Venerdì, 27 Ottobre 2023 07:05

Polonia. Orgia in canonica. In evidenza

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Accettate dal Papa le dimissioni del vescovo di Sosnowiec Grzegorz Kaszak, per scandalo legato a un’orgia omosessuale in una canonica.

Di Flavia De Michetti Roma, 25 ottobre 2023 (Quotidianoweb.it) - “Il Santo Padre Francesco ha accettato le dimissioni di Mons. Grzegorz Kaszak dal suo ministero di Vescovo di Sosnowiec. Adrian Józef Galbas, arcivescovo di Katowice, è stato nominato amministratore apostolico sede vacante della diocesi di Sosnowiec”, questo è quanto si legge in un comunicato della Nunziatura Apostolica in Polonia pubblicato ieri.

Alla fine dello scorso mese, infatti, il vescovo di Sosnowiec si è trovato di fronte a uno scandalo morale.

Un sacerdote, infatti, avrebbe organizzato un’orgia omosessuale nella canonica della Basilica della Beata Vergine Maria degli Angeli a Dąbrowa Górnicza

In un edificio appartenente alla parrocchia, si sarebbe dunque svolta una festa per la quale sarebbe stato ingaggiato un gigolo. 

Nel momento in cui, nel corso dell’incontro, proprio quest’ultimo avrebbe perso conoscenza, i partecipanti si sarebbero rifiutati di aprire la porta ai paramedici chiamati sul posto, rendendosi invece più collaborativi solo quando è intervenuta la Polizia.

Attualmente, sono in corso indagini sul caso da parte della Procura, in base all'articolo 162 del Codice penale, che riguarda l'omissione di soccorso.

Tuttavia, fino a questo momento non è stata formulata alcuna accusa.

Anche la curia diocesana di Sosnowiec, sulla base delle disposizioni del diritto canonico, sta conducendo le sue indagini.

Mons. Kaszak, dal canto suo, ha pubblicato un messaggio sul sito della diocesi, ringraziando i fedeli e chiedendo preghiere: “Chiedo inoltre a tutti di perdonare i miei limiti umani. Se ho offeso qualcuno o omesso qualcosa, mi dispiace molto”.

L'ecclesiastico che avrebbe organizzato il piccolo party rischierebbe addirittura, in extrema ratio, l'espulsione dallo stato sacerdotale.

L'evento avrebbe avuto luogo nell'appartamento di don Tomasz Z., i dettagli di quella serata sarebbero stati confermati in diversi comunicati dall'ufficio del procuratore e dalla curia.

Don Z., in una dichiarazione inviata a Gazeta Wyborcza, il più importante quotidiano polacco, avrebbe negato che nel suo appartamento si sia svolta “un’orgia”, definendo le pubblicazioni sull'argomento “Un colpo contro la Chiesa”.

All’inizio di questo mese, don Tomasz Z. è stato destituito da tutte le sue funzioni e uffici e, secondo quanto si apprende da un comunicato pubblicato proprio in quel periodo dalla curia, “I fatti accertati dalla Commissione, basati sulle testimonianze delle persone intervistate, hanno permesso di concludere che don Tomasz Z., insieme ad altri due laici, ha commesso una gravissima violazione delle norme morali, che la Chiesa non perdona e condanna fermamente”.

"Con il suo comportamento, don Thomas Z. – prosegue il comunicato - ha violato gravemente gli obblighi dello stato clericale, il che può essere considerato un crimine secondo il diritto canonico”.

La dichiarazione del Rev. Tomasz Z. di Dąbrowa Górnicza

“Da più di una settimana non si è spenta l'eco dello scandalo suscitato dai media sulla mia persona e sui presunti fatti scandalosi avvenuti nel mio appartamento presso la parrocchia di Dąbrowa Górnicza. Dichiaro, pertanto, di contestare tutte le conclusioni della stampa e dei media, in particolare le informazioni, ripetute più volte e riprodotte in vari modi, sul numero di sacerdoti che avrebbero soggiornato nel mio appartamento e partecipato agli eventi descritti dai media”.

“I fatti riportati cambiano di giorno in giorno – ha aggiunto il Reverendo Z. nella sua dichiarazione - di cui sentiamo parlare o leggiamo da ogni nuovo servizio dei media”.

Secondo il sacerdote, dunque, la divulgazione delle informazioni sull'orgia è “un evidente colpo contro la Chiesa, compresi il clero e i fedeli, per umiliare la sua posizione, i suoi compiti e la sua missione”.

“Penso che se fosse successo qualcosa di simile a una persona poco conosciuta, con una professione diversa, non mediatica, non ecclesiastica – ha concluso il sacerdote - non ci sarebbe stato alcun problema”.

Don Tomasz Z. ha, infine, sottolineato che, fino a quando i procedimenti (civili ed ecclesiastici) non saranno conclusi, “Nessuno potrà essere condannato prima di un verdetto finale”.

Una decisione del Vaticano

Secondo il sacerdote, scrittore e attivista polacco cattolico romano e armeno cattolico, Tadeusz Bohdan Isakowicz-Zaleski: “Dal mio punto di vista, è stato il Vaticano a chiederlo. Esiste un canone nel diritto canonico in base al quale la Santa Sede può chiedere a un vescovo di dimettersi. Per la prima volta in Polonia, durante il pontificato di Francesco, un vescovo è stato dimesso per motivi morali. In precedenza, ci sono state situazioni in cui il Santo Padre ha visto che i vescovi non risolvevano le questioni legate alla pedofilia. La decisione di destituire il gerarca di Sosnowiec avrebbe dovuto essere presa molto tempo fa. Dąbrowa Górnicza non è stato il primo scandalo, ma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. 

Anche Jarosław Makowski, teologo e storico della filosofia, ritiene che “In questo caso, la questione non era se mons. Kaszak si sarebbe dimesso, ma quando ciò sarebbe avvenuto. È sempre riuscito a nascondere gli scandali sotto il tappeto, ma dopo quello che è successo a Dąbrowa Górnicza non c'era questa possibilità”.

Non si tratterebbe, infatti, del primo scandalo per Kaszak, il quale ha dovuto affrontare il primo grave scandalo nel 2010, quando su Facebook è apparsa la notizia che il rettore del seminario della diocesi di Sosnowiec, a Cracovia, era omosessuale e aveva intrattenuto rapporti in una stanza buia.

Il sacerdote che ha negato si è messo a disposizione del vescovo Kaszak, che gli ha creduto e lo ha lasciato al suo posto. 

Tuttavia, la questione è diventata famosa, fino a che nella città non è arrivata una commissione del Vaticano. 

Non si sa cosa quest’ultima abbia trovato, dal momento che i documenti erano riservati, ma nel 2013 la Santa Sede ha deciso di chiudere il seminario di Cracovia della diocesi di Sosnowiec. 

La decisione ufficiale è dovuta a ragioni di spazio e alla riduzione del numero delle vocazioni, per questo si è deciso di unire i seminari di Sosnowiec e Częstochowa.

Nel marzo di quest'anno, invece, è stato accoltellato a morte un diacono della parrocchia dell'Assunzione della Beata Vergine Maria a Sosnowiec. 

Lo stesso giorno, un altro sacerdote della stessa parrocchia si è suicidato gettandosi sotto un treno. 

La Polizia ha trovato un coltello accanto al corpo del sacerdote e, su entrambi i casi, la Procura sta conducendo le proprie indagini. 

(immagine presa da internet tramite screenshot, da sosnowiec.wyborcza.pl.)