Mercoledì, 15 Novembre 2023 05:47

“OxyPolitik” di Raffaele Rio: la droga del politicante spacciata sui social In evidenza

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Si è svolta a Roma la Conferenza Stampa di presentazione del nuovo libro del presidente di Demoskopika

Di Giulia Bertotto Roma, 14 novembre 2023 (Quotidianoweb.it) - Si è svolta nel pomeriggio del 13 novembre, nella sede dell’Associazione Stampa Estera a Roma, la presentazione del saggio “OxyPolitik. Come liberarci dalla dipendenza social-qualunquista” di Raffaele Rio, presidente di Demoskopica, istituto che lavora per fornire ricerche di opinioni e di mercato. L'incontro è stato moderato da Carlo Canepa, Responsabile editoriale e fact-checker di “Pagella Politica”, l'unico sito italiano dedicato interamente al fact-checking delle dichiarazioni dei politici.

Il dialogo ha visto partecipare due illustri ospiti: Nino Cartabellotta e Raoul Chiesa. Il titolo del libro, tra analisi socio-politica del paese e inchiesta statistica, prende il nome dall’ OxyContin, farmaco oppioide usato per trattare il dolore severo.

Il Politico infatti, un po’ come lo intendevano gli antichi filosofi greci, ha un ruolo nobile, mentre il politicante è una figura nefasta, pusher che seda la grande agonia del paese ma senza curare la patologia nelle sue cause.

I politicanti italiani, spiega Rio, sono coloro che agiscono per la propria autoconservazione e il proprio interesse: sui social, in tv, nelle loro affabulazioni sul niente, diffondono il loro oppioide. E il cittadino ne fa abuso senza neppure accorgersene.

L’OPPIO E L’INFILTRAZIONE DELLE MAFIE

"I politicanti stanno diffondendo il loro oppioide qualunquista per sopravvivere" spiega l’autore, nel testo che si apre con una provocazione sfrontata: se l'Andrangheta, fenomeno italiano e internazionale -si veda la sua importanza nel traffico mondiale di droga- ci ricorda Rio, si presentasse alle elezioni, cosa succederebbe? Che prenderebbe 700mila voti. Sì, avete letto bene. Come i voti ottenuti dai Repubblicani di Trump nel 2020 in Connecticut.

La “ ‘Ndranghetocrazia” qualche anno fa fatturava infatti come MCDonald’s e Deutsche Bank messi insieme, ossia 53 miliardi annui, (stima che resta intatta perché non  ne sono state fatte di più recenti) e dispone di 273 gruppi di condizionamento elettorale. Sono 88 gli enti sciolti dal 2007 ad oggi.

ITALIA SOTTO ANESTESIA: E LA SANITÀ COLLASSA

Dalla Mala alla Malasanità, Cartabellotta medico e presidente della Fondazione GIMBE afferma: “La politica non ha neppure le idee chiare sullo stato di salute del Sistema Sanitario Nazionale. In termini assoluti, è vero, nessun politico ha abbassato la voce di spesa per la sanità, ma in realtà questi fondi sono sempre più poveri nel bilancio statale. Inoltre, tra i tanti fattori dello smantellamento, c’è l’essere passati da un Servizio sanitario a 21 sistemi aziendali. Con disparità regionali ma anche infraregionali, che in alcuni territori non assicurano nemmeno i servizi di base. E questo nonostante il diritto alla Sanità pubblica sancito dalla nostra Costituzione. Eppure la cura e la prevenzione della salute del cittadino è un investimento, non un costo”. OxyPolitik uccide senza farci capire davvero perché gli ospedali, soprattutto attraverso la privatizzazione, diventano per il cittadino medio miraggi.

“Anche la sanità è preda delle mire della criminalità organizzata: la ‘Ndrangheta è la prima azienda al mondo per fatturato, ha perfino una sua banca, la Bandenia” in sintesi una banca fittizia, spiega Raoul Chiesa, tra i primi hacker italiani, saggista e Socio Fondatore e Presidente della Security Brokers. Bandenia, che si presenta come gruppo bancario internazionale con capitali per decine di miliardi di euro, millanta di avere il suo ufficio centrale a Londra, ma non c’è nessun correntista, e neppure una vera sede. Altro che oppio, siamo agli allucinogeni.

SPACCIO DI OXYPOLITIK E DIPENDENZA DAI SOCIAL

Il canale di spaccio prescelto dalla Oxypolitik è la Rete, il Web, soprattutto tramite social, in un motto afferma Rio “più navighi e meno voti”: e laddove non si vota c'è disagio socioeconomico e dove c'è questo malessere si insinuano ancora i sistemi mafiosi: è un circolo vizioso antidemocratico. In quella che Rio chiama Repubblica dei Mala stiamo assistendo al superamento delle parole per l’immagine, all'impoverimento del vocabolario, all'infiacchimento del pensiero, alla polarizzazione del dibattito pubblico, quando non è orientato alla distrazione e al conflitto orizzontale. Tutte dosi che favoriscono il politicante e il suo associato, il sistema ‘ndranghetista.

Attraverso le sottilissime operazioni di profilazione dei cittadini-elettori “I social si rivelano la più grande invenzione dell’intelligence, la più efficace operazione di spionaggio alla luce del sole” affonda Chiesa. Mi sembra ingenuo che si parli ancora di privacy. La privacy da un pezzo non esiste più”.

L’antidoto per la disintossicazione dalla deriva politicante che ammala tutti noi? Secondo l’autore un ruolo centrale è nella figura del politecnico. Ma anche nella consapevolezza che passa per le statistiche indipendenti, le quali danno un freno ai nostri pregiudizi, e che al contrario dei social provano a dare vitalità allo studio più che alimentare il chiacchiericcio, e possono darci una visione più realistica del mondo complesso in cui viviamo.

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