanpaolo a sostegno dell'agricoltura e delle filiere agroalimentari.

L'obiettivo è offrire nuove opportunità di crescita e di impiego lavorativo a un settore strategico per l'economia italiana che – grazie anche al successo di Expo Milano 2015 – può ambire a un ulteriore sviluppo.

Al fine di facilitare l'accesso al credito da parte delle imprese appartenenti al settore agricolo e agroalimentare, Intesa Sanpaolo ha reso disponibile un plafond di 6 miliardi di euro in tre anni destinato prioritariamente alla realizzazione di:

a. Investimenti per la valorizzazione e lo sviluppo delle filiere produttive italiane anche con l'obiettivo di agevolare processi di internazionalizzazione;
b. Investimenti destinati a favorire il ricambio generazionale nel settore, la digitalizzazione e l'e-commerce;
c. Investimenti per la ricerca, la sperimentazione, l'innovazione tecnologica e la valorizzazione dei prodotti.

Le iniziative messe a punto da Intesa Sanpaolo e MIPAAF potranno potenzialmente generare 70.000 nuovi posti di lavoro e 10 miliardi di nuovi investimenti.
Un primo ambito su cui si concentrerà l'attenzione saranno le imprese della filiera zootecnica e lattiero-casearia.

L'accordo si propone inoltre di facilitare l'utilizzo dei fondi comunitari previsti dai PSR (Piani di Sviluppo Rurale) per il periodo 2014-2020. A tale scopo il Gruppo Intesa Sanpaolo promuoverà una serie di interventi finanziari, consulenziali in collaborazione con i principali interlocutori del territorio, affinché le imprese agricole e agroalimentari possano cogliere opportunità di investimento e accedere più facilmente ai fondi strutturali anche attraverso prodotti finanziari specifici promossi dalla Banca.

(Allegato in pdf il comunicato stampa)

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Mercoledì, 13 Gennaio 2016 12:13

Cereali, ondata di rialzi a seguito dei dati USDA

Una diffusa sensazione di incertezza determinata dalla situazione geopolitica sta condizionando i mercati delle materie prime. la pubblicazione dei dati USDA hanno dato una scossa al mercato con rialzi di un certo rilievo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 gennaio 2016 -
Pur in abbondanza di merce la scintilla in grado di infiammare i mercati è stata provocata principalmente dal grano le cui semine invernali hanno registrato un calo di oltre il 7%. Il colpo di grazia l'ha poi dato la pubblicazione dei dati Usda che ha fatto reagire il mercato che si attendeva ben di più in termini quantitativi e quindi ha promosso una azione al rialzo dei prezzi.

Ieri sera i dati USDA hanno dato una scossa al mercato.
Semi gennaio 890,60 (+9,6) marzo 874,40 (+13,2) maggio 877,20 (+13,2)
Farina gennaio 274,70 (+5,9) marzo 275,60 (+5,7) maggio 277,70 (+5,4)
Mais marzo 356,60 (+5) maggio 362,20 (+4,6)
Grano mar 481,20 (+12,2) mag 486,40 (+12) lug 492,60 (+11,6) dic 514,40 (+10,4)

Mercato nazionale
Sempre scarsi gli scambi sul fronte domestico, e scarsa disponibilità di farina di soya 44 e di polpe bietola, il cui prossimo arrivo è previsto solo nella seconda decade di febbraio. Per contro si sono registrati i primi segnali di ridimensionamento dei valori dei cruscami e, come già anticipato nelle precedenti informative, la tipologia di mais più ricercata risulta paradossalmente la 103, tanto è che ieri il mercato ha Milano ha dovuto registrare il segno + in controtendenza con le altre voci del mais che hanno avuto segno negativo, così come accaduto per gli altri cereali.

Il settore delle bioenergie conferma la tendenza in atto da alcune settimane con gli operatori alla ricerca di amidacei ed energetici per fronteggiare le scarse rese dei trinciati. La ormai accertata carenza di mais bionergetico sta spingendo le le industrie mangimistiche verso la preparazione di substrati atti alla fermentazione e le probabili alternative a questi potrebbero derivare da Cruscami e Melassi disponibili però solo da marzo.
Rimane comunque una sensazione di preoccupazione e di incertezza a causa della situazione geopolitica i cui risvolti potrebbero fare propendere i mercati sia nel segno positio sia in quello negativo.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è disceso a 402 punti, il petrolio crolla a 31 $/barile e il cambio gira attorno a 1,08179.

 MP 12gen2016

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Cereali, tra tempesta valutaria e rischio siccità. tasse, ma quanto crescono? Conad ritura una farina. Pane nero, sequestri in Puglia. Coldiretti, allarme botteghe alimentari. Il Parmigiano Reggiano spinge l'Alè Cipollini Galassia.

(allegato formato scaricabile in pdf)

SOMMARIO Anno 15 - n° 01 10 gennaio 2016
1.1 editoriale 2016, primi segnali ben poco incoraggianti
3.1 cereali Cereali, tra tempesta valutaria e rischio siccità
4.1 economia Tasse, ma quanto crescono?
5.1 sicurezza alimentare  Conad ritira una farina per precauzione
5.2 sicurezza alimentare Pane nero, la nuova tendenza è sotto osservazione. Sequestri in Puglia.
6.1 dettaglio alimentare Commercio: Coldiretti, allarme per botteghe alimentari nel 2015
7.1 eventi L'Alè Cipollini Galassia spinto dal "Parmigiano Reggiano"
8.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 1 10gen16 COP

Domenica, 10 Gennaio 2016 09:13

Cereali, tra tempesta valutaria e rischio siccità.

Non si attenua il rischio di una grave siccità tale da compromettere la prossima campagna maidicola continentale. Gli operatori attendono con impazienza la seduta dell'USDA di lunedi 11 gennaio dove i fondi, molto probabilmente, dovranno dare i conti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 gennaio 2016 -
Le varie tempeste finanziarie e geopolitiche di inizio anno non potevano lasciare inalterato il settore delle materie prime, nel quale forse trovano sbocco i capitali in uscita dalla finanza e dove anche l'ormai certo rallentamento dell'economia asiatica, trascinata dalla crisi cinese, hanno opposto la spinta inizialmente segnata dalle ricoperture dei fondi. Sul mercato internazionale pesa anche la rottamazione delle scorte argentine, il crollo del petrolio, mentre qualche chiarimento potrebbe giungere lunedi 11 gennaio all'Usda dove i fondi dovranno fare i conti.

Mercato nazionale
Il nuovo anno si è aperto come si era chiuso il 2015 con scarsi scambi, e scarsa disponibilità di farina di soya 44 e di polpe bietola. Sul mais comincia a concretizzarsi il timore di una prossima campagna potenzialmente fortemente compromessa dalla siccità. Nei giorni scorsi sono state registrate azioni speculative di mais contratto 103 a 175 euro in partenza Bs, Cr, Mn, da ottobre 2016 a giugno 2017.

Ancora incertezze sui prezzi dei cereali derivano dalla assenza di arrivi da camion dall'estero. Il mais ucraino al porto quota 170€ spot. La tipologia di mais più ricercata risulta, paradossalmente, la 103.

Il settore delle bioenergie rimane sempre in forte movimento con gli amidacei ed energetici molto ricercati per integrare le scarse rese dei trinciati.
Anche sul fronte bioenergetico le condizioni meteo stanno giocando un ruolo di incertezza con rischio di azioni speculative sempre più probabile. Una preoccupazione comunque valida per tutte le destinazioni d'uso, zootecnico compreso.

Indicatori internazionali (7/1/16)
l'Indice dei noli è disceso a 467 punti, il petrolio crolla a 33 $/barile e il cambio scende a 1,0861.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Mercoledì, 30 Dicembre 2015 08:33

Cereali. Fine d'anno con... confusione

Tendenze ribassiste, contro ogni previsione, per i mercato internazionali. Prezzi bassi per la soia tali da spingere alcuni spremitori nazionali a sospendere le lavorazioni. La siccità alimenta aspettative negative per la prossima campagna maidicola.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 dicembre 2015 -
I segnali di concorrenza provenienti dall'Argentina dopo l'abbattimento dei dazi e le azioni prodromiche a una svalutazione monetaria hanno generato una ondata ribassista sui mercati internazionali in controtendenza alle previsioni degli analisti.
Da sottolineare che nel frattempo i premi sulle farine di soya si sono cresciuti a 38-39 dollari (+2) per la proteica per il 2016 mentre per il 2017 sono più fermi a 43 dollari. Nonostante questo piccolo aggiustamento i prezzi rimangono piuttosto bassi, quindi convenienti.

Mercato nazionale
Sul fronte del mercato interno la situazione rimane inchiodata alle settimane precedenti con le crusche quasi introvabili che in queste ore hanno raggiunto quota 175 euro alla tonnellata.
La vera novità sta nella decisione di alcuni spremitori nazionali di sospendere le lavorazioni sino alla fine di febbraio e forse sino alla prima decade di marzo in forza dei ridotti prezzi e conseguente abbattimento delle marginalità operative. Una decisione che presumibilmente condurrà a una riduzione della quantità di merce disponibile sul mercato, soprattutto per quanto riguarda la farina di soia 44%.

Mercato confuso anche nel segmento dei cereali stante il limitatissimo flusso di camion dall'estero con il mais ucraino che quota 175€ spot al porto.
Sta invece facendo parlare l'offerta di un importatore che offre il seme di soia estero (sud-nord America) a 342 partenza dal porto per il periodo gennaio - aprile, spiazzando la concorrenza di altri importatori che sono posizionati su quote superiori di 10-13 €.

Il settore delle bioenergie è sempre molto vivace alla costante ricerca di amidacei ed energetici per far fronte alla scarsità di trinciati e alle difficoltà di utilizzazione di mais contaminati da tossine a causa di osservazioni sollevate da parte di alcune ASL.

La persistenza del periodo siccitoso alimenta preoccupazioni generalizzate sulla prossima campagna maidicola.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è nuovamente disceso a 478 punti, il petrolio rincara a 37,60 $/barile e il cambio tiene a 1,09888.

MP 53 30dic15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 27 Dicembre 2015 08:39

Agromercati, Natale senza scossoni

Nelle battute prenatalizie i mercati agricoli confermano una prevalente tendenza alla stabilità delle quotazioni, salvo sporadiche correzioni al rialzo fisiologiche del periodo.

Roma 21 dicembre 2015 - A rilevarlo è l'Ismea nell'Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana, segnalando un quadro di calma piatta per il bestiame bovino e per tutti i relativi tagli, ad eccezione delle carni di vitello, in lieve apprezzamento. Le condizioni attuali - spiega l'Ismea - riflettono una situazione di equilibrio tra domanda e offerta che dovrebbe caratterizzare gli scambi anche nelle primissime contrattazioni del 2016. I dati relativi a tre trimestri del 2015 rivelano, nel frattempo, una crescita del numero dei bovini macellati rispetto al gennaio-settembre 2014, dinamica che riflette in particolare un maggiore afflusso di capi provenienti dalla linea latte.

Da un'analisi Ismea sui costi/partita riferiti all'intero ciclo di ingrasso emerge una redditività negativa per gli allevamenti bovini da carne, associata principalmente agli alti prezzi dei ristalli, seppure in un contesto di minori costi a carico degli allevatori per l'approvvigionamento dei mangimi.

Situazione piuttosto pesante sul mercato dei suini, con prospettive ancora al ribasso per questa settimana sia per i capi d'allevamento che per i grassi. Relativamente al solo bestiame da macello la situazione potrebbe tendere gradualmente a stabilizzarsi, mentre sul circuito delle carni le attese, in un mercato ancora debole per i tagli industriali, sono orientate a una ulteriore flessione delle cosce fresche; mantengono invece un andamento sostenuto i lombi favoriti da una maggiore domanda al consumo.
Gli sviluppi positivi sul fronte delle richieste finali stanno sostenendo invece i prezzi degli avicoli, con i polli rincarati in tutte le principali piazze nazionali e in buona evidenza anche nella previsione di questa settimana. In lento recupero anche le uova da consumo, in un mercato invece ancora stagnante per i calibri minori, destinati al circuito industriale. Stazionari faraone e tacchini, mentre restano orientati al ribasso i prezzi dei conigli, pressati da un'offerta eccedentaria.

Per i lattiero-caseari in linea con le attese le quotazioni dei formaggi grana hanno mantenuto un trend positivo, più accentuato per il Parmigiano reggiano rispetto al Grana padano, grazie soprattutto alla spinta della domanda interna in concomitanza con le festività di fine anno e i bassi livelli dei prezzi attuali. Nel contempo si è arrestata la fase calante per i prezzi del latte alla stalla, anche se la situazione permane su livelli di criticità; mercato ancora stazionario, per burro e altre materie grasse, anche nella prospettiva di breve termine.
Ovicaprini ancora a due velocità, con piccoli ma diffusi progressi al Centro Italia e ulteriori riduzioni dei prezzi nel Mezzogiorno e in Sardegna, nonostante il periodo favorevole ai consumi. In Puglia, ma anche in altre piazze del Meridione, l'offerta di agnelli locali sta subendo in questi giorni le crescenti pressioni del prodotto d'importazione, prevalentemente di provenienza greca, venduto a prezzi fortemente competitivi.

Relativamente agli ortaggi, le condizioni climatiche generalmente favorevoli hanno mantenuto l'offerta su livelli elevati, determinando ancora ribassi per alcune produzioni, cavolfiori e lattughe in particolare. In aumento solo i prezzi di talune coltivazioni sotto serra, pomodori in particolare, in un mercato invece stazionario per la frutta di stagione. Prosegue speditamente l'export di mele, sostenuto in questa fase da una maggiore richiesta soprattutto dai paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.

Nel comparto cerealicolo a pochi giorni dalla sospensione delle lavorazioni industriali non si registrano ordinativi da parte dei molini. Il mercato ha reagito con un'ulteriore correzione al ribasso per il grano duro, debole anche nella previsione di questa settimana. Stazionari riso e frumento tenero, mentre frenano ancora i prezzi di mais e orzo.

In lieve flessione gli oli di oliva extravergini, seppure in un contesto di scambi più equilibrato. Al contrario rincarano lampanti e raffinati, in scia agli aumenti riscontrati sui mercati spagnoli, attesi anche questa settimana. Nessuna novità infine sui mercati vinicoli, con previsioni di calma piatta e scambi limitati anche nei prossimi giorni.

Circa i fiori, gli scambi sono in generale stabili sul mercato di Sanremo. Gli anemoni, invece, segnano il passo, mentre le quantità commercializzate di ranuncoli registrano un sensibile aumento. Nel bilancio del 2015, la produzione complessiva della Toscana risulta in flessione del 12%, su base annua, sia in quantità che in valore. Nel ranking delle principali produzioni, tra i primi posti si confermano il crisantemo spray, il lilium, il dianthus e l'aspidistra.