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Italian Golf Show dal 28 febbraio al 2 marzo 2015. Sui tappeti del driving range anche Hernan Crespo, indimenticato attaccante di Parma, Lazio, Chelsea, Milan e Inter -

Parma, 2 marzo 2015 -

Seconda giornata estremamente vivace all'Italian Golf Show, nella quale non si è parlato solo di golf, ma ancora una volta anche di calcio. In maniera inaspettata, infatti, a un certo punto sui tappeti del driving range, messi a disposizione da Ferro Dodici, è comparso Hernan Crespo, indimenticato attaccante di Parma, Lazio, Chelsea, Milan e Inter. «Mi sono ritagliato qualche ora per far scoprire alle mie due bambine uno sport bellissimo – ha detto l'attuale allenatore della Primavera del Parma – La mia società sta vivendo un momento veramente difficile e non so nemmeno se ne usciremo, ma finché ci sarà la possibilità lotteremo per darci un futuro. Intanto mi godo queste ore di libertà anche se so che questa potrebbe il golf potrebbe diventare una "malattia". Non mi ci sono mai avvicinato sul serio perché, vista la mia maniacalità nell'affrontare qualsiasi tipo di avventura e sfida, sono sicuro che poi avrei avuto bisogno di giornate ben più lunghe delle normali 24 ore». Crespo si è anche intrattenuto a lungo con il media partner ufficiale della manifestazione Sportal.it parlando di calcio a tuttotondo.

Tra gli ospiti vip di sabato anche i commentatori del golf su Sky Sport, Nicola Pomponi e Alessandro Lupi che, prima di tornare a Milano per commentare in diretta dalla sede Sky di Santa Giulia, la terza giornata dell'Honda Classic, torneo del PGA Tour, hanno voluto provare e testare dal vivo nuovi materiali e hanno scambiato qualche parola con il Direttore Tecnico della FIG, Gianluca Crespi.
Lo Show ha vissuto momenti di assoluta vitalità, sia sotto il profilo tecnico, sia per quel che riguarda gli eventi collaterali che si sono succeduti nell'area Ospitalità. Il Maestro Andrea Zanardelli ha, in due momenti diversi della giornata, tenuto due golf clinic: il primo ha avuto come argomento il putting, mentre il secondo, che si è svolto nell'area del gonfiabile dimostrativo, messo a disposizione dalla UISP, era focalizzato sullo swing in senso lato.

Nell'area Ospitalità, dove come sempre il catering è stato realizzato dal Ristorante parmigiano La Raquette, che si è avvalso dei prodotti di alta qualità dei partner Prosecco Ponte, Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma, Eismann, è stato consegnato il premio Golf & Gusto Awards 2014. Il Direttore di Golf & Gusto, Roberta Candus, ha premiato il Ristorante "Buca 19" Golf Club Bologna diretto da Antonio Cassano con lo Chef Denis Degli Esposti. A proposito di premi, va ricordato che il premio, consegnato da Golf Town, per il miglior allestimento negli stand è andato a una azienda parmigiana: Caddy Shack. Ma proprio di una azienda parmigiana, la Creazioni Jacono si è parlato tanto in questi giorni di Show per l'innovativa linea in pelle, appositamente studiata per il golf: modelli ricercati e frutto di costante ricerca e innovazione che si sposano con modelli classici e di classe per occasioni importanti. Ernesto Iacono e il suo Team propongono stile e comodità al proprio pubblico, attraverso l'uso di materiali ricercati e pellami di qualità e tessuti di riciclo con la costante attenzione alle tendenze della moda.

(Fonte: ufficio stampa Italian Golf Show)

Martedì, 06 Maggio 2014 08:14

Cibus 2014: inaugurata l’edizione dei record

 

 

Piena soddisfazione di Franco Boni per gli obiettivi raggiunti nell’edizione 2014 di Cibus. Il profilo internazionale è stato apprezzato dagli espositori , dagli operatori e buyer esteri. 

- di Virgilio

Parma 05 Maggio 2014 ----

A Paolo De Castro l’onore del  taglio del nastro per la 17esima edizione di una delle più importanti manifestazione mondiali dedicate all’agroalimentare. Cibus 2014 registra il tutto esaurito degli spazi con 140mila mq di superficie lorda. 2.700 gli espositori e centinaia le novità esposte per l’occasione dalle aziende presenti.

Pare proprio che le imprese alimentari abbiano molto gradito il profilo internazionale allestito da  Fiere di Parma negli ultimi quattro anni contribuendo a rafforzare il ruolo di terza fiera alimentare al mondo, dopo Anuga di Colonia e Alimentaria di Barcellona.

Una soddisfazione ben manifestata dal presidente dell’ente fiere Franco Boni in occasione del discorso inaugurale: “Presentiamo una manifestazione che nonostante la crisi dimostra numeri in crescita, in controtendenza alla crisi.”  Tanti e profondi i cambiamenti che hanno portato a questo punto di eccellenza  Cibus2014 e perciò il presidente ci tiene a ringraziare “soprattutto tutte le aziende che hanno confermato la fiducia a “Cibus” e non hanno dato ascolto alle sirene che provenivano da altrove, e gli azionisti per il sostegno  dato  con gli aumenti di capitale che ci  hanno consentito di rinnovare pressoché totalmente questo quartiere”.  Una soddisfazione che il Presidente Boni intende condividere con la struttura dell’Ente Fiere, che sotto la guida dell’amministratore delegato Antonio Cellie, è stata in grado di organizzare una manifestazione di così ampia portata internazionale.

Ringraziamenti che si sommano a quelli di Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, “innanzitutto come rappresentante del 50% del marchio Cibus non posso che rallegrarmi con l’amministratore delegato Cellie e la struttura per il risultato record di questa edizione. E’ un risultato questo molto importante per il nostro settore perché interviene in un momento che sta attraversando un periodo di difficoltà. Usciamo da un 2013 che ha visto una perdita di produzione dello 0,7% che si somma alle perdite degli anni precedenti e va a totalizzare un 3,4% di produzione persa. L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”

Un tema, quello dell’internazionalizzazione, che sta molto a cuore al ministero,  quest’oggi rappresentato da Carlo Calenda, Vice Ministro allo Sviluppo Economico, il quale nel riconoscere il settore agroalimentare come tra quelli in più forte espansione individua però nel limitato numero di imprese esportatrici il punto di debolezza del sistema italiano. Per fare fronte a questa mancanza occorre operare, secondo Calenda, con una strategia complessa e articolata per dare vita a  una fase di difesa e a una di attacco. La prima difendendo le indicazioni geografiche, espressione della cultura italiana, combattendo l’italian sound,  e proseguendo con gli accordi bilaterali di libero scambio come ad esempio quello recentemente realizzato con il Canada. Accordi che però non verranno sottoscritti con quei paesi che “giorno dopo giorno, ribadisce il vice ministro, incrementano le loro barriere tariffarie. Questo vale per l’India e vale per Mercosur (Mercato Comune dell’America meridionale ndr).”

La fase d’attacco invece deve orientarsi verso nuovi mercati esteri e l’incentivazione all’esportazione. “Noi siamo forti nei mercati di prossimità. Sono mercati più complessi, Russia, Turchia e Nordafrica. Sono mercati che stanno manifestando elementi di instabilità”. Dove invece sta crescendo un commercio sempre più libero e sempre più aperto sono i paesi “dell’alleanza del Pacifico, prosegue Calenda, Cile, Colombia, Perù e Messico”. Ma c’è anche    l’America più profonda dove esiste un gap enorme tra promozione e importazione di prodotti italiani. “Il Texas, sottolinea il viceministro,  è ad esempio il paese che crescerà di più nei prossimi anni. 6 dei 50 container di prodotti sono texani ma lì non è mai stata fatta una promozione italiana.” La grande distribuzione è lo strumento più efficace per aggredire questi mercati e nei quali fare promozione. In conclusione l’dea è di dare incentivi alle grandi catene estere e incentivare le imprese italiane per dotarsi di export manager anche con la formula del “temporary management”. 

Per Vasco Errani, Governatore dell’Emilia Romagna, il settore agroalimentare è un settore strategico per l’Italia. “E’ molto importante perché non mette più l’agricoltura e l’agroindustria in una dinamica marginale nella discussione di questo Paese.  La possibilità di crescita e di  proiezione globale della qualità del nostro sistema è gigantesca.” Una affermazione internazionale che le imprese non possono raggiungere da sole e soprattutto decidendo “chi fa che cosa”, eliminando le innumerevoli sovrapposizioni e il “barocchismo italiano” senza porsi il problema “lo devo fare io lo deve fare qualcun altro”. L’altro problema, per Errani, è procedere in modo spedito sull’integrazione di filiera. ”Questo richiede un protagonismo nuovo da parte degli operatori” mentre il decisore politico  deve realizzare i suoi procedimenti secondo gli obiettivi della internazionalizzazione e della integrazione spinta di filiera. Il presidente conclude con la necessità di promuovere la Ricerca e la Formazione spingendosi a sostenere che l’Emilia Romagna dovrà diventare leader in europa sul terreno della ricerca sulla qualità agroalimentare. “Il nuovo piano di sviluppo rurale sarà tutto orientato in questa direzione per vedere se siamo in grado di integrare sino alla grande distribuzione e alla commercializzazione”.

A chiudere la serie di interventi è Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale dell’UE, il quale sottolinea come sia  necessario aumentare notevolmente la capacità organizzativa per arrivare a quei 50 miliardi di euro d’esportazione. Un traguardo, rispetto gli attuali 33 miliardi raggiungibile non con la sola qualità e eccellenza delle produzioni ma con l’organizzazione. Organizzazione che la Germania possiede tanto da produrre valori d’esportazione doppi di quelli italiani. “Noi, conclude De Castro, lavoreremo per rendere più forte l’Italia ma molto dipenderà da quanta Italia ci sarà dentro le istituzioni europee”.  

Che la grande kermesse abbia inizio all’insegna della internazionalizzazione; sostenibilità e lotta agli sprechi; innovazione di prodotto e di servizi; lotta alle contraffazioni.

Cibus2014 inaugurazione corteo gde

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

 

 

Due padiglioni e 2.600 mq per raccontare storia, cultura e filiera del settore.

 

Milano, 16 aprile 2014 - Due padiglioni e circa 2.600 mq per raccontare l’agroindustria italiana ai visitatori di Expo 2015, in un viaggio interattivo per scoprirne i prodotti, i protagonisti, la ricchezza dei territori, i marchi e gli imprenditori che li hanno creati e sviluppati, rendendoli  un riferimento per l’economia del Paese e ambasciatori dell’italian food nel mondo. Sono le caratteristiche di Federalimentare 4EXPO, progetto di edutainment che Federalimentare, la Federazione dell’industria alimentare italiana, con il suo partner operativo Fiere di Parma, ha presentato a Expo 2015 SpA. E che costituirà il principale canale di comunicazione per la divulgazione e valorizzazione dell’immagine dell’industria alimentare all’Expo Milano 2015.

 

Federalimentare 4EXPO vivrà in 2 padiglioni polifunzionali di circa 1.300 mq ciascuno, sviluppati su 3 piani e collegati tra loro da una passarella di 8 metri di larghezza. Coinvolgerà circa 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali del made in Italy alimentare e ospiterà nei suoi spazi istituzionali fino a 200 eventi nei 6 mesi della manifestazione

I padiglioni avranno un design interno e esterno armonizzato con quello del Padiglione Italia, di cui saranno lo “specchio industriale”, e si troveranno in una posizione strategica (NE 10 e NE 11), nella “testa” del “pesce” e in prossimità dell’ingresso Est, dal quale passerà il 40% del pubblico ma la maggior parte degli operatori “professionali” che visiteranno Expo 2015. 

 

Il progetto, che non prevede attività commerciali e di vendita, sarà un percorso interattivo per comprendere il valore delle filiere alimentari attraverso la galassia dei prodotti e delle aziende che hanno scritto la storia dell’Italia alimentare. Saranno 9 i percorsi tematici di edutainment dedicati ai settori chiave dell’industria alimentare (latte, formaggi e derivati; conserve vegetali; condimenti; sfarinati, pasta e pizza; carni; ittico; bevande; dolci; spezie e coloniali). 9 viaggi esperienziali realizzati con scenografie “immersive” e proiezioni 3D, che le aziende renderanno concreti e tangibili grazie alle postazioni interattive (fino a 500) che sveleranno ai visitatori il loro patrimonio storico e culturale. 

 

Oltre all’area edutainment, Federalimentare 4EXPO sarà anche il fulcro di eventi e relazioni istituzionali per il settore: le 2 terrazze – caratteristica unica nell’architettura dei Padiglioni di Expo 2015 – e la grande sala eventi polifunzionale da 1.500 posti, situata al piano terra del padiglione NE 10. Spazi che, in 6 mesi, ospiteranno circa 200 tra iniziative di promozione e comunicazione organizzate dalle aziende aderenti a Federalimentare e i principali appuntamenti del settore (assemblee delle associazioni di categoria, convention aziendali convention aziendali dell’industria alimentare, ecc.).

 

Secondo Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare, “L’agroindustria italiana riflette la ricchezza dei territori, dei prodotti e degli imprenditori che l’hanno creata e sviluppata. Processi e prodotti artigiani sono diventati industriali e hanno guidato lo sviluppo di un importante settore anch’esso leader nel mondo. Una ricchezza creativa e relazionale, che nasce da vicende industriali centenarie e vive nelle nuove generazioni di imprenditori e manager che alimentano lo sviluppo dell’Italian food nel mondo. Non esisterebbe made in Italy se alle spalle dei prodotti non ci fossero imprese che fanno della qualità una vera e propria ‘ossessione’: delle materie prime, dei processi, del confezionamento, dei prodotti. E attraverso questo progetto abbiamo la possibilità di raccontarlo”.  

 

“Oggi possiamo finalmente svelare i dettagli di questo progetto non commerciale di valorizzazione per l’industria alimentare – dichiara Paolo Zanetti, Vice Presidente di Federalimentare con delega Expo. Siamo contenti che Expo 2015 SpA si sia reso conto della validità di un progetto che abbiamo concepito e sviluppato assieme a Fiere di Parma fin dal 2010, con l’intento di valorizzare la storia, la cultura e la filiera dell’agroindustria italiana, secondo settore del manifatturiero italiano e ambasciatore del made in Italy, con un export di 26,2 miliardi di euro. Con questo padiglione educativo, che ha avuto anche l’apprezzamento del MIPAAF, verranno dati spazio e visibilità a chi produce il cibo che finisce ogni giorno sulle nostre tavole e su quelle di tutto il mondo, in un percorso coerente con i temi di una manifestazione che ha messo al centro del dibattito l’alimentazione e la nutrizione.”

 

Aggiunge Antonio Cellie, Ad di Fiere di Parma, partner operativo di Federalimentare: “La crescente fiducia nei confronti di Fiere di Parma da parte della business community dipende anche dall’approccio, scelto insieme a Federalimentare 12 mesi fa, rispetto alla grande opportunità di Expo. Secondo noi questo importante appuntamento deve essere anche un’occasione concreta di business per molte imprese italiane e quindi abbiamo immaginato e realizzato un modello di partecipazione per le aziende che sia rivolto anche ai professionisti della distribuzione e della ristorazione di tutto il mondo che si recheranno all’Esposizione Universale. Durante i sei mesi di Expo molti operatori chiave per il futuro del nostro agroalimentare verranno in Italia: all’interno dei padiglione Federalimentare4EXPO la nostra industria alimentare potrà incontrarli per spiegare loro perché il nostro panorama produttivo è così meravigliosamente diversificato e perché, grazie a un tessuto di imprese e territori unico al mondo, i nostri prodotti sono ineguagliati per qualità e sicurezza.”

 

Federalimentare 4EXPO potrà contare anche sul fondamentale contributo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che realizzerà un’analisi scientifica multidisciplinare per fotografare il sistema alimentare italiano e il suo ruolo nel panorama economico italiano. Così Lorenzo Ornaghi, Presidente dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: “I marchi del sistema alimentare italiano disegnano la fisionomia di una vera e propria élite creativa, generatrice di ricchezza sociale, economica e anche culturale. Particolare attenzione verrà dedicata alla costante cura che tali realtà hanno per la qualità dei prodotti, per la loro gestione, per le iniziative che promuovono e sponsorizzano sul territorio e che le rendono punti di riferimento affidabili per le comunità locali. Questo studio economico-aziendale, politologico e sociale vuole scoprire ragioni e condizioni che hanno favorito la nascita e il consolidamento di queste aziende, spesso basate su un’architettura familiare. E sottolinea la necessità di un pieno riconoscimento e di una legittimazione della leadership del settore alimentare all’interno del più ampio sistema economico-sociale italiano.”

(Federalimentare)

Una tre giorni dedicata a un settore innovativo e dinamico, che opera nel rispetto dell'ambiente e del benessere dell'uomo. Tra i protagonisti in Fiera, "Moodwood Houses": abitare il legno senza rinunciare a confort, design, innovazione e sicurezza -

Parma, 17 febbraio 2014 - di Sara Bondani

Si è conclusa domenica, l'edizione 2014 della fiera dedicata alla bioedilizia, Future Build Expò presso le Fiere di Parma. Una tre giorni dedicata a un settore innovativo e dinamico che opera nel rispetto dell'ambiente e del benessere dell'uomo, in grado di fornire soluzioni per qualsiasi esigenza di ristrutturazione o di costruzione ex novo. La mostra è stata capace di riunire innovazione e gusto estetico grazie alla partecipazione delle più importanti aziende italiane, puntando su efficienza energetica, comfort e benessere. Non solo risparmio energetico, tema dominante del primo decennio del nuovo secolo, ma anche innovazione costruttiva e urbanistica.

 

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Tra i protagonisti in Fiera, "Moodwood Houses" abitare il legno 

Una ricerca che mira al vivere bene, sano e senza privarsi dei confort di una casa moderna e tecnologica, creando soluzioni abitative che si ispirano a due aspetti: responsabilità e consapevolezza: questa la filosofia delle abitazioni dell'azienda "Moodwood houses". Una ricerca che parte dal rispetto per la natura, e dalla consapevolezza che l'uomo sia fruitore di una grande quantità di energia, destinata ad aumentare in maniera esponenziale, col passare degli anni. Una quantità tale, che purtroppo non possediamo e che produciamo per la maggior parte con idrocarburi.Istintiva l'attenzione di ognuno di noi quando si tratta di risparmio energetico e di consumi, come si può facilmente notare dall'attenzione prestata per acquisti di piccoli elettrodomestici o di autoveicoli, questo purtroppo ancora avviene poco a livello abitativo. Il risparmio energetico è uno dei punti cardine della filosofia Moodwood Houses, grazie ad abitazioni che forniscono isolamento termico e attenzione al risparmio energetico, limitando al minimo le spese di riscaldamento e condizionamento. Il legno, come anima strutturale, come scelta sostenibile, è un materiale che oltre ad essere naturale è resistente ed è in grado di fornire altissime prestazioni, capace di creare un ambiente che unisce innovazione e tradizione. Per poter fondere tutti gli aspetti aspetti di sicurezza e confort abitativo in un unico edificio, Moodwood Houses utilizza per le proprie strutture l'X-LAM, in grado di assicurare edifici durevoli, ecocompatibili, antisismici e resistenti al fuoco. Una filosofia 100% bio oriented per vivere bene in uno spazio sano e sicuro.Sembra impossibile pensare che esista una casa che soddisfi tutti i requisiti che ognuno di noi desidera, eppure la ricerca di Moodwood Houses, porta avanti uno stile innovativo, senza dover rinunciare all 'estetica di una casa moderna. Il materiale più antico di sempre sposa la tecnologia più moderna per offrire un ambiente con la "A" maiuscola.

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Pubblicato in Ambiente Emilia
Sabato, 15 Febbraio 2014 17:20

Future Build, non solo efficienza energetica

 

 

Chiuderà domani l’edizione 2014 della fiera dedicata alla bioedilizia, Future Build Expò. Imperniata su ricerca e innovazione senza tralasciare il benessere e il comfort.

di Virgilio

Parma 15 febbraio 2014 ----

Una seconda edizione che dimostra l’interesse del pubblico professionale  e privato al comparto della bioedilizia. Un settore che, nonostante la crisi, sta dimostrando di attrarre interesse.  Lo dimostra anche l’incremento degli espositori saliti a 170 (+20%) e  il folto pubblico che ha assistito ai numerosi convegni organizzati nel periodo della manifestazione.

Molte le soluzioni abitative proposte dai più importanti operatori del settore. Non solo “cubi”  e moduli omologati, anzi una ampia varietà di proposte estetiche e personalizzabili per soddisfare tutti i gusti.   

Soluzioni abitative che riescono a coniugare perfettamente estetica, efficienza e comfort. 

Se qualcuno pensa di trovare delle semplici “casette in legno” rimarrà molto sorpreso dei progressi ottenuti dal settore.

Belle, anzi bellissime, case esteticamente accattivanti per soddisfare ogni esigenza e gusto.

Molte anche le proposte per ristrutturazioni, dagli infissi alle coperture aerate. Considerato che il 60% del parco immobiliare italiano è stato costruito prima della entrata in vigore della legge 10/91 è facile immaginare che molti potrebbero essere interessati a indagare sulle opzioni che il mercato specializzato propone e espone a Parma.

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Pubblicato in Ambiente Emilia

 

 

Riqualificazione ambientale e edilizia a impatto zero. Future Build EXPO a Parma dal 13 al 16 febbraio.

 

Parma, 6 febbraio 2014 -

 

 

Il tema della riqualificazione ambientale e dell’edilizia ad impatto zero è sempre più attuale. Con la profonda  crisi del settore delle costruzioni  è necessario un deciso cambio di rotta, attraverso il recupero degli edifici dei centri storici, la costruzioni di nuovi impianti abitativi ecocompatibili e piani urbanistici che non prevedono consumo di suolo.
Sono questi, ed altri ancora, i temi affrontati da Future Build Expo, il salone della sostenibilità, in programma dal 13 al 16 febbraio alle Fiere di Parma. La manifestazione, alla sua seconda edizione dopo il successo dei 20.000 visitatori l’anno scorso, vuole porre al centro la ricerca di nuovi approcci al settore edile. 

I temi principali

“Riqualificazione energetica degli edifici, nuovi spazi verdi dentro le mura, nuova concezione della mobilità e servizi innovativi per far rivivere la città”. Questo deve essere, secondo i promotori della fiera, il “modello italiano”, che punti molto sulla rigenerazione dei centri storici, che in Italia sono un patrimonio, e che ci rendono diversi dal resto del mondo. “Riqualificare l’esistente” dunque, ma anche pensare ai nuovi Ecoquartieri, che rispondano alla necessità di risparmio e buona gestione delle risorse, con un occhio sempre attento a quelle che sono le necessità della qualità della vita. 

Opportunità e idee

Un’eco-edilizia consapevole, che si smarchi dalla filosofia del cemento ad ogni costo, ma con uno sguardo anche agli affari. “Il salone è realizzato con il coinvolgimento e la collaborazione di tutti gli attori della filiera dell’edilizia”; un network che crei impulso per l’innovazione, fare sistema per affrontare il futuro di questo ambito di mercato. Quindi la presenza dell’università, ma anche di grandi imprese internazionali, per dare la possibilità di conoscere settori che rispondono a culture, norme e filosofie diverse del costruire, ma anche di farsi conoscere sul mercato europeo ed internazionale.
All’interno della quattro giorni diverse conferenze sui temi più attuali, ma anche aree dimostrative e workshop, per mostrare “sul campo soluzioni operative ed applicative”.

Pubblicato in Economia Emilia
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