Sabato, 05 Agosto 2023 18:00

Nuovi manuali e testi scolastici per documentare la storia dell' Ossezia del Sud In evidenza

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Di Nicola Comparato 5 agosto 2023 - Tskhinvali: Grande il dibattito degli ultimi giorni sulla necessità di documentare i fatti storici e di scrivere nuovi testi scolastici in merito alla storia contemporanea dell'Ossezia del Sud, stato indipendente dal  2008, situato nel Caucaso, al confine con la Russia e rivendicato dalla Georgia.

Nulla di impossibile, ma il compito si presenta arduo, come dimostrano le dichiarazioni rilasciate dall'ex speaker del parlamento e attuale leader del partito comunista locale Stanislav Kočiev, che ha confermato la sua opposizione alla pubblicazione di nuovi manuali scolastici e storici, che secondo lui porterebbero solo vantaggi personali ai "sopravvissuti" del periodo post-sovietico (che continuano a fornire diverse informazioni sui fatti alimentando conflitti interni) che va dall'anno 1998 fino al 2008, quando il conflitto tra Georgia e Russia ha portato infine alla proclamazione della Repubblica dell’Ossezia del Sud. Anche i deputati del Consiglio Supremo hanno discusso gli stessi argomenti, affermando che uno dei più importanti problemi a riguardo, è la scarsa conoscenza dei fatti storici da parte della generazione dei nuovi ossetini e del sacrificio di tanti connazionali per ottenere l'indipendenza. Infatti, secondo il Consiglio Supremo, l' "ignoranza" in materia potrebbe dare il via libera alla diffusione di materiale di ogni genere, mettendo a rischio la memoria e il ricordo delle battaglie del popolo osseto e del suo sogno di indipendenza. Ritornando a Stanislav Kočiev, secondo il leader comunista il modo migliore per conservare la memoria, il ricordo, e il sacrificio del popolo osseto, sarebbe quello di scrivere delle autobiografie dai protagonisti di quegli anni da far poi analizzare ad esperti e storici, così da ottenere un quadro finale veritiero e neutrale sulle vicende. Ad aggiungersi al coro c'è anche la voce del famoso blogger Alik Pukhat, che ha dichiarato di essere del parere che per non dimenticare date ed eventi importanti del periodo post-sovietico, è necessario studiare oggi i fatti del passato, e che prima di pubblicare nuovi manuali la cosa migliore da fare è discutere degli avvenimenti degli ultimi 20 anni per creare un collegamento tra passato, presente e futuro. Tra i suggerimenti del blogger è spuntato il nome di Abdul Bekir Tautiev, considerato il primo vero capo della nazione, diretto discendente dei mukhadžiry ossetini, un grande rivoluzionario, tornato a Tskhinvali dalla Turchia attraverso Baku nel periodo in cui le due Repubbliche dell'Ossezia si unirono per formare una Repubblica Socialista Sovietica. Il blogger ricorda inoltre che le informazioni relative alla vita di Tautiev sono molto scarse e totalmente assenti dalla rete e dai libri di storia, forse a causa della repressione messa in atto da Stalin fino alla fucilazione dell'eroe osseto. Alik Pukhat ha sottolineato anche di non dimenticare gli anni 1920 e 1937, tristemente ricordati per il genocidio degli ossetini, quando i locali venivano incitati alla rivolta dai sovietici, mentre questi ultimi prendevano accordi con i menscevichi georgiani, per ottenere il reciproco riconoscimento e di conseguenza l’impegno a rispettare i confini territoriali. Era la fase in cui in Azerbaigian si insediava il potere bolscevico e si cercava con ogni mezzo a disposizione di evitare problemi nella regione del Caucaso. Il ricordo di questi fatti tuttavia nel corso degli anni ha lasciato molto risentimento nei cuori della popolazione locale nei confronti di Russia e Georgia. Anche dopo la morte di Stalin furono molte le repressioni contro il popolo osseto, come negli anni 50 quando un gruppo di studenti fu incarcerato per aver chiesto di ripristinare lo studio della lingua ossetina. In conclusione, anche il deputato David Sanakoev ha affermato che il motivo che ha portato a tante discussioni, contraddizioni, confusione e divisioni interne lo si deve ai tantissimi fatti accaduti nel corso di tanti anni. Il deputato ha inoltre dichiarato che l'unico modo per smettere di litigare sul passato, è quello di restare uniti e di cominciare a pensare al futuro.

"La Repubblica dell’Ossezia del Sud-Stato di Alania, con capitale Tskhinvali (un tempo chiamata Staliniri), è un territorio situato nella regione montuosa del Caucaso, rivendicato dalla Georgia, e autoproclamatosi repubblica indipendente (non riconosciuta da UE e ONU) il 28 novembre 1991. Data la sua vicinanza territoriale con la Federazione Russa, la Repubblica dell’Ossezia del Sud nel corso degli anni ha beneficiato dell’appoggio da parte della Russia, (soprattutto politico ed economico), che ha sempre sostenuto le idee e le aspirazioni ossete in merito all’indipendenza dalla Georgia. L’attuale Capo di Stato è Alan Gagloev, e la forma di governo è quella di Repubblica SemiPresidenziale. La valuta (de facto) è il Rublo Russo, la lingua ufficiale è l’osseto mentre come seconda lingua viene ampliamente utilizzata quella russa. La maggior parte della popolazione appartiene alla religione cristiana ortodossa, ma nel territorio sono presenti anche minoranze di musulmani sunniti, cristiani armeni ed ebrei". 

Martedì 1 agosto, al Parco Miralfiore a Pesaro, sono stati ricordati i martiri dell'Ossezia del Sud. Un giorno importante per questo pacifico popolo, ma anche per i tanti italiani che si sono fatti carico della causa osseta, primo fra tutti il Dottor Mauro Murgia, l'ambasciatore per l'Italia della Repubblica dell'Ossezia del Sud. Infatti, ogni anno, in tantissime città, sono molti i cittadini e i rappresentanti impegnati a ricordare questo tremendo giorno. A testimonianza di ciò, a Pesaro nell'anno 2018, in onore dei martiri osseti, fu piantato l’albero della Pace nel bellissimo Parco Miralfiore. Una giornata istituita non solo per il ricordo e per il sacrificio di tante vittime innocenti, ma soprattutto per far conoscere la realtà della Repubblica dell’Ossezia del Sud di cui molti ignorano ancora l'esistenza. Questo martedì 1 agosto, dinanzi all'Albero della Pace, sono state tante le riflessioni su quanto accaduto in passato e su quanto continua ad accadere in Ossezia del sud nell'indifferenza quasi totale della comunità internazionale. Ma andiamo con ordine per cercare di capire. 

Era l’8 agosto del 2008, quando l’esercito georgiano, aggredì senza mezze misure il pacifico popolo dell’Ossezia del Sud, un territorio che da anni lotta per il riconoscimento della propria indipendenza, situato nel Caucaso, al confine con la Russia e rivendicato dalla Georgia. Quella tremenda notte, tra il 7 e l’8 di agosto, decine, anzi centinaia di missili e di colpi d’artiglieria pesante, devastarono il territorio della piccola Repubblica. Molte furono le città e i paesi completamente distrutti, a cui si aggiunsero migliaia di morti tra donne e bambini, vittime di tremende torture e di stupri. Oltre ai caduti osseti, si ricordano anche centinaia di soldati della Federazione Russa presenti come osservatori, accorsi in difesa del popolo osseto, che grazie al loro intervento evitarono il peggio e scacciarono l’oppressore georgiano nell’arco di tre giorni. 

(nella foto, il 25 luglio 2017, il Ministro degli Esteri della Repubblica dell'Ossezia del Sud Medoev Dmitry consegna il Passaporto Diplomatico all'Ambasciatore in Italia, il Dott. Mauro Murgia)