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Rubrica sul sociale a cura di Intesa San Martino Parma  

Spesso si parla dei Giovani come una generazione invisibile, incapace di accedere ai più elementari diritti. Viviamo infatti in una struttura sociale che complica l'accesso delle ‘nuove’ generazioni al mercato del lavoro, a prospettive di carriera nelle aziende e nelle istituzioni. Non tutti i giovani italiani girano le spalle al lavoro, anzi, quelli che in questi anni sono stati pronti ad accettare lavori spesso all'insegna della precarietà e della totale insicurezza ora – giustamente - rivendicano, con tutta la loro rabbia, proposte che siano all'interno di garanzie, seppur minime, di condizioni proposte vere e chiare. Il lavoro è il requisito più importante per uscire dalla crisi, è una posizione concreta fatta di salario e sopratutto di dignità, per rilanciare i consumi, rendere credibile la crescita e sereni quei cittadini lavoratori in cerca di occupazione. Per questo non può esseretrascuratoomercificato, ma deve tornare a essere lo strumento fondamentale per la conquista di una autentica cittadinanza. 

Per ottenere effetti economici positivi occorre promuovere una politica finalizzata alla detassazione del lavoro giovanile e soprattutto femminile. In questo contesto un ruolo essenziale può essere assolto anche dal sistema della bilateralità, attraverso il quale è possibile intervenire: sul finanziamento di corsi di formazione e di aggiornamento dei dipendenti; sulla riqualificazione delle donne e dei giovani che vorrebbero rientrare in attività dopo periodi di non lavoro; sul sostegno alle imprese che investono in flessibilità, sostenibilità, conciliazione, salute e sicurezza. Non dimentichiamo poi la ricollocazione degli over 50 espulsi dal ciclo produttivo. Il lavoro dev’essere un valore reale, così come lo è stato per le generazioni precedenti, non una concessione ma un diritto per tutti. Un riferimento diretto alla famiglia e alla società intera, dove vi siano forti legami tra etica della vita ed etica sociale.

Rino Basili
Segretario Intesa San Martino

Pubblicato in Cronaca Emilia

Il sindaco Pizzarotti e il vicesindaco Bosi hanno ricevuto don Umberto Cocconi, presidente dell’Associazione San Cristoforo e Abramo Costantino, in custodia cautelare presso l’Associazione, che si è distinto per aver sventato un accoltellamento.

Parma -

Il sindaco, Federico Pizzarotti, e il vicesindaco, Marco Bosi, hanno ricevuto, ieri mattina, in municipio, don Umberto Cocconi, Presidente dell'Associazione San Cristoforo, e il signor Abramo Contino, in custodia cautelare presso l'Associazione stessa, che si è distinto per aver sventato, in dicembre, un accoltellamento in stazione. L'incontro è stata l'occasione per confrontarsi sul tema del carcere e dei detenuti e sull'attività svolta dall'associazione.

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"Ho incontrato con piacere Abramo e Don Umberto - ha dichiarato il vicesindaco Marco Bosi - Il tema del carcere e dei detenuti è un tema che mi sta a cuore perché credo che riguardi tutti noi. Viviamo in una società nella quale si fa molto presto a puntare il dito, anche quando si tratta di persone senza una sentenza definitiva. Ma anche quando si tratta di persone realmente colpevoli, io credo che continuare a trattarle come persone e non come rifiuti sia fondamentale per il recupero e il reinserimento di questi cittadini. Metterle ai margini crea un problema a loro, che una volta usciti avranno poche alternative rispetto a tornare a delinquere e per noi che dovremo conviverci volenti o nolenti. Il gesto di Abramo, di intervenire per sedare una rissa, crea un cortocircuito che spezza i pregiudizi: non esistono buoni e cattivi, non c'è una linea netta a dividerci, ma ognuno di noi può essere portatore di bene e male, perciò anche chi ha commesso reati (o ne è semplicemente accusato) può dare qualcosa di positivo alla nostra società".

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Pubblicato in Cronaca Parma

Le alunne della 5°F del Liceo Sanvitale e il loro impegno per l’Ospedale dei bambini “Pietro Barilla”. Grazie ad un premio vinto con MUP regalano libri alla pediatria e per l’alternanza scuola-lavoro scelgono l’associazione Giocamico.

Parma -

All’inizio fu un concorso, poi la donazione, poi i libri, poi i loro pomeriggi: così  l’attenzione delle alunne della 5F del liceo delle Scienze umane “Albertina Sanvitale” per l’Ospedale dei bambini di Parma è andata crescendo.

Qualche tempo fa decidono infatti di partecipare ad un concorso indetto dalla casa editrice parmigiana Mup sulla Storia di Parma e vincono un premio che, insieme alle insegnanti di italiano Rossella Avola e di storia Rosanna Grossi, scelgono di convertire in libri da donare alla biblioteca della Pediatria del Maggiore. Fanno loro gli acquisti e questa mattina FrancescaCarlottaAliceAnnaSofia e Sara (in rappresentanza dell’intera classe) scendono dall’autobus “con le braccia cariche di cultura” e sorridenti mostrano libricini illustrati per i più piccoli, prime letture per i bambini e racconti per adolescenti. Tutti grandi classici che consegnano alla responsabile delle Attività assistenziali del dipartimento Rita Dicembrino che le ringrazia con affetto “sono libri molto graditi ai bambini e proprio per questo ne abbiamo sempre bisogno perché spesso qualcuno se lo porta a casa”. “Speriamo che lo legga lui o glielo leggano i suoi genitori perché le buone abitudini si iniziano da piccoli”, sorride la caposala della pediatria Claudia Marcatili che si unisce ai ringraziamenti insieme alla collega della Pediatria d’urgenza Giuseppina Nicosia e al direttore del reparto sempre della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi

Volti e luoghi conosciuti dalle studentesse che, dopo i primi contatti presi per la donazione dalla professoressa Avola, hanno chiesto di impiegare le ore di alternanza scuola-lavoro proprio all’Ospedale dei bambini avviando una collaborazione tutt’ora in corso con l’associazione Giocamico, che da oltre vent’anni si occupa di attività ludico-ricreative a favore dei pazienti della pediatria e dell’oncoematologia, presso la quale le studentesse stanno portando avanti il loro percorso scolastico formativo.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

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13 mesi di Parma Facciamo Squadra. Chiude la Campagna 2018 con una grande festa alla Casa della Musica. 227.450 euro per i diritti e le opportunità dei bambini più fragili.

Parma -

Dicembre 2017: è il giorno di Santa Lucia quando, nell’atrio dell’Ospedale dei bambini, le associazioni che a Parma hanno a cuore il benessere dei più piccoli presentano la quinta edizione di Parma Facciamo Squadra. Insieme a loro ci sono i partner di sempre Fondazione Cariparma, Barilla, Chiesi Farmaceutici e le principali istituzioni cittadine. Entusiasmo e palloncini blu e gialli per annunciare una grande sfida: tutelare i diritti dei bambini perché tutti possano diventare grandi con le stesse opportunità.

Oggi, gennaio 2019, a tredici mesi da quell’inizio, possiamo dire che la risposta a quella sfida è stata forte e corale, con un susseguirsi di iniziative, cene benefiche, concerti, tornei di burraco, camminate e le donazioni di aziende, associazioni e cittadini, ognuno secondo le sue possibilità. E’ grazie a tutto ciò che per mano di Munus, la nostra Fondazione di Comunità, consegniamo simbolicamente un assegno del valore di 227.458 euro. Serviranno per realizzare i progetti pensati da una rete di nove associazioni che, coordinate da Forum Solidarietà, hanno lavorato un anno insieme, confrontandosi allo stesso tavolo. Sono Emporio, Centro Aiuto alla Vita, Liberamente e la rete dei laboratori compiti, Per Ricominciare, Giocamico, Polisportiva Gioco, Auser, Portos e Famiglia Più con la collaborazione di UISP. Ciascuna ha portato il suo contributo, ciascuna la sua visione; esperienze diverse e un’unica convinzione: il cibo non è l’unico alimento che nutre un bambino; per crescere serve lo studio, il gioco, lo sport e, se una famiglia è fragile e non riesce a garantire tutto ciò, la comunità ha il dovere di fare la sua parte. 

I progetti saranno realizzati da qui ai prossimi tre anni e coprono bisogni in ambiti diversi. Anzitutto i beni di prima necessità per la fascia 0-3, perché anche a Parma a tanti bambini manca l’essenziale: omogeneizzati, latte in polvere e pannolini verranno acquistati e distribuiti alle famiglie più in difficoltà. 

Per quanto riguarda lo studio, nascerà un emporio del materiale scolastico dove le associazioni e le scuole potranno rivolgersi per avere quaderni, zaini, libri di testo e quant’altro serve a un bimbo per non sentirsi discriminato in classe, come le gite scolastiche che non tutti possono permettersi e per le quali il progetto prevede un fondo ad hoc.

Per quanto riguarda lo sport e il tempo libero, partiranno presto attività nelle aree pubbliche pensate per l’integrazione dei ragazzi diversamente abili, per scoprire la bellezza di giocare insieme oltre ogni barriera. Infine, all’interno del carcere verrà resa più accogliente l’area dei colloqui per le famiglie. Così, i bambini porteranno a casa un ricordo più sereno della visita al loro papà. 

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E’ una città generosa che ha fatto sì che tutto ciò si realizzi. E’ emerso anche questa mattina alla Casa della Musica, dove si è svolta la cerimonia di chiusura della Campagna. Nel ripercorrere le emozioni di questi mesi, alcuni momenti sono stati ricordati con maggior enfasi: gli anolini solidali (FOTO), ad esempio che hanno permesso di raccogliere 13.500 euro. Una sfida nella sfida che ha visto più di 400 volontari passarsi il testimone per quarantottore filate nella sede della Protezione Civile, sotto la guida dei suoi cuochi espertissimi, per realizzare con le materie prime donate da Conad Centro Nord, 130mila anolini, andati letteralmente a ruba in piazza Garibaldi. Merito anche dello spot realizzato con la generosità di Parma Calcio 1913 e di TV Parma che lo ha fatto arrivare nelle case. Anche Confartigianato ha ricevuto un ringraziamento speciale per aver dedicato al progetto un anno di iniziative. 

Ancora una volta, Parma Facciamo Squadra ha messo in luce una città di cui andare fieri e un volontariato capace di farsi animatore della comunità, di cucire gli strappi, di non lasciare nessuno indietro.  

La cerimonia si è conclusa con la gratitudine delle associazioni verso chi le ha sostenute, tantissimi. Sono ancora una volta il segno di una comunità che, di fronte a un bisogno grande, non si ferma e sa dare il meglio di sé. Sono tornati a casa con la targa di rito: APS Burraco, Umberto Ceci, Starhotels Du Parc, MOICA, Soroptimist, Lions Club Maria Luigia, Zonta Club, FIDAPA, Associazione Italiana Donne Medico, Associazione Italiana Mogli Medici, Fornello 1, Fornello 2, InnerWheel, ADAS Scuola per l'Europa, Parma Calcio 1913, Conad Centro Nord, Confartigianato, Antonio Battei - Arciconfraternita dell'anolino, Protezione Civile, Circolo Aquila Longhi, Oltretorrente Baseball e Softball, Associazione Portos, Paolo Melegari, Alessandro Carra - Foto Carra, Paolo Bassanetti – BAM, Andrea Montali – Netface, Gianmaria Pacchiani, CRAL Crédit Agricole Cariparma, Direzione Territoriale Crédit Agricole Parma, Gazzetta di Parma, Io Parlo Parmigiano, Jazz'on Parma Orchestra, Università di Parma, ZonaFranca, Kyu Shin Do Kai, AGESCI, AISA, CNGEI, FESI, MASCI, Foulard bianchi, Rotary, IKEA, Ristorante Romani. Per il successo di questa edizione, ognuno ha fatto la sua parte.  

Ma il ringraziamento più grande va a Barilla, Chiesi e Fondazione Cariparma che hanno moltiplicato per quattro ogni donazione e al Comune di Parma che ha seguito e sostenuto la Campagna sin dall’inizio, non un patrocinio formale ma una reale condivisione di vedute e di intenti. 

 

Parma Facciamo Squadra 

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Rubrica sul sociale a cura di Intesa San Martino - Parma -

Alcuni canoni alla base della nostra civiltà sono stati consumati. Non vi è più rispetto per il prossimo e oggi più che mai domina la cultura della superficialità, che porta l'identità a fondarsi sul nemico. Sembra che senza un nemico non si riesca a caratterizzarsi. È sicuramente un istinto presente nella nostra natura - la lotta per la sopravvivenza di cui parlava Darwin - ma tipico dell'uomo non è la sola biologia ma anche la ragione, quella condizione in cui rispettiamo gli altri e riusciamo a frenare un istinto.

Un motivo che aggrava questa situazione è la carenza delle relazioni affettive in famiglia, dove spesso il padre e la madre sono impegnati nella propria professione e non hanno il tempo di dedicarsi a una completa educazione dei figli. Si è diffusa un'immagine negativa degli adolescenti che sembrano sempre meno inclini allo studio, non più pronti a lavorare per guadagnarsi da vivere e interessati solo a ciò che li diverte. L'eccessiva ricerca di piacere che ci impone la nostra società condiziona anche i più giovani nella loro quotidianità. Mentre diversi anni fa, per cercare di soddisfare i bisogni primari, s''impegnavano tutte le proprie energie, oggi l'attenzione si sposta soprattutto su capricci e mode, sicuramente più difficili da seguire.

Occorre quindi recuperare i valori ormai perduti, non quelli legati ai beni materiali, ma i veri valori autentici, come la famiglia, la comunicazione e, non meno importante, la conoscenza reciproca che si è andata a perdere con gli anni anche a causa dei social network.
Ma la ragione che caratterizza l'uomo e consiste nel controllo delle pulsioni a volte non c'è, quella che si era costruita con i principi dell'amore, della fratellanza, della solidarietà per una società più giusta, sono stati da tutti noi spazzati via nel volgere di una generazione e ora siamo tutti più poveri, questa è la vera crisi sociale dell'Occidente che sta regredendo.

Rino Basili
Segretario
Intesa San Martino

Vi sono povertà che vanno ben oltre la condizione economica di un soggetto che, rapportandosi con la società, si ritrova a vivere una situazione di disagio dettata dalla propria condizione educativa. Vi sono povertà che trascurate a lungo producono un impatto negativo sul territorio, le cui ripercussioni sociali permangono e si manifestano nelle generazioni avvenire per decenni. Vi sono povertà evitabili dettate da semplici distrazioni alle quali, per porvi rimedio, basterebbero poche attenzioni ed un impegno concreto della società affinché queste si colmino divenendo risorsa.

L'esempio più noto che giunge ad oggi ed in grado di contrastare questo fenomeno cosiddetto di "povertà educativa", utile a risolvere un problema sociale dall'elevata importanza, ruota attorno a ciò che potremmo definire un miracolo: gli oratori.

Diffusissimi nella storia d'Italia ed al centro di tante e positive storie nostrane, rappresentano da secoli luoghi di incontro, crescita e comunità, in cui non solo riuscire con successo nell'aggregazione dei giovani, ma in grado di concorrere ad educare in pieno le future generazioni, basandosi su quegli imprescindibili valori cristiani certi e duraturi. Ad oggi ne risultano censiti circa 8000 con un'attività proficua che persiste dal 1500, epoca in cui ad opera di San Filippo Neri, si diede vita a questa realtà con l'idea di unire persone di ogni ceto dietro la forza motrice di un grande valore: l'amicizia.

Nell'efficace contrasto alla povertà educativa gli oratori con la sola attività di dopo-scuola prestata alle famiglie, svolgono un ruolo centrale nella formazione del minore. Prettamente incentrati sul lavoro dei volontari, gli oratori si dimostrano utili strumenti di socializzazione, affiancando alla formazione scolastica le tante attività sportive, artistiche e ludiche avviate all'interno.

E' grazie anche a simili esperienze che la nostra associazione si spende attivamente intorno al tema dei minori, cercando con proprie risorse e nei limiti dei propri spazi e tempi dei preziosi soci volontari, di dedicare sempre maggiore attenzione alle giovani generazioni, coinvolgendole in progetti, laboratori ed eventi in grado di simularne gli effetti ed i benefici, nella speranza che vi siano future generazione dall'elevata cultura, dalla profonda preparazione ma soprattutto dotati di un'ampia e benevola sensibilità verso il prossimo.

Andrea Coppola
Tesoriere e Responsabile organizzativo
Intesa San Martino

Da poco la Befana ha preso il volo, ma la solidarietà verso l'Ospedale dei Bambini non ha tregua. E' stata infatti la volta del Centro di Coordinamento Parma Clubs e dei talenti del Triathlon Cus Parma Parmigiano Reggiano. (Foto e gallery di Francesca Bocchia)

Centro coordinamento Parma Clubs: tifo e solidarietà per l'Ospedale dei bambini

Ama la tua città e la tua squadra, questo lo slogan che li guida nelle loro attività dentro e fuori lo stadio
Al centro delle loro passioni la squadra del cuore che celebrano con instancabile impegno. Sono i tifosi del Parma riuniti nel Centro di Coordinamento capitanato da Angelo Manfredini. Da loro è partita l'idea di realizzare una sciarpa, ovviamente gialloblu, che raccontasse le tappe della risalita della squadra del cuore con le foto delle tre promozioni e il calendario della serie A finalmente raggiunta.
"Con il ricavato della vendita delle sciarpe – ci spiega Manfredini – abbiamo pensato di realizzare dei quaderni personalizzati con le foto dei nostri Parma Clubs e regalarli ai pazienti ricoverati all'Ospedale dei bambini, tramite l'associazione Giocamico". E questa mattina hanno invaso i reparti pediatrici per portare il calore gialloblu ai ragazzi e trasmettere lo spirito del loro tifo che ha come motto "rispetta gli avversari se vuoi essere rispettato".

Una prima parte della fornitura è stata così consegnata all'associazione per distribuirli ai piccoli pazienti dei reparti o in attesa di un esame negli ambulatori dell'Ospedale "Pietro Barilla".
A ringraziarli, insieme alla Responsabile attività assistenziali della Pediatria Rita Dicembrino il presidente di Giocamico Corrado Vecchi, che da grande tifoso qual è soffre con loro sugli spalti del Tardini così come gioisce con loro di ogni partita vinta. A cominciare da quella della generosità.

Triathlon, i talenti del Cus Parma Parmigiano Reggiano campioni di solidarietà all'Ospedale dei bambini

L'importante è non arrendersi mai, nello sport come nella vita. Incontro dei triatleti nei reparti pediatrici del Maggiore
Questa mattina gli atleti della multidisciplina rossonera sono entrati in corsia per portare un sorriso ai bimbi ricoverati nei reparti pediatrici del Maggiore di Parma.
Accompagnati da Corrado Morini, coordinatore del settore giovanile e allenatore gruppo élite, i big della sezione hanno incontrato i piccoli grandi pazienti trasmettendo loro tutta la passione di uno sport che è anche disciplina di vita.

Ad accoglierli, insieme ai giovani ricoverati della pediatria, la responsabile attività assistenziale dell'Ospedale dei bambini Rita Dicembrino, il prof. Carlo Caffarelli responsabile del Centro allergologico e il presidente di Giocamico Corrado Vecchi.
"Il nostro obiettivo era quello di regalare un sorriso ai bimbi e adolescenti ricoverati, raccontando loro di una disciplina che racchiude tre sport in uno – commenta Morini -. E' anche importante e arricchente per tutti questo scambio tra giovani".

A partecipare a questa trasferta speciale sono stati:
Sofia Grignaffini, giovane atleta del triathlon classe 2003 e grinta da vendere
Filippo Rinaldi, Campione italiano di Triathlon Cross, Vincitore dell'Iron Tour all'Isola d'Elba, quarto agli Europei in Spagna e ancora ha partecipato ai mondiali in Danimarca.
Nicola Scarica, giovane triatleta classe '97 con un passato da ciclista, approdato al triathlon ha iniziato a cogliere ottimi risultati individuali (diversi podi nazionali). È stato un membro del team campione d'Italia a cronosquadre nel 2017 mentre nell' ultima stagione ha collezionato a livello di team due terzi posti nelle tappe Coppa Crono Duathlon e Triathlon mentre a livello individuale può vantare l'argento ai campionati italiani duathlon U23.
Emanuele Grenti, giovane triatleta classe '95 con un passato da nuotatore, i suoi risultati più importanti del 2018 sono la partecipazione ai mondiali di Triathlon 70.3 dove si è classificato 4 di categoria. Ha vinto anche il titolo italiano di categoria nel duathlon classico. Vincitore anche lui della Coppa Crono nel 2017, ha ottenuto il podio nella tappa duathlon della Coppa Crono 2018. È anche vice allenatore di triathlon e istruttore nuoto
Federico Pezzani, giovane triatleta classe '97 da srmpre nelle fila del cus parma triathlon, ancora nessun podio individuale ma tanti risultati individuali di rilievo e sempre fondamentale per la coppa crono nel 2017 e nel 2018
Nicola Grisenti, giovane triatleta classe '97 con un passato da ciclista. La sua gamba in bici si è sempre rivelata importante per il team nella coppa crono. È anche vice allenatore di triathlon
Francesca Sedda, giovane triatleta sarda classe '97 che studia all'unipr. Ha partecipato diverse volte al grand prix italia ed è stata una componente del team femminile terzo classificato nella Coppa Crono Duathlon e nella Cronosquadre Triathlon U23.

 

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Pubblicato in Volontariato Emilia
Sabato, 22 Dicembre 2018 06:01

Calendario Polizia di Stato 2019

Quest'anno la Polizia di Stato ha scelto di raccontare la sua attività attraverso il linguaggio dell'arte grafica, con dodici inedite illustrazioni, realizzate da prestigiosi disegnatori di fumetto.

Tra gli artisti figurano Bruno Brindisi, tra i più noti fumettisti della casa editrice Bonelli che, insieme a Roberto De Angelis e Luca Raimondo, firmano personaggi del tenore di Dylan Dog, Tex e Nathan Never; ma anche autori quali Raffaele della Monica, Daniele Bigliardo, Luigi Siniscalchi, Walter Venturi, Alessandro Nespolino, Massimiliano Bertolini, Raul e Gianluca Cestaro, Stefano Casini fino al più giovane Jonathan Fara, disegnatore del made in Polizia di Stato "Commissario Mascherpa".

Il fumetto, quindi, quale mezzo di rappresentazione del presente e immaginazione del futuro.

Disegnatori in grado di creare un mosaico di immagini per accompagnarci nei mesi a venire, dando una scansione visiva del tempo che passa, basata sui nostri valori, sulle nostre attività, sui nostri compiti quotidiani. Dodici illustratori italiani, dunque, che hanno lavorato insieme a noi per immaginare, ciascuno con il proprio peculiare tratto stilistico, dodici momenti dell'attività di donne e uomini della Polizia di Stato, ognuno con un preciso riferimento a un nuovo distintivo di qualifica.

Ne è uscito un panorama di tavole variegato e complesso. Ciascuna connotata da un tratto più o meno marcato con colori più tenui o più intensi. Come variegato e complesso è il mondo della Polizia di Stato ma tutto rivolto al servizio della nostra collettività.

Non solo fumetti, infatti, nel calendario Polizia di Stato 2019. Ad ogni tavola, sono associati i nuovi segni distintivi di qualifica, che consentono di cristallizzare, anche graficamente, l'identità civile della Polizia di Stato.

I nuovi segni di qualifica saranno adottati dalla Polizia di Stato nel prossimo anno e offriranno la possibilità di proiettare l'Istituzione verso il futuro, chiudendo il percorso di smilitarizzazione intrapreso con la riforma del 1981.

Anche quest'anno, parte del ricavato della vendita sarà destinato al Comitato italiano per l'Unicef Onlus per sostenere il progetto "Yemen" e altra parte al Fondo Assistenza della Polizia di Stato – Piano Marco Valerio, istituito per sostenere i figli minori dei dipendenti della Polizia di Stato affetti da gravi patologie.

Con i ricavati della vendita del Calendario 2019 sono oltre 2,5 milioni di euro i fondi raccolti e donati ai progetti UNICEF dal 2001.

 

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Parma, 21.12.2018

Pubblicato in Volontariato Emilia
Venerdì, 21 Dicembre 2018 09:03

Raccolta fondi Filomena

Il gruppo AMO COLORNO ha deciso di fare azione concreta per dare una mano alla famiglia Cataldi, a seguito della tragica scomparsa di Filomena, brutalmente assassinata da un vicino di casa (che ormai verrà riconosciuto incapace d'intendere e volere). La famiglia di Filomena dovrà pagarsi anche le spese legali a causa della mancanza di un fondo governativo atto a sostenere le vittime di femminicidio.

Si è deciso quindi di avviare una raccolta fondi dal titolo "Un salvadanaio per Filo". Raccolta che durerà fino al 10 di gennaio del prossimo anno. Il ricavato della raccolta verrà interamente devoluto alla sorella di Filomena, Rosangela, e servirà per risarcire parte delle spese legali da loro sostenute.

Vogliamo mobilitarci perchè la solidarietà è meravigliosa, ma un atto concreto vale più di mille parole.

Chiunque voglia supportare la nostra raccolta, può contattarci via email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o scrivere al gruppo Amo - Colorno direttamente su facebook.

 

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Arrivano dalle giovanili del Parma e dalla ditta ADR di Sala Baganza i doni per i bambini ricoverati nella struttura pediatrica del Maggiore.

Parma -

“Siamo felici di essere qui per incoraggiare i nostri amici oggi meno fortunati di noi, li aspettiamo presto in campo”: a parlare sono i due capitani delle giovanili del Parma Calcio under 13 e under 15, Gabriel Ramaj e Simone Torri, che si sono dati appuntamento con i compagni di squadra, mister e accompagnatori nell’atrio dell’Ospedale dei bambini “Pietro Barilla” per consegnare i giochi donati da loro e dalla famiglia D’Angelo all’associazione Giocamico che, a sua volta, li distribuirà nei reparti.

Da anni Chiara e Benedetto D’Angelo, della ditta ADR  srl (a Company of CFT spa) hanno scelto questa formula per sostenere i reparti pediatrici dell’Ospedale di Parma e di Reggio Emilia: acquistare giochi per i ragazzi ricoverati, affiancati da dipendenti, fornitori, clienti, e molti sostenitori, che scelgono di rinunciare ai regali di Natale per solidarietà. Il gesto di questa grande squadra segue un intento educativo, coinvolgendo i calciatori in erba che si confrontano così con la realtà dei coetanei ricoverati. “Per chi è fuori è scontato andare in campo e giocare – spiega Chiara D’Angelo - ma per chi è ricoverato anche quello diventa un lusso, così come andare a scuola e tutte le altre attività di cui troppo spesso ci lamentiamo”.

Con lei il direttore settore giovanile del Parma Calcio Luca Piazzi, che ha sottolineato l’importanza di un momento ludico che offre uno spunto di riflessione per i ragazzi, e gli allenatori dei 2004 Michele Saltori e 2006 Giuseppe Manarin, con l’allenatore dei portieri 2006 Alessandro Pedretti il dirigente accompagnatore Michele Alicino e “il mago” Roberto Savi che di mestiere fa proprio il mago “quando c’è da vincere intervengo io”, dice scherzando con i ragazzi mentre firmano la maglietta testimonianza per un ragazzino ricoverato che la indossa felice.

“Il vostro impegno di giovani calciatori porta la solidarietà in Ospedale”, ha sottolineato Icilio Dodi, direttore della Pediatria Generale e d’urgenza che si è congratulato per i loro risultati calcistici “e poi perché ho saputo che siete davanti alla Juve e a me fa molto piacere!”.

Un ringraziamento caloroso alla famiglia D’Angelo e ai giovani calciatori arriva dal presidente di Giocamico Corrado Vecchi che è stato tramite di questa squadra scesa in campo per la solidarietà.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Pubblicato in Cronaca Parma