Visualizza articoli per tag: Imprese

Domani 26 marzo iniziano i Giovedì dell'impresa: laboratori per informare e formare gli imprenditori -

Parma, 25 marzo 2015 -

Iniziano "I Giovedì dell'Impresa", un progetto di Confesercenti per informare e formare gli operatori, di piccole e grandi imprese circa le novità che stanno entrando nel mondo del lavoro e che coinvolgono le aziende nei loro diversi aspetti organizzativi, burocratici e amministrativi.
Circa dieci appuntamenti, uno al mese che affronteranno tematiche diverse: contratti di lavoro, aspetti fiscali, start up, sicurezza sul lavoro, legge di stabilità, accesso al credito, e-commerce, franchising, dipendenti e altre interessanti tematiche affrontate da professionisti interni ed esterni a Confesercenti.
Si inizia giovedì 26 marzo con il primo appuntamento dedicato "Il Jobs act, opportunità e implicazioni per le imprese con dipendenti" alle 15,30 nella sede di Via Spezia 52/1A.

Si parlerà in particolare della disciplina dei rapporti di lavoro, contratti a tempo determinato e indeterminato e regime di licenziamenti. Interverranno Lucia Silvagna, Vice direttore del Dipartimento di studi giuridici e sociali e Direttrice del Corso di perfezionamento in tecnica dei rapporti di lavoro e gestione delle relazioni industriali, l'avvocato Angelo di Monte e la consulente del lavoro Ilaria Zappacosta.
L'obiettivo è quello di far divenire questo percorso un appuntamento fisso perché le imprese possano essere davvero formate e informate e abbiano a disposizione esperti per avere confronti chiedere consulenze e domandare delucidazione. Saranno incontri semplici, veloci e soprattutto informativi.

«E' un periodo particolarmente tumultuoso, cambiano norme e regolamenti, ecco perché abbiamo deciso di mettere a disposizione professionisti per creare una mappa virtuale di aiuto alle imprese. Avere imprenditori informati è la base per creare e favorire occasioni di sviluppo e successo» dichiara Luca Vedrini direttore di Confesercenti.

INFO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - 0521/382611

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

Un'analisi quali-quantitativa del ricorso al credito delle Pmi alla base di un ciclo di incontri dedicato alla finanza organizzato dalle CNA di Modena e Bologna assieme alla società di consulenza Finimpresa Serfina -

Modena, 25 marzo 2015 -

Nel 2014 il 64% delle imprese ne ha fatto domanda, ma una su cinque si è sentita rispondere picche dalle banche, mentre il 12% ha sì ricevuto soldi, ma per meno della metà della cifra richiesta. Stiamo parlando dei finanziamenti, croce – quando servono – e delizia – quando si ricevono – di tanti imprenditori.
CNA ha cercato di monitorare l'andamento quantitativo e qualitativo delle richieste di finanziamenti attraverso un questionario inviato alle piccole e medie imprese e destinato anche a sviscerare il grado di conoscenza degli strumenti finanziari da parte degli imprenditori.

tab credito 004

tab credito 006

È emerso così che chi ha chiesto finanziamenti l'ha fatto per sostenere gli investimenti (nel 35,7% dei casi), ma soprattutto per esigenze di liquidità (61,9%).
Dato che è rafforzato da una considerazione: il 40% delle richieste di finanziamento per investimenti nell'Area Sisma, pure essendo stato ammesso al contributo a fondo perduto del 35%, non ha avuto seguito a causa delle difficoltà incontrate dalle imprese nel reperimento delle risorse necessarie a dar luogo agli investimenti previsti (la liquidazione del contributo, infatti, avviene solo dopo la presentazione delle fatture già pagate relative alle spese ammesse dal bando).

tab credito 008

tab credito 010

La scelta di non richiedere supporto alle banche, fatta da un'azienda su tre, è stata invece motivata dal costo dei finanziamenti (4,4%), dalla sfiducia per il futuro (21,7%), dal fatto di non aver programmato investimenti (26,1%) e, soprattutto, semplicemente per non averne bisogno (39,1%). In ogni caso solo un'azienda su cinque ha chiesto meno credito nel 2014 rispetto all'anno precedente.
In ogni caso, nonostante il credito sia un bisogno primario, quasi come se il denaro fosse ormai una materia prima per le aziende di ogni settore, la conoscenza degli strumenti finanziari non è diffusa come ci si potrebbe attendere. Solo il 29,7% degli intervistati, infatti, conosce altri strumenti di credito rispetto al finanziamento bancario, a cominciare dai minibond (noti solo al 15,4% degli imprenditori). Raddoppia la percentuale di chi conosce strumenti di finanza alternativa come fondi d'investimento, venture capital e private equity (34,4%), comunque utilizzati da una percentuale d'imprese ancora esigua (7,9%). Più o meno sulle stesse percentuali si muove la conoscenza dei finanziamenti erogati da Bei (la Banca Europea Investimenti) e Fei (Fondo Europeo Investimenti), noti al 31,2% del campione e utilizzati dall'8,9% di quest'ultimo.

Un'azienda su quattro, invece, conosce le opportunità fornite dal Fondo Centrale di Garanzia, mentre sono il 74,6% le imprese che hanno fatto ricorso ai Consorzi Fidi per avere accesso ai finanziamenti bancari.
Fortunatamente più elevata la percentuale di quegli imprenditori che conoscono il proprio rating bancario (85,9%), anche se rimane ancora troppo elevata la scarsa conoscenza (14,1%) di questo parametro e di come si determina, stante la sua importanza non solo nella determinazione dei costi dei finanziamenti bancari, ma anche per l'accesso a questi ultimi.

"L'indagine – ha commentato Giovanni Taddei, responsabile per Modena della società di consulenza finanziaria del Sistema CNA Finimpresa Serfina – denota il permanere delle difficoltà delle pmi per quanto riguarda l'accesso al credito, come testimonia anche l'andamento delle domande di finanziamento presentate dalle imprese di CNA Modena, che nel 2013 erano state 839 per 80.1 mln di euro mentre nel 2014 si sono praticamente dimezzate, arrivando a quota 438 per un ammontare di 39.9 mln di euro richiesti".

Di fatto, in un solo anno il 48% delle imprese di CNA Modena ha chiesto meno denaro agli istituti di credito. Pesano le assenze degli investimenti: le domande rispetto a questi ultimi, infatti, hanno rappresentato solamente il 20% del totale nel 2013 e il 18% nel 2014, cifre ben lontane dal 65% per cento fatto registrare in media nella prima decade degli anni Duemila. La maggior parte delle richieste di finanziamento è pervenuta per il sostegno della liquidità aziendale e per gli anticipi commerciali, vale a dire per pagare stipendi, tasse, contributi e fornitori. Il che significa che le imprese non riescono ad avere marginalità dall'attività corrente, quella che consentirebbe loro di rilanciare lo sviluppo della loro impresa puntando appunto su nuovi investimenti.

"Il mercato del credito – ha spiegato Taddei - è cambiato perché sono cambiate le regole cui le banche si devono adeguare: da Basilea 3, con le conseguenti problematiche patrimoniali degli istituti di credito, alle politiche del credito della Bce, il cui obiettivo è aiutare le imprese iniettando liquidità nel sistema tramite prestiti Bei e Fei, senza alleviare però il rigore patrimoniale e regolamentare imposto alle banche. L'effetto combinato di questa situazione è di rendere l'accesso al credito molto favorevole solo per una piccola percentuale d'imprese, in genere quelle che già ottengono il credito con più facilità".

Una situazione di cui le pmi devono tenere conto, per evitare che l'accesso al credito, da chiave fondamentale per rendere le imprese più competitive, diventi un'ulteriore criticità per le aziende di piccole e medie dimensioni. Una criticità che risulta evidente dai dati emersi dall'indagine Cna.

"I numeri evidenziati dalla nostra ricerca – ha detto Giorgio Carretti, presidente di CNA Industria Modena – rafforzano la nostra volontà di creare momenti formativi attorno a questi argomenti. Particolarmente importante sotto questo profilo è il ciclo d'incontri organizzato assieme ai colleghi di CNA Industria di Bologna dove parleremo di finanza alternativa e di ciò che a volte le banche non dicono rispetto a determinate opportunità di finanziamento".
"L'obiettivo – ha continuato Taddei – è quello di offrire agli imprenditori le informazioni e le conoscenze necessarie per muoversi tra le regole che normano l'accesso al credito e ai finanziamenti. Non solo: attraverso casi concreti l'obiettivo sarà anche quello di illustrare le nuove opportunità e le modalità innovative oggi percorribili per ottenere risorse finanziarie".

E' a partire da questa consapevolezza che le CNA Industria di Modena e Bologna, assieme a Serfina Finimpresa, hanno organizzato un ciclo d'incontri organizzato che partirà alla fine di marzo e proseguirà fino a maggio, un percorso intitolato "Credit 2.0: finanza e imprese, nuove regole e nuove opportunità per l'accesso al credito" che si snoderà su tre appuntamenti che si svolgeranno tra Modena e Bologna.
Si comincerà proprio all'ombra della Ghirlandina, presso la Sala Arcelli della CNA provinciale di Modena (in via Malavolti), dove martedì 31 marzo alle 19, dopo i saluti di Giorgio Carretti e del presidente nazionale di CNA Industria, Alfeo Carretti, si analizzeranno i sistemi di pagamento europei e le possibilità di approvvigionamento finanziario offerte da Bei e Fei.

Nell'appuntamento successivo, in programma giovedì 9 aprile alle 19 presso la Sala dei Grassoni del Castello di Vignola, messa gentilmente a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola, si parlerà invece delle due facce dell'accesso al credito, ovvero delle garanzie delle imprese e del patrimonio degli istituti di credito.
La serata conclusiva si terrà martedì 12 maggio, sempre alle 19, presso villa Guastavillani, a Bologna, sede della prestigiosa Business School della città felsinea, dove sarà sviluppato il tema della finanza alternativa, dai minibond alla quotazione di borsa, senza tralasciare i fondi d'investimento, per analizzarne costi e opportunità.

"Con questo ciclo d'incontri – ha concluso Giorgo Carretti – vogliamo dare una prima risposta ai bisogni delle imprese industriali, convinti che imprenditori un po' più consapevoli possono aiutare loro stessi e l'intero sistema creditizio, oltre che tutto il territorio. In termini di maggiore solidità e capacità di gestione".

L'iniziativa è organizzata dalle CNA di Modena e Bologna, insieme alla società di consulenza finanziaria Finimpresa Serfina e con il supporto di Carisbo, Bologna Businesss School e Gruppo Kon & Merchant.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione sul sito www.mo.cna.it 
Per informazioni è possibile contattare Serfina Finimpresa, tel. 059 2517.60

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

 

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Come risparmiare sui costi energetici attraverso la conoscenza dei propri profili di consumo: casi concreti e una tavola rotonda in un seminario di CNA Modena organizzato nell'ambito del progetto europeo Co-Efficient -

Modena, 23 marzo 2015 -

CNA Modena organizza un convegno, con la collaborazione di Schneider Electric, per illustrare le opportunità concrete che una corretta gestione dell'energia può portare alle singole imprese e all'intero territorio.
Si tratta di un incontro che rientra nelle iniziative di Co-Efficient, un progetto europeo che coinvolge, oltre all'Italia, Croazia, Slovenia, Francia e Spagna, finalizzato a sensibilizzare le piccole e medie imprese ai temi del risparmio energetico attraverso azioni di monitoraggio e formazione.

L'appuntamento, è fissato per domani, martedì 24 marzo dalle ore 15.30 presso la Camera di Commercio di Modena. Dopo i saluti di Paolo Vincenzi, vice presidente provinciale di CNA Modena, Elisa Valeriani (presidente ERVET, Ente regionale per la valorizzazione del territorio) che inquadrerà il tema nell'ambito della politica europea su clima ed energia, mentre Vittorio Chiesa, del Politecnico di Milano, presenterà invece il rapporto sull'efficienza energetica 2014, dove verranno mostrati i risultati raggiunti ma anche i principali limiti riscontrati negli interventi di efficienza energetica. Nella seconda parte del seminario, attraverso casi di studio, verrà evidenziato come con un corretto approccio alle risorse energetiche offra risultati davvero importanti per l'economia nel suo complesso, con importanti risparmi economici. A cominciare dalle soluzioni ECS (Energy Control Service) che sono il modo migliore per iniziare a fare efficienza energetica, monitorando i consumi per intervenire poi sugli sprechi e efficientare l'approvvigionamento.

Infine il programma prevede una tavola rotonda dal titolo "la rivoluzione energetica ... un gioco di squadra", dove CNA, Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile, Ordini, Collegi e SINERGAS si confronteranno con le istituzioni – il sindaco di Modena e Presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli e dall'Assessore Regionale alle attività produttive ed economia verde Palma Costi, sotto la regia del giornalista scientifico del SOLE24ORE Maurizio Melis, autore della trasmissione radiofonica Mr. Kilowatt.

Obiettivo della serata è fornire quella comune e condivisa consapevolezza che deve rappresentare il valore aggiunto della nostra comunità, per comprendere appieno le opportunità che l'efficienza energetica può concretamente offrire alle imprese del nostro territorio.
Ai partecipanti, saranno riconosciuti crediti formativi: rispettivamente tre per i periti industriali e due per i geometri. Per l'iscrizione www.mo.cna.it

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Le Associazioni di riferimento di rete Imprese: "Provvedimento incomprensibile". Dal 1 luglio 2015 gli immobili produttivi e civili distrutti o inagibili a causa del sisma, saranno nuovamente assoggettati all'Imu. -

Modena, 20 marzo 2015 -

Dispiace constatare che a volte la mano destra del Governo non sa quello che sta facendo la sinistra. Non c'è altro modo, secondo le Associazioni di riferimento di rete Imprese – Cna, Lapam, Confesercenti e Confcommercio - per commentare un comma della Legge di Stabilità che stabilisce che a partire dal 1 luglio 2015 gli immobili produttivi e civili distrutti o inagibili a causa del sisma, saranno nuovamente assoggettati all'Imu, anche se in misura ridotta del 50%.

In altre parole, anche se un immobile non è ancora agibile, a partire dal prossimo mese di luglio su quest'ultimo dovrà comunque essere pagata l'Imu, come se non dovesse bastare il fatto che dall'anno fiscale 2014 anche i fabbricati inagibili – non si sa come – concorrono alla formazione del reddito.

Si tratta di un provvedimento incomprensibile, anche perché l'esclusione dall'imu non configura certo un "aiuto di stato". Di certo c'è che in questo modo un bene non disponibile – condizione in questo caso certificata da un'esplicita ordinanza – viene tassato, a partire dalla presunzione che, non si sa come, questo contribuisca a portare a reddito.

A prescindere dall'evidente incongruenza di questa considerazione, rimane l'amarezza di constatare come a fronte di positivi interventi come la proroga dell'inizio di restituzione del prestito per il pagamento delle imposte, intervengano norme come quella richiamata, che impongono a chi non abita la propria casa perché ancora inagibile o a chi non può lavorare nel proprio laboratorio, negozio od officina, di pagarci le imposte, quasi si trattasse di una compensazione dei mancati introiti.
Sarà cura delle Associazioni di Rete Imprese Italia coinvolgere gli amministratori locali e i parlamentari modenesi per tentare di trovare le strade più opportune per evitare questa vera e propria vessazione. Perché non si può definire altrimenti la pretesa di tassare ciò che è inutilizzabile.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Firmato nei giorni scorsi dalle Associazioni di Rete Imprese e l'Inps un protocollo con l'obiettivo di agevolare le relazioni fra l'istituto e le Associazioni -

Modena, 19 marzo 2015 -

Le Associazioni di Rete Imprese Italia – Cna, Lapam, Confesercenti e Confcommercio – hanno firmato nei giorni scorsi un protocollo d'intenti con l'INPS di Modena, con l'obiettivo di agevolare le relazioni fra l'istituto e le Associazioni attraverso una serie di impegni reciproci in grado di avere effetti positivi sul lavoro elle imprese, ad incominciare dalla velocizzazione nella soluzione di eventuali problemi che coinvolgano queste ultime.

In particolare, il protocollo stabilisce tempi certi nell'organizzazione di tavoli tecnici per l'esame di problemi specifici, una gestione "personalizzata" degli appuntamenti attinenti a questioni di merito, l'utilizzo di adeguati strumenti informatici.
"Si tratta – hanno commentato i presidenti delle quattro Associazioni e il Direttore Provinciale dell'Inps, Francesco Cimino – del tentativo di dare risposte concrete ai bisogni delle imprese, che necessitano di risposte tempestive ai problemi relativi alla gestione amministrativa delle imprese, un ambito nel quale ricadono a pieno titolo i rapporti con l'istituto.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Cresce la provvista pubblica per il Fondo energia: al via finanziamenti a tasso agevolato, realizzato con risorse Por Fesr, destinati alle pmi. Ammesse spese fino a 1 milione di euro. L'assessore regionale Palma Costi: "Puntiamo a promuovere la nascita di nuove imprese operanti nel campo della green economy" -

Parma, 19 marzo 2015 –

Ben 16 milioni di euro per le imprese emiliano romagnole per i progetti green. Passa, infatti, dal 40% al 70% la provvista pubblica di finanziamento per il Fondo energia, realizzato con risorse Por Fesr 2007-2013, destinato a sostenere l'efficienza energetica e lo sviluppo di fonti rinnovabili nelle piccole e medie imprese dell'Emilia-Romagna. Inoltre è esteso a sette anni della durata massima del finanziamento, in precedenza fissata a 4 anni.


«L'obiettivo del fondo è quello di incrementare gli investimenti delle imprese destinati a migliorare l'efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Questo – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi - attraverso la produzione o l'autoconsumo, oltre all'utilizzo di tecnologie che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Puntiamo a promuovere la nascita di nuove imprese operanti nel campo della green economy, incentivare gli investimenti immateriali per l'efficienza energetica dei processi, oppure a ridurre il costo energetico incorporato nei prodotti».


Il fondo concede finanziamenti agevolati con provvista mista, da un minimo di 20 mila euro e fino a un massimo di 1 milione di euro per progetto (soglie fissate, in precedenza, rispettivamente a 75 mila e 300 mila euro). Sono ammissibili le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2013, secondo la data indicata in fattura. Possono accedere al fondo le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell'industria, dell'artigianato e dei servizi alla persona con sede produttiva in Emilia-Romagna.


Diverse le banche convenzionate con il fondo: tutte le Banche di Credito cooperativo dell'Emilia-Romagna, la Banca Popolare dell'Emilia-Romagna, il Banco Popolare (che comprende l'ex Banco di San Geminiano e San Prospero e l'ex Banca Popolare di Lodi).
 Dal punto di vista tecnico, il costo della provvista pubblica, che incide per il 70% sul tasso del finanziamento, è pari allo 0%; per cui, agli attuali valori di Euribor, corrisponderebbe a un Taeg per le imprese sul finanziamento complessivo non superiore al 1,5% per l'intera durata del finanziamento.

La possibilità di presentare on line le domande per il Fondo Energia è stata riaperta lo scorso 2 marzo secondo le modalità definite dalla delibera 94/2015. 
Il fondo è gestito dal raggruppamento temporaneo d'imprese Fondo energia, formato dai Confidi regionali Unifidi-Fidindustria.


Sul sito www.fondoenergia.eu sono disponibili le informazioni sul fondo e il modulo per la presentazione on line delle domande.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Venerdì, 13 Marzo 2015 12:16

Russia, atteggiamento controproducente

Giorgio Carretti, presidente di CNA Industria Modena, pone l'accento con preoccupazione sulle crescenti difficoltà nei rapporti commerciali con la Russia e il ruolo dell'Europa: "Le tensioni internazionali complicano la vita alle imprese modenesi." -

Modena, 13 marzo 2015 -

Poco meno di 300 milioni di euro all'anno: tanto vale il mercato russo per le imprese modenesi. "Magari meno di altri, ma le potenzialità sono elevatissime, soprattutto per le produzioni made in Modena, come la moda. Basti pensare che solo nella città di Mosca c'è un mercato di 24 milioni di persone molto interessate alla qualità delle nostre produzioni". E' la denuncia di Giorgio Carretti, presidente di CNA Industria Modena, che pone l'accento con preoccupazione sulle crescenti difficoltà nei rapporti commerciali con la Russia.

"Basti pensare – continua Caretti che alcuni progetti che riguardavano appunto il mercato russo hanno subito un brusco rallentamento, prima a causa delle tensioni politiche sfociate nelle reciproche sanzioni commerciali, poi per la svalutazione del rublo che ha determinato un aumento del costo dei prodotti italiani di circa il 30%".

Si tratta, secondo i piccoli industriali di CNA, di un problema rilevante perché i tempi di accesso al mercato sono determinanti, al pari dei margini di guadagno, nelle azioni di penetrazione sui mercati esteri. "In altre parole – continua Carretti – occorre fare presto se vogliamo conquistare posizioni su questo mercato. Purtroppo, però, l'atteggiamento della diplomazia europea sembra di non tener conto non solo di queste implicazioni. Un dubbio credo sia lecito: ha senso per l'Europa svenarsi per alimentare tensioni che non solo rappresentano un fattore di contrasto interno, ma che rappresentano anche un fattore di debolezza per la stessa Europa?"

"Stiamo perdendo opportunità – conclude il presidente degli industriali di CNA Modena – probabilmente senza nemmeno sapere bene cosa stiamo facendo e le implicazioni del nostro atteggiamento, non solo rispetto ai rapporti Europa-Russia, ma anche relativamente alle logiche di quelle nazioni. Chiediamo all'Italia, che vanta anche il ruolo di Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, di intervenire per evitare un muro contro muro che avrebbe come solo risultato quello di danneggiare tutte le parti in gioco, compreso quelle che si vorrebbero cercare di aiutare".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

L'incontro tra Giuseppe Forlani e i vertici delle Associazioni dell'artigianato di Parma è avvenuto ieri mattina. Tra i temi portati all'attenzione del Prefetto, i problemi delle imprese derivanti dall'abusivismo e quelli legati all'applicazione di reverse charge e split payment -

Parma, 13 marzo 2015 -

I vertici di CNA Parma e di Confartigianato Imprese Apla hanno incontrato ieri mattina il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani. La delegazione era composta dai rispettivi Presidenti (Gualtiero Ghirardi e Leonardo Cassinelli) e Direttori (Domenico Capitelli e Alberto Bertoli).

Un incontro che le Associazioni dell'artigianato hanno ritenuto necessario, per portare all'attenzione del Prefetto temi che preoccupano fortemente gli imprenditori: dai disagi che derivano dall'applicazione di reverse charge e split paymentper come attualmente previsti dalla Legge di stabilità, al grave problema legato all'abusivismo e alle attività illegali in un contesto che vede la nostra provincia arrancare.

I dati economici sono ormai noti per dimostrare, nel caso ce ne fosse bisogno, che Parma sta soffrendo: il comparto artigiano ha registrato una forte diminuzione delle imprese iscritte all'Albo, siamo passati dalle 15.710 imprese iscritte nel 2006 alle 13.226 di fine 2014 (- 2.484), la Cassa edile ha visto diminuire nel periodo 2013/2014 di 228 unità le imprese iscritte (- 24,6%) e di 1.668 il numero dei lavoratori (- 27,2%) e delle ore lavorate (-27,9%), la cassa integrazione è stata utilizzata nel 2014 per oltre 2 milioni di ore.
In questo contesto di generale difficoltà i due provvedimenti contenuti nella Legge di Stabilità 2015, lo "Split Payment" e l'allargamento del "Reverse charge" a talune attività o a prestazioni di esse, vanno ad aggravare una situazione già per se stessa di grave difficoltà.

È stato ampiamente trattato anche il tema della legalità e dell'abusivismo, un problema che spesso si presta a considerazioni non sempre corrette, arrivando a volte ad accostare la lotta o la richiesta di lotta all'abusivismo all'idea di intolleranza, non comprendendo invece che il fenomeno oltre che danneggiare le imprese regolari, molto spesso cela pericolose connivenze con la criminalità organizzata.

Durante l'incontro si è parlato anche dei cosiddetti "concordati in bianco", che in questi ultimi anni hanno subito una notevole accelerazione e sono trasversali alla maggior parte delle attività imprenditoriali. Imprese, anche se formalmente regolari, che operano scorrettamente sul mercato portano a una destabilizzazione del sistema in termini di concorrenza sleale. Modus operandi che sta mettendo in crisi, facendo fallire o rendendo marginali le aziende storiche del territorio che hanno sempre operato in maniera regolare. Il mondo dell'artigianato e della piccola impresa vuole essere messo nelle condizioni di poter operare senza angosce, in un clima di serenità e di concorrenza leale e si augura che tale aspirazione non possa rimanere solo un desiderio ma sia prima di tutto un diritto.

L'incontro si è concluso proficuamente e il Prefetto ha sottolineato che le istituzioni sono vicine agli imprenditori confermando che presto sarà riattivato il tavolo di concertazione con le Associazioni di categoria.

(Fonte: ufficio stampa APLA Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

Fatturazione elettronica verso la PA obbligatoria dal 31 marzo. La Camera di commercio ha presentato il nuovo servizio online in aiuto alle piccole imprese -

Parma, 10 marzo 2015 -

Dal 31 marzo prossimo scatta l'obbligo di fatturazione elettronica per le imprese che forniscono beni e servizi alla pubblica amministrazione.
Si tratta di un obbligo di legge che cambierà i rapporti tra PA e fornitori consentendo al sistema Paese di crescere in consapevolezza e controllo della spesa pubblica e alle piccole e medie imprese di scoprire l'efficienza del digitale e la semplicità della procedura, oltre a risparmiare una cifra media annua che l'Agenzia per l'Italia Digitale stima in circa 500 euro.

La Camera di commercio di Parma, con un seminario pubblico svoltosi lo scorso 25 febbraio, ha presentato alle aziende e ai professionisti del territorio le nuove modalità con le quali i fornitori devono rapportarsi con la Pubblica Amministrazione.
L'incontro è stato anche l'occasione per far conoscere il nuovo servizio base per la fatturazione elettronica espressamente dedicato alle piccole e medie imprese iscritte alle Camere di commercio che abbiano rapporti di fornitura con le Pubbliche Amministrazioni. Si tratta di una applicazione on line molto semplice e totalmente gratuita, accessibile dal sito della Camera di commercio oppure direttamente dalla piattaforma fattura-pa.infocamere.it  che fornisce contenuti informativi sulla fatturazione elettronica e soprattutto consente la gestione a norma di un limitato numero di fatture nell'arco dell'anno nei confronti della P.A.. E' stata messa a punto dal sistema camerale in collaborazione con l'Agenzia per l'Italia digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unioncamere e Infocamere.

Questo nuovo servizio – sottolinea il presidente Andrea Zanlari - è un segnale dell'impegno di tutte le Camere di commercio nell'agevolare e accompagnare le imprese nel processo di transizione verso l'utilizzo delle tecnologie digitali, in una strategia pubblica di inclusione digitale. Il nostro obiettivo è che tutti arrivino "pronti" alla scadenza del 31 marzo e nessuno perda occasioni di business e di miglioramento della propria competitività. Dal nuovo obbligo scaturiranno senz'altro benefici per il Paese: la fatturazione elettronica consentirà infatti un'importante attività di monitoraggio e controllo della finanza pubblica e darà impulso alla digitalizzazione delle piccole e piccolissime imprese".

Al servizio si accede previo riconoscimento del titolare dell'impresa tramite la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), strumento introdotto dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) per l'accesso telematico ai servizi della PA, consentendo la compilazione del documento contabile, l'individuazione della PA destinataria, la firma digitale, l'invio e relativa conservazione a norma.
Nel corso degli ultimi 3 anni la Camera di commercio di Parma ha già rilasciato agli imprenditori 7.000 certificati di firma digitale. Chi ne fosse ancora sprovvisto potrà ottenerli rivolgendosi allo sportello della Camera di commercio (per appuntamenti: tel 0521 210214 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

La fatturazione elettronica

Per fatturazione elettronica si intende la possibilità di emettere e conservare le fatture nel solo formato digitale, così come viene indicato nella Direttiva UE n. 115 del 20 dicembre 2001 e introdotta in Italia dal Decreto Legislativo di recepimento del 20 febbraio 2004 n. 52 e dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 23 gennaio che stabilisce le "Modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto".

La Finanziaria del 2008 impone che ogni fattura destinata alle PA debba essere emessa in formato elettronico in modo da poter transitare per il Sistema di Interscambio nazionale, istituito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e gestito da Sogei S.p.A. (come stabilito dal Decreto del 7 Marzo 2008), attraverso il quale transitano i flussi di documenti contabili tra i fornitori e le Pubbliche Amministrazioni e permette un'importante attività di monitoraggio e controllo delle finanze pubbliche anche per rendere più efficienti i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione.

Il nuovo standard elettronico è regolamentato dal Decreto interministeriale del 3 aprile 2013 numero 55, che oltre a stabilire le regole in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica, ha fissato al 6 giugno 2014 la data di entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica verso i Ministeri, le Agenzie fiscali e gli Enti previdenziali; il Decreto Irpef 2014 ha successivamente fissato al 31 marzo 2015 la scadenza per tutte le altre Pubbliche Amministrazioni, tra cui anche le Camere di Commercio.

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

Nel giorno dedicato alla Festa della Donna nella Cappella del Duca a Fontevivo le testimonianze di donne che fanno artigianato e imprenditoria sul territorio, seguite dall' omaggio musicale della soprano Ivanna Speranza -

Parma, 9 Marzo 2015 –

Hanno età e vissuti diversi, diversi sono anche i settori in cui operano e i percorsi attraverso i quali ci sono arrivate. Una cosa, però, le accomuna tutte: la grinta, la fiducia in se stesse e il coraggio di non farsi fermare dagli ostacoli.
Le testimonianze delle tante donne che si sono raccolte ieri nella Cappella del Duca a Fontevivo per parlare di impresa al femminile l'hanno sottolineato con chiarezza: avere un progetto in cui credere e un contesto favorevole è importante. Lo hanno ricordato Patrizia, che a Fontevivo ha un piccolo supermercato, Cristina, titolare di una pizzeria, Letizia, che aveva studiato lingue e voleva girare il mondo ma poi ha incontrato Andrea e insieme hanno creato un ristorante-albergo, e Nunzia, che insieme alle sorelle ha messo su un team di hair-stylist che richiama clienti da tutta la provincia e anche da Parma.

Aiuta soprattutto credere in se stesse e in quello che si è capaci di fare: Romea quando ha cominciato, anni fa, nel settore dei marmi si è scontrata con un ambiente molto refrattario alle donne. "Allora c'era una naturale diffidenza nei confronti di una donna imprenditrice – ha raccontato –. Oggi una donna imprenditrice è apprezzata e stimata: c'è stato un cambiamento epocale nell'atteggiamento e questo deve darci più motivazione a proseguire".
Miriam era tra le più giovani in Italia, quando sette anni fa prese in mano la gestione della farmacia comunale. "Avevo da poco terminato gli studi. Ho avuto la fortuna di trovare un ambiente ben disposto verso una donna, per di più giovane. Se devo dare un consiglio è quello di avere la forza di credere nelle proprie idee, senza timori".

La testimonianza di queste donne ha dato forma concreta alle cifre elencate dall'assessore Raffaella Pini che, in apertura dell'incontro, ha ricordato tra l'altro come sul territorio fontevivese delle 248 aziende presenti una percentuale molto alta è guidata o co-gestita da donne e, citando il ministro Gian Luca Galletti, ha sottolineato come nella nuova agricoltura, quella d'eccellenza che sarà protagonista dell'Expo 2015, un imprenditore su tre sia una donna. "Le donne sanno mettersi in gioco – ha detto – investire con generosità tempo ed energie ed eccellere, anche creando nuove attività, conciliando ogni giorno lavoro e famiglia. E, soprattutto in tempi così difficili, abbiamo voluto parlare di questo tema oggi per sottolineare la vicinanza e la collaborazione dell'Amministrazione all'impresa al femminile".

In ultimo è arrivata anche la testimonianza della soprano Ivanna Speranza, che ha cantato per il pubblico presente due arie, accompagnata da un piccolo gruppo di musicisti. Un'infanzia difficile a Cordoba, sua città natale, poi la partenza dall'Argentina e l'arrivo in Italia per proseguire gli studi di canto. Gli incontri e le collaborazioni con personalità eccezionali come Pavarotti, Domingo e Carreras. "I limiti – ha detto – se ci sono, non sono quelli che pensiamo noi. Quindi non poniamoceli noi stesse".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Fontevivo)

Pubblicato in Cronaca Parma