Giovedì, 16 Novembre 2023 06:06

Nuova Autopsia Rizzotto: cercando la verità, ma quale? In evidenza

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Oggi non è per niente facile affermare la verità soprattutto quando si cerca giustizia per comprendere le motivazioni di un triste destino, come quello che ha colpito il conducente del bus Alberto Rizzotto, precipitato dal cavalcavia di Mestre.

Di Andrea Caldart Cagliari, 15 novembre 2023 (Quotidianoweb.it- Il fatto avvenuto il 3 ottobre scorso riguarda l’incidente del bus dove, oltre a Rizzotto, morirono 20 passeggeri e altri 15 rimasero feriti.

I risultati della prima autopsia non riportarono nessuna correlazione con le dosi inoculate al Rizzotto, ma questa tesi non fu convincente, tant’è che la sostituto procuratore dottoressa Laura Cameli ha deciso di andare più a fondo, e ha affidato alla dottoressa Cristina Basso cardiologa dell’Università di Padova, un nuovo sezionamento del cuore dell’autista, per evidenziare cause o concause di carattere cardiopatologico.

La dottoressa Basso è un vero luminare nel campo delle “morti improvvise” cioè quelle che non vengono rilevate con gli esami di routine.

Ci colpisce però il fatto che l’autorevole esperta in un’intervista rilasciata all’emittente Telenuovo, dichiara: “noi studiamo la morte improvvisa da trent’anni non ho visto un aumento dell’incidenza di morti improvvise e non ho visto nessun caso in cui nel vaccinato la causa di morte potesse essere collegata al vaccino; eppure, abbiamo studiato tanti casi di morte improvvisa, quindi, non c’è relazione tra questo e la morte improvvisa”. (link sotto).

Questa affermazione della Basso fa nascere una certa “dose” di dubbio perché potrebbe condurre alla morte della verità, e della possibilità di avere giustizia per le vittime.

Un’altra stranezza di quello che potrebbe far emergere un’incompatibilità, è il fatto che il consulente incaricato della famiglia, il prof. dr. Gaetano Thiene, è stato il “maestro” della consulente della Procura.

Nei dibattimenti nelle aule dei Tribunali si è abituati a vedere i periti delle parti lanciarsi in veri e propri duelli, ma in questo caso sembrerebbe che le armi rimangano nel fodero degli sfidanti.

Abbiamo contattato la dottoressa Cameli che ci ha liquidati velocemente con: “non intendo rilasciare nessuna dichiarazione”, ma anche lo stesso l’Avv.to Francesco Stilo, legale della famiglia non ci ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione rispondendoci con una mail: “Egregio Signore, al momento devo declinare il Suo invito poiché ritengo opportuno evitare, per i miei assistiti, una ulteriore esposizione mediatica e una ipervetrinizzazione del caso”.

Avremmo voluto chiedergli come mai è stato scelto il prof. dr. Thiene come consulente della famiglia che risulta essere l’insegnante della dr.ssa Basso consulente della Procura.

Avremmo voluto fare la stessa domanda alla dottoressa Cameli assieme ad un'altra che è questa, ma i 15 sopravvissuti sono stati ascoltati in relazione a ciò che hanno visto sia accaduto all’interno del Bus prima che precipitasse?

Un diritto di cronaca d’informazione verso l’opinione pubblica per fugare ombre che potrebbero emergere e dove molte famiglie, in questo momento, stanno soffrendo l’ipotesi che potrebbe rimanere nell’oblio la verità.

Tornando sulle affermazioni della dottoressa Basso il nostro giornale da sempre, è in prima linea nella ricerca della verità e nelle numerose interviste pubblicate, abbiamo intercettato più volte il fatto che, in alcuni casi, ci possa essere correlazione tra, vaccino, danneggiati e le morti improvvise.

Ovviamente noi riportiamo e documentiamo fatti di cronaca, ma abbiamo voluto porgere alcune domande al Dr. Giuseppe Barbaro Cardiologo, anche alla luce del suo recentissimo intervento al Senato.

D. Dr. Barbaro, nella revisione della scheda tecnica del farmaco si legge che, le miocarditi sono aumentate da 3 a 5 volte nella fascia sotto i 40 anni; quindi, come mai sulla base dell’evidenza clinica c’è stata la revisione della scheda tecnica del farmaco?

R. La revisione era necessaria sulla base dei crescenti dati di letteratura che documentano un incremento significativo (peraltro sottostimato in farmacovigilanza passiva) delle miocarditi in una fascia di età (<40 anni) dove la mortalità reale da infezione SARS-COV-2 è inferiore all’1%. Le miocarditi sono condizioni acute che impongono una riserva di prognosi per almeno 48-72 ore in ambiente protetto (UTIC) e possono dare esiti a distanza anche fatali (persistenza di cicatrice fibrotica non ischemica elettricamente instabile responsabile di aritmie ventricolari maligne).

D. Dr. Barbaro possiamo dire che l’iscrizione nella scheda tecnica del farmaco relativo all’aumento esponenziale delle miocarditi sia un vero allarme come un rischio reale e definito perché ci possono essere delle condizioni che portano al ricovero in terapia intensiva e anche essere fatali?

R. Assolutamente si. È davvero allarmante il fatto che non si ponga in discussione il rapporto rischio/beneficio in questa fascia d’età e come il rischio di morte venga sottostimato (anche nel tempo) in relazione ad un benefico di una potenziale protezione da malattia grave (non da infezione e contagio) indotta da un virus che, in quell’età, è responsabile di una mortalità inferiore all’1%.

D. Dr. Barbaro quali accertamenti più specifici si possono fare per avere tutte le sicurezze che oltre ogni ragionevole dubbio vi sia la correlazione con il vaccino?

R. Sarebbe necessaria la ricerca della proteina spike (ben identificabile, così come l’mRNA, con esame immunoistochimico e distinguibile dalla spike delle variante naturale), insieme con la ricerca di virus cardiotropi come EBV e CMV (nel contesto della VAIDS valutabile con il pannello MIT), la ricerca di una trombofilia genetica e di anticorpi anti-afa e beta-recettori (responsabili di morte improvvisa su base autoimmune nel contesto della neuropatia delle piccole fibre nervose che colpisce circa il 40% dei soggetti vaccinati).

Come giornale non propendiamo per nessuna ipotesi, ma l’aumento delle miocarditi è scritto nero su bianco come il rischio di morte sull’aggiornamento della scheda tecnica, allora perché non deve essere verificato con indagini più specifiche, altrimenti sembrerebbe che si voglia partire già con il presupposto di omettere la verità.

La verità non può rimanere nell’ombra e come diceva Sant’Agostino: “L’uomo può sfuggire da tutto, ma non dalla sua coscienza”.

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