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In risposta al Cardinale Matteo Zuppi In evidenza

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Autori (*) 29 dicembre 2023 - Parola del Signore, così si conclude anche il Vangelo di oggi e la mente non può che andare alla affermazione dell’Arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, per cui il Vangelo «non è un distillato di Verità, ma è legato alla vita, all’incontro» che ad oggi non ci risulta ancora sia stata chiarita nonostante il vivace dibattito che ne è nato.

Il catechismo della Chiesa Cattolica (il magistero fondamentale per noi cattolici) sulle Sacre Scritture afferma che Dio è l’Autore delle Sacre Scritture, che Dio ha ispirato gli autori umani dei Libri Sacri e che i libri della Sacra Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle Sacre Lettere (capitoli II, paragrafi 105, 106 e 107).

L’Apostolo Paolo, nella Seconda Lettera a Timoteo, ci dice che «Tutta la Scrittura è ispirata da Dio». Ed allora se il Vangelo non è un distillato di Verità che cos’è? Dobbiamo dare ragione a Rudolf Bultmann (1884-1976), esegeta e teologo tedesco, per cui è necessario tornare ad una Bibbia demitologizzata, dove quelle che egli definisce le «componenti mitiche» (i miracoli, la stessa Risurrezione di Cristo etc.) devono essere rimosse per un cristianesimo di tipo essenziale magari che propone una rilettura del messaggio cristiano alle richieste sempre più incessanti della società contemporanea?

Il grande papa Benedetto XVI ricordava che Il Cristianesimo è sempre nuovo», è «un albero in perenne “aurora”, sempre giovane. E se ai tempi del Concilio papa Giovanni XXIII parlava di «aggiornamento», questa attualità, questo “aggiornamento” non significa rottura con la tradizione, ma ne esprime la continua vitalità”.

Prof. Daniele Trabucco

Avv.to Filippo Borelli

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(Immagine cardinale da Vatican News)