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Sale bene comunque la presenza nei servizi di supporto alle imprese. Sono solo 17 su 100 le imprese femminili reggiane, contro una componente imprenditoriale femminile nazionale di quasi il 22%.

Reggio Emilia 17 agosto 2015 - Sono cresciute di 40 unità nei primi sei mesi del 2015 e hanno raggiunto quota 9.690 le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia.
Pur registrando una lieve crescita nel primo semestre dell'anno (+0,4%), le imprese che possono vantare una donna al vertice o un partecipazione femminile maggioritaria, però, rappresentano ancora una quota contenuta nel panorama imprenditoriale reggiano. La provincia di Reggio Emilia, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio, si colloca infatti al terz'ultimo posto della graduatoria per tasso di femminilizzazione delle province italiane, precedendo solo Monza e Brianza e Milano.
Sono solo 17 su 100 le imprese femminili reggiane, contro una componente imprenditoriale femminile nazionale di quasi il 22%, con punte che superano il 30% in province come Benevento e Avellino.

 

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In molti settori di attività economica, tuttavia, la partecipazione femminile è ben più alta: supera il 50% delle imprese della provincia di Reggio Emilia che operano nelle altre attività dei servizi, in particolare quelli legati alla persona. La vocazione all'accoglienza e alla cura, così tipica dell'universo femminile, si riflette anche in altri settori ad alto tasso di partecipazione delle donne d'impresa, come la sanità e l'assistenza sociale, in cui il tasso di femminilizzazione del tessuto produttivo provinciale segna valori superiori ad un terzo dell'intero settore; nel caso dei servizi di assistenza sociale sia residenziale che non residenziale supera addirittura il 40%.

La presenza femminile è superiore al 30% nell'attività di gestione di alloggi (50 imprese femminili su 161 totali), in particolare strutture non alberghiere come bed and breakfast, alloggi per le vacanze, ostelli e rifugi montani, e sfiora un terzo nel settore della ristorazione (914 su 3.063).

 

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La forte presenza femminile, però, non si limita solo ai servizi alla persona. Le donne reggiane trovano spazio anche in tutte quelle attività di supporto alle imprese come le attività legali e di contabilità, settore nel quale un'impresa su quattro è gestita da donne, oppure in attività professionali, scientifiche e tecniche come design di moda o disegnatori grafici, traduzione ed interpretariato, pubblicità e ricerche di mercato o finanziarie e assicurative, nelle quali la presenza femminile raggiunge circa il 20% del totale.

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Sono inoltre 2.510 le imprese del commercio che possono vantare la presenza di una donna al timone, il 22,5% del totale aziende del settore; percentuale leggermente inferiore e pari al 21,2% le imprese femminili in agricoltura.

Piccole imprese più esposte al fenomeno del ritardo nei pagamenti

Modena, 14 agosto 2015. Un'indagine di Cribis D&BT ha evidenziato come le aziende emiliano-romagnole siano le più puntuali nell'onorare i propri debiti: il 46,6%, infatti, paga con regolarità, contro una media nazionale del 36,3%. Anche il dato dei ritardi è positivo rispetto a quello medio: 30 giorni, cioè l'8,9%, contro il 15,7% nazionale.

Particolarmente virtuose sembrerebbero essere le aziende modenesi, le più affidabili, visto che le soglie di puntualità di queste ultime vanno oltre il 48%.
"In realtà – osserva Umberto Venturi – non so se ci si possa rallegrare per i risultati di un'indagine che testimonia come le imprese che adempiono con onestà i propri impegni contrattuali siano meno della metà. E ancora più preoccupante il fatto che a pagare lo scotto di questa situazione siano le imprese più piccole, le più virtuose nel rispetto dei pagamenti (con una puntualità del 48,8%), ma quelle che allo stesso tempo presentano il dato più alto di ritardi gravi".

Una situazione aggravata dal fenomeno dei fallimenti e dei concordati, che ancora una volta incide in mood più pesante sulle realtà più piccole. "Purtroppo – osserva il presidente di CNA – non sono pochi i casi di aziende messi in difficoltà, a volte costrette anche a chiudere, a causa di questo istituto".

Un istituto introdotto già nel 1942 e ripetutamente modificato, quello che raccoglie oggi le critiche di Umberto Venturi. Se, infatti, questa procedura concorsuale dovrebbe servire per evitare il fallimento di un'impresa attraverso accordi con i propri creditori, oggi del concordato se ne fa spesso un uso distorto, finalizzato più a penalizzare i creditori che ad affrontare vere e proprie situazioni di crisi.

"Il problema – sottolinea Venturi – non è quando questo passo lo si fa per aziende davvero in crisi, ma quando il concordato maschera la prosecuzione dell'attività aziendale attraverso la costituzione di nuove realtà produttive, che assorbono le sole attività profittevoli della società precedente, lasciando il cerino, cioè i crediti in gran parte insoluti, in mano ai creditori. Si tratta di un comportamento sempre più frequente, che configura un approccio riprovevole da parte di quegli imprenditori che utilizzano il concordato in questo modo".

Negli ultimi anni, infatti, questa procedura è stata frequentemente utilizzata in modo sleale da imprese in difficoltà a scapito di fornitori di beni e servizi, soprattutto artigiani, micro e piccole imprese. "Per questo motivo – continua Venturi – abbiamo apprezzato i correttivi alla procedura di concordato dal Decreto fallimenti passato alla fiducia della Camera qualche giorno fa. In particolare, guardiamo con interesse alle disposizioni mirate ad accrescere la trasparenza nell'intera procedura concorsuale: la facoltà concessa ai creditori di presentare proposte di concordato alternative a quelle dei debitori; l'introduzione di requisiti più stringenti nella nomina del curatore e nella proposta di concordato preventivo, chiamato a soddisfare almeno il 20 per cento dei crediti chirografari".

Nel passaggio al Senato, però, Cna chiede di rafforzare ulteriormente l'impianto del decreto, introducendo vincoli più stringenti in caso di cessione o di conferimento in altra società, come il divieto di partecipare alla newco per soggetti riconducibili all'impresa che chiede l'ammissione al concordato, evitando che il debitore possa riprendere in maniera fraudolenta l'attività a danno dei creditori.

Giovedì, 13 Agosto 2015 09:39

Emilia Romagna, oltre la recessione

Piccoli passi verso una possibile ripresa. +1.747 imprese rispetto a marzo.

Bologna 13 agosto 2015 -

Nel secondo trimestre dell'anno, in Emilia-Romagna, le imprese attive aumentano di 1.600 unità (+0,4 per cento) rispetto al trimestre precedente, un incremento contenuto. Segno più per commercio (+419) e i servizi di alloggio e ristorazione (+392 unità).

Quasi ferme le costruzioni, al palo la manifattura. Aumentano ditte individuali (+924) e società di capitale (+849), in calo le società di persone (-199).

Barometro in lieve rialzo all'anagrafe delle imprese emiliano-romagnole, nel secondo trimestre del 2015. E' quanto emerge dall'analisi dei dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna sulla base della rilevazione di InfoCamere.

La stagionalità è favorevole, ma permangono ancora, seppur attenuati, gli effetti della grave recessione trascorsa.

Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono risultate 463.168 a fine giugno, 1.747 in più (+0,4 per cento) rispetto a fine marzo. L'incremento è relativamente limitato, superiore solo a quelli registrati nello stesso trimestre del 2009 e del 2013. A livello nazionale l'aumento è risultato lievemente più ampio (+0,5 per cento). Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le iscrizioni (6.864) sono leggermente aumentate, le cessazioni (5.145) sono salite nella stessa misura assoluta. Entrambi i dati sono prossimi ai minimi dell'ultimo decennio.
Il dato delle imprese attive rende l'effettiva capacità della base imprenditoriale. A fine giugno, le imprese attive erano 411.838. anche in questo caso l'incremento congiunturale rilevato (1.600 unità, +0,4 per cento) è relativamente limitato, non va oltre la soglia delle 2.000 imprese, non più superata ormai da tre anni.

I settori di attività economica che più hanno concorso a determinare la crescita sono commercio (+419 unità, +0,4 per cento) e i servizi di alloggio e ristorazione (+392 unità, +1,3 per cento). In aumento le attività dei servizi per edifici e paesaggio (imprese di pulizie) e di supporto per le funzioni d'ufficio e alle imprese. Solo in lievissima crescita le imprese delle costruzioni (+0,1 per cento), ferma la manifattura, in leggero calo trasporto e magazzinaggio.

L'andamento per forma giuridica
La crescita della base imprenditoriale è stata determinata, in primo luogo, da un aumento delle ditte individuali (924 unità, +0,4 per cento) e quindi da una forte crescita delle società di capitale (849 unità, +1,0 per cento), la più elevata rilevata nello stesso trimestre negli ultimi sette anni.

A quest'ultima ha contribuito la forte attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che motiva altresì una flessione delle società di persone (-199 unità, -0,2 per cento), che appare ampia, data la stagionalità favorevole e senza precedenti, eccezion fatta per il secondo trimestre del 2008.

Un commento
Gli andamenti osservati manifestano ancora gli effetti della dura e lunga crisi.

I segnali recenti indicano che, dopo la recessione è ora possibile una ripresa, nonostante il ritardo con cui questi si manifestano sulla demografia delle imprese. La base imprenditoriale ha subito però una pressione senza precedenti, che avrà effetti strutturali permanenti.

(Fonte Unioncamere Emilia Romagna)

Pubblicato in Economia Emilia
Martedì, 04 Agosto 2015 12:18

Modena celebra il suo "Tax free day"

Domani l'ultimo giorno in cui i nostri imprenditori lavoreranno per il fisco. Le imposte nella nostra provincia si mangiano il 63,5% del reddito d'impresa.-

Modena, 04 agosto 2015 -

La notizia non è nuova, nel senso che lo studio di CNA Nazionale dal quale trae origine è datato aprile, ma suscita comunque un certo scalpore notare che domani, mercoledì 5 agosto, sarà l'ultimo il giorno in cui i piccoli imprenditori modenesi lavoreranno per pagare le tasse. Sì, perché le imposte nella nostra provincia si mangiano il 63,5% del reddito d'impresa.
C'è chi sta peggio – tra tutti gli imprenditori bolognesi - ma anche chi sta meglio (quelli reggiani, ad esempio). In ogni caso non si tratta di una classifica particolarmente lusinghiera:

la tassazione 2015 nelle città emiliano-romagnole

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A fotografare l'andamento della tassazione complessiva è l'Osservatorio permanente della Cna Nazionale sulla tassazione delle Pmi, curato dal Centro Studi Cna e dal Dipartimento politiche fiscali. Al centro dell'analisi, l'andamento della tassazione locale e nazionale tra il 2011 e il 2015, sulla base di una simulazione riferita a una impresa manifatturiera rappresentativa del tessuto economico italiano (nel caso specifico, un'azienda individuale con quattro operai e un impiegato, operante in un laboratorio artigiano di 250 metri quadrati, con un negozio destinato alla vendita di 175 mtq e relativi macchinari e arredamenti, oltre che di un automezzo).
A Modena scopriamo così che in cinque anni il peso dell'Imu più la Tasi è aumentato di oltre 80 punti percentuali, l'addizionale comunale Irpef di un decimo (più o meno l'aumento fatto registrare dall'addizionale regionale rispetto all'anno scorso). Le buone notizie arrivano dal sensibile calo dell'Irap, che si è più che dimezzata. E' proprio grazie all'intervento sull'Irap se il reddito netto disponibile di questa impresa campione (di cui si ipotizzano ricavi per 431mila euro, costi del personale per 165mila, costo delle materie prime per 160.000, altri costi ed ammortamenti per 56mila con un reddito ante-imposte di 50mila euro), rispetto al 2014 sia in aumento del 5,5% (mentre su base quinquennale la perdita si attesta al 3,6%).

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Numeri che consentono a Modena di collocarsi nelle zone di bassa classifica, per una volta quelle "migliori", perché è nella coda della graduatoria che troviamo le città più virtuose.
La classifica, stilata su 113 città, ci vede, infatti, all'81esimo posto, dietro, in termini di economicità, alle sole Ferrara (90esima) e Reggio Emilia (99esima).

A livello nazionale, nel 2015 la media del peso fiscale complessivo sulle piccole imprese si attesterà al 62,2%, in leggerissimo miglioramento rispetto al 2014: un calo dell'1,7% insufficiente a portare il valore della tassazione a quel 59,2% raggiunto nel 2011, l'anno zero del federalismo fiscale. Peraltro questa diminuzione va ascritta interamente all'abolizione della componente lavoro dell'Irap.

Tante, invece, le differenze tra le diverse città a causa dell'elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi, e dalle forti differenze della tassazione sui rifiuti solidi urbani, la Tari. A Reggio Calabria, la città prima nella classifica 2015 per fiscalità, il Total Tax Rate tocca il 74,9% (percentuale che costringere gli imprenditori calabresi a versare il fisco quanto prodotto sino al 29 settembre), Bologna è seconda posizione con il 72,9% davanti a Napoli (71,9%), Roma (che l'anno scorso deteneva il poco invidiabile primato), con il 71,7%. Quinta Firenze con il 70,9%. All'opposto, i comuni più virtuosi, si fa per dire, sono Cuneo (dove il Total Tax Rate si ferma al 54,5%, e dove le tasse si "mangiano" il lavoro dell'impresa sino al 17 luglio), Gorizia (55,2%), Sondrio e Belluno (55,3%), Udine (55,7%).

"Sono numeri – commenta Umberto Venturi, presidente della CNA di Modena – che testimoniano come le vere emergenze del nostro Paese, per ciò che riguarda la politica economica, siano due: il lavoro e il fisco, appunto. Peraltro il primo incide sul secondo, perché meno tasse significherebbero più assunzioni, e meno imposte sul lavoro anche maggiori consumi. Invece le politiche di spending review si ripercuotono sui comuni, causando un circolo perverso nel quale i pochi decimali di tagli alle imposte praticate a livello centrale sono più che riassorbiti dagli aumenti impositivi negli enti locali. Come se ciò non bastasse si assiste a follie burocratiche come la norma che introduce una sanzione dal 10% al 50% delle somme prelevate dai conti bancari intestati alle imprese qualora, in caso di accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate, le modalità di utilizzo di tali prelievi non siano giustificate dalle imprese stesse. Pure incomprensibile è la reintroduzione dell'anatocismo con la previsione che gli interessi di mora, oltre ad essere dovuti sull'imposta non versata, siano dovuti anche sulle sanzioni e sugli interessi. Ecco perché non è esagerato parlare non solo di un eccessivo peso impositivo, ma anche di un fisco vessatorio".

(Fonte: l'Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Obiettivo: il supporto delle imprese associate che vogliano approcciarsi all'export, con il sostegno di qualificati conoscitori dei mercati internazionali. -

Parma, 31 luglio 2015 -

Confartigianato Imprese Apla ha stipulato una convenzione con Co.Mark, società specializzata nell'export con servizi specifici per supportare le piccole e medie imprese nel processo d'internazionalizzazione.

L'obiettivo dell'associazione è di aiutare le proprie imprese associate, anche quelle di piccole dimensioni che, forti di produzioni di beni o servizi di qualità, vogliono approcciarsi all'export, con il sostegno di qualificati conoscitori dei mercati internazionali, esperti nell'incontro della domanda e dell'offerta e della collocazione dei prodotti.

«Siamo usciti tecnicamente dalla recessione e qualche segnale di ripresa c'è ma se vogliamo cogliere appieno le opportunità, dobbiamo intraprendere strade mai percorse e farci accompagnare da veri professionisti – ha spiegato Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma -. Oggi le nostre imprese non possono lasciarsi sfuggire le vere possibilità di sviluppo e la ricerca di nuovi mercati per puntare a esportare è una di queste. Abbiamo siglato una convenzione con Co.Mark perché crediamo che possano fare la differenza, forti della loro pluriennale esperienza».

In particolare Thea Sicilia, supervisor e responsabile Co.Mark Emilia-Romagna ha presentato la figura del 'temporary export manager' un professionista che lavora in outsourcing, a fianco dell'imprenditore, per elaborare strategie, costruire relazioni con gli operatori dei mercati esteri e far aumentare il fatturato dell'impresa. «Noi costruiamo progetti d'internazionalizzazione durevoli perché puntiamo a fare in modo che l'azienda ottenga commesse in via continuativa. Sono programmi strutturati che seguono modelli operativi molto pratici legati ai risultati».

Contestualmente alla convenzione è stato presentato il bando del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) che propone voucher, finanziamenti a fondo perduto, per aiutare le piccole e medie imprese a potenziare la propria presenza nei mercati esteri. Il bando prevede proprio l'inserimento in azienda del 'temporary export manager'.
Le domande dovranno essere presentate on-line a partire dal 22 settembre. Modalità e dettagli sono disponibili sul sito del Mise. Informazioni in merito allo strumento possono essere richieste scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma
Martedì, 21 Luglio 2015 10:10

"Made in Italy: Eccellenze in digitale" a Parma.

Al via il progetto della Camera di commercio in collaborazione con Google e Unioncamere. Due giovani digitalizzatori svolgeranno per 9 mesi attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online. Il 23 luglio presentazione in Camera di commercio. -

Parma, 21 luglio 2015 -

Al via anche a Parma, grazie alla Camera di commercio, il progetto "Made in Italy, Eccellenze in digitale". L'iniziativa, promossa dall'ente di via Verdi in collaborazione con Google e Unioncamere, ha l'obiettivo di sensibilizzare le imprese locali ad un più ampio utilizzo delle tecnologie digitali, così da sfruttarne in pieno tutte le potenzialità e incrementare presenza e vendite nel mercato nazionale e internazionale.

"Un'analisi delle ricerche effettuate dagli utenti, condotta con Google Trends, ha mostrato che l'interesse per i settori tradizionali del Made in Italy è in crescita costante sul motore di ricerca: +22% nell'ultimo anno su smartphone e tablet - sottolinea il presidente della Camera di commercio Andrea Zanlari - Tuttavia, le imprese che utilizzano gli strumenti digitali per farsi conoscere sono ancora poche. Il digitale può diventare un'ulteriore grande opportunità di crescita per le eccellenze del nostro Paese e della nostra provincia, ma non è ancora sfruttato in tutte le sue potenzialità. Il nostro progetto vuole invertire questa tendenza".

L'iniziativa verrà presentata in Camera di commercio giovedì 23 luglio alle ore 17. Con il presidente Andrea Zanlari interverranno i due giovani digital strategist selezionati dall'ente per affiancare le imprese nel percorso di crescita sul web: Riccardo Bonini, 26 anni, laureato in Trade Marketing e Strategie Commerciali all'Università degli Studi di Parma e Francesca Morini, 22 anni, laureanda in Comunicazione all'Università di Modena e Reggio Emilia. Con loro, per una riflessione sulle potenzialità del digitale, anche il prof. Giorgio Triani, sociologo e direttore del master in "Web communication e social media" dell'Università degli Studi di Parma.

L'iniziativa della Camera di commercio è rivolta alle imprese dell'agroalimentare, del turismo e dell'artigianato di qualità. Le aziende che aderiranno al progetto verranno affiancate, per 9 mesi, dai due giovani digital strategist per creare o rafforzare la presenza on line tramite siti internet, e-commerce, presenza sulla mappe, creazione e gestione di profil social, analisi della qualità della presenza sul web, introduzione agli strumenti del web marketing, creazione e monitoraggio di una campagna promozionale on line.

Dettagli sul progetto sono disponibili sul sito www.eccellenzedindigitale.it  e sul sito della Camera di commercio: www.pr.camcom.it 

(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

La Camera di Commercio punta su Hong Kong, Thailandia e Singapore, che già valgono 138 milioni per l'export reggiano. -

Reggio Emilia, 17 luglio 2015 -

Le imprese reggiane dell'agroalimentare hanno tempo sino al 24 luglio per inviare alla Camera di Commercio la scheda di adesione all'incontro con una delegazione di 13 operatori commerciali esteri programmata all'Ente camerale in prossimità della chiusura di Expo.
L'incontro d'affari, infatti, si terrà il 19 e il 20 ottobre nella nostra città, e l'iniziativa è finalizzata proprio a far incontrare imprese reggiane e buyer asiatici del settore agroalimentare (Food & Wine).

I Paesi di provenienza degli operatori stranieri sono Singapore, Hong Kong, Thailandia: nazioni che, insieme, valgono già 138 milioni di export per l'economia reggiana e presentano buone prospettive di crescita.
Hong Kong guida la classifica con quasi 74 milioni di export reggiano e una crescita del 9,2% nel 2014; segue la Thailandia con oltre 37 milioni e, infine, Singapore, con quasi 27 milioni di euro.

La giornata di incontri d'affari bilaterali si svolgerà il 19 ottobre presso la sede di Palazzo Scaruffi a Reggio Emilia, mentre nella giornata successiva gli operatori potranno essere ospitati dalle imprese per le visite aziendali. La permanenza dei buyer sul territorio è organizzata in modo da far conoscere loro l'enogastronomia locale e non solo: nel programma del tour agli operatori, infatti, sono inserite proposte per visite guidate a luoghi ed eventi di particolare interesse, tra i quali il Teatro Valli e la Mostra "NOI - Storie di comunità, idee, prodotti e terre reggiane" presso il Palazzo dei Musei.
Agli incontri saranno ammesse fino ad un massimo di 25 imprese. Per il settore wine saranno ammesse solo le imprese vincitrici del Concorso enologico "Terre di Lambrusco-Matilde di Canossa" 2015 la competizione tra lambruschi promossa annualmente dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia.
L'azione è realizzata con il contributo della Regione Emilia Romagna.

Gli interessati sono invitati ad inviare la scheda di adesione scaricabile dal sito www.re.camcom.gov.it  a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro il 24 luglio prossimo. Per informazioni è possibile contattare l' Ufficio Promozione CCIAA di Reggio Emilia (tel. 0522 796529 – 0522 796528 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Il 2015 è iniziato registrando un trend positivo che, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, porterà risultati positivi anche sul saldo del secondo trimestre. -

Reggio Emilia, 8 luglio 2015 -

Sono orientate all'ottimismo le previsioni economiche degli imprenditori reggiani. Dopo che il 2014, seppur con andamenti altalenanti e differenziati tra i settori, si era chiuso positivamente, il 2015 è iniziato registrando un trend positivo che, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, porterà risultati positivi anche sul saldo del secondo trimestre.
L'indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere del sistema camerale e Istituto Tagiacarne, infatti, ha evidenziato una crescita di tutti gli indicatori analizzati – produzione, fatturato, ordini in complesso ed in particolare quelli esteri – nel primo trimestre, con una tendenza al consolidamento nel trimestre successivo.

tab 2 mercato interno cciaa re

"E' ancora presto per dire se siamo di fronte ad una ripresa stabile - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, che già in occasione della Giornata dell'Economia, all'inizio di giugno, aveva parlato di "ripresina" - ma certamente il dato più interessante è relativo alla ripartenza del mercato interno dopo anni di pesante stagnazione".
"Nel primo trimestre - spiega al proposito Landi - abbiamo infatti registrato un incremento degli ordinativi superiore all'1%, mentre all'estero si è confermato - con un +1,9% - la competitività dei nostri prodotti".
"Un dato nuovo e positivo - sottolinea Landi - che vedremo se e con quale entità sarà confermato nei prossimi mesi, ma che intanto inverte una tendenza negativa in atto da molto tempo e si colloca in linea con le previsioni di Prometeia, che per l'economia reggiana parlano di una crescita del Pil attorno all'1,5% nel 2015, dato ben superiore a quello relativo all'economia nazionale e nettamente migliore dello 0,4% in più previsto per il 2014".
"In questo scenario in miglioramento - conclude Landi - stiamo peraltro registrando un'attenzione fortissima delle imprese reggiane rispetto agli interventi che abbiamo messo in campo per quest'anno, ed in particolare rispetto all'innovazione tecnologica (1,8 milioni di euro) e alla ricerca, con un bando pari a 700.000 euro in scadenza a fine luglio: questo, ovviamente, significa che ai nostri sostegni si stanno associando più forti investimenti da parte delle imprese".
Venendo ai dati trimestrali, la produzione delle imprese manifatturiere è cresciuta del 2,2% nel periodo gennaio-marzo rispetto allo stesso trimestre del 2014, con andamenti diversificati, ma tutti positivi, dei diversi principali settori dell'economia reggiana. Si passa, infatti, da incrementi superiori al 3% per l'industria metalmeccanica ed elettrico-elettronica, al +2,4% per l'industria della gomma-plastica, al +1,1% per il tessile-abbigliamento, fino al +0,5% dell'alimentare e al +0,3% della ceramica. 

tab 1 mercato interno cciaa re

Sono poi cresciuti del 2,9%, sempre nel primo trimestre dell'anno in corso e rispetto all'analogo periodo del 2014, gli ordinativi del mercato italiano ed estero. Per la metalmeccanica la crescita raggiunge il +4,6%, mentre per gli altri settori, pur registrando andamenti positivi, gli incrementi rimangono inferiori al +2%.
L'aumento registrato dal fatturato in un anno totale ha raggiunto il 3,3%, influenzato dalle buone performance delle imprese esportatrici che hanno incrementato del 3,1% il proprio fatturato fuori dai confini nazionali.
Sono le imprese più strutturate, ovvero con una dimensione superiore ai 50 dipendenti, a condizionare maggiormente la ripresa economica della provincia di Reggio Emilia, ma anche le imprese di dimensioni più contenute registrano andamenti positivi per tutti gli indicatori analizzati.
L'artigianato, che nel primo trimestre del 2015 aveva registrato timidi segnali positivi, sembra invece non riesca a mantenere questo andamento. Nel secondo trimestre dell'anno, infatti, risulta negativo il saldo fra imprese che ritengono possibile una crescita e quelle che prevedono un calo, sia in termini di produzione che di fatturato. Una nota positiva viene dai mercati esteri dai quali gli artigiani prevedono una crescita degli ordinativi.

(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Lunedì 29 giugno 2015 un incontro per illustrare i passaggi fondamentali nella scelta dei mercati esteri emergenti di inserimento. -

Modena, 28 giugno 2015 -

CNA Modena e CNA Bologna, in collaborazione con il Dipartimento di Economia "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia, organizzano un incontro dal titolo "L'ABC del processo di internazionalizzazione", lunedì 29 giugno a partire dalle ore 18.00 presso le sale di CNA, in via Dalton 55 a Modena.
Obiettivo del seminario, illustrare alle aziende i passaggi fondamentali nella scelta dei mercati esteri, con particolare attenzione al settore della meccanica, l'asse portante del comparto manifatturiero modenese.
Dopo i saluti iniziali di rito di Roberto Zani (Presidente CNA Produzione Modena), ai relatori spetterà il compito di fornite testimonianze dirette e indicazioni strategiche sulle opportunità offerte da diversi mercati interessanti per il comparto, a cominciare dal contributo di Cinzia Parolini (docente di Economia Aziendale presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e professore a contratto presso l'Università Bocconi) per continuare con Alessandro Fichera, managing Partner della società di consulenza Octagona, professionista esperto di internazionalizzazione e modelli di sviluppo estero per le PMI.

La parola passerà poi a Stefano Colletta e Patrizia Malservisi (rispettivamente CNA Internazionalizzazione Modena e CNA Internazionalizzazione Bologna) per illustrare nel dettaglio le opportunità che CNA riserve per le aziende interessate.
I partecipanti potranno ottenere così indicazioni concrete rispetto all'inserimento commerciale e agli investimenti in alcuni Paesi come Turchia e India, mercati in continua espansione che, però, devono essere affrontati con la necessaria consapevolezza delle loro peculariatà.
L'incontro è gratuito e aperto al pubblico, previa registrazione sul sito CNA. Si tratterà di una serata dai contenuti tecnici, strettamente operativi e che lascerà ampio spazio al confronto con i partecipanti.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Eat Drink Love Italian, manifestazione promossa da The Family Officer Group con lo scopo di valorizzare l'enorme patrimonio italiano nel settore dell'enogastronomia, del turismo e dell'arte. -

Parma, 29 giugno 2015 - di Giada Andrea Rusciano -

Il 30 giugno presso l'Ambasciata Italiana di Londra si svolgerà la presentazione della seconda edizione di Eat Drink Love Italian, manifestazione promossa da The Family Officer Group creata con lo scopo di valorizzare l'enorme patrimonio italiano nel settore dell'enogastronomia, del turismo e dell'arte.
Patrocinata dall'Ambasciata di Italia in Londra e dall'Anica, la prima edizione si è svolta lo scorso 18 e 19 dicembre nei suggestivi locali della Old Town Hall di Chelsea, dove gli oltre 1500 visitatori hanno avuto modo di incontrare le 30 aziende italiane che hanno aderito al progetto, tra questi Riflessi, Molinari, Michele Satta e tanti altri. Tra gli espositori figuravano numerosi ristoratori italiani che hanno avviato le loro imprese nel Regno Unito, operatori turistici, giovani designer ed artisti, imprenditori e manager italiani di grande rilievo; importantissima la presenza di due gioielli dell'Italian Lifestyle: Parma con i consorzi delle "Terre Verdiane" e l'Isola di Capri.

Un brillante modo di rilanciare il made in Italy, mettere in contatto aziende provenienti dai settori più diversi e aiutare quelle medie e piccole imprese che in tempi di crisi affrontano con maggior difficoltà le enormi sfide del mercato.
Una delle proposte più interessanti della scorsa manifestazione è stata senza dubbio l'annuncio del primo Seed Fund "Italian Ventures" dedicato alle micro imprese avviate da italiani a Londra.

La prossima edizione si svolgerà il 3 e 4 settembre ad Old Spitalfields Market, Londra e vedrà la partecipazione di nuove e importanti aziende.
Un appuntamento da non perdere per gli amanti del gusto italiano e per tutti quegli imprenditori che ambiscono ad espandersi all'estero!

Pubblicato in Cronaca Emilia