Redazione

Redazione

L'episodio alle ieri alle 23 nel centro storico di Modena, dove un 22 enne, in regola con il permesso di soggiorno, in preda a una furia cieca, è prima entrato nell'androne di un palazzo, poi ha aggredito due ristoratori.

MODENA – Notte brava per un 22 enne georgiano, in regola con il permesso di soggiorno, completamente ubriaco e molesto, che ieri sera attorno alle 23, tra via San Giacomo e via Stella, nel centro storico di Modena, ha creato panico e scompiglio.

Il ragazzo è stato visto aggirarsi in strada scalzo, con il volto coperto di sangue, a causa di una ferita procuratosi chissà come, in preda a un delirio alcolico che gli faceva urlare frasi senza senso e lo ha dotato di una furia difficile da calmare.

Prima, infatti, si è introdotto nell'androne di un palazzo, poi ha raggiunto gli appartamenti ai piani superiori prendendo a calci e a pugni le porte, spaventando a morte i residenti, che si sono barricati in casa in preda al terrore. Non pago, è sceso di nuovo in strada e ha cominciato a prendersela con le auto parcheggiate, danneggiandone tre.

L'uomo, indomabile, ha poi rivolto la sua furia contro le persone accorse per calmarlo, in particolare i gestori del vicino ristorante l'Incontro. Uno dei due titolari, accorso per difendere un collega, ha ricevuto un pugno in faccia dal georgiano.

A quel punto, qualcuno aveva provveduto a chiamare le Forze dell'Ordine. La Polizia e un'ambulanza del 118 sono quindi intervenute sul posto, ma il giovane non aveva nessuna intenzione di farsi ammansire. Prima si è scagliato contro gli agenti con calci e pugni, poi, una volta ammanettato e fatto salire in auto, nel tragitto verso la Questura, ha cominciato a prendere a testate il separé di plexiglass che divide il sedile posteriore dall'abitacolo di guida.

Finalmente, la forza fisica e la sbronza, sono andate scemando e l'uomo è stato tranquillizzato e medicato. Una bella denuncia a piede libero per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, però, non gliel'ha evitata nessuno.

Riordino istituzionale. Via libera all'iter per la fusione di sei Comuni: 2 in provincia di Bologna e 4 in provincia di Parma. La Giunta ha approvato altri tre nuovi progetti di legge di aggregazione: Baricella e Malalbergo nel bolognese, Colorno e Torrile nonché Mezzani e Sorbolo nel parmense. Ora il passaggio in Assemblea legislativa per l'indizione del referendum consultivo tra i residenti interessati, che potranno scegliere anche il nome del nuovo Comune unico

Bologna 21 maggio 2018 - La Giunta regionale ha approvato, oggi, tre progetti di legge per la nascita di altrettanti nuovi Comuni al posto di sei attuali in provincia di Bologna e di Parma. I centri coinvolti sono Baricella e Malalbergo nel bolognese, Colorno e Torrile nonché Mezzani e Sorbolo nel parmense.
I progetti di legge regionale saranno ora presentati all'Assemblea legislativa per l'indizione di un referendum consultivo tra i residenti interessati, che potranno scegliere anche il nome del nuovo Comune unico. Dopodiché i progetti di legge torneranno in Aula, e l'Assemblea, tenendo conto degli esiti referendari, voterà la legge di fusione.
La Regione ha accolto le istanze pervenute dai sei Comuni in seguito all'approvazione nei rispettivi consigli comunali. I progetti sono stati presentati dall'assessora regionale al Riordino istituzionale, Emma Petitti.

Le condizioni per i Comuni nati da fusioni
I nuovi Comuni, una volta istituiti, potranno contare su contributi regionali e statali. Oltre a ciò, non saranno applicati vincoli per assunzioni di personale a tempo determinato nel nuovo Comune nato da fusione e questo potrà, al contrario, utilizzare eventuali margini di indebitamento precedentemente consentiti anche a uno solo dei Comuni originari. Infine, nei dieci anni successivi alla sua costituzione, il nuovo Ente unico potrebbe avere priorità nei programmi e nei provvedimenti regionali che prevedessero contributi a favore degli Enti locali.

Le eventuali fusioni sono previste a partire dal 1 gennaio 2019, solo dopo aver tenuto il referendum consultivo nel 2018. Le elezioni degli organi degli eventuali nuovi Comuni potranno avvenire solo nella primavera 2019, mentre gli attuali organi decadranno dal 1 gennaio 2019. Nei primi mesi del 2019 il Comune nascente da fusione dovrebbe essere retto da un Commissario prefettizio.
Sono 10 finora i nuovi Comuni nati da fusioni effettuate dal 2014 a oggi, per un totale di 27 enti soppressi. Sono tre le fusioni per le quali sono stati deliberati i progetti di legge il 26 febbraio scorso (Formignana con Tresigallo e Berra con Ro nella provincia di Ferrara, Castenaso con Granarolo nella Città metropolitana di Bologna).

"La Regione – spiega l'assessora Petitti – come sempre intende mettere a disposizione tutti gli strumenti per cercare di favorire questo percorso di partecipazione, con l'obiettivo di fornire i migliori servizi, cercando di mantenere, ove possibili, costi sostenibili. Alla fine del percorso prevarrà la strada scelta dai cittadini attraverso il referendum democratico".

Baricella e Malalbergo (Bologna)
Nella Città metropolitana di Bologna i Comuni che hanno presentato istanza congiunta per la fusione (il 9 aprile scorso) sono Baricella e Malalbergo, che hanno deliberato il progetto di fusione nei rispettivi Consigli comunali nell'aprile scorso.
Entrambi i Comuni appartengono all'Unione dei Comuni Terre di Pianura, costituita il 28 gennaio 2010 a seguito della trasformazione dell'omonima ex Associazione intercomunale, alla quale aderiscono anche i municipi di Budrio, Castenaso, Granarolo dell'Emilia e Minerbio.
Il Comune di Baricella al 1 gennaio 2017 registrava 7.011 abitanti in una superficie di 45,48 chilometri quadrati. Malalbergo, 8.982 abitanti in 53,82 chilometri quadrati.
Per quanto riguarda i contributi finanziari, regionali e statali, di cui questa eventuale fusione potrà godere constano di 151.671 euro per ogni anno per 10 anni (per un totale di 1.516.710 euro, a carico della Regione). A questa cifra si aggiungeranno 15.995.990 euro dallo Stato per un totale di 17.512.700 euro.

Colorno e Torrile (Parma)
Nel parmense la fusione riguarda Colorno e Torrile ed è stata presentata il 6 aprile di quest'anno. Colorno all'1 gennaio 2017 aveva 9.006 abitanti su 48,41 chilometri quadrati di superficie, mentre Torrile 7.777 abitanti su 37,15 chilometri quadrati. Nell'arco di dieci anni i contributi finanziari in caso di fusione ammontano a 15.451.660 euro (1.517.050 dalla Regione e 13.934.610 dallo Stato).

Mezzani e Sorbolo (Parma)
Sempre in provincia di Parma si va verso la fusione di Mezzani e Sorbolo, la cui richiesta è stata avanzata il 30 marzo 2018. Al 31 gennaio 2017 Mezzani aveva 3.259 abitanti su 28,70 chilometri quadrati di superficie, mentre Sorbolo conta 9.507 residenti su 39,53 chilometri quadrati. I contributi finanziari di cui questa eventuale fusione potrà godere sono pari a 17.161.640 euro in dieci anni (15.995.100 dallo Stato e 1.166.540 euro dalla Regione).

Sorbolo_interruzione_alluvione-IMG_9145.jpg

 

Martedì, 22 Maggio 2018 10:30

E la chiamano igiene? Chiusi due esercizi.

Controlli congiunti del Reparto di Polizia Annonaria Amministrativa di Parma e del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna: chiuso un pubblico esercizio (strada dei Mercati) ed un'attività artigianale (via D'Azeglio).

Parma, 21 Maggio 2018. Continuano i controlli congiunti del Reparto di Polizia Annonaria Amministrativa di Parma, congiuntamente al Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna, con verifiche a tutela dei consumatori.

Nello specifico, un pubblico esercizio fuori dalla zona del centro storico è stato ispezionato, dove sono state accertate numerose violazioni delle norme igienico sanitarie, nel locale retro bar dove avveniene la preparazione degli alimenti si rilevavano pessime condizioni generali di pulizia del locale e venivano rinvenute attrezzature non autorizzate. Accertata anche la mancata esposizione dei prezzi per i prodotti per asporto e del cartello di divieto di fumo.
Tale situazione ha portato il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna a disporre la chiusura immediata dell'attività fino al ripristino delle condizioni igienico sanitarie, con comunicazione al settore competente del Comune di Parma per il prosieguo di competenza.

Stessa sorte è capitata all'attività artigianale sita in centro storico che effettuava abusivamente la somministrazione di alimenti e bevande, anche su suolo pubblico priva di concessione, il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna ha disposto la chiusura immediata dell'attività fino al ripristino delle condizioni igienico sanitarie, in quanto nel retro del locale nell'area preparazione alimenti erano presenti scarafaggi vivi. L'attività è stata sanzionata per l'attività abusiva di somministrazione e occupazione, oltre a subire la sanzione per sporcizia e presenza di "blatte vive", con comunicazione al settore competente del Comune di Parma per il prosieguo di competenza.

Polizia_annonaria_PR_-DSCF6823_1.jpg

 

Polizia_annonaria_PR_-DSCF6828_1.jpg