Redazione

Redazione

Nel maxiprocesso per le infiltrazioni mafiose in Emilia, chieste le condanne per tutta la famiglia Bianchini, inclusi i figli minori che hanno fatto da prestanome, e per l'ex patron del Modena Volley.

23 maggio 2018

Centinaia di udienze, 148 persone imputate e più di mille anni di carcere richiesti. Sono questi i numeri del maxiprocesso Aemilia sulle infiltrazioni e relazioni di stampo mafioso tra Modena e Reggio Emilia.

Ieri sera, nell'aula bunker del Tribunale di Reggio Emilia, al termine di tre lunghe udienze, in cui sono stati riassunti anni di indagini, intercettazioni e prove, i PM Marco Mescolini e Beatrice Ronchi della DDA di Bologna hanno formulato le richieste di condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso, specificando le richieste di condanna a carico di ciascun imputato. Operazione per la quale hanno impiegato più di mezz'ora.

Per quanto riguarda il "filone" modenese del processo Aemilia, sono stati chiesti diciassette anni e 10 mesi, con tanto di pene accessorie, tra cui due anni di casa di lavoro, per Gino Gibertini, imprenditore modenese del ramo petroli ex presidente del Modena Volley. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, Gibertini si sarebbe rivolto alla 'Ndrangheta per "convincere" un debitore a pagare.

I PM Mescolini e Ronchi hanno poi chiesto pene per tutta la famiglia Bianchini, imprenditori di Rivara di San Felice accusati di aver favorito e sostenuto l'infiltrazione e il radicamento delle cosche mafiose nelle zone terremotate, approfittando della ricostruzione, traendone reciproci vantaggi. Con l'aggravante di aver distribuito e sepolto amianto nei cantieri della ricostruzione post sisma. Sono quindi stati chiesti quindici anni e sei mesi con pene accessorie e confische, per entrambi i coniugi Bianchini, Augusto e la moglie Bruna Braga. Dodici anni e dieci mesi per il figlio maggiorenne Alessandro, cinque anni e sei mesi per la figlia Alessandra e sei anni per il figlio Nicola, questi ultimi minorenni, ma accusati di avere fatto da prestanome ai genitori per aggirare i blocchi imposti dalla white list alla Bianchini Costruzioni di San Felice.
Ora tocca alla difesa e alle parti civili, tra cui i Comuni modenese dell'Area Nord, sindacati, associazioni e imprenditori.

"Uniti & Virtuosi" sabato 26 maggio #POGRANDE torna a Parma per il festival dello sviluppo sostenibile. A partire dalle ore 15 incontro nella suggestiva cornice dell'Abbazia di San Giovanni Evangelista per discutere dello sviluppo sostenibile che il MaB Unesco può avere per il territorio medio-padano del Grande Fiume

Parma, 22 Maggio 2018 – Uniti e virtuosi è il titolo dell'incontro volto ad illustrare nei dettagli la candidatura a Riserva MAB UNESCO del Medio Po nella città di Parma ma, in modo particolare, un focus tematico per approfondire il delicato tema dello sviluppo sostenibile e l'opportunità che essa può rappresentare per il tratto medio-padano del Grande Fiume.

In occasione della seconda edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile - che include un calendario di ben 62 eventi dal 25 al 27 maggio per promuovere i 17 obiettivi dell'Agenda Onu 2030 - il tema dello sviluppo sostenibile e l'Agenda 2030 che ne è alla base, diventano per Parma patrimonio comune di fasce sempre più ampie della società, condizione essenziale per uno sviluppo nuovo, possibile e reale per la città.

Nella suggestiva cornice dell'Abbazia di San Giovanni Evangelista (Parma) a partire dalle ore 15 di sabato 26 Maggio saranno Meuccio Berselli (Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po), Lorenzo Frattini (Presidente di Legambiente Emilia-Romagna) e i sindaci dei Comuni del tratto-medio padano a discutere del tema in un incontro aperto al pubblico e moderato dal prof. Luigi Viaroli (Università degli Studi di Parma) insieme a Francesco Puma.

 

2018-05-16_MAB_festSV.jpg

Mercoledì, 23 Maggio 2018 08:45

Parma. URGENTE! Aiutiamo a ritrovare James

L'appello arriva dalla compagna di James Mossali, Ilaria Nicoli, che da ieri mattina ha perso le sue tracce da quando è uscito dalla sua abitazione, di Via Passo della Colla, 8 (una traversa di Strada Quarta) sprovvisto di cellulare, portafoglio, portatile e giacca.

Al Momento della scomparsa James indossava jeans azzurri, maglietta polo e scarpe blu.

Chi dovesse intercettarlo o avere sue notizie è pregato di contattare le forze dell'ordine o Ilaria Nicoli al numero di telefono 347 9606682 oppure  scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Grazie per la collaborazione.

JamesMossali-tessera.jpg

 

 

 

- Appelli anche via Social... 

 

appelli_social_22may18.jpg