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Ieri sera l'evento conclusivo del progetto promosso dall'Upi che ha permesso a 9 ragazzi reggiani di avviare nuove attività nei settori sartoria, pasticceria, tappezzeria e arte -

 

 

Reggio Emilia, 28 marzo 2014 -

Una trentina di progetti presentati, 13 giovani formati di cui 5 ragazze e 4 ragazzi (7 di Reggio Emilia e 2 di Parma) hanno concluso l’intero percorso allo scopo di avviare un’impresa artigianale nei settori della sartoria (4), pasticceria (2), tappezzeria artigianale, diagnostica di opere d’arte e artigianato di tipo artistico. Sono i risultati del progetto “Vecchi mestieri per giovani imprese”, promosso dall’Unione delle Province d’Italia (Upi) di concerto con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri, nell’ambito dell’AzioneProvincEGiovani. Vinto e realizzato dalla Provincia di Reggio Emilia insieme a quelle di Parma e Piacenza, il progetto mirava a promuovere la cultura dell’imprenditorialità come possibile soluzione al problema della disoccupazione giovanile attraverso percorsi formativi professionalizzanti curati da Ecipar e Form.art e finalizzati all’accompagnamento e all’avviamento di attività artigianali nei tre territori.

 

A conclusione del percorso formativo, “Vecchi mestieri per giovani imprese” ha celebrato ieri sera nella suggestiva cornice l’evento conclusivo, aperto dall’assessore provinciale all’Istruzione e Formazione professionale, Ilenia Malavasi, che ha sottolineato l’importanza dei tanti progetti di auto imprenditoria che la Provincia ha promosso tra i giovani, “perché proprio la forza, il talento e il coraggio dei nostri ragazzi rappresentano un’arma vincente per superare la crisi e far ripartire con nuovo slancio il nostro Paese”.    

Dopo gli interventi del direttore dell’Ecipar regionale Lauro Borsato e di una dei tutor dei ragazzi Danila Rosati, che hanno posto l’attenzione in particolare sull’importanza del lavoro manuale e dell’artigianato e sulle opportunità offerte dal nostro patrimonio artistico, Lorenza Felici, una delle vincitrici del bando, ha presentato l’attività avviata grazie alla Provincia: “Casa Main”, una sartoria sociale aperta a Bibbiano e intitolata a santa Maria Mazzarello, cofondatrice con don Bosco delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La sartoria, che si ispira ad un progetto di innovazione metodologica perseguito dal Ciofs, ha già formato 15 giovani e ha recentemente ottenuto una importante commessa per realizzare gli abiti di una compagnia di ballo.

Al termine, consegna degli attestati ai ragazzi vincitori intervenuti: oltre a Lorenza Felici, Sara Brioni, Anna Beghi e Alessandro Burani.

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Mercoledì, 26 Marzo 2014 17:13

Reggio non sta vivendo alcuna emergenza rifiuti

L'assessore provinciale all'Ambiente Mirko Tutino replica al collega di Parma -

 

Reggio Emilia, 26 marzo 2014 -

Reggio non sta vivendo, e non ha mai dovuto affrontare, alcuna emergenza rifiuti. Così come non ha dovuto chiedere aiuto ad altre Province per smaltire i propri rifiuti. Molto semplicemente, anche alla luce dei flussi previsti dal Piano rifiuti della Regione Emilia-Romagna, è emersa la possibilità di svolgere una attività di selezione secco-umido del rifiuto residuo raccolto nella nostra provincia in un impianto del territorio parmense. L’ipotesi di portare questi rifiuti a Parma per poi smaltirli a Reggio Emilia una volta selezionati, non appare alla Provincia ed ai Comuni reggiani come la migliore soluzione possibile: per questo si è chiesto al Ministero dell’Ambiente di considerare come piena attuazione delle normative nazionali il piano di sviluppo del porta a porta in corso (siamo già a 150 mila cittadini coinvolti ed entro fine anno saranno 200 mila) e la realizzazione del Tmb prevista entro il 2016, così come fatto anche dalla Regione Toscana.

Nell’attesa di una risposta da parte del Ministero, e per puro eccesso di cautela, nelle scorse settimane – nell’ambito di una normale collaborazione istituzionale di cui, per altro, la Provincia di Parma ha sempre beneficiato – abbiamo pertanto chiesto di valutare la possibilità di utilizzare l’impianto Iren di Cornocchio. Ma questo, ribadisco, non significa affatto che Reggio Emilia sia in difficoltà, e tanto meno in emergenza, nella gestione dei propri rifiuti.

Mi stupisce questa lettura da parte dell'assessore provinciale di Parma, anche perché il Piano rifiuti adottato dalla Regione a febbraio ha già previsto che - nella fase di costruzione del Tmb - si faccia la selezione dei rifiuti di Reggio a Parma per poi smaltirli negli impianti di Reggio. Ribadisco, per la Provincia e per i sindaci si dovrebbe fare diversamente, per cui davvero non comprendo come sia possibile dare a un passaggio meramente tecnico un valore di questo genere, soprattutto se si considera che negli ultimi quindici anni Reggio ha smaltito - che é cosa ben diversa dalla semplice selezione di rifiuti - un milione di tonnellate di rifiuti provenienti da Parma. 

Come già capitato in passato, credo che il dibattito politico tra Provincia e Comune di Parma coinvolga impropriamente Reggio Emilia. Forse sarebbe ora di fare qualche passo avanti e lavorare insieme per una programmazione regionale di qualità. Anche perché il ruolo delle singole Province e dell'autosufficienza provinciale, se leggo bene la cronaca odierna, é destinata comunque ad essere superata. 

Mirko Tutino

Assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

La decisione è già stata formalizzata da IREN il 24 febbraio. I sindaci dei comuni interessati: “Condividiamo il progetto che corrisponde a quanto chiediamo da tempo” -

 

Reggio Emilia, 26 marzo 2014 -

“IREN ha comunicato alla Provincia che chiuderà la discarica di Rio Riazzone con materiali naturali, la decisione è stata ufficializzata lo scorso 24 febbraio”. Con queste parole l’assessore provinciale all’ambiente Mirko Tutino replica all’ordine del giorno del consigliere provinciale del gruppo Forza Italia – Pdl Giuseppe Pagliani:

“Abbiamo sempre sostenuto che avremmo esaminato con attenzione qualsiasi progetto per la chiusura definitiva della discarica di Rio Riazzone fosse stato presentato da IREN, in accordo con i comuni coinvolti: Castellarano e Scandiano – spiega l’assessore Tutino -. I due comuni hanno scelto di incontrare i cittadini e di discutere, nelle proprie sedi istituzionali, le proposte di IREN. Questo percorso ha portato l'azienda a modificare il progetto depositato nel novembre 2013 ed a formalizzare l'impegno a chiudere la discarica con materiali naturali con una comunicazione fatta alla Provincia il 24 febbraio scorso”.

“L'ordine del giorno di Pagliani – conclude l’assessore - modificato dopo che il consigliere ha appreso la scelta dei due comuni e di IREN nel Consiglio provinciale dello scorso 20 marzo, riprende e condivide una decisione già assunta. Assunta dai Comuni in questi mesi e dalla Provincia, che già da anni ha autorizzato un progetto che prevede l'uso di risorse naturali per la copertura”.

Soddisfazione per la decisione di IREN è stata espressa anche dai primi cittadini dei due comuni interessati, Scandiano e Castellarano, Alessio Mammi e Gianluca Rivi: “Condividiamo il progetto presentato da Iren, perché corrisponde a quanto richiesto da tempo, cioè realizzare una copertura della discarica in tempi brevi e certi e con modalità che garantiscano la massima sicurezza sul piano ambientale. Siamo soddisfatti, si tratta di una proposta in grado di trovare un'ampia condivisione e speriamo che venga attuata celermente”.

 


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Pubblicato un bando per finanziare percorsi formativi destinati alle imprese reggiane. Malavasi: “Un supporto fondamentale per fare fronte alle nuove richieste del mercato” -

Reggio Emilia, 26 marzo 2014 -

Un pacchetto di percorsi formativi per le imprese con l’obiettivo di offrire un altro strumento per fare fronte ai problemi legati alla crisi economica.

La decisione è stata presa dalla Giunta provinciale con l’approvazione di un avviso pubblico che consentirà, grazie alle risorse della Legge n.53/2000, di realizzare percorsi formativi destinati alle imprese del territorio reggiano. Potranno partecipare al bando le imprese, sia direttamente, sia tramite enti di formazione accreditati, con progetti formativi da presentare entro la scadenza del 14 aprile 2014.

Le risorse previste, pari a circa 600mila euro, potranno finanziare piani formativi di imprese che, sulla base di accordi contrattuali, prevedano quote di riduzione dell’orario di lavoro, anche per il contrasto dello stato di crisi occupazionale.

"Una vera boccata d'ossigeno per le nostre imprese - afferma l'assessore provinciale alla formazione professionale Ilenia Malavasi - che potranno ricevere finanziamenti preziosi per promuovere piani formativi aziendali, interaziendali o settoriali, che coinvolgano imprese aventi sede legale o unità locali nel territorio provinciale. Un’opportunità che non veniva finanziata da molti anni e che rappresenta per il nostro tessuto economico un supporto strategico per sostenere azioni di riorganizzazione e di ristrutturazione, che permettano alle nostre aziende di riposizionarsi sul mercato".

L’obiettivo specifico è rendere disponibili azioni formative finalizzate a supportare i processi di ristrutturazione e riposizionamento strategico di singole imprese o di comparti/filiere produttive che si rendono necessari a fronte del perdurare della crisi economica. Viene offerta alle imprese la possibilità di ricorrere a strategie che permettano di affiancare agli eventuali strumenti di contenimento delle difficoltà, tra cui il ricorso agli interventi di politica passiva, piani di ripresa e riposizionamento basati sull’incremento delle competenze dei lavoratori e delle organizzazioni del lavoro nel loro complesso, da attuarsi attraverso gli strumenti di politica attiva del lavoro.

Le attività candidabili potranno infatti ricomprendere progetti riconducibili a:

·        azioni di accompagnamento e coaching alle figure imprenditoriali e al management per la formulazione e attuazione di nuove strategie per riuscire a riposizionarsi sul mercato di riferimento, nonché per pensare a nuovi mercati;

·        azioni formative e di accompagnamento alle figure imprenditoriali e al management per l’acquisizione delle competenze strategiche tecniche e operative necessarie a gestire processi di riorganizzazione e ristrutturazione;

·        azioni di formazione e di accompagnamento per l’aggiornamento e la qualificazione delle competenze tecniche legate ai processi produttivi aziendali per aiutare i lavoratori ad assumere nuovi ruoli nel modificato contesto aziendale, nonché a svolgere in modo differente le proprie attività.

Il testo integrale dell'Avviso è pubblicato sul sito della Provincia di Reggio Emilia al seguente indirizzo:

http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=701&IDSezione=4079&ID=553854

 


(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

 

Giovedì evento conclusivo del progetto promosso dall'Upi che ha permesso a 9 ragazzi reggiani di avviare nuove attività nei settori sartoria, pasticceria, tappezzeria e arte -

 

Reggio Emilia, 25 marzo 2014 -

Una trentina di progetti presentati, 13 giovani formati di cui 5 ragazze e 4 ragazzi (7 di Reggio Emilia e 2 di Parma) hanno concluso l’intero percorso allo scopo di avviare un’impresa artigianale nei settori della sartoria (4), pasticceria (2), tappezzeria artigianale, diagnostica di opere d’arte e artigianato di tipo artistico. Sono i risultati del progetto “Vecchi mestieri per giovani imprese”, promosso dall’Unione delle Province d’Italia (Upi) di concerto con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri, nell’ambito dell’AzioneProvincEGiovani. Vinto e realizzato dalla Provincia di Reggio Emilia insieme a quelle di Parma e Piacenza, il progetto mirava a promuovere la cultura dell’imprenditorialità come possibile soluzione al problema della disoccupazione giovanile attraverso percorsi formativi professionalizzanti curati da Ecipar e Form.art e finalizzati all’accompagnamento e all’avviamento di attività artigianali nei tre territori.

A conclusione del percorso formativo, “Vecchi mestieri per giovani imprese” celebrerà giovedì 27 marzo (ore 18) al Portico dei Marmi dei Musei civici in via Spallanzani l’evento conclusivo: dopo il saluto dell’assessore provinciale all’Istruzione e Formazione professionale, Ilenia Malavasi, e l’illustrazione dei risultati raggiunti dal progetto, interverranno il direttore dell’Ecipar regionale Lauro Borsato, una dei tutor dei ragazzi Danila Rosati, e Lorenza Felici, che grazie all’iniziativa della Provincia ha potuto realizzare il progetto “Casa Main”. La consegna degli attestati di partecipazione ed un rinfresco concluderanno la serata.

 


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Raggiunto un accordo-quadro per la storica azienda di San Martino: ai lavoratori la possibilità di trasferirsi o, al termine della cassa integrazione, la mobilità incentivata -

 

Reggio Emilia, 24 marzo 2014 -

Dopo alcuni giorni di trattative, iniziate dopo l'incontro di giovedì scorso in Provincia a cui ha partecipato anche il vicepresidente Pierluigi Saccardi, si è conclusa con un accordo-quadro la sorte dello stabilimento di San Martino in Rio della Pozzoni Spa, ex Capriolo Venturini, i cui lavoratori sono in cassa integrazione dal dicembre scorso.

Purtroppo, sono venute a mancare le condizioni minimali per proseguire l'attività produttiva, a seguito delle scelte aziendali del gruppo Pozzoni di razionalizzare la propria rete, accorpando le lavorazioni della sede reggiana a quelle di Bergamo. Il trasferimento delle macchine e delle lavorazioni, oramai inevitabile, avverrà nell'arco dei prossimi mesi, fino a conclusione del periodo di cassa integrazione previsto per il prossimo dicembre.

L'accordo prevede la possibilità, per i lavoratori interessati, di trasferirsi volontariamente nella nuova sede di Bergamo, alle medesime condizioni contrattuali praticate nello stabilimento di San Martino. Per coloro che non sono disponibili a seguire l'attività produttiva a Bergamo, al termine del periodo di cassa integrazione potrà essere attivata la mobilità incentivata.

"Di fronte alle scelte condivise tra azienda e lavoratori non possiamo che fare un passo indietro, anche se nell'incontro di giovedì scorso, insieme al sindaco di San Martino in Rio, abbiamo tentato tutte le strade possibili per scongiurare la chiusura dello stabilimento della ex Capriolo Venturini - afferma il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi – Si tratta infatti di un’azienda storica del tessuto produttivo reggiano, che perde così un altro pezzo, proprio in un comprensorio già colpito da altre situazioni aziendali difficili. Ci auguriamo che questo vero e proprio stillicidio veda presto la fine per poter rilanciare, a fronte di attività forse non più sostenibili dal punto di vista imprenditoriale, un nuovo assetto produttivo che non solo recuperi i posti di lavoro persi, ma favorisca l'inserimento di nuove leve generazionali, con qualità e competenze rinnovate, indispensabili per il futuro della nostra economia".


(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

 

Per tre fine-settimana, ben 120 volontari impegnati nel monitoraggio di 400 chilometri di sponde di canali e torrenti...

 

Reggio Emilia, 24 marzo 2014 -

Ha iniziato a operare sabato la task-force allestita dalla Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia per monitorare lo stato dei circa 400 chilometri di argini reggiani. Nei prossimi due fine-settimana saranno ben 120 i volontari del Coordinamento delle associazioni di Protezione civile coinvolti nella verifica di canali e torrenti, il cui lavoro si sommerà ai controlli quotidiani svolti nelle ultime settimane dal personale di Aipo e Bonifica. 

L’importante operazione di monitoraggio era stato decisa, nel quadro delle iniziative di prevenzione e controllo della situazione idrogeologica del territorio provinciale ed anche alla luce delle precipitazione degli ultimi mesi, nel corso della riunione convocata nelle scorse settimane dal prefetto De Miro d’intesa con la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini.

“In quella occasione, anche alla luce dei drammatici fatti modenesi, insieme agli enti idraulici competenti – Aipo, Consorzio di Bonifica Emilia centrale e Servizio Tecnico di bacino, è stata compiuta una ricognizione sullo stato degli argini che ha indicato una complessiva tenuta del sistema idraulico provinciale, ma in considerazione degli eventi di piena degli ultimi mesi che hanno interessato Enza, Po, Secchia e Crostolo si è condiviso di procedere con controlli delle arginature ed altri interventi mirati”, afferma la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini.

Nel primo sabato sono stati 45 i volontari di Protezione civile impegnati nei controlli: divisi in due turni (8-12 e 13-17) fanno parte delle associazioni Icaro, Ragazzi del Po, Paese Pronto, GeoProCiv, Tricolore, Legambiente, Bentivoglio, Il Campanone, Val D'enza e Team Reggio Fuoristrada. Tra sabato e domenica sono stati 29 i volontari insieme a una quindicina di addetti della Bonifica impegnati nel controllo gli argini, tra gli altri, di Bondeno, Tresinaro, Parmigiana-Moglia e Naviglio, tra i comuni di Castelnovo Sotto, Novellara, Rio Saliceto e Gualtieri.

“L'attività consiste nel monitoraggio e nell’ispezione dei tratti di seconda categoria di Crostolo, Enza, Tresinaro, Modolena e Quaresimo e del reticolo di bonifica – spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti – I volontari, tutti titolari di una specializzazione o di addestramento in ambito di rischio idraulico e preventivamente istruiti, effettueranno verifiche visive speditive su vegetazione, frane e cedimenti arginali, interferenze critiche con manufatti, cavità biologiche e fisiche, rilievo degli ostacoli alla accessibilità, allo scopo di segnalare le anomalie che non competono l'ordinaria manutenzione. E’ prevista la copertura di circa 7, 8 chilometri di argini al giorno per squadra”.


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Domenica, 16 Marzo 2014 10:14

Franco Gabrielli a Reggio Emilia

 

Un’ora di confronto serrato e operativo tra il capo del Dipartimento nazionale, Franco Gabrielli, e tutto il sistema locale della Protezione civile.

Reggio Emilia 16 Marzo 2014 ----

Prima dell’incontro con la cittadinanza promosso per ieri pomeriggio dal Lions club Canossa Val d’Enza, il capo della Protezione civile ha voluto incontrare tutto il sistema reggiano: dalle istituzioni, a partire dal prefetto Antonella De Miro e dalla Provincia di Reggio Emilia con la presidente Sonia Masini e la responsabile Federica Manenti, al volontariato, dalle forze operative a quelle di soccorso alle strutture tecniche. Un sistema che il prefetto Franco Gabrielli ben conosce – quella di oggi era la sua quarta visita nella nostra provincia negli ultimi due anni – e nei confronti del quale ha sempre dimostrato grande stima e attenzione, tanto che la presidente Masini, nel corso del saluto portato all’incontro del Lions club, ha suggerito che “meriterebbe la cittadinanza onoraria”.

Ma soprattutto, un sistema che funziona, come ha dimostrato nella tante avversità che è stato chiamato a fronteggiare in questa terra e non solo.  

“Purtroppo questi ultimi anni hanno dimostrato l’immensa fragilità del nostro territorio – ha esordito la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini – Abbiamo i terremoti causati da diverse zone sismogenetiche, pianura, Lunigiana-Garfagnana e Val d’Enza; abbiamo avuto trombe d’aria, grandinate, fiumi e torrenti in piena, ma soprattutto abbiamo un dissesto idrogeologico diffuso, con colline e montagne in continuo movimento. Di fronte a tutto ciò, la Provincia con tutte le altre componenti del sistema di Protezione civile ha saputo mettere in campo una notevole forza e capacità di coordinamento, ed è stata finora in grado di affrontare emergenze gravi come il terremoto del 2012: abbiamo un volontariato meraviglioso, abbiamo componenti tecniche e operative valide, abbiamo attrezzature e una cittadinanza matura, ma manca un sistema di prevenzione a livello nazionale. Servono maggiore attenzione e maggiori investimenti, così come anche a livello locale serve una maggiore consapevolezza perché, purtroppo, si tende ancora a voler costruire anche in posti sbagliati”. 
Sono quindi intervenute la varie componenti di questo sistema, a partire dal presidente del Coordinamento provinciale delle organizzazioni di volontariato, Volmer Bonini, che ha illustrato il prezioso lavoro degli oltre 2.500 volontari raggruppati in 38 associazioni: “Insieme e grazie alla Provincia, svolgiamo un lavoro importante non solo nelle emergenze, ma anche in tempo di pace, con una formazione continua dei nostri volontari, con iniziative di prevenzione soprattutto nelle scuole e, primi in regione, stiamo per rendere operativa una Colonna mobile provinciale in grado di assistere ancora meglio altre realtà a noi vicine, come è accaduto recentemente nel Modenese”.

Dopo gli interventi dei vertici di Vigili del fuoco e Corpo forestale dello Stato, Ugo D’Anna ed Ernesto Crescenzi, di Sergio Alboni del 118-Reggio soccorso, Fabrizia Capuano di Arpa, Giacomo Teveri della Croce rossa e Domenico Turazza della Bonifica Emilia centrale, è quindi intervenuto il prefetto Franco Gabrielli, che ha innanzitutto risposto alla preoccupazione espressa da Volmer Bonini, e non solo, circa il futuro delle Province, che in questo sistema di Protezione civile da tempo svolgono un ruolo fondamentale.

“Conosco bene la realtà di Reggio Emilia, una provincia viva che ha compiuto un percorso virtuoso, in cui le istituzioni si parlano e cooperano – ha detto il capo della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli - Capisco la legittima preoccupazione sul domani che io per primo condivido, perché a me, come ho evidenziato più volte, questa svolta istituzionale pone non pochi problemi specie in zone, come l’Emilia-Romagna, o anche la Lombardia e il Piemonte, in cui sono presenti molte realtà strutturate. Il mio auspicio, e in tal senso avremo una forte interlocuzione a breve, è che soprattutto in queste realtà non si disperda questo tipo di esperienza, anche perché il modello delle Unioni di Comuni non è assolutamente sufficiente a reggere il sistema: avremo un sindaco capofila, e gli altri si sentiranno deresponsabilizzati, mentre uno dei cardini del sistema di Protezione civile è proprio il ruolo del sindaco”.

“Da parte nostra faremo dunque una forte pressione, e invito voi stessi dal basso a farla, verso le strutture regionali, perché queste sistemi provinciali permangano in una logica di accrescimento e non di depotenziamento: anche perché la presenza sul territorio è fondamentale e una unica sede o struttura regionale non può garantirla”. 
Dopo aver rimarcato la propria attenzione al mondo del volontariato – “in 3 anni e 4 mesi il mio bilancio ha subito una riduzione del 56%, ma la voce del volontariato non l’ho mai modificata…” – Gabrielli ha quindi sottolineato come il “territorio italiano sia doppiamente vulnerabile, perché geologicamente giovane e pesantemente stressato, specie di fronte ai fenomeni estremi ai quali sempre più spesso dobbiamo assistere”. “Anche per questo ho proposto una sorta di moratoria di 10 anni alle nuove costruzioni per destinare risorse alla  messa in sicurezza del già edificato, alle troppe scuole ancora non antisismiche, a un patrimonio storico-architettonico che rappresenta un punto di forza del nostro Paese ma che rischiamo di perdere – ha aggiunto – Questo consentirebbe anche di fornire una spinta alla ripresa economica, oltre a permetterci di alleggerire la pressione su un territorio già eccessivamente antropizzato”.    

 (Provincia di Reggio Emilia)

Il consiglio locale si è riunito questa mattina in Provincia. Scanditi i tempi per "due diligence" e piano industriale. Tutino: "Entro fine anno il progetto sarà portato a termine" -

 

Reggio Emilia, 13 marzo 2014 -


Nella seduta di questa mattina il Consiglio Locale di Reggio Emilia (composto dai sindaci e dall'assessore provinciale all'ambiente) ha scandito i tempi delle attività di redazione della "due diligence" e del piano industriale del nuovo soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato.
La "due diligence" è la perizia con la quale l'agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per il servizio idrico ed i rifiuti individuerà, con IREN, il preciso valore economico per il subentro del nuovo soggetto gestore. In sostanza il nuovo soggetto, interamente controllato dai comuni, dovrà ereditare il piano degli investimenti di IREN (e le relative tariffe) ed il calcolo del valore economico di questo passaggio sarà definito con una perizia.
Il piano industriale, invece, non riguarderà solo gli investimenti, ma anche il vero e proprio funzionamento della nuova azienda pubblica e definirà le modalità con le quali avverrà lo scorporo del ramo idrico reggiano di IREN e la nascita del nuovo soggetto gestore.
La realizzazione di questa attività avviene dopo che, nel secondo semestre del 2013, erano stati portati a termine con esito positivo gli studi di fattibilità voluti dal Consiglio Locale.
La "due diligence" sarà seguita dalla struttura tecnica regionale di ATERSIR, che incaricherà uno o più studi specializzati in questo campo. La verifica periodica di questa attività con i rappresentanti del territorio reggiano avverrà attraverso un gruppo di lavoro al quale parteciperanno, oltre ad IREN e ad Agac Infrastrutture, una delegazione del Consiglio Locale composta dall'assessore provinciale Mirko Tutino, dal sindaco di Castellarano Gianluca Rivi e dal sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini, le organizzazioni sindacali ed il comitato Acqua Bene Comune.
Il Piano Industriale, invece, sarà costruito da un secondo gruppo di lavoro che vedrà (oltre ad IREN e ad AGAC Infrastrutture), il supporto del gestore pubblico del servizio idrico della provincia di Gorizia, che dal 2012 supporta i sindaci reggiani, una delegazione del Consiglio Locale composta dall'assessore Mirko Tutino, dal sindaco di San Martino in Rio Oreste Zurlini e dal sindaco di Luzzara Andrea Costa, dal comitato Acqua Bene Comune e da una delegazione dei lavoratori del Servizio Idrico Integrato di Reggio Emilia.
Per il completamento di queste attività sono stati definiti dei tempi precisi: aprile-agosto 2014.
Entro il 30 settembre è prevista l'approvazione del piano industriale e la costituzione del nuovo soggetto gestore. Entro il 31 dicembre avveràà il passaggio di consegne al nuovo soggetto gestore.
Il Consiglio Locale, nella delibera, ha anche chiesto ad IREN, in qualità di gestore, di non operare riorganizzazioni dei servizi e sottoscrizione di contratti di fornitura pluriennali se non attraverso una comunicazione preventiva al Consiglio Locale. Un secondo ordine del giorno approvato dal Consiglio Locale chiede al Parlamento di modificare il metodo tariffario del servizio idrico, perché quello elaborato dall'Autorità dell'Energia del Gas non rispetta l'esito referendario e toglie ai Comuni ogni potere di intervento.
"Con la delibera di questa mattina si passa alla fase tecnica ed operativa del processo di ri-pubblicizzazione del Servizio Idrico" - dichiara l'assessore all'Ambiente della Provincia e Coordinatore del Consiglio Locale Mirko Tutino -. "Il periodo elettorale non creerà uno stop a questo lavoro, che potrà proseguire nella sua parte più tecnica e di dettaglio nei prossimi quattro mesi. Ho proposto i nomi di quattro sindaci per affiancarmi in questo lavoro perché la Provincia ha un futuro incerto e sicuramente non sarò più nel mio incarico dopo giugno. I progetti devono vivere indipendentemente dalle persone che li hanno seguiti sino ad ora ed è quindi fondamentale che i Sindaci siano pienamente coinvolti anche in questi passaggi tecnici ed operativi. Siamo stati gli unici in Italia a concepire uno scorporo da un'azienda multiservizi e quotata in borsa e sapevamo che sarebbe stato un percorso complicato. Ma con la volontà politica siamo arrivati a questo punto e con la stessa volontà politica, entro fine anno, sarà portato a termine".

 

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Mancano pochi giorni alla scadenza del bando che permette ai ragazzi di età compresa fra i 18 e 32 anni di fare un'esperienza lavorativa in Europa. Le domande entro il 18 marzo -

Reggio Emilia, 13 marzo 2014 -


Restano ancora pochi giorni per partecipare al Progetto "Mech Your Move! 2", che permette a giovani di età compresa tra i 18 e i 32 anni di fare un'esperienza di lavoro all'estero.
Il progetto, promosso dalla Provincia di Reggio Emilia nell'ambito del programma europeo Leonardo da Vinci, mette a bando 50 borse di studio per giovani residenti in Emilia-Romagna, diplomati o laureati, che avranno l'opportunità di svolgere un tirocinio all'estero della durata di 14 settimane, di cui 2 di formazione linguistica. L'avviso di selezione ed il modulo di candidatura, che sono scaricabili sul blog di progetto (http://mechyourmove.wordpress.com) oppure dall'home page del sito della Provincia (www.provincia.re.it), devono essere consegnati entri martedì 18 marzo.
I Paesi di destinazione sono Irlanda, Germania, Spagna, Portogallo, Francia, Malta e Lituania. I settori di tirocinio sono meccanica e meccatronica, elettronica ed elettrotecnica, automazione e robotica, pianificazione e progettazione, gestione e amministrazione aziendale, comunicazione e marketing, energia, ambiente e territorio, ricerca e sviluppo.
La borsa di studio ha un valore medio di circa 3.000 euro e copre le spese di viaggio, alloggio, corso di lingue, organizzazione del tirocinio e, parzialmente, le spese di vitto. Le partenze sono previste per il prossimo mese di aprile.
Grazie ai progetti Leonardo, vinti dalla Provincia di Reggio Emilia in questi ultimi anni, oltre 100 giovani residenti nel nostro territorio hanno usufruito di borse di studio per fare questa esperienza.
"Poter offrire ai giovani nuove opportunità formative e professionali, oltre che un'occasione di crescita individuale e di arricchimento personale, riteniamo possa essere una delle azioni che testimonia gli investimenti verso i giovani del nostro territorio" sostiene l'assessore all'istruzione Ilenia Malavasi.
"Valorizzare i nostri ragazzi e dare loro le migliori possibilità – aggiunge l'assessore - significa investire e scommettere su di loro, affinché possano trovare spazio nel nostro tessuto economico e diventare così i veri protagonisti della ripresa economica del nostro territorio".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)