Redazione

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Ultimo weekend milanese per "Quel pomeriggio di un giorno da star", brillante commedia di Gianni Clementi, nata da un'idea di Corrado Tedeschi. Ed è proprio Corrado Tedeschi il protagonista di questo frizzante spettacolo che ha riscosso grande successo al Teatro Manzoni, di Milano.

Fino al 20 maggio sono previste repliche: l'occasione per apprezzare un'opera leggera e divertente è a pochi chilometri da casa. Sul palco con il protagonista (Ambrogio Fumagalli, titolare di una azienda di intimo), anche la bella Brigitta Boccoli nei panni di Marta Giacomazzi, una giornalista in carriera. Le loro vicende si intrecceranno con quelle di Ennio Coltorti (Arturo Colombo), Claudio Moneta (Gustavo Barbieri), Tullio Sorrentino (Adrian Meta) e Patricia Vezzuli (Debora Locatelli) creando continui colpi di scena in una vicenda che terra viva l'attenzione del pubblico fino alla fine.

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LA STORIA

Ambrogio Fumagalli è un piccolo imprenditore, fondamentalmente onesto, che sta attraversando un periodo di grave difficoltà economica. È oppresso dai debiti e, quando arriva l'ennesima cartella erariale, sprofonda nella disperazione. Fra l'altro un suo amico che lavora nella Guardia di Finanza, lo avverte che è oggetto di un'inchiesta e i suoi telefoni sono sotto controllo. La situazione è talmente drammatica che Ambrogio pensa a un'azione disperata: una rapina in banca. Trova in Arturo Colombo, il suo contabile, un perfetto complice. Ecco che, quando i due improbabili rapinatori fanno irruzione nell'agenzia, si ritrovano vittime della propria goffaggine. Arturo fa scattare l'allarme e la polizia entra in azione. Marta Giacomazzi, giornalista in disgrazia, intuisce che finalmente è arrivato il momento del suo riscatto: vuole trasmette in diretta l'esperienza di essere ostaggio. Ma cosa succederà davvero in quell'agenzia di periferia?

I PROTAGONISTI

"Ambrogio è una persona normale che, a un certo punto della sua vita, sbrocca e prende una decisione folle", racconta Corrado Tedeschi che poi spiega da dove nasce il titolo: "Prende spunto dal personaggio interpretato da Brigitta Boccoli: nel momento in cui ci troviamo asserragliati dalla polizia, lei pensa sia l'occasione per fare di noi delle star. È ciò che accade oggi in tv, dove a contare è solo la popolarità, non il perché si è popolari". Un cambio in corsa durante il tour quello che ha avuto come protagoniste Tosca D'Aquino e Brigitta Boccoli. È lei a rendere pubblico il motivo della sua partecipazione alla commedia: "Questo ruolo non c'entra nulla con me. Mi ha permesso di tirare fuori un lato che era molto nascosto ma che in fondo tutti abbiamo".


Testo di Pietro Razzini

Duro colpo della Guardia di Finanza di Ravenna al mercato della contraffazione sul web. Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle di Faenza hanno individuato una ramificata organizzazione che, attraverso l'uso dei social network, vendeva capi di abbigliamento "tarocchi" su tutto il territorio nazionale.

Le indagini hanno preso avvio a seguito di una perquisizione, disposta dalla Procura della Repubblica di Ravenna nella persona del Sostituto Procuratore Dottoressa Lucrezia Ciriello, presso l'abitazione di una donna di Riolo Terme che, a seguito del monitoraggio del web operato dalle Fiamme Gialle al fine di individuare canali di vendita on line di merce illegale, è risultato particolarmente attiva nel commercio di articoli di vestiario e accessori riportanti marchi dell'alta
moda.

Nel corso della perquisizione i Finanzieri della Compagnia di Faenza hanno effettivamente individuato presso la residenza della donna un considerevole quantitativo di merce contraffatta ed hanno sottoposto a sequestro anche il telefono cellulare dell'indagata.

Dall'esame delle applicazioni "Facebook" e "Whatsapp" presenti sul telefono, le Fiamme Gialle hanno disvelato un'estesa rete di rapporti tra alcuni soggetti "fornitori" di capi di abbigliamento taroccati, operanti nelle province di Napoli e Salerno, ed una pluralità di "rivenditori" dislocati su tutto il territorio nazionale, tra i quali anche la donna di Riolo Terme.
In sintesi, attraverso "vetrine virtuali" appositamente create sul social network Facebook, venivano posti in vendita articoli riportanti i loghi dei famosi brand nazionali ed esteri, tra i quali "Louis Vuitton", "Gucci", "Prada", "Michael Kors", "Colmar", "Moncler", "Liu Jo", "Adidas" e "Nike".

Sulla bacheca del social network venivano mostrati i capi di vestiario ed indicati i relativi prezzi, dopodiché il soggetto interessato all'acquisto contattava il "rivenditore" attraverso il canale Whatsapp per definire le modalità di acquisto. Solo dopo aver ricevuto il pagamento mediante l'accredito della somma richiesta su una carta Postepay, il "rivenditore" procedeva alla spedizione della merce all'acquirente finale.

Il sistema di spedizione dei capi contraffatti era stato congegnato in modo tale da preservare la riservatezza dei "fornitori" della merce illegale. Infatti, nella totalità dei casi, agli spedizionieri nazionali incaricati della consegna del pacco contenente i falsi articoli non veniva comunicato il reale indirizzo del mittente, ma un indirizzo  fittizio; stratagemma che tuttavia non ha impedito alle Fiamme Gialle di individuare presso gli spedizionieri svariati plichi in partenza verso i "rivenditori", che sono stati sottoposti a sequestro.

L'operazione delle Fiamme Gialle, battezzata "Quattro Chiacchiere" dal nome di uno dei gruppi di Whatsapp creato tra i "fornitori" ed i "rivenditori" degli articoli contraffatti, ha consentito di denunciare alla Procura della Repubblica di Ravenna ben 68 soggetti (10 "fornitori" e 58 "rivenditori") per i reati di contraffazione e di ricettazione, artefici di un mercato illegale on line del falso capace di generare, in circa un anno e mezzo di attività illecita, un fatturato di oltre 600 mila euro completamente "in nero", che ora sarà recuperato a tassazione.

Anche agli "acquirenti finali" individuati, ben 104 soggetti residenti in tutto il territorio nazionale, sarà contestata la violazione amministrativa prevista per l'"incauto acquisto", che prevede una sanzione pecuniaria da 100 a 7.000 euro per chi acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l'entità del prezzo, inducono a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà
industriale.

Incessante è l'impegno della Guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione, a presidio delle regole della sana e leale concorrenza ed a tutela dei cittadini e degli imprenditori onesti che operano quotidianamente nel rispetto della legalità.

Domus Assistenza commenta l'arresto dell'operatore socio-sanitario di Mirandola. "Mai accaduto in 36 anni di vita della cooperativa, prenderemo tutti i provvedimenti del caso".

Mirandola 16 maggio 2018 - "In 36 anni di vita della nostra cooperativa non era mai accaduto un episodio del genere e siamo tutti choccati".  Lo afferma il presidente della cooperativa sociale Domus Assistenza di Modena commentando l'arresto di un operatore socio-sanitario che lavora presso il centro per disabili Arcobaleno di Mirandola, gestito in appalto dalla cooperativa.

"Abbiamo cautelativamente sospeso questo operatore e, se le sue responsabilità saranno confermate, procederemo al licenziamento per giusta causa, come previsto dal nostro regolamento – dichiara De Vinco – Nel frattempo abbiamo informato il nostro organismo interno di vigilanza (Odv), previsto dal protocollo di applicazione del dlgs 231 del 2001, per occuparci del caso e prendere i relativi provvedimenti per evitare che si ripetano episodi di questo tipo.
Siamo, comunque, molto dispiaciuti – conclude il presidente di Domus Assistenza - ed esprimiamo piena solidarietà sia all'utente coinvolto che alla sua famiglia".