La stanza da bagno, mentre un tempo era un oggetto di scarsa attenzione fra gli ambienti della casa, adesso sta assumendo sempre di più un ruolo molto importante. Infatti il bagno non è considerato soltanto uno spazio funzionale e strumentale, ma viene visto sempre di più come un luogo della casa dedicato al benessere psicofisico. Ecco perché c’è sempre più attenzione all’arredamento di questo ambiente dell’abitazione. Non a caso oggi l’arredamento del bagno si sta in parte rivoluzionando e questa stanza diventa anche adatta ad accogliere le ultime tecnologie. Ci sono molte innovazioni che concorrono alla costituzione di un vero e proprio bagno hi-tech. Scopriamone alcune molto interessanti.

Le tecnologie che riguardano il wc
Sul sito di www.ceramicstore.eu puoi trovare, tra gli altri prodotti, anche i sanitari capaci di impreziosire il tuo bagno. Infatti nell’epoca attuale anche i sanitari e più precisamente il wc diventano particolarmente degni di attenzione nel segno dell’innovazione digitale.
Per esempio sono stati messi a punto dei prodotti tecnologici che hanno come principale obiettivo la possibilità di utilizzare gli ultimi ritrovati dell’hi-tech, per ridurre gli sprechi di acqua. È stato calcolato che questi wc tecnologici, per ridurre gli sprechi idrici, consentono di mettere a punto una pulizia perfetta soltanto utilizzando metà dell’acqua rispetto alla quantità necessaria utilizzando il sistema tradizionale.


L’hi-tech applicato allo specchio
Le ultime tecnologie applicate al bagno non solo obbediscono ad una certa utilità, ma badano anche all’estetica. Per esempio possiamo citare a questo proposito un altro apparecchio molto interessante, sempre ritrovato delle ultime tecnologie.
Si tratta di uno specchio dotato di un sensore capace di simulare la luce naturale del sole. In questo modo, oltre ad ottenere un effetto molto particolare all’interno della stanza, si elimina quel cattivo gusto della luce artificiale che a volte trasforma il proprio aspetto fisico.
Lo specchio con la luce naturale del sole aiuta a vedersi esattamente come si è. Automaticamente, quando ci si avvicina a questo specchio molto particolare, esso si accende e per il suo funzionamento non ha bisogno nemmeno di corrente, perché è dotato di una batteria a lunga durata.


La doccia senza fili
A chi non piace ascoltare la musica mentre ci si dedica ad una doccia rilassante? Ecco perché è stata inventata la cosiddetta doccia senza fili. Si tratta di un ritrovato tecnologico molto interessante. Il tutto sfrutta un sistema audio senza fili che viene collocato all’interno del tubo della doccia, in modo che in corrispondenza del getto d’acqua venga diffusa anche la musica.


Le vasche del futuro
Abbiamo già specificato che il bagno viene visto sempre di più come una stanza molto importante, destinata a ritemprare non soltanto il corpo, ma anche lo spirito. Il bagno diventa un ambiente in cui ci si può dedicare alla ricerca del benessere psicofisico.
Proprio per questo sono state inventate, in ottica futuristica, anche delle vasche molto interessanti. Non si tratta delle ormai considerabili “classiche” vasche idromassaggio, ma anche le vasche-sauna e quelle che propongono la cromoterapia e la musica.
Tutto questo per raggiungere lo scopo di alleviare i sintomi più fastidiosi dello stress e per ottenere dei massaggi con l’uso dei colori per quelle regioni del corpo che appaiono piene di tensioni e di dolori.
Le vasche in particolare stanno costituendo il vero salto di qualità di un ambiente della casa che si propone di andare incontro a molte esigenze. Non a caso sono state ideate vasche di qualsiasi dimensione e anche quelle fatte su misura per integrarsi al meglio anche in spazi ridotti. Lo stesso discorso vale per il box doccia, che attraverso l’uso di particolari tecnologie può essere utilizzato per alleviare lo stress e i dolori muscolari.

Era il 2009 quando 3 guide turistiche di Parma si uniscono e creano Itinera Emilia, società cooperativa.

Per celebrare i 10 anni di attività le socie Elisabetta Ivaldi, Elisabetta Rastelli, Claudia Cattani, Amalda Ciani Cuka e Daniela Lanfredi hanno voluto fare un omaggio alla città che le ha viste crescere creando l’evento Parma passo a passo - 5 itinerari per raccontare diversi aspetti della città, visite guidate gratuite offerte alla cittadinanza.

Come ulteriore segno di ringraziamento la Cooperativa ha fatto una donazione per il restauro di San Francesco del Prato (1000,00€) nell’anno in cui tutta la città si sta mobilitando per questa grande opera di recupero.

I 5 itinerari sono confluiti nel piazzale davanti alla chiesa dove l’evento si è concluso con la distribuzione di un piccolo gadget per tutti i partecipanti e qualche foto a memoria del decimo compleanno di questa realtà tutta al femminile nel mondo del turismo parmense.

Ieri sera, nella chiesa del San Francesco del Prato, è andata in scena l'opera verdiana "Luisa Miller" che ha visto anche il debutto del celebre baritono Franco Vassalli. (Le foto della serata a cura di Francesca Bocchia)

Parma 29 settembre 2019 - Franco Vassallo, uno dei più richiesti baritoni verdiani, ha debuttato con l’Opera lirica di Giuseppe Verdi Luisa Miller all’interno del prestigioso Festival Verdi di Parma.

Si tratta di una nuova produzione, firmata da Lev Dodin e diretta da Roberto Abbado  messa in scena nella gotica Chiesa di San Francesco al Prato del XIII secolo, un luogo non convenzionale,  oggi vero e proprio cantiere in corso di restauro nel cuore della città, che il festival consentirà di scoprire.

Franco Vassallo, da sempre ospite dei più importanti teatri del mondo − dal Metropolitan alla Scala, dall’Opera de Paris al Covent Garden di Londra − è al suo diciottesimo ruolo verdiano (19esimo se contiamo Le Trouvère, sempre al Festival Verdi dello scorso anno).

Con la Luisa Miller, Vassallo ha aggiunto un altro padre verdiano al suo quasi completo palma res.
Da Rigoletto ad Aida, dalla Traviata a Nabucco, da Simon Boccanegra a Falstaff, Vassallo ha interpretato ormai quasi tutti quelli che per Verdi sono sempre stati personaggi chiave, i veri motori del dramma: i padri.
Detentori di ruoli di potere: politico, economico o sociale i padri in Verdi sono figure sempre
divise tra il dovere pubblico e quello dell’affetto familiare, a volte irremovibili nell’anteporre la ragione di stato, a volte tormentati da rimorsi e indecisioni.

«Nella galleria dei padri verdiani » afferma Vassallo «Miller è un personaggio unico, accostabile solo a Rigoletto, di cui è senz’altro anticipatore nell’amore incondizionato per la propria figlia.
Non è un uomo di potere, viene trascinato dal dramma, non lo crea. È una persona retta, saggia, onesta, tutte caratteristiche che mi piace pensare condivida con Verdi uomo. Il suo mondo è quello dolcissimo dell’affetto paterno ma anche dell’uomo saldo nei propri principi, fiero di difendere la dignità, l’onore della famiglia di fronte a un potere ingiusto. Siamo davanti a uno dei più grandi ruoli verdiani da baritono dove tutto è richiesto: estensione di registro, pathos e tragicità».

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Dopo lo spettacolo del 28 settembre alle 20 seguiranno le repliche il 5, 12, 19 ottobre sempre alle 20.
Seguiranno inoltre a novembre il debutto del Tabarro all’Opera di Firenze, l’Aida a Barcellona e in primavera l’atteso Don Carlo al Festival di Salisburgo.

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Sabato, 28 Settembre 2019 11:20

Rodolfo Lapidario e il gattone rosso

Rodolfo Lapidario e il gattone rosso - Una nuova avventura di Rodolfo Lapidario -


Di Manuela Fiorini 28 settembre 2019 - Rodolfo Lapidario stava quasi sonnecchiando nella sua agenzia di Onoranze Funebri. Quella mattina, aveva deciso di occuparsi del bilancio, dal momento che, di lì a pochi giorni, avrebbe dovuto portare il tutto dal commercialista per la dichiarazione dei redditi. Quell’anno sarebbe stato in attivo, ma la cosa non lo rallegrava affatto, dato il lavoro che faceva. Più lavoro significava più dolore per le persone che avevano subito la perdita di un familiare. Persone che non potevano avere il suo stesso conforto, poiché privi del suo “dono”, la facoltà di vedere e parlare con i defunti, almeno finché non “passavano oltre” per completare il loro percorso di luce. Però, Lapidario aveva imparato a sfruttare questa sua facoltà accontentando i trapassati e aiutandoli a realizzare i loro ultimi desideri per quanto riguarda la cerimonia funebre o consegnando con delicatezza i loro messaggi ai parenti. All’improvviso, una folata di vento spalancò la finestra dello studio. Era un vento tiepido, “normale”, non la folata gelida che preannunciava l’arrivo di uno spirito. Lapidario non ci fece caso e tornò a controllare carte e conti. A un tratto, qualcosa di morbido gli accarezzò un polpaccio. Un festoso “miao” accompagnò quel gesto affettuoso. Lapidario si chinò e sotto la scrivania scorse un grosso gatto rosso e pacioso. Aveva al collo un collarino blu ed era privo di un occhio. La menomazione, però, non lo aveva reso meno tenero. Il micio era una nuvola di pelo bianco e ramato, con una chiazza più grande sul petto.
“Sembra che indossi un panciotto”, gli disse Lapidario allungandogli una carezza. Il micio aveva un pelo talmente morbido da sembrare velluto.
“Devi essere entrato dalla finestra…”, continuò Lapidario lanciando un’occhiata al vetro spalancato. “I tuoi padroni ti staranno cercando…”.
Si alzò per fare strada al micione, ma lui era saltato sulla sua scrivania e si era accoccolato di fianco al computer, con nessuna intenzione di andarsene di lì.
“E va bene, puoi restare per un po’, ma poi dovrai tornare dai tuoi proprietari…”.
Poi Lapidario andò nel bagno dell’agenzia e si procurò un recipiente e un po’ d’acqua da offrire al micio, ma questi non era assetato. Così, Lapidario tornò alle sue mansioni, mentre il grosso gatto lo accompagnò per tutta la mattinata con il rumore rilassante delle sue fusa.


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A fine giornata, Lapidario invitò il gattone rosso a uscire dalla sua agenzia. La sua compagnia gli aveva fatto un immenso piacere. Il micio era stata una presenza discreta e rassicurante, ma era giunto il momento che se ne tornasse a casa sua. Era bello pingue e ben tenuto, di sicuro aveva una famiglia che aspettava il suo ritorno e che magari era preoccupata per lui, dal momento che era stato via per tutto il giorno.“Forza, micione, devo chiudere, ora…”, gli disse Lapidario invitandolo a uscire. Il micio gli mostrò il fondoschiena e se ne andò per la sua strada. Rodolfo Lapidario chiuse la saracinesca e se ne salì nel suo appartamento, che si trovava al piano superiore dell’agenzia di onoranze funebri. Si fece una doccia, si infilò una vecchia tuta da ginnastica, scongelò una pizza monoporzione nel microonde e si apprestò a guardare la sua serie televisiva preferita. Si era appena seduto sul divano, quando la sua attenzione fu attirata da un sommesso “ron ron”…Gettò un’occhiata dalla parte opposta del divano e, acciambellato comodamente su un cuscino, scorse il gattone rosso.“E tu? Da quanto tempo sei lì?”, si domandò stupito.Il micio doveva essersi infilato tra le sue gambe prima che lui riuscisse a chiudere la porta, oppure, con mossa fulminea, era rientrato dalla finestra prima che lui se ne accorgesse e lo aveva seguito fino all’appartamento.“Devo proprio piacerti…”, commentò. Quella notte, il micio dormì nella casa di Rodolfo Lapidario. Il mattino dopo, puntuale, l’impresario di onoranze funebri se lo trovò in cucina, ben sistemato sulla sedia e intento a fissarlo con la sua aria sorniona mentre lui faceva colazione. “Tra un po’ devo scendere in agenzia. Se vuoi passare anche questa giornata con me, dovrai startene zitto e buono. Se poi dovessero entrare delle persone, cerca di non farti notare, il mio è un lavoro molto delicato…”. Il micio sembrò capire il suo discorso e gli rivolse un “miao” di assenso.Lapidario si ricordò quello che gli disse una volta sua nonna, da cui aveva ereditato la sua bizzarra facoltà: “Rodolfo caro, si dice che anche gatti possano vedere le anime dei nostri cari defunti…”.Chissà se era vero? “Magari mi sentirei meno strambo…”, disse tra sé.

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Durante la pausa pranzo, uscì per prendere un panino al solito bar accanto all’agenzia.
“Sa mica se qualcuno ha perso un gattone rosso? Ha un collarino blu ed è senza un occhio…da ieri si è accasato nel mio ufficio…è bello grassoccio e ha il pelo lungo…”.
La barista gli disse che non aveva avuto nessuna segnalazione in merito ma, nel caso, glielo avrebbe fatto sapere per consentire al micio di tornare a casa. Lapidario sparse la voce anche al supermercato, chiedendo di passare parola, ma nessuno sembrava conoscere il gatto o il suo proprietario. Quando tornò in agenzia, il micione era ancora lì ad attenderlo, nella sua postazione preferita, accanto al computer.
“Se nessuno ti reclamerà, potrei prendere in considerazione la possibilità di adottarti…”, disse al micione. “In fondo sembri trovarti bene qui…”.
Il gatto lo fissò con i suoi occhi gialli e si leccò una zampina per poi passarsela dietro a un orecchio.
Al supermercato, Lapidario aveva acquistato qualche scatoletta di cibo per gatti, sentendosi un po’ imbarazzato, anche se la cosa era passata inosservata sia alla cassiera che agli altri clienti.
Quella sera, salito nel suo appartamento, ne aprì una e la offrì al micione rosso. Lui però, non la prese nemmeno in considerazione. E così fece il mattino seguente.
“Come è possibile che tu non abbia fame? Sono due giorni che rifiuti il cibo, chissà che ci metteranno in questa roba…Oppure, vecchia volpe d’un gatto, mangi da qualche parte, perché non mi sembri affatto patito…”. Il micio gli si strusciò tra le gambe in segno di affetto, come per ringraziarlo comunque delle attenzioni nei suoi confronti.

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Rodolfo Lapidario scese un po’ più tardi in ufficio. Quella mattina si era attardato a giocare con il micio. Si stava abituando a poco a poco alla sua presenza e ne apprezzava la compagnia.
Si era appena seduto alla scrivania, quando lo scampanellio della porta gli annunciò l’ingresso di un cliente. Nell’agenzia di onoranze funebri entrò una coppia di mezza età, con lo sguardo triste di chi ha perso qualcuno.
“Buongiorno, prego…accomodatevi”, disse loro indicando le poltroncine sistemate davanti alla scrivania. Con lo sguardo cercò il gatto, che si era accomodato sulla libreria. Vedendolo tranquillo, si apprestò ad ascoltare le due persone che aveva davanti.
“Siamo qui per organizzare il funerale della mia cara mamma…”, esordì la donna soffiandosi il naso con un fazzoletto ricamato con un filo dorato e le iniziali su un angolo, mentre il marito le teneva l’altra mano.
“…Avrebbe compiuto cent’anni il prossimo ottobre…lei ci teneva, l’avremmo festeggiata con una grande festa…con tanto di auguri sul giornale”, continuò la donna. “Purtroppo, si è spenta nel sonno…”.
Lapidario ascoltò le richieste della coppia per organizzare il funerale. A un tratto, i due si guardarono negli occhi.
“Era un desiderio della mamma, Giancarlo, non posso non accontentarla…”
Poi, la signora guardò decisa Lapidario.
“Mia madre adorava il suo gatto Bibi, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita con lui, amandolo come un figlio. Lo aveva trovato ferito e lo aveva allevato senza fargli mancare nulla. Ha sempre detto che desiderava essere sepolta insieme a lui…”
Lapidario deglutì e si assicurò di aver capito bene.
“Desiderio legittimo, lo capisco…ma il gatto, dove sarebbe…”
“Proprio qui…”, rispose la donna. Poi, dalla grossa borsa che aveva depositato ai suoi piedi estrasse una cassettina.
“Qui ci sono le ceneri di Bibi…purtroppo ha preceduto mia madre, causandole un immenso dolore. Dopo la sua scomparsa, la mamma non è stata più la stessa, si è lasciata andare, ma ha sempre detto che il suo più grande desiderio è essere sepolta insieme al suo amato gattone”.
Lapidario sorrise. “Credo proprio che si possa fare…”, li rassicurò.
“E questa è la foto che mamma avrebbe voluto sulla sua lapide…Lei con in braccio il suo amato Bibi”. La tese a Lapidario, che ebbe un sussulto. Nell’immagine era ritratta l’anziana signora con un grosso gattone rosso tra le braccia. Il micio aveva un collarino blu ed era privo di un occhio!
Lanciò un’occhiata verso la libreria, ma il micio non c’era più. Udì distintamente il suo “ron ron” ai piedi della signora che gli aveva appena consegnato la fotografia. Lei non sembrava affatto accorgersi della presenza del micio, e nemmeno suo marito.
“Ma, allora…”
“C’è forse qualche problema?”, domandò la signora.
“No, nessuno, stavo solo riflettendo a voce alta.

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Quando la coppia uscì, gli occhi del gatto si fissarono in quelli di Lapidario.
“Ho capito, vecchio mio, sei qui per aspettare la tua padrona, vero? Sono sempre stato focalizzato sulle anime delle persone, che non mi sono accorto che anche tu sei uno spirito…Mi hai fatto tanta compagnia, sai? Ma è giusto che tu vada insieme a lei, domani…”.
Così, durante le esequie dell’anziana signora, Lapidario vide quello che nessun altro poteva vedere: una donna elegante, sulla cinquantina, dalla linea invidiabile e dalla grande signorilità, che tra la folla di parenti tristi per la sua scomparsa, si chinava ad accarezzare un grosso gattone rosso con un collarino blu e un occhio solo. Lapidario sapeva che gli spiriti dei defunti assumevano l’aspetto dei loro “anni migliori” e la centenaria doveva aver molto apprezzato il suo mezzo secolo. La vide prendere in braccio il micione e dirigersi insieme a lui verso la luce.

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Racconto proposto da
C.O.F. – Consorzio Onoranze Funebri Parmense

-Sede: Viale dei Mille, 108 Parma – Tel 0521.993366 / 290722 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - http://www.cofonoranzefunebri.com  -

Le sale del Commiato consentono ai familiari di vegliare i propri cari in un ambiente sicuro, intimo e confortevole.
Allestite con cura, semplicità, sobrietà e realizzate nel rispetto delle normative sanitarie e di legge, consentono ai parenti e amici di rendere l'estremo saluto al defunto in piena libertà e riservatezza.

Parma – Viale Villetta, 16 – Tel. 0521.960234
Monticelli Terme – Via Spadolini – Tel. 0521.659083
Collecchio – Via P.F. Carrega, 12/A- Tel. 0521.802435
Fornovo Taro – Via Solferino, 14 – Tel. 0525.39873
Felino – Via Roma, 6 – Tel. 0521.833143
Medesano – Via F. Santi, 14 – Tel. 0525.420695

 

 

Il 29 settembre, a Modena, seconda giornata di sperimentazione della pedonalizzazione di largo Sant’Agostino, si possono visitare gratuitamente le esposizioni in corso e la Gispoteca.
Modena -

Domenica 29 settembre, seconda giornata di sperimentazione per la pedonalizzazione di largo Sant’Agostino, a Palazzo dei Musei si potranno visitare gratuitamente i Musei civici, la Gipsoteca "Graziosi" e le mostre in corso dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Dalla piazza senza auto parcheggiate si potrà accedere al complesso che ospita i Musei, le Gallerie Estensi e altri istituti culturali, quindi, salendo al terzo piano, si potrà accedere a “Storie d’Egitto. La riscoperta della raccolta egiziana del Museo Civico”, che racconta tante piccole storie, emerse dal progetto di ricerca che ha portato alla mostra in corso: storie collezionistiche di Duchi, illustri modenesi e oscuri antiquari; storie di furti e restituzioni; storie di viaggi in Egitto e di sbendamenti di mummie reali trasformati in eventi pubblici; storie emerse dalla diagnostica che ha determinato sesso, età e, dove possibile, informazioni sulle patologie e le cause di morte dei resti mummificati. In mostra anche l’installazione “Faccia a faccia con la mummia”, realizzata in occasione del Festivalfilosofia sul tema “persona”. Da indagini Tac e Rx, analisi antropologiche e paleopatologiche dei maggiori esperti del settore, unitamente alle tecnologie digitali del designer 3D Cicero Moraes, è stata creata un’ipotesi di ricostruzione del volto della mummia di bambino esposta nella mostra, restituendole così una piccola parte di identità.

Sempre ai Musei civici al terzo piano è invece in corso la mostra “Oscar Sorgato. Tenera è la luce. Un protagonista del chiarismo”, che fino al 10 novembre racconta la vicenda artistica e umana del pittore di origini modenesi Oscar Sorgato, la cui breve carriera si svolse quasi interamente a Milano negli anni trenta. L’artista è testimone del passaggio che porta al superamento dei canoni plastici del Novecento italiano a favore di un rinnovato approccio pittorico, caratterizzato da una pennellata tenue e sciolta di matrice neoimpressionista che si organizzò nel movimento del chiarismo. In mostra i racconti sonori scritti per l'occasione da Roberto Barbolini e Andrea Vitali ispirati a due opere dell'artista.

Lungo il percorso che porta alle due mostre se ne incontra una terza, che valorizza l’importante collezione che la ospita. Si intitola "Fiori vintage. Abiti e accessori 1920-1980" e declina il tema dei fiori attraverso la moda del Novecento. Abiti da cocktail, da sera e giorno, rendono testimonianza dell'intramontabile successo del motivo floreale che ha attraversato i secoli senza perdere attualità. Gli abiti sono esposti nella grande sala della prestigiosa collezione tessile Gandini, tra le più importanti d'Italia, che annovera esemplari di antichi tessuti dal Medioevo all'Ottocento, fino alle creazioni delle sartorie di Modena e Bologna e alle prestigiose firme della moda italiana.

Sarà inoltre aperta a ingresso gratuito, a piano terra con accesso dal Lapidario Romano, la Gipsoteca “Giuseppe Graziosi” che consente di ripercorrere le fasi salienti della carriera del poliedrico artista modenese (Savignano sul Panaro, 25 gennaio 1879 - Firenze, 2 luglio 1942) riconosciuto a livello nazionale.

I Musei civici di Modena hanno sede al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino. Informazioni on line (www.museicivici.modena.it).

Parma 27 settembre 2019 - Quando si parla di biblioteca, la visione che si forma subito nella mente è un luogo silenzioso in cui si studia, non si parla e la socialità è bloccata sul nascere e zittita da un fermo “ssssh!”.

Diverso, invece, è quando facciamo riferimento alla biblioteca sociale. Per biblioteca sociale si intende un luogo di incontro dove la cultura, i libri e l’informazione fanno da comune denominatore. In questa particolare tipologia non conta tanto la tecnologia, ma il calore umano di ogni persona che ne fa parte. Diventa dunque un luogo nato per incontrare persone, fare due chiacchiere, leggere il giornale o partecipare alle conferenze culturali proposte.

Una biblioteca sociale si colloca nell’esperienza individuale come luogo quotidiano d’aggregazione, aperto a tutti, gratuito e che fa della gradevole permanenza dell’utente il suo punto forte. Non risponde semplicemente ad una esigenza didattico-informativa, ma ad un bisogno sociale, creativo, ludico e ricreativo. La gestione di solo soci volontari, inoltre, rende l’ambiente della biblioteca allegro e familiare; l’impegno individuale diventa un mattoncino per la costruzione di un progetto che si rispecchia non solo nel singolo ma nell’intera collettività. A novembre del 2018 Intesa San Martino ha dato vita alla Biblioteca Sociale Roberta Venturini, nata in memoria della moglie del presidente Pasquale Leone Galimi, prematuramente scomparsa.

Attualmente la Biblioteca conta circa 5000 testi interamente donati dalla cittadinanza ed è gestita esclusivamente da soci volontari. L’obiettivo è creare un hub culturale nel quartiere San Leonardo (Via Venezia 123/A), quartiere famoso a Parma per le sue scottanti criticità: attraverso conferenze, letture animate, eventi e incontri vuole potersi sentire parte della comunità, contribuendo alla crescita del territorio e alla diffusione della cultura. Fortemente radicata nel territorio e nel quartiere nel quale sorge, si mette a disposizione per salvare dal macero i libri ormai dimenticati o indesiderati e, per dar loro, nuova linfa vitale.

L’associazione Intesa San Martino si impegna nella raccolta di donazioni di libri di ogni genere che andranno ad accrescere il patrimonio letterario della biblioteca e che verrà messa gratuitamente a servizio della collettività. Una collettività che sempre più risulta disgregata, frustrata e tendenzialmente proiettata verso il bisogno individuale. Il ruolo delle biblioteche sociali risponde dunque ad un bisogno di socialità che sempre più si sta perdendo, anche e soprattutto nella vita dei quartieri i quali hanno cercato di conservare quel senso di comunità e relazione sociale disperso nelle grandi agglomerazioni umane.

Quasi un ritorno alle origini in cui il punto di aggregazione principale è sostenuto dal contatto e confronto umano ed è arricchito dalla cultura e dalla sua promozione. La biblioteca diviene dunque un porto sicuro in cui approdare e conoscere persone dal vissuto differente che, attraverso il confronto, non solo si arricchiscono personalmente ma che donano agli altri una piccola parte di sé. Nell’idea di prestare volontariamente e gratuitamente il proprio tempo agli altri, che sta alla base della vita della biblioteca sociale, si radica dunque la cultura del dono che, in un’epoca dominata dal consumismo, rappresenta il più antico ma più significativo valore.

 

Eleonora Puggioni
Ufficio stampa Intesa San Martino

 

 

“Il gutturnio mi ha fatto innamorare di queste magiche colline”. Parola di Luca Sardella, ospite speciale dell’ultima tappa del Val Tidone Wine Fest, andata in scena a Pianello Val Tidone. Il noto giornalista ha seguito da vicino la manifestazione, accompagnato dalle telecamere di Rete 4. “Io torno sempre volentieri in queste zone, anche perché incontro ogni volta sindaci e amministratori attenti al proprio territorio: è un piacere collaborare con loro”.

La puntata dedicata a Pianello andrà in onda sabato 19 ottobre alle ore 13.00, all’interno di un format completamente rinnovato: non si chiamerà più Pollice verde bensì Sempre verde. “Speriamo che il pianeta Terra resti davvero sempre verde, perché gli alberi stanno scomparendo e la natura sta affrontando sfide molto difficili, basti pensare all’Amazzonia. Posti come la Val Tidone invece resistono: sono belli, sani, popolati da gente per bene e caratterizzati da tradizioni profonde”.

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Pianello Frizzante, che si integra con la Sagra di San Maurizio, si conferma dunque un’iniziativa di successo, vetrina per l’intera vallata e non solo. La manifestazione si è aperta come di consueto con il corteo storico, con gli sbandieratori di Cerreto Guidi (Firenze) a rinnovare il gemellaggio nato quarant’anni fa tra Pianello e il comune toscano. In testa le autorità civili e militari che hanno dato il via ufficiale alla giornata.

“Si chiude oggi un mese dedicato al vino, all’agroalimentare e a tutto il territorio. Territorio che davvero offre prodotti caratterizzati da una qualità elevata”, esordisce Gianpaolo Fornasari, sindaco di Pianello. “Parliamo di una festa in progressivo miglioramento, anno dopo anno, e di questo dobbiamo ringraziare tutti coloro dimostrano instancabile impegno e passione nell’organizzare questo evento”.

“Un grazie di cuore ai produttori che hanno accettato di aderire a questa giornata e che contribuiscono a promuovere le eccellenze della nostra terra”, commenta l’assessore al Turismo, Simone Castellini. “Il Wine Fest compie dieci anni, mentre l’associazione Pianello Frizzante, con il presidente Dionisio Genesi e il vicepresidente Gianni Gualdana, si impegna addirittura da undici anni per promuovere la nostra valle. Oggi abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo in avanti, grazie a Rete 4 e al grande Luca Sardella abbiamo iniziato a rilanciare le nostre eccellenze anche a livello nazionale. Siamo sulla strada giusta”.

“Nel piacentino, il Valtidone Wine Fest è l’unica manifestazione che vede quattro comuni lavorare insieme e questo rappresenta un vero motivo d’orgoglio”, spiega Franco Albertini, sindaco del comune di Alta Val Tidone e rappresentante della Provincia di Piacenza. “Non a caso la Provincia sostiene l’evento concedendo il patrocinio, proprio per rimarcare l’importanza di questo appuntamento: uno strumento efficace di sviluppo turistico e quindi economico per la nostra vallata. Anche con iniziative di questo genere si combatte lo spopolamento della collina e della montagna”.

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“Per esperienza personale ho imparato che ogni comunità ha un proprio codice genetico, ma quando si riesce a mettere a frutto i tratti comuni per il raggiungimento di uno stesso obiettivo allora la comunità non può che crescere”, così commenta Alessio Tanganelli, assessore del Comune di Cerreto Guidi. “L’enogastronomia fa parte del nostro patrimonio genetico: su questo la nostra amicizia deve puntare e scommettere anche in futuro”.

Fornasari ha poi approfittato dell’occasione per dare il benvenuto ad Antonio Barbera, nuovo comandante della compagnia dei carabinieri di Bobbio. Dopo il taglio del nastro, i tanti presenti hanno affollato lo stand di Pianello Frizzante, accompagnando i vini della Val Tidone con i prodotti tipici del territorio: l’autentico batarò, ma anche tortelli, risotto, salumi, formaggi e tanto altro. Fino a sera le oltre 20 cantine e aziende vitivinicole del territorio hanno offerto il meglio della propria produzione, con un focus particolare sui vini frizzanti e sul gutturnio che sta conquistando l’apprezzamento di sempre nuovi mercati anche internazionali. Nel pomeriggio, a sancire simbolicamente la chiusura dell’edizione 2019 del festival anche il taglio della torta dei 10 anni ha festeggiato una nuova edizione di successo, tra ottimi vini, ma anche cultura, tradizione, gastronomia e promozione del territorio.

L’edizione 2019 del Valtidone Wine Fest, promossa dai 4 comuni di Borgonovo, Ziano, Alta Val Tidone e Pianello con il patrocinio della Provincia di Piacenza, ha avuto il sostegno di Cantina Valtidone, Cantina Vicobarone e Banca Centropadana, oltre a una serie di sponsor che hanno sostenuto le varie tappe della rassegna.

Dalla tv al teatro Manzoni. Dal 3 al 6 ottobre. Emilio Solfrizzi apre la stagione del cabaret di uno dei posti magici per il mondo dello spettacolo milanese con il suo “Il cotto e il crudo”. Scritto e diretto dall’attore pugliese e da Antonio Stornaiolo, con lui sul palco, “Il cotto e il crudo” andrà in scena con spettacoli serali a partire dalle ore 20,45. La domenica, anche alle 15,30.

L’IDEA

“Tutto il mondo è un palcoscenico e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite e le loro entrate e nella vita ognuno recita molte parti…”. Shakespeare in “Come vi piace” raccontava così il suo modo di leggere la vita, quasi a sottolineare che la quotidianità di ognuno di noi altro non è se non una sequenza di scene e controscene. Il teatro allora diventa il luogo ideale per parlare delle debolezze, ma anche delle straordinarie qualità del genere umano. Solfrizzi e Stornaiolo lo fanno con l’ironia e la leggerezza, attraverso dialoghi serrati, fraseggi comici, esilaranti calembour. 

LO SHOW 

Lo spettacolo propone in scena una coppia storica della comicità pugliese. E proprio la Puglia, come regione, come territorio ricco di attrattive, ma soprattutto come luogo dell’anima dove ritrovarsi, è tra le protagoniste della messa in scena. I due, infatti, racconteranno della sua profonda e positiva trasformazione negli ultimi anni. Dalla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche allo sviluppo dell’industria cinematografica, fino ad arrivare al trionfo del turismo che ha fatto sì che oggi essa sia tra le mete più ambite al mondo. Vanteranno con orgoglio questi risultati, con un giusto rimando alla civiltà contadina ed ai ricordi d’infanzia.

Pietro Razzini

Nuovo tour in partenza per la band parmigiana con prima tappa all’Osteria Salamini venerdì 27 settembre.

Incontriamo Matteo Brozzi, voce e portavoce dei Figli dei Fuori, una band musicale parmigiana che si è fatta conoscere e apprezzare anche fuori dai “confini”, espatriando in province limitrofe e non solo, dove hanno avuto modo in questi anni di farsi apprezzare per il tipo di musica proposta e per la verve e la simpatia, oltre che l’indiscussa bravura dei suoi componenti.

Accompagnano infatti Matteo Brozzi, Daniele Morelli alle chitarre elettriche, Andrea Clerici al basso elettrico, Davide Prinz Marchetti alle chitarre acustiche e Gianluigi Bianche alle batterie… dipende quale porta.

  • Matteo quando nascono i Figli dei Fuori e da dove deriva questo nome?

“Nasciamo nel 2013 come idea: come realtà fisica, dopo un annetto di prove e riflessioni. Componemmo per hobby una canzone sul clima politico e il modus operandi della seconda repubblica dal titolo "LA DANZA DEL MENTRE", da qui le riflessioni sulle colpe delle nostre vicine generazioni precedenti ed essendo noi figli di genitori che fecero il famoso '68, abbiamo accomunato il periodo "figli dei fiori" pensando anche a cosa hanno realmente lasciato a noi. Dopo le scuse iniziali a mamma e papà abbiamo coniato "FIGLI DEI FUORI". In loro onore e un po’ anche "onere".

  • Come scegliete i brani da interpretare?

“In realtà re-interpretiamo. Non c'è un filone musicale da seguire, ma brani che ci stuzzicano il cambiamento ritmico e di genere: i pezzi rock che diventano reggae, i pezzi pop che diventano dance e via dicendo, che siano oggettivamente belli agli occhi nostri e del mondo, e che abbiano la possibilità di essere "mashuppati". Siamo molto liberi in questo senso.”

  • Qual è - se esiste - il vostro genere musicale preferito? 

“Come ti dicevo spaziamo molto come genere, passando dai brani dei Beatles, a Celentano, dai Depeche Mode, a Battiato, piuttosto che i Rage Against the Machine. Mi sento di dire che il nostro genere preferito sia "il genere musicale": ovviamente con chitarra acustica, chitarra elettrica, basso, batteria e voce.”

  • Chi di voi si occupa degli arrangiamenti?

“Assolutamente tutti insieme. Ogni idea diversa e bizzarra esce e si valuta provando l'esecuzione: ci vuole pazienza e apertura mentale, ma alla fine è sempre un buon compromesso di suoni e ritmi diversi.  Il "trucco" è fare ciò che ci piace e che ci diverte - a volte che ci galvanizza! - non abbiamo mai pensato di far piacere ad un certo tipo di pubblico oppure di montare uno spettacolo ad arte per avere più possibilità di "lavorare" o di andare in tutti i locali o club possibili. Se mentre proviamo sorridiamo soddisfatti e abbiamo voglia di rifarla, allora quella è la strada ed il percorso da seguire.”

  • Oltre alle cover, cantate anche pezzi vostri?

“Oltre alla Danza Del Mentre, abbiamo sfornato un Guerdot in ca' (Guarda a casa tua) che facciamo solo live. Con un testo in dialetto parmigiano che sostanzialmente parla in maniera ironica e dissacrante dell'ipocrisia della gente: quelli che criticano un atto e poi però applicano lo stesso concetto che criticano, e in casi molto più seri, come esempio di una strofa della canzone, per farti capire e per fartela censurare:

"Sat ved un nigor sul tram, tet fe un po’pu’ in a

Sat ved na nigra par streda vint euro e po’ a ca’"

La traduzione cortese sarebbe "se vedi un uomo africano dalla carnagione scura sul tram, ti scansi, se vedi una gentil donzella "di colore" lungo la via (dell'amore), le dai venti euro e la porti a casa".

  • In passato avete suonato con altri gruppi come gli Antonio Benassi, pensate ad altre collaborazioni future?

“In passato e in presente interagiamo col nostro amico Antonio e, magari chissà, un giorno ci saranno decisioni importanti. Per ora collaboriamo con chiunque abbia voglia e capacità: amiamo chi suona e più gruppi suonano, più siamo felici. Non abbiamo mai giudicato le scelte altrui e non abbiamo mai invidiato nessuno. Facciamo tutti arte: più c'è arte e più c'è cultura, più c'è cultura e più c'è bellezza … e la bellezza salverà il mondo. Bene, torno alla domanda: cosa vuol dire collaborare?!”

  • Un sogno nel cassetto dei Figli dei Fuori…

“Restare liberi, creare stupore, spaccare dei cuori e far sorridere, riflettendo sulle nostre "stupide" provocazioni. Cassetti aperti!”.

  •    Vi vedremo prossimamente sul palco? 

“Il 27 settembre saremo all’Osteria Salamini a Parma ed è la prima tappa del nuovo tour dal nome "IL MATTEO PIU' STUPIDO CE LO ABBIAMO NOI TOUR 2019/20". Comunichiamo una data alla volta per scelta, ne abbiamo tante altre, grazie alla gente che viene ad ascoltarci, quindi vi aspettiamo numerosi questo venerdì, se volete sapere quale sarà la seconda tappa del tour!”.

Come avrete capito I Figli dei Fuori sono artisti ironici, eclettici, irriverenti e un pò pazzerelli, con alle spalle esibizioni su palchi internazionali davanti a migliaia di persone. Amano poco parlare di sé, al contrario amano emozionare, far ridere e far riflettere, con qualche brano proprio e le loro rivisitazioni speciali di brani del passato lontano, recente e futuro prossimo.

Per chi vuole seguire questi “simpaticoni” artisti sopra le righe può visitare la loro pagina FB https://www.facebook.com/ifiglideifuori/… altro non hanno, quindi dovete accontentarvi di vederli dal vivo venerdì 27 settembre sul palco dell’Osteria Salamini in via G. Meazza, 33/A a Parma. Ingresso libero, ma per sedervi ad un tavolo – con possibilità di cenare dalle ore 20.00 - è consigliata la prenotazione al numero 345 7386832.

Francesca Caggiati

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma sulle nomine degli insegnanti nelle scuole superiori. Il coordinatore Salvatore Pizzo precisa: “Riteniamo sussistano gli elementi affinché l'autorità giudiziaria verifichi se qualcuno ha commesso dei reati, per questo annunciamo la presentazione di esposto alla Procura della Repubblica.

24 settembre 2019

Nella quasi totalità delle scuole superiori piacentine le operazioni di assunzione dei docenti a tempo determinato sono avvenute senza che nessuno potesse assistere alle operazioni, addirittura in moltissimi casi anche agli stessi candidati è stato impedito di accedere negli uffici degli istituti per capire come si stessero svolgendo le operazioni di scorrimento delle graduatorie. Nessuna scuola ha reso noto orario e svolgimento delle operazioni, effettuate al chiuso e senza alcun testimone, la Gilda degli Insegnanti avendo appurato questo modus operandi di quasi tutti i Dirigenti Scolastici delle Scuole di 2° grado, date le dimensioni gravi del fenomeno, non potendo fisicamente essere dappertutto con propri attivisti ha scelto due scuole “campione” presso le quali agire intimando ai dirigenti di comunicare alle organizzazioni sindacali (che per contratto avrebbero diritto a presenziare) date, orari e convocati alle nomine, si tratta dell'Istituto Romagnosi Casali e del Liceo Colombini ma non è arrivata nessuna risposta. 


Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma precisa: “Riteniamo sussistano gli elementi affinché l'autorità giudiziaria verifichi se qualcuno ha commesso dei reati, per questo annunciamo la presentazione di esposto alla Procura della Repubblica. Siamo di fronte a comportamenti rispetto ai quali non possiamo lasciar correre, i dirigenti scolastici delle scuole superiori di Piacenza già nei giorni precedenti avevano avuto una modalità anomala: rispetto a tutti gli altri loro colleghi delle altre scuole di Piacenza e Parma hanno fatto in modo che non vi fosse una convocazione territoriale, unica e pubblica, rifiutandosi di unificare le operazioni di tutte le scuole (sono meno di 10 Istituti) e quindi a prova di trasparenza assoluta. Molti docenti venivano contattati in contemporanea da più scuole sono stati messi in difficoltà, non sapevano come e cosa scegliere, inoltre sono stati numerosi i dirigenti scolastici i quali pur sapendo che molti docenti erano convocati anche per lunedì anche per gli incarichi delle scuole medie (in questo caso effettuati in modalità pubblica e trasparente) non  hanno voluto allineare le modalità di convocazione affinché i candidati potessero avere un quadro chiaro delle disponibilità” - conclude il coordinato della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma - “con il caos che si è generato il direttore scolastico regionale si è dimostrato di non essere in condizione di coordinare in maniera efficiente ed efficace i dirigenti delle scuole piacentine, la politica prenda atto e provveda di conseguenza, intanto noi segnaliamo alla Procura quanto abbiamo visto e per questo il 2 ottobre, dalle 8 alle 10, terremo un'assemblea cittadina dei docenti alla Scuola “Anna Frank” in Via Milano. 

Fonte: Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma

Parma ospita la rassegna di appuntamenti collaterali al Festival Verdi. Sabato 21, l’inaugurazione è stata una grande festa in musica nelle strade e piazze cittadine all'Oltretorrente, partendo dal Teatro Regio e animando il tragitto che accompagna il pubblico in un percorso ricco di sorprese. Attori, musicisti, cantanti, ballerini, circensi danno vita a spettacoli e concerti dedicati al Maestro e alle sue opere, interpretate e reinterpretate secondo i linguaggi più diversi e trasversali. A cura di Giacomo Costantini, Circo El Grito.

Di seguito gli appuntamenti presso lo Chapiteau Verdi Circus allestino in Piazzale Picelli. 

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Date

Piazzale Picelli, Chapiteau Verdi Circus

venerdì 27 settembre 2019, ore 21.00
sabato 28 settembre 2019, ore 18.00 e ore 21.00
domeica 29 settembre 2019, ore 1800 e ore 21.00
venerdì 4 ottobre 2019, ore 21.00
sabato 5 ottobre 2019, ore 18.00 e ore 21.00
domenica 6 ottobre 2019, ore 18.00 e ore 21.00

Biglietti

I biglietti per lo spettacolo, offerti da partner e sponsor del Festival Verdi, possono essere ritirati in loco un’ora prima dello spettacolo e fino esaurimento posti.

 

Le foto di Francesca Bocchia dello spettacolo di domenica scorsa 

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Dal 18 al 20 ottobre 2019, la decima edizione del Festival Fotografico alla Reggia di Colorno (PR), con mostre aperte fino al 3 novembre.

Sembra ieri che Gigi Montali, circondato e spinto dall’entusiasmo dei soci del Gruppo fotografico Color’s Light, inaugurava il ColornoPhotoLife nella splendida Reggia di Colorno, in provincia di Parma. Invece sono passati due lustri. E il 18 ottobre 2019, il festival taglia il traguardo della decima edizione nel segno del tema “L’effimero e L’eterno”, concetti legati inscindibilmente allo scatto e all’obiettivo fin dai tempi del dagherrotipo e ispiratori del progetto promosso dal Dipartimento Cultura che proprio nella rassegna vedrà il momento conclusivo.

Le opere realizzate per l’iniziativa – che ha coinvolto i Laboratori Di Cult FIAF in 7 Regioni italiane ed è stata condivisa a livello nazionale con i festival “FacePhotoNews” di Sassoferato (AN),  CARPE DIEM Sestri Levante (GE), CARPI Foto Festival del Grandangolo di Carpi (MO), nell’ambito di una manifestazione che si arricchisce inoltre della collaborazione con il comune di Ravenna con la rassegna “Camera Works” – vanno ad aggiungersi a una proposta culturale che porterà alla location d’eccezione della Reggia di Colorno il lavoro di importanti autori sulla scena nazionale e internazionale. In alcuni casi, di vere e proprie leggende: la mostra “Luigi Ghirri, Tracce nel labirinto” propone, ad esempio, una selezione di 41 fotografie vintage, utilizzate dall’artista reggiano nel 1991 per il progetto “Dentro un antico labirinto”, nato dalla proposta di Arturo Carlo Quintavalle di realizzare insieme un libro ampiamente illustrato, concepito dagli autori come una lettura del paesaggio italiano attraverso la storia dell’arte, la letteratura e, ovviamente, l’opera di Ghirri stesso. 

L’esposizione dedicata al fotografo di Scandiano è però solo uno degli infiniti motivi di interesse di una rassegna che propone inoltre negli spazi della Reggia e in quelli collegati a Parma le personali di Sara Munari e una piccola raccolta di Giovanni Chiaramonte, le mostre di fotografi emergenti quali Francesco Comello e Lorenzo Zoppolato insieme ad altre di interessanti autori del panorama nazionale. In particolare, tra le iniziative a margine dell’evento, lo Spazio BDC28 di Parma celebra i 50 anni dell’allunaggio con “The Bright Side of the Moon - fotografie vintage dagli archivi Nasa”, che dal 17 ottobre al 24 novembre vedrà esposte – oltre a 2  roadbook di Apollo 13 e Apollo 15 - 170 fotografie vintage degli archivi NASA relative ai primissimi lanci e training (1950 - 1966) e alle missioni dei programmi Mercury (1960 - 1963), Gemini (1964 - 1966) e Apollo (1966 - 1972). 

Lo spazio del Piano Nobile della Reggia è quello deputato, invece, ad ospitare la mostra di Chiara Samugheo intitolata “Celebrità", 70 splendide fotografie a colori e in bianco e nero che ritraggono volti e atteggiamenti di notissimi attori, registi, scrittori e personaggi dello spettacolo, immortalati dall’autrice tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’80. 

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Copyright: Credit Chiara Samugheo

Anche quest’anno, ColornoPhotoLife può contare, infine, sulla qualificata collaborazione con lo CSAC (Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma), per dare vita a momenti di una viva cultura fotografica che si estende al Concorso a lettura di Portfolio Maria Luigia - tappa di Portfolio Italia - agli intensi incontri con autori e protagonisti della fotografia italiana e ai workshop di Sara Munari, Marco Gualazzini e Francesco Comello, dedicati rispettivamente ai temi “Portfolio fotografico, idee, perché, come”, “Il lavoro fotogiornalistico” e “Trovare la storia”.

Tutto ciò è reso possibile grazie al patrocinio di Destinazione Turistica Emilia, del sostegno di Comune di Colorno, Regione Emila Romagna e Provincia di Parma e alle ampie e qualificate collaborazioni che, ben coordinate dal volontariato culturale del Gruppo Fotografico Color’s Light e dalla professionalità di ANTEA Progetti e Servizi per la Cultura e il Turismo, hanno permesso di conseguire sinergie di particolare efficacia.

Nei giorni del festival, le mostre sono tutte a ingresso gratuito – dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 – a eccezione di quella dedicata a Luigi Ghirri e di quella di Chiara Samugheo, entrambe visitabili al prezzo di 4,50 euro con braccialetto identificativo. Per quanto riguarda la mostra “Celebrità”, nel periodo successivo al festival resterà aperta al pubblico dal martedì al venerdì, dalle ore 11 alle 15, con visita guidata obbligatoria insieme al biglietto d’ingresso alla Reggia, e il sabato e la domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18, al prezzo di 4,50 euro con braccialetto identificativo.

Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro): l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e Confcooperative Emilia Romagna rinnovano il protocollo d’intesa per il triennio 2019-2022.
Alla luce delle positive esperienze formative realizzate nel triennio 2016-2019, l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e Confcooperative Emilia Romagna proseguono la collaborazione per il triennio 2019-2022.

E’ stato sottoscritto oggi – 20 settembre 2019 – il rinnovo del Protocollo d’Intesa finalizzato alla realizzazione di attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Stefano Versari e dal Direttore Generale di Confcooperative EmiliaRomagna, Pierlorenzo Rossi.
In attuazione dell’intesa, Confcooperative, per il tramite delle proprie articolazioni provinciali, comunicherà annualmente all’Ufficio Scolastico Regionale, per la diffusione alle scuole di pertinenza degli ambiti territoriali, le Cooperative disponibili, gli indirizzi di studio coerenti con gli ambiti di operatività di ciascuna di esse, il numero di studenti accoglibili, i riferimenti di contatto, il periodo di svolgimento e ogni altro elemento utile alla realizzazione dei percorsi.


Per il corrente anno scolastico le disponibilità saranno rese note tramite pubblicazione sui siti degli Uffici di Ambito Territoriale entro la metà del prossimo mese di ottobre.
Saranno, altresì, realizzate, sulla base di accordi fra istituzioni scolastiche e Confcooperative, attività di simulazione d’impresa, con il modello delle Imprese Cooperative Scolastiche (ICS), rivolte a una classe/gruppo classe per ciascun ambito territoriale a valere e nel limite delle risorse regionali all’uopo assegnate a Confcooperative (Legge Regionale 6 giugno 2006 n.6).


“Con il rinnovo dell’intesa con Confcooperative Emilia-Romagna – afferma il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Stefano Versari – prosegue la collaborazione con Cooperative e Consorzi. Si offrono in tal modo ai nostri giovani contesti di “apprendimento situato” in molteplici ambiti di attività. L’obiettivo è quello di far acquisire loro competenze trasversali “auto-orientative”, avvicinarli ai valori fondanti del sistema cooperativo e alle sue dinamiche di funzionamento. Ringrazio il Direttore di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi, per la disponibilità a proseguire nella collaborazione con le scuole della regione, che contribuisce a qualificarne l’offerta formativa.”


“Gli studenti di oggi potranno essere i cooperatori di domani. Abbiamo il dovere di formarli affinché si integrino nel sistema economico regionale” dichiara Pierlorenzo Rossi, direttore di Confcooperative Emilia Romagna, organizzazione che associa 1.600 cooperative con 230.000 soci e oltre 80.000 occupati.


“Dopo la felice esperienza dell’ultimo triennio – aggiunge Rossi - siamo contenti di rinnovare il Protocollo di intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per sviluppare ulteriormente la collaborazione sull’alternanza scuola-lavoro, ora denominata percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Grazie a questo accordo, numerosi giovani hanno la possibilità di venire in contatto con la cooperazione imparando a conoscerne i valori distintivi quali mutualità, solidarietà e partecipazione. Inoltre, i ragazzi possono così entrare nel mondo del lavoro da protagonisti, sia con prospettive occupazionali all’interno delle stesse cooperative che li ospitano, sia potendo loro stessi costituire in futuro una cooperativa”.


“Sono due le modalità di svolgimento dei percorsi che le nostre cooperative mettono a disposizione degli studenti – conclude Rossi -. La prima è il tirocinio cooperativo, un’esperienza di formazione all’interno di un’impresa cooperativa del territorio. La seconda è l’Impresa Cooperativa Simulata (ICS), attività svolta in classe in cui viene simulata la creazione e la gestione di una cooperativa, dall’ideazione alla scrittura dello statuto fino alla realizzazione di un business plan”

“L’industria della moda è per i giovani”: la sfilata del Nobili accende la notte della moda in Piazza Scapinelli Venerdì 27 primo défilé alle 19, si replica alle 21 dopo la visita a Lab4.0. 
La serata è a carattere orientativo: secondo il SMI il settore assorbirà 50mila giovani in 4 anni

Reggio Emilia 23 settembre 2019 - Sarà l’IIS “L.Nobili” a portare in città la “Notte dalla Moda” che venerdì 27 settembre dalle passerelle della Fashion Week di Milano risuonerà in tutta Italia grazie agli istituti aderenti alla Rete TAM- tessile abbigliamento e moda. L’appello lanciato dalla Federazione Sistema Moda Italia che ha spinto le scuole a indirizzo tecnico e professionale a scendere in piazza con le loro creazioni è infatti forte e incoraggiante: solo nei prossimi quattro anni il settore moda avrà bisogno di assumere 50mila giovani soprattutto nelle professioni tecniche.

Ecco così che la campagna di orientamento rivolta agli studenti delle scuole di Secondo Grado riassunta dallo slogan “L’industria della Moda è per i giovani” si trasforma in una serata ad alto tasso di bellezza prevista per venerdì 27 settembre in piazza Scapinelli con un primo défilé previsto per le 19 e un secondo per le 21. La sfilata si articolerà in tre uscite facendo conoscere al pubblico modelli progettati e confezionati dagli studenti e dalle studentesse degli indirizzi ITI Sistema Moda e Produzioni Tessili Sartoriali Moda della scuola. Tra le due sfilate, alle 20, è previsto l’incontro presso il Laboratorio Territoriale per l’occupabilità Lab4.0 di via Abbadessa 6/E che illustrerà i bisogni formativi del comparto industriale Moda e la risposta educativa e formativa di settore del Nobili.

L’evento vanta la partnership di Unindustria Reggio Emilia, Sistema Moda Italia, Rete Tam e Fondazione Giulia Maramotti e potrà contare sulla concreta collaborazione di Zeobaldi Parrucchieri, FORMart Reggio Emilia e New Model Today. A gestire la serata saranno gli studenti dell’Istituto di via Makallè che rivestiranno i ruoli di presentatori, modelli ed esperti di comunicazione trasmettendo al contempo foto e video sul profilo Instagram dedicato (#nottemoda_nobili). Nello spazio informativo presso Lab4.0, al fine di fornire dati e ispirazioni concrete ai più giovani e alle loro famiglie, interverranno anche alcuni rappresentanti di aziende di moda del territorio ed ex studenti diplomati presso il Nobili che ora lavorano nel settore. Sarà inoltre possibile vedere alcuni esempi di tecnologie dei laboratori del settore moda della scuola.

“La sfilata della Notte della Moda è un vanto per il nostro Istituto – commenta la dirigente scolastica del Nobili Elena Guidi – non vediamo l’ora di mostrare alla città le creazioni dei nostri studenti che sapranno certamente catturare l’attenzione delle nuove generazioni e degli operatori del settore. Come sostenuto dal SMI infatti le possibilità occupazionali sono concrete, la Moda ha bisogno di giovani preparati. Da parte nostra, oltre ad operare al meglio ogni giorno tra lezioni teoriche e laboratori, la volontà di continuare a costruire ponti tra scuola e mondo del lavoro c’è sempre stata e l’evento di venerdì ne è la prova: vi aspettiamo in piazza Scapinelli prima e al Lab4.0 poi. Ringrazio fin da ora i professori e gli studenti che da settimane lavorano alla buona riuscita della serata, è sempre il gioco di squadra a fare la differenza”.

Parma 22 settembre 2019 - Ieri sera è stato inaugurato il "Verdi OFF" con una parata che dalle 18,00 si è imoltrata sino a tarda sera tra le vie del centro cittadino.

La "Verdi Street Parade" è stata una speciale anteprima del Festival Verdi 2019, coinvolgendo il pubblico in una festa in musica itinerante che partendo dal Teatro Regio di Parma ha raggiunto il cuore dell’Oltretorrente in Piazza Guido Picelli per tornare, attraversando Piazza della Pace in occasione della sua inaugurazione, Piazza Duomo dove la parata si è conclusa con uno spettacolo finale che ha avuto inizio intorno alle 22.30.

Protagonisti della serata, a cura di Giacomo Costantini e del Circo El Grito, 1300 tra attori, musicisti, cantanti, ballerini, circensi, bande, cori, performer, orchestre, che si alternano invadendo le strade, chiuse al traffico per l’occasione, con performance e concerti dedicati al Maestro e alle sue opere, reinterpretate attraverso i linguaggi più diversi e trasversali, dando vita a un grande spettacolo itinerante all’aperto.

(Foto di Francesca Bocchia)

Si è rinnovato il successo del musical firmato Riccardo Cocciante. Dopo Pesaro è toccato a Parma ospitare il Musical dei record prima di proseguire verso Verona, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Torino e Roma.

Parma 22 settembre 2019 - Uno spettacolo che, tra le conferme del cast, annovera l'emiliano Lorenzo Campani, nato a Reggio Emilia nel 1973, che si alterna con Giò di Tonno nella parte di Quasimodo e con Leonardo di Minno in quella di Clopin.

Ieri sera, al Parco della Cittadella, è andato in scena l'ultima serata della tappa parmense per la soddisfazione dei tanti spettatori presenti. 

(Le foto di Francesca Bocchia)

Per approfondimenti: https://music.fanpage.it/notre-dame-de-paris-torna-il-musical-dei-record-di-cocciante-nel-cast-elhaida-dani-e-gio-di-tonno/
http://music.fanpage.it/

 

Cast Tour 2019
Quasimodo: Giò Di Tonno, Lorenzo Campani.
Esmeralda: Elhaida Dani, Federica Callori, Tania Tuccinardi.
Frollo: Vittorio Matteucci, Cristian Mini.
Gringoire: Matteo Setti, Riccardo Maccaferri.
Clopin: Leonardo Di Minno, Lorenzo Campani.
Febo: Graziano Galatone, Giacomo Salvietti.

In passato, si sceglieva di vivere in grandi appartamenti, pensati per metter su famiglia e suddivisi in modo che ogni stanza svolgesse una funzione specifica: la cucina per mangiare, il salone per accogliere gli ospiti, le camere da letto per dormire e così via. Soprattutto dopo il matrimonio, la scelta ricadeva sempre su ampi spazi che consentissero a più persone di vivere serenamente all’interno dello stesso appartamento, in modo che ognuna di queste potesse avere il proprio spazio.

Oggi non è più così. Già da qualche anno a questa parte, gli appartamenti piccoli e confortevoli vengono preferiti a quelli grandi e dispersivi. Certo, anche la mentalità e lo stile di vita sono cambiati: ci si sposa più tardi, i figli si hanno ad un’età più avanzata, sono sempre più numerosi i single che decidono di andare a vivere da soli o le coppie che optano per la convivenza piuttosto che per il matrimonio. Di fronte a tutto questo, appare evidente come un appartamento non venga scelto perchè dovrà, un giorno, forse, ospitare una famiglia numerosa ma, piuttosto, perchè economico, funzionale e adatto al qui ed ora.

L’idea che più un ambiente sia piccolo e peggiore diventi l’arredamento è assolutamente sbagliata. Al contrario, i designer si sono messi all’opera per studiare soluzioni d’arredamento mini che calzino a pennello ad appartamenti altrettanto mini, in grado di coniugare efficienza e bellezza estetica.

L’unico accorgimento sta nello sfruttare bene gli spazi: essendo pochi e, generalmente, piccoli è necessario optare per delle soluzioni che non lascino niente al caso e rendano funzionale anche l’angolo più remoto.

Ecco alcuni consigli per arredare al meglio un mini appartamento:

Soggiorno multifunzionale

Unire il soggiorno e la sala da pranzo creando un open space è l’opzione migliore per ottenere maggior spazio, oltre che per rendere l’ambiente molto accogliente. L’arredamento deve essere sobrio, magari tendente al grigio o al legno e lasciando i colori per gli accessori quali lampade, cuscini, orologi, specchi. Quest’ultimi, nonostante si tratti di ambienti piccoli, non devono assolutamente mancare, perchè sono loro a personalizzare ogni singola stanza. I colori freddi, tra l’altro, creano l’illusione di spazi più grandi, quindi sono una scelta azzeccata.

L’inserimento di pareti attrezzate, che sfruttano lo spazio in altezza, è la scelta ottimale: la tv, i vari dispositivi tecnologici, i libri, i soprammobili troveranno la loro collocazione senza invadere ulteriore spazio e rimanendo perfettamente ordinati.

Bancone grande e funzionale

Gli appartamenti piccoli, spesso, non comprendono lo spazio necessario per un vero tavolo, mandando in confusione soprattutto gli amanti del cibo. Ma niente paura: la soluzione sta nell’inserimento di un bancone stretto e ben illuminato. Tipicamente americano, sta sbancando in Italia ormai da parecchi anni, dato che si abbina perfettamente all’idea di minimal e moderno.

Bagno super moderno

I bagni moderni sono molto affascinanti, perchè possiedono una gran quantità di complementi innovativi e tecnologici. Questo perchè viene sfruttato lo spazio in altezza e quello disponibile sulle pareti, quindi è possibile sbizzarrirsi con specchi, dispenser di sapone e asciugamani elettrici (come quelli disponibili su www.igienealtuoservizio.it ), oltre che con armadietti multifunzione posizionati sotto il lavabo o dietro la porta e ceste portaoggetti.

Optare per colori chiari, come il bianco delle pareti o il beige dei mobili, fa apparire più grande lo spazio, evitando una fastidiosa sensazione claustrofobica non appena dentro.

Decorazioni per pareti

Le decorazioni applicate sulle pareti sono un ulteriore escamotage per far apparire più grande lo spazio a disposizione e riescono ad arredare gli ambienti senza creare ulteriore impaccio tridimensionale.

Ultimamente, vanno molto di moda i wall stickers (gli adesivi da parete) con frasi motivazionali, regole della casa o semplici immagini stilizzate che personalizzano al massimo le stanze ed esprimono la personalità di chi vi abita.

Letto - contenitore

Anche in una camera da letto molto piccola è possibile ricavare spazio per indumenti, asciugamani, scarpe e oggetti personali: basta optare per un letto super moderno, comprensivo di vano contenitore al di sotto. In commercio ce ne sono diversi che possono contenere anche piumoni, coperte e lenzuola in modo che il cambio di stagione non sia più un problema.

Specchi ovunque

Come già detto, gli specchi creano l’illusione di trovarsi in uno spazio molto più grande di quello che è realmente. Per questo, appenderne diversi in giro per la casa è un’ottima soluzione per ingrandire (almeno visivamente) l’ambiente.

Possono essere alternati con dei cubi - contenitori dalla superficie a specchio: oltre ad ingrandire gli spazi, ne regalerà dell’altro fisico e reale per riporre oggetti di uso quotidiano, dalle stoviglie alle asciugamani.

Carta da parati
Se il total white delle pareti appare monotono, si può optare per della carta da parati. Quella dai colori freddi o dai disegni geometrici è sicuramente la più indicata, perchè amplia lo spazio.

Un soppalco per la camera da letto
Un’idea abbastanza valida, ma che non sempre piace a tutti, è quella di costruire un soppalco da dedicare alla camera da letto. Si tratta di una soluzione altamente utile a livello di spazio, perchè risolve il problema di un eventuale letto matrimoniale. A molti, però, non entusiasma l’inserimento delle scale, o il fatto che gli odori tendano a salire verso l’alto creando una vera e propria cappa.

In ogni caso, esistono idee molto carine in merito che, almeno in linea generale, meritano di essere prese in considerazione, magari optando per un arredamento minimal che non crei un’aria di soffocamento: un divano letto, per esempio, oppure l’inserimento di tende che nascondano la zona notte da tutto il resto. Dipende molto dal gusto personale!

Design minimal
In un ambiente ristretto è assolutamente necessario che il design sia minimal. Quindi è assolutamente sconsigliato riempire la casa di oggetti che occupano spazio inutilmente. Meglio lasciare le superfici libere e utilizzare mobili poco ingombranti e che racchiudano più funzionalità.

Molto appropriati risultano gli oggetti vintage, reperiti in mercatini delle pulci o su Internet, che rendono degli appartamenti così piccoli dei veri e propri gioiellini.

Armadi come separatori
Se si deve ammobiliare un monolocale, un’idea potrebbe essere quella di utilizzare gli armadi per separare gli ambienti. L’aspetto più fastidioso, infatti, sta nel dover dormire e mangiare nello stesso spazio vitale e, a lungo andare, questo tende a stufare. Posizionare un bell’armadio in mezzo potrebbe essere una soluzione: già visivamente, si verranno a creare due ambienti distinti e separati, facendo apparire anche tutto più in ordine.

Porte scorrevoli
Sostituire le porte classiche con quelle scorrevoli fa risparmiare uno spazio notevole e permette di sfruttare tutto quello che si ha a disposizione. In questo modo non ci si dovrà più preoccupare di cosa si possa urtare aprendo/chiudendo una porta e non esisteranno più angoli da dover lasciare liberi e assolutamente inutilizzabili.

Luci a profusione
In un ambiente piccolo, le luci sono fondamentali, soprattutto se non si hanno molte aperture verso l’esterno e la luce naturale fatica ad entrare. Il design moderno prevede l’inserimento di faretti o lampade minimal da posizionare in punti strategici, come sopra il tavolo o accanto a divani e poltrone, con la possibilità di regolare l’intensità della luce in base alle esigenze.

 

Sabato, 21 Settembre 2019 06:22

Chi è Andrea? Un racconto di Nicola Comparato

Capitolo 1 ANDREA - In una giornata di sole, in un piccolo paesino della provincia di Parma, Andrea e l'anziana signora Marta, una donna di 80 anni, senza figli, di corporatura minuta, con gli occhiali, i capelli bianchi, vestita con scarpe nere e una tuta dello stesso colore, rimasta vedova da poco, si incontrano.

_Buongiorno signora Marta, oggi è una bellissima giornata, dove va di bello?

_Buongiorno Andrea, sei sempre molto educato con me. È difficile trovare ragazzi così bravi al giorno d'oggi! Vado a fare compere, speriamo che ci sia poca gente, sono molto stanca. Non sono più giovane e in forma come un tempo.

_Signora non si preoccupi. Io non ho nulla da fare. Resti pure a casa. Vado io a farle la spesa.

_Grazie Andrea. Non so come ringraziarti. Tieni , questa è la lista delle cose da acquistare.

_Dovere e piacere signora Marta, tra poco sarò di ritorno.

_Grazie infinite Andrea. Ti aspetto a casa.

_A tra poco signora.

Andrea è gentile e disponibile con tutti, non nega mai il saluto a nessuno, aiuta spesso le persone più anziane del paese... Andrea, un ragazzo poco curato, ritenuto strano da molti ma dotato di un carisma e una gentilezza fuori dal comune. Cosa nasconde Andrea? Sta solo recitando una parte per nascondere la sua vera natura oppure è davvero un bravo ragazzo!? Poco si sa di lui. Andrea, un ragazzo di 37 anni, robusto, alto, capelli e occhi scuri, stempiato, quasi sempre da solo, malvestito, in cerca forse di conferme da parte degli altri. Qualcuno lo chiama "Lo Zingaro". Non partecipa alle feste di paese, non và ai compleanni delle poche persone che frequenta.....nessuno lo ha mai visto con una donna! Quali sono gli interessi di Andrea? Come passa il tempo libero? Perché esce da solo? Ma soprattutto chi è Andrea?

Capitolo 2 LA FAMIGLIA

_Ecco la spesa signora Marta.

_Già di ritorno. Sei fantastico Andrea. Vuoi che ti preparo qualcosa da mangiare? Resti a farmi un po' di compagnia?

_La ringrazio signora, ma ho alcune faccende da sbrigare a casa. Magari un'altra volta. Arrivederci.

_A presto e grazie Andrea.

Dopo aver salutato la signora, Andrea decide di fare ritorno a casa, una catapecchia vecchia, sporca e disordinata. Non ha fratelli o sorelle. I cugini e gli zii non li vede da anni. Sara, la madre di Andrea, una donna di bell'aspetto, con i capelli scuri e gli occhi neri è morta. Non è mai stata una brava madre, non ha mai ascoltato suo figlio. Fin da piccolo lo ha sempre umiliato e maltrattato.

_Andrea, devi stare alla larga da tutte le donne. Sono tutte prostitute. E non perdere tempo a farti degli amici. Non servono a niente. Un giorno te ne accorgerai. L'unica cosa importante nella vita sono i soldi.

_Va bene, come vuoi tu mamma.

Questo era il discorso che ogni giorno sua madre gli ripeteva. Non gli ha mai permesso di vivere, di essere felice, di amare le persone. Lo ha sempre tenuto al guinzaglio, mandandolo a lavorare anziché fargli proseguire gli studi. Una malattia improvvisa l'ha portata via e Andrea non ha versato neppure una lacrima per lei. Forse questa morte è stata solo una liberazione. Sandro, il padre di Andrea, è un uomo spietato e disoccupato. Un tempo atletico e pieno di vita, bello, con gli occhi azzurri e i capelli neri, dopo la nascita di Andrea, seguita dalla perdita del suo lavoro in un panificio, si lascia andare del tutto, passando la vita in casa a picchiare sua moglie e suo figlio, sfogando i suoi dispiaceri nell'alcool, e costringendo Andrea a pagare i suoi debiti.

_Andrea vieni subito qui! Vuoi raggiungere tua madre!?

_Ma papà che ho fatto? Io....

_Stai zitto lurido figlio di puttana! Per quanto mi riguarda puoi morire anche tu. Non mi fai paura. Per me sei sempre il nanerottolo di tanti anni fa.

_Papà ma che succede!? Hai bevuto ancora?

Sandro si avventa su suo figlio. Lo prende a calci e pugni. Lo stordisce e lo abbandona sul pavimento. Una storia che si ripete spesso, troppo spesso, da anni. Forse proprio per questo motivo il ragazzo è incapace di amare e di stringere rapporti sinceri e duraturi. Andrea non prova amore per nessuno, è indifferente a ogni cosa. Finge che tutto vada bene quando gli capita di incontrare qualcuno, dicendo che i lividi sono causati dalle cadute in bicicletta e in motorino, una scusa utilizzata dai tempi dell'adolescenza, ma Andrea sa che prima o poi esploderà. O forse no. Ormai va bene così.

_Brutto bastardo. Dopo alzati e vammi a comprare le birre.

_Si papà.

Capitolo 3 IL LAVORO

Il lavoro è uno schifo! Suona la sveglia. Tutti i giorni da quando aveva 15 anni. Andrea lavora da una vita in una grande azienda alimentare specializzata nella produzione dei prosciutti. Il capo lo detesta e la cosa è reciproca.

_Datti una mossa Andrea. Non sei pagato per stare fermo!

_Capo ho finito di salare i prosciutti che sono arrivati stamattina. Stavo solo aspettando nuovi ordini.

_L'ordine è di andare a fanculo! E ora levati dalle palle! Il tuo aspetto mi dà la nausea.

Andrea non va d'accordo nemmeno con i colleghi, non partecipa alle cene aziendali, se ne sta sempre in disparte, isolato da tutto e tutti. Lo stipendio è misero e finisce nel giro di pochi giorni perché costretto a pagare i debiti del padre. Le 8 ore sono lunghe e faticose. Forse è meglio farla finita!? O forse no!? Termina la giornata lavorativa. Andrea timbra il cartellino e ritorna a casa.

_Ed ora capo vacci tu a fanculo!

Capitolo 4 LE RAGAZZE E LA DROGA

Ma in amore come vanno le cose? Andrea è un bravo attore, parla bene. In un certo senso ci sa anche fare con le donne. Non ha difficoltà a recitare la parte del ragazzo romantico e innamorato. Le conquista facilmente. Un giorno all' uscita del lavoro si ferma a fare benzina (la sua macchina è un rudere che cade a pezzi, ma per fortuna lo porta al lavoro, una volta Andrea ci andava a piedi, in scooter, in bicicletta e in autostop), e qui nota una ragazza bionda, con i capelli lunghi e lisci, le labbra rosse e carnose, gli occhi blu, un vestitino azzurro e corto che lascia intravedere due bellissime gambe. Il seno è perfetto. Né troppo grande né troppo piccolo. Andrea si avvicina e si presenta. La ragazza ricambia:

_Piacere di conoscerti Andrea. Mi chiamo Giulia.

_Giulia, sei bellissima, il piacere è tutto mio. Sai, io sono abituato a dire ciò che penso, e penso che dovresti invitarmi stasera a casa tua.

Giulia si mette a ridere e incredibilmente accetta. Non le era mai capitato di conoscere una persona in questo modo.

_Dai ragazzo, prendi la macchina e seguimi. Io vivo in città.

_Agli ordini dolce Giulia!

Andrea e Giulia arrivano a casa di lei, un piccolo appartamento al piano terra di una palazzina, ben arredato situato poco lontano dal centro di Parma. Tutto sta andando molto bene. Ma quando si arriva al dunque, quando arriva il momento di fare l'amore Andrea si tira indietro. La bacia, la spoglia, poi......si riveste. Lui preferisce l'autoerotismo e la fantasia. La fa piangere, la prende a schiaffi, la umilia.

_Andrea sei impazzito? Perché mi stai facendo questo!? Lasciami... Vattene!

_Taci puttana! Vergognati. Non mi conosci nemmeno e mi hai portato a casa tua!

Forse Andrea è omosessuale o forse è tutta colpa dei suoi genitori che lo hanno sempre trattato male? Andrea e Giulia non si rivedranno mai più. Lei non racconterà mai a nessuno di quanto accaduto. Forse per paura. Ogni volta gli incontri con le donne vanno così. Col tempo Andrea si avvicina alla droga e smette di frequentare le ragazze. Infondo nessuno ha più voglia di stare insieme. Si lasciano tutti. La gente si sopporta solo per il quieto vivere. Negli spinelli trova la pace e il relax. Lo sballo gli permette di sopportare le botte di suo padre e le angherie del suo capo. Smette di uscire. Non partecipa alle feste di paese, non partecipa alle cene aziendali, non va ai compleanni delle poche persone che frequenta, nessuno lo ha mai visto con una donna, se ne sta in disparte isolato da tutto e tutti.... Ecco chi è Andrea!

(FINE)

Di Nicola Comparato nato a Policoro (MT) il 01-03-1982 residente a Poggio di Sant'Ilario Baganza frazione del comune di Felino in provincia di Parma

 

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Sabato, 21 Settembre 2019 05:51

350 studenti alla festa dell'albero di Ceci

Piacenza, 20 settembre 2019 - È la nona edizione della festa dell'albero e della natura ad inaugurare l'anno scolastico appena iniziato.Sono 350 gli studenti dell'IC Bobbio che oggi, venerdì 20 settembre, hanno preso parte alla giornata dedicata alla conoscenza e al rispetto di ambiente e natura.Alza bandiera, canto dell'inno nazionale e saluti delle autorità presenti ad apertura di una giornata destinata a rimanere nella memoria degli studenti.Dall'orienteering e il trekking alla messa a dimora di piante autoctone, dalle attività naturalistiche alla caccia al tesoro, senza tralasciare un momento con la Protezione Civile e i laboratori di drone, pittura en plein air e le attività realizzate con materiali reperiti in loco.

Drone, pittura, e tre laboratori naturalistici sono stati proposti dal Consorzio di Bonifica di Piacenza e curati da Arti e Pensieri e dal Museo di Storia Naturale con la Società Piacentina.Tante le attività, ma unico il tema: dare radici al futuro e permettere alle nuove generazioni di conoscere l’ambiente in cui vivono ed essere, un domani, cittadini attivi e coscienziosi.Radici degli alberi ma anche radici delle persone a simboleggiare l'attaccamento a un territorio da conoscere, vivere e ripopolare.

Tra le autorità, Roberto Pasquali (Sindaco di Bobbio e Presidente dell'Unione Montana Valli Trebbia e Luretta) e il Capitano Antonio Barbera (Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Bobbio) hanno sottolineato l'importanza dell'amore per il proprio territorio e di come sia necessario fare squadra per ottenere piccoli e grandi risultati.

È stato poi Fausto Zermani (Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza) a ricordare il grande lavoro di prevenzione - spesso silenzioso perché invisibile - che il Consorzio fa quotidianamente e di come l’uomo sia oggi presente perché ha saputo organizzare la natura. Zermani, ha poi augurato alle nuove generazioni di essere coraggiosi e di perseguire con coraggio quelle azioni che non sono ancora state portate a termine in riguardo alla risorsa idrica, tanto indispensabile quanto delicata perché troppo abbondante in certi periodi e scarsa in altri.Presente anche Fabio Callori, Consigliere Regionale, a ricordare che i bambini sono le radici del futuro e che sarà loro compito manutenere il nostro territorio.A concludere la parta istituzionale, il Dirigente Scolastico dell'IC Bobbio, Luigi Garioni, che ha augurato ai suoi studenti di far crescere l’amore per l’ambiente come un seme nel proprio cuore.

Unanime il ringraziamento a Marco Labirio, vero amante della vallata e primo sostenitore di questa (e tante altre iniziative) la cui passione e tenacia sono un esempio per tutti, adulti per primi.

Tra gli altri, presenti anche: Fabio Bardini (Comune di Ottone), Pietro Reboli (Sindaco del Comune di Zerba), Giovanni Barilotti (Comune di Cerignale), Mauro Gurnieri (Sindaco di Marsaglia), Roberta Valla (Comune di Travo), Lorenzo Burgazzoli (Comune di Piozzano), Emanuela Agnoletto (Presidente Lions Club Satellite di Corte Brugnatella), Diego Traverso (Maresciallo dei Carabinieri Forestali di Bobbio), Rosanna Porcari (Coldiretti Piacenza), Adele Mazzari (Ex Dirigente Scolastico IC Bobbio), Nicoletta Guerci (Kardios), la Protezione Civile, la Croce Rossa, lo sci club Bobbio, la FISO, Ra famiglia Bubieiza, Fantarte, il CAI, Truck and Trail, l’Associazione Nazionale di Orientireering, ecc.La manifestazione è stata organizzata dall’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta insieme all’Istituto Comprensivo di Bobbio con il patrocinio di: Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza e Comune di Bobbio.

Un ringraziamento, infine, ai volontari e al Gruppo degli Alpini di Bobbio che, instancabili come sempre, hanno collaborato attivamente alla buona riuscita della giornata.

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato delle Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza sulla notificata intimazione ai dirigenti del Liceo Colombini e dell'Istituto Romagnosi Casali. Appello ai partiti di maggioranza: rinnovare i vertici dell'Ufficio Scolastico Regionale.
Piacenza -

In data odierna è stata notificata un'intimazione ai dirigenti scolastici di due scuole di Piacenza, il Liceo “Colombini" e l'Istituto “Romagnosi Casali”dopo l'ostruzionismo di alcuni dipendenti del Ministero dell'Istruzione, i quali hanno ottenuto l'incomprensibile risultato di evitare una procedura centralizzata e pubblica per la nomina dei docenti da reclutare nelle scuole del territorio, creando caos e disomogeneità nelle procedure al livello territoriale, la Gilda degli Insegnanti ha sollecitato l'applicazione della normativa contrattuale vigente a livello regionale, la quale prevede che durante le operazioni di nomina dei docenti siano presenti anche le organizzazioni sindacali del settore. 

Abbiamo scelto due scuole a caso perché, visto il caos che hanno creato, sarà impossibile essere presenti in ogni singola scuola, diverso sarebbe stato se ci fosse stata una convocazione unica. 
Per questo adesso ci attendiamo dai due dirigenti delle scuole da noi individuate di sapere date e orari delle convocazioni, ci spetta essere presenti. Devono complessivamente nominare una quaantina di docenti. 

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine ha dichiarato: “Per tutto il caos made in Piacenza che si è creato stiamo valutando varie azioni, ivi compresi esposti alla Corte dei Conti per perseguire eventuali responsabili del danno creato alla pubblica amministrazione, sia relativamente all'efficienza ed all'efficacia del servizio, sia sotto il profilo dell'immagine” - continua il dirigente sindacale - “hanno creato una bolgia, 90 scuole che fanno riferimento all'Ufficio Scolastico di Piacenza e Parma che seguono procedure diverse per reclutare i docenti, è chiaro ed evidente che gli attuali vertici dell'Ufficio Scolastico Regionale non riescono a coordinare i dirigenti delle scuole, per questo chiediamo alla politica di rinnovare al più presto i vertici di questa istituzione che si trova nella “lontana” Bologna”.
Giovedì, 19 Settembre 2019 14:55

Notte Europea dei Ricercatori

Torna la Notte Europea dei Ricercatori a Bologna e Cesena, Forlì e Predappio, Ravenna e Rimini. Venerdì, i ricercatori animeranno strade, piazze e palazzi di per rispondere ai tutti i nostri quesiti sulla ricerca attraverso esperimenti, laboratori e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli, concerti e performance artistiche suddivise nei temi più cari alla ricerca: oltre 70 attività su scienze, ambiente, meteo e clima, salute, agricoltura e alimentazione, arte-storia-cultura, tecnologia.

La serata della ricerca si apre a Bologna a Palazzo Magnani (sede UniCredit, via Zamboni 20) alle 18.00 con la cerimonia di inaugurazione e un pizzico di magia alla presenza del Rettore Francesco Ubertini. A Palazzo la serata proseguirà con la ricerca al femminile: si potrà viaggiare nello spazio comodamente seduti nel Planetario, farsi un selfie sulla Luna e scoprire curiosità sul nostro satellite, giocare con la tavola degli elementi, navigare 3D nello spazio-tempo e scansionare beni culturali (e persone!).

La Notte si arricchirà poi con esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli, concerti e performance artistiche, per tutti i gusti!

Cineca svelerà i segreti del funzionamento dei supercalcolatori, e della grafica interattiva a supporto dei beni culturali. Si potranno scoprire anche dettagli tecnici del nuovo supercalcolatore Leonardo che sarà installato presso il Tecnopolo di Bologna, e che conferma il ruolo di traino nell’innovazione dell’Italia nella ricerca, in un contesto internazionale.

Per chi poi vuole approfondire gli argomenti e fare le domande che “non ha mai osato fare” c’è “A tu per tuun appuntamento scientifico estemporaneo durante il quale sedersi di fronte ai ricercatori per condividere un drink e dipanare tutti i dubbi sulla scienza (dalle 20.30 alle 22.00 alla Scuderia in Piazza Verdi). Un faccia a faccia sarà anche al centro del gioco interattivo per conoscere da vicino i ricercatori dell’Università e del CNR coinvolti nei progetti Marie Curie e scoprire cosa fa l’Europa per formare scienziati senza frontiere.

Lungo via Zamboni si potranno trovare numerosi exhibit e laboratori interattivi come quelli proposti da CNR per approfondire tematiche legate all’ambiente (fenomeni atmosferici, storia del mare, comunicazione delle piante, architettura e geologia del territorio) (AA07, AMB02, AMB04, CULT12), alle nuove tecnologie (elettronica per le auto elettriche, innovazioni tecnologiche della seta)(TEC01, TEC05) e alla salute (DNA/eredità genetica, luce e nanotecnologie per la salute) (SCI02, SCI04, SCI05).

L’INGV proporrà uno sguardo sul nostro pianeta irrequieto, raccontando diversi processi geologici utilizzando materiali semplici, filmati e attività interattive adatte anche ai bambini. Quest’anno, una particolare attenzione verrà data all’Isola di Stromboli e alle due eruzioni parossistiche che sono avvenute nel corso dell’estate (SCI11 Il pianeta in movimento).

Lo sguardo si solleverà al cielo con gli exhibit di INAF che ci consentiranno di scendere sulla Luna con la realtà virtuale, manovrare piccoli rover sul suolo di Marte e vedere l’invisibile con le onde radio (SCI06 - SCI07). 

L’Università di Bologna dedica esperimenti, exhibit interattivi e mostre a tre grandi temi: sostenibilità, salute e cultura. Un percorso esplorativo tra Ambiente, Agricoltura e Alimentazione permetterà di scoprire che la sostenibilità è nelle nostre mani e scoprire come raccogliere i frutti dello spreco, migliorare le produzioni agricole e animali in maniera green e comprendere come comunicano le piante (AAA01-05 e CULT 22). E ancora, si potranno conoscere le soluzioni innovative e sostenibili per le strade di domani e seguire il viaggio del carbonio per capire l’impatto che le attività umane hanno sul nostro pianeta e sui nostri mari attraverso l’osservazione di rocce e fossili…o tuffandosi nel blu (TEC08, SCI14). La cultura sarà protagonista grazie all’affascinante viaggio tra le carte degli autori, da Dante a Piero Camporesi, a cura del gruppo Manuscreative dell’Ateneo, che animerà la Via Zamboni anche ad alta voce con una maratona di lettura dalle 19.00 (CULT 03-11, CULT 18). Sarà possibile giocare con la filosofia ed esercitare il pensiero critico con laboratori per tutte le età (CULT13). La “cultura” del Sistema Museale di Ateneo uscirà dal Museo e animerà piazza Scaravilli con un percorso in realtà aumentata sul mito di Frankenstein e una indagine sui volumi di Ulisse Aldrovandi (CULT 15-16).  Infine, spazio alla ricerca in ambito medico con un labirinto per scoprire la lunga strada che porta allo sviluppo di farmaci e tante attività per scoprire la fabbrica di energia delle cellule, come lavorano mano, occhio e cervello, i nanodispositivi che ci tengono in vita e come la ricerca neurologica può migliorare la nostra vita (SAL01-04; TEC04). 

Fra i laboratori per bambini e ragazzi disseminati lungo la strada ci sarà quello proposto da INFN intitolato “Hadro Craps” che, giocando, insegnerà a costruire i mattoni che compongono la materia ordinaria e non (SCI10), o da INAF che con “Colori in codice” ci farà capire come passare dai numeri alle immagini degli oggetti astronomici (SCI15). Con il Sistema Museale di Ateneo si costruiranno, invece, nidi con materiali di riciclo per aiutare uccelli e insetti a trovare un riparo per l’inverno (CULT 22; per bambini dagli 8 anni e famiglie). Il tema del riciclo e la salvaguardia dell’ambiente saranno anche al centro dello spettacolo “L'uomo Mangiacarta” che porterà la magia di un teatro di cartone, sagome colorate e fondi scorrevoli per riflettere sull’importanza degli alberi (ore 19.00, CULT 14).

Ancora INFN proporrà diversi laboratori adatti a tutti, sia adulti che ragazzi, come “C'è Nebbia e nebbia” (SCI09) per osservare la radioattività naturale con la Camera a Nebbia,  il rivelatore che ha fatto la storia della fisica delle particelle, o la “Doccia Cosmica” (SCI03) per immergersi nelle cascate di radiazione di origine cosmica che ci piovono sulla testa, o anche per giocare con l’“Intelligenza Artificiale” (TEC03), quei cervelli elettronici che ci aiutano nell’apprendimento e la comprensione di ingenti moli di dati.

Durante la Notte ci saranno anche diverse conferenze e conversazioni pubbliche come quella organizzata da INGV e Università di Bologna che si muove fra scienza e filosofia per valutare insieme se, come e quando il parere esperto è utile e necessario a guidare le scelte della società civile (CULT21). Si potrà poi assistere alla proiezione speciale del docufilm “Il Cacciatore di dinosauri”, realizzato da National Geographic sul contrabbando di fossili di dinosauro con protagonista Federico Fanti, docente di Paleontologia all’Università di Bologna e National Geographic Explorer, che sarà presente in sala (ore 21.00; CULT 17).

Fra le attività organizzate per la notte del 27 settembre si segnalano anche le visite guidate in città: dalla collaborazione tra il CNR e la guida Anna Brini è nato un tour guidato su storia e architettura della zona Universitaria, con focus sui materiali di costruzione della città e sui loro problemi di degrado e conservazione (TOUR03). I luoghi di interesse storico per la città, come i Bagni di Mario e il rifugio antiaereo di Villa Revedin, saranno presentati al pubblico dalle associazioni Succede Solo a Bologna e Associazione amici delle vie d'acqua e dei sotterranei di Bologna nei loro aspetti di ricerca ingegneristica (TOUR01-TOUR02). Il cielo sarà invece protagonista delle visite guidate su prenotazione al Museo della Specola, aperto per l’occasione (NDR04).

Grande attenzione anche alle collaborazioni con le scuole: alle Scuole Testoni Fioravanti CNR porta un evento satellite della Notte, con attività, dimostrazioni, mostre e incontri dedicati al pubblico di tutte le età sulle Materie Prime, l’Economia Circolare e la Bioeconomia, proposti da studenti e ricercatori del CNR che hanno collaborato nei progetti Europei “Raw Matters Ambassadors at Schools” e BBI-UrBioFuture (NDR03). In Via Zamboni gli studenti del Liceo Valeriani di Imola presentano, in collaborazione con il CNR e Moverim-Bruxelles, un gioco interattivo per scoprire le innovazioni nel campo dell’elettronica per le auto elettriche (TEC05) e a Palazzo Magnani, in collaborazione con l’Università di Bologna, studentesse del Righi racconteranno quadri e affreschi.

Contemporaneamente i ricercatori dell’Alma Mater saranno impegnati in moltissime attività anche nei campus universitari di Cesena, Forlì e Predappio, Ravenna e Rimini.

Per l’edizione bolognese sono coinvolti oltre trecento ricercatori chiamati a rapporto tra i centri di ricerca coinvolti nel progetto coordinati del Consorzio Interuniversitario CINECA: Università di Bologna, Consiglio Nazionale delle Ricerche Area di Bologna (CNR), Istituto nazionale di Fisica Nucleare (INFN) Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), oltre alla società di comunicazione ComunicaMente. 

Per il biennio 2018-2019 il progetto Society, ideato dai maggiori centri di ricerca del territorio, è stato finanziato dalla Comunità Europea.

Proseguono nel frattempo le iniziative del ricco calendario di conferenze, mostre, visite guidate, incontri e laboratori in attesa della Notte Europea dei Ricercatori con gli ultimi appuntamenti previsti nei prossimi giorni.

Hanno aderito alla notte Europea dei Ricercatori di Society numerose e significative realtà territoriali: 

ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI • ACCADEMIA DELLE SCIENZE • AGRISOPHIA NATURAL GARDEN DESIGN • ALEAASSOCIAZIONE PER LOSTUDIO DEL GIOCOD’AZZARDO E DEICOMPORTAMENTI A RISCHIO • ANNA BRINI GUIDA • ART – ER ATTRATTIVITÀ RICERCA TERRITORIO • ASD ONDA SOLARE • ASSOCIAZIONE AMICI DELLE ACQUE • ASSOCIAZIONE ARE ERE IRE • ASSOCIAZIONE ASTROFILI BOLOGNESI • ASSOCIAZIONE BIOGINNASTICA • ASSOCIAZIONE CULTURALE LE FORCHETTE • ASSOCIAZIONE NUOVA CIVILTÀ DELLE MACCHINE • ASSOCIAZIONE STUDENTESCA SENZA LIMITI • ASSOCIAZIONE SPAZI INDECISI • ASSOCIAZIONE SUCCEDE SOLO A BOLOGNA • BIBLIOTECA GAMBALUNGA • BIBLIOTECA MALATESTIANA • BOLOGNA MUSEI • CENTRO MeTRa •CHERENKOV TELESCOPE ARRAY OBSERVATORY gGmbH • CINEMA FULGOR RIMINI • CINETECA DI BOLOGNA • CINETECA RIMINI • COMUNE DI BOLOGNA • COMUNE DI BOLOGNA SALABORSA • CONSERVATORIO BRUNO MADERNA • CONSORZIO CANALI DI RENO E SAVENA IN BOLOGNA •COOPERATIVA DIALOGOS • COSTARENA • CONSIGLIO PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA E L’ANALISI DELL’ECONOMIA AGRARIA • CUBO UNIPOL • DANZA E TEATRO MOVIMENTO CENTRALE • EMILIA ROMAGNA TEATRI FONDAZIONE • ENSEMBLE ORPHEUS • EUROPE DIRECT COMUNE DI BOLOGNA • EUROPE DIRECT ER ASSEMBLEA LEGISLATIVA • EUROPE DIRECT ER DIREZIONE GENERALE ECONOMIA DELLA CONOSCENZA, DEL LAVORO E DELL’IMPRESA • FONDAZIONE CASSA DEI RISPARMI DI FORLÌ • FONDAZIONE CMCC • FONDAZIONE DEL MONTE • FONDAZIONE DUCATI • FONDAZIONE GOLINELLI • FONDAZIONE GUGLIELMO MARCONI • FONDAZIONE VILLA GHIGI • GRUPPOSPELEOLOGICO BOLOGNESE UNIONE SPELEOLOGICABOLOGNESE • HEART AND MUSIC FOR LIFE • IRCCS ISTITUTO ORTOPEDICO RIZZOLI • IRCCS ISTITUTO DELLE SCIENZE NEUROLOGICHE • IRST ISTITUTO SCIENTIFICO ROMAGNOLO PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI • ISPRA - ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE • ISTAT • ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ETTORE MAJORANA S. LAZZARO • ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE ALBERTO MARVELLI • ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE ENRICO FERMI MODENA • ISTITUZIONE BIBLIOTECHE DI BOLOGNA • KILOWATT • LA PEDIVELLA ASSOCIAZIONE • LA ROMANA • LICEO COPERNICO BOLOGNA• LICEO GINNASIOGALVANI BOLOGNA • LICEO MALPIGHI BOLOGNA• LICEO RAMBALDI VALERIANI IMOLA • LICEO SCIENTIFICO A. ORIANI RAVENNA • LICEO SCIENTIFICO RIGHI BOLOGNA • LICEOSCIENTIFICO SABIN BOLOGNA• MAMbo •MARIE CURIE ALUMNI ASSOCIATION •MUSEO CIVICO DEL RISORGIMENTO • MUSEO DEL CIELO E DELLA TERRA • MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE • MUSEO EBRAICO • MUSEO STORICO DELLA FISICA E CENTRO STUDI ENRICO FERMI • NATIONAL GEOGRAPHIC • PALAZZO MAGNANI • PARCHI EMILIA CENTRALE – PARCO DEL FRIGNANO • SCUDERIA FF URBAN COQLAB • SCUOLA SUPERIORE DI STUDI SULLA CITTÀ E IL TERRITORIO • SCUOLA MEDIA TESTONI-FIORAVANTI • SETTIMANA DEL BUON VIVERE • SGR PER LA CULTURA • SOCIETÀ EDITRICE IL MULINO • START ROMAGNA • TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA • TEATRO COMUNALE DI PREDAPPIO • THE MARCONI SOCIETY • TPER • TREKKING ITALIA SEZIONE EMILIA – ROMAGNA • UNIBO MOTORSPORT • UNICREDIT •UNIJUNIOR - ASSOCIAZIONE LEO SCIENZA • UNIRIMINI • VELOSTAZIONE DYNAMO • WEBTV

La Notte Europea dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei.

La Notte Europea dei Ricercatori ha luogo ogni anno in tutta Europa, e paesi limitrofi, l’ultimo venerdì di Settembre. Nel 2019 gli eventi si svolgeranno simultaneamente il 27 settembre in più di 300 città. L’obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. 

La Notte è sostenuta dalla Commissione Europea nell’ambito delle Marie Skłodowska-Curie Actions, un programma della UE con l’obiettivo di promuovere le carriere dei ricercatori in Europa.

L’Italia ha aderito da subito all’iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi sparsi sul territorio. L’edizione 2019 coinvolge in Italia 9 progetti per un totale di oltre 80 città.

Il programma completo e maggiori informazioni su nottedeiricercatori-society.eu/

Alice e Antonello, una sarda e un lucano, la città di Parma e un sogno che si realizza. Libreria Diari di bordo-Libri per viaggiare.

Di Nicola Comparato Parma 18 settembre 2019 - La libreria “Diari di bordo” a Parma, non è la solita libreria, non è solo un posto dove fare acquisti, “Diari di bordo” è un sogno che si realizza, il sogno di Alice Pisu e Antonello Saiz. Alice e Antonello si conoscono in una libreria, sono colleghi, sono molto affiatati e lavorando insieme scoprono di avere tante cose in comune.

Un giorno purtroppo, entrambi vengono licenziati, ma nonostante il dispiacere e la preoccupazione, i due amici decidono di unire la loro conoscenza, le loro passioni e le loro forze per dare vita ad un progetto innovativo. Ed è così che nel settembre del 2014 nasce il progetto “Diari di Bordo”, una piccola libreria indipendente situata nel centro storico di Parma, che fin da subito si differenzia da tutte le altre presenti sul territorio per le tematiche trattate, prima fra tutte quella del viaggio, per la ricerca di valida editoria indipendente e per il rapporto “vecchio stile” tra libraio e lettore.

Degni di nota anche gli eventi proposti da Alice e Antonello, originali, divertenti e capaci di rendere protagonisti assoluti autori e lettori, che grazie all’atmosfera amichevole e calorosa che offre la libreria “Diari di bordo”, si sentono tutti parte di una grande famiglia.

Prossimi eventi:

Giovedì 19 settembre ore 20.45, con il gruppo di lettura “La Paloma”, inizia il ciclo di letture intitolato “Vita Precaria”. Si parlerà del libro di Cecilia Guidotti “Il pieno della felicità” (Minimum fax).

https://www.facebook.com/events/2977133722511207/?ti=cl 

Venerdì 20 settembre alle ore 18, Marco Proietti Mancini ci racconta il libro “Non serve nascondersi” edito da “Miraggi Edizioni”. Durante la serata brevi letture dedicate ad Elide la Vecchia ad un anno dalla sua scomparsa.

https://www.facebook.com/events/620385478451309/?ti=cl 

Sabato 21 settembre a partire dalle ore 19, quinto compleanno “Diari di Bordo”

https://www.facebook.com/events/681057039027770/?ti=cl 

“LIBRERIA DIARI DI BORDO-LIBRI PER VIAGGIARE IN BORGO SANTA BRIGIDA 9 A PARMA”

Per saperne di più il link della pagina Facebook della libreria “Diari di bordo”

https://www.facebook.com/libreriadiaridibordo/ 

(Foto scattata da Emiliano Zampella)

 

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Alimentazione sostenibile, comunicazione positiva e rispetto dell’ambiente: E-R School of Food diventa SFIDE, una palestra per le giovani idee

E-R School of Food, progetto dedicato all’alimentazione consapevole e al corretto uso dei social, alla sesta edizione si rinnova e diventa School of Food - Innovation - Digital - Environment, un dialogo aperto tra adolescenti, cittadini di oggi e di domani, insegnanti e famiglie.

E-R School of Food diventa SFIDE: School of Food – Innovation – Digital – Environment. Un acronimo che racchiude temi attuali e strettamente intrecciati: l’innovazione e lo sviluppo del digitale, la conoscenza dei territori e dei loro prodotti per la tutela dei cittadini e del Pianeta attraverso l’azione concreta quotidiana.

Fra i partner e i protagonisti di questa edizione, che focalizza ulteriormente l’attenzione sui prodotti italiani di qualità, il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP e il Consorzio Radicchio Rosso di Treviso IGP, due eccellenze che permetteranno agli studenti di approfondire la loro ricerca nell’ambito dell’alimentazione e di sbizzarrirsi in accostamenti culinari fantasiosi e insoliti, insieme ad ANBI Emilia-Romagna. “ Vogliamo informare le giovani generazioni sulle connessioni imprescindibili che uniscono il cibo, l’ambiente e le straordinarie ed esauribili risorse come l’acqua che hanno necessità quotidiana di tutela e massima considerazione – ha sottolineato il presidente di ANBI Emilia Romagna Massimiliano Pederzoli - I Consorzi di Bonifica sono uno degli ingranaggi principali in questo mosaico ambientale così delicato e la loro puntuale attività a favore dei territori trova sempre maggiore spazio di divulgazione nelle scuole laddove si formeranno i professionisti di domani; il concorso in modo divertente riesce a coinvolgere i giovani verso questi temi e quindi ci siamo messi in prima fila”.

Cuore e motore di SFIDE sono proprio i giovani degli Istituti Superiori della Regione Emilia-Romagna. Stiamo assistendo a una presa di coscienza e a una mobilitazione per il futuro dell’ambiente senza precedenti, un movimento sorto spontaneamente tra ragazzi e ragazze di ogni Paese capaci di parlare tra loro da un capo all’altro del mondo e d’inventarsi modi nuovi di comunicare, pensando globalmente e agendo localmente a partire dalle singole città, dai paesi, dalle scuole, oggi come ieri luoghi privilegiati di formazione e socialità, terreno fertile per lo sviluppo del pensiero e di nuove idee. Per questo, alla sesta edizione, il progetto ideato da Eikon Communication, che nell’anno scolastico 2018-2019 ha visto la partecipazione di oltre mille studenti e di più di trenta istituti secondari di secondo grado della Regione Emilia-Romagna, si evolve accogliendo le istanze più urgenti e attuali, coinvolgendo ragazzi, insegnanti e famiglie in un contest che, unendo contenuti di spessore e dimensione ludica, alimenta lo spirito di squadra e il legame tra mondo reale e virtuale, in un periodo storico in cui il divario digitale e generazionale è ancora sensibilmente ampio.

Agli studenti verrà richiesto di ideare e realizzare ricette originali capaci di valorizzare le eccellenze dei territori, nel rispetto della stagionalità e di metodi di produzione meno invasivi, lottando contro gli sprechi nel sostegno della sostenibilità alimentare, del confronto e del dialogo tra culture, mettendo in atto un uso positivo della comunicazione e dei social network: mai come oggi, infatti, reale e virtuale costituiscono due aspetti della stessa medaglia. SFIDE invita i ragazzi a mettersi in gioco su entrambe le dimensioni attraverso il tema appassionante e intergenerazionale della cucina, che in questi anni ha permesso a migliaia di studenti di creare, sperimentare e lavorare insieme, passando dai consigli delle nonne ai video e alle stories di Facebook e Instagram. Le iscrizioni per le classi aprono a metà ottobre: nei prossimi mesi arriveranno immagini, approfondimenti, idee e ricette; i primi risultati delle SFIDE dei nostri giorni.

Per maggiori informazioni
Sito web: www.progetto-sfide.eu
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Facebook: SFIDE: School of Food – Innovation – Digital – Environment
Instagram: s.f.i.d.e.

SFIDE, evoluzione di E-R School of Food, avvicina il mondo degli adolescenti fatto di tag, like e selfie al mondo reale: la cucina, il classico regno di mamme e nonne, diventa il terreno di gioco dei ragazzi, tra prodotti DOP, IGP e ingredienti biologici. I ragazzi degli Istituti Superiori della Regione Emilia-Romagna scendono in campo indossando il cappello da chef mentre professori, genitori e nonni li seguono dalla panchina, pronti a fornire consigli e insegnamenti, frutto di esperienze e tradizioni, ma anche a sostenere a colpi di ‘like’ su Facebook e Instagram le foto dei piatti dei loro ragazzi. Studenti con il mattarello in mano e professori, genitori e nonni pronti a scoprire i segreti dei social media: è questa la rivoluzione positiva promossa dal progetto per favorire il dialogo fra coetanei e fra generazioni sempre più distanti. Gli attualissimi e globali #instafood e #foodie saranno così affiancati da #consiglidellanonna e #ricettadellamamma in commistioni culinarie pronte a stupirci. 

SFIDE è un progetto di Eikon Communication realizzato in partnership con il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, il Consorzio Radicchio Rosso di Treviso IGP, ANBI Emilia-Romagna, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Regione Emilia-Romagna, in compartecipazione con l’associazione Per Gli Altri di Ravenna e con il contributo di Fondazione del Monte.

NELL'IMMAGINE ALLEGATA UN MOMENTO DELLA PREMIAZIONE DEL CONCORSO 2018 TENUTASI A MACFRUT RIMINI . da sinistra Pederzoli, premiati, Gazzolo, Vincenzi

Piacenza, l’Ufficio Scolastico Regionale non riesce a governare i dirigenti delle scuole di Piacenza, il Ministero dell’Istruzione intervenga d’urgenza.


CAOS NOMINE DOCENTI

Alcuni dipendenti del Ministero dell’Istruzione, in servizio a Piacenza, inquadrati con la qualifica di dirigente scolastico hanno assunto comportamenti gravi, rallentando ulteriormente le nomine degli insegnanti che ancora mancano nelle scuole di 2° grado di Piacenza e Provincia.

Hanno fatto ostruzionismo affinchè vi fosse una convocazione unica degli aspiranti: centralizzata, pubblica e trasparente, eppure nel territorio che afferisce all’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza così non è stato per tutti gli altri ordini di scuola.


A Parma le nomine sono state svolte correttamente per infanzia, primaria e scuole di 1° e 2° grado, a Piacenza, seppur con ritardo, si sta procedendo in maniera molto limpida per tutti gli ordini tranne che per il 2° grado.
Certi dirigenti scolastici preferiscono convocare autonomamente gli aspiranti che però vengono convocati contemporaneamente anche da altre scuole, creando così un caos nelle scelte.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, chiede che il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale prenda atto di non riuscire a governare uniformemente i “presidi” delle scuole di Parma e Piacenza, pur essendo il loro diretto superiore, e sollecita la politica ad intervenire anche con scelte radicali che portino una ventata di rinnovamento ai vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale


SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -tel.338/8103820 – tel.fax 0521/684809

SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0523 314046 – 338/8103820

Per studenti frequentanti le scuole secondarie  di 2° grado, oppure il 2° e 3° anno dell’IeFP oppure le  tre annualità dei percorsi personalizzati dell’IeFP accreditati, con ISEE non superiore a € 15.748,78. Domande SOLO ON LINE, dal 16 settembre al 31 ottobre 2019. 


Parma, 16 settembre 2019 –

La Provincia di Parma ha pubblicato sul suo sito web il bando per la concessione di borse di studio sia regionali sia ministeriali per l’anno scolastico 2019/2020.

La borsa di studio è destinata agli studenti residenti in Provincia di Parma che nell’anno scolastico 2019/20 frequentano le scuole secondarie di 2° grado, statali o paritarie (tutte le classi 1^, 2^, 3^, 4^ e 5 ^) oppure il 2° e 3° anno dell’IeFP oppure le tre annualità dei percorsi personalizzati dell’IeFP, presso un organismo di formazione professionale accreditato per l’obbligo di istruzione, che opera nel sistema regionale IeFP.

Per garantire la piena fruizione del diritto allo studio, gli studenti immigrati frequentanti le scuole della Provincia di Parma privi di residenza si considerano residenti nel Comune in cui sono domiciliati.

Requisiti di accesso
Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) rientrante nelle seguenti casistiche:
- Fascia 1: ISEE da € 0,00 a € 10.632,94
- Fascia 2: da € 10.632,95 a € 15.748,78

Chi presenta la domanda
Uno dei genitori o chi rappresenta il minore (tutore, rappresentante legale) o lo studente stesso, se maggiorenne.

L’importo delle borse di studio verrà determinato a consuntivo sulla base del numero complessivo delle domande ammissibili e delle risorse disponibili. La definizione degli importi delle borse di studio sarà effettuata in funzione delle effettive domande e pertanto in esito alla validazione dei dati degli aventi diritto sulla base delle risorse disponibili e nel rispetto dei seguenti principi:
- soddisfare integralmente le domande ammissibili rientranti nella Fascia Isee 1;
- valutare l’opportunità di ampliare la platea di destinatari introducendo una seconda fascia di potenziali beneficiari;
- garantire un importo unitario di almeno € 200,00.

Solo per gli studenti delle classi 1^ e 2^ o dei primi 2 anni dell’IeFP sono previste borse di importo maggiorato: per coloro che abbiano conseguito nell’anno scolastico 2018/19 una media pari o superiore al 7 e per gli studenti in situazione di handicap certificato (L. 104/92).

Presentazione delle domande
La domanda va presentata dal 16 settembre al 31 ottobre 2019, esclusivamente on-line, accedendo all’apposito applicativo dall’ indirizzo https://scuola.er-go.it 

Per registrarsi occorrono:
- codice fiscale 
- un indirizzo e-mail 
- un numero di cellulare nazionale.
(gli utenti già in possesso di credenziali SPID e fedERa le possono utilizzare per accedere.)

Dalla homepage di accesso è scaricabile l’apposita GUIDA.
Al momento dell’inserimento della domanda il richiedente - in possesso dell’attestazione ISEE -  dovrà inserire nell’apposito campo il Protocollo INPS.

Per assistenza alla compilazione: 
Help Desk Tecnico di ER.GO al recapito  telefonico 051 0510168.
Sono state inoltre stipulate apposite convenzioni con alcuni CAF che potranno fornire gratuitamente assistenza, oltre che nella richiesta di attestazione ISEE, per la compilazione delle domande. 

Per ulteriori informazioni:
- responsabile del procedimento Mauro Pinardi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. 0521 931733 
- per informazioni e chiarimenti: Laura Marmiroli - Provincia di Parma - Viale Martiri della Libertà 15 - Parma, tel. 0521 931822,  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
- il Bando provinciale con tutti i dettagli è pubblicato sul sito internet della Provincia di Parma 
- numero verde della Regione Emilia-Romagna 800 955 157 (dal lunedì al venerdì ore 9-13, lunedì e giovedì anche 14,30 -16,30).

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Provincia di Parma

Sabato, 14 Settembre 2019 14:54

Una zampa sul cuore

Una zampa sul cuore - Una nuova avventura di Rodolfo Lapidario -


Di Manuela Fiorini 14 settembre 2019 - In gioventù, Matilde era stata una sua vecchia fiamma. Per lei, invece, Rodolfo Lapidario non era che un buon amico, quello a cui rivolgersi per le confidenze e le consolazioni. Così, lui l’aveva vista sposarsi, avere un figlio, che ora era diventato uomo e che viveva lontano, e rimanere vedova abbastanza giovane. La intravedeva di tanto in tanto, poiché vivevano nella stessa città, ma i loro rapporti erano limitati ai saluti garbati, dal momento che Matilde aveva frequentazioni diverse, per non dire più “elevate”. Con il suo mestiere di impresario di pompe funebri, invece, Lapidario non aveva molte amicizie. La gente preferiva tenersi alla larga per una sorta di scaramanzia. “Tanto, prima o poi, ognuno di noi dovrà avere a che fare con te…”, scherzò una volta un conoscente al bar. Lapidario aveva sorriso, perché la sua solitudine era solo apparente. Il suo dono di vedere e parlare con le anime dei defunti gli rendeva la vita piuttosto movimentata, considerando che per accontentare le loro richieste doveva mettere in campo tutte le sue doti diplomatiche per interagire con i parenti rimasti in vita.


Quel pomeriggio tardo, Matilde gli apparve in tutta la sua fragile e attempata bellezza. Se ne stava seduta da sola, al tavolino di un bistrot, sorseggiando il suo tè fumante, con lo sguardo perso nel vuoto. Lo colpì l’immensa tristezza disegnata negli occhi di lei, così, Lapidario prese il coraggio a due mani e, per la prima volta in vita sua, anche l’iniziativa.
“Buonasera, Matilde…”
“Rodolfo, ciao…”, gli rispose lei con la sua voce sottile. Poi, inaspettatamente, lo invitò a sedersi. Lui acconsentì.
“Com’è avere a che fare ogni giorno con la morte?”, gli domandò lei all’improvviso, “Ci si abitua mai?”.
Rodolfo non poteva certo essere del tutto sincero, data la sua facoltà di intravedere “che cosa succede dopo”, anche se le anime dei defunti gli si manifestavano solo e se ne avevano voglia, se avevano delle richieste da fargli e, comunque, fino al momento in cui non decidevano di andare nella luce e passare oltre, dove non gli era mai stato dato a sapere. Perché il suo dono si fermava lì, davanti a quel muro di luce che le anime attraversavano quando era il momento di lasciare definitivamente la Terra. Così, le rispose con un’altra domanda, per sviare il discorso.
“C’è qualcosa che ti preoccupata, Matilde?”.
Era come se lei aspettasse quella domanda per aprirsi alle confidenze.
“Temo che presto sarò di nuovo sola Rodolfo…”
Il pensiero di lui andò al figlio di Matilde, lontano per lavoro, e si preoccupò.
“Dopo la scomparsa di mio marito e la partenza di Giorgio, per sentirmi meno sola adottai un cane dal canile cittadino. Quel cane in questi anni è stata la mia compagnia, migliore di quella di molti umani…”.
“Ti capisco perfettamente, Matilde…”.
Lo disse con il cuore, perché grazie al suo dono, aveva avuto modo di vedere con i suoi occhi come il legame con un animale domestico andasse anche oltre la morte, dell’animale stesso o del suo umano.
“…Ma ora il mio Biagio sta per lasciarmi…”, continuò Matilde con gli occhi lucidi per l’emozione. “Ha sedici anni, e anche se a me sembrano pochi, per un cane è la fine della sua vita…”
“La vita migliore che potesse avere…”, le rispose Rodolfo per darle un po’ di conforto. “Sì, ho cercato di non fargli mancare nulla, ma sono comunque convinta che mi mancherà tantissimo”.
Rodolfo mise la sua mano su quella dell’amica, poi le rivolse un sorriso.
“Non posso impedire che accada, Matilde cara, ma, se vuoi, quando verrà il momento, puoi affidarmi le spoglie del tuo Biagio”.
“Ti occupi anche di animali?”, domandò lei stupita.
“Di norma no. Ma per un’amica posso fare un’eccezione…”.
Congedandosi da Matilde, Rodolfo si ricordò di un contatto che aveva preso durante l’ultima fiera di settore, quello delle Onoranze Funebri, a cui aveva partecipato. La novità lo aveva davvero colpito, per questo aveva conservato il biglietto da visita. Avrebbe chiamato il collega per fare un dono alla sua amica.

****
Poche settimane dopo, Matilde entrò nella sua agenzia in lacrime, annunciandole che il suo amato cane l’aveva lasciata.
“Lo sapevo, ma non ero comunque pronta a separarmi da lui…”.
Rodolfo la consolò come poté, dicendole con sicurezza che, un giorno lo avrebbe rivisto…ma lei la prese come una frase di circostanza. Rodolfo, invece, si convinse che quello che aveva intenzione di fare era la cosa giusta.
Si occupò delle spoglie del cane come se si trattasse di una persona. Lo fece cremare da una ditta specializzata, poi trovò quel biglietto da visita e compose il numero di telefono.
“Sei il primo che me lo chiede…”, gli disse il collega dall’altra parte. "Ci vorrà almeno un mese e naturalmente ci saranno delle spese”.
“Nessun problema, saranno a mio carico. È un regalo che voglio fare a un’amica”.
Così, le ceneri di Biagio partirono per gli Stati Uniti con un Corriere Espresso. Per circa un mese, Rodolfo dovette inventare ogni sorta di scusa con un’inconsolabile e affranta Matilde, che gli chiedeva notizie del suo amato Biagio. Lo stesso Biagio, o, meglio, lo spirito dell’animale, lo tallonava persino in bagno, guaendo preoccupato per lo stato d’animo della sua amata umana.
“Non preoccuparti, amico, devi solo avere pazienza. Ho trovato una soluzione che consolerà lei qui sulla Terra e consentirà a te di andartene oltre sereno, almeno fino al momento in cui tornerai a prenderla. Spero il più tardi possibile…”.

****
Un mese e un giorno. Tanto passò da quando le ceneri del cane Biagio erano state inviate negli Stati Uniti tramite la ditta del suo collega. Lapidario stava sulle spine, finché un mattino, il corriere giunse nell’ufficio delle Onoranze Funebri con un pacco a lui indirizzato.
“Calma, calma, amico…”, disse allo spirito del cane che manifestava una gioia incontenibile, invisibile a tutti, tranne che a Rodolfo. Nel pacco c’era un certificato di garanzia, un libretto rilegato con le foto più belle di Matilde e Biagio e la loro storia, e, in una scatolina da oreficeria, un ciondolo a forma di zampetta, realizzato con le ceneri dell’animale.
“Dici che le piacerà?”, domandò allo spirito del cane.
Per tutta risposta, lui emise un “bau” deciso.
Quando Matilde ricevette quel dono, pianse dall’emozione. Strinse a sé il libretto e il ciondolo, poi chiese a Rodolfo di aiutarla a indossarlo. “Così lui sarà sempre con me, qui, sul mio cuore. Grazie, Rodolfo, te ne sarò grata per tutta la vita”.
“Sono felice che ti sia piaciuto, Matilde…”, disse congedandosi da lei.

****
Trascorsero tre settimane. Rodolfo Lapidario aveva organizzato tre funerali, ma, fino a quel momento, nessun spirito si era manifestato a lui con richieste particolari. Segno che i defunti erano appagati, se ne erano andati senza lasciare nulla in sospeso e le loro ultime volontà erano state rispettate. Una sera, la temperatura dell’ufficio scese di colpo e una folata di vento lo fece rabbrividire. Lapidario conosceva bene quella sensazione, così, si preparò ad accogliere un’anima e ad ascoltare le sue richieste. Si guardò intorno, ma non vide nessuno spirito…finchè non udì distintamente un ansare…
“Biagio! Che cosa ci fai ancora qui?”, domandò stupito, scorgendo ai suoi piedi lo spirito del cane della sua amica Matilde.
Non avendo il dono della parola, nemmeno dopo il trapasso, l’animale continuava a seguirlo, tentando di farsi capire. Non avendo mai avuto cani, Lapidario era piuttosto ottuso sul loro linguaggio e comportamenti. Il ché non faceva che rendere lo spirito dell’animale ancora più…molesto. Lapidario se lo trovava sul letto, sul divano, seduto sulla poltroncina degli ospiti e persino a fare il saltimbanco tra i parenti affranti dei defunti. Non poteva andare avanti così…doveva capire perché lo spirito del cane fosse ancora sulla Terra.
Lo capì una mattina, mentre consumava la colazione in ufficio, sfogliando il giornale. Arrivato in fondo, una folata di vento fece volare a terra le pagine del quotidiano. Biagio si sedette imperiosamente sopra una di esse. Allora, Lapidario la notò: era la pagina riservata alle adozioni di cani ospitati nel canile comunale, con tanto di storia e di foto, una pagina che veniva pubblicata ogni venerdì.
“È questo che vuoi suggerirmi, amico? Hai ragione, Matilde deve sentirsi comunque sola, anche con la zampetta con le tue ceneri al collo…La chiamerò, con un’altra sorpresa…”. Il cane parve apprezzare.

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Le diede appuntamento al parco, un sabato pomeriggio d’autunno. Arrivò con una scatola bucata. Quando l’aprì, Matilde pianse ancora per l’emozione, ma era un’emozione positiva, di felicità.
Prese tra le braccia il cucciolo e lo strinse a sé, baciandolo, annusandolo, accarezzandolo, come per assorbirlo con tutti e cinque i sensi…
“Che tu ci creda o no, non è un dono da parte mia, ma da parte di Biagio…”, le disse convinto.
E in quel momento, un cane dall’espressione felice, attraversò quello che chiamano il Ponte dell’Arcobaleno.

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Racconto proposto da
C.O.F. – Consorzio Onoranze Funebri Parmense

-Sede: Viale dei Mille, 108 Parma – Tel 0521.993366 / 290722 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - http://www.cofonoranzefunebri.com  -

Le sale del Commiato consentono ai familiari di vegliare i propri cari in un ambiente sicuro, intimo e confortevole.
Allestite con cura, semplicità, sobrietà e realizzate nel rispetto delle normative sanitarie e di legge, consentono ai parenti e amici di rendere l'estremo saluto al defunto in piena libertà e riservatezza.

Parma – Viale Villetta, 16 – Tel. 0521.960234
Monticelli Terme – Via Spadolini – Tel. 0521.659083
Collecchio – Via P.F. Carrega, 12/A- Tel. 0521.802435
Fornovo Taro – Via Solferino, 14 – Tel. 0525.39873
Felino – Via Roma, 6 – Tel. 0521.833143
Medesano – Via F. Santi, 14 – Tel. 0525.420695

 

 

Antonello Venditti con il suo Sotto il Segno dei Pesci Tour ha celebrato a Parma i 40 anni di uno dei suoi album più significativi. Polemiche a parte, scaturite dalla fine anticipata del concerto, che il noto cantautore ha reso lamentato in un video su Facebook, scusandosi per non aver potuto finire il concerto, ieri sera la Cittadella ha ospitato il meglio dei suoi 45 anni di carriera.

Il prossimo appuntamento con Parma Città della Musica vedrà sul palco il celebre spettacolo Notre Dame De Paris con 3 serate: il 19, 20 e 21 settembre.

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Assegnato a Senigallia il premio Senagalactica per la letteratura fantascientifica intitolato alla memoria del piacentino Vittorio Curtoni.


Senigallia 12 settembre 2019 - Presenti alla cerimonia, Lucia Curtoni, vedova dello scrittore, e Stefano Torre, uomo bionico che incarna la fantascienza.
Lo scorso 7 settembre a Senigallia, in provincia di Ancona, sono stati premiati i vincitori del premio di letteratura Fantascientifica Senagalactica “Dove stiamo Volando?”, dedicato alla memoria dello scrittore Piacentino Vittorio Curtoni.


Il concorso biennale, giunto alla quarta edizione, è organizzato dalla Biblioteca Comunale "Luca Orciari", di Marzocca di Senigallia, con la collaborazione della associazione culturale “Montimar”, del Centro Sociale “Adriatico” ed il patrocinio del Comune della città marchigiana.


Dopo ormai 6 anni, il premio dedicato a Vittorio Curtoni, ha raggiunto una notevole notorietà, e rimane una esperienza unica in Italia, paese nel quale, decisamente a torto, la letteratura fantascientifica viene considerata un genere di serie B.


Hanno presenziato alla premiazione, Il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il presidente della associazione Astrofili NASA-Senigallia Piergiorgio Zucconi, Lucia Paretti Curtoni, moglie dello scrittore Vittorio Curtoni, Il filosofo e critico letterario prof. Giulio Moraca e Stefano Torre, nella sua qualità di “Uomo Bionico” (il che ha una parentela stretta con la Fantascienza).
Lucia Paretti Curtoni ha ringraziato l'organizzazione di questo concorso, unico nel territorio nazionale, che prosegue l'opera di Vittorio Curtoni volta a stimolare nuovi e validi scrittori di questo genere letterario certamente non facile.
Il prof., Giulio Moraca, a margine della cerimonia di premiazione, ci dice che: “La letteratura è il riflesso di una determinata società, mai astratta, sempre inserita in una precisa epoca storica, delle sue paure, inquietudini, illusioni. La fantascienza, a maggior ragione in quanto proiettata verso il futuro, costituisce lo specchio della storia.”
“L’avvenire può essere letto in una visuale ottimistica, piena di sicurezze e speranze nelle sorti magnifiche e progressive dell’umanità, come affermava, però con ironia, il nostro Leopardi, oppure in un’ottica intrisa di cupi timori e pessimismi.”


Ancora più netto è il punto di vista di Stefano Torre:
“Per certi versi la letteratura fantascientifica del nostro tempo, proprio perché riflette le inquietudini del nostro tempo, può essere, ed anzi è una forma di resistenza rispetto al nichilismo imperante. Lo è per il fatto stesso di immaginare e descrivere il futuro, cosa che i nichilisti di fatto negano.”
“Se pensiamo al modo con cui disegnano il presente certi nichilisti come Umberto Galimberti, che vedono il destino dell’umanità nel segno del predominio della tecnica, dominato esclusivamente dai valori dell’efficienza e della produttività, che sono la negazione della morale e dell’etica, diventa necessario almeno provare a concepire un mondo nel quale l’uomo non si un funzionario di un apparato ma ritrovi la sua umanità.”
“Diversamente siamo destinati a perdere anche quel poco che rimane dopo che Dio è stato cancellato prima, e sostituito poi dal denaro. Denaro che ha smesso di essere un mezzo per vivere ed è divenuto il fine del nostro agire, assumendo il ruolo di unica forma di ricchezza possibile, e diventando capace di garantire la felicità e la rispettabilità.
In un simile contesto, nel quale, come ben argomenta Massimo Fini nel suo “Sterco del Demonio”, basterebbe l’uno percento del denaro disponibile per comprare tutti i beni presenti sul pianeta e addirittura la terra stessa, diventa necessario ritrovare in fretta la nostra religiosità, prima che l’umanità si autodistrugga. Dico religiosità per intendere, semplificando al massimo, una sorta di guida morale che indichi all’uomo quali siano le strade del bene e del male.”
“In questo contesto, qualunque pensiero elaborato dalla fantascienza diventa rivoluzionario in senso stretto, poiché assume un significato addirittura, se si usa un minimo di lungimiranza, politico.”


Piergiorgio Zucconi ci parla del concorso: “I racconti pervenuti, tutti veramente di buona qualità confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto la fantascienza, genere letterario certamente non facile, possa stimolare la ricerca di risposte alle domande direi fondamentali sul futuro che ci aspetta.”
“Sono lieto di avere ospite quest’anno il caro amico Stefano Torre, uomo Bionico, ed essere per certi versi fantascientifico, da un lato, ma dall’altro personaggio eclettico, apprezzato poeta e scrittore oltre che persona capace di imprese epiche come la sua surreale recente candidatura a sindaco di Piacenza.”


Durante la premiazione sono state lette alcune poesie sul firmamento, con l’accompagnamento musicale di brani creati appositamente dal Maestro Roberta Silvestrini.
Moderatore e perfetto interprete di molte delle poesie lette è stato Mauro Pierfederici.


Gli autori premiati hanno prevalso su molti altri veramente di pochissimo e sono stati:
• Prima classificata: Silvana Maroni (da Napoli) con “La Bellezza Dell’Imperfezione”
• Secondo classificato: Danilo Pigozzi (da Rescaldina, Milano) con “In Nomine Domini”
• Terzo classificato: Davide Sanna (da Sassari) con “La Grande Aurora”
• Premio Speciale della Giuria: Michele Protopapas (da Prato) con “Versione Beta”


I racconti premiati sono stati raccolti in un volume edito da Marco del Bucchia con la bella copertina illustrata dal bravissimo Giorgio Bonacorsi di Pergola (PU).
Vittorio Curtoni è stato divulgatore, saggista, giornalista, ed infaticabile traduttore.
Nato a San Pietro in Cerro nel 1949, si è spento a Piacenza nel 2011.
Fu Scrittore di qualità, e diede un fortissimo impulso di rinnovamento nel panorama editoriale della fantascienza italiana. Fu uno dei personaggi più amati della fantascienza italiana. È stato fondatore e direttore della rivista ROBOT, all'epoca completamente innovativa e ancora ad oggi ricordata con grande nostalgia ed entusiasmo. Per il suo lavoro di direttore vinse, tra gli altri premi, il Grand Prix de l'immaginaire (il più prestigioso riconoscimento letterario francese) Ha tradotto principalmente fantascienza: opere di Philip K.Dick, J.G.Ballard, Kurt Vonnegut i suoi preferiti, poi Bob Shaw, James.Tiptree Jr. per fare nomi i più famosi, ma anche molta narrativa non di genere e saggistica Traducendo autori come Steve Martini, Joyce Carol Oates, biografie varie su John Lennon, Marlon Brando, Jimmy Hoffa, Oliver Stone, e altri.
Curtoni scrisse molti racconti tra i quali citiamo: Ciao futuro, Retrofuturo, Trappole in libertà, Bianco su nero ed un romando intitolato Dove stiamo Volando ”.(da cui prende l'intitolazione del concorso) pubblicato in Urania Collezione.


Buona Fantascienza a tutti!

JOBS. Forme e spazi del lavoro nel tempo della Quarta rivoluzione industriale è il concorso fotografico organizzato dall'associazione Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea che si propone di selezionare ed esporre le ricerche autonomamente svolte da autori under 35 in Italia ed in Europa, con la finalità di dare visibilità alla sensibilità e all’interesse che le giovani generazioni mostrano ai temi della trasformazione del lavoro e degli spazi della produzione. 
 
Con l’economia circolare e la Quarta rivoluzione industriale, caratterizzata da un forte impulso all’automazione, il lavoro ha assunto nuove forme in rapporto alla tecnologia e al territorio, diventato una vera e propria “fabbrica a cielo aperto”. La fotografia contemporanea si è preoccupata, in questi decenni, di sottolineare la scomparsa del lavoro e la dimensione astratta dei processi produttivi, tuttavia, da più parti, si avverte la necessità di una visione più approfondita sui cambiamenti che interessano il lavoro e gli spazi della produzione.
Entro il 12 ottobre, i giovani autori potranno presentare le proprie ricerche che saranno selezionate da una commissione composta da Antonello Frongia (storico della fotografia, Università Roma 3), William Guerrieri (fotografo, curatore Linea di Confine), Guido Guidi(fotografo), Stefano Munarin (urbanista, IUAV) e da Andrea Pertoldeo  (fotografo e coordinatore Master fotografia IUAV).
Le ricerche selezionate saranno esposte all’Ospitale di Rubiera (RE), nel contesto di una giornata di studio e di una mostra di fotografie di autori di rilevanza internazionale a cura di Linea di Confine, che inaugurerà in data 16 novembre 2019.
 
Stephen Shore, Luzzara, 1993. © Stephen Shore. Dalla collezione Linea di Confine

 
 
Modalità di partecipazione
 
Per partecipare al concorso i canditati dovranno inviare via email, entro e non oltre il 12 ottobre 2019, all'indirizzo dell’associazione (L’Ospitale, Via Fontana 2 42048 Rubiera, RE Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
un portfolio di un minimo 13 e un massimo di 30 fotografie, in formato digitale, oppure in formato cartaceo, inerente le tematiche del concorso, oltre ai dati anagrafici e fiscali, il curriculum e i propri recapiti postali ed email e una breve presentazione del progetto.
I partecipanti dovranno versare una quota di iscrizione di 20,00 Euro a Linea di Confine, tramite bonifico bancario (IBAN: IT07C0538766470000001031239). Tutti i partecipanti riceveranno una email di conferma del materiale ricevuto. Tutti i progetti pervenuti in regola con le norme concorsuali saranno sottoposti al giudizio della Commissione.
 
La Commissione selezionerà un minimo di 10 progetti che saranno esposti, con modalità definite da Linea di Confine nelle sale espositive dell’Ospitale di Rubiera, in concomitanza con la giornata di studio e la mostra collaterale di fotografie e documenti che inaugurerà il 16 Novembre 2019. I materiale fotografici, o video o altro, pertinenti ai progetti selezionati saranno prodotti ed inviati a cura dei partecipanti nelle quantità e nelle dimensioni richieste dalla commissione esaminatrice. I materiali inviati dai partecipanti ed esposti nella mostra, rimarranno di proprietà degli autori e saranno rispediti a cura di Linea di Confine ai partecipanti che ne faranno richiesta esplicita, al termine della mostra.
 
Il bando e maggiori informazioni e materiali di approfondimento sono disponibili sul sito:

Parlare di disabilità non è mai semplice: si rischia di cadere in una generalizzazione che non rende merito all’individualità di ognuno. Non tutti i disabili sono uguali, non tutti hanno le stesse esigenze, ma soprattutto, non tutti vivono questa condizione allo stesso modo. Alcuni tendono a chiudersi nei confronti del mondo, perché il sentimento di vergogna che si prova nel non riuscire a svolgere mansioni considerate “normali” spesso è fonte di grande imbarazzo. Certo, bisognerebbe chiedersi se questo senso di vergogna sia da ricercare solo nella mente dei disabili o se, in qualche modo, sia anche la società a creare i presupposti affinché il pregiudizio venga portato avanti. 

Mi chiamo Alessandro, ho 54 anni e a 18 anni ho avuto un incidente. Sono entrato in coma e dal quel momento la mia vita non è stata più la stessa. Per trent’anni ho convissuto con un certo tipo di disabilità fisica che ha peggiorato notevolmente la qualità della mia vita, ma non mi ha tolto l’autonomia e l’indipendenza. Un giorno, mentre lavoravo, a causa della forte stanchezza caddi, picchiai la testa e aggravai la mia situazione. Avevo 48 anni. Da lì in poi fu più difficile perché, nonostante la mia ferma volontà di conservare un po’ di autonomia, i miei problemi di equilibrio mi creano tuttora enormi difficoltà. 

Ma sia chiaro, dai 18 anni in poi non ho mai permesso a me stesso di bloccarmi. Sono sempre stato curioso, attivo, sportivo e amante della vita. Prima dell’ulteriore peggioramento andavo a lavorare in autobus, facevo ginnastica, arrampicata e nuotavo. Una volta mi sono pure lanciato col paracadute, un’esperienza unica. Ora non rinuncio alla bicicletta, faccio km e km dal quartiere San Leonardo alla Cittadella dove faccio ginnastica, così come in casa dove ho i miei attrezzi. Ho viaggiato in tutto il mondo: Egitto, Jamaica, Cuba, Messico, Costa Rica, Romania, Bulgaria, Stati Uniti, Francia e Germania. Alcune volte con amici, altre volte completamente da solo. Perché la verità è che ho imparato a convivere con me stesso. 

Quando ero più giovane, mi sforzavo di farmi vedere in un modo, non accettavo di mostrare le mie debolezze. È con la crescita e la maturità che le cose sono cambiate: non solo ho accettato me stesso, ma anche lo sguardo degli altri che si posa su di me. L’aiuto degli altri è importante, ma il primo a doversi sollevare e incoraggiare ogni mattino devi essere tu perché chiudersi non serve a nulla. I pensieri negativi che affollano la mia mente, spesso, sono tanto opprimenti da togliermi il sonno. I miei genitori sono ormai anziani e sono figlio unico. Non ho fratelli e sorelle con cui condividere alcuni momenti della vita, questo a volte mi rattrista molto. Ma quando mi sento sopraffatto, penso ai viaggi che ho fatto, le persone che ho visto, i suoni, gli odori che ho avuto la fortuna di sentire e gustare. Non tutti hanno avuto questa possibilità. Spesso accadono cose spiacevoli e capita che il motivo vada ricondotto alla mentalità: non si tratta solo di barriere architettoniche, piste ciclabili o strutture a norma, ma di una chiusura che porta ad una visione ottusa delle dinamiche della vita. Pensandoci, come si potrebbe ovviare a questo problema? Ho imparato che solo il confronto apre la mente. E il volontariato è un ottimo modo per conoscere davvero l’altro e uscire dalla proprio ‘comfort zone’: non ci si può arroccare nella propria fortezza senza mai avere la curiosità di conoscere ciò che c’è fuori. In una condizione come la mia bisogna essere sempre concentrati; non posso distrarmi nemmeno per un secondo, ma nonostante tutto non dimentico mai di godere di ogni sfumatura che la vita mi offre. Quando, come ho già detto, a 48 anni a causa della caduta sono peggiorate le mie condizioni e la mia mobilità, non esistevano più i presupposti per il Comune di Parma di offrirmi una Borsa Lavoro. Così sono finito qui, nell’associazione Intesa San Martino come socio della Biblioteca sociale.  E da qui inizia una nuova avventura. 

Sandro Tarasconi 

Socio Biblioteca Sociale Roberta Venturini