Di Andrea Caldart Cagliari, 31 ottobre 2022 (quotidianoweb.it) - Il vampiresco morso del cane a sei zampe inizia ad attaccarsi al collo delle imprese alle quali, ha venduto l’energia sapendo di speculare perché, aveva anticipatamente comprato il gas a prezzi notevolmente inferiori.
E non è neanche da dire che Putin abbia alzato il prezzo, perché l’ha sempre venduto, rispettando quanto pattuito nei contratti.
Sono le sanzioni e la voglia feticcia di Ursula Von der Leyen, che vuole staccarci dalla “dipendenza” del gas russo per chissà quale altro “mirabolante” progetto di “indipendenza energetica” e chissà da chi redatto.
La sostanza invece è che questi scellerati burocrati come possono attuare un così barbaro atto che lascia al freddo milioni di cittadini senza prima aver provveduto ad avere l’alternativa?
Forse perché essendo diventati una colonia USA, adesso dobbiamo acquistare il GNL dall’America che ci costa 15 volte di più rispetto al gas russo.
Potrebbe essere una risposta o forse la vera risposta del perché è scoppiata la guerra in Ucraina dove gli USA con il braccio armato democratico, la Nato, tentano di imporre il loro gas super costoso per bloccare quello russo, altrimenti perché il sabotaggio del Nord Stream 2?
Così inizia sempre la solita tiritera, quella della responsabilità che tanto, decidono sempre altri per noi.
In realtà ci viene più comodo stare all’esterno della vita sociale finché non ci tocca da vicino, come adesso che l’inverno sta arrivando e abbiamo meno ore di luce.
Sarebbe interessante capire la sponsorizzazione di Eni al concertone del 1 maggio di CGL, CISL e UIL, con lo slogan: “Al lavoro per la pace” dove, il decuplicare dei suoi utili, oggi mette in guerra, proprio quelle famiglie arcobalenizzanti che tanto hanno felicemente cantato e saltato.
Quale sarà la pace che Eni proporrà per far risplendere l’arcobaleno visto che già, oltre 5 milioni di italiani non sono riusciti a pagare la bolletta?
Distacco per inadempienza? Condono? Ridare i soldi ricavati dalla speculazione?
Ops di ridare soldi, dove hanno speculato, non se ne parla soprattutto perché troppo concentrati a fare il ricorso sulla tassa degli extra-profitti, il cui importo, da saldare il 15 dicembre, è di 1,4 miliardi, poco più del 10% dei loro utili derivati da speculazione.
Restituire agli italiani, sia mai per carità, meglio staccare la corrente ai cittadini, alle imprese, però cari signori ENI ricordatevi che, una volta che a tutti l’avrete staccata, a voi chi vi pagherà la vostra energia per vivere?