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Giovedì, 26 Settembre 2019 08:29

L'appello di Simone Arrabito per un nuovo rene

Aiutiamo Simone Arrabito a trovare un rene.

Di Nicola Comparato Parma 26 settembre 2019 - Riceviamo e pubblichiamo l'appello di Simone Arrabito, affetto da una grave forma di insufficienza renale cronica. Simone Arrabito, nato a Parma il 16-06-1973, prima della malattia era un ottimo operatore socio sanitario.

Ecco il suo appello:

"Sono in dialisi da due anni e per tre volte la settimana, per quattro ore di sedute, devo stare immobile su un letto attaccato a una macchina. Non ne posso più. Un rene compatibile mi darebbe la possibilità di fare un trapianto e ricominciare a vivere.Aiutatemi!"

Per maggiori informazioni il link della pagina Facebook di Simone Arrabito

https://www.facebook.com/Aiutate-Simone-a-trovare-un-donatore-di-rene-117172119676118/ 

 

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Grazie alla donazione attivato un contratto per potenziare la raccolta dati sui pazienti affetti da emopatia.

Arriva dall’Associazione Adisco un sostegno concreto per la cura delle malattie del sangue, grazie a una donazione di 10.000 euro alla struttura di Ematologia e Centro trapianti midollo osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La somma è già stata destinata all’attivazione di un contratto per creare uno specifico data base che evidenzi nella casistica di Parma i potenziali canditati all'utilizzo delle cellule da cordone ombelicale per il supporto al trapianto.

La donazione è stata ufficializzata oggi da Maria Giovenzana, presidente Adisco, Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e Francesco Leonardi, direttore del dipartimento Medico e direttore facente funzione del reparto, insieme a Monica Crugnola, dirigente medico dell’Ematologia e Rodanthi Fioretzaki, case manager che si sta occupando di sviluppare e implementare il data base.

“Come Adisco – spiega Giovenzana - ci battiamo perché prima del parto le future mamme scelgano di donare il cordone ombelicale. Insieme a una nuova vita infatti nasce una possibilità di cura: il cordone ombelicale, che normalmente viene gettato, contiene sangue ricco di cellule staminali, le stesse del midollo osseo. Una donna che decide di donare quel sangue offre a tante persone malate una speranza in più di guarire e tornare alla vita”. 

“Il sangue cordonale - precisa Crugnola è una preziosa sorgente di cellule staminali ematopoietiche capaci di produrre tutte le altre cellule del sangue. Le staminali possono essere isolate dal sangue cordonale, da midollo osseo e da sangue periferico dopo mobilizzazione con fattori di crescita emopoietici. Così lavorate hanno un'importanza vitale nella cura di molteplici patologie ematologiche, metaboliche e immunitarie”. 

Un ringraziamento per il prezioso sostegno al reparto arriva da Francesco Leonardi e da Massimo Fabi.Da sempre - spiega il direttore del Maggiore Fabi - Adisco è vicina alle strutture dell’ospedale di Parma con donazioni in denaro, apparecchiature e soprattutto promuovendo la donazione del cordone ombelicale, sviluppando quindi una cultura del dono e della solidarietà che è la vera forza del nostro ospedale”. 

L’Adisco è nata nel 1995 come associazione di donne disposte a donare dopo il parto il sangue del cordone ombelicale, che contiene cellule staminali identiche a quelle del midollo osseo. Infatti, circa il 40-50% dei pazienti affetti da leucemia e linfomi per i quali è necessario il trapianto del midollo osseo non dispone di un donatore compatibile nell’ambito familiare o nei registri internazionali dei donatori volontari e il sangue del cordone ombelicale può quindi sostituire il midollo per il trapianto. L’Adisco si pone l’obiettivo di promuovere la donazione: un’operazione semplice e rapida che non procura nessun rischio e sofferenza al neonato e alla madre perché avviene quando il cordone è già stato reciso. 

A Parma e provincia la sede di Adisco è presso l‘ospedale Maggiore al secondo piano del padiglione Rasori (0521. 704709). Le future mamme possono decidere di donare il cordone ombelicale al momento della presa in carico nei reparti di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali di Parma e di Vaio.

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Solidarietà piacentina per l’Oncoematologia pediatrica del Maggiore di Parma in memoria del piccolo Tommaso Granelli. Dalla Festa del cacciatore di Mezzano Scotti oltre 5mila euro per il reparto diretto dalla dottoressa Patrizia Bertolini.

Parma -

“Vogliamo ricordare nostro figlio e ringraziare chi lo ha curato con tanto affetto offrendo quello che sappiamo fare”, dice Giuseppe Granelli mentre insieme alla moglie Silvia Merli e tanti amici consegna una generosa donazione al reparto di Pediatria e Oncoematologia dell’Ospedale dei bambini di Parma diretto dalla dottoressa Patrizia Bertolini.

“Viviamo sugli appennini piacentini e siamo appassionati di caccia al cinghiale – continua il signor Granelli - così la festa del cacciatore che si è tenuta a fine luglio a Mezzano Scotti è diventata una gara di solidarietà in onore di Tommy”.

Tutto il paese, infatti, si è stretto intorno alla famiglia Granelli che questa mattina ha voluto essere presente all’Ospedale dei bambini con il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali accompagnato dal vicesindaco Simona Innocente. Con loro gli amici che si sono spesi per organizzare la Festa: la Squadra di caccia al cinghiale di Mezzano Scotti, il Gruppo Provinciale Anuu di Piacenza e il Gruppo Alpini di Perino di cui fa parte lo stesso Granelli. 

Il risultato? Una due giorni ricca di degustazioni di prodotti tipici e di gare di tiro che ha raccolto oltre 5000 euro destinati al reparto pediatrico del Maggiore. 

“Abbiamo pensato a questa donazione in ricordo di nostro figlio Tommaso per il reparto che lo ha avuto in cura per più di un anno, con tanto affetto”, dice la mamma Silvia mentre ringrazia il personale del reparto che ha conosciuto nei lunghi mesi passati al fianco del bambino di appena 10 anni.

Un ringraziamento di cuore alla famiglia Granelli e a tutti coloro che si sono spesi per questa festa della generosità è arrivato da Patrizia Bertolini e da Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. “Come definito con la famiglia – conclude Bertolini- impiegheremo questa donazione per migliorare l’accoglienza ai nostri piccoli pazienti, cominciando dal nostro Day hospital”.

Pubblicato in Cronaca Parma

 

Entrare a far parte, come volontari, della grande famiglia dell’Assistenza Pubblica di Parma significa condividerne i valori di solidarietà, mettendo il proprio tempo, la propria energia e il proprio impegno a disposizione di chi ne ha bisogno. 

Lunedì 16 settembre 2019, presso la sede dell’Assistenza Pubblica di Parma (Viale Gorizia, 2/A), alle 20.45, si terrà il primo incontro del corso per aspiranti soccorritori, in cui saranno presentati tutti i progetti e i servizi dell’associazione. È l’occasione di scoprire di più sul mondo di questo ente di volontariato.

I servizi sono attivi 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, e ciò è possibile grazie al sostegno di 2.800 soci contribuenti e all’impegno e alla costanza di circa 1000 militi volontari e soci attivi. La maggior parte degli angeli color arancio della Pubblica ha tra i 40 e i 50 anni, ma tanti sono anche gli under 30 che, con entusiasmo e senso di responsabilità, si dedicano alla causa.

Nel 2018, i chilometri percorsi dai mezzi dell’associazione sono stati più di 750.000 per un totale di oltre 275.000 ore di volontariato. La Centrale Operativa Otto per i trasporti ordinari ha gestito oltre 33.000 servizi, sia per la città che per la provincia e si prepara per una svolta epocale: la gestione dei trasporti pedonali e gommati intraospedalieri. 

Il corso per gli aspiranti soccorritori durerà tre mesi e sarà articolato in una serie di lezioni teoriche alternate a prove pratiche, in cui si verrà abilitati all’utilizzo del defibrillatore automatico esterno per la rianimazione cardio-polmonare. Gli incontri si terranno ogni lunedì e giovedì, a partire dalle 20.45. Incaricati di formare i futuri militi saranno alcuni volontari qualificati che illustreranno come intervenire in servizi ordinari, di urgenza o di emergenza, secondo gli standard Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) approvati dalla regione Emilia-Romagna. Il percorso terminerà con una prova scritta e le prime esperienze in ambulanza, cui seguirà un esame finale.

«Fare volontariato presuppone passione ma soprattutto formazione - afferma Filippo Mordacci, comandante del corpo militi –, oggi più che mai! Per questo ci piacerebbe che tanti parmigiani partecipassero alla prima serata, perché informa su tutti i nostri servizi e offre una panoramica su ciò che significa entrare a far parte della grande famiglia dell’Assistenza Pubblica. La passione dei volontari è il nostro carburante, pertanto aspettiamo a braccia aperte chiunque vorrà unirsi a noi». 

Per ulteriori informazioni su come diventare militi dell’Assistenza Pubblica di Parma, è possibile consultare il sito www.apparma.org o la pagina Facebook www.facebook.com/AssistenzaPubblicaParma, contattare l’Ufficio Comando ai numeri 0521.224981-224982 o inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Lunedì 16 settembre 2019

ore 20.45

ASSISTENZA PUBBLICA – PARMA (ONLUS)

Viale Gorizia, 2/A – Parma

 

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di LGC - Parma, 11 Settembre 2019 - Due dei principali capisaldi della cooperazione, la "Responsabilità" e la "Solidarietà" sono le fondamenta sulla base dei quali si è innestato l'accordo tra due Cooperative appartenenti a due settori apparentemente distanti.
 
Agrinascente - Parma2064, l'importante casearia che il 21 settembre festeggerà il 40esimo anno dalla fondazione, e Articioc, la cooperativa del terzo settore che si è impegnata nella produzione di birre artigianali, forti della responsabilità individuale, collettiva e sociale che le contraddistinguono, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per sentirsi ancor più partecipi della medesima "comunità".
 
In questa prima fase le due cooperative andranno a condividere:
 
1) la Valorizzazione della commercializzazione dei reciproci prodotti con l’avvio di uno studio approfondito al fine di valutare le migliori e vincenti sinergie per l’approccio al mercato.
2) la Promozione e comunicazione esterna della attività di collaborazione intrapresa ai fini della valorizzazione dello strumento cooperativo mettendone in evidenza le ricadute sociali esaltando l’attenzione sul valore del lavoro e della persona umana e le benefiche azioni incidenti sulla fase commerciale.
3) La realizzazione di un’ampia collaborazione interna al fine di elevare la conoscenza dei valori della cooperazione sociale a partire dalla valorizzazione delle rispettive attività produttive.
 

"Siamo fieri - afferma Andrea Bonati presidente di Confcooperative Parma -, di tenere a battesimo quest'accordo di collaborazione che conferma, ancora una volta, quanto i valori tradizionali della cooperazione siano non solo attuali, ma anche utili al profitto e alla elevazione della dignità umana attraverso il lavoro. In un periodo dove a far notizia sembra siano le conseguenze della crisi, la cooperazione è attiva a sviluppare dei processi economici innovativi".
 
"Già il 22 settembre sarà visibile la collaborazione frutto dell'accordo, sottolinea Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma, in occasione della Festa del Fungo di Borgotaro. Sotto la guida del segretario della sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Michele Berini, tre diverse stagionature incontreranno altrettanti gusti di birra Articioc".
 
Ma già il 14 settembre, per chi intendesse approfittare di un evento fortemente attrattivo come la Fiera del Camper di Parma, sarà possibile degustare la gamma di birre Articioc. Dal 14 al 22 settembre, infatti, saranno presenti allo stand espositivo dell’Area Sosta Camper Parma gestito da "Cigno Verde" cooperativa sociale che tra l'altro, con la loro falegnameria, sta lavorando alle strutture e agli arredi per l’allestimento dello stand.
 
“Kant sostiene che a tavola si parla delle cose concrete della vita. Oggi, mangiare, è diventata una esperienza sociale totale che sempre più è in grado di essere inclusiva, a partire dalle “radici”, come questo accordo di collaborazione cooperativa dimostra coinvolgendo anche il pensiero insieme ai 5 sensi.
Possiamo plaudire a questo progetto imprenditoriale in quanto anche “culturale”, occasione di dialogo e coniugazione di buone prassi che si fanno ancora più sinergiche grazie all’opportunità della collaborazione e della condivisione che garantiscono una ricaduta generativa di valori e azioni sulla comunità, anche in senso innovativo.
Dalla integrazione aziendale discende uno stile nuovo nei rapporti all’interno della filiera economica, che supera la divisione settoriale per dare spazio ad un lavoro per progetti, alla creazione di opportunità per le imprese cooperative, ad una espressione imprenditoriale territoriale più forte, propositiva ed incisiva” commenta Roberta Lasagna, presidente di Federsolidarietà Parma.


È quindi la volta di Luca Manici, presidente di Articioc Cooperativa Sociale, il quale sottolinea come la diversità possa diventare un valore e come l’appartenenza alla medesima organizzazione di rappresentanza cooperativa abbia consentito di agevolare l’incontro.

“Ringraziamo innanzitutto Confcooperative Parma – rimarca il presidente di Articioc, che ha contribuito alla buona riuscita di questo accordo tra due cooperative in apparenza diverse, sia come tipologia di prodotto che come storia ma che condividono i grandi valori del mondo cooperativo.
Articioc Cooperativa Sociale, nasce nel 2014 e gestisce un Birrificio a Noceto in provincia di Parma con personale svantaggiato (disabilità fisiche e mentali) al fine di coniugare la realtà imprenditoriale con il mondo del sociale.
Siamo una Cooperativa Sociale di tipo B pura, nel senso che la nostra sostenibilità economica dipende esclusivamente dal mercato. Questo è sicuramente stato il primo punto di incontro con Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064.
Noi siamo, probabilmente, sul territorio di Parma la Cooperativa Sociale che, proprio per questo motivo, meglio può comprendere e trovare affinità con il mondo profit. Tuttavia, proprio perché siamo Cooperativa Sociale, ci è stato sicuramente più facile dialogare con una realtà, come “Agrinascente – Parma2064” che, condivide gli stessi valori di mutualità e pluralità che sono alla base del modo cooperativo.
La prima sfida per noi, è stata quella di abbinare le nostre birre al Parmigiano Reggiano, un prodotto che tradizionalmente è stato sempre accompagnato al vino.
Abbiamo lavorato in particolare su alcune caratteristiche di una nostra birra, l’Angiolèn, e abbiamo capito che l’abbinamento non solo è fattibile, ma per certi versi addirittura entusiasmante. Con “Agrinascente – Parma2064” vi invitiamo già al primo appuntamento di degustazione che avverrà il giorno 22 settembre in occasione della fiera del fungo di Borgotaro dove abbineremo le nostre birre a diverse stagionature di Parmigiano Reggiano. Nello stesso fine settimana (21 settembre) saremo poi presenti ai festeggiamenti dei 40 anni di Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064.
Per concludere, stiamo progettando e pianificando alcune attività che si concretizzeranno nell’arco temporale di un anno.
Noi crediamo che questo accordo sia il primo step di una collaborazione felice e duratura e che possa, negli anni, rappresentare un modello virtuoso di cooperazione. Per questo ringraziamo ancora Confcooperative Parma che ha reso fattibile tutto ciò”.

“Credo che il mondo della cooperazione abbia bisogno di dimostrare nuove capacità di sintesi ed una visione più moderna ed integrata, sottolinea Roberto Gelfi presidente di “Agrinascente - Parma2064”, senza nascondere la sua ragione fondamentale: fare impresa non per massimizzare gli utili ma per valorizzare dal punto di vista etico ed economico quanto viene conferito dai soci cooperatori. È questo che ha portato “Agrinascente – Parma2064” e “Birrificio Articioc” a progettare l’intesa che viene oggi presentata alla stampa: due cooperative con finalità diverse e complementari, alleate per attrarre il consenso del cittadino/consumatore, capace sempre di più di scegliere utilmente e responsabilmente per il proprio bene e per il bene della comunità di appartenenza”.

Per approfondire:
 
 
Cosa significa:
- Responsabilità: individuale, collettiva e sociale. Essere responsabili significa fare fronte agli impegni presi con la propria capacità e col proprio impegno. Spesso si è tentati di attribuire a responsabilità collettiva ciò che invece attiene alla responsabilità individuale. La responsabilità collettiva non annienta quella individuale, anzi, se condivisa come principio, è un elemento di controllo reciproco che potenzia la responsabilità individuale.
- Solidarietà: sostenere in modo fattivo chi ha più bisogno. In altre parole “sentirsi comunità”, dare valore all’interesse generale di cui la comunità è portatrice, anche mettendosi nei panni degli altri. E quindi sostenere chi, malgrado la buona volontà, non riesce o riesce solo in parte. Collaborazione, aiuto reciproco, impegno verso gli altri sono parole chiave per descrivere la solidarietà, che produce risultati positivi non solo per chi la riceve, ma anche per chi la pratica.
 
 
BIRRIFICIO ARTICIOC
 
Articioc, in dialetto parmigiano, significa carciofo. Il carciofo rappresenta la terra, i sapori contadini, la tavola semplice e vera. Così come le foglie e le spine permettono al cuore, la parte più nobile del carciofo, di crescere protetto, così la cooperativa tutela e guida i ragazzi nel mondo del lavoro.
Il logo di Articioc rappresenta proprio questo ideale, ispirandosi anche ad uno degli ingredienti fondamentali della birra, il luppolo.
 
L’idea del birrificio prese vita intorno al 2009 grazie all’incontro tra il mondo degli Special Olympics e un gruppo di ragazzi volenterosi, i quali avevano aiutato il movimento della birra artigianale a crescere sul territorio parmense. Così come gli Special Olympics mettono in evidenza le capacità di ragazzi straordinariamente speciali nel mondo dello sport, così si è pensato che fosse possibile farlo anche nel mondo del lavoro. Remo Pattini, uno dei pionieri del mondo Special Olympics a Parma, ci ha insegnato come esistano persone che riescono a trasportare mattoni da un quintale, ed altre che hanno la possibilità di spostare solamente un kg: entrambe hanno il diritto di contribuire alla costruzione della società.
Questo è stato il punto di partenza.
 
"Nel 2014, la nostra passione e tenacia ci hanno permesso di costituire la Cooperativa Sociale ed avviare la produzione di birra su nostre ricette presso birrifici amici.
Abbiamo deciso di costituirci come cooperativa sociale di tipo B, forma che rispecchia al meglio la nostra mission: l’inserimento nel mondo del lavoro di personale con disabilità fisiche o mentali”.
 
Nasce così, sulla base della tradizione agroalimentare del territorio parmense e sulla sua natura cooperativistica, e con il contributo di Fondazione Cariparma – che ci ha voluto premiare – il progetto vero e proprio: la realizzazione e gestione del Birrificio Sociale Articioc. Grazie all'interessamento della Cooperativa La Bula che ha connesso il progetto con due esperti birrai, Andrea e Anselmo, si sono andati aggregando tanti amici andando a infittire la rete di conoscenze e amicizie.
 
Ecco quindi che l'accordo di collaborazione con la "casearia Agrinascente" persegue il medesimo obiettivo.

Per informazioni:
Articioc cooperativa sociale
Via Marconi n.6 – 43015 Noceto (PR)
Tel. 0521.628301
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.birrificioarticioc.it

PARMA2064: FORMA E SOSTANZA

Dal Parmigiano Reggiano campione del mondo al formaggio Kasher, Halal e organic. Una cooperativa casearia nel cuore della Food Valley, tutto nel raggio di 10 km.

Nel 2014 nasce il brand Parma2064 da parte della Cooperativa Casearia Agrinascente, che nel 2019 compie 40 anni. Il successo è stato immediato il Parmigiano Reggiano Parma2064 ha ottenuto 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award.
Capitalizzando le esperienze e le competenze, i 5 soci attuali - Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi – hanno perfezionato un metodo che mira a creare un prodotto naturale, frutto di un controllo scrupoloso e della lavorazione del latte proveniente esclusivamente dai loro allevamenti, tutti a conduzione familiare e collocati in un raggio di 10 chilometri dai due caseifici. Agrinascente Parma2064 oggi gestisce direttamente due caseifici, uno a Fidenza e l’altro a Zibello. Un terzo caseificio, alle porte di Soragna, è stato affittato ad altri operatori al momento, in attesa di condurre direttamente anche questo stabilimento.
La disponibilità di una mandria complessiva di circa 1400 bovine in mungitura per quasi 16 milioni di litri di latte prodotti annualmente è il punto di partenza per quello che si presenta oggi come un modello caseario nel cuore dell’area DOP del Parmigiano Reggiano. La produzione totale ha superato nel 2018 oltre 30.000 forme, per un fatturato che oltrepassa i 13 milioni di euro. 20 dipendenti operano nei due caseifici di Fidenza e Zibello, dove ogni giorno vengono lavorati rispettivamente 286 e 187 quintali di latte.
Integrati con le necessarie innovazioni tecnologiche, i processi produttivi sono quelli di sempre, con la competenza di casari a coordinare il lavoro di addetti che seguono fedelmente le fasi stabilite dal Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano DOP, nell’ottica di una filiera senza scorciatoie. Così si coniuga la tradizione con una visione ampia e aperta a sperimentazioni, come quelle che hanno dato vita alle varianti “Organic”, “Halal” e “Kasher”, quest’ultimo prodotto nel caseificio dedicato esclusivamente a questa produzione che si trova a Zibello e ottenuto secondo un procedimento che segue alla lettera le rigide regole della religione ebraica in materia alimentare, ispirate dalla Torah e codificate nello Shulkhan Aruk.
Da poco, alla produzione di Parmigiano Reggiano si è affiancata quella del “Verdiano”, la proposta “veggie” di Parma2064, ottenuto utilizzando caglio di origine vegetale, ideale per quei consumatori più sensibili e interessati all’alimentazione vegetariana,
Le forme di Parmigiano Reggiano Parma2064 sono stagionate nei magazzini aziendali fino a raggiungere, a seconda dei casi: 18, 24, 36 o 48 e più mesi di stagionatura. Per le stagionature oltre i 30 mesi, Parma2064 ha introdotto una selezione di qualità chiamata “Lunga Vita” che, insieme con le stagionature più “giovani”, consente di offrire una gamma di prodotto che capace di incontrare il gusto e le esigenze di tutti i consumatori, in Italia e all’estero, distinguendosi per qualità organolettiche che mantengono traccia di una tradizione antica ed essenziale.
Il brand Parma2064 vuole sottolineare la ricerca di distintività della matricola assegnata storicamente al caseificio di Fidenza dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il nome “Parma”, prima del numero della matricola, pone l’accento sul territorio dove nasce questo prodotto di eccellenza.
Nel cuore della Pianura Padana, tra i luoghi che hanno dato i natali a Giuseppe Verdi, Parma2064 è allora la nuova melodia di buon gusto di una terra per cui qualità e naturalezza hanno oggi più che mai un valore inestimabile. È così che Parma2064 trova il giusto connubio tra forma e sostanza.

Tre i punti vendita dove acquistare direttamente:

Caseificio Pongennaro - Soragna
Strada per Carzeto 137, 43019 Soragna (Parma)
tel. +39 0524 597065
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Shop del Museo del Parmigiano Reggiano
Corte Castellazzi, Via Volta 5, 43019 Soragna (Parma)
tel. + 39 0524 507205
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Caseificio San Michele Campagna - Fidenza
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
tel. +39 0524.520958
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I numeri di Parma2064 nel 2018

⎫ 1979 anno di nascita dalla cooperativa Agrinascente che nel 2019 compie 40 anni
⎫ 5 aziende consociate nell’arco di 10 chilometri: Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi
⎫ Oltre 13 milioni di euro di fatturato
⎫ 30.011 forme in un anno
⎫ 20 dipendenti
⎫ 187 quintali di latte al giorno lavorati a Zibello
⎫ 286 quintali di latte al giorno lavorati a Fidenza
⎫ 15,9 milioni di litri di latte in un anno
⎫ 1.400 bovine in mungitura
⎫ 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award
⎫ I prodotti: Parmigiano Reggiano a diverse stagionature (12, 18, 24, 30 e oltre), Parmigiano Reggiano Organic, Halal e Kasher. In più il Verdiano (proposta veggie di Parma2064).
⎫ Tre punti vendita diretti: spaccio al Caseificio Pongennaro e Shop del Museo del Parmigiano Reggiano, entrambi a Soragna e spaccio al Caseificio San Michele a Fidenza.

Per informazioni:
Cooperativa casearia Agrinascente - Parma2064
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
Tel. +39 0524.520958
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.2064.it

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma

Due dei principali capisaldi della cooperazione, la "Responsabilità" e la "Solidarietà" sono le fondamenta sulla base dei quali si è innestato l'accordo tra due Cooperative appartenenti a due settori apparentemente distanti.

Agrinascente - Parma2064, l'importante casearia che il 21 settembre festeggerà il 40esimo anno dalla fondazione, e Articioc, la cooperativa del terzo settore che si è impegnata nella produzione di birre artigianali, forti della responsabilità individuale, collettiva e sociale che le contraddistinguono, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per sentirsi ancor più partecipi della medesima "comunità".

In questa prima fase le due cooperative andranno a condividere:

1) la Valorizzazione della commercializzazione dei reciproci prodotti con l’avvio di uno studio approfondito al fine di valutare le migliori e vincenti sinergie per l’approccio al mercato.
2) la Promozione e comunicazione esterna della attività di collaborazione intrapresa ai fini della valorizzazione dello strumento cooperativo mettendone in evidenza le ricadute sociali esaltando l’attenzione sul valore del lavoro e della persona umana e le benefiche azioni incidenti sulla fase commerciale.

3) La realizzazione di un’ampia collaborazione interna al fine di elevare la conoscenza dei valori della cooperazione sociale a partire dalla valorizzazione delle rispettive attività produttive.

"Siamo fieri - afferma Andrea Bonati presidente di Confcooperative Parma -, di tenere a battesimo quest'accordo di collaborazione che conferma, ancora una volta, quanto i valori tradizionali della cooperazione siano non solo attuali, ma anche utili al profitto e alla elevazione della dignità umana attraverso il lavoro. In un periodo dove a far notizia sembra siano le conseguenze della crisi, la cooperazione è attiva a sviluppare dei processi economici innovativi".

"Già il 22 settembre sarà visibile la collaborazione frutto dell'accordo, sottolinea Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma, in occasione della Festa del Fungo di Borgotaro. Sotto la guida del segretario della sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Michele Berini, tre diverse stagionature incontreranno altrettanti gusti di birra Articioc".

Ma già il 14 settembre, per chi intendesse approfittare di un evento fortemente attrattivo come la Fiera del Camper di Parma, sarà possibile degustare la gamma di birre Articioc. Dal 14 al 22 settembre, infatti, saranno presenti allo stand espositivo dell’Area Sosta Camper Parma gestito da "Cigno Verde" cooperativa sociale che tra l'altro, con la loro falegnameria, sta lavorando alle strutture e agli arredi per l’allestimento dello stand.

“Kant sostiene che a tavola si parla delle cose concrete della vita. Oggi, mangiare, è diventata una esperienza sociale totale che sempre più è in grado di essere inclusiva, a partire dalle “radici”, come questo accordo di collaborazione cooperativa dimostra coinvolgendo anche il pensiero insieme ai 5 sensi.

Possiamo plaudire a questo progetto imprenditoriale in quanto anche “culturale”, occasione di dialogo e coniugazione di buone prassi che si fanno ancora più sinergiche grazie all’opportunità della collaborazione e della condivisione che garantiscono una ricaduta generativa di valori e azioni sulla comunità, anche in senso innovativo.

Dalla integrazione aziendale discende uno stile nuovo nei rapporti all’interno della filiera economica, che supera la divisione settoriale per dare spazio ad un lavoro per progetti, alla creazione di opportunità per le imprese cooperative, ad una espressione imprenditoriale territoriale più forte, propositiva ed incisiva” commenta Roberta Lasagna, presidente di Federsolidarietà Parma.

È quindi la volta di Luca Manici, presidente di Articioc Cooperativa Sociale, il quale sottolinea come la diversità possa diventare un valore e come l’appartenenza alla medesima organizzazione di rappresentanza cooperativa abbia consentito di agevolare l’incontro.

“Ringraziamo innanzitutto Confcooperative Parma – rimarca il presidente di Articioc, che ha contribuito alla buona riuscita di questo accordo tra due cooperative in apparenza diverse, sia come tipologia di prodotto che come storia ma che condividono i grandi valori del mondo cooperativo.

Articioc Cooperativa Sociale, nasce nel 2014 e gestisce un Birrificio a Noceto in provincia di Parma con personale svantaggiato (disabilità fisiche e mentali) al fine di coniugare la realtà imprenditoriale con il mondo del sociale.
Siamo una Cooperativa Sociale di tipo B pura, nel senso che la nostra sostenibilità economica dipende esclusivamente dal mercato. Questo è sicuramente stato il primo punto di incontro con Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064.
Noi siamo, probabilmente, sul territorio di Parma la Cooperativa Sociale che, proprio per questo motivo, meglio può comprendere e trovare affinità con il mondo profit. Tuttavia, proprio perché siamo Cooperativa Sociale, ci è stato sicuramente più facile dialogare con una realtà, come “Agrinascente – Parma2064” che, condivide gli stessi valori di mutualità e pluralità che sono alla base del modo cooperativo., un prodotto che tradizionalmente è stato sempre accompagnato al vino. Abbiamo lavorato in particolare su alcune caratteristiche di una nostra birra, l’Angiolèn, e abbiamo capito che l’abbinamento non solo è fattibile, ma per certi versi addirittura entusiasmante. Con “Agrinascente – Parma2064” vi invitiamo già al primo appuntamento di degustazione che avverrà il giorno 22 settembre in occasione della fiera del fungo di Borgotaro dove abbineremo le nostre birre a diverse stagionature di Parmigiano Reggiano. Nello stesso fine settimana (21 settembre) saremo poi presenti ai festeggiamenti dei 40 anni di Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064. Noi crediamo che questo accordo sia il primo step di una collaborazione felice e duratura e che possa, negli anni, rappresentare un modello virtuoso di cooperazione. Per questo ringraziamo ancora Confcooperative Parma che ha reso fattibile tutto ciò”.

“Credo che il mondo della cooperazione abbia bisogno di dimostrare nuove capacità di sintesi ed una visione più moderna ed integrata, sottolinea Roberto Gelfi presidente di “Agrinascente - Parma2064”, senza nascondere la sua ragione fondamentale: fare impresa non per massimizzare gli utili ma per valorizzare dal punto di vista etico ed economico quanto viene conferito dai soci cooperatori. È questo che ha portato “Agrinascente – Parma2064” e “Birrificio Articioc” a progettare l’intesa che viene oggi presentata alla stampa: due cooperative con finalità diverse e complementari, alleate per attrarre il consenso del cittadino/consumatore, capace sempre di più di scegliere utilmente e responsabilmente per il proprio bene e per il bene della comunità di appartenenza”.

Cosa significa:

Responsabilità: individuale, collettiva e sociale. Essere responsabili significa fare fronte agli impegni presi con la propria capacità e col proprio impegno. Spesso si è tentati di attribuire a responsabilità collettiva ciò che invece attiene alla responsabilità individuale. La responsabilità collettiva non annienta quella individuale, anzi, se condivisa come principio, è un elemento di controllo reciproco che potenzia la responsabilità individuale.

Solidarietà: sostenere in modo fattivo chi ha più bisogno. In altre parole “sentirsi comunità”, dare valore all’interesse generale di cui la comunità è portatrice, anche mettendosi nei panni degli altri. E quindi sostenere chi, malgrado la buona volontà, non riesce o riesce solo in parte. Collaborazione, aiuto reciproco, impegno verso gli altri sono parole chiave per descrivere la solidarietà, che produce risultati positivi non solo per chi la riceve, ma anche per chi la pratica.

 

BIRRIFICIO ARTICIOC

Articioc, in dialetto parmigiano, significa carciofo. Il carciofo rappresenta la terra, i sapori contadini, la tavola semplice e vera. Così come le foglie e le spine permettono al cuore, la parte più nobile del carciofo, di crescere protetto, così la cooperativa tutela e guida i ragazzi nel mondo del lavoro.

Il logo di Articioc rappresenta proprio questo ideale, ispirandosi anche ad uno degli ingredienti fondamentali della birra, il luppolo.

L’idea del birrificio prese vita intorno al 2009 grazie all’incontro tra il mondo degli Special Olympics e un gruppo di ragazzi volenterosi, i quali avevano aiutato il movimento della birra artigianale a crescere sul territorio parmense. Così come gli Special Olympics mettono in evidenza le capacità di ragazzi straordinariamente speciali nel mondo dello sport, così si è pensato che fosse possibile farlo anche nel mondo del lavoro. Remo Pattini, uno dei pionieri del mondo Special Olympics a Parma, ci ha insegnato come esistano persone che riescono a trasportare mattoni da un quintale, ed altre che hanno la possibilità di spostare solamente un kg: entrambe hanno il diritto di contribuire alla costruzione della società.

Questo è stato il punto di partenza.

"Nel 2014, la nostra passione e tenacia ci hanno permesso di costituire la Cooperativa Sociale ed avviare la produzione di birra su nostre ricette presso birrifici amici.
Abbiamo deciso di costituirci come cooperativa sociale di tipo B, forma che rispecchia al meglio la nostra mission: l’inserimento nel mondo del lavoro di personale con disabilità fisiche o mentali”.

Nasce così, sulla base della tradizione agroalimentare del territorio parmense e sulla sua natura cooperativistica, e con il contributo di Fondazione Cariparma – che ci ha voluto premiare – il progetto vero e proprio: la realizzazione e gestione del Birrificio Sociale Articioc. Grazie all'interessamento della Cooperativa La Bula che ha connesso il progetto con due esperti birrai, Andrea e Anselmo, si sono andati aggregando tanti amici andando a infittire la rete di conoscenze e amicizie.

Ecco quindi che l'accordo di collaborazione con la "casearia Agrinascente" persegue il medesimo obiettivo.

Per informazioni:

Articioc cooperativa sociale

Via Marconi n.6 – 43015 Noceto (PR) Tel. 0521.628301
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.birrificioarticioc.it

 

PARMA2064: FORMA E SOSTANZA

Dal Parmigiano Reggiano campione del mondo al formaggio Kasher, Halal e organic. Una cooperativa casearia nel cuore della Food Valley, tutto nel raggio di 10 km.

Nel 2014 nasce il brand Parma2064 da parte della Cooperativa Casearia Agrinascente, che nel 2019 compie 40 anni. Il successo è stato immediato il Parmigiano Reggiano Parma2064 ha ottenuto 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award. Capitalizzando le esperienze e le competenze, i 5 soci attuali - Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi – hanno perfezionato un metodo che mira a creare un prodotto naturale, frutto di un controllo scrupoloso e della lavorazione del latte proveniente esclusivamente dai loro allevamenti, tutti a conduzione familiare e collocati in un raggio di 10 chilometri dai due caseifici. Agrinascente Parma2064 oggi gestisce direttamente due caseifici, uno a Fidenza e l’altro a Zibello. Un terzo caseificio, alle porte di Soragna, è stato affittato ad altri operatori al momento, in attesa di condurre direttamente anche questo stabilimento.

La disponibilità di una mandria complessiva di circa 1400 bovine in mungitura per quasi 16 milioni di litri di latte prodotti annualmente è il punto di partenza per quello che si presenta oggi come un modello caseario nel cuore dell’area DOP del Parmigiano Reggiano. La produzione totale ha superato nel 2018 oltre 30.000 forme, per un fatturato che oltrepassa i 13 milioni di euro. 20 dipendenti operano nei due caseifici di Fidenza e Zibello, dove ogni giorno vengono lavorati rispettivamente 286 e 187 quintali di latte.

Integrati con le necessarie innovazioni tecnologiche, i processi produttivi sono quelli di sempre, con la competenza di casari a coordinare il lavoro di addetti che seguono fedelmente le fasi stabilite dal Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano DOP, nell’ottica di una filiera senza scorciatoie. Così si coniuga la tradizione con una visione ampia e aperta a sperimentazioni, come quelle che hanno dato vita alle varianti “Organic”, “Halal” e “Kasher”, quest’ultimo prodotto nel caseificio dedicato esclusivamente a questa produzione che si trova a Zibello e ottenuto secondo un procedimento che segue alla lettera le rigide regole della religione ebraica in materia alimentare, ispirate dalla Torah e codificate nello Shulkhan Aruk.

Da poco, alla produzione di Parmigiano Reggiano si è affiancata quella del “Verdiano”, la proposta “veggie” di Parma2064, ottenuto utilizzando caglio di origine vegetale, ideale per quei consumatori più sensibili e interessati all’alimentazione vegetariana,
Le forme di Parmigiano Reggiano Parma2064 sono stagionate nei magazzini aziendali fino a raggiungere, a seconda dei casi: 18, 24, 36 o 48 e più mesi di stagionatura. Per le stagionature oltre i 30 mesi, Parma2064 ha introdotto una selezione di qualità chiamata “Lunga Vita” che, insieme con le stagionature più “giovani”, consente di offrire una gamma di prodotto che capace di incontrare il gusto e le esigenze di tutti i consumatori, in Italia e all’estero, distinguendosi per qualità organolettiche che mantengono traccia di una tradizione antica ed essenziale.

Il brand Parma2064 vuole sottolineare la ricerca di distintività della matricola assegnata storicamente al caseificio di Fidenza dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il nome “Parma”, prima del numero della matricola, pone l’accento sul territorio dove nasce questo prodotto di eccellenza.

Tre i punti vendita dove acquistare direttamente:

Caseificio Pongennaro - Soragna
Strada per Carzeto 137, 43019 Soragna (Parma) tel. +39 0524 597065
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Shop del Museo del Parmigiano Reggiano
Corte Castellazzi, Via Volta 5, 43019 Soragna (Parma) tel. + 39 0524 507205
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Caseificio San Michele Campagna - Fidenza
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
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I numeri di Parma2064 nel 2018

1979 anno di nascita dalla cooperativa Agrinascente che nel 2019 compie 40 anni

5 aziende consociate nell’arco di 10 chilometri: Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi

Oltre 13 milioni di euro di fatturato

30.011 forme in un anno

20 dipendenti

187 quintali di latte al giorno lavorati a Zibello

286 quintali di latte al giorno lavorati a Fidenza

15,9 milioni di litri di latte in un anno
1.400 bovine in mungitura

12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award

I prodotti: Parmigiano Reggiano a diverse stagionature (12, 18, 24, 30 e oltre), Parmigiano Reggiano Organic, Halal e Kasher. In più il Verdiano (proposta veggie
di Parma2064).

Tre punti vendita diretti: spaccio al Caseificio Pongennaro e Shop del Museo del Parmigiano Reggiano, entrambi a Soragna e spaccio al Caseificio San Michele a Fidenza.

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

I volontari di Emporio rilanciano per il sesto anno la campagna che raccoglie materiale scolastico usato e nuovo per i bambini delle famiglie di Parma in difficoltà economica. 

Parma -

Anche quest’anno, oltre all’astuccio, mettiamo nello zaino di ogni bambino dignità, leggerezza e la gioia di tornare a scuola sentendosi pari agli altri. È questo l’appello di Emporio che rilancia la raccolta di materiale scolastico per quei bambini che devono fare i conti con la povertà delle loro famiglie. Solo all’Emporio di Parma, sono circa mille i giovani studenti che rischiano di affrontare il primo giorno di scuola senza avere il materiale necessario. 

Gli “attrezzi del mestiere” che i volontari chiedono a ciascuno di donare, sono zaini, quaderni, astucci, colori, penne, squadre, album da disegno, carpette, insomma tutto ciò che la scuola richiede; una spesa troppo elevata per chi già tira la cinghia. 

Chi vorrà fare la sua parte potrà portare il materiale in uno dei tanti punti di raccolta. Un gesto di solidarietà ma anche di sobrietà: quanti zaini che non usiamo più possono tornare fra i banchi sulle spalle di un altro bimbo? Se ognuno fa una piccola parte, basterà poco per mandare a scuola centinaia di bambini con il sorriso.

La rete di chi ci crede è ampia; sono tante le associazioni e gli enti che hanno aderito a questa sesta edizione della campagna.

Ecco dove si possono portare i materiali: 

Emporio Solidale di Parma, via Veterani dello Sport 3/a: lunedì 14 –18; martedì e giovedì 10 – 18; mercoledì e venerdì dalle 10 alle 15.

Sindacati CIGL, CISL e UIL, nelle loro sedi

Caritas Diocesana, Piazza Duomo 3, da lunedì a venerdì 9 – 12 e 15-17; sabato 9 – 12

Centro Aiuto alla Vita, Strada Bixio 71, da lunedì e martedì 9 - 12.00 e giovedì 9.30 -12 e 15 – 17; via Cima Palone 14, da lunedì a venerdì 9 –  13; giovedì 9 – 13 e 15 – 17  (0521 233566)

Bar Circolo ANSPI “Corpus Domini”, via De Giovanni 8 c/o Corpus Domini, tutti i giorni eccetto il martedì, 7.30- 20,30 (0521 493519)

Centro Giovani Federale, Via XXIV Maggio, da lunedì a venerdì 15-19. 

Centro giovani – Gruppo Scuola – Casa nel Parco, Via Naviglio Alto, 13

INTERCRAL Parma, viale Caprera 13/a da lunedì a venerdì, (Mauro Pinardi, 0521 969637).

Informagiovani Via Melloni 1/B Tel. 0521 218749 da lunedì a sabato 15 – 18

Spazio Giovani in Civica (ex Tana dell’Orso) c/o Biblioteca Civica, vicolo Santa Maria, da lunedì a venerdì 15-19.

Centro interculturale, via Bandini 6, da lunedì a venerdì 9-18 

Comune di Parma: c/o i Servizi educativi (assessore Seletti)

ADAS FIDAS Parma (Adas per la Vita, Banca Intesa San Paolo, Barilla, Bormioli Luigi, Bormioli Rocco, Cedacri, Cerve, Davines, Chiesi, Ferrovieri, Intercral, Scuola Albertelli Newton, Scuola per L’Europa, Schiaffino, Simonazzi, Zacmi)

E per chi vorrà mettere nel carrello un quaderno in più, sabato 14 settembre troverà i volontari di Emporio presso le Coop al Centro Commerciale Eurosia, Gramsci, Centro Torri dove raccoglieranno anche il materiale usato. 

 

Forum Solidarietà – Centro Servizi per il volontariato in Parma
0521/228330 
 www.forumsolidarieta.it 

Pubblicato in Cronaca Parma
Lunedì, 02 Settembre 2019 12:08

Mirandola in festa sulle ali del volontariato

Mirandola in festa grazie all’azione messa in campo dai volontari che con impegno e dedizione hanno voluto donare alla propria Città due giornate dedicate alla spensieratezza ma anche alla riflessione mostrando le attività, che spesso sono nell’ombra, ma che sono fondamentali per il benessere di tutta la comunità mirandolese.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 2 settembre 2019 - La solidarietà si riferisce all'agire in solidus, in modo concreto, per il benessere della persona. È un impegno etico e sociale che si svolge alla pari a favore di altri. Da non confondere con l'elemosina, che esprime un rapporto di disparità tra gli individui. Due giornate (il 31 Agosto e il 1° Settembre 2019) dove i cittadini hanno potuto incontrare le associazioni presenti nel territorio e i volontari, che donano il loro tempo alla vita sociale della città di Mirandola, e “misurare la solidarietà” come riporta il titolo della manifestazione. Misurare la solidarietà porta con se l’immagine del tempo assegnato al fare quotidiano per raggiungere insieme il bene comune.


L’incontro con Fabio Busi è di quelli che lasciano il segno pensando alla misura dell’impegno con il quale ha realizzato un roulette da destinare alla Protezione Civile per il coordinamento modenese:
«Il sisma del 2012 che ha colpito i territori dell’Emilia Romagna ha portato alla luce una rete di solidarietà umana senza precedenti dimostrando che le persone nel momento del bisogno sono presenti e si dispongono all’aiuto reciproco. La mia abitazione ha subito danni e una famiglia di Costa Volpino sul lago d’Iseo ha regalato alla mia famiglia una roulette. Ritornato nella mia abitazione, ho pensato che era giusto ricambiare questo gesto donando la roulette alla protezione civile. Lo stato di conservazione era tale da giustificare un intervento sostanziale tale da essere impiegata per il Centro Coordinamento del Soccorso. Il lavoro è stato lungo e molto difficoltoso, ma alla fine l’energia della solidarietà ha contribuito a superare gli ostacoli che incontravo, grazie anche alle persone che ho incontrato durante il cammino e che mi hanno aiutato anche finanziariamente per completare il progetto da destinare nei percorsi di emergenza o nelle manifestazioni nelle piazze.


Progetti futuri?:
«il progetto prevede di realizzare una roulotte per alleviare il disagio di una persona disabile con problemi motori, o di deambulazione, da mettere al coperto e al caldo, o al fresco, in base alle stagioni.
Cosa significa essere volontario?:
«Donare il proprio tempo e volontà a costo zero e guadagno zero. Significa mettere in campo le proprie forze, in base a quello che una persona può dare, e il benessere che si prova stimola al fare perché smuove l’energia dell’utilità verso il prossimo».

Italo Calvino, nelle Città invisibili narra: Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? chiede Kublai Khan. Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra – risponde Marco – ma dalla linea dell'arco che formano. Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa. Polo risponde: Senza pietre non c'è arco.

 

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

 

Pubblicato in Lavoro Emilia

Grande successo, il 29 giugno scorso, per la Cena solidale organizzata dalla Società del Menecò di Medolla. Sono stati, infatti, raccolti 4.700 euro che verranno destinati alla Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dalla dottoressa Micaela Piccoli che ha simbolicamente ricevuto l’assegno simbolico dal presidente di Menecò, Danilo Paraluppi. I fondi raccolti, insieme a risorse aziendali, consentiranno nei prossimi mesi di acquistare una strumentazione chirurgica avanzata per la patologia tiroidea che nella Provincia di Modena ha una prevalenza del 50%, superiore alla media nazionale che si attesta sul 30%: la metà della popolazione analizzata presenta la patologia tiroidea. Ogni anno sono 4.000 i pazienti seguiti all’Ospedale di Baggiovara per patologie della tiroide, di questi 250 ricorrono alla chirurgia. I pazienti in follow-up post-chirurgico per tumori tiroidei sono circa 600.

Il Sistema avanzato Avalanche SI per il monitoraggio intraoperatorio riduce il rischio di lesioni ai nervi laringei, una delle più diffuse complicanze della chirurgia tiroidea, migliora la completezza di una tiroidectomia, e l’acquisizione di informazioni aggiuntive in caso di coinvolgimento neoplastico dei nervi. Il Sistema Avalanche consiste in un raffinato sistema di sonde che consente il monitoraggio continuo della funzionalità dei nervi laringei con allarmi sonori che indicano anche il solo avvicinamento al nervo riducendone ulteriormente i possibili danni temporanei o permanenti che essi siano.

“Desidero ringraziare ancora una volta la Società del Menecò –commenta il dottor Ivan Trenti, Direttore generale dell’AOU di Modena – per la grande sensibilità dimostrata nei confronti dell’Ospedale Civile. Dopo l’importante contributo alla campagna di raccolta fondi per la Sala Ibrida, ecco una donazione che ci consente di potenziare la dotazione tecnologica per la patologia della tiroide. Il grande affetto che la cittadinanza ci ha dimostrato in questi anni è un grande stimolo per il nostro impegno costante a beneficio della collettività.”

Grazie all’utilizzo crescente di uno strumento diagnostico non invasivo, quale l’ecografia del collo, le alterazioni della morfologia tiroidea viene diagnosticata con grande anticipo anche in soggetti asintomatici. Gli studi più recenti dimostrano che in Italia, in particolare in Emilia - Romagna, la patologia nodulare tiroidea si conferma molto frequente.

“Uno studio da noi pubblicato nel 2013 - afferma il professor Vincenzo Rochira, Direttore pro-tempore dell’Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - ha dimostrato che 1 su 2 soggetti sani residenti nella Provincia di Modena, non consapevoli di avere una malattia tiroidea, presenta alterazioni ecografiche della ghiandola. Questo significa. Secondo alcuni studi, ancora da confermare, una possibile causa di questa prevalenza è la carenza di iodio nell’aria, che caratterizza la nostra zona. È fondamentale ricordare, tuttavia, che solo il 2% di tutti i noduli riscontrati ha una natura maligna. E’ fondamentale, quindi, non allarmarsi per questo dato che è anche il frutto positivo della nostra sempre più raffinata capacità diagnostica. Una famigliarità o alcuni sintomi ben precisi che il medico di medicina generale sa riconoscere, possono suggerire un approfondimento diagnostico e, se il quadro clinico lo renderà necessario, per un approccio terapeutico. Per definire il grado di rischio di malignità di un nodulo tiroideo, i clinici hanno a disposizione un altro strumento, oltre all’ecografia: l’agoaspirato eco-guidato, seguito dall’esame citologico, cioè lo studio al microscopio delle cellule prelevate. Grazie all’ecografia e all’interpretazione del dato ecografico, secondo standard internazionali, è possibile oggi eseguire un’importante selezione dei noduli che necessitano realmente di un approccio chirurgico”. Nei casi in cui l’approccio chirurgico non è necessario, la patologia tiroidea viene trattata tramite metodiche non invasive, quali la termoablazione, che permette di ridurre di volume i noduli di grandi dimensioni che causino una compressione delle strutture del collo o importanti inestetismi. Tale attività è attiva presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena da circa due anni.

“Il trattamento dei noduli tiroidei, sospetti per malignità, prevede la chirurgia - spiega la dott.ssa Micaela Piccoli, Direttore Chirurgia Generale, d’urgenza e Nuove Tecnologie Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - che consiste nell’asportazione parziale o totale della ghiandola tiroidea, fattibile con diversi accessi che vanno dalla tradizionale incisione sul collo, fino alle tecniche mini-invasive e robotiche più innovative. Una delle complicanze più gravi di questa chirurgia è la lesione dei nervi laringei ricorrenti che decorrono in stretta adiacenza alla tiroide e che vanno ad innervare le corde vocali. Una loro lesione comporta una paralisi temporanea o permanente di una o entrambe le corde vocali, con ovvie possibili ripercussioni sulla voce. Questa complicanza, in un centro ad alta casistica come il nostro, ha un’incidenza del 4-6 % come paralisi transitoria dell’1 - 2 % come paralisi definitiva. La paralisi bilaterale è l’evento più grave che, per fortuna, ha un’incidenza ridotta, che si attesta sullo 0,6%. Il nuovo sistema che acquisteremo grazie a Menecò potrà ridurre ulteriormente il rischio di queste complicanze.”

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Nel loro gesto i futuri sposi hanno coinvolto famiglie e azienda. Un grazie per la testimonianza di affetto dal direttore del reparto Gianluigi de’ Angelis. Valentina Tegoni e Iacopo Benecchi si sposeranno il prossimo 28 settembre ma hanno già destinato una parte del loro budget matrimoniale al reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale Maggiore di Parma, attraverso l’associazione Snupi (Sostegno Nuove Patologie Intestinali).

A loro si sono uniti i genitori di Valentina, Renato Tegoni e Patrizia Ferrari, e i gli altri giovani soci di Eliofototecnicabarbieri nonché novelli sposi, Cecilia Alfieri e Andrea Nicoli, che hanno rafforzato la donazione per consegnare un insufflatore di CO2 per endoscopia alla struttura diretta da Gianluigi de’ Angelis.

“Conosciamo Giulio Orsini da vecchia data – spiega Valentina – e quindi ci siamo rivolti all’associazione Snupi per offrire il nostro sostegno. D’accordo con Iacopo abbiamo preferito concentrarci sui dettagli significativi di quel giorno, limitando le spese superflue in cui frequentemente ci si lascia trascinare nei preparativi delle nozze, per rivolgere un pensiero agli altri”.

A raccogliere la disponibilità dei benefattori il presidente di Snupi Giulio Orsini. “Da tanti anni siamo vicini alla Gastroenterologia dell’Ospedale Maggiore e oggi aggiungiamo un ulteriore contributo – ha dichiarato Orsini -. Nella nostra attività abbiamo voluto dare continuità a tre filoni, formazione, ricerca e strumentazioni, che testimoniano il nostro continuo sostegno ai pazienti attraverso il sostegno i professionisti che li hanno in cura”.

Ringraziamenti sentiti dal direttore della struttura Gianluigi de’ Angelis: “Una bella testimonianza di solidarietà e di vicinanza ai nostri pazienti e al reparto. Sono gesti che ci consentono di aggiungere apparecchiature o di ammodernare quelle già esistenti e sappiamo quanto oggi, la tecnologia sia importante nei percorsi diagnostici”.

 

Pubblicato in Cronaca Parma